Oggetto del Consiglio n. 549 del 22 aprile 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 549/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito al ripristino del servizio pasti presso i Centri Educativi Assistenziali".
Bertin (Presidente) - Punto n. 62. Con questo punto all'ordine del giorno chiuderemo anche i lavori di questo Consiglio. Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Ci sono arrivate numerose segnalazioni riguardo la sospensione del servizio mensa all'interno dei Centri Educativi Assistenziali, frequentati da ragazzi con disabilità. Non si riesce a capire il motivo di questa sospensione, dato che il servizio mensa per gli alunni della scuola primaria e della scuola dell'infanzia invece vengono regolarmente erogati, ovviamente al netto di tutte le accortezze del caso dovute all'emergenza epidemiologica che ben conosciamo.
Invece per quanto riguarda i Centri Educativi Assistenziali pare che questo non sia possibile, così si obbligano i ragazzi che frequentano tutto il giorno i centri a dover tornare a casa per il pranzo e poi tornare al pomeriggio al centro; sicuramente un fastidio, un problema, un gravoso compito che viene scaricato sulle famiglie e che, soprattutto sui soggetti fragili, può diventare causa di irrequietezza e che inevitabilmente crea, come dicevo prima, disagio alle famiglie.
Chi ci ha segnalato il disservizio ci ha anche riferito che la potenziale causa della mancata somministrazione dei pasti sarebbe dovuta alla carenza di personale infermieristico, essenziale per il servizio. Molti dei ragazzi che frequentano i CEA infatti devono seguire le terapie farmacologiche e alcune di queste terapie devono essere assunte durante i pasti e quindi l'assenza di un infermiere durante l'ora del pranzo comporterebbe l'impossibilità di fornire il servizio.
Tramite quindi questa interpellanza, chiediamo se l'Assessorato è a conoscenza di quanto segnalato con quest'iniziativa e, in caso affermativo, se sia intenzione dell'Amministrazione fare quanto possibile per ripristinare il servizio pasti presso i Centri Educativi Assistenziali e fare in modo che a queste famiglie e agli utenti di questi centri venga garantita la possibilità di consumare un pasto e venga garantita anche la possibilità di non dover trasportare questi ragazzi come dei pacchi postali e garantire un servizio essenziale per loro e per le famiglie.
Presidente - Per la risposta, l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Nel confermare che il consumo dei pasti presso i CEA è tuttora sospeso, consentitemi di fare una premessa e proverò anche a essere breve: siamo di fronte a una questione emersa in piena pandemia e che per la risoluzione richiede l'utilizzo di personale infermieristico che, come è ormai noto, assieme al personale medico e assistenziale ha supportato un notevole sovraccarico di attività.
I CEA sono stati aperti gradualmente a far data dal 26 giugno 2020, cominciando con frequenza solo all'esterno per poi passare anche ad attività all'interno delle strutture, nel rispetto del protocollo approvato con delibera della Giunta n. 447 del 29 maggio 2020.
Nel frattempo, in data 8 maggio 2020, gli uffici regionali, viste le singole e molteplici comunicazioni scritte, pervenute dagli operatori socio-sanitari, sia dipendenti dell'Amministrazione regionale che dalla società dei servizi, in cui veniva comunicato il rifiuto alla somministrazione dei farmaci agli utenti, in quanto dal loro punto di vista tale attività non rientrava nelle competenze del loro profilo professionale, bensì in quelle del personale infermieristico, hanno richiesto al dipartimento legislativo un parere legale in merito alla questione, parere fornito in data 26 maggio 2020 e che, riassumendo, affermava: "Riguardo alla particolare tipologia di utenza ospitata nei CEA, persone adulte con disabilità psicomotorie, non può essere ignorato l'orientamento giurisprudenziale - parere del Consiglio di Stato Sezione V del 9 marzo 2010 n. 1384 - che in materia ha adottato un approccio rigoroso, rilevando come in caso di pazienti con disabilità la valutazione del momento della somministrazione del farmaco richieda una qualificazione oltre che un'esperienza professionale propria delle qualifiche infermieristiche, risultando, in considerazione del particolare stato di fragilità dell'utente, indispensabile la presenza di una tale figura, cioè dell'infermiere".
A partire dal 30 giugno 2020, si è partiti con la ricerca di personale infermieristico da fornire ai CEA, essendo queste figure finora non previste nell'organico del personale. In un primo momento è stata richiesta all'Azienda USL la disponibilità a fornire il servizio infermieristico in questione a titolo gratuito e, nel caso non fosse possibile di formulare un preventivo di spesa, una richiesta alla quale l'Azienda USL ha risposto negativamente, in quanto i CEA non hanno carattere sanitario e quindi l'Azienda non ravvisa la necessità d'inserire il personale infermieristico per la somministrazione della terapia.
Successivamente, in data 21 agosto 2020, è stata avviata sul Mercato Elettronico Valdostano l'indagine di mercato n. 2312 per il servizio infermieristico di somministrazione dei farmaci agli utenti di centri educativi assistenziali regionali di Aosta, Châtillon, Gressan e Hône, richiesta che ha contemplato una sola offerta da parte della società cooperativa sociale impresa sociale Onlus Valdocco di Torino, alla quale non si è dato seguito, in quanto la stessa ha dichiarato l'intenzione di attivare collaborazioni libero professionali e ulteriori collaborazioni con organizzazioni, cioè cooperative o associazioni di professionisti per poter rispondere in modo adeguato alle esigenze organizzative del servizio e degli utenti, ciò in contrasto con il capitolato che non prevedeva il subappalto del servizio.
Infine, in data 15 settembre 2020, l'Azienda USL della Valle d'Aosta - a seguito di una nuova richiesta di collaborazione da parte degli uffici regionali per dirimere la problematica degli infermieri - ha bandito un avviso esplorativo per manifestazione d'interesse per il conferimento d'incarichi per l'espletamento di un servizio infermieristico di somministrazione dei farmaci agli utenti dei centri educativi assistenziali regionali, avviso a cui hanno risposto numero nove infermieri professionali i quali, a seguito di un confronto congiunto con gli uffici amministrativi, sia aziendali che regionali, hanno rilevato difficoltà a espletare il servizio stesso nelle modalità richieste.
In ultimo, per quanto attiene invece il rilievo fatto in merito agli spostamenti, è opportuno specificare che è ancora in vigore, non essendo terminato il periodo di emergenza, il protocollo che prevede il rapporto di un operatore per ciascun utente e che quindi - sempre cercando di andare incontro alle esigenze delle famiglie - si cerca di effettuare turnazioni, alternandole, che prevedono la frequenza per alcuni al mattino e per altri nel pomeriggio e che quindi riguardo al numero degli spostamenti, su un totale di settanta iscritti e frequentanti quattro CEA, risultano sei utenti che frequentano sia al mattino che nel pomeriggio, di questi sei in due non utilizzano il trasporto, quindi questo è un problema che va risolto.
Quindi gli uffici stanno procedendo in più direzioni, al fine di reperire il personale infermieristico in tempi brevi e ripristinare l'erogazione dei pasti, tenuto conto che al momento la maggior parte degli utenti frequentanti i CEA deve assumere le terapie farmacologiche o prima dei pasti o subito dopo, e tenuto conto dell'indicazione giurisprudenziale, parere del Consiglio di Stato che ho già citato prima, che ritiene indispensabile la figura dell'infermiere sulla somministrazione dei farmaci.
Stiamo anche cercando di dare un affido diretto, questo dipenderà poi ovviamente dal capitolato, perché non ne troviamo, questo è un po' il problema.
Presidente - Per la replica, il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per aver fatto il quadro della situazione.
È evidente che la situazione venuta a crearsi con la sentenza del Consiglio di Stato è effettivamente difficile, ma giustamente, come abbiamo anche evidenziato, è assolutamente necessario però anche andare incontro alle esigenze delle famiglie e sono lieto che lo abbia affermato con chiarezza: al netto del fatto che queste siano sei, dieci, quattro o anche una sola, è evidente che a fronte di queste necessità bisogna spendersi il più possibile per alleviare chi già sta chiaramente vivendo in situazioni di estrema sofferenza.
Quindi io prendo ovviamente il suo impegno, Assessore, e mi auguro davvero che eventualmente con questo affido diretto si possa arrivare a una risoluzione di questa situazione, augurandoci che quanto prima termini questa limitazione degli spostamenti e quant'altro e che si possa quindi anche trovare una soluzione differente che possa contemperare tutte le esigenze.
Presidente - Tengo a ricordare anche che nei prossimi giorni andrà in pensione Raffaella Faletto. Ringraziamo Raffaella per i tanti anni passati in Consiglio, per la disponibilità e gentilezza con la quale ha svolto la sua attività. Una buona e lunga pensione a Raffaella da parte di tutti noi, auguri.