Oggetto del Consiglio n. 445 del 24 marzo 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 445/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'uso di fototrappole per il conteggio del numero di lupi presenti nel territorio della regione".
Bertin (Presidente) - Punto n. 33. Per l'illustrazione, il consigliere Brunod.
Brunod (LEGA VDA) - Ritorniamo sul discorso lupi. Ricordato che a seguito di un'interpellanza presentata in data 10 febbraio 2021 dai colleghi Consiglieri Planaz e Ganis sul tema "Presenza del lupo in Valle d'Aosta", dove venivano chieste quali strategie l'Amministrazione regionale intendeva mettere in campo per trovare una soluzione alla problematica, l'Assessore all'agricoltura Sapinet rispondeva: "Premesso che l'attuale quadro normativo vieta il disturbo, la cattura e l'uccisione del lupo, pur con deroghe che sono ammesse se non pregiudicano il mantenimento della specie nella sua area di ripartizione naturale e se non esiste un'altra soluzione valida, un nuovo quadro normativo sarà possibile partendo dal disegno di legge che doveva già approdare in Consiglio nel 2020 e anche partendo dalla vostra proposta", ha quindi dettagliato la strategia operativa dell'Amministrazione regionale nei confronti delle popolazioni di lupo: "innanzitutto il capillare monitoraggio della specie che oggi si stima essere di 70-80 capi" e su questo numero abbiamo anche qui molta confusione, perché qui si dice 70-80 capi, in altre sedi, in Commissione, i numeri sono di 50-60, in altre parti sono 100, quindi su questo argomento c'è bisogno di avere molta più chiarezza, visto l'importanza della tematica.
Sempre nella seduta consiliare, Sapinet riferiva: "Oggi bisogna parlare di gestione e non più di protezione. Invito la popolazione a segnalare gli attacchi o i danni subiti per migliorare l'operato dei tecnici del Corpo Forestale Valdostano".
Preso atto di quanto riportato dall'Ansa il 27 febbraio 2021: "Lupo, a breve altre 30 fototrappole per il monitoraggio in VDA" e nel testo: Sapinet: "Presenza monitorata. Arvier è un caso isolato, la presenza del lupo è costantemente monitorata su tutto il territorio regionale, anche attraverso il supporto di moderne tecnologie. Sono già operative 90 fototrappole e ne saranno presto introdotte altre 30 di ultima generazione che permetteranno di avere la segnalazione del passaggio degli animali in tempo reale", ha detto l'Assessore regionale alle risorse naturali a margine di una riunione tecnica dopo gli avvistamenti ad Arvier di una coppia di lupi.
A seguito delle numerose segnalazioni, si legge in una nota: "È stato deciso d'intensificare le attività di monitoraggio del comprensorio comunale e di avviare un controllo mirato da parte del Corpo Forestale, anche nella prospettiva di valutare iniziative dissuasive per allontanare gli animali dalle aree abitate. Il caso di Arvier, dove ci sono stati frequenti avvistamenti nel corso degli ultimi mesi, rimane isolato, nel resto della regione non si registrano situazioni simili e gli avvistamenti di lupi vicino alle case sono occasionali".
Anche in questo caso è un fatto che risulta essere non tanto occasionale, ultimamente.
Evidenziato che in data 4 febbraio 2021 è stata presentata la proposta di legge n. 9 dei Gruppi di Pour l'Autonomie e Lega Vallée d'Aoste con le finalità di disciplinare la gestione della presenza del lupo in Valle d'Aosta e in particolare di definire misure di prevenzione e d'intervento concernenti la specie ai fini del sistema alpi culturale regionale e della conservazione della gestione tradizionale dei pascoli di montagna.
Ricordato che in successiva data, e più precisamente l'11 febbraio 2021, la Giunta regionale ha presentato il disegno di legge n. 11, dove, in sostanza, le finalità sono praticamente medesime a quelle predisposte dalla proposta di legge n. 9, e qui volevo fare un cenno a quel tanto invocato gesto di collaborare che fin dall'inizio di questa legislatura si è manifestato: con questo disegno di legge tutto quanto è andato a decadere, anche perché anche fuori da questa sede questa mossa non è stata delle più belle a livello politico.
Preso atto che per le azioni di monitoraggio della specie sul territorio regionale sono state adottate dall'Assessorato regionale moderne tecnologie, tra cui 90 fototrappole alle quali se ne aggiungeranno ulteriori 30.
Considerato che l'estensione del nostro territorio equivale a circa 3.261 km quadrati ed è composto da 74 Comuni, a oggi vorrebbe dire che per il monitoraggio della specie vi sarebbero mediamente a disposizione 1,62 fototrappole per Comune, oppure una fototrappola ogni 27 km quadrati, considerando anche le 30 che andranno ad aggiungersi prossimamente.
Ecco, con questa interpellanza si vuole chiedere all'Assessore competente quanto sia veritiero, affidabile e realistico il numero di lupi a oggi accertato in funzione del numero di apparecchiature fototrappola installate sul nostro territorio e con quale certezza in termini di percentuale si esprimano questi numeri; se sia sua intenzione continuare a investire risorse in questo campo e quale sarebbe il numero di fototrappole necessarie per avere una copertura totale del territorio, al fine di avere una stima che corrisponda in modo più reale al numero di lupi presenti all'interno della nostra regione, con quali modalità si intendano intraprendere iniziative dissuasive per allontanare gli animali dalle aree abitate e quali risultati concreti ci si aspetti dall'applicazione di tali metodologie.
Infine ancora un'ultima domanda, che non c'era nell'interpellanza ma comunque sicuramente lei mi saprà rispondere: perché è molto legato a questo tema che è di attualità ed è molto importante: il branco di lupi di maggiori dimensioni avvistato nella nostra regione di quanti componenti è?
Presidente - Per la risposta, l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Continuiamo a parlare di lupi e mi ricollego anche a quanto detto dal collega Rollandin: è un problema sicuramente serio, un problema che stiamo affrontando con il massimo impegno e con la massima determinazione, un problema serio a Brusson come a Saint-Nicolas, ad Arvier, in alta e in bassa Valle. Tematica per la quale, come ho detto, si sta lavorando a un disegno di legge. Io credo che una legge innanzitutto debba essere una buona legge, poi la firma interessa poco, credo che sia importante lavorare, lavorare anche in continuità: il fatto che i disegni di legge prendano spunto da un provvedimento che ha fatto un percorso nella scorsa legislatura credo che sia un segnale di continuità, e un segnale positivo.
È un lavoro fatto assolutamente a tutela e a supporto della cittadinanza, ma in particolare anche e soprattutto delle aziende agricole e dei nostri allevatori: a breve ci sarà il periodo della monticazione, è chiaro che dovremo mantenere elevata la soglia di attenzione.
Per quanto riguarda il caso citato di Arvier, che era definito come caso isolato, è chiaro che fanno fede le documentazioni, le denunce, le fotografie e i video: è sulla base di tutta questa documentazione che viene detto che Arvier è un caso isolato nella sua specificità; poi che ci siano stati anche avvistamenti in altri Comuni è sicuramente vero, ma non con l'intensità con la quale il fenomeno si è sviluppato nel Comune di Arvier.
Volevo precisare, innanzitutto, che l'estensione territoriale della Valle d'Aosta è 3.262 km quadrati, ma non tutti sono utili alla fauna selvatica, alla superficie regionale vanno infatti tolti l'improduttivo di origine antropica, i ghiacciai, l'improduttivo di origine naturale, nevi perenni, rocce eccetera eccetera, pertanto come indicato nel piano faunistico regionale, infatti è da lì che si parte, il territorio regionale utile alla fauna, il cosiddetto territorio agro-silvo-pastorale, è pari a 2.345 chilometri quadrati circa, all'incirca il 72% del territorio regionale.
Inoltre il posizionamento delle fototrappole avviene in base ai vari monitoraggi o con metodo scientifico: in seguito agli avvistamenti, in base agli spostamenti, i tecnici e il personale del Corpo Forestale decidono come e dove piazzare le fototrappole e anche tutte le altre apparecchiature.
L'uso delle fototrappole non è il solo strumento utilizzato per monitorare la popolazione di lupi.
Il numero e la distribuzione dei lupi sul territorio sono ricavati attraverso la raccolta e l'esame di diversi segni di presenza: vengono presi in considerazione l'esame delle tracce, soprattutto in inverno sulla neve, la raccolta degli escrementi, dalla quale si può ricavare il Dna dei singoli individui, le risposte vocali a specifici richiami sonori, il ritrovamento dei lupi morti, le predazioni, gli avvistamenti e, come dicevo appunto prima, le riprese video e le fotografie; queste ultime sono molto importanti, perché forniscono dati oggettivi ed estremamente utili, ...o referenziati, ma da sole non sono sufficienti a fornire il quadro completo della presenza dei lupi sul territorio.
Come tutti sanno, il lupo è un animale sociale che generalmente non conduce vita solitaria, se non per alcune fasi giovanili, ma è organizzato in unità familiari chiamate branchi. Ogni branco frequenta un determinato territorio stabile, che difende dall'ingresso di altri lupi. Solitamente il branco è più numeroso nel periodo compreso tra l'estate e l'inizio dell'inverno, quando possono essere presenti contemporaneamente nel branco i nuovi nati e i giovani dell'anno precedente, che andranno poi in dispersione nel corso dell'inverno. Con il monitoraggio pertanto non si determina il numero di tutti i singoli lupi presenti sul territorio, ma si cerca di determinare il numero dei branchi, da cui stimare successivamente il numero dei lupi presenti.
Nelle Alpi, i tecnici ci dicono che il branco può essere composto mediamente da cinque lupi, ma la dimensione del branco può però arrivare fino a undici esemplari.
L'abbondanza delle prede è fondamentale nella regolazione del numero di lupi all'interno del branco, poiché quest'ultimo è direttamente proporzionale alla densità delle prede.
A questo vanno poi sommati gli individui solitari, tecnicamente detti lupi in dispersione, cioè non occupanti un territorio stabile, che possono rappresentare circa un 20% di una popolazione residente di una certa area geografica.
A oggi, marzo 2021, tramite il monitoraggio e tramite tutti gli studi effettuati, si stimano sul territorio regionale circa otto branchi, con un numero medio di lupi per branco di circa 7-8, ai quali appunto vanno aggiunti quelli in dispersione.
È da dire, da specificare e da sottolineare che non c'è un interesse a sottostimare il numero dei lupi, questi sono i numeri che ci danno i tecnici, non sono io che vado a contarli, e quindi non c'è alcun interesse a sottostimare ma c'è l'interesse a essere il più precisi possibili per proseguire nello studio e nel supporto alla popolazione e alle aziende agricole.
Sapendo che nelle Alpi il territorio di un branco è di circa 250 chilometri quadrati e che la superficie agro-silvo-pastorale regionale è pari ai 2.345 km, si può quindi ipotizzare che la capacità di ospitare branchi di lupi della Valle d'Aosta sia, al massimo, di una decina di branchi.
Queste informazioni e altre sono reperibili sul sito regionale alla sezione "risorse naturali" sotto la voce "fauna selvatica, il lupo in Valle d'Aosta".
In merito agli investimenti futuri va ricordato che le azioni portate avanti nell'ambito del progetto "Wolfalps Life EU" possono beneficiare di risorse erogate dall'Unione Europea per un totale di 12 milioni di euro. Questo è il totale del progetto - sul quale possiamo anche discutere ma questo è - e circa 500.000 euro sono destinati appunto alla nostra regione; risorse che vengono utilizzate per l'acquisto del materiale, non solo fototrappole ma anche dissuasori, sonori e a ultrasuoni, e azioni che vengono portate avanti con metodo scientifico, finalizzate in particolare al supporto, come dicevo prima, alle aziende agricole, soprattutto in vista del prossimo periodo di monticazione.
In particolare, ricordo nuovamente il progetto sperimentale portato avanti con l'Institut Agricole Régional e Arer in collaborazione con alcune aziende agricole valdostane; la nostra volontà è quella di prorogare il bando, che scadeva a fine mese, per dare un aiuto concreto, un aiuto per l'acquisto dei vari metodi di prevenzione da attuare nei pascoli valdostani.
Sull'altra domanda, che è quella non presente in interpellanza, di quanto sia il numero totale del branco più numeroso, all'incirca ci dicono che potrebbe arrivare dai cinque agli undici esemplari e poi è chiaro che è un periodo nel quale i lupi stanno crescendo, vanno in dispersione e si possono verificare dei fenomeni come quello del lupo trovato a Bionaz, comunque ucciso da altri lupi.
Presidente - Grazie, assessore Sapinet. Per la replica, il consigliere Brunod.
Brunod (LEGA VDA) - Sono numeri e concetti che in questo periodo siamo soliti sentire ripetere, quello che però ci lascia molto perplessi è il fatto che si parli sempre di stime; si ipotizza, si presume su un tema così importante.
Non solamente noi, anche la gente chiede delle azioni concrete e in tempi brevi. Non solamente studiare, prevedere, informare, comunicare, perché questo sembra il tema più importante che ci sia adesso al riguardo del lupo. Ci sono anche delle linee guida che abbiamo letto su questo tema, adesso non sto a entrare nei dettagli, ma sembrerebbe quasi che noi dobbiamo a oggi cambiare il nostro stile di vita, le nostre abitudini per permettere la convivenza con il lupo.
Credo che questa sia una cosa che deve far molto riflettere, perché se noi non possiamo più lasciare giocare i nostri bambini tranquillamente e serenamente, se non possiamo più andare a fare una passeggiata sulla via Francigena o su un sentiero, se non possiamo più fare le cose naturali semplici, quelle che la vita ci dovrebbe permettere, non siamo sulla buona strada.
Volevo anche fare un passaggio sui fondi del progetto Wolfalps, però ci tenevo a dire che per un progetto Life 12 iniziato nel 2013 con data di fine 2018 sono stati stanziati 6 milioni e 100 mila euro; per un Progetto Life, 18 che va dal 2019 al 2024, 11 milioni e 900 mila euro sempre per questo tema; sono delle cifre enormi che però a oggi non ci stanno dando delle risposte concrete, rapide e immediate che la gente ci sta chiedendo.
Se leggiamo alcuni passaggi di un articolo su Arvier su questo tema ci viene la pelle d'oca, ne leggo uno per esempio: "La dirigente scolastica ha deciso di non fare più uscire i bambini da scuola soli, perché questo problema è diventato evidentemente evidente e pericoloso". La gente non può più fare le cose normali e naturali, ce ne sono tantissime, sono cose che stanno accadendo tutti i giorni e quello che noi ci chiediamo è che vengano prese sull'immediato delle decisioni, anche investendo delle risorse, come lei ha detto, ma con delle certezze, non più solo "presumere, comunicare e informare".
Termino con una battuta, lei ha detto: "Non ci interessa chi mette la bandierina", però poi con i fatti lei l'ha messa: Abbiamo presentato la proposta di legge e voi avete presentato pochi giorni dopo il disegno di legge. Quindi cerchiamo di collaborare bene per tutti i Valdostani.
Presidente - Considerata l'ora propongo all'Aula di sospendere qui e di aggiornarci a domani mattina. Non vedo obiezioni, pertanto per questa sera il Consiglio conclude i lavori.
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La seduta termina alle ore 19:42.