Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 418 del 24 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 418/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Divieto di accesso alle seconde case per i non residenti nel territorio valdostano.

Bertin (Presidente) - Possiamo adesso tornare al punto 6.01 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione consigliere Planaz, ne ha facoltà.

Planaz (LEGA VDA) - Un anno fa non avevamo idea di cosa fosse il Covid né tantomeno ci potevamo immaginare gli effetti di una pandemia. Quando è scoppiato il caso Covid nessuno sapeva cos'era, quali potessero essere i suoi effetti, quale la sua potenza di sviluppo nel contagio. Un anno fa è entrato nelle nostre vite un nemico invisibile, sconosciuto e letale. Abbiamo provato ad arginare gli effetti devastanti del virus limitando i contatti tra le persone, chiudendo le attività, poi chiudendone solo alcune, poi colorando l'Italia con varie sfumature, poi a bloccare i confini regionali e anche quelli statali, ma a distanza di un anno non siamo riusciti a contenere questa pandemia e neanche a ridurla.

Non abbiamo ancora capito come contenere il virus anche perché cerchiamo di limitarne gli effetti e i contagi imponendo regole e promulgando leggi, ma non abbiamo mai provato a ragionare, scusatemi un po' il termine banale, da virus. Il virus non ha confini o ideologie politiche, semplicemente ragiona da parassita intracellulare obbligato e cioè alla ricerca costante di cellule viventi nelle quali insediarsi e riprodursi. È necessario dunque interrompere la possibilità di moltiplicazione del virus e troncare la catena di contagio e di diffusione. Il solo modo più immediato per fare questo è impedire a questa particella infettiva di trovare ospiti sui quali adattarsi.

Nel caso del Coronavirus gli ospiti in questione purtroppo siamo noi esseri umani, da più di un anno costretti a sottostare alle rigide imposizioni e ormai giunti allo stremo. Se dapprima i dpcm erano visti come leggi da seguire per tornare presto alla normalità, oggi sono vissuti come restrizioni quasi punitive che la gente cerca di raggirare con le scuse più banali.

Se è certamente fondamentale mettere in atto ogni strategia possibile per contenere il Coronavirus, è altrettanto necessario tenere presente che bisogna dare alla gente un po' di libertà e di spazio di muoversi per ritrovare momenti di normalità e serenità. Non è facile mettere insieme le due cose, ma giunti a questo punto credo sia doveroso arrivare a un compromesso. Mi riferisco alla decisione del presidente Lavevaz di verificare la provenienza di tutti gli ingressi in Valle d'Aosta durante il weekend del 20 e 21 marzo e alle polemiche che ha suscitato.

Presidente - Consigliere concluda.

Planaz (LEGA VDA) - Personalmente credo che il beneficio per la nostra regione non sia stato quello di escludere dal territorio i non residenti, quanto quello di far entrare soltanto coloro che non risultano contagiati dal virus.

Presidente - Consigliere concluda.

Planaz (LEGA VDA) - La mia considerazione è applicabile anche alle diverse attività da tempo chiuse e limitate la possibilità di apertura al pubblico: non è blindando le porte o impedendo alle persone di svolgere la loro attività di sconfiggere il virus.

Presidente - Consigliere concluda.

Planaz (LEGA VDA) - Quanto invece è utile dimostrare di non essere portatore del virus in quel momento. Oggi questo è possibile, un anno fa invece non...

Presidente - Le tolgo la parola. Ricordo che l'illustrazione delle interrogazioni a risposta immediata è di due minuti. Eravamo già quasi a tre, un terzo in più. Per la risposta il presidente Lavevaz ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Proverò a dare una risposta. Credo di aver comunque capito la ratio della richiesta del consigliere Planaz.

Quanto contenuto nell'ordinanza 117 non è certo stato oggetto di una decisione presa a cuor leggero, tutt'altro. È una decisione che abbiamo cercato di prendere in seno all'unità di supporto e con gli enti locali anche, in particolare con i Comuni delle stazioni più turistiche, con i quali abbiamo avuto un confronto sul merito, un confronto sulle opportunità di mettere delle restrizioni sui movimenti. Ovviamente i ragionamenti che abbiamo fatto - non so se abbiamo ragionato da virus o non da virus - comunque sono legati ovviamente alle criticità che la nostra regione ha in più rispetto ad altre, cioè il fatto di avere una densità di seconde case molto alta rispetto ai residenti e il fatto di avere un unico ospedale.

Le curve predittive per le prossime settimane, in particolare per l'inizio del mese di aprile, indicano una recrudescenza, come ho detto nell'introduzione e nelle comunicazioni. Una recrudescenza importante del virus, in particolare con la diffusione della cosiddetta variante inglese, che purtroppo rischia di mettere gravemente in difficoltà il nostro sistema sanitario. Quindi la decisione che abbiamo preso è stata quella di cercare di appiattire questa curva di contagio con gli strumenti che abbiamo. Ovviamente il combinato disposto - diciamo così - del fatto che le regioni vicine sono in zona rossa e la nostra regione, con la densità di seconde case che dicevo prima, si trova in zona arancione, peraltro con una possibilità di muoversi su tutto il territorio, cosa che abbiamo messo nell'ordinanza forzando un pochettino la mano per cercare di dare la possibilità ai Valdostani di muoversi, era un mix potenzialmente molto pericoloso che l'unità di supporto ha ritenuto di dover in qualche modo arginare.

È di tutta evidenza e anche direi di facile comprensione che se non fosse stata introdotta questa normativa, questa limitazione, con le due regioni rosse dove la limitazione è addirittura all'interno della stessa via all'interno della città e una libertà totale di movimento all'interno del territorio valdostano, si sarebbe creato sicuramente uno spostamento direi di massa dei villeggianti. Quindi questa sicuramente non è una misura fatta contro i villeggianti, tutt'altro, è una misura fatta per cercare di averli di nuovo in Valle d'Aosta quanto prima, però in una situazione di vulnerabilità mitigata e quindi più in sicurezza.

Presidente - Per la replica consigliere Planaz, ne ha facoltà.

Planaz (LEGA VDA) - La mia non voleva essere una polemica, era solo il valutare un attimo, prima di attuare delle misure più stringenti di quello che sono i decreti e i precedenti dpcm; bisognerebbe valutare un po' l'efficacia di queste restrizioni. Poi non voglio accusare e capisco che siamo in un periodo difficilissimo: non è sempre comodo e non è sicuramente facile prendersi le responsabilità, però io penso che siamo qui per quello.

Ciò che volevo far capire è che oggi abbiamo dei metodi per poter lasciare più libertà sia nella nostra regione sia per chi può entrare, in base ai tamponi che si possono effettuare: oggi in quindici minuti si può avere un esito negativo o eventualmente positivo. Ci sono i vaccini in corso che speriamo che siano efficaci e si concluda al più presto questa campagna vaccinale, per potere ritornare tutti alla normalità. Però io dico solo una cosa, che quando ci prendiamo delle responsabilità per dare delle restrizioni, allo stesso tempo dovremmo anche dare delle risposte a chi non può esercitare le sue proprietà o il suo lavoro.