Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 293 del 10 febbraio 2021 - Resoconto

OBJET N° 293/XVI - Communications du Président de la Région.

Bertin (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il presidente Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Buongiorno a tutti e buon lavoro. Com'è abitudine, a inizio Consiglio si fa il punto sul fronte pandemico, in quest'ultima settimana, come è facilmente intuibile, i rapporti con il Governo di Roma sono stati ovviamente un po' diradati per la situazione che si è venuta a creare e per il fatto che un nuovo Governo ovviamente si sta formando in queste ore. Al di là di alcuni incontri che sono stati fatti per aggiornamenti sul piano vaccinale e sulle difficoltà ormai note a tutti legate alle difficoltà di forniture, ci sono sul piatto del nascente Governo alcuni aspetti che dovranno essere oggetto di decisioni proprio nelle prime ore di attività del nuovo Governo. In particolare, mi riferisco alle questioni degli spostamenti interregionali che - anche questo è cosa nota - dovrebbero essere riaperti a partire da lunedì 15 febbraio, e poi ci sono altri aspetti che sono sul tavolo del Comitato tecnico-scientifico, come tutti gli aspetti legati alle possibili riaperture delle attività di ristorazione, eccetera. Su questi argomenti quindi ovviamente vi aggiornerò appena possibile, invece sulle questioni più inerenti questioni locali ne parleremo diffusamente con le diverse iniziative che sono state presentate in questo Consiglio.

Vorrei anch'io, a nome del Governo regionale, ricordare la ricorrenza di oggi, il Giorno del ricordo ci richiama a un nostro dovere fondamentale come rappresentanti delle istituzioni: quello di guardare al nostro passato nel momento in cui lavoriamo al nostro futuro. Non possiamo prescindere, da una parte, dalla coscienza delle nostre radici; dall'altra, dobbiamo essere consapevoli di quanto tragici siano stati alcuni errori del nostro passato come cittadini europei quando in nome di nazionalismi ciechi ci siamo messi gli uni contro gli altri. Come Valdostani sappiamo cosa significhi essere terra di confine, sappiamo che cosa significhi identificarsi in un equilibrio tra realtà diverse che si spinge fino al punto di creare un senso antico di comunità. La tragedia delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata ha segnato per sempre un territorio e la sua storia andando a demonizzare proprio il senso di appartenenza e tutto questo è avvenuto in un luogo poco distante da qui e in un tempo che ancora ha dei testimoni viventi. La storia recente ci ha insegnato poi come questo stesso dramma possa essere sfruttato per essere un tema divisivo violando una seconda volta la dignità delle vittime. Ancora oggi invece dobbiamo lavorare per essere uniti di fronte al rifiuto della violenza, della sopraffazione, dei totalitarismi di qualsiasi segno perché le nostre peculiarità e le nostre differenti identità devono essere sempre percepite come un valore, come un'occasione di scoperta reciproca e di relazione sulla quale costruire il mondo che desideriamo per chi verrà dopo di noi.

Presidente - Altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo chiedere chiarimenti al Presidente su due aspetti collegati: era onore della cronaca dell'altro giorno una protesta in Piazza Deffeyes e abbiamo appreso che il Presidente ha incontrato la delegazione, volevamo sapere, se è possibile, quali erano state le richieste e le conseguenti considerazioni da lei fatte e, dall'altro lato, se corrisponde al vero, se è a conoscenza che c'è un passaggio nell'ultima ordinanza che riguarda - semplifico - le modalità di ristorazione all'interno degli alberghi o strutture che non hanno ristorante interno... volevamo sapere se c'erano state delle osservazioni o dei contatti con le associazioni di categoria o con alcuni rappresentanti diciamo di associazioni alberghiere o comunque dei ristoratori su questo tema.

Presidente - Altri? Non vedo altre richieste, presidente Lavevaz intende rispondere? Ha chiesto la parola il presidente Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Ringrazio il collega Aggravi per la domanda che permette di far chiarezza su alcuni aspetti, anche se sono anche questi oggetto in parte di iniziative nei prossimi punti all'ordine del giorno. Nello specifico, per quanto riguarda la questione della protesta di alcuni ristoratori avvenuta lunedì mattina, ho ritenuto di accogliere la richiesta di un incontro, che è stato un breve incontro, un confronto peraltro su argomenti per i quali avevo già avuto modo anche di confrontarmi con diversi albergatori che avevano posto la questione.

Le due cose sono collegate come giustamente ha detto lei, perché una parte della protesta era legata al fatto che nell'ordinanza del 5 febbraio - credo, vado a memoria - è stata indicata la possibilità di fare delle convenzioni tra attività ricettive, tra alberghi nel caso in cui un albergo sia sprovvisto di ristoranti interni. È quindi cosa nota che gli alberghi possono essere aperti, possono essere aperti i ristoranti all'interno delle attività stesse, non possono essere invece aperti i ristoranti fuori dagli alberghi, in particolare in orario serale in zona gialla e in zona arancione, com'è noto, invece sono aperti solo per l'asporto.

Le richieste che mi sono state fatte sono sostanzialmente relative alle motivazioni per le quali sono state inserite in ordinanza queste distinzioni, allora ho avuto modo di spiegare che nell'ordinanza, nello specifico in questa ordinanza, non si è sostanzialmente inserito nulla di nuovo se non cercare di chiarire, perché altra cosa nota è il fatto che non possiamo fare in nessun modo delle ordinanze che siano ampliative in questo momento perché siamo sprovvisti di una norma che ce lo permetta. Non sto a ripercorrere tutti i passaggi della legge n. 11 che sono noti a quest'Aula, quindi quello che è stato fatto nell'ordinanza è semplicemente esplicitare un aspetto che nel DPCM già era contenuto, cioè la possibilità di fare delle convenzioni per dare un servizio che è comunque ammesso: quello della ristorazione legata all'attività alberghiera.

Giustamente i ristoratori ponevano delle questioni di logica che io condivido pienamente e che abbiamo peraltro condiviso anche all'interno della Conferenza Stato-Regioni. È una questione che è stata posta - anticipo una risposta che darò a breve al question time - all'interno della Conferenza delle Regioni, cioè quella di fare dei ragionamenti sulle aperture serali. In questo caso quindi che sia l'apertura serale o per pranzo comunque sulla differenza tra un ristorante all'interno di un albergo e un ristorante che è all'esterno ovviamente la logica non c'è, però attualmente la norma prevede questo: prevede la ristorazione legata gli alberghi e non altro.

Il Governo, io in particolare con le ordinanze quindi siamo nell'impossibilità di normare questa materia perché non abbiamo la possibilità di farlo. Non possiamo essere ampliativi rispetto a quanto previsto nel DPCM, alcune cose addirittura sono inserite all'interno dei decreti-legge, quindi a maggior ragione con un'ordinanza non possiamo andare a incidere, quindi cerchiamo di muoverci all'interno degli spazi che abbiamo, pertanto questa è la spiegazione che ho dato ai ristoratori.

Con le associazioni di categoria nello specifico non ci sono stati confronti perché non è una questione ragionata o un ampliamento che veda in qualche modo protagoniste le attività, abbiamo soltanto scritto in ordinanza in maniera un pochettino più chiara una cosa che sostanzialmente era già prevista nel DPCM.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Mi scuso, ho dimenticato una domanda e poi nella sua risposta mi ha ricordato anche un'altra cosa che credo sia utile sapere al Consiglio visti i trascorsi e il dibattito sulla legge n. 11: se come ultimo atto ci può confermare se non è stata ritirata l'impugnativa e soprattutto, visto che già l'altra volta in parte abbiamo avuto occasione di discuterne ma penso che sia bene fare chiarezza, se a fronte di questo, io immagino, non ritiro dell'impugnativa, che quindi rimane viva anche per il prossimo Governo, comunque gli uffici regionali stanno lavorando, o è stato dato mandato a degli uffici regionali di lavorare su delle potenziali modifiche e, secondo lei, quali potranno essere, se si possono ipotizzare, i prossimi passi visto che l'impugnativa io immagino non sia stata oggi ritirata.

Presidente - Ha chiesto la parola il presidente Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Ahimè, anche questa è cosa nota, avevamo un appuntamento a Roma con il ministro Boccia, in particolare proprio per parlare di questi aspetti, proprio il giorno in cui il presidente Conte è salito al Quirinale per rimettere il suo mandato, quindi questi aspetti con il Governo uscente sono rimasti sospesi e dovranno essere affrontati ovviamente con il nuovo Governo.

Come giustamente ha sollevato lei, le tempistiche ormai sono strettissime perché il 23 febbraio è prevista la sentenza sull'impugnativa della nostra legge n. 11, quindi ci sarà da capire se ci sono dei margini - sperando di avere il Governo a fine settimana o al massimo lunedì - per trattare almeno un rinvio di questa sentenza in modo da poter fare dei ragionamenti nel mentre. Questo era un pochettino quello che si tentava di fare. Nel frattempo giustamente, come ha detto lei, confermo che gli uffici del nostro Legislativo sono stati in contatto in particolare con il Gabinetto del Ministro degli affari regionali per cercare di trovare una soluzione che permetta insomma in qualche modo il ritiro dell'impugnativa e di salvare quanto più possibile della nostra Regione.

Presidente - Consigliere Manfrin a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie presidente Lavevaz per queste informazioni, però vorremmo avere ancora qualche pezzo in più, nel senso che ieri o l'altro ieri abbiamo visto gli esiti del Consiglio dei ministri, che ha deciso effettivamente di ritirare l'impugnativa su due leggi della Toscana, penso che lo abbia visto anche lei. La volontà da parte del Governo uscente quindi mi pare che si sia esplicitata in maniera chiara su alcune leggi, mentre non lo ha fatto per altre. Quello che è stato detto la volta scorsa in quest'aula e che lei ci ha confermato è che, a fronte dei colloqui a ridosso del voto di fiducia dell'allora Governo Conte, il ministro Boccia aveva fornito delle rassicurazioni dicendo che il ricorso contro la legge n. 11 sarebbe stato ritirato senza aggiungere ulteriori necessità di contrattazione o di modifica. Dopodiché ci ha confermato la volta scorsa che in realtà dopo il voto di fiducia... come dire? "passata la festa gabbato lo santo", sono state richieste... quindi in un secondo momento sono state messe sul tavolo le richieste di modifica.

Ora, al netto di questo comportamento che riteniamo quanto meno disdicevole, non ci è però chiaro - visto che lei ci ha giustamente detto la volta scorsa che c'è stato un colloquio anche con il Governo regionale quando poi si è interloquito con il ministro Boccia in occasione del voto di fiducia - se in occasione di queste consultazioni che ci sono state recentemente il tema della legge n. 11 sia stato posto sul tavolo dal nostro Senatore e quindi evidentemente faccia parte anche questo di un'eventuale richiesta per un futuro Governo. Sarebbe quindi interessante conoscere appunto se questa questione è stata posta visto che si è posto un accento sull'autonomismo da quanto ha detto in conferenza stampa il senatore Lanièce.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Visto che è stata citata l'ordinanza, volevo chiedere al Presidente come ha gestito la riapertura dei musei e dei castelli in quanto questa ordinanza è di venerdì sera e il sabato e la domenica hanno riaperto i musei e i castelli. Lo dico perché abbiamo citato l'ordinanza e perché appunto questa regola è disciplinata dal DPCM che vieta appunto per i festivi e per il sabato e domenica le aperture dei musei. Chiedo quindi semplicemente com'è stato gestito.

Presidente - Consigliere, faccio una nota generale: non possiamo trasformare le comunicazioni in question time sotto una formula diversa. Invito a dare una brevissima risposta. Grazie. Presidente Lavevaz ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Molto brevemente confermo al consigliere collega Manfrin che il tema ovviamente della legge n. 11 è stato posto sul tavolo delle trattative perché assolutamente, come dicevo prima, è un argomento per il quale dobbiamo arrivare a un punto di chiusura di questo aspetto.

Per quanto riguarda la richiesta invece del collega Carrel, ovviamente l'aspetto dei musei ha una particolarità molto diversa rispetto, ad esempio, a una forzatura sull'apertura dei ristoranti, questo mi sembra abbastanza evidente. Abbiamo gestito l'apertura dei musei sempre nella logica non di un ampliamento ma di un adeguamento di una norma alle nostre particolarità per il semplice fatto che non abbiamo musei o comunque attività diciamo museali in senso più lato che abbiano un rischio di assembramento sostanzialmente. Vi è poi anche una chiusura dei confini regionali, quindi non c'è una possibilità di afflusso importante da parte di fruitori fuori Valle. Si è ritenuto quindi con il nostro comitato, la nostra unità di supporto che non ci fosse il rischio nella nostra realtà regionale, vista la nostra particolarità, di avere un rischio di sovraffollamento anche nei weekend, perché la logica del DPCM ovviamente è che in altre realtà, dove già la realtà regionale è ovviamente molto più ampia, quindi con possibili fruitori molto più numerosi, con musei importanti, il rischio di un sovraffollamento nei weekend effettivamente c'è. Nella nostra realtà si è ritenuto di no, questo esattamente nella stessa logica con cui abbiamo deciso di dare la possibilità di muoversi all'interno di tutta la regione, eccetera. Questi quindi non sono da considerarsi ampliamenti del DPCM ma adeguamenti alla nostra realtà.

Presidente - Il consigliere Manfrin si è riprenotato, le passo la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo perché il presidente Lavevaz ci ha detto giustamente che il tema della legge n. 11 è stato posto sul tavolo durante le consultazioni ma non ci ha detto qual è stata la risposta, quindi saremmo curiosi di sapere se una risposta c'è stata e, in caso affermativo, che risposta c'è stata nel merito.

Presidente - Ha chiesto la parola il presidente Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Al momento sugli aspetti posti sul tavolo dal Senatore risposte specifiche non le ho. Sono temi ancora in itinere e oggetto di discussioni e di trattative.

Presidente - Non vedo altre prenotazioni.