Oggetto del Consiglio n. 117 del 2 dicembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 117/XVI - Interrogazione: "Notizie sui lavori di realizzazione del vallo di contenimento per la messa in sicurezza della frana di Quincinetto".
Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere l'ordine del giorno del Consiglio ritornando, dopo l'inversione fatta questa mattina, al punto n. 4 dell'ordine del giorno. Per il Governo risponde il Presidente della Regione, a cui do la parola.
Lavevaz (UV) - Con riferimento all'interrogazione, la Società Autostrade Valdostane, che abbiamo interpellato per avere un aggiornamento della situazione, ci ha comunicato che, per la parte di opere di protezione fisica di pertinenza della concessionaria, ad inizio marzo 2020 è stata completata l'installazione di una rete paramassi provvisoria, che consente di proteggere le infrastrutture autostradali nel caso di caduta di massi di modeste dimensioni e di rimodulare le procedure di gestione di intervento in caso di allarme. Parallelamente la SAV ha completato e verificato a livello di progettazione definitiva il progetto del vallo paramassi definitivo in fregio alla carreggiata autostradale. Il progetto è quindi stato trasmesso per l'approvazione di competenza al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il 22 luglio 2020 e la società sta verificando, con l'ufficio del Ministero, quanto necessario per accelerare l'iter di approvazione del progetto.
La realizzazione del vallo paramassi in fregio alla carreggiata autostradale rappresenta l'intervento di maggiore utilità ai fini della sicurezza anche in vista degli eventuali interventi sul versante per il disgaggio della frana stessa.
Della progettazione questi interventi si stanno occupando, ciascuno per quanto di competenza, Regione Piemonte e il Comune di Quincinetto.
Il prossimo 17 dicembre è prevista presso la Regione Piemonte una nuova riunione del Comitato tecnico tra Regione Piemonte e Regione Autonoma Valle d'Aosta, SAV, Centro di competenza Protezione Civile e Università di Firenze e il Comune di Quincinetto
Presidente - Per la replica il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Grazie Presidente per le risposte parziali. Siamo stati sollecitati a presentare questa interrogazione per due motivi sostanziali: il primo che fra un po' sono dieci anni dalla prima frana di sassi che è venuta giù, nel 2012 fra un po' arriviamo a dieci anni.
La seconda questione fondamentale è che negli impegni presi reciprocamente dalle due Regioni e dalla SAV, con la consulenza che c'è stata con tutte le organizzazioni, c'era un impegno per finire i lavori del paramassi definitivo entro quest'anno, il che naturalmente non succederà ma paradossalmente la preoccupazione della Bassa Valle e delle Valli laterali della nostra Valle qual è? È che si facciano poi i lavori, quindi con il chiudere una carreggiata, proprio nel momento in cui c'è più traffico, mentre paradossalmente, quando c'era la prima ondata di Coronavirus, non si è fatto nulla e le autostrade erano vuote, si poteva fare tranquillamente. Paradossalmente non è un problema di soldi, perché ci sono quattro miliardi pronti per realizzare le opere che sono necessarie.
Ora, lei sa quanto me e quanto i colleghi che cosa significhi quando c'era il caos sull'autostrada, praticamente da Pont-Saint-Martin in su, in tutta la regione era disastro. Adesso hanno rifatto il ponte sulla Dora ma non è quello che ci risolve il problema e quindi i residenti sono molto preoccupati perché se, per definire i lavori, lo fanno nel momento in cui c'è più traffico, chiaramente si ritorna alle problematiche di allora. Io quindi chiederei gentilmente di fare una sollecitazione un po' più pesante, perché poi so che comunque c'è stato un interessamento, però questo problema, rispetto ad altri interventi, è sempre messo un po' all'angolo.
C'è dagli studi una previsione che non porta ad avere una presenza di massi che precipitano tutti assieme, sono stati fatti durante questi anni tutta una serie di esami della roccia della zona, quindi si sa come potrebbero comportarsi questi massi, però quello che preoccupa è proprio il disagio che ci sarebbe se questi lavori venissero fatti proprio nel momento in cui c'è maggior traffico, non solo il traffico normale ma anche il traffico pesante. Non dimentichiamoci che fra un po' sono gli unici punti di collegamento per la Svizzera e per la Francia.
Chiederei quindi proprio di fare un attimo di attenzione in più perché questo è un problema non indifferente, al di là di tutto quello che si è detto in questi anni.