Oggetto del Consiglio n. 115 del 2 dicembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 115/XVI - P.L. n. 1: "Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della Regione autonoma Valle d'Aosta in relazione allo stato di emergenza".
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri riprendiamo i lavori pomeridiani del Consiglio regionale. Stiamo esaminando il testo della P.L. n. 1. La discussione generale si è conclusa. Ci sono interventi in fase di replica? Non vedo richieste. Esaminiamo il nuovo testo predisposto dalle Commissioni IV e V, le dichiarazioni di voto verranno fatte in seguito pertanto iniziamo con la fase di votazione. Articolo 1: oggetto e finalità. La votazione è aperta.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Guichardaz J. (PCP) - Mi astengo.
Testolin (UV) - À faveur.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 28
Favorevoli: 28
Astenuti: 7 (Bertin, Crétier, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Malacrinò, Minelli, Padovani)
Il Consiglio approva.
Articolo n. 2. Stesso risultato. Articolo 3. Stesso risultato. Articolo 4. Stesso risultato. Il consigliere Marguerettaz ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Solo una precisazione. Essendo che non possiamo più rappresentare degli emendamenti, torno indietro sull'articolo 3 non perché bisogna cambiare la votazione, è giustissima, ma in un prossimo provvedimento chiederemo di porre all'Aula l'introduzione del Responsabile Covid all'interno dell'unità di supporto, il Responsabile dell'emergenza, perché nella stesura e nella riproposizione è stato... quindi d'intesa con l'assessore Barmasse andremo a introdurre questo. Chiaramente questo d'intesa con tutti coloro che hanno proposto la legge, pertanto anche con il gruppo della Lega e di Pour l'Autonomie.
Presidente - Metto in votazione l'articolo 5. La votazione è aperta.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Guichardaz J. (PCP) - A favore.
Testolin (UV) - À faveur.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Metto in votazione l'articolo n. 6. La votazione è aperta.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Guichardaz J. (PCP) - Astensione.
Testolin (UV) - A favore.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 28
Favorevoli: 28
Astenuti: 7 (Bertin, Crétier, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Malacrinò, Minelli, Padovani)
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo n. 7. Stesso risultato. Adesso passiamo al voto della legge nel suo insieme. Vi sono dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - La proposta che oggi è in votazione, come avrete capito, non verrà votata dal nostro gruppo. È una proposta di legge riguardante in buona parte la materia di tutela della salute, che è ovviamente una competenza ripartita tra Stato e Regioni, ed è in gran parte copiata dalla Provincia di Bolzano, che naturalmente aveva fatto questa proposta in un momento molto diverso rispetto al nostro, un momento di rilancio e ripresa e non nello stato di emergenza in cui invece viviamo oggi. In questo momento, secondo noi, bisognerebbe essere più cauti e dare risposte, mentre questo testo non solo non darà delle risposte ai cittadini ma purtroppo contiene dei limiti, creerà confusione e alimenterà un inutile scontro.
Un testo dicevo che contiene tantissimi limiti e si pone in contrasto con molti passaggi del decreto-legge n. 19/2020 e che molto probabilmente rischia anche l'impugnazione dello Stato, soprattutto nell'articolo riferito alle misure per l'esercizio delle attività, com'è emerso peraltro durante le audizioni. Riguardo alle attività economiche, non reca novità rispetto alla normativa statale e prevede un chiaro rinvio all'applicazione dei protocolli di sicurezza vigenti sino alla cessazione dello stato di emergenza. I commi 22 e 24, come dicevo prima, si pongono, secondo noi e secondo quanto abbiamo sentito in audizione, in contrasto con quel decreto-legge.
Dicevo poi che creerà confusione perché, leggendo l'articolato, uno potrebbe pensare: "domani andiamo a sciare, visitiamo una mostra", e via dicendo, ma non sarà così, illuderemo solo le persone e continueremo ad alimentare uno scontro tra salute ed economia che non ci porterebbe da nessuna parte. Abbiamo gente stremata che lavora in Ospedale, persone che in questi mesi hanno dovuto rinviare le cure, moltissimi morti e allo stesso tempo abbiamo lavoratori disperati, negozi che hanno chiuso e tutto questo non possiamo non vederlo.
Come ho detto prima, però la salute e l'economia non possono essere assolutamente contrapposte in una guerra di potere, non possiamo illudere le persone ma dobbiamo mettere in atto proposte concrete che tengano conto delle nostre peculiarità e questo abbiamo fatto sostenendo con forza l'ordinanza fatta dal Presidente della Regione e cercando di lavorare per riaprire le scuole appena diventeremo zona arancione. Chiederemo anche con forza ristori e, come avrete notato, abbiamo votato quell'articolo 5 perché crediamo che una Commissione in questa legge possa essere l'unica cosa utile. Lo scontro politico fine a sé stesso e i proclami privi di sostanza non ci appartengono. Per questo, come dicevo, annuncio la nostra astensione.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Innanzitutto sono assolutamente lieto che qualcuno abbia recuperato l'utilizzo della favella all'interno di quest'Aula, sono lieto che lo abbia fatto ricordandosi dove si trova il pulsante, che è proprio davanti a noi, dove c'è scritto: "microfono" e che invece non abbia scelto, come ha già fatto in passato, di affidare ai social le proprie riflessioni sostenendo di non aver potuto intervenire perché non sapeva bene come prenotarsi. Siamo felici che d'ora in poi non ci sarà il problema di sapere come prenotarsi, lo ha capito e lo hanno capito anche i loro colleghi.
Parto da una, quella più assurda delle sue affermazioni, collega Guichardaz: quella del fatto che questa legge non è immediatamente applicativa, allora io le prendo un comma a caso in modo da spiegare a lei, soprattutto ai Valdostani e a tutta quest'Aula qual è l'immediatezza di questo articolato. Articolo 2, comma 11: "A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, le attività commerciali al dettaglio possono svolgere regolare attività a condizione che sia possibile garantire il rispetto delle misure di sicurezza di cui al comma 10", quindi possono svolgerla se rispettano le disposizioni di cui al comma 10. Allora andiamo a leggere questo famoso comma 10: "Tutte le attività economiche devono assicurare un adeguato rapporto tra superficie e persone al fine di garantire il rispetto delle distanze interpersonali di sicurezza e deve essere altresì assicurato che gli ingressi avvengano in modo dilazionato. Trovano applicazione i protocolli di sicurezza vigenti sino alla cessazione dello stato di emergenza dichiarato a livello statale". Questo significa che ad oggi questa legge è immediatamente applicabile, i protocolli di sicurezza esistono e ovviamente basta rispettare queste disposizioni per poter aprire le attività.
Mi auguro che abbiamo fugato i suoi dubbi in questa maniera e quindi proseguiamo con l'esame e con la valutazione di questo progetto di legge che sono orgoglioso possa arrivare a compimento e all'approvazione in quest'aula. Lei ci ha detto, collega, che i lavoratori sono disperati per la condizione attuale; ebbene, collega, sono lieto di poterle ricordare che i lavoratori sono disperati perché il vostro Governo li ha messi in condizione di essere disperati e ha continuato a fare propaganda dicendo che andare in montagna a sciare e fare tutte quelle attività che sono proprie della nostra Regione è più pericoloso che invece andare al mare, com'è successo quest'estate, quando sempre lo stesso vostro Governo ha concesso di poter andare, e questo è quello che i Valdostani devono sapere e devono ricordare. Lei ha appena detto che avete sostenuto con forza l'ordinanza che è stata emanata dal Presidente della Regione, ne sono felice perché pare - e queste sono le informazioni che ci arrivano - che lo stesso ministro del Partito Democratico Boccia chieda di revocare l'ordinanza che questo Governo regionale ha deciso di emanare. C'è quindi una certa discrasia fra quello che voi volete, fra quello che voi pensate e quello che poi viene applicato nella realtà; per fortuna, c'è questa proposta di legge che porta delle concretezze in questo dibattito.
Voglio quindi ovviamente fare la dichiarazione di voto a nome del gruppo con l'orgoglio di aver portato questo percorso fino a qui ricordando soltanto un paio di cose: con questa legge si dà un mandato molto forte al Presidente della Regione, è ovviamente l'invito di emanare i protocolli, di verificare sull'applicazione di questa legge e di fare in modo che il nostro tessuto sociale ed economico possa ripartire vedendo un'applicazione di quelle follie introdotte dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, follie mitigate invece dalla nostra specificità, adattate al nostro territorio, alla sua realtà e ai dati, che non sono i dati di due settimane fa ma sono i dati di oggi, quindi riaprire in sicurezza.
Se c'è una pecca che possiamo trovare in questa proposta di legge, è quella forse di arrivare un po' tardi ovviamente, se fosse arrivata prima, avremmo avuto prima gli strumenti per poter intervenire a tempo e luogo. Non importa, quello che conta è che questa proposta di legge oggi arrivi e quello che conta è che questa proposta di legge oggi venga messa a disposizione dei Valdostani, delle attività sociali e delle attività economiche.
Presidente, lei da oggi avrà uno strumento potente in mano, sarà sua facoltà e facoltà della Giunta utilizzarlo, sarà facoltà del Consiglio osservarne e verificarne l'applicazione ma se non lo farà, l'intera comunità valdostana gliene chiederà conto.
Ovviamente il voto della Lega sarà un voto favorevole.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Padovani, ne ha facoltà per dichiarazione di voto.
Padovani (PCP) - Per ribadire alcuni concetti già espressi dalla mia Capogruppo. Io qualche tempo fa avevo detto che in questa situazione ci voleva chiarezza. Io penso che questa legge non faccia chiarezza, anzi, possa aumentare la confusione tra le persone. Io penso che questa legge della quale abbiamo dibattuto anche proficuamente e lungamente in Commissione avesse bisogno di un ulteriore passaggio, magari in un ulteriore turno di audizioni e magari anche di una relazione sui profili di costituzionalità, perché, come diceva la collega Guichardaz prima, il rischio di impugnazione, secondo noi, è davvero forte. E poi l'utilità, e qui vengo in parte all'intervento del collega che mi ha preceduto, che forse passa un po' troppo tempo sui social a vedere quello che scriviamo noi, piuttosto di vedere quello che succede nella società perché se il collega guardasse qua fuori, vedrebbe che con l'ordinanza che il nostro Governo regionale ha emanato i negozi hanno riaperto e che quindi non è questa legge che li farà riaprire ma i negozi fuori sono già riaperti grazie all'ordinanza. Questa legge non aggiunge e non toglie niente in questo senso al lavoro che il Governo ha fatto.
Penso invece, come diceva la nostra Capogruppo, che l'articolo 5 al quale abbiamo lavorato possa aggiungere uno strumento fortemente utile alle esigenze delle Valdostane e dei Valdostani e, in particolare, alle esigenze - ora si chiamano ristori economici - di sostegno, di ripresa dell'economia. Quello strumento - quello della commissione speciale - io penso che sarà per questo Consiglio prezioso per elaborare, spero tutti insieme, delle misure, quelle sì davvero utili per la ripresa dell'economia della Valle d'Aosta.
Presidente - Ci sono altri che vogliono intervenire in fase di dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il presidente Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Io credo che questa legge vada in una direzione giusta perché va nella direzione che abbiamo in parte iniziato già in questo mese per quanto era possibile fare con le competenze attribuite dal Governo al Presidente della Regione, però va soprattutto a dare un po' di ordine nella fase di attuazione della gestione dell'emergenza in una maniera un po' più coerentemente calata nella nostra realtà territoriale. Questo è uno degli aspetti che ha mosso un pochettino anche le due ordinanze che abbiamo fatto relativamente ai due DPCM che sono stati emanati da quando siamo al Governo.
Come qualcuno ha detto stamattina, è anche una cornice un pochettino più generica nella gestione dell'emergenza, ovviamente nella gestione dell'emergenza in questo caso specifica dell'emergenza Covid-19, quindi ha un orizzonte di competenza limitata, però è una legge che è importante non solo per la competenza specifica ma io ritengo, com'è stato detto stamattina a più riprese, è importante perché ha un respiro e un peso rilevante proprio dal punto di vista politico rispetto al Governo di Roma: questo lo dico perché in questo mese ho vissuto in prima persona i contatti giornalieri con i vari Ministri e credo sia il momento di esprimere questa volontà di determinazione in maniera molto chiara. Questo passaggio quindi credo che arrivi nel momento giusto.
Dal punto di vista dei passaggi che abbiamo visto in questo mese, non so se per una mancanza di conoscenza della montagna o più semplicemente per delle sensibilità un pochettino diverse dei componenti del Governo, devo dire che una cosa che ho visto molto chiaramente è una difficoltà a capire le esigenze legittime della montagna. Questo, ad esempio, è stato molto evidente quando si è parlato di impianti di sci, quando si è parlato di riaperture dei comprensori sciistici, delle stazioni di sci in questo periodo in particolare, perché l'impressione è che si veda la montagna veramente come quasi un parco giochi per le grandi città, cosa che ovviamente sappiamo bene non essere così. Il fatto quindi di poter dire in maniera chiara quelle che per noi sono le problematiche da affrontare e cercare di normarle... poi io non lo so se questa legge sarà impugnata ma alla fine poco importa, perché credo che quello che importa sia soprattutto il segnale che diamo, e spero che questa legge sia la prima di una serie di atti coraggiosi che questo Consiglio regionale possa fare in questa legislatura senza aver paura di eventuali impugnative, perché credo che abbiamo la necessità in questo momento storico in particolare di far capire che la Valle d'Aosta ha ancora uno Statuto e questo Statuto vogliamo ancora difenderlo con tutte le forze che possiamo mettere in campo.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Molto brevemente in dichiarazione di voto intanto per ringraziare subito i proponenti che hanno immediatamente messo la funzione del Consiglio in questa legge e poi per dire che il lavoro che si è fatto e al quale abbiamo contribuito come Pour l'Autonomie è stato un lavoro importante che porta al risultato che probabilmente avremo tra poco. Ritorno a dire, Presidente, che è un po' il frutto di quello che volevo dire stamattina e che forse è stato male interpretato: il confronto, la condivisione, la partecipazione e la proposizione; tutto questo messo insieme ha generato una legge che, secondo noi - e quindi anche secondo lei e questo mi fa piacere -, è una legge importante per il futuro della nostra Regione ma soprattutto è importante per il futuro della nostra autonomia.
Devo ringraziare i due relatori che sono stati impeccabili nella presentazione della legge e sono certo che questa norma, questa legge darà delle risposte significative anche e soprattutto al comparto... non solo sanitario bensì anche economico della nostra Regione.
Presidente - Il vicepresidente Sammaritani ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - In dichiarazione di voto anch'io molto brevemente, oltre a essere felice di quello che spero sarà l'esito positivo di questo iter legislativo, vorrei fare soltanto due piccole osservazioni, che sono una sorta di replica a chi qui dice che questa legge, di fatto, è una legge inutile, che probabilmente non avrà lunga vita perché impugnata.
Allora, come già è stato detto, a parte una valutazione tecnica, nel senso che questa legge non è altro per noi della Regione Valle d'Aosta quel sostegno normativo che sono i decreti-legge per i DPCM a livello nazionale. Questa legge sta alle ordinanze che emetterà il Presidente della Regione così come i decreti legislativi stanno ai DPCM che ci regolano costantemente in questa pandemia. Questo quindi è il sostegno normativo che noi volevamo dare e che, quando ci siamo messi a scrivere questa legge, avevamo in animo di realizzare. Credo che il risultato sia ottimo, il fatto che poi ci possa essere un'impugnazione, come già è stato detto anche dal Presidente della Regione correttamente, non ci importa perché esercitare l'autonomia significa esercitare un qualcosa che richiede responsabilità. Allora noi crediamo che il Governo probabilmente attualmente non veda di buon occhio le autonomie, così come non veda di gran buon occhio la montagna e le sue esplicazioni. Non ci interessa quello che farà lui, a noi interessa esercitare la nostra autonomia con responsabilità e con coraggio, quindi quello che sarà l'effetto poco importa perché non ci interessa questo esito.
Io ho visto tante sentenze della Corte costituzionale molte volte difficili da leggere perché molto politiche più che fondate sul diritto vero e proprio. Da quel punto di vista, quindi non dobbiamo avere nessun tipo di timore, dobbiamo soltanto quindi esercitare con coraggio e con sicurezza la nostra autonomia e poi vedremo quello che succederà.
Io credo che noi non dobbiamo assolutamente pensare che qualcuno ci debba tutelare, io credo che in quest'aula tutti abbiamo a cuore la salute dei nostri cittadini ma anche l'economia della nostra realtà, quindi non dobbiamo farci dire da Roma quello che dobbiamo fare per tutelare i nostri cittadini, sappiamo farlo da soli. Questa quindi è la vera autonomia e questa votazione oggi sarà l'espressione massima dell'esercizio dell'autonomia che lo Statuto ci ha concesso.
Presidente - L'assessore Bertschy ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Bertschy (AV-SA) - Con la convinzione che tutti qui siamo nell'esercizio delle nostre funzioni, nella difesa dei nostri cittadini, della Valle d'Aosta e della popolazione valdostana, io credo sia opportuno che oggi il Consiglio regionale, seppur con le difficoltà che tutti noi viviamo in termini politici rispetto a una situazione come questa, supporti l'azione che il nostro Presidente ha fatto anche in questi ultimi giorni. Niente ci sarebbe di più debole che non essere a sostegno di un Presidente che ha avuto la capacità e il coraggio di assumere una decisione importante come quella di formulare un'ordinanza, forte del fatto che i dati sanitari sostengono che nella nostra comunità oggi non esiste la situazione di pericolo che viene identificata da un'interpretazione tardiva dei nostri dati. Io quindi credo che la prima azione di responsabilità che il Consiglio deve fare sia essere a supporto della nostra massima figura istituzionale, senza avere e senza porsi il problema sotto il profilo giuridico di quanto sia oggi legittima o non legittima la legge.
Noi, quando abbiamo votato la legge n. 8, eravamo convintamente politicamente convinti di aver fatto la legge giusta per i nostri sanitari, per le nostre OSS, per le nostre infermiere, per i nostri medici. Il Governo ha impugnato quella legge, oggi le nostre OSS, i nostri infermieri, i nostri medici hanno il premio che noi avevamo stabilito in legge bloccato e siamo in una fase di contenzioso importante, una legge che non aveva niente di autonomia.
Allora se da questo Consiglio, al di là del colore politico del Governo che c'è a Roma - io mi ricordo che qui abbiamo sempre sostenuto che dobbiamo essere prima di tutto a difesa della nostra popolazione -, non c'è la convinzione che le leggi che facciamo qua hanno una radice forte con i nostri cittadini e con il nostro territorio, ovviamente siamo tutti più deboli. Politicamente non possiamo essere sempre tutti d'accordo ma non vorrei che ci dividessimo sul fatto di chi vuole fare le azioni a sostegno dei nostri commercianti, dei nostri professionisti, dei nostri lavoratori, di coloro che sono in cassa integrazione tra chi vota e non vota questa legge. Tutti abbiamo approvato, non più tardi di questa mattina, provvedimenti che vanno a sostenere ancora le leggi e gli articoli che abbiamo previsto nella legge n. 8 e altri ne faremo. Lavoreremo spero insieme per l'applicazione dell'avanzo di amministrazione, che sarà la prima azione politica, amministrativa e finanziaria che potrà fare questo Consiglio a sostegno della crisi, però in alcuni momenti bisogna ritrovarsi e anche lasciare qualche cosa da parte forse ma essere convinti che di qui si difendono i Valdostani anche attraverso leggi come queste.
Io quindi spero che, al di là del risultato di questo voto, continueremo convintamente a dire che non ci possiamo permettere di essere trattati, come ha ben ricordato questa mattina il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, come coloro che hanno degli alberghi pericolosi in montagna, perché in montagna l'assembramento è tel quel quello che c'è in città, nelle grandi città e in altri luoghi: il problema è l'assembramento dei luoghi, non dove si verifica l'assembramento; per questo Governo il problema è dove si verifica l'assembramento, in montagna. Noi questo non lo possiamo accettare e c'è bisogno che ci sia una sensibilità nuova da parte del Governo nei confronti della Valle d'Aosta, del Piemonte, del Trentino, dell'Alto Adige, del Veneto, di tutte quelle Regioni con le quali ho avuto anche l'onore in questo periodo di collaborare: con tanti Assessori, con i Vicepresidenti, con persone che hanno voluto difendere semplicemente la particolarità dei loro territori inascoltati.
Allora io credo che non sia tanto il suggello della legge ma sia un'interpretazione, un atteggiamento politico che debba partire con l'approvazione di questa legge in maniera differente. La montagna ha una sua particolarità, abbiamo bisogno di norme che lo facciano capire in maniera chiara e mi stupirei se l'atteggiamento fosse quello di impugnare in maniera pesante anche quest'azione politica.
Presidente - Non vedo altre richieste di intervento... ha chiesto la parola il consigliere Malacrinò, ne ha facoltà.
Malacrinò (PCP) - Questa mattina ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi, credo che la nostra posizione fosse già chiara già nei lavori della Commissione, è vero che si è lavorato a più mani in questo documento, che ha recepito anche un nostro emendamento, ma è anche vero che se si voleva portare una soluzione condivisa, così com'è stato ricordato dal consigliere Marguerettaz, un testo di Commissione, andava forse presentata in maniera diversa dai relatori e avrebbe dovuto vedere stravolta anche l'impostazione della legge che è stata recepita nella quasi totalità, con tutti i dubbi che erano emersi in occasione della presentazione e sollevati soprattutto da chi oggi si accinge a votare favorevolmente.
Negli interventi di questa mattina è stato detto che c'è molta frenesia, molta confusione nell'opinione pubblica ed è anche stato detto a più riprese e da tutti che questa legge porta con sé diversi rischi. Generalmente, quando si parla di legge, si parla di quadro normativo - mi si passi il gioco di parole -: un quadro è composto dalla cornice, dalla tela e dal disegno, mentre questa mattina si è parlato - e anche in questo caso in diverse volte - esclusivamente di cornice. Insomma, si è consapevoli che si voterà soltanto una cornice, una norma vuota che rimanda a norme nazionali o, nel caso del comma 24, che obbligherà il presidente Lavevaz a effettuare diverse ordinanze di chiusura. Il comma 24 ci è stato chiaramente spiegato dal consigliere Manfrin prima, per cui se adesso il presidente della Regione Lavevaz faceva delle ordinanze di apertura, da domani farà soltanto delle ordinanze di chiusura. Credo che in questo momento così delicato non sia il caso di illudere i nostri cittadini e questa norma non fa altro che aumentare la confusione.
Oggi non è in ballo il tema di essere Valdostani oppure no: si tratta esclusivamente di prendere delle decisioni che si spera scongiureranno una possibile terza ondata. Auspico perciò una vera collaborazione nell'ambito della Commissione speciale che, anche grazie a noi, con questo atto abbiamo contribuito a mettere in piedi.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Ribadendo il voto favorevole a questo testo credo sia opportuno fare alcune piccole considerazioni, prima di natura artistica, nel senso che è vero, questa è una legge cornice come ci ha ricordato qualcuno, in particolare il collega che ha preso la parola precedentemente. Vede, collega, non è che noi potevamo inserire... e penso che se avesse ascoltato attentamente la relazione fatta dai due relatori... si è per l'appunto citato quanto ha detto il Responsabile del Dipartimento legislativo in sede di audizione e qual è tipicamente lo strumento che viene definito. Le leggi sono di norma delle cornici a cui si possono e possono essere derivati ovviamente degli strumenti più agevoli, più immediati, più pratici che possono evolvere anche in base alla situazione perché ricordiamo che non esiste una soluzione definitiva, come non esiste una certezza che l'applicazione totale di determinate misure, anche se ci chiudessimo totalmente in casa, la terza ondata non arriverebbe, perché, vedete, negli interventi che ho sentito dalla vostra parte politica fino adesso si dà per scontato che la terza ondata possa essere evitata sulla base di tutta una serie di misure, ma come si può definire questo? Ci sono Paesi che la terza ondata la stanno già vivendo: parlo soprattutto della parte orientale del mondo e determinate misure le hanno attuate; perché? Perché, purtroppo, non si può governare in legge la situazione attuale, l'emergenza, possiamo limitarla, possiamo governarla ma non si può escludere.
Giustamente qualche collega ha ricordato che non è che oggi dividiamo il mondo tra quelli cattivi che non pensano alla salute e quelli buoni che invece pensano alla salute di tutti. Io penso che qua tutti pensino alla salute e all'importanza della salute di ciascun cittadino, come tutti pensino a quello che è un altro elemento di salute, sociale ed economico, perché i provvedimenti che sono stati votati questa mattina, come i provvedimenti votati in legge n. 8, come giustamente ha ricordato l'assessore Bertschy, sono stati votati anche da parti che non erano membri di quel Governo o del Governo attuale, perché c'era una volontà di dare una risposta. Come, con tutto il rispetto, ci può essere volontà al di là di una Commissione speciale... sono ben contento, e lo abbiamo votato, che avete proposto l'inserimento di questa Commissione ma nelle Commissioni di cui una, lei, tra l'altro, fa parte... e quella Commissione ha tanto lavorato nella parte del Covid anche senza essere considerata speciale. Gli strumenti quindi comunque ci sono, ma l'abbiamo votata giustamente perché ci sembrava un'idea utile a cercare di concentrare gli sforzi e il lavoro di tutti in una sede dedicata.
Sicuramente da parte nostra quindi, come sino ad oggi c'è stato, l'impegno c'è per la tutela della salute, per la tutela dell'imprenditoria, per la tutela di lavoratori, perché non è che ci siamo dimenticati dei lavoratori, anzi, e i lavoratori non si possono aiutare solo con sussidi ma anche con il lavoro, perché a Roma qualcuno pensa - e non solo a Roma, purtroppo - che solo con sussidi si possono aiutare i lavoratori. Bisogna creare lavoro, bisogna preservarlo, avremo anche occasione di parlarne durante il Consiglio perché ci sono degli interventi che ne parlano. Oggi quindi la differenza non è tra chi vuole il bene della salute dei cittadini e di tutta una serie di cose e chi invece è cattivo e chissà quali interessi ha.
Scusate una cosa poi: ci dite che questa legge rischia l'impugnativa ma nello stesso tempo ci dite che si possono fare delle ordinanze di apertura, c'è un po' una contraddizione nella vostra linea. Si può o non si può? Perché questa legge dà giustamente uno strumento potente nelle mani del Governo regionale e io direi nelle mani della Regione ed è uno strumento in più, perché altrimenti, spiegatemi, chi ha firmato quelle ordinanze è colpevole di qualcosa da parte vostra? Credo sia importante esplicitarlo perché dire che chi vota questa legge è colpevole di una determinata cosa, ma la firma di quell'ordinanza va bene, perché io questo ho compreso da parte vostra, allora ha una contraddizione in sé molto pesante e molto importante. Io penso che forse la volontà giusta, per carità, politicamente di giustificare un voto della vostra parte vi abbia portato alla confusione ma pensateci bene.
Presidente - La consigliera Spelgatti ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Come sempre, faccio molta fatica a comprendere le vostre posizioni.
Per quanto riguarda il discorso sul quadro normativo, la risposta del consigliere Sammaritani è stata assolutamente esauriente, quindi non vado a ripetere dei concetti che ormai dovrebbero esservi chiari, anche perché li abbiamo esplicitati più volte in Commissione, quindi li dovresti conoscere molto bene ma continuate a dirci sempre le stesse cose.
Il problema grosso sostanzialmente è duplice: uno, che cosa intendete voi per autonomia perché è questo il punto: il punto cruciale di questa legge è che cosa voi pensate dell'autonomia. Voi siete chiaramente seduti sulle posizioni di Roma, giustamente voi siete assolutamente centralisti, è inutile che veniate a raccontarci che poi siete anche autonomisti e tutto quanto, perché le vostre posizioni sono sempre state assolutamente chiare, lo sono anche oggi, oggi lo sono esplicitamente, ma poi siete venuti fuori moltissime volte sul discorso anche delle contraddizioni rispetto a quello che voi pensate, a quello che voi dite rispetto a anche l'azione di governo di altri Assessori. Abbiamo visto la posizione per noi corretta dell'assessore Bertschy nel momento in cui ha sottoscritto la legge, c'è la lettera insieme alle altre Regioni alpine per difendere chiaramente le posizioni della Valle d'Aosta, dello sci, della montagna e quant'altro, eppure il vostro Segretario è venuto fuori esplicitamente dicendo che appoggiava le posizioni romane e così via. Allora questo è un problema grosso.
Un altro grosso problema è il fatto che voi facciate una distinzione così netta tra chi guarda la salute e chi guarda il lavoro, perché le due cose devono essere portate avanti di pari passo e non è che, nel momento in cui noi diciamo che bisogna comunque tutelare anche il lavoro - e, tra l'altro, non è solo questione di questa legge ma in generale -, con questo noi stiamo dicendo che bisogna fare un passo indietro rispetto alla tutela della salute, le due cose devono andare avanti di pari passo.
Prendere quindi queste posizioni su questa legge, che vuole essere soltanto un quadro normativo, incisivo, importante per dare anche un supporto anche ad altre azioni, perché appunto non si capisce perché voi diciate che questo non va bene, però l'ordinanza senza i presupposti normativi teoricamente va bene. Noi su questo però non diciamo niente, non stiamo a fare contestazioni in questo momento, però la vostra posizione non risulta assolutamente chiara.
Presidente - Il consigliere Grosjacques ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Volevo fare alcune puntualizzazioni sull'intervento del collega Malacrinò anche in quanto Presidente della IV Commissione, perché mi sembra che il suo intervento abbia banalizzato i lavori della Commissione, mentre invece è stato un lavoro serio, un lavoro approfondito, un lavoro nel quale non solo siamo intervenuti sulla legge ma siamo intervenuti anche in modo sostanziale andando a modificare tutti gli articoli inserendo in primis l'articolo 1 e andando a modificare tutti gli articoli, compreso l'articolo 2, che è diventato articolo 3: quello che disciplina tutte le materie.
Direi quindi che non solo non abbiamo preso il testo della Lega e ce lo siamo fatti andar bene ma abbiamo fatto un lavoro radicale. Non ho sentito in Commissione la richiesta né di audizione, né di un parere pro veritate, chiamiamolo così, sulla legittimità della legge per cui non è stato fatto perché non richiesto, mi dispiace che il collega Malacrinò abbia fatto proprio il post che avevo questa mattina citato nel mio intervento sui social a proposito della confusione e dell'inutilità di questa legge, perché credo che gli argomenti per confutare una legge di questo genere eventualmente siano altri, però credo che oggi le istituzioni valdostane abbiano battuto non un colpo, due colpi, perché questa mattina il nostro Capogruppo aveva annunciato l'astensione del senatore Lanièce sull'informativa del ministro Speranza che è diventato un voto negativo insieme a due Senatori sudtirolesi.
Credo quindi che oggi nessuno di noi abbia avuto in mente di creare uno scontro istituzionale ma quello di ribadire che la Valle d'Aosta c'è, che ha delle prerogative autonomiste, che ha uno Statuto, come ha ben ricordato il presidente Lavevaz, che vuole difendere e questa legge crea le condizioni per dare copertura all'attività del Presidente e del Governo regionale.
Io quindi credo che il lavoro della IV Commissione e di tutti i Commissari vada difeso e credo che questo lavoro sia il primo di una serie di atti mi auguro maggiormente condivisi per la difesa delle nostre istituzioni.
Non torno sull'argomento di come viene valutata la Valle d'Aosta a livello centrale perché credo che i colleghi l'abbiano definito molto bene.
Presidente - Ha fatto richiesta il consigliere Testolin, che interverrà da remoto sulla piattaforma al quale lascio la parola... purtroppo vedo un fermo immagine, nel frattempo ha chiesto la parola il consigliere Malacrinò. Consigliere, le do la parola invitandola a esplicitare il fatto personale e attenersi a questo.
Malacrinò (PCP) - Soprattutto per chiarezza, io ho fatto soltanto riferimento all'appello del consigliere Marguerettaz circa l'invito a votare compatti questa norma, ha detto che si trattava di un testo di Commissione. Io mi sono permesso di dire soltanto che forse un testo di Commissione andava valutato in maniera diversa, soltanto questo ho detto, non ho parlato dei lavori che sono stati fatti nelle Commissioni IV e V: ho detto che un testo di Commissione è una cosa diversa di come ci è stato presentato questo testo. Soltanto questo, non volevo assolutamente sminuire il lavoro della Commissione, che sicuramente è stato corretto.
Presidente - Il consigliere Testolin è di nuovo raggiungibile per cui gli do la parola.
Testolin (UV) - Non era mia intenzione intervenire, anche perché, dopo l'ottimo intervento del capogruppo Marguerettaz di questa mattina, penso che, per quanto riguarda i sentimenti dell'Union Valdôtaine in merito a questo disegno di legge, siano state espresse tutte le necessità e l'opportunità di andare avanti in maniera decisa in questa direzione ma mi permetto solamente di ribadire alcuni concetti che reputo assolutamente importanti in questa fase dove c'è bisogno - e la popolazione ne ha bisogno - di vedere riaffermate le proprie peculiarità, di vedere qualcuno che si metta a disposizione e lavori nell'intento di portare le istanze della propria Regione, della propria collettività all'attenzione di un Governo nazionale che si dimostra sovente molto miope nei confronti delle piccole realtà. Ne ho avuto la certezza quando alle ore 13:00 di oggi è finito il Consiglio regionale per la pausa e ho contestualmente acceso la televisione per vedere il dibattito all'interno del Senato dove sono state espresse delle considerazioni che ci portano a votare ancora più convintamente questo tipo di intervento normativo, perché ho avuto la conferma e la dimostrazione che ci sono delle forze politiche a livello nazionale che non solo non conoscono la realtà valdostana ma probabilmente non conoscono le differenze tra le varie realtà regionali che costituiscono l'Italia nel suo insieme.
Penso che oggi più che mai il Presidente della Regione abbia bisogno di una legittimazione politica e normativa che lo garantisca nel momento in cui si assume delle responsabilità. Lo ha detto qualcuno prima di me: probabilmente questo tipo di intervento normativo arriva un po' in ritardo ma meno male che arriva oggi, oggi dove c'è la possibilità all'interno di un Consiglio ricostituito di trovare quelle sinergie che vanno al di là della differenza tra maggioranza e minoranza ma vanno nell'esclusivo interesse dei bisogni della nostra gente e della nostra popolazione, che ha bisogno di ritrovare in questo Consiglio anche la possibilità di avere qualcuno che lo rappresenti non solo sul territorio valdostano ma lo rappresenti nei confronti dell'Amministrazione statale, un'Amministrazione che non solo in questa occasione purtroppo si è dimostrata poco coerente con le promesse esplicitate al nostro territorio: una per tutti è la lungaggine nei tempi di nomina da parte statale dei componenti della Commissione paritetica, che ci ha portato a perdere oltre un anno e mezzo quando le promesse erano state di avere la ricostituzione entro un mese dal lontano settembre del 2018. Questo quindi penso che la dica lunga sulle necessità di provare a trovare degli strumenti che diano garanzia a chi deve prendere delle decisioni di poterlo fare sapendo che è supportato dall'intero Consiglio regionale e che possa farlo con l'attenzione che ci sarebbe nel farlo anche senza una norma ma il fatto di avere qualcosa che ti permetta e ti legittimi da un punto di vista anche normativo su quello che stai facendo e la possibilità di condividere queste decisioni con il Governo regionale possono darti la tranquillità di poter agire nell'esclusivo interesse delle persone che vai a rappresentare, cioè i Valdostani. Il mio voto quindi sarà, come quello di tutto il gruppo dell'Union Valdôtaine, convintamente a favore di questo disegno di legge.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (AV-SA) - Devo dire che, dopo il confronto serrato di questa mattina e l'inizio di questo pomeriggio, mai come in questo momento la montagna è sotto attacco, tutto l'arco alpino è sotto attacco, sembra ormai che il problema all'interno di questo Stato sia la montagna, cioè la montagna nella sua interezza, nel momento in cui la montagna - la conosciamo bene - garantisce lo stanziamento sociale, garantisce comunque degli spazi e garantisce la possibilità di poter operare in maniera diversa, ma sono i numeri e gli ettari a dircelo. Dopodiché io penso che la sfida più importante sia quella di far dialogare in un modo equilibrato la salute e quindi qui non ci sono i buoni e i cattivi della salute ma avere quella capacità invece di osare un po' per quanto riguarda la salute e dall'altra parte affrontare e riaccendere la nostra economia e di pari passo possiamo fare la differenza.
Cosa c'entra questo provvedimento? Questa mattina io lo declinavo dicendo che è una cornice, uno strumento per il Governo e per il Presidente della Regione. Mi è spiaciuto sentire dire nell'intervento della collega amica Guichardaz: "non illudete le persone, non andremo da nessuna parte, il Governo sta lavorando bene e il Presidente ha fatto una buona ordinanza". Allora dovremmo votare all'unanimità questa proposta perché se il Governo sta lavorando bene, se il Presidente ha elaborato, approvato e firmato un'ordinanza che va in quella direzione, questo è uno strumento più forte per creare quelle condizioni al Governo e al Presidente per andare in questa direzione.
Spiace, collega Guichardaz, quando lei banalizza, io non so se lei ha avuto modo di prendere la macchina e andare nelle vallate laterali, le consiglio di andarci. La gente è in totale difficoltà: dai piccoli artigiani agli imprenditori, a chi perde il lavoro, a tutte quelle centinaia e migliaia di persone che se non si creano le condizioni non solo per aprire le piste da sci... ripeto: la montagna non è solo sci, lo dice uno che la vive la montagna, ve lo dico con il cuore in mano, ma non banalizziamo nel momento in cui questo Consiglio si accinge ad andare ad approvare una norma, sempre se non è una questione di lana caprina per qualcuno e non invece perché magari mentori dall'esterno hanno deciso di non sostenere questo progetto di legge che è stato scritto a più mani. Mi dispiace, devo dire la verità, non facciamoci calpestare da chi non conosce la montagna, non facciamoci calpestare da chi probabilmente in questo momento ha deciso che la montagna è il problema.
Io penso che abbiamo la capacità di far fronte alla pandemia, abbiamo anche gli strumenti, sollecito, se posso, nel momento in cui abbiamo uno strumento utile... al più presto di utilizzare eventualmente altri strumenti per cambiare marcia nella gestione della pandemia per essere ancora più bravi, per guardare chi è un po' più rapido di noi, per chi sta mettendo in campo altre azioni, perché solo se cambiamo e andiamo nella direzione giusta dal punto di vista sanitario, riusciamo a far riaccendere la nostra economia. Questo è uno strumento, non è un punto di arrivo, questa legge è un punto di partenza e dal punto di vista di una Regione a statuto speciale... ma io andrei oltre: per tutti quelli che vivono quotidianamente la montagna e hanno deciso non tanto dal punto di vista economico finanziario ma come scelta di vita di viverci, di crescere la famiglia... e soprattutto di creare le condizioni... io penso che sia il pubblico che debba fare tutto questo nel creare le condizioni e oggi penso che questo sia il compito di un Consiglio regionale: andare ad approvare, a legiferare questa legge, questa cornice che è un supporto in più al Governo e al Presidente della Regione.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (VdA Unie) - Capita a volte che ci si chiede se vi sia effettivamente bisogno di normare una determinata materia, di solito lo si fa per rispondere ai bisogni della popolazione, a delle esigenze e a delle richieste, quindi quello che noi ci si deve chiedere è se c'era effettiva necessità di normare. Bene, parte di questo Consiglio ha ritenuto che vi fosse un'effettiva necessità per rispondere alle esigenze della popolazione e non certo per generare confusione nella popolazione. Una necessità, com'è stato detto durante la mattinata, politica, un'importante necessità politica e una necessità pratica, come già detto da alcuni Consiglieri che mi hanno preceduto per legittimare, per sostenere, per supportare l'azione del Governo, che fino ad oggi aveva operato senza avere le indicazioni da parte del Consiglio e mi permetto di aggiungere: pratica per dare una cornice, che forse ad oggi non è ancora sufficiente alle numerose procedure che sono state emanate dal Governo regionale e dall'unità di crisi.
In effetti, se andiamo a vedere in altre realtà, le procedure sono figlie di una norma, questo per rendere più snella e più agevole la redazione delle procedure e soprattutto la loro modifica, perché l'evoluzione della pandemia è rapida e le procedure dovrebbero esserlo altrettanto. È quindi un primo passo, secondo me, importante per inquadrare da un punto di vista di tecnica legislativa il modo di procedere della nostra Amministrazione; altri passi dovrebbero essere fatti in futuro. È per questo che noi voteremo convintamente questa norma.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Caveri, ne ha facoltà.
Caveri (VdA Unie) - Parlo nelle mie vesti di vecchio Parlamentare non tanto rispetto al merito, che è stato ampiamente discusso e ampiamente condiviso da una parte di quest'Aula. Vorrei semplicemente osservare il fatto che questa è un'assemblea legislativa, tante volte negli anni passati ci siamo lamentati del fatto che questo Consiglio era diventato un luogo nel quale prevalentemente avevano supremazia i sindacati ispettivi: interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno. Io credo sia una fierezza di tutti, anche di coloro che quest'oggi non saranno d'accordo su questo provvedimento, il fatto che sia qualche cosa... e lo dico dai banchi del Governo regionale, ma lo dico appunto come sostenitore antico del parlamentarismo... è bene che ci siano dei punti cardine che riportino una parte della sovranità popolare, quella principale, all'interno di questo Consiglio Valle, oltretutto non avendo un'elezione diretta - e per me è un fatto positivo - del Presidente della Regione.
È quindi una legge quella che noi variamo quest'oggi, è una legge che servirà come punto di riferimento per i comportamenti, in particolare della figura del Presidente della Giunta, che, per fortuna, in Valle d'Aosta ha le funzioni prefettizie, perché altrimenti quale caos avremmo sotto il cielo in una piccola realtà come la Valle d'Aosta? Non è che a suo tempo nel decreto luogotenenziale e successivamente nello Statuto, dando per acquisito quello che c'era nei decreti luogotenenziali, qualcuno impazzì, ma era un sistema che riportava in capo a quello che all'epoca veniva chiamato Presidente della Valle delle funzioni prefettizie proprio in una logica emergenziale. So bene che la logica emergenziale crea una situazione di centralismo, questo è purtroppo un fatto che avviene quando ci sono delle emergenze economiche, a maggior ragione avviene quando ci sono delle emergenze sanitarie, che, tra l'altro, è un unicum per adesso per quelli della nostra generazione, l'ultima pandemia che ci ricordavamo è quella della spagnola, che naturalmente avvenne in un'epoca nella quale in Valle d'Aosta non c'era nessun tipo di forma autonomistica. Questo per dire che è legittimo fare una legge, è legittimo soprattutto, come ha ricordato Restano, per creare nelle fonti del diritto un elemento di chiarezza, cioè noi non ci rifacciamo solo al DPCM ma, tenendo conto della nostra autonomia speciale, abbiamo legiferato e da lì ovviamente non si potrà pensare che poi il Presidente della Giunta impazzisca. È legittimo però, com'è avvenuto con la penultima e l'ultima ordinanza, che il Presidente della Regione e la Giunta si assumano anche delle responsabilità suppletive quando ritengono che non ci siano stati elementi di giustizia nei confronti del popolo valdostano che noi qui rappresentiamo.
Un'ultimissima annotazione sulla questione della costituzionalità: io credo che siamo tutti assolutamente consapevoli del fatto che questa legge in qualche maniera riecheggia la legge che il Tirolo del Sud ha votato il 20 maggio di quest'anno. Quello è stato un modello al quale noi ci siamo legittimamente rifatti pur avendo degli elementi certamente anche un po' modificati, perché dal mese di maggio ad oggi qualche cosa è cambiato, però io ricordo che quella legge alla fine, malgrado le minacce, non è stata impugnata alla Corte costituzionale. Io quindi mi auguro che certe preoccupazioni legittime che ci possono essere non si realizzino poi al Consiglio dei ministri laddove spetterà al Governo, su richiesta del Ministro delle Regioni, decidere se impugnare o no la legge, perché in quel caso, in caso di impugnativa, noi ci troveremmo di fronte a due pesi e due misure, cioè una libertà maggiore per un'autonomia speciale come quella sud-tirolese e una minore autonomia per l'autonomia della Valle d'Aosta, si tratterebbe, purtroppo, di un'evidente iniquità.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere segretario Jordan, ne ha facoltà.
Jordan (VdA Unie) - Le groupe de Vallée d'Aoste Unie donnera avis favorable au présent projet de loi comme il l'a dit le collègue Restano. On est bien conscients, comme il a été dit ce matin, que cette loi ne pourra pas éliminer les différentes contraintes établies par le Gouvernement national. On ne pourra pas, malheureusement, tout de suite, rouvrir les remontées mécaniques, relancer les différents secteurs économiques, mais on pourra le faire dans le futur en remarquant de manière forte nos prérogatives. Surtout cette loi - et je le disais ce matin - nous permet de relancer avec grande force notre autonomisme et donner un fort soutien à l'action du Gouvernement.
Presidente - Altri? Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Il consigliere Manfrin prima si è lamentato del fatto che qualcuno non era intervenuto, avrei preferito addirittura non intervenisse per sentire certe cose, perché devo dire la verità immaginare che oggi in Valle d'Aosta non ci sia un sentimento generalizzato in cui si chiede alla politica di fare qualcosa, è veramente stravagante perlomeno.
Io vorrei ricordare quello che è stato detto in quest'aula poche sedute fa quando eravamo agli albori dei nuovi DPCM. Il Presidente della Regione più volte ha detto che il disposto legislativo in cui si fa riferimento al "sentite le Regioni, sentito il Presidente delle Regioni" era stato derubricato a una telefonata cinque minuti prima, cioè cinque minuti prima c'è qualcuno che alza il telefono, che telefona al presidente Lavevaz e dice: "guarda che sei in zona rossa", "sei in zona gialla", "sei nominato". Da questo punto di vista, noi rileviamo che in questa situazione così grave non si vuole collaborare con le Regioni e io devo dire che a livello nazionale c'è questo dibattito incredibile dove le Regioni sono demonizzate: una banda di sciagurati che vuole a tutti i costi mettere a repentaglio la salute delle persone. Allora ma vi sembra che l'assessore Barmasse in questo caso, che è al vertice dell'Assessorato, prenda delle decisioni sciagurate? Sta cercando in tutto e per tutto di dare delle risposte.
In questi giorni, quando si sentono i telegiornali, a un certo punto ti aspetteresti che qualcuno uscisse con un cartello e dicesse: "scusate, siamo su scherzi a parte" perché, secondo voi, qualcuno ha ragionato sulle cose che abbiamo letto: "potete andare nelle seconde case -immaginando di essere tutti gialli - ma dovete andarci prima del 20, perché poi se non ci andate prima del 20, non ci potete andare più". Allora, dal punto di vista scientifico, qualcuno mi deve dire, mi deve spiegare se io mi sposto prima del 20 e vado nella seconda casa a Courmayeur, sono in una situazione di legalità, se ci vado il 21, sono fuori legge. Tutto si è concentrato sulle piste da sci ma le piste da sci non sono mica le uniche attività che vengono fatte in Valle d'Aosta! C'è una miriade di attività che possono essere fatte in Valle d'Aosta al di là dello sci alpino: c'è lo sci nordico, ci sono le ciaspolate, le passeggiate, c'è un mondo che può essere a disposizione della comunità. Questo disegno di legge - lo ha detto benissimo l'assessore Caveri - non può essere considerato costituzionale o incostituzionale a seconda della data, perché se io scrivo delle cose che sono contro la Costituzione, che le scriva a maggio, o che le scriva a settembre, o a novembre sempre costituzionali o incostituzionali sono. Non è che se cambia la temperatura, dice: "l'hai scritto quando fa caldo, allora è costituzionale, adesso lo stai scrivendo perché fa freddo, no, è incostituzionale". Sarebbe una cosa sciagurata, quindi, da questo punto di vista, veramente sarebbe da urlare ai quattro venti una situazione che non va.
L'altra cosa l'ha già detta Jordan e la voglio ridire: da domani non è che possiamo aprire tutti i commerci, da domani apriranno le piste da sci, io non vorrei neanche ci fossero delle aspettative sbagliate e una comunicazione sbagliata per quanto riguarda coloro che ci ascoltano. In Sud Tirolo c'è una norma più o meno come questa, un po' meno o un po' più, ma tutto è adeguato alle disposizioni della zona rossa, cioè gli impianti da sci sono chiusi e gli esercizi commerciali sono chiusi in attesa degli eventi. Noi quindi avremo degli strumenti per intervenire ma da domani non creiamo delle false aspettative, non ci sarà nulla di fuori dalle regole.
Presidente - Dalla piattaforma zoom ha chiesto la parola, per dichiarazione di voto, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (PCP) - Credo sia opportuno che io intervenga in dichiarazione di voto perché siamo stati tirati in ballo in più di un intervento con l'accusa di essere sostanzialmente degli irresponsabili nei confronti dei cittadini e di appiattirci sul Governo nazionale.
Personalmente io non ho mai fatto velo di una mia personale insofferenza per le modalità di comunicazione tra il livello nazionale e quello regionale, che reputo insufficienti e per una generale sottovalutazione delle nostre prerogative, più diffusamente delle ragioni delle Regioni montane. Stamani mattina un collega della Lega diceva che io sono un acritico sostenitore delle scelte governative, volevo solo segnalare che il PD è un partito plurale che non ha capi o capitani ed è normale che ci siano delle discussioni anche accese nel nostro interno e in questo caso le discussioni avvengono quotidianamente. Se dobbiamo criticare scelte governative che ci sembrano sbagliate, non ci tiriamo indietro e vi assicuro che nelle nostre interlocuzioni, nei conseguenti atti politici e amministrativi siamo sempre molto netti quando gli interessi dei nostri territori sono messi in discussione o non sono sufficientemente attenzionate le nostre ragioni.
Rispetto all'ordinanza del Presidente, non abbiamo avuto esitazioni né la collega Minelli, né il sottoscritto pur sapendo che, com'è stato detto stamattina, vi sono elementi di impugnativa visto che contrasta poi fondamentalmente con le disposizioni del DPCM e degli atti conseguenti. Abbiamo dato il nostro incondizionato sostegno al Presidente e in quel caso avevamo sufficienti elementi per dire che nei nostri confronti il Governo e la Commissione che si occupa di fare le valutazioni che definiscono la collocazione nelle varie zone: rossa, gialla e arancione avevano preso un granchio, perlomeno dal nostro punto di vista. Certo, si è aperto con quella ordinanza un conflitto istituzionale ma è stato giusto così per quanto ci riguarda, quanto meno si è capito che, laddove ci sono delle motivazioni logiche supportate da numeri e da dati, noi le invochiamo e non abbiamo paura della contrapposizione.
Altra questione però è questa proposta di legge che abbiamo definito sin dalla prima versione pericolosa, illusoria e mal riposta. Certo, sono stati fatti dei correttivi importanti in Commissione ma la sostanza della legge, secondo noi, non è cambiata. Non ci interessa l'aspetto politico tanto invocato questa mattina, noi riteniamo questa proposta di legge sbagliata e dannosa e non perché è a serio rischio di impugnativa, ma perché è fatta per rivendicare una giustissima idea di autonomia senza però tenere in giusto conto, a nostro parere naturalmente, la situazione di allarme sanitario, che non è regionale o nazionale ma è europea, addirittura mondiale. Il fatto che da domani vi sarà un sostanziale "libera tutti" che ciascuno, ai sensi di questa legge, potrà aprire la propria attività quale che sia - ed eventualmente dovrà essere il Presidente della Regione, perché così è scritto, a rincorrere i codici Ateco per definire delle chiusure mirate per questioni sanitarie - non contrasta con le fisse del Governo di chissà chi a Roma o con chissà quali ragioni politiche del PD regionale o PCP ma con il principio di precauzione che impone all'autorità amministrativa e sanitaria di guardare prima di tutto la sicurezza dei cittadini, al mantenimento del loro stato di salute e poi al resto.
Sappiano bene che Bolzano ha scritto la sua legge, collega Caveri, in un periodo, però, in cui la prospettiva di una nuova ondata appariva non così certa e ci si illudeva che fossimo oltre l'epidemia. Peraltro il Governatore altoatesino solo due giorni fa ha dichiarato che loro non sono pronti ad aprire gli impianti prima del 7 gennaio, per dire il pragmatismo tedesco e anche la capacità di smentire sé stessi e di cambiare idea il giorno dopo. Qui invece votiamo una legge che, secondo noi naturalmente, al posto di portarci in sicurezza nei mesi invernali permettendoci di ripartire con la stagione, rischia di infilarci in un cul de sac pericoloso, non politicamente, ma dal punto di vista della salute pubblica, vorremmo che questa cosa fosse chiara.
Capiamo - e vado a concludere - gli aspetti economici e la necessità di trovare delle soluzioni alla crisi terribile che stanno subendo le nostre attività economiche, e non solo, e su questo stiamo lavorando a ogni livello, anche con quello nazionale, ma mi chiedo e chiedo se il gioco vale la candela, se riaprire tutto con la sola osservanza di essere in grado di garantire il rispetto delle misure di sicurezza - è scritto così nella legge e si riferisce agli ingressi direzionati, alle distanze di sicurezza e all'adeguato rapporto tra superficie e persone, e abbiamo visto, colleghi, e lo vediamo anche in questi giorni in televisione quanto sia difficile per gli esercenti far rispettare le regole e d'altronde non è il loro compito fare gli sceriffi - non ci porterà inesorabilmente a ripiombare in una terza ondata peggiore di quelle viste? Noi questo ce lo chiediamo, con il rischio, tra l'altro, di un isolamento della nostra regione perché magari additata come non sicura sotto il profilo sanitario.
Noi ci asterremo non per questioni politiche o perché siamo appiattiti sulle posizioni nazionali, ma in ottemperanza al principio di precauzione e non perché non vogliamo bene alla Valle d'Aosta, anzi.
Presidente - Non vedo altre richieste di intervento per dichiarazione di voto. Possiamo dunque passare a votare la legge nel suo insieme. La votazione è aperta.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Guichardaz J. (PCP) - Astensione.
Testolin (UV) - À faveur.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 28
Favorevoli: 28
Astenuti: 7 (Bertin, Crétier, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Malacrinò, Minelli e Padovani)
Il Consiglio approva.
Vedo una richiesta da parte del consigliere Manfrin per mozione d'ordine, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere una riunione dei Capigruppo.
Presidente - Colgo l'occasione anche per invitare a cambiare l'aria e arieggiare i locali. Prima di interrompere, una comunicazione del Presidente della Regione.
Lavevaz (UV) - Volevo semplicemente informare il Consiglio che ho ricevuto nel primo pomeriggio una lettera del ministro Boccia che è già stata in parte anche ripresa da alcuni organi di stampa dove sostanzialmente - evito di leggervela tutta - fatte le premesse, si invita sostanzialmente a revocare l'ordinanza n. 519 del 30 novembre: "... ricordandole le responsabilità che potrebbero derivare dall'applicazione delle misure da lei introdotte riguardo alla tenuta delle reti sanitarie e alla tutela della salute dei cittadini valdostani". C'è quindi un invito alla revoca dell'ordinanza. Io mi sono permesso di far preparare una nota di risposta che al momento è una bozza che affineremo, vi leggo solo la chiusura: "le comunico pertanto che con il dispiacere per essere stata una voce inascoltata, ho dato incarico all'Avvocatura regionale della Valle d'Aosta di valutare l'impugnazione degli atti del Ministero della salute che riteniamo lesivi della nostra situazione". Noi quindi risponderemo sostanzialmente con l'impugnativa dell'ordinanza che non ci ha classificati laddove dovremmo essere secondo la nostra interpretazione.
Solo per comunicazione al Consiglio visto che la cosa stava già uscendo.