Oggetto del Consiglio n. 96 del 18 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 96/XVI - Interpellanza: "Protocolli regionali di sicurezza per l'organizzazione delle manifestazioni legate all'artigianato tipico di tradizione".
Bertin (Presidente) - Punto n. 37 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere segretario del Consiglio Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - La presente interpellanza riguarda gli eventi di artigianato tipico, un altro settore che ha subito un forte contraccolpo in negativo per le misure derivanti dall'emergenza sanitaria con annullamento degli eventi estivi, ricordo in particolare l'annullamento de la Foire d'Été e annullamenti già dichiarati per la stagione invernale: mi riferisco al Marché Vert Noël annullato dall'Amministrazione comunale di Aosta.
Tenuto presente che l'artigianato tipico di tradizione ricopre un significativo ruolo nell'ambito socio-culturale della nostra Regione ma anche dal punto di vista economico sia per il fatturato del settore, sia per l'indotto che riveste ma sia anche per una questione di immagine di pubblicizzazione e di valorizzazione dell'intero prodotto Valle d'Aosta tanto da essere fiore all'occhiello della nostra Regione, motivo di vanto sia in Italia che all'estero; evidenziato quindi che le manifestazioni legate all'artigianato tipico costituiscono questo importante volano, e, tra l'altro, il dato più importante che riveste maggiore preoccupazione nell'opinione pubblica, nell'opinione valdostana, in particolare degli operatori dei settori, è l'evento culturale della Foire de Saint-Ours, la Fiera di Sant'Orso, prevista per il 30 e 31 gennaio prossimo, cioè tra poco più di due mesi.
Ciò premesso, si interpella l'Assessore competente, comunque il Governo regionale, per conoscere: "quali sono gli attuali protocolli regionali di sicurezza e le linee guida adottate che possano mettere nelle condizioni l'Amministrazione regionale e le associazioni e le pro-loco, di poter organizzare, nel corso della prossima stagione invernale, nel rispetto delle prescrizioni anti-contagio, le manifestazioni legate all'artigianato tipico di tradizione e iniziative tradizionali in genere". Questo è il primo quesito.
Il secondo è: "quali sono gli intendimenti prossimi e futuri per garantire e migliorare - nel caso di limitazioni che arrivino a pregiudicare gli eventi - la messa in atto di quanto al punto precedente, in primis in merito all'edizione 2021 della Saint-Ours".
Terzo quesito: "nell'ipotesi di annullamento delle manifestazioni di artigianato e simili, se esiste un piano alternativo agli eventi e se si sono già individuate strategie di sostegno economico verso le categorie del settore".
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-SA) - Come credo immagini, anche i tempi probabilmente di preparazione dell'interpellanza e di risposta hanno ancora fatto cambiare la situazione al riguardo della regolamentazione e anche di tutta una serie di attività e anche il quadro epidemiologico generale.
Durante l'estate il Comitato per la sicurezza aveva lavorato in maniera importante con tutti i settori per cercare di definire una revisione in un senso di apertura delle attività economico-commerciali culturali e l'autunno ha ripresentato una situazione che poi i vari DPCM hanno purtroppo reso ancora più complessa e rigida. Il lavoro che la struttura regionale competente per l'organizzazione delle manifestazioni di artigianato e di tradizioni ha fatto fin dal mese di agosto quindi si è frenato con l'arrivo del DPCM degli scorsi giorni, però c'è stato un percorso. Il DPCM del 7 agosto 2020 pareva poter mettere in condizione la Fiera, come altre attività di essere realizzate ed era su quello che la struttura aveva cominciato a fare un'attività insieme al comitato per organizzare questi protocolli, protocolli che si riferivano alle linee guida approvati dalla Conferenza Regioni che si rifacevano ai congressi e ai grandi eventi fieristici, ovviamente linee guida che non rispondevano appieno a manifestazioni di settore e particolari come la nostra Fiera e le nostre fiere.
Il peggioramento dato dalla crisi sanitaria, in particolare il DPCM del 25 ottobre 2020, poneva poi una serie di questioni, la più importante è quella all'articolo 1, comma 9, lettera n) dove andava a vietare le sagre, le fiere e qualsiasi genere di evento fino al 24 novembre poi ripreso dal DPCM successivo. Mentre si segue a livello nazionale negli organi competenti, in particolare quelli delle Commissioni regionali e della Conferenza delle Regioni l'evoluzione della normativa, qui si è iniziato a cavallo delle due legislature a fare delle valutazioni diverse e differenti, soprattutto tutte le Regioni e le attività pubbliche e private hanno cominciato a orientare in maniera importante le proprie attività verso l'organizzazione di appuntamenti non più in presenza, appuntamenti fatti con piattaforme on-line e si è iniziato a regolamentare e a certificare l'organizzazione delle fiere digitali. Per completare la risposta alla prima domanda, quindi in questo momento organizzare dei protocolli in una fase di transizione da una situazione all'altra e rispetto alla nuova organizzazione data dalla crisi sanitaria, che differenzia per colori purtroppo la situazione delle Regioni, pare intanto impossibile da organizzare, con il comitato ci siamo fermati anche rispetto agli altri settori e siamo in attesa di riprendere l'argomento di revisione dei protocolli proprio in relazione all'evoluzione della crisi in corso.
Rispetto al quesito n. 2: "quali sono gli intendimenti prossimi e futuri per garantire e migliorare la messa in atto di quanto al punto precedente, in primis in merito all'edizione 2021 della Fiera", oltre a quello che si sta facendo con il Comitato tecnico-scientifico per cercare di definire di qui alla riapertura dei settori economico-commerciali i protocolli, si sta cercando di dare da parte un po' di tutti i settori sempre di più a questi appuntamenti una dimensione che vada a creare le giuste potenzialità attraverso i sistemi innovativi, cercando di ricordare anche agli enti e soprattutto al Governo che dietro queste fiere, dietro l'organizzazione di queste manifestazioni c'è un importante indotto che sta subendo delle perdite. Abbiamo cercato un po' tutti, in particolare noi nella nostra Regione, di immaginare una riduzione dei numeri per organizzare questi eventi e il DPCM però del 25 ottobre vieta ogni tipo di manifestazione in presenza, quindi ad oggi diventa impossibile organizzare una fiera di quel tipo, che ha bisogno anche di un'attività di preparazione di tipo tecnico-amministrativo molto importante. In questa fase generalmente la Fiera è completamente organizzata e sono avviati tutti gli appalti di servizi necessari a realizzarla. Ad oggi, senza avere nessun tipo di possibilità visto il divieto di organizzare queste fiere, quindi si stanno valutando ovviamente delle proposte differenti.
Per venire all'ultima domanda: "se esiste un piano alternativo e quali strategie di sostegno economico verso le categorie di settore", il settore è rappresentato anche da più componenti e ha un riferimento in IVAT, c'è una valutazione che si sta portando sul piano degli aiuti che dovremmo definire in questa fase di emergenza soprattutto nell'organizzazione di un progetto di legge che andrà a utilizzare anche l'avanzo di amministrazione come più volte detto, quindi una fase di studio che ci permetta di capire come andare a modificare la legislazione e anche intervenire in maniera puntuale sul settore.
Rispetto alla valutazione sullo scenario prevedibile in particolare per la nostra Fiera, si sono immaginati, tanto per fare il percorso, degli scenari che poi puntualmente sono stati sempre da modificare nel corso dei vari appuntamenti che il DPCM ha fatto saltare. Inizialmente si era immaginato una Fiera ridotta a quella di tipo tradizionale, poi a inizio ottobre si era immaginato di passare a una fiera ancora con una riduzione del numero di espositori: circa 400 sugli 850, e poi con incontri informali anche con la Questura e le Forze dell'ordine, visto che diventava impossibile gestire anche le attività in presenza e l'organizzazione proprio dei controlli, si è passati a una valutazione definitiva che in questi giorni stiamo sviluppando e sulla quale sarebbe interessante probabilmente fare un confronto, se possibile, nella Commissione competente, che vanno a immaginare una Fiera di Sant'Orso on-line, con una promozione attraverso l'innovazione che si può avere del nostro artigianato di tradizione, con alcuni appuntamenti collaterali che sono da verificare se ci sarà la possibilità di avere attività organizzate ma in presenza. Il segnale che si vuole dare attraverso questa organizzazione è quello che in questo momento dobbiamo comunque provare a resistere a una situazione molto difficile, dobbiamo provare anche su appuntamenti di importanza come quelli della Fiera e gli appuntamenti che verranno durante la primavera e l'estate provare ad adattarci a questa situazione di emergenza e provare attraverso l'innovazione a creare le condizioni affinché si possa continuare, in un anno particolare come questo del Covid, a promuovere un appuntamento così importante investendo nel futuro.
Forse la Fiera per la sua importanza, la qualità che ha per tutti noi ma anche la qualità che gli viene riconosciuta, non ha mai avuto così tanto bisogno di una promozione, di un'innovazione e anche di andare a colmare quelle che in passato probabilmente non erano ritenute misure necessarie per la sua promozione: parlo, per esempio, di un sito, piuttosto che di altre attività che la promozione on-line ci potrà permettere di fare. Sarà quindi una Fiera ovviamente differente dalle altre ma il segnale che si vuole dare è che un appuntamento verrà mantenuto e nel corso dei prossimi giorni, quando vedremo anche come si modificherà la nostra situazione sanitaria, si completerà lo scenario a seconda delle disponibilità che ci verranno date per l'organizzazione.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Io capisco che fondamentalmente per l'argomento clou "la Fiera di Sant'Orso", che normalmente richiama numeri da 50.000 a 100.000 persone diventi estremamente impegnativo gestire dei protocolli, delle probabilità, degli scenari, soprattutto in una situazione di incertezza; tuttavia, le confido, Assessore, che dalla sua risposta non percepisco il tenore e i contenuti di un'attività strategica che dia fondo a tutte le risorse tecniche e creative possibili per poter risolvere questo delicato e impegnativo tema. Questa non vuole essere soltanto una critica perché sarebbe un atteggiamento troppo facile e non appartiene alla mia personalità, la prenda però come una forte sollecitazione, perché è sicuramente preoccupante lo scenario di una limitazione che arrivi a pregiudicare lo svolgimento di un evento così importante per la nostra comunità. Mi unisco quindi alla preoccupazione degli imprenditori coinvolti in queste decisioni e a titolo preventivo evidenzio che un buon Governo deve saper gestire la vita di una comunità anche di fronte alle difficoltà con passione, con competenza, con creatività, pensando a modelli diversi o a diverse organizzazioni dello stesso modello, comunque questa creatività che deve essere messa in atto per pensare a rielaborare le manifestazioni, anziché limitarle o addirittura annullarle.
Per concludere con una citazione che può trovarci sicuramente tutti d'accordo, mi permetto di citare una citazione di Albert Einstein che voglio condividere con lei, Assessore, con il Governo regionale, con tutto il Consiglio e con il mondo di questo settore: "la creatività è più importante della conoscenza, la conoscenza è limitata, mentre la creatività abbraccia il mondo stimolando il progresso e dando impulso al futuro". Questa è la mia raccomandazione in totale sintonia con il mondo dell'artigianato di tradizione.