Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 88 del 18 novembre 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 88/XVI - Interpellanza: "Organizzazione di specifici corsi di aggiornamento per il personale adibito all'accoglienza dei visitatori nei siti culturali".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 29 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione dell'interpellanza, ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Credo che la Soprintendenza sia una grande squadra di cui ho avuto anche l'onore di far parte, una squadra che vede al suo interno numerose professioni e professionalità, quali gli storici dell'arte, gli archeologi, i restauratori, i geometri, tutto il personale che organizza gli eventi culturali, tutto il personale che organizza e gestisce l'entrata delle varie scuole, dei vari tour operator all'interno dei castelli.

Credo dunque che ci sia la necessità in questo momento di porre la luce anche sull'ultimo passaggio, cioè coloro che in qualche modo con una visita di 30 minuti-1 ora vanno a raccontare tutto ciò che è questo lavoro. Un po' come una punta di un iceberg, l'unica cosa che vediamo è la punta, sotto c'è tantissimo lavoro però quello che vediamo è appunto la punta e questi sono i custodi e le guide museali, che oggi, per la seconda volta in quest'anno, si trovano a casa fermi o, meglio, per le guide museali e i custodi so che al contrario stanno continuando a tutelare i nostri beni culturali.

Con questa interpellanza quindi voglio chiedere all'Assessore se in qualche modo sia possibile, anche visto il contratto stipulato tra la Regione e la Società di Servizi stipulato con delibera n. 199 del 2020, fornire della documentazione o andare a effettuare dei corsi telematici per questo personale che oggi è a casa che permetterebbe: uno, sicuramente di valorizzare la figura della guida museale del custode e in seconda battuta sicuramente quella di migliorare sotto vari aspetti sia storici e culturali, sia dell'accoglienza anche in lingua, questa importante figura che, di fatto, è il primo approccio per i turisti che vengono a visitare i beni culturali in Valle d'Aosta.

Credo che sia importante migliorare questo aspetto anche perché la Soprintendenza e l'immagine dei beni culturali valdostani passa per l'80% da quell'immagine che i nostri custodi e le nostre guide museali riescono a imprimere in quella mezz'ora, in quell'ora di visita guidata che offrono ai nostri numerosissimi turisti.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz tramite la piattaforma in remoto, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Guichardaz J. (PCP) - Confermo anch'io il mio apprezzamento per il personale della Soprintendenza, per il personale che opera nelle nostre strutture museali e in tutte le altre strutture che permettono proprio la fruizione del nostro ricchissimo patrimonio culturale, quindi approfitto anche di questa occasione per unire il mio personale apprezzamento al suo e grazie per questa interpellanza che mi ha dato modo anche di approfondire un tema di cui non ero a conoscenza, perché, com'è noto, è solo un mese che ho preso posizionamento in questo Assessorato e devo dire che ho scoperto anche una grandissima professionalità e una grandissima disponibilità anche di tutti, senza esclusione alcuna.

Mi permetta solo di fare un cappello così da spiegare a chi, a differenza sua e mia, in questo momento non ha bene il quadro della situazione di cosa stiamo parlando. I custodi di castelli, musei e giardini e assistenti alle manifestazioni appartenenti all'organico dell'Amministrazione regionale sono attualmente, come specificava bene lei, tutti regolarmente in servizio per garantire l'apertura e la chiusura dei siti culturali, nonché la necessaria attività di vigilanza. Per i mesi di ottobre e novembre, che sono periodi di bassa stagione in cui i flussi di visitatori diminuiscono notevolmente, la Soprintendenza per i beni e le attività culturali programma ogni anno tutta una serie di interventi di manutenzione ordinaria nei siti culturali, risulta pertanto indispensabile la presenza del personale di custodia, che, oltre a garantire l'accesso alle ditte incaricate, coadiuva i tecnici degli Uffici patrimonio architettonico e beni storico-artistici nel verificare che all'interno delle sedi non vengano svolte attività incompatibili con la tutela delle stesse.

A titolo di informazione, si fa poi presente che presso due sedi espositive della città di Aosta sono completamente allestite due mostre, al Saint-Bénin la mostra "Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie", alla Chiesa di San Lorenzo la mostra dal titolo: "Angelo Abrate il pittore alpinista" con la conseguente necessità di un monitoraggio costante delle stesse sia ai fini della tutela, sia ai fini della sicurezza. Alcune assistenti alle manifestazioni sono poi impegnate nelle attività di inventariazione e riordino del materiale librario del bookshop della sede espositiva del Museo archeologico regionale e la presenza del personale di supporto operativo per la vigilanza, la custodia e la biglietteria dipendente della Società dei Servizi Valle d'Aosta S.p.A., stante la chiusura al pubblico delle mostre, dei musei e di tutti gli istituti e luoghi della cultura, non è invece necessaria per l'espletamento delle attività ancora in essere nei siti descritti.

La Società di Servizi quindi, come lei ha giustamente evidenziato nelle premesse all'interpellanza, usufruisce oggi degli ammortizzatori sociali previsti proprio dalla normativa vigente.

La Soprintendenza e anche la parte politica sono consapevoli dell'importanza che tale personale riveste all'interno del sistema dei beni culturali valdostano in quanto esso ricopre un ruolo di prima linea nei confronti del pubblico, contribuendo in modo determinante alla riuscita dell'esperienza culturale di chi si avvicina ai nostri monumenti. Siamo altrettanto consapevoli del fatto che un progetto formativo che sia strutturato e organico possa contribuire in maniera significativa ad aumentare la performance dei dipendenti, oltre che rafforzare il senso di appartenenza a un sistema che consegue obiettivi importanti per la comunità, per la Regione e per il Paese intero. Al fine di tradursi in una reale e importante opportunità di crescita, quindi per i lavoratori e per la Regione, dunque un percorso formativo dovrà essere il risultato di un'attenta rilevazione dei fabbisogni formativi e di una puntuale progettazione, erogazione e valutazione dell'azione formativa. Nell'attuale situazione di emergenza si ritiene infatti che interventi estemporanei, avulsi da un reale progetto formativo concreto e strutturato, si tradurrebbero in una serie di interventi spot che alla fine rischiano di non conseguire i risultati attesi e che si tradurrebbero in un uso non efficace delle risorse pubbliche. Proprio perché un percorso formativo serio e strutturato va studiato e progettato sulla base degli obiettivi che si intendono perseguire, si sottolinea che una ventina di dipendenti della Soprintendenza per i beni e le attività culturali stanno attualmente prendendo parte a un articolato intervento di formazione organizzato dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali in collaborazione con la Direzione generale Musei e la Direzione generale Educazione e Ricerca e Istituti culturali del Ministero per i beni e le attività culturali per il turismo. Differenti figure professionali appartenenti all'organico della Regione, storici dell'arte, archeologi, architetti, personale amministrativo, comunicatori, curatori e altre ancora, sotto la guida di esperti di livello nazionale e internazionale, hanno la possibilità di approfondire le tematiche legate all'organizzazione e alla pianificazione strategica museale, alla cura delle collezioni e alle relazioni che ruotano intorno alla realtà museale. Terminato tale corso, che affronterà anche i temi dell'accoglienza e della fruizione dei siti, come lei ha accennato e di cui è un po' il focus nella sua interpellanza, i partecipanti disporranno di un bagaglio formativo considerevole, che consentirà loro di trasmettere a cascata le informazioni e le competenze acquisite, tra le quali anche quelle necessarie per collaborare alla progettazione e realizzazione di un intervento destinato proprio al personale di accoglienza.

In ultimo si fa presente - e purtroppo questa è una criticità ma è contingente - che, considerata l'attuale situazione epidemiologica, che non consente lo svolgimento di attività formative in presenza, l'organizzazione di eventuale corso on-line dovrebbe avere come presupposto, per quanto riguarda nello specifico il personale della Società dei Servizi, l'utilizzo di adeguati mezzi tecnologici, che è una condizione che naturalmente la Regione non è in grado attualmente di pretendere.

Per concludere, si ritiene, nel caso di prosecuzione della situazione di chiusura dei luoghi della cultura - io sinceramente spero che ciò termini a breve perché penso che la cultura sia uno di quei beni primari che occorre mantenere sempre fruibile - di poter avviare una valutazione su quanto da lei suggerito, al fine di verificare, in collaborazione in questo caso con la Società di Servizi, visto che lei la cita in diverse parti della premessa, la fattibilità di un percorso formativo che possa davvero valorizzare il personale dell'accoglienza.

In più lei chiedeva se è nostra intenzione prevedere delle iniziative di formazione riguardanti l'accoglienza dei visitatori in lingua italiana, francese, tedesco e inglese, mi sono fatto portatore anche di questo suo suggerimento e le posso garantire che, nel momento in cui gli uffici della Soprintendenza procederanno alla progettazione degli interventi formativi, verrà considerato sicuramente l'implicito suggerimento che lei ha fatto, concentrandosi anche sugli aspetti linguistici dell'accoglienza, tenendo sempre in conto delle singole competenze, delle qualifiche e dell'inquadramento contrattuale dei lavoratori attualmente occupati in modo tale che qualunque evento formativo e comunque tipo di iniziativa siano comunque parametrati sulla tipologia di personale di cui stiamo trattando.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Devo dirle che sono un po' spaesato, nel senso che ci ha elencato un po' tutta la formazione del personale della Soprintendenza che conosco essere una formazione molto approfondita e sicuramente di alto livello. Diverso è quello che volevamo chiedere con questa interpellanza, cioè formare i custodi. Capisco che, prima di formare le guide museali e formare i custodi, si debba formare il personale della Soprintendenza a formare a propria volta i custodi e, proprio per questo motivo, posso capire le motivazioni sul primo punto e quindi sulla difficoltà di creare dei corsi di aggiornamento anche telematici sui vari castelli, sui vari siti e quindi andando ad analizzare più approfonditamente le novità e gli studi fatti nei vari castelli nei vari siti, diversa è, e proprio per questo avevamo inserito e avevamo pensato di inserire, anche la possibilità di fare dei corsi di accoglienza in lingua. Ovviamente è facilmente reperibile un corso in lingua di accoglienza in vari modi, ci sono anche on-line vari corsi possibili da acquistare come Regione e crediamo questo sia necessario essenzialmente per permettere ai nostri custodi di non rimanere inattivi e di continuare la loro attività. La Regione ha già impegnato 2.777.000 euro per affidare il servizio alla Società di Servizi e all'interno del contratto vi è proprio anche, e questo lo trova bene anche nell'allegato A al punto 3: "criteri standard di esecuzione dei servizi"... si parla di fornire le informazioni di base generali al pubblico che ne faccia richiesta per la corretta fruizione e l'orientamento ai servizi e alle strutture, tale genere di informazioni a fronte di specifica formazione linguistica fornita. Credo quindi che bene in parte l'approccio, posso consigliarle in qualche modo di avviare immediatamente il contatto con la Società di Servizi e non aspettiamo l'eventuale proroga, che nessuno di noi si augura, di chiusura dei siti culturali, anche perché quest'attività di formazione potrebbe anche farsi con i beni culturali aperti. La invito quindi magari con gli uffici a contattare già domani la Società di Servizi in modo da poter dare delle risposte quanto prima.

Inoltre comprendo la sua posizione e so che ci sono diverse problematiche tra cui anche quella di mancanza di Dirigenti in Soprintendenza e quindi aspettiamo tutti un po' le microstrutture per capire come l'Assessorato ha intenzione di approcciarsi e con quali termini, perché capiamo bene che, senza poi una classe dirigente, tutte queste attività diventano ovviamente molto difficili.

Sicuramente quindi il lavoro è tanto, però quello che posso ribadire dalla mia posizione è: iniziamo subito, soprattutto con quello che si può fare, cioè i corsi di accoglienza in lingua, quelli si possono fare immediatamente e poi avviamo la macchina per arrivare ad aggiornare al meglio tutti i nostri custodi, che sono di fatto i custodi e le guide museali della Società di Servizi coloro che rappresentano la nostra Regione e il nostro settore cultura a tutti i turisti della Valle d'Aosta.