Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 64 del 18 novembre 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 64/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Motivi di esclusione della città di Aosta dal beneficio previsto per le attività commerciali nei centri storici".

Bertin (Presidente) - Punto 4.01 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, il consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Il decreto-legge 104 del 2020, all'articolo 59, ha previsto degli aiuti, in particolare dei contributi a fondo perduto, per chi esercita attività commerciale all'interno dei centri storici delle città metropolitane o delle città capoluogo di provincia.

Negli scorsi giorni è stata emanata finalmente dall'Agenzia delle Entrate tutta la regolamentazione per poter accedere a questi contributi e ci sono giunte delle segnalazioni attraverso le quali abbiamo compreso che effettivamente il Comune di Aosta non era stato compreso, città tutte a vocazione turistica, i cui commercianti potevano accedere a questi benefici. Abbiamo quindi formulato questa domanda a risposta immediata, perché vogliamo interpellare il Governo regionale per sapere quali siano le ragioni di tale esclusione, che fa sì che i nostri commercianti, una categoria già così in sofferenza in questo periodo, non possano accedere a questi benefici, trattandosi di indennizzi o comunque contributi a fondo perduto molto importanti, perché di sicuro aiuto per l'esercizio di queste attività.

Presidente - Per il Governo regionale risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz J. (PCP) - Come evidenziato nella sua interrogazione, l'articolo 59 del decreto-legge 104 del 2020 prevede la concessione di contributi statali a fondo perduto ai soggetti esercenti attività di impresa nel settore della vendita di beni e servizi, svolti nelle zone A dei centri storici o equipollenti, dei comuni capoluogo di provincia e di città metropolitane ad alta presenza di turisti stranieri. Questo, come è stato accennato, è uno dei numerosi ristori previsti dalle varie misure statali che si sono succeduti in questi ultimi mesi.

L'accesso ai contributi, come è noto, è limitato ai soggetti operanti nei comuni capoluogo di provincia a condizione che, in base all'ultima rilevazione ISTAT, abbiano registrato presenze turistiche di cittadini residenti in paesi esteri in numero almeno tre volte superiore a quello dei residenti negli stessi comuni; per i comuni capoluogo di città metropolitane in numero almeno pari o superiore a quello dei residenti.

Nel 2019 le presenze turistiche di stranieri in Aosta sono state 91.968, contro le 88.318 presenze turistiche italiane. Considerato che i residenti in Aosta, sempre nel 2019, ammontavano a 34.052 individui, l'esclusione di Aosta dal richiamato provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, così come quello di tante altre città, Trento e Udine per restare in realtà similari, è da attribuirsi alla mancanza proprio del parametro di affluenza turistica straniera prevista dall'articolo 59 del decreto-legge 104 del 2020, proprio ai fini dell'accesso allo specifico contributo.

Aggiungo a margine che a usufruire di questo contributo statale sono stati solo ventinove comuni rientranti nell'elenco dell'Agenzia delle Entrate, di questi undici capoluoghi di città metropolitana. Questa è la ragione per cui Aosta non è potuta rientrare in questo specifico contributo.

Presidente - Per la replica, il vicepresidente del Consiglio consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per la puntuale risposta, che ha un dato anche tecnico consistente appunto nei numeri. È evidente però che come sempre noi siamo penalizzati, perché i nostri numeri non ci consentono molto spesso di rientrare in questi parametri che vengono studiati a quanto pare a livello nazionale, senza tener conto delle nostre peculiarità.

Qui parliamo sempre di autonomia, eccetera, quindi molto importante. È per questo motivo che noi ci siamo mossi immediatamente e siccome sappiamo che sono in discussione al Senato adesso i decreti ristoro, abbiamo chiesto al nostro gruppo in Senato di fare un emendamento. Con questo emendamento, che è stato presentato in tempo utile alle 18:00 di lunedì, il tempo scadeva proprio in quel momento, abbiamo chiesto di aggiungere un comma all'articolo 59 dove si dica che "è in ogni caso riconosciuto ai soggetti esercenti attività di impresa di vendita beni e servizi al pubblico svolta nelle zone A ed equipollenti del Comune di Aosta". Quindi una norma ad hoc proprio per consentire ad Aosta, che sempre è pregiudicata in questi termini, di poter usufruire di questi benefici.