Oggetto del Consiglio n. 18 del 4 novembre 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 18/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Notizie in merito all'esistenza di un raccordo tra il Governo regionale e l'iniziativa sulle funzioni prefettizie del Presidente della Regione presentata dalla deputata della Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Passiamo al punto 3.01 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione il collega Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio il presidente Lavevaz di aver ricordato nelle sue comunicazioni il fatto che la partecipazione ai festeggiamenti del 4 novembre è avvenuta anche in forza del suo ruolo di gestore delle altre funzioni prefettizie, che è già un'ottima risposta a questa interrogazione a risposta immediata.
Non perdo tempo: il 7 agosto scorso l'onorevole Tripodi Elisa, che dovrebbe rappresentare tutta la comunità valdostana, anche se non è stata eletta da questo Consiglio ma, ahimè, da una parte dei cittadini valdostani, ha presentato in Commissione affari istituzionali della Camera dei Deputati una risoluzione denominata "Iniziative per modificare la disciplina che attribuisce le funzioni prefettizie nella Regione Valle d'Aosta", io avrei aggiunto autonoma, "al Presidente della Regione". All'interno della risoluzione si chiede di modificare l'articolo 4 del decreto luogotenenziale 545/1945. Chiediamo con questa interrogazione al Presidente della Regione per sapere se l'iniziativa dell'onorevole Tripodi è stata concordata con il neo insediato Governo regionale, ovvero con l'attuale maggioranza o parte di essa.
Presidente - Il Presidente della Regione per la risposta.
Lavevaz (UV) - Dico subito per chiarezza che l'iniziativa dell'onorevole Tripodi non è stata sicuramente concordata con il Governo regionale e per quanto è a mia conoscenza neanche con la maggioranza che lo sostiene. Sappiamo, e non è una novità, che è il cavallo di battaglia della nostra deputata, anche se non comprendiamo i motivi profondi per cui il deputato eletto dai valdostani, in un periodo in cui fra l'altro tutta l'Italia è drammaticamente impegnata nel contrastare una pandemia mondiale, metta tanta energia in un'iniziativa che va contro la particolarità e l'autonomia dell'ordinamento valdostano.
Non sono neanche chiare, peraltro, le motivazioni di questa sua iniziativa. Non si capisce, ad esempio, come possa essere contrario all'articolo 5 della Costituzione un dispositivo che è stato previsto dallo Statuto speciale per la Val d'Aosta e da numerose successive norme di attuazione dello Statuto. Non abbiamo mai avuto modo di confrontarci con l'onorevole Tripodi su questo argomento, ma a nostro avviso l'ordinamento valdostano, e in particolare l'attribuzione al Presidente della Regione delle competenze prefettizie, sono assolutamente coerenti con l'articolo 5 della Costituzione che, ricordo, sancisce che la Repubblica "riconosce e promuove l'autonomia locale; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi e i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento".
Non vorremmo che questo accanimento verso l'esercizio delle competenze prefettizie da parte del Presidente della Regione derivasse da una non perfetta comprensione del ruolo del Prefetto che è essenzialmente un ruolo amministrativo e di coordinamento. Va però ricordato che in Val d'Aosta il Prefetto non c'è mai stato, se non nella provincia creata in epoca fascista e che la scelta operata dal decreto luogotenenziale 545/1945 e poi successivamente confermata costituzionalmente, è stata al contrario una scelta di semplificazione e di decentramento ponderata e adeguata alle esigenze e alle caratteristiche della Val d'Aosta. Ne abbiamo avuto prova in occasione dell'incendio del traforo del Monte Bianco del 1999, dell'alluvione del 2000 ne abbiamo ancora conferma oggi nell'affrontare il Covid-19.
Concludo citando la sentenza della Corte costituzionale numero 38/2003 che, nel decidere a favore della Valle d'Aosta una controversia insorta con il Governo italiano, ricorda che "l'impostazione seguita dal decreto legislativo luogotenenziale 545/1945 era ispirata evidentemente alla concezione dell'autogoverno, per cui la rappresentanza dell'autorità governativa della Regione era rimessa all'organo localmente eletto il quale, in tale sua qualità, agiva non come vertice dell'ente autonomo titolare di funzioni separate in via di principio da quelle conservate in capo allo Stato centrale, ma piuttosto come esponente elettivo dell'apparato pubblico visto nella sua unità, investito direttamente sotto la direzione del Governo centrale anche delle funzioni di competenza statale esercitate nell'ambito del territorio regionale, oltre che di funzioni devolute all'ente di autonomia". E subito dopo la Corte aggiunge: "concezione questa che, com'è ben noto, pur avendo ispirato in particolare lo Statuto speciale per la Sicilia, oltre che quello per la Val d'Aosta, non si è poi tradotto integralmente - e qui sembra quasi di cogliere un 'purtroppo' - nel disegno della Costituzione repubblicana nella quale si scriveva piuttosto la linea del cosiddetto doppio binario che accosta sul medesimo territorio organi e uffici degli enti autonomi ed organi ed uffici decentrati dell'Amministrazione statale".
Presidente - Per la replica il collega Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Grazie Presidente per la sua risposta che mi rincuora. Se alcuni pezzi della sua maggioranza ne erano a conoscenza e lei non lo sapeva, sicuramente lo approfondiremo con altri mezzi.
Sono pienamente d'accordo sul fatto che non si comprende la finalità dell'azione dell'Onorevole, in particolare la presunta incoerenza tra le prerogative statutarie e l'articolo 5. Anzi, magari un consiglio che le do è di scrivere due righe all'Onorevole per ricordarle che lo Statuto speciale è legge costituzionale e il percorso è stato un pochettino più complesso di come lei lo fa.
Quello che a me spaventa è che all'interno della sua risoluzione ci sia questo passaggio e si parli appunto di esigenze di centralizzazione, questo mi spaventa moltissimo. Alla faccia dei fascisti!