Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 10 del 20 ottobre 2020 - Resoconto

OBJET N° 10/XVI - Débat sur le programme de gouvernement.

Marguerettaz (Presidente) - A questo punto, colleghi, entriamo nel dibattito, prego di intervenire.

Aggravi (LEGA VDA) - Interverrò da seduto perché a noi che abbiamo gli occhiali le mascherine non aiutano sicuramente la dizione. Un buon pomeriggio a tutti e un buon pomeriggio anche a chi ci segue in remoto per rispettare le misure anti Covid.

Prima di concentrarmi sul programma che abbiamo analizzato in maniera dettagliata in questo momento di pausa, volevo fare una considerazione generale che credo molto utile: vedete, colleghi, quando io sono entrato in quest'Aula nella scorsa legislatura a metà, come possiamo definirla, e mi sono trovato ovviamente membro di un Esecutivo, ho trovato da parte dell'opposizione, di molti membri dell'opposizione, tutta una serie di richiami, tutta una serie di insegnamenti sugli usi e i costumi della politica e soprattutto l'importanza del dialogo, perché spesso il gruppo di cui faccio parte è anche un po' tacciato di essere troppo duro, troppo inflessibile, troppo deciso. Quello che ho imparato e ho fatto tesoro da parte di questi richiami, anche di molti colleghi che ancora sono qua tra noi dal punto di vista fisico, non dal punto di vista della situazione vitale, è stato quello di avere e di dare molta importanza al dialogo; perché dico questo? Perché, al di là delle trattative che si fanno internamente negli organi consiliari, nell'aula, nelle Commissioni, anche ciò che avviene fuori e soprattutto nella formazione degli Esecutivi è molto importante per due ragioni: perché nel bene o nel male tutti quanti dobbiamo lavorare assieme, anche se si hanno dei forti numeri, la storia di questo Consiglio insegna che il dialogo è sempre importante e porta sempre a qualcosa; secondo, perché in un regime parlamentare che giustamente giustifica il fatto che due blocchi si mettano contro il terzo blocco, che in realtà era quello che già si era presentato fortemente unito durante le elezioni ai propri elettori molto chiaramente, è bene che... e lo dico soprattutto a lei, candidato presidente Lavevaz, non si sa mai, diciamo che la vita consiliare lei e il sottoscritto l'abbiamo vista movimentata, non è detto che non sia movimentata anche in questo inizio legislatura. Il dialogo quindi è importante.

Noi abbiamo avuto un incontro l'8 di ottobre con appunto il gruppo dei 14 e sinceramente c'erano molti punti di comunanza e utilizzerò parte di quell'incontro e parte dell'analisi di questo programma anche per andare nel dettaglio delle idee e delle scelte o delle non scelte che questa candidata maggioranza ha scritto nero su bianco.

Una battuta: pensate che io continuo a dialogare anche con chi ha firmato nei miei confronti una mozione di sfiducia anche abbastanza forte, perché credo che il dialogo sia importante prima di tutto. Voglio richiamare anche l'esperienza passata visto che il Covid, purtroppo, ci attanaglia ancora e ne portiamo ancora le conseguenze e ne avremo ulteriori, di quello che fu la costruzione della legge n. 5, la costruzione della legge n. 8, dove comunque nel bene o nel male elementi di maggioranza o di quella che era la maggioranza, o elementi di quella che era la minoranza si sono trovati a collaborare anche con momenti di difficoltà ma che comunque qualcosa hanno generato. Ricordiamoci, la legge n. 8 sì, fu merito giustamente come... la legge n. 5 più di Commissione se vogliamo, la legge n. 8 è partita da un Esecutivo pro-tempore, ma comunque è stata molto rivista da elementi del Consiglio e all'epoca, diciamo, le idee, un po' di competenze e soprattutto i voti del gruppo Lega Vallée d'Aoste fecero molto comodo, chissà come sarà nel futuro.

Voglio andare però sul programma e prima fare una precisazione perché ci sono alcuni punti generali che non ho visto ben dettagliati ma penso che nella sua replica il candidato Presidente o membri della maggioranza potranno sicuramente approfondire, perché, anche dal punto di vista ideologico, è bene chiarirsi immediatamente. Come si pone questo candidato Governo di fronte alla problematica - la chiamo problematica, per me è una ricchezza ma per qualcuno è una problematica - della figura del cosiddetto "Presidente prefetto", ovvero delle competenze prefettizie? Dai banchi che erano di fronte a noi l'altra volta e che in questo momento sono in remoto qualche dubbio sul mantenimento di queste funzioni c'è, io qui non ne vedo scritti, forse siete andati oltre... siete andati oltre su tante cose in questo programma, però questo è un elemento importante perché il punto primo di un dialogo giustamente è capire se ci sono differenze ideologiche di base, che poi sull'ideologia ne possiamo parlare perché sull'applicazione più forte della nostra autonomia il nostro programma ha il primo capitolo, l'ottenimento di ulteriori competenze dal punto di vista fiscale nel nostro programma è nel primo capitolo. Io qui ho visto qualcosa, c'è la norma di attuazione che è tanto cara un po' a tanti in quest'aula, sarà bene capire come volete applicarla perché ci sono tante idee, però di punti applicativi ne ho visti un po' pochi.

Una battuta poi: la diaspora unionista non si ferma nei 14, la diaspora unionista è molto ampia e lo dico perché siamo in tanti ed è bene che in questa legislatura comunque questa problematica non sia fonte di monopolio, perché da liberale sono contrario a qualsiasi tipo di monopolio e fa molto male al dialogo, e torno al dialogo.

Alcuni aspetti sui programmi: iniziate giustamente con una prima parte che riguarda il discorso degli Enti locali, attenzione al discorso dell'extragettito IMU, oggi è inserito all'interno della quota che bisogna versare a Roma, è bene considerare che se quella quota dovesse tornare alla Regione, il patto con lo Stato deve essere gestito in maniera fattiva o, meglio, bisognerà trovare una quota parte da poter destinare ai nostri Enti locali ma ovviamente su base definita e - questo lo dico subito - spero che non ci sia un gioco unilaterale da parte della costituenda maggioranza sulla riforma della legge n. 48 e della legge n. 6. C'era un percorso sulla legge n. 6 che era iniziato, io spero che un po' di dialogo ci sia perché gli Enti locali non sono patrimonio soltanto di una parte.

Non entro sul MES o sul Recovery Fund, una battuta: costa molto meno indebitarsi presso gli istituti di credito, questo è il vero problema del MES, non altro, è un problema di natura tecnica e non di natura politica. Poi, insomma, già Conte ha i suoi problemi, io penso che noi giustamente dobbiamo essere presenti se ci saranno le opportunità ma c'est un grand programme... da citare in questo programma. Vado avanti e vado più nel dettaglio: sono davvero stupito e faccio un plauso ai colleghi del PCP - mi fa un po' paura la sigla ma la dico lo stesso - riguardo all'Ospedale perché, da com'è scritto, io sono davvero stupito perché nell'approvazione del bilancio 2018 - e lo dico a quelli che erano presenti - l'allora Governo Spelgatti uscente, che poi ha lasciato in eredità un articolato definito in certe maniere, sull'Ospedale proponeva una valutazione puntuale di tutti gli scenari, anche eventualmente dello scenario di un nuovo Ospedale, proprio per fare il punto delle spese che erano state sinora sostenute, di quella che poteva essere la revisione del progetto, ed è testimone l'assessore Baccega delle varie iniziative che ho fatto all'Assessore per capire quale fosse il punto della situazione e soprattutto ne è testimone, ma non è più qua tra noi, l'ex presidente Fosson, dove io criticai questa scelta perché si era limitata la valutazione completa a tutti gli scenari. Qui torniamo indietro, forse è un merito che va al PCP e gli faccio i complimenti di aver fatto questo passaggio.

Sulle partecipate, argomento a me ulteriore e chiaro, sono contento che si metta un po' di giudizio e un po' di istruzione, tornerò poi dopo sulla parte amministrativa ma ci sono due aspetti che voglio comprendere bene. Leggerò ancora meglio il passaggio sulla CVA perché mi è un po' enigmatico e anche qui vedo che la penna rossa ha scritto dei passaggi che non mi sono ben chiari, mi spiace che ci sia un ex collega, il collega Nogara, che ha tanto lavorato sulla questione delle concessioni, sulla questione della CVA e sulla questione della differenza tra l'ente gestore e le concessioni. Qui vedo un passaggio indietro, mi spiace, il suo lavoro e il lavoro fatto da quella Commissione speciale forse qui poteva trovare più posto. Vedo anche che non si parla più di quotazione, non si parla più di altro, io, tra l'altro, fui accusato di volerla vendere, e dico: fui accusato perché era una vera e propria accusa, ma io qui vedo molta confusione, perdonatemi. Vorrei poi davvero avere una risposta su un passaggio: "una legge dello Stato dovrebbe inoltre consentire la riapertura dei termini per la possibile emissione di bond sul mercato regolamentato", che era un po' l'eldorado che ci si aspettava. Avete delle certezze? Magari i colleghi del PCP ce ne possono dare? C'è qualcosa in elaborazione? Perché altrimenti passa di nuovo la regola o comunque il sogno che con una norma di attuazione si risolve tutto. Io dubito fortemente che nel sistema di mercato europeo e soprattutto in un sistema regolamentato come quello delle società partecipate di produzione e di vendita, perché poi il problema è questo, dell'energia si possa ottenere un vantaggio competitivo rispetto a tutta Europa, sarebbe davvero strano a meno che tutti quanti magari non potranno ottenere lo stesso.

Sul discorso delle concessioni, sì, lo abbiamo detto in quest'Aula più volte, siamo pienamente disponibili a valutare bene e nel dettaglio una futura legge per la gestione delle concessioni e qui anche vedremo poi quali saranno le sfaccettature che nella scorsa tornata hanno diviso molto questo Consiglio.

Del futuro di Finaosta penso che avremo tempo di parlarne tantissimo.

Non vedo scritto la parola "Casinò", forse è un auspicio che avremo tutti che le cose andranno meglio, però ne abbiamo talmente parlato e, scusate, ma io non posso non parlare di questa società di cui spero che le cose possono andare bene ma due righe io me le sarei aspettate all'interno di questo programma, soprattutto perché molti membri della maggioranza comunque di Casinò se ne sono occupati.

Per quanto riguarda gli impianti a fune, non voglio chiamare diciamo un calcio di rigore a porta vuota, però su Cime Bianche, perdonatemi ma Monsieur Talleyrand sarebbe orgoglioso di voi e lo liquido con una battuta sul fatto che vi ringraziamo davvero che il Consiglio regionale manterrà il suo ruolo centrale nelle scelte definitive da assumere. Mi sembra quasi un tentativo di dire: dateci una mano, chissà come andrà nel futuro, però l'abbiamo già visto cosa succederà qua, ci sono delle forti differenze. Forse in questo momento noi dobbiamo pensare giustamente all'emergenza Covid e anche qui ho visto poco, penso che non sia una volontà di non occuparsi ma forse ci sono delle scuole di pensiero molto diverse all'interno della maggioranza ma la prossima stagione invernale molto probabilmente non dovremo concentrarla sugli sviluppi ma sul contenimento delle emergenze che ci saranno perché le prospettive non sono sicuramente positive. Su Cime Bianche però io penso che la battaglia sarà più interna alla vostra maggioranza rispetto che con noi, perché noi l'abbiamo già scritto nero su bianco cosa pensiamo e cosa vorremmo.

Sull'aeroporto vedo anche qua che c'è una retromarcia o comunque qualcosa di diverso rispetto a quello che abbiamo sentito, penso che ci siano sicuramente due membri della maggioranza che nella loro precedente storia politica sull'aeroporto possono dire tante cose, qui non vedo nessuna parte di quella che era stata la loro posizione nel passato, forse o hanno cambiato opinione, oppure hanno lasciato questa materia al monopolio appunto della sinistra.

Un aspetto diciamo più trasversale che ho sentito e che ho riletto più volte, ho letto: "innovazione, modifica della macchina amministrativa, semplificazione, rivisitazione del modello, efficientamento...", beh, le opere pubbliche con le finanze sono una bella evoluzione, collega Marzi, tanti auguri. Come anche le partecipate all'istruzione, collega Caveri, non me ne voglia, però ci sarà da fare tanto, perché oggi una vera struttura che si occupa soltanto di partecipate non c'è, si occupa di tante altre cose, forse può essere l'occasione per mettere un buon maestro a capo di una struttura che deve fare effettivamente direzione e controllo come l'Autorità di vigilanza più volte ha detto e definito, sinceramente non l'avrei inserita nell'istruzione. Quando fummo presi in giro nella costituzione del Governo Spelgatti dove il turismo rischiava di finire all'istruzione, perché uscì anche questo sui giornali, forse lì vedo più dei collegamenti ma l'istruzione con le partecipate lo vedo davvero complesso, però sicuramente ci sarà qualcosa di nascosto che vedremo, anche perché la declinazione delle deleghe all'interno del programma non è molto puntuale, probabilmente, finché non ci sarà l'approvazione o la definizione, magari in dieci giorni non avete avuto ancora occasione di parlarne e vi faccio tanti auguri nel prosieguo, vedremo come sarà effettivamente l'articolazione di alcuni degli Assessorati. Sicuramente il fatto di far perdere un'importanza centrale che ha l'Assessorato delle finanze e metterlo con un ulteriore Assessorato su cui, tra l'altro, vertono delle responsabilità molto importanti, tra cui anche quella appunto più legata non soltanto alle opere pubbliche ma alla salvaguardia e alla gestione del rischio idrogeologico... sinceramente avremmo preferito vederlo messo a sé stante, anche perché, ripeto, dal punto di vista bilancistico, visto che è con le finanze, peserà moltissimo.

Vediamo quindi davvero complesso questo nuovo passo di un nuovo modello amministrativo della Regione, anche perché alcuni di questi dicasteri troveranno, secondo me, difficoltà a poter operare immediatamente e soprattutto se pensiamo che di fronte a noi ci aspetta purtroppo un lungo inverno, non voglio fare il menagramo ma penso che leggiamo tutti i giornali e sappiamo tutti che se i confini o comunque i collegamenti vengono chiusi, per il nostro sistema economico legato al turismo e soprattutto all'importanza che il turismo straniero ha sulla Valle d'Aosta, c'è bisogno di una pronta reazione. E qui mi voglio legare al discorso dello sviluppo economico, perché, sì, ci sono tante belle idee, però, ripeto, non ho trovato un punto di cerniera tra quella che è stata la legge n. 8 per semplificare e quella che sarà la nuova legge n. 8, o comunque quella che sarà una legge di emergenza o il prossimo bilancio, perché comunque sia gli effetti che scaturiranno da una pessima o una brutta stagione invernale saranno maggiori degli effetti del lockdown per un motivo molto semplice: il primo lockdown avveniva dopo una stagione invernale buona, molto buona, anzi ringraziamo l'innevamento che c'era e ringraziamo che quello ci ha permesso in qualche modo di sopravvivere anche di fronte a una stagione estiva che, sì, per qualcuno è andata bene ma per qualcuno ha contenuto le perdite. Ora noi arriviamo in una situazione dove non abbiamo un punto di partenza positivo e c'è il rischio, perché comunque non lo dominiamo direttamente noi perché ci sono livelli superiori che decidono questo e l'ennesimo DPCM di re Conte non ci fa sicuramente pensare bene, io un po' di preoccupazione la vedo pensando soprattutto alle risorse che abbiamo e le possibilità di manovra che abbiamo, mettendo insieme risorse e un'Amministrazione duttile, che spero sia molto più duttile anche figlia dell'esperienza di quest'estate, possa effettivamente mettere a terra misure rapide, perché altrimenti io non lo so come chiuderemo l'anno e come inizieremo quello nuovo.

Trovo un altro aspetto invece qui positivo che appunto è stato citato: quello appunto dell'attivazione di un fondo di solidarietà legato all'INPS, noi fummo tra i promotori nel primo documento del marzo 2000 di quest'anno per far fronte appunto a quella che sarebbe poi stata la crisi post lockdown e anche su questo aspetto siamo sicuramente contenti di trovarlo scritto almeno, poi la messa a terra, come sappiamo bene, in questo Consiglio è sempre qualcosa di diverso.

Voglio concludere rinnovando l'importanza del dialogo e soprattutto dicendo che nelle Commissioni mi auguro questa volta ci sia un altro tipo e un altro livello di lavoro, abbiamo dovuto rincorrere due problematiche: l'instabilità anche interna alle varie Commissioni dovute anche da fattori esterni che non governiamo, e meno male che non li governiamo noi, e, dall'altro lato, anche un'instabilità di quelli che erano i numeri o comunque le fazioni in campo. Io spero che, al di là di tutto, nelle prossime Commissioni, nei prossimi Consigli, comunque almeno ci sia una stabilità nel vedere arrivare i provvedimenti su cui si può ovviamente collaborare o, per carità di Dio, anche opporsi perché l'abbiamo già fatto, lo rifaremo e soprattutto questa volta troverete undici persone compatte, io mi auguro che anche con l'altra parte dell'opposizione si possa dialogare e comunque anche sottoporre delle fattive progettualità o scelte, sinceramente quello che oggi davvero molto mi preoccupa è il futuro della nostra Compagnia valdostana delle acque, perché qui davvero vedo un'abdicazione totale a quello che è stato il passaggio precedente di molte forze, perché siete poi tanti anche se siete quattordici, perché siete un po' come le matrioske: sono belle ma si compongono, quella grossa ovviamente fa peso ma dentro è fatta da altre realtà più piccole.

Quello che però sicuramente io posso dire, essendo conosciuto, oltre che per essere persona moderata, anche per persona che ha memoria, è che la mancanza di dialogo iniziale purtroppo peserà, perché non pensate di venire a cercare delle maggioranze variabili in quest'aula con il nostro totale aiuto, questa volta non succederà. Bonne chance.

Presidente - Grazie collega Aggravi che ha menzionato le Commissioni, semplicemente per dare conto all'Aula della decisione all'unanimità dei Capigruppo sulla composizione delle Commissioni, che saranno composte da sette membri, quattro di maggioranza e tre di minoranza, quindi, quando arriveremo a questo punto all'ordine del giorno, facciamoci trovare pronti con la composizione, mettiamoci d'accordo.

Ancora un'informazione per i Consiglieri e per chi ci segue sui tempi di intervento, seguiamo il Regolamento: primo intervento da trenta minuti, secondo intervento da quindici minuti, più cinque minuti per dichiarazione di voto. Vediamo una serie di prenotazioni sullo schermo, ci saranno eventualmente delle prenotazioni, che verranno comunicate agli uffici, da parte di coloro che ci seguono in remoto, fino adesso da remoto non ci sono state prenotazioni quindi l'ordine è quello che vedete sullo schermo, nel momento in cui ci sarà un inserimento di Consiglieri che ci seguono in remoto, vi metterò al corrente.

Il collega Manfrin ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio il collega Aggravi che mi ha preceduto che credo abbia tratteggiato in maniera decisamente evidente una valutazione del programma che avete voluto sottoporre a quest'Aula oggi, un programma che inevitabilmente sconta una serie di scontri che ci sono stati già ovviamente in questi giorni, in queste settimane, per arrivare a una composizione, che, purtroppo - e questo lo denota quello che è stato scritto ma avrò modo di approfondirlo tra poco -, sconta, dicevo, delle non decisioni così com'è stato già presentato.

Mi piace però prima introdurre un piccolo tema, un piccolo cappello politico rispetto alla maggioranza che in teoria si presenta oggi a quest'Aula. Per la prima volta nella storia della Valle d'Aosta non soltanto abbiamo delle elezioni che arrivano in maniera anticipata, quindi non arriva a compimento la legislatura come di consueto, ma anche la prima forza politica per numero di Consiglieri che viene esclusa dal governo della Regione. Non era mai successo prima ed evidentemente questa decisione, questa scelta di mettere all'angolo la prima forza politica di questa Regione, di questo Consiglio ha decisamente un greve sapore del "mettiamoci tutti contro di loro", che sinceramente, come già è stato detto, non fa sicuramente bene al dialogo, ed è una procedura molto strana quella di un Governo che nasce per mettere all'angolo qualcuno e non invece per fare qualche cosa e che cerca un accordo a tutti i costi, anche se in realtà un accordo a leggere i programmi non ci sarebbe stato.

In queste settimane effettivamente molti tra gli osservatori, gli analisti politici, i giornalisti e noi addetti ai lavori ci siamo scervellati per capire, per determinare chi poteva aver vinto le elezioni regionali visto che abbiamo una legge che effettivamente non ci restituisce il giorno stesso il vincitore in maniera chiara e allora ho cercato di tratteggiare un po' qual è la situazione che è uscita dalle urne che è stata determinata dai Valdostani: abbiamo sostanzialmente - questo è stato detto anche durante l'incontro che è stato fatto - un Consiglio che è diviso in tre poli: il polo cosiddetto "autonomista", il polo cosiddetto "della Lega" e il polo cosiddetto "della sinistra o PCP", che effettivamente ci fa abbastanza rabbrividire come termine. Ecco, di questo blocco nel quale ricordo esserci appunto come prima forza... peraltro diciamo il polo autonomista se guardiamo ai poli ma che in realtà è composto, com'è già stato detto, da tre liste differenti e di certo non da una unica... i poli che hanno raccolto maggiore consenso sono quello autonomista e quello della Lega, che peraltro è il partito che spezza una continuità di primato tra partiti, prima la Democrazia Cristiana e poi l'Union Valdôtaine, interrotta nel solo 1973 dai DP. Dicevo, questi due blocchi vedono un certo tipo di risultato se paragonati al risultato delle elezioni regionali del 2018, l'unione di tutti i partiti che si sono presentati e che oggi si riconoscono nel polo autonomista oggi hanno in complesso avuto un'emorragia di circa 14 mila voti rispetto al 2018, mentre invece il polo che rappresenta la Lega, il gruppo che rappresenta la Lega ha invece visto una crescita netta di quasi 5 mila, anzi di più di 5 mila. Se non fosse sufficiente questo dato per indicarvi la direzione che hanno indicato i cittadini valdostani, vi cito un altro dato, ovvero quello del centro-destra, che, pur non riuscendo a entrare all'interno di questo Consiglio, ha raggranellato, pur senza rappresentanza, se non negli ultimi mesi, ben duemila voti in più rispetto al 2018. Qual è quindi la lezione che ci fornisce questo dato politico, questo dato relativamente all'analisi del voto? Evidentemente che le forze autonomiste, pur mantenendo sicuramente un grande consenso all'interno della Valle d'Aosta e dell'elettorato valdostano, hanno pagato molto caro lo scotto di essere stati succubi, spesso ricattati da quella sinistra con cui oggi cercano di celebrare un matrimonio e invece di pensare che forse in realtà questo tipo di accordo continuerà a renderli schiavi e soprattutto che magari le rivendicazioni si saranno calmate in sede di conciliazione e contrattazione per quanto riguarda le poltrone ma ricominceranno un minuto dopo che voi avrete chiuso e votato questo accordo... evidentemente questo non farà bene alla nostra Regione ma soprattutto sarà deleterio per questa maggioranza e per l'intera cittadinanza valdostana, che si aspetta delle risposte e non certo delle discussioni.

Il fatto che vi sia effettivamente quale unico collante di questa maggioranza l'odio verso questa parte politica e soprattutto il tentativo di marginalizzare questa forza politica sono evidenziati in maniera chiara da un post che è stato fatto, pensate, ben nel pomeriggio di ieri da un pezzo di forza che compone questa maggioranza, perché abbiamo effettivamente pochi partiti... non pochi partiti, insomma... ne abbiamo almeno quattro ma abbiamo nove identità politiche differenti all'interno di questa maggioranza e questo mi pare più che evidente, ma volevo leggervi questo post che è uscito ieri pomeriggio perché mi è davvero piaciuto. Questo post, fatto da una vecchia conoscenza di questo Consiglio e di una forza che si appresta ad avere anche cariche di rilievo all'interno di questo Governo e di questa Giunta, si intitola: "Bene e Maalox" e recita: "abbiamo la nuova Giunta dove Progetto Civico Progressista è ben rappresentato con la Presidenza del Consiglio ad Alberto Bertin - peraltro detto ieri, quindi nella giornata di ieri quando ancora non è stata fatta la votazione, pertanto si dava già per assodato questo accordo con uno sgarbo istituzionale direi senza precedenti - una garanzia di attenzione al rispetto della legalità e alle possibili penetrazioni 'ndranghetiste... e con i due Assessorati: ambiente, trasporti, mobilità sostenibile a Chiara Minelli; turismo e commercio, beni culturali e sport a Jean-Pierre Guichardaz. Il programma non è naturalmente quello che Progetto Civico ha elaborato, perché è solo con il 51 percento dei suffragi che si governa con il proprio programma, è - sentite bene -tuttavia il punto di mediazione più avanzato possibile date le forze in campo...". La composizione della Giunta forse non è esaltante... cioè viene già dato un giudizio negativo, non esaltante su questa composizione di Giunta, cioè quasi come a dire: "va beh, la minestra è la medicina amara, trangugiamola piuttosto che non avere nulla". Si evidenzia il fatto che vi siano Assessori quasi tutti nuovi, magari denigrando un pochino quelli vecchi oppure magari chi è Assessore uscente dell'attuale maggioranza, ma la cosa che mi ha fatto più sorridere è stato l'appello a coloro che hanno protestato anche con questo movimento... non so come definirlo, per questo accordo raggiunto: "Coloro che guardano a questo accordo come un degradante compromesso avrebbero forse preferito che abbandonassimo il campo per sederci con loro dietro a una tastiera a guardare tutti insieme, felici e coerenti, un accordo cementificatori-Lega su Cime Bianche o su altri punti caldi?". Direi che queste dichiarazioni di una forza che compone questa maggioranza innanzitutto chiariscono benissimo qual è la direzione che questi componenti vogliono andare a occupare, quindi altro che "lo deciderà il Consiglio"! Mi pare che qui un pezzo di maggioranza abbia ben detto qual è la direzione che vuole perseguire, ma soprattutto rivela in questo post effettivamente tutta la propria insoddisfazione e soprattutto tutta la propria volontà in realtà di mettere semplicemente all'angolo qualcuno dicendo: "beh, preferivate che forse governassero loro? Ci mettiamo noi, poi vediamo, cerchiamo di non fare l'accordo con i cementificatori". È quindi evidente che non c'è alcuna mediazione che tenga in questo accordo di governo e questi programmi, che voi avete scritto con tanta cura e attenzione sicuramente per cercare di evitare quelli che vengono definiti in questo post "punti caldi", evidentemente franeranno inevitabilmente alla prima criticità. Questo accordo inoltre, proprio per la diversità politica che effettivamente troverà contrasto... ma le posizioni che vi ho esemplificato su Cime Bianche sono evidenziate da anni, decenni di dichiarazioni pubbliche, potrei citarvene sicuramente alcune che vi risparmio effettivamente per carità di patria ma semplicemente si dice che questi impianti non si possono fare perché ci sono già impianti di buon livello, perché non si possono cofinanziare con denaro pubblico delle grandi opere come queste, ovviamente ci sono tutta una serie di motivazioni a supporto ma evidentemente non c'è la volontà di arrivare a una quadra. Io quindi vi compatisco davvero per quando andrete a discutere di questi temi all'interno della vostra maggioranza.

Ho analizzato il programma che ci avete presentato. Ecco, anch'io sono rimasto particolarmente stupito da chi ha citato il MES e anche il Recovery Fund partendo dal presupposto che proprio il MES è stato seppellito direttamente dal Presidente del Consiglio Conte l'altro giorno in diretta televisiva a fronte di una domanda precisa di un giornalista, quindi dal momento in cui viene seppellito il MES, voi il MES lo ritirate fuori all'interno del programma. Mi chiedo effettivamente quale sia il gioco. La cosa più interessante è anche quella del Recovery Fund al netto del fatto che si dice che arriverà in tempi molto tardi e soprattutto, ed è notizia di questi giorni, che molti Stati europei stanno tornando indietro rispetto alla loro decisione di adottare il Recovery Fund semplicemente perché è molto più conveniente emettere titoli di Stato, che in questo momento hanno un rendimento sotto lo zero, quindi evidentemente, quando si adottano altre soluzioni, qui si comincia a cercare di spendere il MES e il Recovery Fund che peraltro è già stato speso... io ho sentito citare il MES da tutte le Amministrazioni comunali e regionali di tutto il Paese e sinceramente se effettivamente mai dovessimo arrivare a un'opportunità di questo tipo, e Dio ce ne scampi, oltre a renderci schiavi con certi tipi di Paesi che ci chiederanno puntualmente come, dove e con quali modalità vorremmo spendere quei soldi, ma soprattutto quei soldi saranno effettivamente già ormai finiti. Ho quindi visto effettivamente delle criticità da questo punto di vista.

Per quanto riguarda invece il programma e i temi che attengono al nostro territorio, ho guardato con un occhio particolarmente attento i temi di cui mi sono principalmente occupato durante questi due anni di Consiglio e negli anni di Consiglio al Comune di Aosta. Ho guardato, per esempio, il capitolo di sanità e politiche sociali. Ora, è stato scritto, collega Lavevaz, che "per migliorare il servizio sanitario, occorre un incremento del numero del personale infermieristico". Non so se lo sa ma è stato recentemente bandito un concorso per gli infermieri, è stato spedito questo concorso per gli infermieri e sono state scartate diverse decine di persone da questo concorso, che sono state valutate non in grado di poter svolgere quelle attività nella pubblica Amministrazione, le stesse persone sono però state assunte con contratti con le agenzie interinali per lavorare sempre per l'Ospedale, quindi con il contratto ovviamente come dipendenti regionali no, come dipendenti dell'USL no, ma con contratto con le agenzie interinali invece va bene, quindi mi chiedo effettivamente se questa sarà una delle storture che andrete ad affrontare in tempi brevi.

Venendo un pochino invece al cuore di questa parte del programma, avete scritto giustamente: "sanità e politiche sociali", che è un capitolo che non dobbiamo dimenticare. Bene, nella parte che poi dedicate, con questa locuzione inglese che a me non piace per niente, al welfare ci parlate di sport, dietologi, dietisti e quant'altro, poi ci parlate in un paio di righe di disabilità e in un paragrafetto di anziani, e questo è assolutamente lodevole, passiamo da assolutamente nessuna citazione per queste due categorie ad almeno qualche riga di attenzione ma non leggo nulla relativamente alla povertà perché questo è uno dei grandi temi che sono stati dimenticati purtroppo, non da noi perché, quando c'è stata la discussione della legge n. 8, abbiamo presentato numerosi emendamenti che andavano a intervenire proprio in quella direzione, poi, purtroppo, non si è potuti arrivare a una definizione per una serie di questioni che ben conosciamo ma il fatto di non fare nessun accenno a quella che sarà la direzione in cui volete andare ad affrontare la povertà con - e ve lo ricordo - una concretezza, cioè il fatto che il blocco dei licenziamenti venga a essere rimosso e quindi si creino centinaia di migliaia di disoccupati, anzi se non milioni in tutto il Paese, compresa ovviamente la nostra comunità, che si vedrà peraltro paracadutare 25 mila lettere che chiedono chiaramente in merito alle posizioni debitorie che le persone che purtroppo non hanno potuto lavorare durante il lockdown hanno accumulato, mi pare assolutamente un segnale molto, molto preoccupante considerando che abbiamo delle grosse criticità non soltanto sulla povertà ma anche sulla parte relativa alle assistenti sociali, per esempio, che lavorano in gran parte non direttamente per la Regione ma per la Società di servizi e che evidentemente scontano tutta una serie di criticità proprio per questa posizione così come sulla questione degli affidi genitoriali e delle separazioni che avremo modo di esaminare in quest'aula penso a breve, perché avremo delle iniziative che purtroppo non abbiano discusso nella scorsa legislatura ma che abbiamo ancora e di cui possiamo parlare tranquillamente parlare e su cui possiamo tranquillamente andare a evidenziare una serie di storture.

Altro capitolo di cui mi sono interessato e che ho visto che non è stato nemmeno citato, e mi spiace... qui ho visto la sua mano nitidamente, collega Marzi, nella scrittura del programma relativo alla parte delle finanze delle opere pubbliche, ho riconosciuto la sua straordinaria capacità di sintesi, quella che ci ha deliziato per tre anni nel Consiglio comunale di Aosta ma in questa sua straordinaria capacità di sintesi, nella parte di opere pubbliche e territorio ha clamorosamente dimenticato una parte molto importante delle opere pubbliche e territorio: la parte dell'edilizia residenziale pubblica, che è stata completamente espunta da questo settore. Eppure questa non è una parte assolutamente secondaria e sono purtroppo molte le criticità che dobbiamo rilevare su questo settore: per esempio, la parte della morosità incolpevole, la legge n. 3/2013 che lei cita a margine alla fine del suo pezzo di programma soltanto per la questione relativa al mutuo, in realtà contiene un articolo a cui non è mai stato dato corso, questo articolo disciplina la morosità incolpevole di chi occupa gli alloggi di edilizia residenziale pubblica... di chi è assegnatario, non di chi occupa, non vorrei mai essere equivocato.

Ebbene, purtroppo in questo settore cosa succede? Succede che in tutte le Regioni è stato definito, soprattutto all'interno della legge n. 3/2013, che ci sono delle persone che purtroppo, avendo, per esempio, ISEE zero, non hanno possibilità di pagarsi l'affitto di casa, non perché non vogliono, perché non possono e la legge n. 3/2013 dice che la Giunta con propria delibera definisce quali sono i criteri per essere inserite all'interno della lista delle morosità incolpevoli. Ebbene, a questo articolo dal 2013 ad oggi non è mai stata data applicazione, quindi ci troviamo con persone che hanno affitto, che hanno reddito zero, quindi non hanno entrate, che si trovano in una situazione economica disastrosa, non possono mettere insieme il pranzo con la cena, però continuano ad avere le lettere che gli chiedono di pagare l'affitto pur non avendo loro sostanze per poterlo pagare. Questo è un settore su cui mi sarebbe piaciuto vedere un intervento ma che non vedo assolutamente.

Un'altra questione è quella relativa ai redditi, abbiamo l'unica legge regionale di tutta Italia nella quale se tu diventi assegnatario di una casa di edilizia residenziale pubblica, se il giorno 1 hai reddito zero e il giorno 2 vinci al super Enalotto un miliardo di euro, continui a mantenere la casa popolare, arrivando fino alla stortura di avere persone che hanno redditi, che hanno ISEE di - questo è l'ultimo aggiornamento - 130-140 mila euro e ancora occupano gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, perché non è stabilito che qualcuno che diventa assegnatario poi debba anche uscirne se raggiunge un tetto di reddito.

Mi avrebbe fatto piacere vedere anche un capitolo su questo, una riga, un intento, un qualcosa, questo è un argomento che purtroppo non è stato assolutamente toccato, così come non è stato toccato il fatto che c'è un articolo specifico che disciplina la decadenza dall'assegnazione nel caso in cui una persona si renda responsabile dell'utilizzo improprio dell'alloggio per commettere dei reati, ci sono fior di persone che, purtroppo, sono incorsi in questa criticità ma queste persone sono ancora nell'alloggio di edilizia residenziale pubblica, anzi, spesso sono in carcere e, quando usciranno dal carcere, andranno comodamente a occupare un altro alloggio, mentre invece le persone che sono al di fuori continuano ad aspettare. Vi segnalo tendenzialmente che le persone che hanno più di 20 mila euro di reddito di ISEE e occupano gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono circa 500 nuclei e le persone che sono invece in lista di attesa da diverse e svariate decine di anni per avere un alloggio di edilizia residenziale pubblica sono circa 500. Ad oggi quindi il fatto semplicemente di fare una norma dove si dice che se hai più di 20 mila euro, esci dall'alloggio di edilizia residenziale pubblica, ci permetterebbe di risolvere il problema delle case in Valle d'Aosta. Questo è un problema che non si vuole affrontare, non si è mai affrontato e che mi avrebbe fatto piacere leggere all'interno di questo programma e che non ho letto assolutamente.

Direi quindi che mi fermo per carità di patria, perché ci sarebbero delle altre criticità ma lascio anche spazio ai miei colleghi di poter intervenire, mi permetto di fare soltanto alcune considerazioni finali, perché poi non è bene ovviamente criticare semplicemente, è bene anche evidenziare le cose positive quando ci sono: per esempio, un segnale positivo che ci è arrivato io credo dai sindacati sanitari è stato una generale alzata di scudi quando si è ventilata l'ipotesi che il collega Guichardaz potesse diventare Assessore alla sanità. Io credo che nella storia dei sindacati mondiale non si sia mai raggiunta una tale unità d'intenti nel dire che forse bisognava rivolgersi ad altre persone. Abbiamo quindi evidentemente oggi nella squadra degli Assessori che verrà presentata una persona che è differente dal collega Guichardaz e che si occuperà di sanità e a questa persona io ovviamente voglio rivolgermi, voglio dare alcuni consigli, alcuni auguri innanzitutto di buon lavoro e alcuni consigli sicuramente non richiesti ma che probabilmente potranno tornare utili vista l'esperienza che abbiamo accumulato in questi anni su questi banchi: per esempio, come ho già avuto modo di dire, non si dimentichi che l'Assessorato della sanità ricomprende anche un settore, quello delle politiche sociali, che è stato più volte dimenticato e trascurato ma rappresenta sicuramente una delega importante, cruciale in un momento tanto delicato per la nostra Regione.

In secondo luogo mi permetto di rappresentare che sarebbe bene che non si permettesse che una crisi sanitaria si trasformasse in una dittatura sanitaria con l'applicazione acritica spesso senza mediazioni di protocolli, di DPCM, di direttive prese a centinaia di chilometri di distanza da persone che non hanno la minima conoscenza del nostro territorio e che sarebbero pronte, sulla base di meri calcoli matematici, per esempio, a dichiarare zona rossa le piccole comunità, come Rhêmes o Chamois, se solo una famiglia risultasse affetta dal virus, questa sarà una direttiva importante da tenere a mente.

Infine ancora mettere al primo posto le necessità di chi sta peggio, le necessità di chi è in difficoltà, perché non c'è solo il coronavirus ma ci sono altre decine e centinaia di patologie per le quali si continuano a rinviare, per esempio, delle visite che rischiano di fare danni permanenti molto più pesanti e invalidanti.

Ancora in conclusione faccio invece un appello a lei, collega Lavevaz, futuro eventualmente presidente Lavevaz e le chiedo di non commettere gli errori che hanno fatto i suoi predecessori blindando, per esempio, delle comunità intere senza fornire alcuna informazione alle persone che vivono all'interno di quelle comunità, senza preoccuparsi di chi lavora, senza preoccuparsi di chi porta il pane in tavola alla propria famiglia e deve pietire in giro da questo o quel call center delle informazioni per capire cosa dovrebbe fare in quella situazione. Le faccio un altro appello affinché l'attenzione verso gli altri si espliciti anche verso i piccoli gesti di attenzione quotidiana: per esempio, con le conferenze stampa svolte con un interprete del linguaggio dei segni per permettere alle persone non udenti, alle persone che hanno dei problemi di questo tipo di poter comprendere quello che viene detto, o al minimo di poter fare delle conferenze stampa nelle quali non c'è tutta la Giunta che partecipa ma c'è soltanto lei che dà delle informazioni vitali e si abbassa la mascherina almeno per far leggere il labiale a chi dall'altra parte del video vorrebbe capire cosa viene detto e quali informazioni fondamentali vengono dette dal Presidente della Regione, nonché Prefetto.

Infine un altro appello: le chiedo cortesemente di non far ricapitare quello che è già successo durante questa crisi, cioè che la minoranza - e non so cos'è successo alla maggioranza ma le parlo di questa parte del tavolo - venga lasciata colpevolmente all'oscuro di qualsiasi tipo di decisione, informazione e criticità e debba apprendere dai giornali purtroppo quello che accade e non possa fare il suo ruolo fondamentale, che è quello di poter dare anche delle informazioni alle persone che smarrite in un momento di difficoltà si rivolgono a loro, se effettivamente riuscirà a fare questo, già avrà fatto un passo avanti. Io credo che il rispetto di chi rappresenta all'interno di quest'aula un terzo della nostra comunità sia assolutamente dovuto.

Mi riservo quindi evidentemente di raccogliere anche quello che sarà magari lo spunto di altri colleghi che vorranno intervenire, mi auguro almeno i colleghi di maggioranza, non ne vedo prenotato nessuno all'interno di questa discussione, e ci riserviamo ovviamente di fare poi le valutazioni nel merito del voto finale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Carrel Marco, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Io parlo a nome di Pour l'Autonomie, il quarto polo forse mi pare di capire a questo punto, non siamo né della Lega, né del gruppone degli autonomisti composto dalle liste di Italia Viva, Stella Alpina, Alliance, l'Union Valdôtaine e VdA Unie. Siamo un gruppo che rappresenta 4.300 elettori autonomisti valdostani a cui è stato recapitato un invito al dialogo da una parte del gruppo che oggi compone la maggioranza il 7 di ottobre, un incontro molto rapido e definito sui media di cortesia, un incontro che si è concluso quando i nostri rappresentanti hanno chiesto di discutere del programma. Oggi tutto è più chiaro, perché, di fatto, nel programma che ci è stato presentato di ciò di cui noi volevamo realmente parlare c'è ben poco o, meglio, si trattano gli argomenti ma si rimandano a fasi successive.

Questo programma di fatto non è null'altro che un taglia e incolla di dipartimenti, strutture e Assessorati che - e lo dico da funzionario - faranno perdere altri sei mesi almeno alla macchina amministrativa, perché ci vorranno almeno altri sei mesi prima di riuscire a trovare un equilibrio e prima di riattivare realmente la macchina amministrativa. Ricordiamo che in questo momento ben il 75 percento dei dipendenti pubblici è in smart working, questo sicuramente non agevola l'avvio reale di quello che è questo programma.

Non voglio dilungarmi oltre, credo sia utile dire che c'è poca chiarezza, c'è poca chiarezza nella composizione di questo organigramma. Le opere pubbliche vanno alle finanze o, meglio, le finanze vanno alle opere pubbliche, l'istruzione con le partecipate, il trasporto con l'ambiente ma gli impianti a fune li lasciamo fuori, ed è chiaro perché, cosa faremo del collegamento di Cime Bianche lo vedremo, lo deciderà il Consiglio, lo rimandiamo. Non c'è scritto dove questa maggioranza vuole portarci, cosa vogliamo fare dell'Ospedale, cosa vogliamo fare del Casinò, cosa vogliamo fare di Cime Bianche, tema sicuramente a me caro ma di vitale importanza per tutto il settore turistico.

Inoltre si parla spesso di sburocratizzare e di andare a digitalizzare. Di questi temi però non trovo nessuna traccia per quanto riguarda l'aspetto della cultura, non vedo la digitalizzazione dei nostri musei, non vedo un tentativo almeno di far sopravvivere tutte le professioni che vivono intorno all'organizzazione di eventi culturali, queste associazioni messe fortemente a rischio oggi dopo un grande periodo estivo passato di fatto a casa avrebbero bisogno di qualche input, di qualche stimolo da parte della nuova Giunta anche grazie all'utilizzo della digitalizzazione.

Per quanto riguarda il settore turistico culturale del quale mi sono occupato sino a ieri e di cui mi occuperò quando finirà questa mia esperienza politica, devo rimarcare che, ahimè, non leggo l'unico vero punto che mi aspettavo di trovare: una legge sulla cultura, perché tutto ciò che si dice può essere condivisibile ma ha poca incisività sino a quando non creiamo realmente un sistema, un sistema che vada a delineare chiaramente quali sono i contributi, a chi si danno i contributi e come si danno i contributi, solamente così si può investire in cultura, solamente così si può realmente crescere.

D'altro canto ricordo inoltre che ci sono numerosi professionisti, penso alle guide turistiche che ho sentito appena ieri, le quali sono in forte difficoltà e ad oggi non hanno assolutamente prenotazioni perché vivono per il 50-60 percento del loro fatturato grazie alle visite delle scuole, quindi alle gite scolastiche.

Noi come Pour l'Autonomie crediamo che questo sia un programma che, di fatto, dice poco, pochissimo, troppo poco, soprattutto in un periodo in cui i Valdostani hanno bisogno di risposte. Crediamo che sia necessario dare delle indicazioni su cosa vogliamo fare, soprattutto sugli impianti a fune visto che a breve, la prossima settimana, inizieranno le aperture di varie impianti a fune, bisogna capire qual è la capienza massima, li teniamo aperti? Quali risposte diamo e pensiamo di dare ai commercianti e agli albergatori, vengo da Valtournenche, il Club Med a Valtournenche ha deciso di chiudere, non è un aspetto secondario, abbiamo maestri di sci che vivevano grazie al Club Med, alberghi e negozi che chiudono; questo è un problema.

Permettetemi inoltre l'ultima riflessione politica: i gruppi che oggi chiedono l'appoggio a questo Governo sono dei gruppi che rappresentavano 19 Consiglieri a febbraio, quindi ci hanno messo di fatto quasi dieci mesi a elaborare questa maggioranza perché questa stessa maggioranza poteva essere proposta a febbraio, guidare la Valle d'Aosta in uno dei periodi più bui e più difficili con un'amministrazione non ordinaria ma abbiamo dovuto affrontare il Covid in amministrazione ordinaria, abbiamo dovuto affrontare delle elezioni e oggi arrivare qui senza il minimo dialogo né con noi, né con, da quanto capisco, la Lega, che è il movimento più rappresentato in Consiglio, a proporre la stessa identica maggioranza andando a deviare tutti i veri temi caldi che poi verranno riportati periodicamente in Consiglio regionale e vedremo cosa succede.

Noi siamo aperti al dialogo, lo eravamo e lo siamo ma la nostra domanda sarà sempre la stessa ed è quella che abbiamo posto il 7 di ottobre: per fare cosa? Per andare dove? Se non riuscite e se non ci date queste informazioni, noi staremo qui all'opposizione e sicuramente staremo qui a vegliare sul fatto che voi cerchiate in tutti i modi di dare delle risposte ai Valdostani perché questo programma e questa organizzazione, dal nostro punto di vista, è un giocare a nascondino, è un prendere tempo, è un aspettare e i Valdostani non hanno più tempo di aspettare, i Valdostani hanno aspettato un anno questo Governo, adesso è il momento di agire: ecco perché avremo sicuramente preferito una Giunta che ripercorresse o almeno non modificasse troppo l'organigramma precedente almeno nel primo periodo viste le notizie sul Covid degli ultimi giorni per poi magari in estate, passata l'emergenza, andare a rimodificare l'organigramma, invece no, oggi, con gli uffici praticamente mezzi deserti, avremo dei Coordinatori che dovranno spostarsi da un Assessorato all'altro, dovranno rifare il punto, dovranno assolutamente entrare in un nuovo Assessorato e le risposte ai Valdostani tarderanno, tarderanno ancora. Abbiamo già aspettato un anno come autonomisti, come gruppo Pour l'Autonomie, non possiamo assolutamente aspettare e staremo qui sin dal prossimo Consiglio a chiedere risposte perché questa maggioranza deve dare delle risposte immediatamente ai Valdostani.

Presidente - Prima di dare la parola al consigliere segretario Distort, vi informo che si è prenotato, dopo il Segretario, il consigliere Perron Simone, il nominativo ovviamente non lo vedete sullo schermo perché si è prenotato via zoom. La parola al collega segretario Distort.

Distort (LEGA VDA) - Buon pomeriggio cari colleghi. In riferimento al programma che ci è stato fatto pervenire, come ha ben anticipato il collega Aggravi, abbiamo dato una lettura; io non intendo soffermarmi nelle mie osservazioni puntuali su tutte le parti, voglio soltanto mettere in evidenza alcuni aspetti che per me sono cari.

Probabilmente non a caso vengo dopo l'intervento del collega Carrel, che ha centrato la sua competenza ai beni culturali e dall'altra parte della barricata, come libero professionista, anche per me è ben risaputo che i beni culturali sono uno dei miei amori e vedo nella lettura del programma una sintesi talmente stringata che mi chiedo se sia veramente un'operazione di sintetizzazione o una mancanza di contenuti. Spero che sia il primo caso perché sui beni culturali noi potremo costruire un'economia intera dal punto di vista della nostra Regione, vedo però con preoccupazione che mancano alcune parole chiave che ritengo essere assolutamente importanti per qualunque operatore, per chiunque si occupi di beni culturali. Non leggo la parola "ricerca", non leggo la parola "tutela", vedo un collegamento tra i beni culturali e i circuiti turistici e nient'altro.

Non vedo un collegamento, per esempio, con eventi accademici, con approfondimenti, con la vita di una società intera, quindi rimango un attimino perplesso, così come rimango perplesso quando vedo parlare del Forte di Bard come paragrafo nell'ambito del programma generale dei beni culturali, cosa che assolutamente condivido, come dice la pubblicità, è un forte alleato per la cultura il Forte di Bard, però non vedo, per esempio, accenno a un altro grande intervento, un imponente investimento nell'ambito culturale dei beni culturali e archeologici, che è l'area megalitica di Saint-Martin, e questo per quanto riguarda così una prima lettura sulle previsioni riguardo ai beni culturali. Vedo anche per quanto riguarda la parte del commercio, così come probabilmente mi ha anticipato, mi ha rubato alcune parti dell'intervento ma repetita iuvant assolutamente... non vedo in che modo sia indicata la modalità, il programma di proteggere le attività commerciali da future ipotesi di restrizioni da Covid. Questa sicuramente è una lacuna che immagino dipenda dalla volontà di sintesi ma non è assolutamente un fatto marginale, è assolutamente fondamentale che sia definita.

Per quanto riguarda le opere pubbliche, il territorio, non vedo nessun accenno a una revisione delle leggi che attualmente disciplinano le attività edilizie e urbanistiche; vedo qualche cosetta, era stata indicata nella parte del commercio sulla disciplina per quanto riguarda le attività commerciali, semplificazioni di procedure, però mettere mano in maniera sostanziale, in maniera coraggiosa è assolutamente importante, almeno all'inizio di una legislatura bisogna esprimere questo spirito, altrimenti lo lasciamo perdere. Questo è l'ambito dell'Assessorato affidato al collega Marzi a cui sono legato anche da un rapporto di amicizia e con tutto il cuore, per il bene della Valle d'Aosta, io le faccio i miei più sentiti auguri e veramente le auguro di approfondire e di toccare questi temi e le suggerisco di avere contatti con gli ordini professionali.

Infine, per quanto riguarda sempre il discorso sul programma, vedo il tema delle acque trattato sia nel settore ambiente giustamente, sia nel settore del territorio e opere pubbliche, due Assessorati diversi, due persone, due Assessori diversi, due forze politiche diverse, due approcci diversi che tratteranno il tema delle acque. Immagino che non sarà assolutamente facile il coordinamento tra voi, anche perché la visione di una valorizzazione della ricchezza dell'acqua presuppone opere, presuppone interventi sul territorio ovviamente che dovranno essere fatti con requisiti di alta ingegneria ambientale, con un approccio sicuramente di attenzione paesaggistica, però dovranno essere fatti. Il discorso di - leggo nella parte dell'ambiente - "risolvere i problemi derivanti dalle emergenze della siccità, dalle condizioni di eccessiva o scarsa presenza di acqua" presuppone un fatto molto semplice: la realizzazione di bacini, invasi, in un'altra parola, che diventa ostica per certe forze politiche, la costruzione di dighe. Io veramente vi faccio i miei auguri nel coordinamento di queste linee strategiche fondamentali con impostazioni ideologiche completamente diverse.

Detto questo, sul programma permettetemi soltanto una considerazione generale di tipo politico: io penso di non essere l'unico, sarà capitato anche a voi probabilmente di ricevere messaggi da parte di simpatizzanti delle vostre forze politiche, a noi è successo tanto, è successo di tanti simpatizzanti, e addirittura anche non simpatizzanti, che ci hanno detto: "Spiegatemi un po' in buona sostanza com'è possibile che la Lega, che riceve il maggior consenso elettorale, si trova all'opposizione?". Allora è chiaro, non c'è bisogno di spiegarlo in quest'aula in cui siamo fondamentalmente tecnici sugli argomenti e conosciamo perfettamente le dinamiche di un sistema proporzionale, è chiaro, questa è la spiegazione, però permettetemi di fare una piccola riflessione, una riflessione che vuole essere non un j'accuse ma vuole essere semplicemente un chiarimento sul criterio di qualcosa di estremamente importante che si chiama logica. Nella definizione di un rapporto di una maggioranza chiaramente per arrivare a un numero al minimo di diciotto persone, ovviamente anche una corazzata come la Lega che ha riscosso undici Consiglieri non è sufficiente, quindi è necessario avere un dialogo e trattative. Queste trattative si impostano su criteri, ci sono dei criteri per stabilire delle trattative e io ve ne elenco tre: un primo criterio è molto semplice, è l'evidenza dei numeri, è il fatto di dire: se un Valdostano, un elettore su quattro ha scelto una forza politica e subito dopo un elettore su sei ha scelto un'altra forza politica, in questo caso l'Union Valdôtaine... parlo dell'Union Valdôtaine, non parlo dell'alleanza di sinistra che ha raccolto il contributo di tre forze politiche, parlo dell'Union Valdôtaine perché è una sola forza politica che ha preso il consenso, la fiducia di un Valdostano su sei come un Valdostano su quattro ha dato fiducia alla Lega. Il primo criterio, il più semplice, il più logico, ma, tra l'altro, ricordiamoci che anche nella natura stessa si segue il percorso più semplice, anche la fisica, anche la scienza delle costruzioni si risolve sempre attraverso il percorso più semplice, più immediato, quindi anche una costruzione impegnativa come una trattativa politica poteva sicuramente partire da questo presupposto: l'attenzione a come l'elettorato si è espresso, la volontà elettorale. Non dico la volontà popolare perché non vorrei turbare quell'area di sinistra che ormai salottiera vede nella parola "popolare" qualcosa di ostile, quindi torno al concetto di volontà elettorale. Questo era il primo passaggio... poteva essere, a nostro avviso, il primo passaggio.

Il secondo elemento, il secondo criterio è quello dell'affinità ideologica. È fondamentale in un'alleanza avere un'affinità ideologica, tant'è che nel primo e unico incontro avvenuto tra noi gruppo Lega e l'insieme delle forze autonomiste il discorso è partito e si è sviluppato per più di un'ora su aspetti puramente ideologici, e questo ha un senso perché similes cum similibus congregantur, i simili vanno con i simili ed è estremamente importante. Questo è il secondo criterio e da quell'unico incontro, è scaturita una forte somiglianza, certo non un'identità, saremmo stati lo stesso partito ma questo era un dato importante, un dato su cui si doveva lavorare, la logica avrebbe chiesto di poter lavorare su questo dato.

Terzo e ultimo criterio è il confronto dei contenuti rispetto ai rispettivi programmi. Noi abbiamo redatto una tavola sinottica in cui abbiamo messo a confronto i vari aspetti dei vari programmi delle varie forze politiche: la nostra, le forze politiche autonomiste e le forze politiche di sinistra. Da questa tavola sinottica, che è uno strumento logico, uno strumento oggettivo assolutamente scientifico, è emersa una somiglianza molto forte tra il nostro programma e i programmi dei gruppi autonomisti, mentre abbiamo evidenziato, abbiamo notato una diversità, una somiglianza molto meno evidente tra i gruppi autonomisti e le forze politiche di sinistra.

Questi tre aspetti: un rispetto delle dinamiche della volontà popolare, la coerenza ideologica, la corrispondenza dei programmi quindi ci sembravano elementi assolutamente evidenti per cominciare a costruire un rapporto, così non è avvenuto e che cos'è successo allora? Quello che è successo lo abbiamo letto sui giornali e lo abbiamo letto già dai primi giorni dopo l'esito elettorale, anzi, già sul finale delle operazioni di scrutinio quando vedo da La Stampa del 22 settembre che si riportava: "il Segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti non ha avuto bisogno della conclusione dello scrutinio delle regionali valdostane per benedire la nascita di un Governo che vede i DEM protagonisti insieme all'area autonomista". Parlando al Nazareno, Zingaretti ha detto: "confermo la nostra totale disponibilità a dare vita alla Giunta anche in Valle d'Aosta, sono possibili diverse maggioranze, siamo pronti a formare un Governo con le forze autonomiste per fermare l'ipotesi di un protagonismo delle destre nazionaliste, anche il risultato della Valle è molto positivo e può portare a una svolta". Il presidente dell'Union Valdôtaine Erik Lavevaz non si è fatto ripetere due volte: "l'accordo con le altre forze autonomiste e con i progressisti in opposizione a populisti e nazionalisti è per noi naturale e prioritario. Lo abbiamo detto al nostro congresso, si tratta di un percorso in continuità con quanto fatto anche ad Aosta. È chiaro - ha aggiunto - che prima sarà necessario un confronto con tutte le forze autonomiste in Consiglio Valle". Il Fatto Quotidiano - non intendo leggerli tutti, cito solo La Stampa e il Fatto Quotidiano -: "il segretario del PD Nicola Zingaretti in conferenza stampa al Nazareno ha dichiarato: "confermo la nostra totale disponibilità a dare vita alla Giunta anche in Valle d'Aosta. Sono possibili diverse maggioranze, siamo pronti a formare un Governo con le forze autonomiste per fermare l'ipotesi di un protagonismo nelle destre nazionaliste, anche il risultato della Valle d'Aosta è molto positivo e può portare a una svolta"". Parole anticipate nel pomeriggio dalla Segretaria DEM in Regione, non cito il nome perché non è presente in aula: "siamo pronti a governare la Valle d'Aosta, noi siamo alternativi alla Lega e cercheremo di trovare un accordo con le forze autonomiste. Bisogna costruire su programmi e linee politiche ben definite. Un'ipotesi che Erik Lavevaz, il Presidente dell'Union Valdôtaine, considera naturale e prioritaria. Si tratta di un percorso in continuità con quanto fatto ad Aosta". Ripetono più o meno i concetti.

Ecco, questi articoli tra tanti simili raccontano cos'è veramente successo. Da Roma Zingaretti avvia una chiamata e in Valle d'Aosta inspiegabilmente, o forse spiegabilmente, attraverso il contributo dei nostri Parlamentari a Roma, sono ipotesi, comunque sta di fatto che a questa chiamata in totale asservimento Lavevaz risponde ed esegue. Questa è la spiegazione, tutto il resto è giustificazione. La giustificazione è stata una lotta contro i sovranismi e i nazionalismi. Sovranismi... abbiamo spiegato in quella lunga e piacevole ora o due ore di colloquio, in quel famoso unico colloquio cosa intendiamo per sovranismo, per noi la desinenza in "ismo" che definisce un sostantivo negativo, si declina con la parola, con il termine "sovranità", per noi esiste la sovranità. La nostra battaglia quotidiana è per la sovranità, così come fino a un po' di anni fa le forze politiche autonomiste scrivevano sui muri dei terrazzamenti: "maîtres chez nous", non è questa l'espressione della sovranità... questa è quella in cui noi crediamo, questa è la nostra visione di sovranità.

Per l'aspetto relativo al nazionalismo, il fatto di aver tradotto, trasferito su scala nazionale un progetto autonomista e federalista, che, tra l'altro, ha le sue radici nel rapporto tra Bruno Salvadori e Umberto Bossi, che ha dato origine alla Lega, la Lega ha trasferito su scala nazionale questo progetto, questo è il nostro concetto di nazionalismo, così come il nostro concetto di nazionalismo è il fatto che oggi noi non possiamo tacere di fronte al fatto che la Francia si prenda tutta la cima del Monte Bianco. Questa è la nostra visione, è una visione sia tra un rapporto tra Stati, sia il rapporto tra la Regione Valle d'Aosta che ha nel Monte Bianco la sua montagna, il suo orgoglio e una Nazione confinante che ha deciso arbitrariamente di prendersi la cima. Noi oggi siamo a dire che la voce la dobbiamo alzare nei toni dignitosi, onorevoli, ma dobbiamo far sentire la nostra voce perché così succede quando si ama: se ami, difendi, se non senti il bisogno di difendere, è perché non ami. Allora tutto questo è la giustificazione contro i sovranismi, contro i nazionalismi smontati semplicemente dalla verità, dal racconto di chi siamo. Non a caso un Paese, una Regione molto simile alla nostra, in particolare la Provincia di Bolzano, è governata da un'alleanza tra il Südtiroler Volkspartei e la Lega, un'alleanza che funziona benissimo. Con questo io voglio concludere e concludo con delle parole rivolte a lei candidato presidente Lavevaz e alla sua maggioranza, a lei candidato presidente Lavevaz io esterno la mia personale simpatia tra persone, ritengo che lei sia simpatico per sua indole a tanti e tra questi tanti mi metto anch'io in coda e con questa simpatia personale io mi sono permesso di dirle quello che credo con la trasparenza e con la lealtà e le faccio, a nome della Valle d'Aosta e per il bene della Valle d'Aosta, tutti i miei auguri, i miei migliori auguri. Le faccio comunque presente che la sua Giunta con questi presupposti legati a queste interferenze romane purtroppo non potrà chiamarsi Giunta Lavevaz ma potrà chiamarsi solo Giunta Zingaretti.

Presidente - Ora diamo la parola via zoom al collega Perron Simone.

Perron (LEGA VDA) - Un saluto a tutti i Consiglieri. Il mondo della scuola in questi giorni è in evidente difficoltà per non usare un termine più importante, in evidente crisi, alle numerose carenze di personale dovute alle quarantene si sovrappone un concorso a livello nazionale, che, oltre a non risolvere la situazione del precariato dei docenti nell'anno scolastico in corso, crea ulteriori storture, fra tutte maggiori rischi sanitari ed evidenti ingiustizie nei confronti dei docenti che non potranno parteciparvi causa quarantena o affidamenti fiduciari. È una situazione che richiede un'analisi celere. Chiediamo quindi che il nuovo Governo regionale possa considerare ogni azione di concerto con lo Stato nell'alveo delle nostre prerogative e autonomie per rinviare il concorso dei docenti in un periodo consono e non nel pieno di un'emergenza sanitaria. Se a livello nazionale constatiamo purtroppo che il buon senso non c'è, ci auguriamo che quanto meno in quest'aula possa essere applicato.

Presidente - Ha chiesto la parola il vicepresidente Sammaritani Paolo, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - Buonasera a tutti, bentornati ai colleghi confermati e benvenuti a quelli invece nuovi che oggi affrontano per la prima volta quest'aula consiliare. Bene, è stato già detto molto, vorrei affrontare allora un breve discorso partendo all'incontrario, cioè partendo un pochino dai particolari del programma, o quanto meno da alcune parti del programma che più mi stanno a cuore, che più conosco, per poi fare un paio di considerazioni finali di natura più politica.

Devo dire purtroppo che, a mio avviso, questo programma di legislatura è un programma scritto una volta di più in politichese, cioè non dice nulla di fatto, quasi nulla, su molti temi, che invece sono assolutamente fondamentali. Non è in effetti che potesse dire molto di più perché, quando a comporre una maggioranza sono forze che hanno delle ideologie così diverse, alla fine sostanzialmente, ma soprattutto dei programmi che molto spesso sono fra loro incompatibili, è normale che non si possa dire. Io quindi lo definirei soprattutto un programma dell'ambiguità, cioè del dire senza dire... ecco, più che altro. È chiaro quindi che naturalmente sarà un grosso problema quando poi dal dire si dovrà passare al fare, perché allora lì sì che i nodi verranno al pettine, allora non invidio in quel caso i colleghi che andranno a comporre la Giunta regionale.

Per entrare nel dettaglio e per confermare appunto questa mia affermazione che si tratta di una grande ambiguità e di un dire senza dire, quando, per esempio, si parla di sobrietà nei costi degli organismi elettivi, e sappiamo benissimo tutti cosa voglia dire e quanto stia a cuore questa battaglia alla sinistra, avremo poi modo chiaramente di sviluppare questo tema molto più diffusamente immagino anche a breve, perché poi conosco la sinistra e quindi con quale pervicacia cercherà di perseguire i suoi fini, ma una prima misura si dice può essere l'equiparazione degli emolumenti del Presidente del Consiglio a quelli degli Assessori. Ecco, è la tipica azione politica che non risolve nulla, cioè non sta né da una parte, né dall'altra, un piede di qua, un piede di là, un piccolo contentino e poi si cerca di sopire tutto sotto le ceneri, non credo sia il modo giusto di affrontare un momento politico ed economico come quello che stiamo affrontando.

Per quanto riguarda poi, per esempio, il discorso del modello di organizzazione dell'Amministrazione, anche qui basta leggere una frase dove si dice che nell'arco di un triennio questo Governo si prefigge di predisporre un nuovo modello di organizzazione che punti a creare maggiori sinergie tra i diversi settori dell'Amministrazione, che permetta di migliorare l'efficienza delle risposte e che consenta una valorizzazione del personale regionale, mi sa che se tutti noi avessimo un minimo di onestà intellettuale, ci diremmo tranquillamente che in realtà questo non significa assolutamente nulla. Allora credo che bisogna un pochino quindi essere più pratici nel momento in cui ci sono delle difficoltà come quelle che oggigiorno, non soltanto per motivi economici ma anche purtroppo di contingenza sanitaria, ci troviamo da affrontare.

Si parla poi di Enti locali, il mondo degli Enti locali si dice nel programma che necessita di una rinnovata attenzione da parte del Governo regionale e si parla della revisione della legge n. 48/1995, così come anche della revisione sempre della legge n. 6/2014: quella sull'esercizio associato delle funzioni tra gli Enti locali. Io credo invece che qui ci voglia un'azione molto più determinata, cioè ci vuole quello che noi già propugnavamo nella scorsa breve legislatura: la revisione complessiva della normativa sugli Enti locali, cioè si deve arrivare finalmente a un testo unico sugli Enti locali che preveda tutto: dal modo di elezione ai compensi dei componenti dei Consigli comunali, alle modalità di espletamento delle funzioni, alle forme di associazione, alla nomina dei segretari, ai concorsi per i segretari, così come hanno fatto altre Regioni, perché finalmente è il momento di smettere di mettere tacconi alle leggi ma è il momento di iniziare un percorso diverso proprio di revisione complessiva dei vari settori, quindi creare delle leggi di settore che siano davvero efficienti e a 360 gradi. Naturalmente tutto questo parte sempre dalla premessa iniziale e difettosa del fatto che se non ci sono però delle forze politiche che la vedono allo stesso modo, sarà molto difficile che questo accada.

Tema sanità, tema naturalmente molto attuale purtroppo, è sempre più attuale anche in questi giorni, a proposito dell'ospedale, per esempio: "realizzare una puntuale verifica sui lavori già realizzati per l'attuale presidio ospedaliero e sugli aspetti finanziari connessi e un accurato approfondimento da realizzare con il coinvolgimento del Consiglio regionale, della società civile", io chiederei un'interpretazione autentica, perché cosa vuol dire questo? Non si dice quale sarà l'indirizzo: se ospedale nuovo, non ospedale nuovo, sappiamo che ci sono pulsioni diverse all'interno della stessa forza di maggioranza, quindi è chiaro che... "coinvolgimento del Consiglio regionale" benissimo, ci mancherebbe, è la sede anche giusta ma cosa si intende con "della società civile"? Si intende quindi un nuovo referendum o invece tutt'altro? Si intende un ricorso a capitali privati? Questo cioè può voler dire tutto e niente un'altra volta, io mi aspettavo davvero qualcosa di un pochino più preciso, più dettagliato e soprattutto di indirizzo.

Il personale sanitario è un tasto dolente, lo sappiamo, non è facile trovare soluzioni ma a proposito, per esempio, si dice che "il personale sanitario e amministrativo della nostra azienda sanitaria che in questi mesi di emergenza ha saputo rispondere in modo altamente professionale e con senso di responsabilità alle diverse esigenze sanitarie e non della popolazione valdostana". Ecco, probabilmente la stessa professionalità invece non l'abbiamo dimostrata noi perché questi lavoratori stanno ancora aspettando non dico soltanto le indennità Covid perché, grazie al Governo amico di Zingaretti e ai suoi amici, ci hanno impugnato pure la legge e va bene, quindi tanto amico non pare essere... ma comunque quei quattro soldi anche per degli straordinari non li hanno ancora visti mi dicono e questo naturalmente non è sicuramente un ringraziare i nostri "angeli", così come venivano definiti nei momenti di maggiore crisi sanitaria. Io quindi spero che il nuovo Assessore alla sanità, al quale auguro sicuramente un buon lavoro, riesca a dare un po' di certezze anche in questo ambito, perché non basta ricorrere ai medici e a tutto il resto del personale sanitario quando si ha paura di una situazione davvero delicata per la nostra salute, bisogna anche dare poi i giusti riconoscimenti. C'era un detto una volta che "passata la festa gabbato lo santo", cioè, una volta che è andata, dopo ci si dimentica in fretta dell'energia e della professionalità messe da queste persone con grande dedizione.

L'istruzione è un altro tema che mi sta naturalmente a cuore per il mio seppur breve passato da Assessore, è già stato sollevato dal collega Perron al quale sta a cuore naturalmente anche a lui essendo del settore... il discorso del precariato: molti Governatori, molte Regioni governate dal centro-destra stanno dicendo da tempo, così come la Lega a livello nazionale, che questo mega concorso non è da fare, non è il momento opportuno per farlo per motivi sanitari e per motivi anche di equità, perché è chiaro che una persona, un partecipante al concorso che non possa partecipare perché è sottoposto a quarantena o in situazioni di questo genere, e saranno tanti naturalmente, non si capisce perché si debba a tutti i costi fare un concorso adesso dopo che sono anni che questo tema del precariato è una nota dolente e un tema sempre aperto. Io quindi chiederei fin d'ora al futuro Governo che si attivi in questo senso per sposare il tema e dire anch'esso che questo concorso non è da fare in questo momento, deve essere rinviato per tantissimi motivi ma non solo sanitari, anche di equità, e qui poi si aprirebbe il tema dell'istruzione, e guardo adesso al futuro Assessore al quale anche a lui auguro buon lavoro, nella istruzione ci vuole coraggio, bisogna finalmente dare una svolta, esercitare le nostre prerogative, vedere quali sono i limiti. Naturalmente sappiamo non è una competenza primaria ma bisogna sicuramente capire bene quali sono i confini anche, perché già questo è uno dei problemi della nostra legislazione regionale, non sappiamo ancora adesso esattamente quali sono i confini che separano le competenze regionali da quelle dello Stato e quindi bisogna assolutamente in questa direzione fare chiarezza, quindi ci vuole coraggio in quel senso e ci vuole coraggio anche nell'indirizzarsi verso una scuola nuova valdostana che abbia e mantenga le proprie prerogative, anzi, semmai possibilmente le accentui ma rivendichi con forza appunto quest'autonomia che noi propugniamo. Spero, come ha già accennato il collega Aggravi, che altre deleghe non vadano a distrarre il nuovo Assessore e quindi che metta di nuovo da parte, come tanto spesso è accaduto, l'istruzione a favore di altre deleghe altrettanto importanti.

A proposito di queste deleghe importanti ci sono quelle sulle partecipate, di CVA ha già parlato il collega Aggravi, io quel discorso di "una legge dello Stato che dovrebbe inoltre consentire la riapertura dei termini per la possibile emissione di bond sul mercato regolamentato", io spero che, dalla formulazione della frase non credo, ci sia certezza, credo sia una mera ipotesi e temo quindi che si debba affrontare questo tema, come abbiamo detto nel nostro programma, senza pregiudiziali, mentre invece l'esordio, l'incipit di questo paragrafo, cioè "la CVA deve restare una società pubblica" mi sembra tanto scritta dal PCP come si dice, quindi piena di pregiudiziali, e un tema così delicato non si può affrontare invece con delle pregiudiziali, bisogna approfondire molto il tema e capire quale sarà la strada più giusta, perché CVA è un tema troppo importante e fondamentale per il futuro della Valle d'Aosta.

Sull'Associazione Forte di Bard invece e sul Forte di Bard si evidenzia nel programma la sua importanza dal punto di vista culturale come polo principale dal punto di vista culturale per la Regione ma non si dice nulla del fatto che c'è una fondamentale criticità di fondo: che questa è un'associazione quando sarebbe meglio fosse una fondazione probabilmente, quindi bisogna proprio andare a vedere la natura giuridica del Forte di Bard e mettere mano a quello prima ancora che alle sue funzioni, che sicuramente sono importanti ma voi sapete che molto spesso - e lo abbiamo visto già di recente - nascono poi delle criticità quando ci sono queste ambiguità anche all'interno della natura giuridica di un soggetto che possono distruggere tutto il lavoro che è stato fatto in anni perché, purtroppo, gli aspetti economici sono sempre più importanti e non trascurabili, quindi bisogna fare molta attenzione.

Il settore della musica è un altro tema legato alla cultura e all'istruzione, purtroppo anche qui non trovo un indirizzo preciso, si dice che anche nel settore della musica "l'obiettivo primario è la creazione di un sistema musicale integrato realizzabile attraverso una sinergica cooperazione fra tutti gli attori musicali nel rispetto delle specificità e delle finalità che li contraddistinguono" che qui permettetemi ma in realtà non si dice nulla, avrei apprezzato quindi un minimo di chiarezza di indirizzo. Io ho chiare le criticità del sistema musicale, dell'istruzione musicale valdostana e avrei anche qualche idea sulle soluzioni, qui, in realtà, di scritto non vedo nulla, spero che poi nella realizzazione del programma ci sia qualcosa di un pochino più preciso.

Non voglio tediarvi oltre sul programma, ci sarebbero tanti temi, tanti spunti da trarre da questi scritti, direi quindi che sostanzialmente, dal punto di vista politico, abbiamo assistito all'ennesima restaurazione, lo ha detto già giustamente il collega Carrel prima con un'annotazione molto precisa e che condivido e che già mi ero appuntato anch'io e cioè che, di fatto, si è cambiato tutto per non cambiare nulla. Le forze che adesso compongono questa maggioranza avrebbero benissimo potuto a questo punto farsi un Governo prima ed evitare di andare a elezioni. Temo che, purtroppo, abbia prevalso il solito sistema, la solita idea un po' superata io credo, anzi sono certo, del "andiamo a governare e poi vedremo quello che succederà". Questo naturalmente da parte degli autonomisti o quanto meno nel gruppo autonomista, mentre invece da parte dell'altro grosso gruppo che sostiene questo Governo il concetto è esattamente un altro ed è quello che invece ha menzionato fra gli altri il collega Manfrin: "andiamo a governare a tutte le condizioni purché non vada a governare la Lega". Capisco perché d'altronde si correrebbe il rischio di diventare zone depresse come la Lombardia, il Veneto, che sono da tanti anni governati dalla Lega e quindi questo è un timore che io posso anche comprendere, però io credo, noi crediamo che - e non mi rivolgo tanto a loro perché con loro dialogo non ce n'è e credo non ce ne sarà mai, anzi, per quanto mi riguarda, di sicuro, ma mi rivolgo invece alla parte autonomista che credo abbia e spero anzi un'ideologia di programmi un pochino diversi - abbiate fatto una scelta sbagliata, avete trascurato fin dall'inizio il voto di un quarto dei Valdostani che avevano votato per il cambiamento e invece avete puntato il vostro interesse verso coloro che hanno fatto molto spesso la stampella ma sempre per un fine unico, cioè quello di evitare che qualcun altro, in particolare la Lega, andasse a governare.

Noi questo naturalmente saremo qui a ricordarvelo tutte le volte che ci sarà occasione e tutte le volte che i vostri alleati vi terranno al guinzaglio con le loro decisioni che non vi consentiranno di andare avanti su certi temi che invece sono fondamentali e cruciali e sui quali, com'è già stato detto, non c'è più tempo, bisogna agire.

Come ho detto, mi spiace che non abbiate dimostrato questo coraggio, mi dispiace che da questo programma non traspaia alcun coraggio, vi siete messi il guinzaglio da soli, speriamo che prima o poi ve ne possiate liberare. Vi auguro comunque un buon lavoro in modo molto sincero per il bene della nostra Regione.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Brunod Dennis, ne ha facoltà.

Brunod (LEGA VDA) - Innanzitutto partirei dicendo sportivamente parlando che non mi è mai successo nella mia carriera sportiva di vincere una competizione e poi trovarmi durante la premiazione ai piedi del podio. Ebbene, questa cosa è proprio successa in quanto, nonostante una grande vittoria del nostro gruppo, ci siamo trovati ai piedi del podio. Questa sicuramente è una situazione che ha creato molta confusione nel mondo dell'elettorato, una situazione molto difficile da capire, da interpretare e che non fa altro e non fa sì che allontanare sempre di più la gente dalla politica, al posto di parlare di riappassionare la gente a questo mondo, riportarla vicino alla politica, non facciamo altro che allontanarla: questa è la constatazione dei fatti.

Con molta umiltà volevo fare alcuni passaggi, alcune considerazioni sul programma che è stato illustrato prima dai colleghi di maggioranza e volevo soprattutto toccare alcuni aspetti sul discorso dello sport, che è legato al turismo, perché sappiamo tutti che il vero volano per fare un turismo a 360 gradi e dare un grande rilancio a questa Valle d'Aosta è promuovere lo sport ad alti livelli a 360 gradi. Il tema dello sport in questo programma è toccato con sette-otto righe toccando dei discorsi, dei concetti generici, anche condivisibili, però non approfonditi. Nella prima riga di questo programma dove si parla di rafforzamento dell'autonomia valdostana mi verrebbe da pensare di trovarmi, nel pezzetto relativo allo sport, anche una valorizzazione, una promozione di tutti quegli sport tradizionali ai quali noi Valdostani siamo molto legati: lo tzan, il palet e quant'altro, sappiamo tutti quali sono, anche perché gli sport tradizionali sono grandi occasioni di parlare il nostro dialetto, il patois, quindi per dare continuità alla promozione e alla divulgazione di questa lingua perché non vada persa. Questo era un aspetto che mi aspettavo fosse stato messo all'interno del programma.

Probabilmente o ci sono state delle dimenticanze, o alcuni aspetti non sono stati volutamente toccati. Per passare ad altri aspetti: impianti a fune, sicuramente siamo tutti al corrente che in questi periodi dove le condizioni climatiche sempre più estreme ci pongono a prendere delle decisioni più delicate e più difficili, molto importante e strategico è riuscire a portare a termine un collegamento dell'importanza del vallone Cime Bianche, collegamento con Cervinia, in quanto avremmo a livello regionale uno dei più grandi e più importanti collegamenti a livello mondiale. È un progetto nel quale bisogna crederci, mi auguro che voi compattamente abbiate la stessa idea su questo punto di vista, perché è un aspetto che ci fa dare quello slancio, quella promozione a 360 gradi a livello mondiale che la Valle d'Aosta si merita.

Nella parte bassa di questo paragrafo vedo anche che giustamente c'è una parte in cui vi impegnate nel settore dello sci di fondo e sono ben felice, ben contento, di ritrovare anche un'attenzione per quanto riguarda lo snowfarming, un tema di cui già da un po' di anni sento parlare, è di nuovo riportato in questo paragrafo, ormai siamo in autunno, quindi ci andrà un altro anno prima che questo progetto venga portato avanti. Sicuramente sarà molto importante perché con i diversi campioni di queste discipline: nello sci di fondo, nel biathlon e tanti altri merita essere portato avanti perché non possiamo rimanere indietro rispetto ad altre Nazioni in questi sport. Mi sarei aspettato anche un'attenzione rivolta al settore dello sci alpinismo, allo slittino su pista artificiale, piuttosto che al chilometro lanciato dove la Valle d'Aosta ha i più grandi campioni a livello mondiale, quindi anche questi settori potrebbero, secondo me, secondo noi, avere la giusta attenzione all'interno di un programma che si occupa di sport.

Altri temi di cui volevo fare alcuni accenni: il discorso sulla mobilità sostenibile relativo al progetto della ciclovia baltea di fondovalle è sicuramente un aspetto molto importante per tutta la Valle d'Aosta a 360 gradi in quanto ovviamente parte dalla parte alta per attraversare tutto il fondovalle. Mi auguro che questo progetto venga redatto con un'attenzione maggiore rispetto a quello che è stato il percorso balteo che è stato poco tempo fa realizzato, si sarebbe potuto, magari con qualche attenzione maggiore, renderlo più a livello promozionale di tutta la Valle d'Aosta non perché io sono di Champdepraz ma ci sono punti della Valle d'Aosta dove sono completamente bypassati e magari poi sentirsi dire: "ah, ma a Champdepraz c'è il Parco naturale del Mont Avic, allora non c'è bisogno che passi il percorso balteo"... è un po' un dispiacere questa cosa. Mi auguro quindi che ci sia più attenzione, magari con le tempistiche più giuste ma di fare dei progetti ben fatti, ben studiati per una promozione a 360 gradi di tutta la Valle d'Aosta.

Venendo da Champdepraz, non posso che dire due parole anche relative al Parco naturale del Mont Avic dove nel paragrafo relativo alle aree naturali protette... è un parco meraviglioso, quasi tutti i giorni ci vado, quindi conosco molto bene le sue peculiarità, le sue potenzialità, è un parco con delle grandissime potenzialità, secondo me, dei grandi margini di manovra. Mi aspetterei sul discorso ampiamento del Parco del Mont Avic di cui mai come in questi ultimi anni abbiamo sentito parlare... purtroppo ultimamente è quasi stato sorpassato dalla discarica di Chalamy, questo è un cenno che volevo fare, è un grande dispiacere vedere che nello stesso comune - è vero che è nel comune di Issogne ma ai confini - a monte è stato istituito un Parco del Mont Avic e nella parte bassa come biglietto da visita vi è una discarica denominata Chalamy, che è un affluente di particolare importanza per il nostro Comune ma direi per la Valle d'Aosta per le sue peculiarità. Circa l'iter dell'allargamento del Parco del Mont Avic, mi auguro che ci sia un dibattito più aperto nei confronti con i Comuni, magari cercando di ascoltare i feedback che provengono dal basso da questi Comuni prima magari di portare avanti iniziative di ampliamento a tutti gli effetti in quanto penso che, come tutte le cose, non solo sul Parco, prima l'obiettivo, secondo me, dovrebbe essere riportare al cento per cento delle sue potenzialità una qualsiasi cosa, in questo caso il Parco, dopodiché si potrebbe pensare a un suo ampliamento.

Sul Forte di Bard i miei colleghi che mi hanno preceduto hanno già ben evidenziato il discorso, è una grande potenzialità a livello culturale per la Bassa Valle, un valore aggiunto. Negli anni passati questo Forte di Bard aveva veramente portato avanti delle grandi iniziative a livello culturale e anche di promozione a livello di manifestazioni sportive e quant'altro, poi c'è stato un periodo dove magari si è stati orientati più sul discorso culturale; mi auguro, com'è stato scritto anche in questo programma, che il Forte di Bard ritorni quel vero occhiello, quel vero valore aggiunto che dia un grande rilancio per la Bassa Valle a 360 gradi non solamente sull'aspetto culturale ma su tutto ciò che comporta la promozione della Bassa Valle.

Non sono di tante parole, sono più abituato ai fatti e quindi, come chi mi ha preceduto, auguro a tutti voi, a tutti i colleghi, un grande lavoro di correttezza, di trasparenza soprattutto dove i valori diventino al centro dell'azione politica e soprattutto cerchiamo di dare delle risposte in maniera urgente, in maniera immediata alla popolazione valdostana, perché oramai è da troppo tempo che si sente dire a parole: "sì, dobbiamo fare veloce, dobbiamo dare delle risposte", però poi purtroppo passano i mesi, passano gli anni e le situazioni sono sempre le stesse. Bon travail à tous.

Dalle ore 17:19 assume la presidenza il vicepresidente Sammaritani.

Sammaritani (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Ganis Christian, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Buonasera colleghi. Viviamo in una regione ad attrazione turistica ma nel vostro programma vengono evidenziate poche righe. È chiaro che la Valle d'Aosta in questi ultimi anni è stata poco pubblicizzata, anzi, sulle reti televisive nazionali non lo è per niente. Oggigiorno esistono canali pubblicitari moderni: Facebook, Instagram, i quali dovrebbero essere usati in forma più massiccia, ma non bisogna dimenticare che esiste anche una forma di pubblicità fatta direttamente nei luoghi di importanza o nelle grandi città utilizzando opuscoli o cataloghi facili da consultare anche dalle persone meno tecnologiche. Lavorando e girando per le varie regioni, non ho mai visto uno stand valdostano che valorizzasse i nostri prodotti, le nostre montagne, la nostra cultura e le nostre tradizioni.

Come commerciante, mi accorgo che manca veramente un trait d'union tra Regione, realtà di produzione e valorizzazione dei nostri prodotti. Inizia la stagione invernale e sulle reti televisive si parla di Val di Fiemme, Val di Fassa e non c'è mai nessun accenno alle nostre bellissime realtà sciistiche. Sarebbe opportuno, al fine di rilanciare il settore invernale, pensare a una campagna promozionale in modo da poter incentivare i nostri vicini a trascorrere giornate invernali nelle nostre valli.

L'inverno è alle porte, anche l'emergenza Covid purtroppo. Eventuali misure ristrettive causerebbero un grave danno a tutto il tessuto economico. Bisognerà tener conto delle possibilità di personalizzare le misure anti Covid onde evitare il caos e le brutte sorprese a tutti gli operatori commerciali. Le scelte che si faranno a livello politico dovranno tenere conto di tutti gli scenari possibili, scelte ponderate e valutate al meglio per il bene di tutti i Valdostani.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Erik Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Der losser in der wann vernimmt sein eigendi shamm, le lâche apprend sa propre honte à travers le mur, e qui di vergogna ce n'è tanta. Ce n'è tanta soprattutto dai membri della maggioranza che non osano prendere parola. Ce n'est pas une phrase en allemand, c'est une phrase en titsch langue parlée à Gressoney qu'avec le töitschu de Eisheme constitue le patrimoine incroyable de la communauté et de l'identité Walser qu'ici en vallée d'Aoste n'est pas considérée. Ces deux langues sont en train de mourir, ceci c'est l'effet de la faillite du bilinguisme valdôtain, un bilinguisme qui a été conçu en tant que parfait, mais que dans la réalité n'a rien de parfait. Nous voilà que les langues minoritaires sont tuées, l'autre langue... qui devrait protéger les langues minoritaires walser... n'est pas considérée, l'allemand, et voilà que les jeunes et les Valdôtains détestent le français et l'allemand qui sont vus en tant que langues étrangères. Est-ce que vous avez déjà vu quelqu'un avec une voiture avec les roues carrées ? Et bien non. Le bilinguisme valdôtain c'est avoir une voiture avec les roues carrées, cela ne peut pas marcher et c'est une émergence le bilinguisme valdôtain parce que sans langue on n'a pas d'identité et sans identité on n'a pas des Valdôtains, sans Valdotains on n'a pas l''autonomie, sans l'autonomie on n'a pas de Vallée d'Aoste.

Me dze vigno d'eun petchoù veuladzo a 1500 metres, yoi restèn eun chouì, yoi n'a pi de vatse que de dzi è yoi l'et lo silence que fat de tapadzo; é adon me dze cougniso le problèmes de la montagne, dze cougniso le problèmes de qui viqui dedeun le terre hautes, é dze compregno po perquè la Poleuteucca l'at jamais portó eun devan de poleuteccue différentes ver qui reste céglia eun Veulla é qui reste su. É voilà, monsieur le président Erik Lavevaz, eun pectore, dz'i po sentu dedeun lo voutro discours eunna vraie valorisation de la montagne, dz'i po sentu eun discours approfondi su l'autonomie financière que permetterie de beutter, dièn, de tas d'impôt, pe cisse que viquisson su le terre haute, defehèn, dz'i po sentu rèn. É voilà qu'eun continue a porter le dzi eun bo, a porter le dzi dedeun la Pleine, a porter le dzi eun Veulla, é a leiscer vouiddo le noutro veuladzo.

Sen dedeun eunna beurta périodda, la périodda di Covid l'et dangeureusa, porte de groù problème ma pout ître euncò eun'opportunité, eunna groussa opportunité pe torner porter le dzi eun montagne, pe torner porter le dzi dedeun le noutro veuladzo, é l'et lé, merci i smart-working, n'a bien de dzi que se l'eusson la possibilité de torner su, tornerion su. L'et eun choix poleuteucco citte, l'et eun choix poleuteucco. É lo meun sondzo sarie ci-lé d'aler predjer i-s émigrés, i garçons di-s émigrés, i neveui di-s émigrés é lai dii: bon, l'et lo momen de torner a meison, se t'a voya, lo poste pe te i-et torna.

[Traduzione dal patois: "Io vengo da un piccolo villaggio a 1500 metri, dove abitiamo in sei, dove ci sono più mucche che persone e dove è il silenzio che fa rumore; e allora io conosco i problemi della montagna, io conosco i problemi di chi vive nelle terre alte, e non capisco perché la Politica non ha mai portato avanti politiche differenti verso chi abita qui ad Aosta e chi abita su. Et voilà, Monsieur le président Erik Lavevaz, in pectore, non ho sentito nel vostro discorso una vera valorizzazione della montagna, non ho sentito un discorso approfondito sull'autonomia finanziaria che permetterebbe di istituire, diciamo, delle aliquote d'imposta, per coloro che vivono nelle terre alte, differenti, non ho sentito niente. E voilà che si continua a portare la gente in basso, a portare la gente nella Plaine, a portare la gente ad Aosta, e a lasciare vuoti i nostri villaggi.

Siamo in un brutto periodo, il periodo del Covid è pericoloso, porta a dei grandi problemi ma può essere anche un'opportunità, una grande opportunità per riportare la gente in montagna, per riportare la gente nei nostri villaggi, ed è qui, grazie allo smart-working, ci sono molte persone che se avessero la possibilità di tornare su, tornerebbero su. È una scelta politica questa, è una scelta politica. E il mio sogno sarebbe quello di andare a parlare con gli émigrés, con i figli degli émigrés, con i nipoti degli émigrés e dir loro: bon, è il momento di tornare a casa, se vuoi, il posto per te c'è di nuovo"].

Credo che passerà alla storia come un errore madornale quello che avete appena fatto, quello che state facendo. Com'è già stato detto, i nostri cugini del Südtirol con l'SVP hanno portato avanti delle differenti alleanze per ciò che riguarda la Giunta provinciale e ciò che riguarda poi le altre alleanze sul territorio. Voi non avete voluto farlo semplicemente perché forse di là hanno gli attributi e voi no, ma questa sarà una scelta che pagherete cara semplicemente perché, pur di non rinunciare ai vostri metodi, avete deciso di allearvi con un partito totalmente anti valdostano e razzista verso i Valdostani. La Sinistra è anti valdostana e voi avete preferito fare un accordo con loro rispetto a un accordo con noi in cui diciamo Valdôtains de souche sono la maggioranza. Sarà una scelta che pagherete nel tempo. "Les gens passent, l'Union reste", vero, assolutamente sì, ma insieme all'Union rimangono i metodi che hanno distrutto la Valle d'Aosta, metodi che hanno rovinato le identità valdostane, metodi che se continueranno nel tempo, ci porteranno a non avere più l'autonomia, schiavi di Roma. È questo che purtroppo alleandovi con quel partito siete diventati. La vostra logica di portare avanti questo genere di alleanze sempre con chi c'è a Roma non valutando chi c'è sul territorio sarà dannosissima!

Ebbene, la gente con queste elezioni ha iniziato ad alzare a testa, ha iniziato a guardare in alto, ha iniziato a guardare lontano e voi non riuscirete a fermare la gente che si alza in piedi, non ce la farete mai perché è un processo storico. Chi mette all'angolo i Valdostani non li difende perché voi non siete più coloro che difendono i Valdostani, non lo siete più! In genere sono sempre i vecchi coloro che danno il buon esempio, io da parte vostra non ho mai sentito chiedere scusa per tanti danni fatti, non da tutti, per carità, da alcuni, da tanti sì. Ecco che se i vecchi non danno l'esempio, tocca ai giovani farlo, io sono più giovane qui, io che non ho mai potuto far parte di nessun tipo di sistema, chiedo scusa ai Valdostani per tutti i danni fatti dalla politica, io che non c'entro niente ma è giusto che qualcuno dia l'esempio perché voi non lo fate ed è meglio che forse non lo facciate, perché altrimenti sarebbe solamente peggio.

Ci sarà tanto lavoro assolutamente da parte nostra, ci dovrà essere un tentativo di collaborazione perché il momento ce lo impone però attenzione, non provate a fare i vostri soliti giochini o i soliti giochini di qualcuno perché noi controlleremo e abbiamo dalla nostra parte i Valdostani.

Alors vive la Vallée d'Aoste, vive la liberté, vive la Vallée d'Aoste libre da certi personaggi e da certi metodi.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Dino Planaz, ne ha facoltà.

Planaz (LEGA VDA) - Buonasera a tutti. Ha parlato tutto il mio gruppo, ha parlato anche un'altra parte della minoranza, hanno espresso tutti le loro idee, è inutile che stiamo a sottolineare che questo programma è poco concreto, non va nel concreto. Tutti i miei colleghi hanno toccato quasi tutti gli argomenti, tutti i settori, io penso che in un momento come adesso, dopo dieci mesi che il popolo valdostano aspettava delle risposte, almeno ci sia stato qualcosa di più che riguardava l'emergenza Covid, perché ci sono famiglie, attività produttive, attività commerciali che tutti i giorni si devono confrontare con quei nuovi DPCM con il terrore che non si sa: apro l'attività, non la apro, zone rosse. Abbiamo visto in questi giorni... poi adesso in questo ultimo periodo l'aumento esponenziale di questo Covid mette ancora più paura i Valdostani, e io pensavo forse con questa situazione sanitaria di emergenza un po' più di buon senso ci fosse stato per tutti, invece oggi siamo qui e i fatti dimostrano veramente il contrario e mi dispiace molto.

Abbiamo sentito parlare oggi il più giovane di quest'Aula e penso che ha sottolineato, essendo il più giovane... io da padre di famiglia mi vergogno anche, sentire un sermone così da un ragazzo più giovane e questo dovrebbe entrare nei cuori di tutti perché parlando anche con sentimento ma anche con un po' di rammarico per quello che sta accadendo... perché poi se non saremo capaci a dare delle risposte immediate a tutta la popolazione valdostana... se non ascoltiamo tutte le persone, è normale che, dopo, un domani, non potremo pretendere il loro consenso.

Voglio fare un piccolo cenno di agricoltura, ho letto la prima frase: "occorre valorizzare e incentivare il mantenimento dei territori di alta montagna e la pratica dell'alpeggio". Va bene, benissimo, e qui io mi pongo la prima domanda: con cosa lo facciamo? Con l'introduzione di branchi di lupi? A fare custodia ai nostri animali? Questo argomento qua com'è stato condiviso con le forze politiche che adesso andranno governare nei futuri cinque anni... io non volevo arrivare in quest'aula a fare questo tipo di discorso ma dare delle risposte e invece purtroppo oggi ci troviamo qua davanti alla situazione che ci troveremo di nuovo per cinque anni a non riuscire a dare delle risposte, perché io, come rappresentante di un'associazione, ho dovuto portare avanti certi argomenti e le difficoltà del mio settore... C'è scritto sotto che non è citato tutto il programma dell'agricoltura, è normale, perché è un programma che intanto è sempre messo per ultimo, sembra forse quello più dimenticato ma è quello più complicato perché io da conduttore di un'azienda in una Regione come la nostra... bisogna già capire la difficoltà che si ha a produrre in un terreno impervio come il nostro, la pianura... e i costi di produzione che ci sono relativi a produrre in pianura e a produrre in una zona di montagna, perché tante volte io vedo i nostri allevatori un po' criticati, che non sono capaci a fare il lavoro, invece di fare un'analisi attenta di quello che sta accadendo al di fuori della nostra regione, perché al di fuori l'agricoltura sta cambiando velocemente, qua noi con le regole che ci detta la montagna non possiamo farlo.

Vedo scritto al secondo paragrafo: "rimodulare la gestione della selvicoltura". Non l'abbiamo scritto noi, l'ha scritto chi era al Governo prima. Cos'è stato fatto? Cosa bisogna fare per andare a dare risposte alla selvicoltura? L'altro giorno ci siamo trovati in una situazione di emergenza, noi in Bassa Valle con una piccola alluvione che poteva essere catastrofica, che non lo è stata, per fortuna, il tempo ha messo giudizio, ma in tutti questi anni cosa abbiamo fatto per prevenire questo? Non è sufficiente venire qua e dire: "dobbiamo fare attenzione ai cambiamenti climatici". Io penso che ci sono tante cose da fare prima di dare la colpa al cambiamento climatico, è la cura del territorio.

Non posso poi non dire due parole visto che fino a ieri sono stato rappresentante dell'Associazione allevatori e penso che lo sappiano tutti che l'obiettivo dell'associazione è di valorizzare i prodotti e la razza, è inutile che sto qua a sottolineare a tutti voi cos'è stato fatto per continuare a incentivare la valorizzazione della razza negli ultimi due anni. Mi trovo le stesse persone con le quali andavo discutere tre, quattro, cinque, sei mesi fa, e i tagli che sono stati fatti in questo settore, non possiamo pretendere... in un momento critico come quello attuale, noi andiamo a tagliare dei fondi che erano destinati per anni e anni a quel settore, io capisco che c'è l'emergenza Covid... molte volte ho dovuto mettere buon senso per non andare a portare via delle risorse alla sanità, a dei settori che erano in difficoltà più di noi, però oggi non siamo ancora riusciti a dare risposte e non si sa neanche perché. Adesso mi trovo qua: "valorizzazione della razza".

Capite che tutto questo programma è stato fatto per formare una Giunta in fretta e furia ma non per dare delle risposte a nessun settore, a nessuna attività della Valle d'Aosta e a me questo mi dispiace moltissimo.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Raffaella Foudraz, ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie mille della parola, grazie colleghi che seguite dalla sala e a coloro che seguono da remoto. Leggendo il programma che ci è stato consegnato prima della sospensione, volevo soffermarmi su due punti che io ritengo di importanza fondamentale per l'intera comunità valdostana, due punti che però, malgrado questa importanza, sono stati trattati in poche righe e i punti sono questi: il primo punto "cave e discariche" viene liquidato in ben cinque righe, eppure credo che siano state sotto gli occhi di tutti le battaglie che sono state messe in campo da cittadini, da privati cittadini, che avevano come unico scopo quello di difendere la salute di tutti noi Valdostani e di tutti coloro che ci succederanno, difese che avrebbero dovuto essere portate avanti dalla classe politica.

Il secondo punto riguarda i trasporti, autostrade, trafori, aeroporto. A questa tematica avete dedicato un pochino più di righe: ben undici. Potete parlare di incentivare il turismo, il commercio ma vi dimenticate una cosa importantissima: in Valle d'Aosta è difficile arrivarci. Provate a mettervi nei panni di un turista che vuole programmarsi una vacanza in Valle d'Aosta via web. Questo povero turista viene subito scoraggiato perché comunque i tempi di raggiungimento della nostra bellissima e amatissima Valle sono allucinanti, siamo irraggiungibili in tempi brevi eppure le distanze che ci separano da due aeroporti, diciamo quelli più vicini e trafficati come volo aereo, non sono molte: parliamo dell'aeroporto di Torino che dista solo a 100 chilometri, quello di Milano i due, Linate e Malpensa, sono intorno ai 200 chilometri. Allora io credo fermamente che l'azione più importante da fare subito se vogliamo che effettivamente questo turismo in Valle d'Aosta riparta in maniera esponenziale come ripartano tutte le attività legate a esso, la prima azione sia proprio quella di mettere in campo il raggiungimento in Valle d'Aosta in tempi brevi per coloro che vogliono venire a soggiornare in questa meravigliosa valle, una valle che è ricca sotto tantissimi aspetti.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Nicoletta Spelgatti, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - Prima di tutto io voglio ringraziare infinitamente tutti i miei colleghi, al di là di quelli uscenti, per cui ovviamente non c'era nessun dubbio su quello che sarebbero stati gli interventi. Il vedere tutti i nuovi entrati, sapersi destreggiare già così in un Consiglio è un enorme piacere e un'enorme conferma della capacità di ogni singolo eletto. Mi dispiace per tutti gli altri che non sono stati eletti perché c'era una squadra con tantissime persone, una più brava dell'altra, una più preparata dell'altra, in questo momento ne approfitto per salutarli e per ringraziarli.

Collega Lavevaz, vede, nel momento in cui lei è stato nominato Presidente, io ero in quel momento Presidente della Giunta e in quest'aula le avevo fatto sinceramente i miei più sentiti auguri per la sua nuova Presidenza perché avevo apprezzato moltissimo il suo discorso di insediamento, soprattutto il fatto di vedere comunque una persona nuova, una persona giovane alla guida di un partito come l'Union Valdôtaine dava ai miei occhi la possibilità per la Valle d'Aosta, vista l'importanza dell'Union Valdôtaine all'interno del panorama valdostano per quello che è stata in tutta la sua storia e per quello che sono stati questi decenni e decenni di eminenza chiaramente di questo partito all'interno della nostra regione... il fatto di vedere un tentativo di rinnovamento era qualche cosa di estremamente importante.

I titoli sui giornali, a fronte dei miei più sentiti auguri perché riuscisse a portare avanti effettivamente quel programma di rinnovamento che lei aveva dichiarato di voler portare avanti, sono stati subito: "apertura all'Union Valdôtaine" e quant'altro, ovviamente così non era perché quello che si diceva è: "deve prima riuscire effettivamente a portare avanti un rinnovamento". Tantissimi unionisti si sono sentiti offesissimi dalle dichiarazioni che avevo fatto all'epoca, però forse, con il senno di poi, gli stessi unionisti che poi oggi hanno riconfermato l'Union dopo tutto quello che ha passato, proprio grazie al fatto che lei in effetti nella lista ha tentato di fare un rinnovamento e qualche cosa ha cambiato, l'hanno premiata, quindi evidentemente nella stessa Union, anche dopo tutto quello che è successo, dopo tutti gli scandali e dopo quant'altro, effettivamente una presa di coscienza in qualche maniera di quello che era accaduto c'è stata ed effettivamente la sua linea comunque è stata premiata, cosa che le ho detto privatamente ma che ho detto anche sui giornali.

Detto questo, quindi partendo dalle cose positive, veniamo però invece a ciò che invece dimostra che questo tentativo di cambiamento è stato soltanto di facciata, perlomeno fino in questa fase: è stato di facciata perché politicamente lei ha fatto un grosso errore dato proprio dalla fretta. Il grosso errore qual è stato? Il giorno dello spoglio ancora non c'era stato l'esito definitivo delle elezioni e subito immediatamente siete partiti pubblicamente con comunicati stampa e quindi articoli su tutti i giornali. Tradotto era: "che bello, la Lega cattivi, sovranisti, razzisti, fascisti - e tutti i soliti insulti che ci avete sempre dato in continuazione - sono all'opposizione e noi tutti quanti insieme, gli autonomisti", però non avete avuto il coraggio di presentarvi in una coalizione, almeno quelli di sinistra lo hanno fatto di mettersi in una coalizione. Voi no, siete andati a prendere i voti tutti separatamente per poi dire: "ah no, siamo un gruppo di quattordici perché tanto nel 2021/2022 - sono anni, anni e anni che sentiamo questa storia - quando sarà, poi vorremmo fare questa réunion fatidica". Questo è un prendere in giro i Valdostani. E voi comunque che cosa avete fatto? Immediatamente siete usciti con questi comunicati stampa. I comunicati stampa non sono dichiarazioni private, non sono delle cose che vengono dette di soppiatto, hanno un valore e hanno un valore politico.

A quel punto chiaramente le dichiarazioni che sono state rese dalla sottoscritta sono state le seguenti: bene, noi se si vuole costruire un Governo stabile che duri cinque anni con una maggioranza ampia per fare le cose seriamente, soprattutto visto e considerato il periodo storico che stiamo attraversando, drammatico sotto ogni punto di vista e soprattutto dal punto di vista sanitario ed economico, noi ci siamo; se si vuole mettere la Lega all'opposizione, troverete una Lega agguerrita esattamente come avete sempre trovato, e ci siamo ritrovati, abbiamo visto benissimo come sono andate le cose nella scorsa legislatura, e questo perché? Per una questione di orgoglio? Neanche lontanamente, lo abbiamo dimostrato mille volte che noi facciamo politica perché siamo imprestati alla politica, perché siamo persone che arrivano tutte dalla società civile e perché facciamo politica perché in questo momento, come cittadini, cerchiamo di dare il nostro contributo per poter cercare di cambiare le cose e fare del nostro meglio per dare il nostro apporto come cittadini all'interno di quest'aula. Per che cosa? Per voglia di andare al potere? Neanche lontanamente, lo abbiamo dimostrato mille volte quando eravamo al Governo, dopo poco, nel momento in cui parte della nostra maggioranza non ci permetteva di andare avanti perché ci avrebbe obbligato a fare delle scelte in contrasto con la nostra coscienza e con il bene dei cittadini, abbiamo ribaltato il tavolo e abbiamo detto: bene, sfiduciateci perché noi certe cose non le facciamo.

Non solo, pur di non tornare al voto sapete benissimo che ci è stato offerto di fare di nuovo il ribaltone, di riprendere in mano questa Regione, e la risposta è stata no perché in un Consiglio che non sta andando assolutamente avanti e non va da nessuna parte ma soprattutto in un Consiglio che è stato eletto con i voti della 'ndrangheta, e poi le sentenze lo hanno dimostrato, bisogna andare tutti a casa perché questa non è serietà e questa è la pagina più buia della storia della Valle d'Aosta. I Valdostani devono decidere quale sarà il futuro della Valle d'Aosta e che cosa dovrà essere. Ricordiamo ancora che durante tutta la campagna elettorale, ma già prima... apertura della campagna elettorale, la dichiarazione della sottoscritta è stata: è arrivato il momento di deporre le armi perché il momento storico lo impone e perché soprattutto una volta che si ridà la parola ai Valdostani, saranno poi i Valdostani a decidere quello che dovrà essere, e comunque noi facciamo cadere tutti i veti perché sono cambiate tutte le condizioni rispetto a prima. Abbiamo combattuto in nome di una Valle d'Aosta diversa, abbiamo combattuto per dare una dignità diversa alla nostra Regione, alla politica, alle scelte che si devono fare, adesso però bisogna iniziare a costruire e bisogna soprattutto pensare alla situazione della nostra Valle d'Aosta, che è gravissima, e bisogna poter costruire una maggioranza forte che possa ingranare la marcia e andare verso un futuro differente soprattutto perché qui la gente sta male fisicamente, moralmente, economicamente.

Questi quindi sono stati i nostri toni di campagna elettorale; non solo, noi per tutta la campagna elettorale non abbiamo parlato di nessuno di voi, noi abbiamo presentato soltanto i nostri programmi e soprattutto la nostra squadra perché noi partiamo dal presupposto che, per fare politica, sono bravi tutti a parlare ma contano i fatti e i fatti da che cosa sono portati? Dalle persone. Noi quindi abbiamo scelto 35 persone, una più seria dell'altra, tutte che arrivano dal mondo della società civile che conoscono i problemi della società civile, non abbiamo accettato cambi di casacca, ci siamo presentati per quello che siamo: ognuno con la sua professione, ognuno a ricoprire un settore, e siamo stati estremamente propositivi, infatti l'elettorato ci ha premiati. Tutti gli altri, tutti voi, avete passato la campagna elettorale demonizzando la Lega con i soliti slogan: "fascisti, razzisti, sovranisti", i soliti insulti, "con loro non si può parlare", tutte queste sciocchezze. Peccato che non avete capito una cosa, che più passate il tempo a insultarci e a demonizzarci sempre con questi argomenti che non hanno nessun senso, più noi cresciamo perché la gente non è stupida grazie al cielo, la gente ci guarda in faccia, guarda quello che noi facciamo, guarda quello che noi diciamo, guarda la nostra storia personale, politica e quant'altro e si domanda: "ma è vero tutto quello che viene detto? Ma sono fascisti, razzisti, sono cosa? Di conseguenza, questo modo di fare politica non vi sta portando da nessuna parte.

Torniamo quindi al punto: allora perché rispondere in questa maniera? Rispondere in questa maniera per una questione di dignità ma di dignità non personale ma di dignità rispetto a un mandato che ci è stato dato da così tanti elettori. Allora, quando tante persone comunque ti danno la loro fiducia, tu devi avere la dignità e la schiena dritta per dire: "dovete rispettare e all'epoca avreste dovuto rispettare quella che è stata la volontà dei Valdostani". Attenzione, non necessariamente per chiudere un accordo, ma per essere politicamente astuti e lei non lo è stato; perché? Perché voi avreste potuto tranquillamente stare zitti in quel momento, lasciare che la forza politica che indubbiamente con grande margine ha vinto le elezioni, perché non facciamo i calcoli dei quattordici dopo, perché non è che tu metti quattordici pezzettini di tutti quanti e dici: "adesso siamo quattordici", perché non vi siete presentati come quattordici. Allora avreste potuto tranquillamente lasciarci fare, avreste potuto far avviare le consultazioni, dopodiché scaricare la colpa su questi leghisti cattivi, fascisti, "tanto con la Spelgatti non si può parlare" o qualsiasi altra cosa, insomma le scusanti le avreste potute tirar fuori e poi chiudere con gli altri dicendo: "la colpa è della Lega". Invece no, avete tirato avanti un calcio al pallone immediatamente mettendoci nell'angolo prima ancora dell'esito delle elezioni, ma così facendo non avete dato uno schiaffo alla Lega, perché, ripeto, noi siamo qua e siamo qua a combattere per un mondo migliore, noi non siamo qua a combattere contro di voi, questa è la sostanziale differenza! Noi non combattiamo contro le persone, noi combattiamo per un mondo migliore e siamo degli inguaribili idealisti. È per quello che non ci siamo mai piegati, è per quello che noi siamo capaci assolutamente a dialogare e lo abbiamo dimostrato mille volte e lo abbiamo dimostrato anche nei momenti più critici: parliamo di quando eravamo in lockdown e quant'altro, quando è il momento di dialogare, lo sappiamo fare, lo abbiamo dimostrato quando eravamo in maggioranza, perché con i pezzi di maggioranza che abbiamo perso chiuso, ma con coloro che sono rimasti con noi in maggioranza e in minoranza con cui abbiamo lavorato bene, c'è qua il collega Restano, gli altri colleghi li abbiamo persi per strada ma si riconosce che con loro abbiamo lavorato bene in maggioranza e in minoranza, noi siamo assolutamente capaci a dialogare, e poi avete la prova provata del fatto che noi siamo capaci a dialogare perché noi facciamo squadra. Noi in sette siamo entrati, in sette siamo usciti, in undici siamo oggi e tenere insieme una squadra significa essere assolutamente capaci a dialogare, essere assolutamente capaci a mediare, a discutere e a trovare delle soluzioni. Questo noi siamo assolutamente in grado di fare ed è quello che dovrebbe fare una maggioranza quando lavora in squadra, cosa che non è mai successa.

Voi quindi che cosa avete fatto? Siete andati avanti, avete tirato un calcio al pallone avanti, avete detto: "che bello, la Lega all'opposizione" fregandovene assolutamente degli elettori valdostani, elettori valdostani che comunque hanno dato un mandato e quindi il calcio in faccia l'avete tirato a loro e si domandano: "ma come, perché?". Avete dato l'impressione? Parliamo di impressione? Ci limitiamo a questo? Di essere degli avvoltoi sulle poltrone. Siete andati di nuovo a ricostituire la stessa maggioranza con cui siete andati sotto prima, esattamente la stessa maggioranza, e vi ricordo in quali condizioni eravate a lavorare la volta scorsa, perché su tutti i temi critici era un delirio quello che accadeva in Consiglio. Ricordo che c'era la collega di Rete Civica che rispondeva al posto degli Assessori, ricordo tutte le situazioni in cui vi siete trovati a non riuscire assolutamente ad andare avanti, tanto che su quello ci siete caduti. Dopodiché noi abbiamo detto: va bene, se si vogliono fare le cose seriamente, noi ci siamo, però a prenderci in giro no, perché noi siamo delle persone serie e le cose le facciamo seriamente. Ci potete insultare in tutta la campagna elettorale ma non ha importanza, questa è la politica, noi abbiamo a cuore e siamo innamorati perdutamente della nostra terra, della nostra regione, della nostra gente; di conseguenza, sopportiamo qualsiasi cosa, sopportiamo qualsiasi insulto, non c'è nessun problema. Noi siamo sempre pronti a dialogare ma siamo persone serie, siamo persone che hanno dignità perché rappresentiamo un movimento, un partito che ha una profonda dignità e rappresentiamo una quantità enorme di persone che ci hanno votato e che hanno una profonda dignità e che meritano rispetto.

Siamo venuti all'incontro perché ci è stato detto: "venite perché noi assolutamente siamo pronti a parlare, non c'è nessun accordo chiuso, noi ci siamo". Bene, siamo venuti e abbiamo fatto un incontro, un incontro di per sé assolutamente proficuo, nel senso che abbiamo parlato di programmi, abbiamo messo a confronto i programmi, noi avevamo fatto lo schemino perché siamo dei bravi studenti, noi ci siamo messi lì e abbiamo studiato. Abbiamo guardato lo schemino, abbiamo preso tutti i programmi: i programmi delle forze di maggioranza, di tutti gli autonomisti, i programmi della Lega e quelli di sinistra. Abbiamo visto tranquillamente che su tutti i punti salienti, anzi, veramente su tutti i punti, non c'era nessun problema d'incompatibilità tra i programmi della Lega e i programmi delle forze autonomiste. Chiaramente non siamo stati a sottolinearlo ma sapevamo benissimo che c'è invece incompatibilità totale tra i programmi delle forze autonomiste e quelli della sinistra ma su punti cruciali, non su punti secondari. Noi siamo stati zitti e non lo abbiamo detto. Dopodiché abbiamo parlato di tante altre cose, di tante altre tematiche, di tutte quelle scemenze che ci vengono imputate di essere razzisti e quant'altro quando si sa benissimo... ricordo sempre che l'unica candidata di colore che al Senato della Repubblica abbiamo mai avuto in Valle d'Aosta l'aveva candidata la Lega, l'avevo candidata io nel 2013, ma comunque sia ci sono discorsi che qua non è il momento di approfondire. Si può dire qualsiasi cosa ma non è questo il momento, ne parleremo. Allora che cos'è successo? Finito l'incontro ovviamente cosa dite? "Va bene, perfetto, va tutto benissimo, ci sentiamo la settimana prossima". Da quel momento non è mai più arrivata una telefonata ma io non avevo nessun dubbio su questo, infatti voi, grazie al cielo, non mi avete smentita perché siete partiti in quarta, ripeto, con tutte le dichiarazioni sui giornali, poi avete fatto la finta di cortesia, noi seriamente siamo comunque venuti, seriamente abbiamo parlato, siamo stati propositivi ma, come al solito, ovviamente sapevamo che tanto non avremmo cavato un ragno dal buco e così è stato.

Avete fatto un'altra cosa e, collega Lavevaz, questo trovo che sia grave perché voi non sapete giocare di squadra, non sapete pensare veramente al futuro della Valle d'Aosta, perché, facendo una maggioranza di questo tipo, sapete benissimo che avrete una marea di problemi, ma avete fatto anche un'altra cosa che io trovo non corretta al vostro interno: parlo della questione del collega Testolin. Vede, lei nel momento in cui è a capo di un movimento, deve prendersi anche delle responsabilità molto serie nei confronti: uno, della Valle d'Aosta comunque, a maggior ragione se diventerà Presidente della Regione, ma nel momento in cui rappresenta un partito così importante ha delle responsabilità nei confronti della Valle d'Aosta; due, del suo movimento e, tre, delle persone che lei ha in squadra ma voi questi ragionamenti non li fate. Io non ho veramente apprezzato quello che avete fatto ma non per niente: perché manca il rispetto delle persone. Allora lei avrebbe potuto, come Presidente, fare due scelte: la prima dire: "bene, collega Testolin, ci sono di mezzo queste questioni, si conoscevano tutte le varie questioni; di conseguenza, noi, come Union Valdôtaine, non riteniamo di poterti investire del ruolo di Presidente della Giunta perché sono successe queste cose", scelta numero 1. Scelta n. 2 è quella di dire: "bene, Renzo, tu sei quello che ha preso più voti, noi riteniamo che assolutamente queste questioni non siano fondate, quindi vai pure avanti tu a fare il Presidente della Giunta". Sono due scelte ma la terza non ci può essere perché non si ammazzano i colleghi di partito, quindi o si sceglie prima di dire: "no, non è giusto per l'Union, non è giusto per la Valle d'Aosta perché questo esporrebbe a tante critiche", oppure si sceglie di portare avanti un nome ma quel nome lo si porta fino in fondo perché non si pugnalano i colleghi alle spalle! Di conseguenza, non è che poi bastano gli articoli sul giornale che tanto si sapeva benissimo che sarebbero usciti, piuttosto che i colleghi di Rete Civica che escono e dicono le cose che tanto si sapevano che si sarebbero dette. Allora queste cose non si fanno, quando si lavora in squadra, si lavora in squadra e ci si protegge a vicenda e si lavora di gruppo, non è così che si costruiscono le maggioranze, infatti, quando noi siamo venuti da voi, abbiamo detto: noi siamo pronti a costruire una maggioranza nel momento in cui si può veramente lavorare di squadra con i colleghi per andare avanti.

Il collega Bertin ricordo soltanto che ha sempre parlato tanto di lotta alla 'ndrangheta, però poi è stato il primo a sostenere, a correre in soccorso della maggioranza precedente quando invece si sapeva benissimo in quel momento che la maggioranza era stata eletta con i voti della 'ndrangheta e che, se non fosse stato per la Lega, a elezioni non si sarebbe tornati. Siamo noi che abbiamo rifiutato di riprendere in mano la Regione perché non era dignitoso. Al collega Bertin ricordo anche che parla tanto di legge elettorale perché è giusto che ci sia chiarezza per i Valdostani, che i Valdostani possano scegliere e però, come sempre, ci sono due pesi e due misure perché le cose valgono solo quando vanno a suo favore e a favore di quella parte politica e non quando vanno a favore degli altri, perché noi abbiamo fatto esattamente questo: noi ci siamo presentati, ci siamo presentati con serietà dimostrando quelli che eravamo, i nostri programmi indicando anche un capolista proprio per essere chiari e andare proprio in quella direzione. Lo abbiamo fatto, però oggi è Presidente del Consiglio chi appunto lavora e chi dice sempre appunto quello che dovrà essere il futuro ma ad oggi è ben contento di ribaltare il voto popolare pur di andare al potere e quindi tutti quelli che non hanno vinto comunque le elezioni si mettono insieme per arrivare a un risultato tagliando fuori il primo partito. Non c'è quindi coerenza in tutto questo, però faccio i complimenti a lui e alla collega Minelli perché hanno cannibalizzato tutti, hanno cannibalizzato poi sostanzialmente il PD, sono in cinque, hanno un Assessore, loro sono in due hanno un Assessore, un Presidente del Consiglio e sostanzialmente riescono, come al solito, a occupare poltrone come non ci riesce nessuno. Mi auguro che non riparalizzino tutti lavori della maggioranza perché siamo in un momento in cui veramente si dovrebbe andare avanti a lavorare per i Valdostani ma così non è e così non sarà visti i presupposti.

Faccio i complimenti al collega Carrel perché ha centrato un punto che avrei voluto dire io: proprio il discorso della riorganizzazione, non era certo questo il momento di mettere mano all'organizzazione della macchina amministrativa, questo è stato l'errore più grosso che avete fatto ma l'avete fatto stravolgendo di nuovo tutto l'impianto perché dovevate soddisfare gli appetiti di tutti coloro che dovevano avere il loro pezzo di poltrona, quindi anche tutti gli schemi sono stati costruiti ad personam per soddisfare gli appetiti, però questo, soprattutto in un periodo di emergenza Covid, sarà un vero disastro, il disastro più grosso come ha ben sottolineato il collega Carrel.

Io quindi le dico questo, collega Lavevaz, le faccio sicuramente un grosso in bocca al lupo, come le ho sempre fatto comunque, perché ricoprire quella poltrona le assicuro che non è facile nel momento in cui non si vive il potere come un obiettivo ma lo si vive come un servizio, perché, quando lo si vive come un servizio, ogni giorno ci si domanda se si sta facendo la cosa giusta, ogni giorno si va a dormire con mille dubbi, con mille preoccupazioni, perché si sente addosso il peso di tutte le persone che credono in te, che ti hanno dato fiducia e anche di tutti coloro che invece non ti sopportano, che ti combattono, che ti odiano ma che non ha importanza ma che tu rappresenti e per cui tu devi lavorare facendo l'impossibile per dare loro delle risposte, agli uni come agli altri. Il peso sulla coscienza sarà pesante da parte di tutta questa maggioranza perché se già è un periodo difficilissimo, se già comunque governare nel momento in cui non lo si fa con soltanto la smania di potere e del vivere la propria rielezione, cosa che invece molti purtroppo fanno e molti anche che lei si trova ad avere in maggioranza, nel momento in cui si fa una scelta di questo tipo andando comunque contro il volere di tanti Valdostani, diventa ancora più pesante perché è stata fatta una scelta calibrata, una scelta volontaria fatta da subito di comunque escludere il primo partito in Valle d'Aosta e nella maniera più brutale, neanche con furbizia, con sotterfugi, no, nella maniera più brutale prima ancora della chiusura dello spoglio.

Il peso quindi sarà ancora più pesante e la responsabilità che vi siete presi sarà ancora più pesante. In ogni caso le dico, Presidente, Presidente dell'Union e futuro Presidente della Regione, che le auguro veramente di portare un cambiamento che fino a questo momento se per una parte l'aveva fatto... al momento invece è la cosa più importante perché adesso si gioca con la vita dei Valdostani, si gioca con il futuro della Valle d'Aosta e i metodi invece sono stati purtroppo veramente i peggiori della restaurazione peggiore, però le auguro di riuscire a fare comunque un buon lavoro, perché chi è innamorato di questa Regione e chi è innamorato di questa terra e chi pensa soltanto al futuro della nostra gente, non può che augurarsi che lei possa fare il meglio possibile e che ci riesca a traghettare fuori da questa situazione.

Chiaramente la nostra sarà un'opposizione che terrà conto del momento, che terrà conto della situazione ma sarà un'opposizione assolutamente ferma.

Presidente - Non vedo altri colleghi prenotati. Invito chi vuole intervenire a prenotarsi. Ha chiesto la parola il collega Aurelio Marguerettaz, vicepresidente del Consiglio, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - È finita la campagna elettorale e oggi quest'Aula ha un compito molto serio, molto importante che deve affrontare con grande responsabilità ed è quello di amministrare una Regione e di dare delle risposte alla nostra comunità. Senza piaggeria ritengo che gli interventi che sono stati fatti sono tutti da ritenere, sono interventi preziosi, sono interventi di cui sicuramente terremo conto. Ovviamente non sfuggirà a nessuno che il compito dell'opposizione è un compito, da un certo punto di vista, semplice perché è sufficiente andare sul territorio, raccogliere i punti critici e venire in quest'aula a rappresentarli, ed ecco perché dico che sono interventi preziosi: perché si mette a fattor comune quello che deve essere migliorato. Un conto ovviamente è mettere sul tavolo quelli che possono essere i problemi, un conto è quello rappresentato dalla soluzione. Per definizione le risorse non sono illimitate e quindi bisogna cercare di dare delle risposte in modo progressivo.

Ora, nell'apprezzare tutti gli interventi, nessuno escluso, non possiamo non individuare i toni e gli approcci perché vede, collega Spelgatti, nel massimo rispetto che ognuno ha in quest'aula del proprio collega, i suoi toni e le sue parole sono perfettamente coerenti con la campagna elettorale della Lega. Potrebbe essere per lei un motivo di vanto ma vede, quando siamo in quest'aula e siamo chiamati a dare delle soluzioni, dire: "siamo in guerra, siete degli avvoltoi, dite delle scemenze" non credo sia un atteggiamento proficuo. Capiamo lo stato d'animo, capiamo sicuramente quello che può essere un sentimento di fondo, non sono io a dare delle lezioni ma, da questo punto di vista, noi crediamo che il confronto, senza utilizzare la clava, sia proficuo: ecco perché credo valga la pena - torno a dire - sottolineare i problemi ma dal punto di vista metodologico fare dei ragionamenti che sono costruttivi. Vede, può darsi che a volte le rappresentazioni giornalistiche vengano date o vengano interpretate in un determinato modo.

Quando lei parla del nostro collega Testolin, a cui va tutta la nostra riconoscenza e tutta la nostra stima, introduce un argomento, e la ringrazio, che mi permette di fare forse chiarezza. Noi abbiamo chiesto una disponibilità al collega Testolin che ovviamente, in virtù dei suoi risultati, era colui che l'elettorato aveva premiato, è una disponibilità. Allora siccome nell'Union esiste il gioco di squadra, esiste il movimento prima degli interessi personali e Testolin ha preso più voti non essendo capolista ma ha preso più voti perché è stato scelto all'interno di una classifica. Non era qualcuno su cui la mano del Signore era stata posata, era uno che molto umilmente si era messo in discussione. Dopodiché, essendo un governo dove non c'è la possibilità di imporre ma si deve concordare, all'interno di una squadra si sono fatte delle valutazioni e in modo encomiabile il collega Testolin, nel momento in cui la discussione ha portato a fare delle valutazioni, ha detto: "io non voglio essere un problema per l'Union Valdôtaine, io non voglio essere un problema per questa maggioranza" e per il bene della coalizione e soprattutto del suo movimento ha fatto un passo indietro, un passo di lato. È l'esatto contrario quindi, non c'è nessuna pugnalata e non c'è nessun atteggiamento pavido.

Vedete, qualcuno nell'ambito delle sue valutazioni ha fatto più volte riferimento al risultato numerico delle elezioni e, mi perdoni, noi non vogliamo essere né astuti, né fare stratagemmi, noi abbiamo fatto il nostro percorso. Amici della Lega, ma qualcuno vi ha impedito di fare le consultazioni? Noi abbiamo fatto il nostro percorso, voi potevate fare altrettanto, nessuno vi ha impedito. Da questo punto di vista, dal giorno dopo delle elezioni tutte le organizzazioni e tutti i movimenti potevano muoversi in grande libertà, non è che uno esclude l'altro. Noi abbiamo fatto il nostro percorso, quindi noi non abbiamo escluso nessuno, noi abbiamo fatto il nostro percorso e ovviamente abbiamo iniziato a dialogare, è stato anche ricordato, con le forze politiche con le quali c'era stato un accordo nella precedente legislatura ma nulla vi ha impedito di ragionare.

Dopodiché sull'aspetto numerico io vi faccio semplicemente ricordare che nella precedente legislatura non era mica la Lega ad avere il massimo dei voti, avevate 10 mila e qualche cosa e noi ne avevamo 12 mila. Il primo partito la precedente legislatura quindi era dell'Union Valdôtaine. Il collega Manfrin dice di no ma possiamo andare a vedere, se qualcuno può andare a vedere il numero dei voti, vedrà che i Consiglieri erano gli stessi ma i voti no. Da quel punto di vista, quindi, la volta scorsa è accaduto quello che oggi voi ritenete sia un vulnus ma, da questo punto di vista, vedete, le maggioranze non è che si formano sulla base dei voti di una singola forza, le maggioranze si formano attorno ai progetti.

Allora sicuramente il nostro progetto ben lungi - e su questo possiamo fare sicuramente ammenda - da essere perfetto, sicuramente siamo in una logica di work in progress, cioè siamo in una logica dove le cose che abbiamo scritto andranno valutate, andranno implementate. Ci sono delle cose che non sono state inserite ma lo prendo così come spunto. Il collega Brunod dice: "ma lo sci alpinismo...", ma c'è una legge su questo: la n. 3, ci sono dei contributi, c'è un percorso, già ci sono delle attività dove c'è il sostegno: c'è il sostegno al centro sportivo Esercito, c'è un sostegno agli agonisti, c'è un sostegno per le associazioni, non c'è un foglio bianco. Il nostro ordinamento quindi ha una serie di attività che sono già... poi potremmo discutere, miglioriamole, mettiamo più risorse ma questo sta nel dialogo che avremo in occasione della costruzione dei bilanci.

Ora, quando parliamo di risultato anche elettorale, senza avere la presunzione di fare nessuna valutazione perché l'argomento sovranismo, l'argomento centralità credo valga la pena di essere discusso e analizzato. Ora, amici della Lega, avete avuto un risultato che è sicuramente importante, siete il primo partito in Valle d'Aosta ma qualcuno di voi ha valutato che dei 15 mila e rotti voti ci sono quasi 7 mila voti senza preferenze? Io non ho la verità in tasca, posso immaginare, posso fare delle valutazioni ma questi hanno votato voi o hanno votato Salvini? Perché se voi andate a vedere, il maggior numero dei voti senza preferenze sono patrimonio del vostro partito e non a caso nella vostra campagna elettorale avete chiamato a sostegno i leader nazionali, i leader che la popolazione vede in televisione. L'Union Valdôtaine forse ha fatto un azzardo: noi abbiamo espresso una lista di 23 persone, 23 persone che avevano un percorso politico specchiato, un percorso politico che nessuno ha messo in discussione. Quando c'era la campagna elettorale, si diceva: "l'Union è morta". All'inizio addirittura: "se arriva al quorum", poi "se ne prende tre, ne prende quattro", ne abbiamo presi sette. Ora, quando qualcuno dice: "ma abbiamo messo dei candidati dalla società civile", ma noi li abbiamo messi da Marte? Ma avete visto il curriculum e i profili di questi 23? Io parlo per l'Union Valdôtaine. Qua sembra che qualcuno... e qua, per certi versi, posso fare delle similitudini con una parte della sinistra che si considera il meglio e gli altri tutti dei paria, degli intoccabili. Allora io credo che qua tutti abbiamo la stessa dignità e i candidati che ha espresso l'Union erano dei candidati con un percorso, un profilo dignitoso e rispettabile e, in virtù di questo, abbiamo raccolto un consenso. Mi permetto di dire che il consenso è stato raccolto senza l'intervento di leader nazionali, senza l'imprimatur, perché, con la grazia che lo contraddistingue, il collega Segretario dice: "questo è il Governo Zingaretti". Noi con Zingaretti non abbiamo mai parlato. Zingaretti non l'abbiamo mai fatto venire, noi abbiamo fatto una campagna elettorale molto pulita, molto trasparente, non abbiamo mai avuto nessun leader che è andato a sponsorizzarci né a Porta a Porta, né sulle reti RAI, né sulle reti Mediaset. Abbiamo fatto una campagna elettorale in Valle d'Aosta.

Ora, non voglio tediarvi di più ma lo spirito che ci deve un po' ispirare è quello della collaborazione ma non perché abbiamo bisogno di voti, non perché abbiamo bisogno di un sostegno, ma credo che per il bene della Valle d'Aosta si debba mettere in atto un confronto, anche duro, sui contenuti qualora divergano le posizioni ma un contributo che deve essere fattivo. L'amico e collega Planaz ha parlato del lupo, ma è ovvio che il problema del lupo è un problema che abbiamo tutti, quindi, quando si parla di contrasto, contenimento del lupo, dobbiamo fare un ragionamento che non sia solo un proclama ma metta sul tavolo una soluzione fattibile perché se qualcuno di noi dice: "bisogna sparare al lupo", dice una cosa che può piacere alla pancia ma sapete benissimo che è una cosa che oggi non si può fare. Dobbiamo quindi trovare delle soluzioni che consentano di dare delle risposte ai nostri agricoltori, che sicuramente soffrono la presenza di questo predatore: ecco perché il ragionamento che viene fatto è un ragionamento che noi sentiamo, il problema è cercare di trovare una soluzione senza fare slogan, senza fare facile populismo. Ecco perché con l'imperfezione di cui siamo consapevoli di questo programma... d'altra parte, ogni programma, come ogni progetto è migliorabile e perfettibile, quindi raccogliamo tutte le vostre considerazioni ma non vorrei più sentir parlare di guerra perché vedete abbiamo distinto i due momenti: la campagna elettorale e l'amministrazione, ma se io faccio una campagna elettorale dove cerco di far saltare tutti i ponti e dove dico che il mio interlocutore politico è il peggio del peggio, diventa poi difficile, non impossibile, difficile dialogare.

Qualcuno di voi ha detto che la legislatura è lunga, io credo che si debba avere come traguardo il 2025 immaginando tutti noi di arrivare al 2025 e proprio per amor proprio dire: ho fatto qualcosa per la Valle d'Aosta, ho migliorato la condizione della mia comunità, ho cercato di risolvere dei problemi e questo non si ottiene con le guerre ma con il dialogo.

Presidente - Ha chiesto di poter intervenire la collega Erika Guichardaz ma si è persa la connessione, quindi se c'è qualche altro intervento nel frattempo, così non abbiamo tempi morti. Chiedo quindi ai colleghi che vogliono intervenire di prenotarsi, altrimenti credo che dovremo fare una piccola interruzione perché è diritto della collega Guichardaz di intervenire. Il collega Caveri ha chiesto di poter intervenire, ne ha facoltà.

Caveri (VdA Unie) - Ce n'est pas facile, comme d'habitude, prendre la parole au commencement d'une législature. Il y a encore des choses un peu empoisonnées: quand on se retrouve, on est encore réchauffés par les événements. Tout compte fait, ce qui est important aujourd'hui c'est de réfléchir sur notre communauté et sur le fait que l'ensemble des éléments qui nous touchent, surtout à travers cette pandémie, nous obligent à avoir une attitude sérieuse et à réfléchir sur l'espèce de point à la ligne, au moins pour ce qui est du monde autonomiste. Quand on parle du monde autonomiste, il faut être fiers de notre passé. Est-ce qu'il y a eu des éléments négatifs ? Est-ce qu'il y a eu des moments sombres ? Est-ce qu'il y a eu des personnalités qui ont pesé négativement sur l'image de la Vallée d'Aoste ? Bien sûr que oui, mais si aujourd'hui existe une différence politique vis-à-vis des autres Régions italiennes c'est justement parce que nous avons une histoire autonomiste qui nous a portés à avoir des différences et, en effet, à avoir un Conseil de la Vallée. C'est là la grande différence, quand on pense que la première Assemblée législative a été la Sicile et tout de suite, ce n'était pas encore législative mais administrative, notre la Vallée d'Aoste et tout cela s'est passé en 1945. C'est une origine que nous revient de l'histoire. Il y avait des gens qui avaient des positions politiques différentes quand il y a eu la naissance de l'Union Valdôtaine en 1945. Nous sommes les héritiers de ce message politique. C'est vrai qu'il y a eu dans les années des grandes difficultés à l'intérieur du monde autonomiste, c'est la raison pour laquelle aujourd'hui on est dispersés : il y a quelqu'un d'un côté, quelqu'un de l'autre. Je voudrais apprécier cet effort politique qui a été fait juste après les élections, parce que si on discute que des programmes, si on discute que des questions personnelles, c'e de nous réunir avec le rôle que chacun de nous aura à l'intérieur de cette Assemblée. Est-ce qu'il y a aujourd'hui, dans le monde autonomiste, un projet politique ? On l'a signé. On s'est donnés pour l'automne 2021 l'idée de nous retrouver et, quand on parle de l'opinion publique, chacun évidemment regarde l'opinion publique avec ses lunettes. Nos lunettes c'est un désir de la part du monde autonomiste valdôtain, des électeurs du monde autonomiste valdôtain de trouver une synthèse.

So bene che in politica c'è una dialettica tra maggioranza e opposizione, questo è il sale della democrazia, per fortuna, è così, è giusto che ciò avvenga perché, laddove non c'è confronto, laddove non c'è scontro, non c'è democrazia e quindi non bisogna stupirsi se specialmente all'inizio della legislatura, come dicevo all'inizio, ci sono argomenti e temi che in qualche maniera fanno le scintille. Penso però che questo momento di urgenza e questo momento di emergenza di cui non conosciamo ancora i contorni, perché sarebbe semplice dire: "tra tre mesi è finita, tra sei mesi non ci sarà più", noi siamo in una realtà nella quale, per far fronte ad un'emergenza, oggi l'Italia di cui facciamo parte si sta gravemente indebitando e non sta indebitando solo le nostre generazioni ma le generazioni dei nostri figli e dei nostri nipoti.

Allora la nascita di un Governo che è sempre un elemento complesso passa attraverso delle scelte, in questo caso la scelta che io ritengo prioritaria nell'illustrare a quest'Aula è il desiderio dei quattordici di guardarsi negli occhi, di superare delle diversità, delle incomprensioni, talvolta anche dei malumori derivanti dalla memoria del passato per ricostruire un'area autonomista sinora troppo divisa che ha valori e idee di cui personalmente sono orgoglioso. Lo ripeto: io non posso accettare che si faccia del mondo autonomista tutta un'erba un fascio. Se c'è stata malaerba, lo sappiamo, non è accettabile una continua strumentalizzazione delle vicende giudiziarie, ci sono dei pesi e delle misure diverse a seconda degli episodi che le diverse giurisdizioni stanno trattando, bisogna sempre aspettare l'esito definitivo perché non può esistere un garantismo a corrente alternata a seconda delle convenienze politiche.

Io penso che la partenza di questa legislatura, come dicevo, in un clima difficile, obblighi l'intera Assemblea regionale a una riflessione che va per un attimo al di là della politica, de la politique politicienne mi viene da dire. Noi dobbiamo riflettere non solo sull'efficienza del Governo regionale, dobbiamo riflettere sulla Politica e lo dice una persona che per alcuni anni è stata fuori per una scelta personale che mi ha permesso anche di vedere, dopo una lunga militanza politica, le nostre istituzioni e la crisi profonda in cui si trovano, crisi di rappresentanza e crisi anche di funzionamento. Il Consiglio Valle nasce principalmente come organo legislativo, noi siamo un Parlamento, non ci hanno chiamato Parlamento regionale, il nostro Statuto non è stato chiamato Costituzione regionale per una serie di questioni giuridiche affrontate nel corso della Costituente, però oggi dobbiamo tutti assieme riappropriarci di questo e non è un modo per addolcire la pillola rispetto alla giusta necessità di essere muscolari gli uni e gli altri rispetto alle proprie posizioni politiche. Quando si effettuano delle scelte politiche, ci sono dei vincitori, dei vinti, poi ognuno può dirla come vuole, vincitori e vinti ci fa tornare a quel linguaggio guerresco che personalmente non condivido, io non ho mai avuto in politica dei nemici, ci possono essere degli avversari con cui ci si confronta e forse la logica dei prossimi anni sarà quella invece tutti assieme di affrontare dei temi salienti che il presidente Lavevaz ha elencato. Se mancano dei punti, è possibile, questi punti verranno aggiunti, mancano degli elementi interessanti che in qualche maniera ci proiettino verso il futuro. Io personalmente resto convinto che uno dei compiti di questa legislatura, semmai ci si riuscisse, dovrebbe essere quello di ottenere, lo ha detto Lavevaz, la famosa intesa con lo Stato per poter avere un nuovo Statuto di autonomia che non sia quello che è rimasto oggi e che si rifà ovviamente a un clima economico e sociale del 1948, quindi del tutto diverso da quello attuale.

Il mio auspicio quindi è che ci possano essere dei punti a capo specialmente laddove le materie, mi riferisco in particolare a riforme istituzionali, obbligano a uscire dal perimetro ristretto di una maggioranza ma obbligano con le leggi statutarie a fare delle scelte di fondo molto molto importanti per il futuro della Valle.

È il mio un intervento conciliante? No, non è un intervento conciliante, ognuno di noi ha nel corso della campagna elettorale avuto delle sgradevolezze, io stesso me ne sono ritrovata una sul capo ma oggi si tratta, nel rispetto, lo ripeto, della dialettica politica e dell'esistenza... che, lo ripeto, è il cuore della democrazia, chi ha responsabilità di governo... esiste la responsabilità di chi dall'altra parte all'interno della medesima Assemblea deve invece giocare la partita di voler governare dopo, perché questa è l'alternanza che in qualche maniera è il cuore di un sistema che funziona.

La mia speranza quindi è proprio questa: che si possa anzitutto nel mondo autonomista creare quei ponti che forse in passato troppo spesso abbiamo costruito e poi si sono sgretolati e credo che questo farebbe parte di una tradizione politica di cui, lo ripeto, sono fiero perché errori ce ne sono stati ma senza un mondo autonomista vivo di cui siamo eredi, oggi probabilmente l'autonomia valdostana, così come la conosciamo, non esisterebbe. Basta fare un salto nelle vallate alpine dove l'autonomia non si è sviluppata per capire come vivono le difficoltà e tutti i disagi che in qualche maniera sono derivati dall'assenza di quella autonomia alpina che era incarnata nella Dichiarazione di Chivasso del dicembre del 1943 e che in pochi luoghi sulle Alpi si è realizzata.

Presidente - Finalmente la tecnica ci ha soccorso, quindi possiamo dare la parola alla collega Erika Guichardaz, prego.

Guichardaz E. (PCP) - Chères collègues et chers collègues, c'est pour moi un honneur faire partie de ce Conseil régional.

È per me molto emozionante prendere la parola e rappresentare il Progetto Civico Progressista. Qualcuno oggi ha detto che questo nome lo fa rabbrividire, invece a me mi riempie di orgoglio perché è un progetto che è riuscito a mettere insieme persone e sensibilità diverse ma unite dagli stessi valori. Nel ringraziare quindi gli elettori che ci hanno dato fiducia vorrei dire che noi prendiamo l'impegno di portare avanti con serietà quanto abbiamo proposto e dare la loro voce, portare la loro voce in questo Consiglio regionale. Cercheremo inoltre di coinvolgere anche tutti quei cittadini che hanno deciso di non dare il loro voto, perché molto probabilmente la politica li ha delusi e anche quelle persone che, per motivi diversi, non si sono trovate ad avere i loro partiti di appartenenza. La levatura morale e culturale e l'esperienza del presidente Bertin sono sicuramente ottimi segnali per rispondere a questa esigenza e per ridare centralità al Consiglio regionale.

L'emergenza sanitaria investe tutti noi di una grande responsabilità, i Valdostani ci chiedono di lavorare, di essere una maggioranza coesa e aperta al dialogo con tutte le forze che vogliono contribuire e mi dispiace che qualcuno oggi ha sottolineato che non ci può essere un dialogo con noi. Da Amministratore comunale, io con quelle persone ho dialogato e anche con piacere, quindi spero che quanto è stato detto sia solo stato fatto in un momento di rabbia ma non perché lo si creda veramente.

Inoltre vorrei dire che questa legislatura ha bisogno di... il presidente Lavevaz, come tutti noi che nella nostra esperienza abbiamo fatto gli amministratori comunali, è sicuramente la persona giusta. È inoltre persona dotata di grande pacatezza e, com'è stato ricordato nei vari interventi, è una persona abituata al dialogo con gli altri.

Permettetemi poi di fare una considerazione che nessuna prima di me ha fatto: in questo Consiglio regionale ci troviamo con solo quattro donne elette, è sicuramente un problema di rappresentanza a cui dovremo porre sicuramente rimedio. L'equità di genere nella rappresentanza pubblica è fondamentale per decifrare e rispondere a tutte le esigenze della società e dovremo cercare fra l'altro di rimuovere quelle resistenze culturali che purtroppo caratterizzano ancora la nostra società. Ho sentito parlare di combattere, ho sentito parlare di un progetto di sinistra anti valdostano; ebbene, me si valdotena [traduzione letterale dal patois: io sono valdostana], ho sposato un Walser, quindi con piacere ho sentito anche la sua lingua in questa sede consiliare e quindi vorrei dire di stare tranquilli, la mia valdostanità è indipendente da qualsiasi altra cosa e credo che non debba essere messa in dubbio solo per la mia appartenenza politica.

Ricordo che siamo uniti da grandi valori e fra questi sicuramente c'è l'amore per la nostra terra. Qualcuno poi ha parlato di affinità ideologiche; bene, io credo che con i partiti autonomisti con cui stiamo costruendo questa maggioranza vi siano grandi affinità valoriali e questo lo abbiamo visto in tutti questi incontri che abbiamo fatto ma lo abbiamo visto in tutti gli anni che abbiamo lavorato insieme.

Auspico quindi che il dibattito sia corretto come lo è stato quest'oggi, che si lavori con serietà nelle Commissioni, naturalmente ognuno con le proprie idee, ci mancherebbe, ma con serietà, quindi auguro a tutti voi una buona continuazione e un buon lavoro perché credo che è di questo che abbiamo bisogno, è di questo che ha bisogno la Valle d'Aosta.

Presidente - Ci sono altri interventi? Chiedo ai colleghi di prenotarsi se vogliono intervenire. In assenza di interventi, dovremmo dichiarare chiusa la discussione. Chiedo anche se c'è magari disponibilità a una volontà di una replica da parte del candidato Presidente. Se non ci sono interventi, invece chiudiamo. Ha chiesto di intervenire la collega Nicoletta Spelgatti, ne ha facoltà. È il secondo intervento.

Spelgatti (LEGA VDA) - Vede, collega Marguerettaz, qualche risposta vorrei dargliela perché mi chiedo se lei ha veramente ascoltato quello che io ho detto e l'intervento che ho fatto o se ha voluto estrapolare, come siete soliti fare, due termini utilizzati all'interno di un discorso che avevano un certo senso inseriti all'interno di un discorso per cercare, come al solito, di sminuire e di tentare di ridicolizzare quello che poteva essere il mio intervento. Sicuramente io non parto dal presupposto di fare interventi intelligenti e di dire cose sensate, però perlomeno chiedo l'onestà intellettuale di ascoltare veramente quello che si dice, perché già questo succede sui giornali dove i giornalisti estraggono dei titoli da un contesto più ampio e devono fare il titolo e quindi uscire attaccandosi a determinate parole, però questo non può succedere all'interno di un'aula dove si sentono i toni, dove si vede ampiamente tutto quello che è il discorso complessivo e quindi ci va anche onestà intellettuale in tutto questo.

Venendo al discorso delle preferenze, sì, ci tengo a darle una risposta. Noi abbiamo raccolto esattamente i frutti del lavoro che abbiamo fatto, cioè il lavoro di squadra. Siccome noi i voti li siamo andati a prendere solo ed esclusivamente esattamente come abbiamo fatto in tutte le campagne elettorali da quando siamo partiti e cioè da pochissimo tempo a questa parte visto che la prima lista della Lega in Valle d'Aosta c'è stata nel 2015 con le elezioni comunali dove abbiamo fatto due Consiglieri comunali di opposizione, dopodiché 2018 abbiamo fatto sette Consiglieri e adesso siamo passati a undici Consiglieri... noi i voti li siamo sempre andati a prendere presentando una squadra e stando sempre sul territorio, facendo una quantità enorme di comizi in cui non c'è stato un solo dei nostri candidati che abbia detto: "votate me", perché il lavoro che noi facciamo è sempre un lavoro di squadra. In ogni comizio... ne abbiamo fatti una quantità enorme, solo per le regionali almeno due al giorno ma poi c'erano tutti gli altri appuntamenti, al di là dei comizi, nei mercati, quant'altro e tante altre iniziative e siamo andati in qualsiasi vallata cercando di arrivare ai Comuni più sperduti, non aveva nessuna importanza con quante persone avremmo parlato, però abbiamo portato le persone, abbiamo portato la squadra e a ogni nostro comizio tutti i nostri candidati presenti in quei singoli comizi parlavano e facevano la loro esposizione rispetto ai nostri programmi, alle nostre idee e per presentare ciò che è la Lega. Questo è il segreto del nostro successo! Noi i voti li raccogliamo solo così, solo ed esclusivamente così, anche perché il nostro modo di fare politica è esattamente questo ed è il mondo che noi sogniamo, un mondo politico completamente differente ed è il modo di far politica che pensa veramente al futuro della Valle d'Aosta e che pensa non alla rielezione del singolo Assessore, del singolo Presidente, ma che pensa al bene complessivo di tutti quanti. Non ci sono quindi promesse, non ci sono posti dati per accaparrarsi dei voti, tutti dei metodi che noi combattiamo.

Ebbene sì, utilizzo sempre spesso e volentieri questo termine che definite guerresco "combattere" e lo utilizzo da donna, quindi direi che dovrebbe fare molta meno paura, non solo visto e considerato che sono donna, sono madre e tutto quello che faccio lo faccio per il futuro dei miei figli e dei figli di tutti noi perché dobbiamo veramente combattere per un mondo differente, per dare un futuro in questa terra ai nostri figli perché la smettano di dover scappare perché abbiano dei posti di lavoro, perché possa esserci un mondo dove c'è meritocrazia, dove non va avanti l'amico, l'amico dell'amico o il collega di partito. Quindi sì, per ottenere questi risultati, bisogna combattere ma combattere che cosa significa? Significa sparare in testa agli avversari? No di certo, significa avere dei problemi e tentare di fare del male agli avversari? No, soprattutto perché non ci sono avversari, c'è un sistema. Allora si combatte contro un sistema, questo è poco ma sicuro, le persone sono un altro discorso. Con le persone si dialoga e noi lo abbiamo dimostrato di saperlo fare, di saper dialogare e, ripeto, la prova provata di tutto ciò è come viene costruita la Lega e quanto sta crescendo e quante persone continuano ogni giorno di più ad arrivare in Lega e se arrivano in Lega, è perché noi siamo capaci a parlare, siamo capaci a dialogare, siamo capaci a confrontarci. Il nostro tentativo è sempre stato quello di dialogare, dipende su che cosa si deve dialogare, su quali metodi bisogna dialogare, perché se noi dobbiamo dialogare per decidere cosa fare e quali scelte politiche prendere in nome del bene veramente della Valle d'Aosta e ci sono più opzioni sul tavolo... non avete mai avuto problemi a dialogare né con la Lega, né con me. Se poi dobbiamo dialogare su altre questioni che vanno al di là delle nostre possibilità di coscienza e soprattutto su quello che abbiamo detto ai Valdostani che avremmo fatto, noi non ci stiamo.

Combattere è detto da una donna che certamente non ha mai fatto male a nessuno in vita sua, che non fa paura a nessuno ma che dice che, quando tu ami, come ha detto il collega Distort, profondamente qualche cosa, combatti in nome di valori, combatti in nome di un mondo migliore, combatti in nome di un futuro differente e chiaramente devi lottare per poter resistere a un sistema. Se vuoi cambiare le cose, devi lottare e, ripeto, non significa fare del male all'avversario. E, attenzione, parla la stessa persona - non l'ho mai detto perché io non sono una che si lamenta mai e soprattutto che non si piange mai addosso e patisco poco - che, quando era Presidente, da parte del vostro partito ha ricevuto sempre e comunque degli attacchi inqualificabili, pesantissimi, quindi di che cosa stiamo parlando? Non è lo stesso trattamento che io stessa riservo al collega Lavevaz a cui comunque ho sempre riconosciuto quelli che sono stati i meriti e a cui faccio gli auguri di poter comunque lavorare correttamente e con cui non mi pongo con quella ostilità e con quella cattiveria che invece voi avete sempre dimostrato.

Cerchiamo quindi di riportare veramente nei ranghi di quello che sono le cose... la verità delle cose, cerchiamo di ridare un senso a tutte le cose perché comunque, ripeto, fuori da qua i Valdostani vedono esattamente quello che succede e se veniamo comunque premiati e se siamo stati premiati nonostante tutto il sistema ci sia venuto contro, nonostante voi abbiate fatto tutta una campagna contro la Lega: "la Valle d'Aosta non si lega", questo non era uno slogan vostro, nonostante i tentativi di fare, nel momento in cui noi scendiamo in piazza, delle contromanifestazioni per toglierci la parola, non sto parlando del vostro gruppo ma del resto della vostra maggioranza, di una bella parte della vostra maggioranza, quindi tutta la campagna elettorale di tutti quanti è stata contro la Lega e, quando ha riportato prima le parole "dite scemenze"... io avrei detto: dite scemenze? Stavo dicendo una cosa, stavo dicendo che quando veniamo accusati e tutta la campagna elettorale viene fatta dicendo: "perché voi leghisti, sporchi leghisti, fascisti, razzisti...", eccetera, dico: i Valdostani non sono stupidi e queste sono scemenze. Se poi si vuole estrapolare per dire: "i toni della Spelgatti sono sempre troppo duri", allora ragazzi miei di che cosa stiamo parlando?

Noi quindi le preferenze di Lega come lista non le prendiamo perché non siamo cercatori di voti, noi appunto abbiamo fatto un gioco assolutamente di squadra. Sicuramente avrete avuto delle persone a voi vicine che sono venute in qualche occasione a vedere i nostri comizi, giusto per vedere che cosa accadeva, e sfido chiunque di trovare una sola persona che abbia detto in un comizio: "io sono tizio, votatemi". C'è stato spazio, ripeto, per tutti, e la nostra campagna elettorale è stata improntata sulla squadra ed è per questo che noi prendiamo i voti come squadra.

Voi, tra l'altro, avete fatto pochissimi comizi, quindi ci vuole anche coraggio ad andare in mezzo alla gente, a stare in mezzo alla gente e metterci la faccia, essere pronti a dover rispondere a qualsiasi domanda, a qualsiasi critica, a qualsiasi accusa possa essere fatta dalle persone che vengono giustamente ad ascoltarti. Quando tu ti metti sempre a confronto con la gente, con la piazza e con le persone ovunque, nei mercati, vuol dire che sei pronto a guardare le persone negli occhi e ad affrontare anche qualsiasi critica con la coscienza pulita di colui che cerca di fare del proprio meglio ogni giorno e che è pronto ad accettare qualsiasi critica, anche perché le critiche servono sempre per migliorare e soprattutto perché nessuno ha la verità in tasca, nessuno ha la scienza infusa e ognuno deve sempre imparare e soprattutto per imparare bisogna ascoltare tutte le persone, anche quelle che ti criticano perché dalle critiche magari puoi trarre i migliori insegnamenti e poi, nel momento in cui invece tu ritieni di aver fatto delle scelte comunque corrette, puoi guardare in faccia le persone e dire: io coscientemente ho fatto questa scelta perché lo ritengo giusto per questo questo e quest'altro.

Poi c'è chi approva queste scelte e chi invece queste scelte le contesta giustamente perché altrimenti ci sarebbe il pensiero unico, per fortuna, in una democrazia esistono pensieri differenti, esistono visioni differenti e questo è un sano dibattito politico, altrimenti vivremmo in un regime e questo chiaramente sarebbe la cosa più terribile a cui potremmo andare incontro.

E non direi come vanto il fatto che voi non abbiate dei leader nazionali perché questo comporta l'isolamento dalla Valle d'Aosta; noi siamo orgogliosi di avere dei leader nazionali perché abbiamo sempre detto - e non lo nascondiamo e di certo non ci vergogniamo di questo - che se vogliamo rilanciare la Valle d'Aosta in un'ottica veramente di peso e di volano per la nostra Regione, dobbiamo guardare al resto dell'Italia e dobbiamo guardare all'Europa, quindi dobbiamo necessariamente aprirci e soprattutto in un contesto in cui le decisioni vengono prese e ci cascano sulla testa e ci piombano sulla testa a Roma, piuttosto che a Bruxelles, avere delle rappresentanze, chi ci difende, chi protegge la Valle d'Aosta a Roma, a Bruxelles è assolutamente fondamentale.

Noi abbiamo un unico Deputato e un unico Senatore a Roma che ovviamente contano uno, quindi il peso è uno e sappiamo benissimo che quindi non ci sono veramente possibilità per la Valle d'Aosta di avere voce in capitolo su nulla, tranne magari in quella singola votazione, non capita mai, ma comunque la volta che capita che c'è proprio quel voto che diventa importante.

Il nostro vanto, il nostro orgoglio, ma soprattutto per il bene della Valle d'Aosta è il fatto proprio di avere una quantità enorme, cioè tutti gli eletti della Lega a partire dal vertice all'ultima delle persone della Lega che ha interesse e a cuore la Valle d'Aosta e che porta avanti le istanze della Valle d'Aosta in Parlamento e a Bruxelles.

Presidente - Prima di passare la parola al collega Brunod, si è prenotata da remoto la collega Chiara Minelli alla quale do la parola, prego.

Minelli (PCP) - Je voulais souhaiter presque à la fin de cette longue journée un bon début de conseillature à tous les collègues et à toutes les collègues. J'ai écouté avec attention toute les interventions qu'on a eues cet après-midi et j'ai noté différentes positions et je voudrais maintenant un peu faire un commentaire. Je remercie aussi la collègue Erika Guichardaz qui a très bien su exposer la position de Progetto Civico Progressista que je partage complètement.

Sono state fatte, come dicevo, molte osservazioni da parte dei componenti della minoranza, in particolare dai colleghi della Lega, e un po' tutti in modo diverso, chi più chi meno, chi con un approfondimento maggiore, chi solo accennandolo, hanno fatto riferimento al fatto che questa maggioranza confusa sia nata solo in funzione anti Lega, che vengono messi insieme dei programmi in contrasto tra di loro, in particolare su alcuni punti estremamente divergenti fra autonomisti e Progetto Civico Progressista e che è stato necessario un lungo... chiamiamolo così: tiramolla sui contenuti. Si è detto anche che la Giunta non ha una linea su nessuno dei principali temi, non fa delle scelte, si propongono degli studi e degli approfondimenti che faranno soltanto perdere tempo e ci sarà una litigiosità permanente con assenza di decisioni, oppure anche, qualcuno lo ha evocato, che tutto si sfascerà in pochi mesi.

Ora, io vorrei appunto fare qualche riflessione su tutto ciò che è stato detto, è vero che, quando si mettono insieme quattro liste che si sono presentate in competizione tra loro, ognuna con il suo programma, con dei punti in comune e anche però con delle differenze, è difficile trovare una sintesi, è difficile costruire una maggioranza. Purtroppo, a mio avviso, questo è il risultato di un sistema elettorale e istituzionale che abbiamo anche cercato di modificare nella scorsa legislatura, non ci si è riusciti anche perché non c'è stata la collaborazione di un gruppo importante già allora e più grande ancora oggi come la Lega. Io credo però che sarà necessario in questa nuova legislatura avere un confronto franco e approfondito su questo tema e auspico che ci sia la collaborazione anche da parte di questo gruppo in modo che davvero gli elettori in futuro possano scegliere con maggiore tranquillità quella che sarà all'indomani delle elezioni una maggioranza con un suo programma e un suo Presidente. Si tratterebbe in questo caso di una riforma che eviterebbe tutte le trattative e i compromessi post elettorali che sono stati anche evocati.

Certamente però questo sistema istituzionale che abbiamo ci pone di fronte a una necessità di confronto e, come ha già sottolineato la collega Guichardaz, dispiace che qualcuno abbia detto che non ci sarà nessuna possibilità di dialogo con la sinistra. Fra l'altro noto che negli interventi che si sono susseguiti c'è stata anche una certa contraddizione perché da una parte nel primo intervento che abbiamo sentito oggi, cioè quello del collega Aggravi, è stata proprio formulata una richiesta pressante e direi interessante e, a mio avviso, corretta, di volontà di collaborazione e appunto di confronto; quindi il collega Aggravi in qualche modo ha detto una cosa, almeno io l'ho percepita così, mentre il collega Sammaritani ne ha detta un'altra.

Sul fatto che ci sia stata difficoltà sui programmi, credo che quello che è vero è che tutti possono appurare, anche per il tempo che ci abbiamo messo, e lo ha già sottolineato, per esempio, il collega Lavevaz oggi quando ha presentato il programma, che c'è stato un approfondimento molto serio sui contenuti e credo che questa non sia una cosa consueta. In questo senso penso davvero che si sia fatto uno sforzo da parte di tutti per trovare una sintesi e proprio per mettere in atto quel meccanismo di confronto che sta alla base delle regole democratiche.

È stato presentato un programma corposo, anche questo non è consueto, poi è vero - lo avete detto in diversi di voi - che non sono stati trattati in maniera esaustiva tutti i temi, forse mancano anche - lo ha detto mi pare il collega Distort - delle parole chiave. Io sono convinta che si possa sempre fare meglio, però vorrei osservare anche questo: se andiamo a prendere il programma della Giunta presentato nell'estate del 2018 dalla Giunta Spelgatti, ci accorgiamo che in quel programma proprio due aspetti, che oggi sono stati sottolineati con particolare forza, non c'erano: il capitolo sulla povertà di cui ci ha parlato il collega Manfrin oggi e il capitolo sui beni culturali; adesso non ricordo esattamente qual è il collega che vi ha fatto accenno, però non erano proprio presenti. Io ho ricontrollato in questo pomeriggio tre volte il programma e questi argomenti non erano stati presentati, ma non ne faccio una critica a posteriori e una polemica, è possibile ed è normale che tutto non si riesca ad affrontare e che alcune cose, anzi io credo che lo abbiamo fatto anche noi, sono state solo enunciate, però posso assicurare che su molte di queste questioni una discussione e anche un'elaborazione almeno a livello... come dire? embrionale e orale tra di noi c'è già stata e ci sarà da lavorare ancora molto perché i programmi poi vanno affinati, rivisti e soprattutto applicati.

Avete detto che non ci sono degli orientamenti precisi, io credo che non sia effettivamente così. Su molti temi invece ci sono proprio degli orientamenti che sono stati definiti, faccio un paio di esempi: avete citato CVA. Su CVA il programma conferma una linea che era già stata definita e che è quella contenuta nel DEFR 2020-2022 in vigore e poi nel punto sono stati esplicitati alcuni altri elementi di riflessione che dovranno essere affrontati nel corso della legislatura.

Mi riferisco poi all'Ospedale, avete detto che è tutto molto nebuloso. Io credo invece che il punto sull'Ospedale sia un punto molto onesto nel quale partendo, e non va nascosto, da posizioni che sono diverse da parte delle forze che compongono questa costituenda maggioranza, si è fatta una riflessione, a mio avviso, molto seria e molto responsabile: quella di dirsi che in una situazione come questa che stiamo vivendo con la pandemia incombente e con i problemi che la sanità ha evidenziato nei mesi scorsi, è assolutamente necessario trovare delle soluzioni che siano valide e che necessitano di approfondimenti. Approfondimenti su ciò che è stato fatto finora e che può essere utile, che può essere la strada giusta, non ne siamo del tutto certi, qualcuno ha più l'idea che sia così, qualcun altro no; oppure se c'é un'altra strada. Però questo non significa non voler prendere delle responsabilità, ma al contrario significa voler fare delle valutazioni il più possibile ampie e corrette ai fini della realizzazione di opere che sono fondamentali per la nostra comunità.

Avete poi detto anche che c'è su alcuni punti un'eccessiva brevità. Faccio l'esempio: mi sembra che ci sia stato un appello alla questione delle discariche che sono state liquidate in poche parole. Ora, io noto anche una cosa: è vero che, mettendo insieme molti argomenti, ci possono essere dei temi che sono stati più sviluppati di altri, sono però anche convinta che all'interno di questi argomenti che qualcuno ha sottolineato essere troppo brevi ci sia in sostanza quello che è importante affrontare, e nel caso proprio il fatto di riprendere in mano una questione, di riempire, di cercare di far fronte a dei vuoti normativi che hanno permesso anche una situazione che ha implicato tutto quello che sappiamo e che potenzialmente può essere pericolosa per la salute delle persone. Su quello ovviamente ci sarà da approfondire.

È stata poi fatta un'osservazione sulla questione della difficoltà di coordinamento per il tema delle acque. Ora, io vorrei sfatare un po' un mito: quello che, secondo alcuni, la nostra opposizione, e parlo della nostra forza politica, sia preconcetta e ideologica per definizione. Ecco, non è così, abbiamo sicuramente una visione che può essere differente da quella che hanno altri ma la volontà, e io credo che sia stato dimostrato anche nel corso dei mesi passati, e parlo in questo caso a titolo un po' più personale o della componente che io rappresentavo fino alla fine della legislatura... c'è stata la disponibilità a confrontarsi e a cercare di capire, di comprendere le posizioni di non abdicare alle proprie ma, nell'interesse della comunità, di trovare delle soluzioni. E questo è un po' lo stesso spirito che ci ha animati e che ci sostiene in questa esperienza che stiamo cominciando che, come tutte le esperienze, non è facile, ma non credo che le strade in discesa siano poi quelle migliori. Sicuramente da parte penso di tutti c'è la volontà di operare nell'interesse della comunità senza venir meno alle convinzioni ma cercando di trovare delle soluzioni che possano essere quelle più corrette per tutti.

Io credo che questo è proprio un po' lo spirito che ci anima e che, a mio avviso, deve sostenere un'esperienza di governo. È stato detto da alcuni esponenti della Lega: "se ami, difendi quello che ami e lo porti avanti". Ecco, io credo che questo sia l'atteggiamento che abbiamo un po' tutti, non penso che sia una prerogativa soltanto di qualcuno. Le sfide che abbiamo di fronte a noi in questo inizio di legislatura sono sfide importanti, è stato ricordato che al primo posto dobbiamo adesso lavorare e operare per affrontare questa pandemia che speravamo si fosse un pochino attenuata e vediamo che non è assolutamente così, Ci sono scelte importanti da fare; sono convinta che, per affrontare una situazione del genere per la sua complessità, sia assolutamente necessario un lavoro che non è soltanto di squadra della maggioranza ma è un lavoro di squadra di questo Consiglio, di questa Assemblea, che ha tutta quanta, nessuno escluso, il dovere, la responsabilità di lavorare per i cittadini della Valle d'Aosta, per le persone che ci hanno dato fiducia, che hanno votato queste persone che oggi sono in Consiglio regionale; e io non dimentico che un elettore su quattro, un quarto dell'elettorato valdostano ha votato la Lega.

Abbiamo detto più volte che, da un punto di vista della visione generale politica, forse ci vediamo su posizioni diverse, in antitesi, ma io credo che all'interno delle Commissioni, all'interno del Consiglio, all'interno dei lavori di quest'Assemblea ci sarà bisogno del lavoro di tutti e da parte mia posso assicurare una collaborazione in questo senso, mettendo un po' da parte i combattimenti, "l'opposizione dura e più cattiva ancora di prima", perché a me questa frase ha colpito molto e spero veramente che sia stata detta perché si era al termine di una campagna elettorale dura e che verrà superata dai fatti e dal lavoro che svolgeremo insieme in questo Consiglio.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Dennis Brunod, ne ha facoltà.

Brunod (LEGA VDA) - Volevo solo fare alcune considerazioni in merito all'intervento che il collega Marguerettaz ha fatto molto lungo ed esaustivo, toccando anche punti che sono molto legato personalmente quando ha detto sul discorso dello sci alpinismo che tanto è stato fatto, sicuramente non nego questo, l'ho vissuto direttamente in prima persona in quanto sono stato atleta professionista per tanti anni in questo meraviglioso mondo dove alcune cose sicuramente sono state fatte, anzi, a livello organizzativo a livello valdostano è da fare un grosso applauso a tutti quei comitati, a quegli sci club che portano avanti con grande azioni di volontariato questa attività e invito anzi questo Governo ad andare ancora più incontro a queste associazioni in quanto la burocrazia sempre più complicata allontana anche in questo caso l'incentivo a portare avanti gli eventi e le iniziative rivolte al settore giovanile.

Quello che volevo dire sicuramente è che se qualcosa è stato fatto, la Valle d'Aosta è tutto un territorio di montagna, ci sono tante vallate, bisogna ricordarsi che a partire dalla Val Ferret ad arrivare alla valle di Gressoney è un territorio meraviglioso dove lo sci alpinismo ha delle grandi potenzialità a 360 gradi e soprattutto in un'ottica di questi grandi cambiamenti climatici sarà una disciplina sulla quale si dovrà puntare molto.

Ecco, questo era un riferimento in quanto, come si vede dal programma che hanno stilato, come veniva citato lo sci di fondo, settore sul quale è molto importante dedicare delle risorse e dove negli anni è stato dedicato tanto, ritenevo che era altrettanto importante citare lo sci alpinismo e investire risorse. Penso che anche con risorse non così importanti si possa fare un grande lavoro per andare incontro a quei grandi campioni che abbiamo e qui un consiglio lo vorrei dare: molte volte, secondo me, è molto più importante coinvolgere maggiormente questi campioni e le nostre associazioni sportive, i nostri comitati, che sono dei grandi professionisti nel settore della montagna, nei settori organizzativi piuttosto che a volte prendere magari delle decisioni a livello politico dove magari in certi settori vengono un po' meno le competenze.

Presidente - Se ci sono altre richieste di intervento, vi prego di prenotarvi. Ha chiesto la parola il collega Carlo Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (AV-SA) - Buonasera a tutti i colleghi. Per tutta una serie di motivi, a partire dall'enorme quantità di auguri ricevuti, inizierei questo mio intervento definendo questo momento apotropaico. Lo definirei un momento apotropaico ma rimando i gesti collegati al concetto di apotropaico a quando eventualmente, come spero presto capiterà, ci troveremo nella condizione di essere "votati" come Giunta; al momento ho la grossa fortuna di vivere un momento nel quale sono ancora Consigliere e, in quanto Consigliere, prima di tutto sono lietissimo di essere qui presente, perché votato, perché come richiamato dal presidente in pectore Erik Lavevaz che ringrazio, noi tutti veniamo da un primo caso assoluto nella storia della politica valdostana, cioè quello di essere andati via perché non siamo stati nella condizione di trovare una soluzione politica. E quando dico noi tutti lo dico proprio a tutti quanti, anche al partito politico della Lega, che con fierezza ha cercato tutta una serie di soluzioni nella passata legislatura ma se facciamo un'analisi di natura politica - e mi collego anche a quanto detto dal collega Marguerettaz - ci troviamo nella condizione che, fatta eccezione per il collega Aggravi al quale faccio quindi due volte i complimenti... diciamo che lo zoccolo duro dei due colleghi con i quali io ho passato tre anni e mezzo in Consiglio comunale e dei colleghi che si sono presentati alle politiche del 2018, a vicenda praticamente tutti... tutti coloro i quali si sono trovati nella condizione di vivere un'esperienza politica all'interno di quel movimento: ad esempio, ricordiamo tutti il famoso 3 di febbraio, il giorno in cui ci fu un forte richiamo ad andare a casa, la stragrande maggioranza dei colleghi, anche della Lega che propugnò quella tesi... ad oggi, purtroppo per loro, non si trovano a vivere questo primo giorno di Consiglio regionale.

Oltre a esserci un momento di fierezza, ci deve essere anche un momento di fortissima responsabilità che tutti noi dobbiamo vivere e questa responsabilità viene e parte dal momento in cui abbiamo deciso di candidarci. Un plauso specifico - io lo dissi anche l'ultima volta che, tra l'altro, non sapevo se ci sarei tornato, ero in quest'aula -, un grandissimo plauso va a tutti coloro i quali hanno deciso in un momento così delicato per la storia della Valle d'Aosta di candidarsi in una campagna elettorale delicatissima. Il senso di responsabilità che tutte le persone che hanno vissuto questi ultimi mesi hanno dimostrato nei confronti della propria comunità è altissimo. Lo stesso vale per coloro i quali sono stati eletti e a maggior ragione quindi un plauso deve andare a coloro i quali in questo momento stanno vivendo questa esperienza in un momento delicatissimo della storia politica e amministrativa della Valle d'Aosta e a maggior ragione questo deve andare quindi a chi, come Erik Lavevaz, si è assunto la responsabilità oggi di portare avanti una proposta di governo, una proposta di Presidenza della Regione e del Governo stesso con una serie di candidati che si sono eletti che allo stesso tempo dovrebbero far parte del Governo di riferimento speriamo nella giornata di domani. E partiamo dal fatto che tutti quanti noi abbiamo ottenuto il primo risultato, cioè quello oggi di dare un plenum alla nostra Regione dopo che il 14 di febbraio, per tutta una serie di motivi già citati, non ci trovammo in questa condizione.

Ecco perché io quindi dico che il senso di fierezza che dobbiamo avere a essere qui presenti oggi nella massima Assise valdostana deve poi dopo essere susseguito, e così stiamo cercando di fare con un grande senso di responsabilità dal fatto di doverci assumere le responsabilità che tutti noi abbiamo nei confronti di quest'Aula e quindi poi di chi ci ha votato mettendoci qui, quindi conseguentemente ci va coraggio nel momento in cui si decide di assumersi delle responsabilità amministrative. Coraggio che, a maggior ragione, deve essere plaudito perché, in un momento come questo, sono tantissime le persone che si sono trovate nella condizione di fare determinati tipi di scelte e non per forza di cose di riuscire a portare avanti un risultato che non soltanto fa il bene di sé stessi ma fa il bene anche della comunità che si rappresenta.

Ecco che quindi nel momento in cui noi dovessimo dare un significato, un auspicio a quello che tutti quanti noi dobbiamo vivere nei prossimi giorni, ci dobbiamo fare delle domande. Io sono arrivato qua il 20 dicembre del 2019 in un momento delicatissimo della storia della Valle d'Aosta e durante sia il primo Consiglio regionale che poi durante il momento drammatico susseguente dell'esercizio provvisorio, feci il mio incoraggiamento e ringraziai tantissimo per il coraggio che dimostrò Renzo Testolin perché Renzo Testolin ha deciso di prendersi l'impegno di gestire e di governare la Regione Autonoma Valle d'Aosta in un momento delicatissimo della storia valdostana, ben prima che arrivasse un momento pandemico. Ed è stato anche uno dei ringraziamenti che gli ho fatto nel momento in cui tra le ultime sessioni, anche se alla fine della fiera anche le adunanze di quest'Aula sono state strane, perché ci siamo trovati a fare tutta una serie di leggi e non dimentichiamoci che l'ultima volta che siamo entrati in quest'aula è stato per Consiglio sciolto, sciogliere e commissariare uno dei Comuni più importanti della Valle d'Aosta che, a sua volta, per debolezza della politica, si era "autocommissariato".

Stiamo pertanto vivendo dei momenti politici nei quali darsi degli impegni, darsi una traccia è assolutamente fondamentale. Qual è la traccia che vogliamo darci? Quella del giovanilismo? Quella del nuovismo? No, io sono contentissimo che qui ci siano, me compreso, dei colleghi che per la prima volta calcano il soglio di quest'aula ma sono anche contentissimo di aver ascoltato delle persone con esperienza, Luciano Caveri, Aurelio Marguerettaz e altri, che hanno alzato il livello politico di quest'Aula in maniera esponenziale perché forse questa Regione ha bisogno di politica. Sono altresì contento che ci siano anche dei nuovi amministratori, indipendentemente dalla loro età, che avranno la possibilità di verificare le proprie capacità sia politiche che amministrative. Non darei però delle etichette delle quali ci siamo riempiti - dico una parola brutta - le orecchie nel corso degli ultimi 10, 20, 30 anni nella storia politica italiana e anche nella storia politica valdostana che non hanno portato vantaggio a nessuno.

Un'altra parola di cui abbiamo abusato: il cambiamento. Cosa vuol dire cambiamento? Fine a sé stesso? Alla fine della fiera non è possibile andare a citare un caso come quello della disponibilità di Renzo Testolin al suo partito e poi allo stesso tempo però il secondo dopo strumentalizzare la cosa e tornare a utilizzare delle categorie politiche di cui abbiamo seriamente le orecchie piene e anche qualcos'altro, perché avessero portato un solo vantaggio sia all'Italia che alla storia politica della Valle d'Aosta negli ultimi anni! A mio modesto avviso non tantissimi. Un esempio dal quale dobbiamo anche partire è l'abusato senso di giustizialismo, questa continua proclamata debolezza che la politica manifesta godendo del fatto che dei propri membri, e quindi dei rappresentanti del popolo, a seconda del caso, si trovino in situazioni di difficoltà, come se una volta che si supera un limite, questo limite poi non vale per tutti, perché soltanto chi non ha mai amministrato può partire dal presupposto di essere privo di ogni peccato e di non sbagliare mai. Ecco che quindi io credo, per arrivare alla fine di questo mio brevissimo intervento e per dare un auspicio a tutti quanti noi, perché io forse sarò a breve Assessore di questa Regione, se sarò Assessore di questa Regione, non credo che sarò il migliore Assessore che questa Regione abbia mai avuto, ci sono dei colleghi in quest'aula che sono stati degli ottimi amministratori nuovi, vecchi, giovani, passati, io mi auguro di essere il meglio possibile in questo momento e come tanti passerò, perché siamo provvisori e va bene così ma è importante assumersi delle responsabilità.

Ecco che allora ci viene incontro - e, tra l'altro, in maniera giocosa, ci ho pensato subito - la prima data che, a quanto pare, sarebbe e ci accoglierebbe nel primo Consiglio ordinario di quella che io ritengo essere la consiliatura Lavevaz: il 4 di novembre. Il 4 di novembre è San Carlo, il mio onomastico, si rifà a San Carlo Borromeo. Voi sapete qual era il motto della famiglia Borromeo? Humilitas. Ecco quindi che io mi auguro - "visto che spesso le cose capitano ma a volte accadono" dicevano alcuni simpatici adesivi sul parafango posteriore delle macchine americane - che sia contemporaneamente un auspicio e una categoria politica... umiltà, siamo umili, diamoci tutte le mazzate politiche del caso ma siamo umili perché tanto siamo tutti provvisori, qua nessuno è migliore di un altro e quindi, rimandando l'apotropaico di turno, faccio un augurio a tutti quanti noi di sapere interpretare in maniera giusta un concetto fondamentale, cioè sia quello che dobbiamo avere nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, nei prossimi anni e sia l'umiltà per cercare di fare il meglio possibile per la Valle d'Aosta, anche perché dandoci come indirizzo quello dell'umiltà, possiamo arrivare a fare finalmente un pochettino di politica, perché è questo che realmente serve in quest'aula, c'è scritto lì, quindi è questo che serve alla Valle d'Aosta e ai Valdostani.

Presidente - Grazie collega Marzi anche per questo invito al bagno di umiltà e, in considerazione del fatto che eventuali interventi ulteriori ci potrebbero far sforare dall'orario delle 20:00 che era stato indicato come termine finale della seduta di oggi dalla Conferenza dei Capigruppo ma anche per motivi organizzativi, direi che sospendiamo qui la discussione generale che riprenderà domani mattina alle ore 09:00. Grazie a tutti e buona serata.

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La seduta termina alle ore 19:42.