Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1192 del 3 febbraio 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 1192/XV - D.L. N. 47: "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2020/2022. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni".

Rini (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri possiamo riprendere i lavori.

Siamo all'analisi del disegno di legge n. 47 (punto n. 7 dell'ordine del giorno). Nella discussione generale c'è già stata illustrazione, si passa quindi all'esame del testo così come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo. Passiamo all'articolo 1; vi è l'emendamento n. 1 della II Commissione. Qualcuno intende prendere la parola? Se non ci sono richieste di intervento, possiamo mettere in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 1? Stesso risultato. Per l'articolo 2 posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato. Per l'articolo 3? Stesso risultato. Per l'articolo 4 no? Metto in votazione l'articolo 4. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 14 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Passiamo all'articolo 5. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 20

Favorevoli: 19

Contrari: 1

Astenuti: 14 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

All'articolo 6 c'è l'emendamento n. 2 della II Commissione, che è soppressivo. Posso dare lo stesso risultato? No, lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato all'articolo 7? Stesso risultato. All'articolo 8 c'è l'emendamento della collega Pulz. Vuole illustrarlo, collega? Prego.

Pulz (ADU VDA) - Questo emendamento propone di modificare l'articolo 8 al fine di garantire la certezza della programmazione di spesa della Regione e delle entrate per la Fondazione Maria Ida Viglino. Stiamo parlando cioè della SFOM, la scuola che valorizza e divulga la cultura musicale in Valle d'Aosta. Questo emendamento si propone in particolare di commisurare la percentuale del contributo annuo alla spesa sostenuta per il personale nel precedente esercizio, anziché a quella sostenuta nel 2018: questo al fine di tenere conto di eventuali adeguamenti contrattuali, parliamo perlopiù dei docenti, che altrimenti nel tempo potrebbero rendere penalizzante per la Fondazione il limite percentuale fisso previsto per il contributo della legge. Si propone inoltre di innalzare il limite del contributo dall'80 al 90 percento di questa spesa espungendo il riferimento variabile al 10 percento aggiuntivo, rimesso nell'attuale formulazione alla valutazione della Giunta regionale in relazione alle convenzioni stipulate con altri enti. Tale valutazione discrezionale appare infatti non sufficientemente ancorata a parametri oggettivi. Questo si traduce per la Fondazione nell'aleatorietà della previsione delle entrate, che, secondo noi, potrebbe penalizzarne la programmazione pluriennale, andando a incidere negativamente sulla qualità delle prestazioni erogate.

Sulla base dei dati disponibili, si ritiene che il limite percentuale del 90 percento consenta invece di assicurare il mantenimento di questa qualità a vantaggio di tutta la collettività, perché, come forse sappiamo, parliamo di più di 800 iscritti all'anno e di una frequentazione molto alta da parte della popolazione, soprattutto giovanile.

Vogliamo quindi assicurare qualità e allo stesso tempo il raggiungimento degli obiettivi di razionalizzazione della spesa regionale. Ci sembra una proposta tecnica, molto più che politica, di buon senso. Speriamo che possa incontrare il favore del Consiglio.

Presidente - Ci sono richieste di intervento sull'emendamento presentato dalla collega Pulz? Se non ve ne sono, posso mettere in votazione l'emendamento della collega Pulz. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 18

Astenuti: 17 (Baccega, Barocco, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Morelli, Nogara, Peinetti, Rini, Testolin e Trione).

Il Consiglio approva.

Vi è poi l'emendamento n. 1, che è decaduto. La parola all'assessore Certan, che lo presenta lo stesso.

Certan (AV) - Presento lo stesso l'emendamento, poiché probabilmente l'emendamento della collega Pulz creerà qualche problema alla SFOM, ma questo è, accettiamo il risultato dell'aula.

L'articolo era stato presentato per uscire dalla condizione di quota capitaria che vi era nella SFOM, quindi si era deciso, insieme ai vertici e al Cda della SFOM, di portare questo articolato per poter permettere di fissare all'annualità 2018, che abbiamo ritenuto essere l'anno in cui hanno avuto più iscritti e anche più insegnanti, la percentuale da dare come quota di rimborso per le spese fisse di personale: questo proprio per evitare la questione aleatoria perché, collega Pulz, proprio il suo emendamento, con il quale lei dice di voler evitare l'aleatorietà, non bloccandola a un anno, quindi a un risultato ottiene proprio l'effetto contrario.

Vi è poi un altro problema: la SFOM ha partecipato, con la sua parte di finanziamento proprio, a delle altre offerte sul territorio in misura del 17 percento: ecco perché noi avevamo tenuto l'80 percento di contributo regionale. Questo creerà un enorme problema alla Scuola di formazione e di orientamento musicale, vedremo come risolverlo, tanto, comunque, è una delibera di Giunta che definirà questo, anche perché, probabilmente, tecnicamente non si può accettare. Non c'è comunque alcun tipo di problema, vedremo come procederà chi verrà dopo.

Presidente - Metto in votazione l'articolo 8, così come emendato dalla collega Pulz. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 29

Favorevoli: 29

Astenuti: 6 (Certan, Morelli, Mossa, Nasso, Russo e Vesan).

Il Consiglio approva.

Passiamo all'articolo 9. Chiedo anche ai colleghi di consegnare una copia alla Presidenza dei sub-emendamenti che sono stati accolti in Conferenza dei Capigruppo. Metto in votazione l'articolo. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 10? Stesso risultato. Articolo 11? Stesso risultato. Articolo 12? Stesso risultato. Articolo 13? Stesso risultato. Ha chiesto la parola la collega Morelli.

Morelli (AV) - Je demande une suspension pour une réunion de la majorité.

Présidente - Le Conseil est suspendu.

La seduta è sospesa dalle ore 15:19 alle ore 16:59.

Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Lascerei la parola all'assessore Chatrian affinché faccia il punto sulla sospensione.

Chatrian (AV) - Abbiamo avuto modo di incontrare nuovamente i tecnici del Legislativo, il Coordinatore dell'Avvocatura e anche il Coordinatore del Dipartimento ambiente proprio per mettere a fattore comune le proposte di queste ultime ore da parte dei colleghi. Come più volte ribadito in quest'aula, si tratta di una questione comunque delicata, sono percorsi che arrivano da lontano, come si direbbe, e da pianificazioni che arrivano dal lontano 2014 e 2016. Forse mai come in questo momento il legislatore, questo Consiglio regionale ha il dovere e la consapevolezza di mettere in campo una nuova visione per il presente ma soprattutto per il futuro. Queste sono comunque ore importanti, dedicate a mettere assieme le proposte che arrivano da più parti, in modo da poter trovare una sintesi che vada in quella direzione per raggiungere gli obiettivi principali, che sono quelli di garantire, da una parte, la salute dei nostri cittadini e delle nostre Comunità e, dall'altra parte, il rispetto dell'ambiente, che è il bene più prezioso che abbiamo.

Nello stesso tempo occorre contemperare queste esigenze così importanti con le attività che ci sono sul territorio, attività comunque legate alle decine di discariche di natura pubblica nei nostri comuni, piccole, medie o grandi che siano, e, dall'altra, comunque i percorsi, a livello amministrativo, degli ultimi 10 anni, posso dirlo tranquillamente.

Questa è stata dunque una sospensione che ci ha dato la possibilità di fare ulteriori verifiche e ringrazio tutti i colleghi che hanno voluto partecipare. Grazie, Presidente, per la sospensione. Penso si possa andare avanti con i lavori.

Presidente - Possiamo riprendere, poi torneremo sul tema al momento della discussione degli emendamenti. Siamo adesso all'emendamento n. 3 della II Commissione. Qualcuno vuole illustrarlo? Passiamo allora alla votazione dell'emendamento n. 3, che introduce l'articolo 13bis. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Votiamo l'emendamento n. 4 della II Commissione. Stesso risultato. Metto in votazione l'articolo 14. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Passiamo all'emendamento n. 5 della II Commissione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

Passiamo all'articolo 15, sul quale c'è l'emendamento n. 6 della II Commissione. Ha chiesto la parola il collega Restano.

Restano (GM) - Può darsi che mi sia sfuggito, con tutte queste pause e questa confusione, però vorrei sottolineare come al punto 3 dell'articolo 7: "Indirizzi e obiettivi", che viene modificato dall'articolo 15 di cui stiamo trattando... in Commissione avevo sottolineato la necessità di valutare l'opportunità di portare in Commissione il piano attuativo locale. Non mi risulta che sia stato preso in considerazione fra i cento e più emendamenti che abbiamo portato all'attenzione del Consiglio, volevo quindi sottolineare il mio dispiacere per il mancato accoglimento. Si chiedeva di portare il piano attuativo locale dell'Azienda USL, oltre che all'attenzione della Giunta, che lo deve deliberare, e al CPEL, anche alla Commissione consiliare competente.

Non è stato preso in considerazione ed esprimo rammarico in merito.

Presidente - Passiamo alla votazione dell'emendamento n. 6 della II Commissione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 15? Stesso risultato.

Passiamo all'emendamento n. 7 della II Commissione. Stesso risultato? No, allora apriamo la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 30

Astenuti: 5 (Mossa, Nasso, Pulz, Russo e Vesan).

Il Consiglio approva.

Gli altri due emendamenti non ci sono più, sono tra quelli decaduti. Apriamo la votazione sull'articolo 16. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 31

Favorevoli: 30

Contrari: 1

Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo e Vesan).

Il Consiglio approva.

Passiamo all'emendamento n. 9 della II Commissione, che introduce l'articolo 16bis. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Siamo adesso al punto degli emendamenti con i sub-emendamenti. Ha chiesto la parola il collega Nogara.

Nogara (AV) - Chiedo una breve sospensione.

Presidente - Per chi ci segue, sia da casa che da qui, vorremmo sapere più o meno quanto tempo occorre.

Nogara (AV) - Stiamo solo aspettando il testo dell'emendamento che è stato concordato.

Presidente - C'è un testo concordato e lo stiamo attendendo. Va bene. Appena arriverà il testo concordato, riprenderemo i lavori. Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 17:09 alle ore 18:14.

Rini (Presidente) - Dopo i lavori della Conferenza dei Capigruppo, è stato trovato un accordo, si è raggiunta una sintesi tra l'emendamento presentato da Vdalibra e quello dell'assessore Chatrian. Si è giunti a un nuovo testo, che è sottoscritto da tutti i gruppi presenti, tranne la collega Pulz e il Movimento Cinque Stelle. Adesso discuteremo il sub-emendamento Pulz e poi, invece, discuteremo l'emendamento della Commissione con il sub-emendamento di tutti i gruppi, tranne il Movimento Cinque Stelle e Pulz. La parola alla collega Pulz per l'illustrazione.

Pulz (ADU VDA) - In tempi di timore, giustificatissimo, da parte della cittadinanza, testimone dei viaggi dei rifiuti attraverso i quali la nostra bella Valle si è aperta al turismo del rifiuto speciale industriale, smaltito nelle discariche private che, grazie al controllo lasco delle istituzioni, hanno scoperto un nuovo business, il sub-emendamento che ci era stato consegnato ci aveva sinceramente spiazzati, perché uno si aspetterebbe di veder affermare dei limiti chiari negli emendamenti e nei sub-emendamenti della maggioranza, invece no, o, meglio, non ancora e non abbastanza.

Tutto ciò che dirò vuole, di fatto, essere una risposta all'invito dell'assessore Bertschy fatto in modo molto polemico, che non ho gradito, venerdì; ma andiamo oltre, Assessore, tra noi c'è stima. Abbiamo quindi passato il weekend a lavorare per il superiore interesse dei cittadini.

L'Assessore mi aveva infatti chiesto in che direzione intendiamo, noi di ADU VdA, legiferare. Si riferiva al nostro ordine del giorno, dopo che è stato bocciato con 17 voti a 17, quindi non è passato per un solo voto, visto che il collega Bertin aveva deciso di non partecipare alla votazione; bisognerà poi ricompensarlo.

Quell'ordine del giorno, che secondo noi avrebbe risolto la situazione, chiedeva di legiferare per far sì che nelle discariche per inerti vengano conferiti esclusivamente rifiuti inerti che non richiedono caratterizzazione.

Fin da questa mattina alle nove, in Conferenza dei capigruppo, abbiamo quindi consegnato la nostra proposta, cioè come vorremmo legiferare noi, se non fossimo in minoranza, se la maggioranza fosse trasparente e ci desse i documenti che chiediamo e se avessimo a disposizione tutti gli uffici, come li ha il Governo.

Diciamo questo anche perché la nostra precedente proposta di legge sull'omofobia è lì, in qualche cassetto, ha avuto solo una firma, oltre alla mia; grazie, collega Cognetta.

Le nostre perle di sudore, però, oggi ve le diamo a due condizioni: la prima è che - se non volete che vi venga il naso da Pinocchio e anche far ridere qualsiasi persona che ci conosca - si smetta di dire in quest'aula, e fuori, che noi siamo gli estremisti di Sinistra che sanno solo dire no, guidati addirittura da cieco livore.

La seconda è che non vi permettiate di rimproverarci di voler cavalcare l'onda elettorale dei comitati perché, se ADU VdA non avesse organizzato la serata a Issogne, invitando anche il Comitato di Pompiod, quella voragine di Chalamy si sarebbe riempita di tanti bei rifiuti colorati, esattamente come la prima, ma tanti di più.

Con me militano, infatti, ambientalisti da oltre quarant'anni, che studiano a lungo prima di parlare e lavorano in rete con i massimi esperti nazionali. Anch'io già a 14 anni ero molto sensibile all'ambiente, e avevo pure le trecce come Greta.

I comitati, dal canto loro, hanno fatto capire a tutta la comunità che cosa significhi cittadinanza attiva e hanno svolto il fondamentale ruolo di tafano, che sprona il cavallo a correre più veloce, perché il cavallo della maggioranza, in questo momento, è un po' disorientato, non sa bene verso dove stia galoppando e, nella fretta, rischia di correre verso soluzioni non risolutive.

Per rispondere al vostro invito, noi abbiamo quindi formulato un sub-emendamento e, sinceramente, adesso vi ringrazio di cuore per lo spiraglio di mediazione che tutto il Consiglio ha deciso di aprire, durante le sospensioni, con confronti molto aperti. Soprattutto dopo il confronto con i tecnici mi sono permessa di apportare alcune modifiche, che adesso vi arriveranno in fotocopia e vi chiedo, per illustrarle, anche i cinque minuti della dichiarazione di voto.

Innanzitutto, noi crediamo che non si possano affrontare questioni così delicate, come la gestione dei rifiuti e quindi del nostro territorio, nel momento in cui si affronta ancora il collegato al bilancio, in imperdonabile ritardo. La nostra prima proposta è che il nuovo Governo, dopo le elezioni o dopo il terzo rimpastino inefficace di cui siete maestri, porti la problematica nella Commissione competente, che coinvolga i dirigenti tecnici, una rappresentanza dei due comitati e anche dei portatori di interesse. Questo l'abbiamo scritto al comma 2.

Abbiamo capito benissimo che una revoca delle autorizzazioni non è possibile, quanto meno senza evitare impugnative, visto che vige la libera circolazione delle merci, tra cui anche i rifiuti, e che le revoche sarebbero un disastro per l'Amministrazione, per i ricorsi su ricorsi da parte dei gestori. Non ci siamo spinti quindi così oltre, come ha avuto il coraggio di fare la Lega (forse) insieme alla maggioranza in questa coraggiosa avventura - tanti auguri a tutti - e comunque possiamo già dire che noi voteremo senz'altro la vostra proposta; tra l'altro, questo ce l'hanno confermato anche i legali poco fa.

Poiché però la cittadinanza sta impiegando tutte le sue energie per salvare la politica dai disastri che essa stessa ha precedentemente prodotto - altrimenti non saremmo in questa situazione - almeno chiediamo che le si offra tutta la trasparenza possibile. Il Comitato "La Valle non è una discarica" si chiama così, fra l'altro, perché non vuole liberare solo la sua zona dai rifiuti, ma tutta la Valle d'Aosta e, quindi, non prende di buon grado la separazione dei due destini di Chalamy e di Pompiod.

Nel nostro testo comunque la parte più importante è sicuramente il comma 3, quella dove c'è "trippa per gatti", come dice il collega Gerandin, che ringrazio. Lì diciamo che, nelle more delle modificazioni alla normativa regionale vigente, sono sospesi la realizzazione e l'utilizzo di nuove discariche per il conferimento di rifiuti speciali provenienti da altre regioni. Nelle discariche già autorizzate alla data di entrata in vigore della presente legge, il conferimento dei rifiuti speciali provenienti da altre regioni resta consentito limitatamente ai rifiuti inerti, di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), del famoso decreto di cui abbiamo parlato tante volte, del Ministro dell'ambiente, di settembre 2010. Abbiamo inoltre aggiunto la frase che dice: "con esclusione delle terre e rocce da scavo, codice CER 170504", così nessuno ha dubbi nell'interpretazione.

Nel nostro testo abbiamo poi tolto il comma 1, che avevamo illustrato questa mattina e che aveva ottenuto molte critiche, cioè la questione delle distanze dalle abitazioni. Il nostro ragionamento è che i 70 metri attuali di distanza della discarica di Pompiod dalle case sono troppo pochi, 200 dalle scuole a Chalamy anche, e ci sembra che sia ormai giunto il momento di parlare, più che di lupi confidenti, di discariche confidenti, perché uno se le ritrova in casa.

Mi è stato detto però che con questa proposta avremmo poi chiuso le discariche davvero per inerti, che ci sono, a volte, anche in zone centrali dei paesi, e quindi abbiamo cambiato il comma 2 e abbiamo detto che questa Commissione che si dovrà costituire, cioè quella competente che dovrà occuparsi di queste cose, dovrà proporre un'apposita modifica del piano regionale dei rifiuti volta a introdurre limiti minimi di distanza dai centri abitati per le discariche autorizzate.

Sostanzialmente. vi ho spiegato il testo. Con queste nostre modifiche noi cerchiamo di tenere lontani dalla Valle d'Aosta i possibili residui dei lavori della TAV, perché qualcuno sta certamente già pensando a dove sistemare quei residui, e noi vogliamo essere certi che nessuno pensi né a Chalamy né a Pompiod.

Con questa proposta, che ci sembra piuttosto equilibrata, noi correggeremmo anche l'emendamento n. 10, che ci sembra essere un perfetto esempio di legislazione schizofrenica, e abbiamo fatto riferimento, come vedete nel testo, alle novità apportate dai decreti nazionali sul cosiddetto "end of waste", di cui si è parlato pochissimo durante le commissioni e in questo periodo.

Spero di essere stata abbastanza chiara. Nella fretta ho detto più o meno quello che mi interessava sottolineare.

Presidente - Ci sono altri interventi su questo punto? Ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Vorrei solo chiedere il voto segreto su questo sub-emendamento.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Vorrei fare soltanto alcune precisazioni riguardo all'ordine del giorno discusso la settimana scorsa. Gli ordini del giorno che impegnano un Governo dimissionario, in un periodo preelettorale, sono inevitabilmente tutti fatti a futura memoria e senza conseguenze - compresi quelli che ho fatto io, vale per tutti - anche perché non hanno un'esistenza che vada oltre la legislatura.

L'impegno previsto dall'ordine del giorno in questione era però, vista l'importanza dell'argomento, da adottare subito, senza declassarlo a future buone intenzioni, anche perché lasciar passare il tempo su quest'argomento avrebbe peggiorato e peggiorerebbe ancora di molto la situazione; una situazione già compromessa, riguardante le due discariche oggetto di questa discussione. Ricordo che l'ordine del giorno prevedeva l'impegno di un intervento legislativo in materia.

L'altro giorno in Consiglio si è manifestata, con un certo ritardo, questo bisogna dirlo, la possibilità d'intervenire legislativamente già in questa riunione, attraverso i sub-emendamenti che andremo a discutere e che stiamo discutendo in questo contesto.

Quell'ordine del giorno, a rigor di logica, avrebbe dovuto essere discusso con l'emendamento, anche perché la discussione è la stessa, ma la proposta è stata respinta per ragioni regolamentari, ed è di fatto così. Un fatto che però reputo negativo e che ha condizionato negativamente la discussione e tutto il resto, facendomi anche un po' arrabbiare, perché era questo il momento di mettere assieme il sub-emendamento e l'ordine del giorno, anche perché chiedere alla collega Pulz di ritirare l'ordine del giorno, rispetto a un impegno generico - perché nessuno in quel momento aveva precisamente l'idea di quale avrebbe potuto essere l'intervento legislativo - era oggettivamente, a mio avviso, non corretto. Come lo era, però, non intervenire subito e limitarsi a un ordine del giorno senza effetti pratici; diversamente da quello che si diceva prima, non intervenendo e continuando a compromettere una situazione negativa.

Fortunatamente oggi sarà all'attenzione di questo Consiglio un primo intervento legislativo. Il Consiglio potrà decidere se intervenire e limitare i danni che si stanno creando con queste due discariche, oppure rinviare tutto a data da destinarsi, rischiando di peggiorare ulteriormente la situazione.

Presidente - Altri interventi? Se non ve ne sono, possiamo mettere in votazione segreta il sub-emendamento della consigliera Pulz. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 18

Favorevoli: 8

Contrari: 10

Astenuti: 17

Il Consiglio non approva.

Passiamo ora all'esame del sub-emendamento - presentato dall'assessore Chatrian e dai capigruppo di Lega, Vdalibra, Rete Civica, Misto Restano, Union Valdôtaine, Stella Alpina, Mouv', PNV Front Valdôtain, Alliance Valdôtaine e il Presidente Testolin - e l'emendamento n. 10 della II Commissione. Discussione unica e anche votazione unica, se siete d'accordo. Qualcuno intende prendere la parola? La parola all'assessore Chatrian.

Chatrian (AV) - Io penso che in certi momenti sia importante mettere insieme le forze, all'interno di questo Consiglio, quindi la proposta che quest'emendamento ha al suo interno - limitatamente alle possibilità che oggi ha questo Consiglio e anche su indicazione dei tecnici - penso possa andare nella direzione di salvaguardare la salute e l'ambiente delle nostre comunità, per dare una direzione comune. Credo che questa sia un po' la sintesi su questo dibattito - a cui sono state dedicate numerose giornate e ore di lavoro - che abbiamo affrontato in queste settimane.

Il margine è molto limitato. Questo è il lavoro di un'assemblea, il lavoro di chi legifera, di chi affronta certe tematiche con una certa serietà e, nel momento in cui ci si confronta su una proposta larga, probabilmente la direzione viene data e c'è spazio per affrontare certe tematiche.

Poiché la piccola Valle d'Aosta ha la necessità di avere delle discariche per rifiuti inerti, ho fatto distribuire una tabella a tutti i colleghi, in cui è specificato di cosa stiamo parlando, su che cosa oggi ci si confronta: mattoni, mattonelle, ceramica e miscugli di cemento, tutte le rocce, vetro, cemento, in modo che non ci siano discussioni, oppure insinuazioni, perché riteniamo che tale argomento necessiti di approfondimento.

Come dicevo prima - anche su consiglio dei nostri numerosi coordinatori tecnici e di chi si occupa di tecnica legislativa - penso che sia utile che oggi questo Consiglio dia una direzione comune a una criticità che c'è, da una parte andando a disincentivare e a ridurre e, dall'altra parte, andando a individuare soluzioni che, dal punto di vista dell'ambiente e della salute, siano garantiste per le nostre comunità.

Ribadisco il concetto più importante di questo dibattito: la direzione comune, che c'è e che c'è stata in queste ore e in queste settimane.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - È stata una discussione durata una giornata, molto lunga. Dai lavori del Consiglio non è sembrato, ma in realtà nelle riunioni che si sono succedute, una di seguito all'altra, ci sono state molte differenze e prese di posizioni su diversi argomenti, ma alla fine si è arrivati a una sintesi, che non accontenta tutti ma neanche scontenta tutti, come tutte le soluzioni mediate.

Dal mio punto di vista, una cosa però è importante dirla rispetto a questa norma che si dovrebbe approvare e non so se poi verrà approvata: per la prima volta in questo Consiglio si discute su un'autorizzazione fatta dai dirigenti e che adesso viene messa in discussione con questo provvedimento.

Al di là della questione specifica, credo che vada posto l'accento sul fatto che, in questo caso, la politica prende una decisione differente o, comunque, riforma, o tenta di riformare, una decisione presa dai tecnici. Non è una cosa da poco e non è una cosa che succede spesso, anzi, non ne ho viste tante, di norme così. Mi sembra importante sottolinearlo, perché credo che ogni tanto, forse, la politica possa prendere decisioni che vadano al di là delle mere questioni tecniche, pur avendo il supporto dei tecnici e pur valutando tutti gli aspetti della questione. Magari ci si assume delle responsabilità che possono essere più o meno grandi, ma che vanno nella direzione richiesta dalla maggioranza dei cittadini. Ripeto: non risolve completamente, ma neanche scontenta completamente.

Poi penso anche un'altra cosa e non la penso solo io, ma parlo a nome dei gruppi di Lega, Mouv', Vdalibra e Gruppo Misto nella persona di Restano: anche su quest'emendamento vorremmo il voto segreto, perché nessuno si deve intestare alcuna decisione, su questa cosa. Io non credo che debba essere la vittoria di qualcuno, ammesso che ci sia una vittoria, né la sconfitta di qualcuno, ammesso che ci sia una sconfitta. Se siamo in grado di superare anche questo, siamo liberi di votare secondo coscienza, per ognuno di noi.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Il tema delle discariche è stato fra quelli che abbiamo affrontato fin dall'inizio di questa legislatura, in questo Consiglio. Nell'estate del 2018 il collega Bertin ha presentato una prima iniziativa sulla discarica di Pompiod, a cui hanno fatto seguito, lungo tutto il corso dell'anno, molte iniziative portate avanti praticamente da tutti i gruppi consiliari e discusse anche dal Governo. Si tratta di un argomento che, per la sua importanza e per le sue implicazioni, è tornato molte volte in quest'aula, fino alla risoluzione, approvata a larghissima maggioranza lo scorso autunno, che impegnava - voglio ricordarlo - a valutare la percorribilità della revoca o la revisione degli atti di autorizzazione all'uso delle discariche, a presentare alla commissione competente una relazione sulle analisi effettuate dall'Arpa e a individuare azioni correttive necessarie.

In questo periodo, poi, si è svolta, in concomitanza, l'importante e preziosa azione dei comitati, che hanno raccolto quasi 13.000 firme, a riprova del fatto che la popolazione tutta è fortemente preoccupata e determinata ad avere delle risposte. Ancora nell'audizione di venerdì pomeriggio, il Comitato "La Valle d'Aosta non è una discarica" ci ha detto di voler continuare a perseguire l'obiettivo della chiusura della discarica di Chalamy. Giustamente, dico io, la popolazione non vuole quella discarica e ha ragione. Il comitato fa il suo lavoro.

Spetta però alla politica capire quali strade siano percorribili, trovare delle soluzioni e mettere in campo dei correttivi significativi, per un danno che c'è già stato.

In queste settimane, in questi giorni, in queste ore e fino a poco tempo fa abbiamo tutti cercato di lavorare in questo senso. È una situazione che avrebbe richiesto probabilmente degli approfondimenti ulteriori, che avrebbero dovuto essere valutati con calma e attenzione, ma ci vogliono comunque delle risposte e, in una situazione di grande incertezza - quale è quella che stiamo vivendo a livello politico, che potrebbe portare anche a una paralisi amministrativa di vari mesi - ci vuole una risposta, che sia la migliore possibile, in queste condizioni. Il Consiglio, anche se in extremis, deve prendere delle decisioni.

Ci sono dei provvedimenti, sia pure parziali, che devono andare nella direzione di limitare il più possibile i danni derivanti da scelte passate, che noi riteniamo gravi, scellerate e pericolose. Le proposte avanzate ci paiono un deciso passo avanti; un provvedimento a cui dovranno sicuramente seguirne altri che dovranno andare nella direzione di rivedere tutta la politica relativa alla gestione delle discariche.

La tabella relativa all'ecotassa che abbiamo approvata qualche giorno fa pone dei paletti importanti, innalzando fino a 25,82 euro la tassa per il conferimento dei rifiuti speciali. Non basta nemmeno quella, lo sappiamo, ma, a mio avviso, è l'inizio di un cambiamento di rotta necessario.

Per quanto riguarda poi le scelte future di chi amministrerà la Valle d'Aosta, noi crediamo che si debba procedere con un disegno organico alternativo, con una visione radicalmente diversa, che rientri nella logica di un'economia circolare basata sul riciclo dei rifiuti, più che sul loro smaltimento, e che non ci si limiti più, in futuro, a dire "a Chalamy c'è un buco enorme, dobbiamo riempirlo". Le aree degradate o da bonificare possono essere riutilizzate in modo diverso. Nella cava di Chalamy all'epoca si sarebbero potute trovare altre alternative, ad esempio si sarebbe potuto pensare ad un parco fotovoltaico a terra, a un'area naturalistica o ad altro ancora.

Oggi, però, ci dobbiamo concentrare su queste proposte che, lo ripetiamo, non sono risolutive, ma non farlo, non concentrarsi su questo, avrebbe significato una cosa sola: lasciare tutto così com'è, e sarebbe stata la peggior scelta possibile.

Presidente - Ci sono altri interventi? Se non ci sono altre richieste, metto in votazione l'emendamento n. 10 della II Commissione. Ricordo che ci sarà un'unica votazione dell'emendamento sub-emendato. La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Mi scuso per il ritardo nel prenotarmi. Faccio solo due brevissime considerazioni, che vogliono andare nell'ottica di sottolineare alcuni aspetti.

Le norme tracciano i percorsi che si possono seguire, a livello d'iniziative e di attività svolte dai funzionari, dai dirigenti sotto la guida degli amministratori.

Evidentemente, nel tempo, queste norme possono essere modificate. Oggi la scelta forte, che non è in capo a nessuno ed è in capo a tutti, è quella per cui c'è un tentativo importante di cambiare queste norme e di cambiare le regole del gioco. Questo è quello che la politica, nonostante una fase veramente delicata e anche in quanto ad affidabilità nel suo complesso, ha voluto spendere, in termini di attenzione e di lavoro; perché vi assicuro che chi ha operato su questa tematica - che non sono io, ma i colleghi, sia di maggioranza che di minoranza, sia del governo che dell'opposizione -, ha profuso idee e proposte per arrivare a una conclusione. Penso che questo sia il risultato di una volontà di modificare qualcosa che prima è stato fatto secondo le norme e che da qui in avanti vedrà questo tipo di politica andare verso quello che i cittadini vogliono e che si cerca di fare. Volevo solo affermare questo.

Presidente - Se non ci sono altre richieste, pongo in votazione l'emendamento n. 10 della II Commissione sub-emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 29

Favorevoli: 26

Contrari: 3

Astenuti: 6

Il Consiglio approva.

Passiamo ora all'emendamento n. 11 della II Commissione, che introduce il 16-quater. Qualcuno intende prendere la parola? Se nessuno prende la parola, possiamo metterlo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti eVesan).

Il Consiglio approva.

Vi è poi l'emendamento n. 1 del collega Aggravi, che introduce il 16bis. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Sarò molto sintetico. Per tornare sull'annosa questione delle politiche abitative, quest'emendamento tenta d'introdurre - come avevo già preannunciato in sede di relazione al bilancio - un principio di programmazione finanziaria sulla gestione del fondo di rotazione di cui all'articolo 68.

Qual è l'obiettivo? Nell'articolato trovate sei commi, di fatto il comma guida è il primo e tutti gli altri sono necessariamente ripetuti, perché la norma ha subito varie modificazioni e, per ogni iniziativa finanziabile, il principio è ripreso.

Il principio di fondo prevede che la Giunta regionale individui, entro la fine di ogni anno precedente a quello di riferimento, l'ammontare delle risorse del fondo di rotazione destinate a ciascun intervento, sulla base delle giacenze disponibili sul fondo e delle previsioni di esdebitamento, relative all'anno successivo ai mutui già concessi -cioè: quello che ho nel fondo è quello che mi verrà dai mutui che già ci sono - nonché delle previsioni di rifinanziamento del fondo medesimo.

L'obiettivo delle modificazioni apportate è, per l'appunto, programmare anno per anno la dotazione del fondo di rotazione, in base alle previsioni del fabbisogno finanziario di ogni intervento.

L'articolo, in particolare al comma 1, dice anche che i relativi movimenti in diminuzione, per quelle iniziative che ovviamente non hanno necessità di maggiori risorse, dovranno essere destinati prioritariamente a favore delle tipologie d'intervento che necessitano di maggiori risorse. Oggi il principio dei fondi fondamentalmente è che gli interventi vengono finanziati in base alle disponibilità. Con questa norma s'introduce un principio di pianificazione finanziaria, che non cozza con la cosiddetta "double filière" proposta dai colleghi, perché a questo punto la parametrizzazione della Giunta andrebbe definita pro quota.

È un intervento che guarda al futuro, ma cerca di mettere un argine, o comunque individua una soluzione pratica e concreta, un principio di cambiamento, in una legge che ovviamente deve essere aggiornata alle condizioni del presente.

Presidente - La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Vorrei solo esprimere il nostro voto di astensione in merito all'emendamento proposto dal collega Aggravi, anche perché, leggendolo, a sensazione mi sembrava un momento di aggravamento dell'applicazione delle procedure attualmente in essere, in quanto la definizione a priori delle risorse finanziarie da assegnare alle tipologie di finanziamento che rimangono nell'ambito del 68 non è in grado di dare, in questo momento, delle risposte a delle domande che sono già depositate da tempo e che sono state finanziate, fino a oggi, in ordine cronologico di arrivo, per cui si è seguito un ordine che, a seconda di quando sono arrivate, indipendentemente dalla tipologia di finanziamento alla quale accedono, vanno a essere finanziate a tour de rôle con l'arrivo di nuove risorse a disposizione.

Anche in futuro quest'aspetto dovrà continuare a esistere, a nostro avviso, perché la predeterminazione potrebbe provocare la possibilità di avere delle risorse inutilizzate su alcune situazioni e poi, quando si vanno a utilizzare queste risorse messe a disposizione, per dire, dei mutui prima casa o delle ristrutturazioni o dei tetti in lose, solo a fine anno? Tenendo ferme altre situazioni che invece hanno delle richieste maggiori?

La sensazione è poi stata confortata da una disamina da parte degli uffici regionali. A livello procedurale pertanto in questo momento non porterebbero dei benefici, ma neanche a regime, quindi il voto sarà di astensione.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Ovviamente la dichiarazione è a favore dell'emendamento. Presidente Testolin, io parlavo pro futuro, non parlavo dell'attuale situazione. Io credo che qui si parli spesso e volentieri di programmazione e questo è un principio che introduce una programmazione. Mi spiace, ma lei non mi ha assolutamente convinto, anzi, visto che l'ha citata, le chiederei la possibilità di avere copia della disamina o del parere che hanno dato gli uffici, se esiste, perché, detto fra noi, il principio, visto che i fondi di rotazione possono essere mobilitati senza ulteriori aggravi - e faccio una battuta sul mio cognome - e spesso e volentieri abbiamo ricordato di come siano stati rapinati, non vedo alcun problema nell'andare a rimodulare in corso d'anno la dotazione dei fondi. Forse qualcuno ha paura di dire a priori che certe risorse si utilizzeranno in un determinato modo e non avrà le mani libere per utilizzarle in altre maniere.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Una brevissima riflessione: sinceramente io penso che mai nessun Governo, mai nessun amministratore dovrebbe aver paura di confrontarsi con una programmazione. Penso che sia la base della buona amministrazione. Guai a un Governo che tema quella che dovrebbe essere la base di una buona amministrazione: la programmazione.

In questo caso, in tutta sincerità sono molto dubbioso, come il collega Aggravi, che ci siano dei pareri o degli atti che impediscano di fare buona programmazione. Io ricordo ancora - e lo ricorderò forse per l'ultima volta - quando a marzo 2018 furono cancellati 20,8 milioni di euro dai fondi di rotazione. È vero, non erano fondi di rotazione prima casa, ma con una buona programmazione, probabilmente, invece di toglierli dai fondi di rotazione, oltre 20 milioni avrebbero potuto essere utilizzati per i mutui prima casa. Questo è un esempio di buona programmazione che, con il suo intervento, Presidente, lei conferma di non avere a cuore.

Presidente - La parola al presidente Testolin, per dichiarazione di voto.

Testolin (UV) - Solo per una questione di voto. Evidentemente il fondo in questione è unico e ha delle declinazioni, all'interno della disamina, di un certo tipo, non sono fondi diversi ma sono lo stesso fondo, il quale dà la possibilità di accedere attraverso più misure, ed è interessante segnalare che in un regime normale - lasciamo perdere il regime contingente che, come ho detto, finora è stato gestito in un certo modo e giustamente dovrà essere gestito fino all'esaurimento delle domande in graduatoria allo stesso modo - la programmazione è tempo per tempo, a seconda della presentazione delle richieste. Non si può sapere in anticipo quali saranno le richieste a valere su un certo tipo di beneficio o di un altro, quindi il discorso che voi fate sarebbe quello di dire: io ipotizzo che su un certo tipo di beneficio ci possano essere delle richieste, senza averne esattamente contezza e - se invece le richieste fossero di più su un settore rispetto a quello che avevamo previsto noi - con il rischio che per utilizzare le risorse io debba fare un ulteriore atto amministrativo per decidere questo cambiamento, quindi con un aggravio delle procedure.

Sulla programmazione io sono assolutamente in linea con voi, ma quando serve, non quando non serve.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Non vuole essere un colloquio a due, ci mancherebbe altro, ma lei ricorderà che, ad esempio, nel fondo di rotazione furono inseriti, negli anni, nell'altra legislatura, gli anticipi per i contributi agli agricoltori: quella è programmazione. Quando si dice: "programmazione", non si pretende che vengano fatti i conti alla lira -il fondo di rotazione, come lei giustamente ha detto, è un fondo unico - ma se determinati settori sono in particolare difficoltà meritano eventualmente un occhio di riguardo oppure un messaggio da lanciare. Non possiamo negare che, essendo in scadenza la delibera di Giunta, c'è stata, nei mesi di novembre e dicembre, una richiesta massiccia per mutui prima casa. Questo è successo.

Un minimo di programmazione, tenuto conto che ci sono dei settori in difficoltà e serve un occhio di riguardo, anche se non deve essere un conto fatto all'euro, ci mancherebbe! A noi pareva molto interessante avere un'idea di dove il Governo, chi amministra, pensi che ci siano settori in difficoltà e dove si necessiti di una particolare attenzione.

Non vuol essere un colloquio a due, è esclusivamente un approccio un po' diverso, credo.

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 1 del consigliere Aggravi. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Rini, Testolin e Trione).

Il Consiglio non approva.

Mettiamo ora in votazione l'articolo 17. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Vi è ora l'emendamento n. 2 di Vdalibra. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - L'emendamento n. 2 reca: "Disposizioni in materia di riordino della legislazione regionale in materia di servizi socio-sanitari e socio-assistenziali" ed è composto da due commi. Nel primo comma si chiede, entro otto mesi dall'approvazione di questo testo di legge, che la casa di riposo J.B. Festaz, ai sensi della legge che l'ha creata, passi, come gestione, da quella attuale alla gestione diretta dell'USL Valle d'Aosta, ma, soprattutto, che questo venga fatto a seguito di verifiche da portare in Commissione.

Il comma 2, invece, prevede che, entro 12 mesi dall'approvazione di questo comma, venga fatta la legge di cui si è tanto parlato in questo Consiglio, relativa al riordino di tutti i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari.

Questi due emendamenti, sostanzialmente, vogliono dare una risposta, che politicamente non si è ancora data, a due questioni. La prima è quella della legge di riordino di cui abbiamo tanto parlato, ma che ancora non ha visto la sua luce, per una serie di vicissitudini; la seconda invece chiarisce una volta per tutte la questione del J.B. Festaz, rispetto a quello che dovrebbe essere un riordino che attualmente viene fatto senza una direzione precisa e che invece dovrebbe essere discusso, portato in Commissione e deciso una volta per tutte.

Presidente - La parola all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - Parto dal comma 2, dove si parla di riorganizzazione e di riordino della legislazione regionale in materia di servizi socioassistenziali e sociosanitari alle persone non autosufficienti, con particolare riferimento alla popolazione anziana. Avevamo già anticipato che i lavori erano in corso, che si sta lavorando, che ci sono dei gruppi di lavoro, anche se la risoluzione parla di altro, non entra proprio in quei termini, parla di riorganizzazione complessiva del servizio di assistenza agli anziani sull'intero territorio regionale.

Perché questo emendamento non può essere accolto? Perché è in palese contrasto con la legge n. 5 del 2000, che non prevede tra le competenze dell'Azienda USL la gestione di strutture socioassistenziali, ma di strutture sociosanitarie. Inoltre, nell'ambito dell'organizzazione dell'Azienda USL non è previsto un consiglio di amministrazione. La proposta che si era fatta a suo tempo, condivisa dall'Assessorato, dal J.B. Festaz, dall'Unité des Communes e da una parte dei sindacati, di acquisire in comodato la struttura di Variney per spostare il reparto RSA/UAP del J.B. Festaz, comportava tutta una serie di vantaggi, ma riguardava l'acquisizione in comodato. Per questo su questo emendamento noi riterremo opportuno un voto di astensione.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Credo che questo emendamento sia stata una provocazione, a sentire la risposta dell'Assessore, però pone le fondamenta su un ragionamento che abbiamo portato avanti già da tempo. È anche l'occasione, per noi, per sottolineare a volte come determinate scelte e determinate decisioni abbiano alla base degli atti che poi non trovano evidenza all'interno dell'Amministrazione.

Quando abbiamo parlato del G.B. Festaz, come ha evocato lei, abbiamo fatto una lunga discussione e ci siamo confrontati a lungo per poi trovare una soluzione. Di questo noi ce ne rallegriamo. Però anche fuori da quest'aula siamo stati accusati, io personalmente insieme al collega Cognetta, di avere portato avanti un confronto che non era fondato, in quanto al J.B. Festaz c'erano stati una serie di sopralluoghi, e sulla base di questi si poggiavano tante scelte. Ebbene, abbiamo chiesto il verbale dei sopralluoghi. Nella risposta ufficiale, che non ho qua, è scritto che il sopralluogo è stato fatto nel dicembre 2019 - in effetti, credo sia un errore, però la risposta ufficiale dice "dicembre 2019" e io questo dico - e che non è stato fatto alcun verbale di sopralluogo.

Lo dico da un lato per sottolineare quanto sia importante la verbalizzazione dei sopralluoghi per poter dare evidenza di questo, perché poi noi a volte facciamo dei lunghi discorsi, dei lunghi confronti, politicamente ci scontriamo; per fortuna in questo caso abbiamo trovato, dopo lunghi scontri, una via, una soluzione, che credo porti a una scelta definitiva sul G.B. Festaz, ma anche su tutte quelle strutture N3 di cui tanto abbiamo parlato. Però bisogna porre attenzione agli atti che vengono fatti, perché da questi conseguono delle affermazioni in quest'aula e delle valutazioni da parte, in questo caso, di persone anche coinvolte nelle scelte per via della loro professione, che si espongono e che danno dei giudizi che non sono corretti, perché non suffragati dagli atti.

Ci tenevo a dirlo perché, quando siamo stati coinvolti nella discussione, era un luogo pubblico e sono stato accusato. Io a queste persone, assieme ai colleghi, ho risposto: su cosa si basa la tua opinione? Si riferiva al sopralluogo, di cui non abbiamo evidenza negli atti, e nella nota ufficiale è pure stata sbagliata la data. Sicuramente un errore materiale e nessuno ne ha colpa, perché noi l'abbiamo capito, però bisogna fare tanta attenzione. La discussione di questo emendamento mi permette di sottolineare questo aspetto. Noi dobbiamo fare attenzione a come ci esprimiamo, ai toni, alle volte sbagliamo, ma anche chi si permette di fare determinate azioni e rimproverarci deve guardare bene che quanto dice e quanto afferma sia basato su delle evidenze certe.

Presidente - La parola, per dichiarazione di voto, al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Vede, Assessore, credo che, per quanto riguarda il comma 1, potrebbe anche essere una provocazione, ma, per quanto riguarda il comma 2, ovvero il fatto che il Governo si impegni, entro dodici mesi, a fare una legge, mi sembra una cosa del tutto condivisibile. Sono anni che parliamo di questa cosa e adesso impegnarci per un Governo che verrà sarebbe opportuno, perché chiunque verrà saprà che praticamente entro la fine di quest'anno - è appena cominciato - deve presentare una legge di riordino. Mi sembrerebbe il minimo, sinceramente, dopo tutto quello che abbiamo detto, abbiamo discusso e votato in quest'aula.

Se non viene votato, probabilmente, per non dire sicuramente, non si ha nessuna intenzione di sistemare tutto quanto questo settore. Allora abbiamo perso ancora un sacco di tempo, tanto per cambiare. Chi verrà dopo di noi porterà avanti finalmente un riordino, che è necessario, direi urgente e non più procrastinabile. Magari non lo farà lei, lo farà qualcun altro, ma che si faccia alla fine questa cosa, perché sinceramente quel sistema è al collasso, lo sappiamo benissimo.

Presidente - La parola, per dichiarazione di voto, all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - È vero, abbiamo fatto un confronto serrato su questo tema, colleghi, e l'impegno preso e assunto all'epoca è stato serio e approfondito. Sono certo che voi sapete che le Commissioni stanno lavorando in quella direzione, perché comunque il lavoro che si sta facendo è impegnativo e coinvolge le Unités des Communes, i servizi, l'USL, la struttura e il consiglio di amministrazione del G.B. Festaz. Sapete che il percorso è avviato, ma sapete anche che è complesso e complicato, proprio perché ci sono da fare valutazioni di carattere economico, valutazioni sulle questioni legate alle persone che dovranno comunque essere ospitate in queste strutture e valutazioni di carattere sanitario che sono richieste in contesti diversi della nostra regione: la bassa valle, la media valle, Aosta con le strutture che si stanno completando e Morgex dove l'Unité des Communes si è già ovviamente lanciata in un'affermazione dicendo che avrebbe piacere che fosse l'USL a gestire la struttura; questo è il percorso che va nella direzione per cui si sta lavorando. Sulla base degli aspetti prettamente tecnici, su questo emendamento ribadiamo il voto di astensione, ma il percorso intrapreso sta andando avanti adesso e sono certo che anche chi arriverà dopo di noi lo vorrà portare avanti.

Presidente - Possiamo passare alla votazione. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 23 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Rini, Russo, Testolin, Trione e Vesan).

Il Consiglio non approva.

Mettiamo in votazione l'articolo 18. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Ora l'emendamento 12 della II Commissione, che è sostitutivo. Apriamo la votazione.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Prima di mettere in votazione la legge nel suo complesso, chiedo se ci sono richieste di intervento per dichiarazioni di voto finale. La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio tutta l'aula e i colleghi per questi giorni intensi, per il lavoro vissuto all'interno di quest'aula. Prima di accingermi a dire quale sarà il voto finale sul provvedimento del gruppo Lega, annuncio che, come gruppo, abbiamo deciso di accettare l'invito rivolto, cioè quello di recarci in sede neutra, nell'ufficio della dottoressa Perrin, per rassegnare le nostre dimissioni, cosa che faremo appena finito di votare l'ultimo provvedimento. Riteniamo che, esattamente com'è stato detto da più forze politiche, il nostro incarico sia terminato: ci si era posti l'obiettivo di approvare il bilancio e questo è l'ultimo atto relativamente al collegato. Come già detto, accettiamo questo invito, ci recheremo per dimetterci e invitiamo le altre forze politiche che hanno dichiarato questa disponibilità a seguire ovviamente lo stesso consiglio.

Evidentemente il voto della Lega Valle d'Aosta sarà di astensione.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano.

Restano (GM) - Vorrei ringraziare gli uffici soprattutto, perché credo che cinque giorni e mezzo di Consiglio per il bilancio raramente siano stati vissuti. Li abbiamo messi sotto stress non poco, con continue riunioni, continue richieste di pareri e continue consultazioni, quindi a tutto il personale, a tutti gli uffici, a loro è rivolto il nostro ringraziamento, oltre che ai colleghi che hanno collaborato per questo Consiglio.

È sicuramente stato un record. Non è stato tempo perso, lo ribadisco, ma c'è stato un confronto che nei miei sette anni, nei sette bilanci, non ho mai visto: un confronto abbastanza aperto, sereno, con piccoli momenti di tensione, ma che ha prodotto anche dei risultati. L'abbiamo appena visto sull'ultimo argomento importante trattato, sono state date delle risposte alla popolazione, alle richieste della popolazione. A volte non capita questo, ma questa volta, rubo le parole di alcuni colleghi, siamo riusciti a fare sintesi e a dare delle risposte. Abbiamo dato anche risposte sulla scuola, sulla sanità e, permettetemi, anche sullo sport e siamo orgogliosi di questo.

Una suggestione per chi verrà: pensate all'università sportiva. Ho avuto contatti con l'Università di Varese dove si sta facendo un lavoro in questo senso, con la Lombardia: potrebbe essere un'opportunità per fare del turismo formativo e per portare un'eccellenza in Valle d'Aosta.

Il nostro voto sarà di astensione. La minoranza o vota contro o, quando ci sono delle buone iniziative, si astiene. Così come i colleghi della Lega, con questo voto riconosciamo quanto è stato fatto, il bel lavoro che è stato portato avanti, quindi ci asterremo.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Giungiamo alla fine di un percorso lungo, complesso, da certi punti di vista anche arricchente e interessante. La giornata di oggi, che ci ha visti molto spesso assenti dall'aula, in realtà ha prodotto qualcosa di utile, qualcosa che dà risposta concreta alle istanze della popolazione. Questo mi sembra corretto dirlo, perché immagino che da chi ha seguito i lavori oggi si sarà detto che poco si è fatto nella giornata di oggi. In realtà, quella del mattino è stata una seduta produttiva perché il dibattito, se non si è tenuto in aula, si è però tenuto in altra sede, nella Conferenza dei Capigruppo e nei confronti con i tecnici.

Si è parlato da più parti di assunzione di responsabilità e da parte nostra questo è sempre stato detto. Riteniamo che questo Consiglio regionale abbia ancora alcuni temi importanti da affrontare, alcuni atti da approvare e, in questo senso, verrà convocata una Commissione consiliare nei prossimi giorni per dare risposta alle attese per quanto riguarda i cantieri forestali. Dispiace che dagli emendamenti che erano stati presentati al disegno di legge che abbiamo discusso oggi, siano stati stralciati alcuni temi, tra i quali l'emendamento da noi presentato sull'election day. Non sono stati considerati attinenti al collegato e quindi, a rigor di Regolamento, sono stati appunto messi da parte. Per noi di Alliance Valdôtaine rimane invece un tema di attualità, quindi presenteremo una proposta di legge che vada in questo senso, perché riteniamo che sia il modo corretto per affrontare le elezioni prossime. Naturalmente il nostro sarà un voto favorevole.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Vorrei accodarmi all'invito del collega Manfrin per recarmi nell'ufficio del Segretario generale in cui, se saranno presenti diciotto consiglieri, anche le nostre firme ci saranno. Se saremo in diciotto consiglieri, anche le nostre firme saranno apposte. Qualora invece non riuscissimo a raggiungere questo risultato, sarà comunque con grande soddisfazione che vedremo la presentazione delle dimissioni del collega Manfrin, come dichiarato in aula, che finalmente darà una dimostrazione del suo coraggio e della sua coerenza rispetto alle sue dichiarazioni.

Fatte queste piccole premesse sul prosieguo dei lavori, annuncio che il voto del nostro movimento, come già ripetutamente dichiarato, sarà di astensione.

Presidente - La parola, per dichiarazione di voto, alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Siamo giunti alla valutazione finale e complessiva di questa manovra di bilancio e su oltre una settimana di lavoro straordinario da parte del Consiglio. È stata una discussione di una lunghezza a tratti esasperante, credo senza precedenti nella storia del Consiglio regionale. Un primato, ma tutt'altro che positivo a mio avviso, perché in gran parte indice di un'esasperazione della conflittualità, delle contrapposizioni, invece che della ricerca dei punti d'intesa, che dovrebbe caratterizzare un organismo elettivo che opera nell'interesse della collettività e in cui gli interessi di parte o di partito dovrebbero passare in secondo piano. Il discorso di oggi sulle discariche è un po' un'eccezione rispetto a tutta la settimana.

Dal nostro punto di vista, concludiamo i lavori con qualche elemento di soddisfazione, ma anche con un'amara constatazione e un rammarico. L'approvazione del DEFR e delle tre leggi di bilancio consente di porre fine a un mese di esercizio provvisorio che ha già avuto ricadute negative sul funzionamento della pubblica amministrazione e sui servizi forniti ai cittadini. Siamo consapevoli della responsabilità di aver dato un contributo fondamentale a questo esito, che riteniamo esito utile all'intera comunità valdostana.

Sui documenti di bilancio il nostro giudizio è discreto, anche se non si tratta certo di una manovra particolarmente innovativa, perché rimaniamo nel solco della tradizione. Soprattutto abbiamo apprezzato che su alcune delle proposte da noi avanzate ci sia stata attenzione da parte del Consiglio. Alcuni nostri emendamenti e ordini del giorno sono stati approvati all'unanimità, altri a larga maggioranza. In particolare, ci tengo a sottolineare alcune misure contenute nei documenti che sono stati votati e che consideriamo importanti. La decisione di stanziare una somma rilevante per consentire un intervento sui ticket sanitari, estendendo gli esoneri e riducendo gli importi relativi alla compartecipazione dei cittadini alla spesa per i medicinali e per le prestazioni sanitarie. È un tema che Rete Civica ha introdotto fin alla primavera scorsa con una mozione, lo ricorderete, e a cui abbiamo lavorato con impegno, confrontandoci e sollecitando in questi mesi e trovando la collaborazione dell'Assessore e dei funzionari dell'Assessorato.

Secondariamente la decisione di percorrere con convinzione e fino in fondo la strada della norma di attuazione sulle concessioni per le grandi derivazioni d'acqua, confermando in questo modo una linea chiara per una CVA pubblica, come individuato fin dal mese di luglio. La correzione di rotta sulla questione di Cime Bianche, accantonando il passaggio diretto alla progettazione dell'opera e prevedendo invece una fase di approfondimento sulla sostenibilità ambientale, finanziaria e urbanistica che coinvolga anche i portatori d'interesse, prima di arrivare a una decisione. Abbiamo discusso a lungo di questo e non voglio ritornarci, semplicemente sottolineo che in questo Consiglio i quattro quinti degli eletti sono favorevoli al collegamento, solo sette consiglieri sono contrari e aver approvato quella formulazione permette un ampio confronto sul tema, che non era affatto previsto nella scheda precedente. È una strada in salita, ne siamo perfettamente consapevoli, e la percorreremo con determinazione in ogni modo.

Altri elementi importanti: l'impegno sulla mobilità sostenibile, la decisione di rivedere dopo tredici anni la tassa per il conferimento dei rifiuti in discarica e la scelta di ammettere oggi nelle discariche come Chalamy soltanto rocce e terre da scavo, inerti da provenienza edile.

L'amara constatazione riguarda le modalità con cui si è arrivati al voto e si è svolta la discussione della manovra di bilancio: dedicare tre giorni di lavoro alla manovra di bilancio in Commissione e sette giorni in Consiglio è un dato che evidenzia un comportamento contrario alla logica e al buon senso, al corretto procedimento legislativo. Dovrebbe avvenire l'opposto che presentare un solo emendamento in Commissione e tanti in aula: è un problema di comportamento e di cultura istituzionale, ma è anche un problema di Regolamento, che non da oggi infatti evidenziamo come un problema, un nodo che debba essere risolto.

Infine, il rammarico che è determinato dalla situazione di grande incertezza politica che abbiamo davanti: oggi approviamo definitivamente la manovra di bilancio, ci sono importanti risorse disponibili ma, se nei prossimi mesi saremo privi di un governo e senza un Consiglio, ben poco si potrà fare. A noi pareva e pare ancora del tutto ragionevole programmare l'elezione del Consiglio regionale per ottobre, evitando così di sovrapporre la campagna elettorale per le comunali con quella per le regionali, e utilizzare i prossimi sei mesi per gestire queste risorse e per approvare alcune leggi importanti che sono già quasi pronte per l'approvazione. Questo si può e si deve fare, a nostro avviso, con una larga intesa istituzionale, l'abbiamo detto, con uno scatto di generosità e di orgoglio, chiedendo a tutte le forze politiche di fare un passo indietro rispetto alla corsa ai posti di assessorato. Per quanto ci riguarda, se non ci saranno fra poco le firme che sono state annunciate, nei prossimi giorni noi opereremo in questa direzione.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Si chiude una sessione davvero lunga per quanto riguarda l'approvazione del bilancio, con da parte mia tanti rammarichi, perché avremmo potuto davvero fare qualcosa di più nell'interesse dei valdostani e dei cittadini che sono in difficoltà. Ritengo che alcuni provvedimenti su cui la maggioranza ha fatto muro e non ha approvato, vedi quello dell'agricoltura per fare un esempio, lascino parecchi rammarichi.

Detto questo, il mio sarà un voto di astensione, però vorrei concludere con quella che mi pare l'assoluta novità che nasce dall'intervento della collega Morelli quando ha annunciato che comunque, per quello che riguarda Alliance Valdôtaine, lavoreranno e presenteranno a breve una nuova proposta per quello che riguarda l'election day. Essendo un testo di legge per l'election day non certamente un atto urgente e indifferibile, probabilmente in quest'aula è stato dato l'annuncio che l'accanimento terapeutico riferito a questa legislatura continua. Non posso che prenderne atto, poi magari ho interpretato male io, ma per quel poco che posso immaginare, quando si annuncia un testo di legge come questo, che non è né indifferibile né urgente né oggetto di un Consiglio obbligatoriamente convocato, significa che si sta lavorando sodo!

Presidente - La parola, per dichiarazione di voto, alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - ADU VdA esprime il suo voto contrario anche al disegno di legge n. 47, in primis perché non ci riconosciamo in questo bilancio, in questo atto politico lontano dai nostri orizzonti, a partire dal metodo di lavoro confuso e caotico, certo frutto di un periodo di sconquassamenti senza precedenti della politica valdostana, che ora purtroppo vive una fase di agonia. La corruzione e l'incapacità che hanno portato alla crisi di maggioranza si è ormai trasformata in una crisi istituzionale. Le riforme non sono state sufficientemente discusse in Commissione con gli attori coinvolti, ma sono arrivate direttamente come emendamenti nella finanziaria omnibus, un modo di legiferare che mortifica, secondo noi, il confronto e la partecipazione. Questo bilancio è stato in effetti un'agonia, che credo resterà epico nella memoria, ma non purtroppo per i contenuti a favore della comunità, bensì per la fatica di una programmazione impossibile che ci ha obbligati a lavorare senza sistematicità, con un ritmo affannoso e, non ultimo, durante la Fiera di Sant'Orso. L'altro giorno il consigliere Marzi diceva che, forse quando sarà Presidente Prefetto, farà un provvedimento perché questa concomitanza non capiti mai più.

Ecco, io le chiedo, collega, di sottolineare in quel provvedimento che il bilancio non coinciderà nemmeno più con la settimana della memoria, soprattutto di fronte ad articoli che ci hanno lasciati basiti, come quello dal titolo: "La notte della memoria, il boom dell'Italia che nega l'Olocausto": secondo il rapporto Eurispes, il 15,6 percento degli italiani nega la Shoah. Nel 2007 i negazionisti erano il 2,7 percento. Questo significa che una fetta importante della popolazione italiana e anche valdostana ignora che Auschwitz è stato il punto di non ritorno, in cui si è messa in discussione la dignità stessa dell'essere umano, morta nei campi di concentramento e di sterminio. Credo che non possiamo permetterci, noi per primi, come politici, di sottrarci a questi momenti di altissima formazione civile e morale. Come l'incontro con gli studenti organizzato lunedì 27 gennaio dall'Istituto storico della Resistenza in coincidenza dell'apertura dei cancelli di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa. So benissimo che alcuni di voi hanno partecipato, io no perché ero in ufficio a limare gli emendamenti, che poi avete bocciato tutti, tranne uno; vi ringrazio, e vi ho così permesso di riscattarvi! Abbiamo perso l'incontro con la storica Anna Bravo presso la biblioteca di Pont-Saint-Martin, speriamo questa sera di non perderci anche l'incontro con il professor Claudio Vercelli presso la Biblioteca di Aosta.

Comunque, abbiamo fatto il nostro dovere, nonostante tutto, e siamo arrivati in fondo a un percorso tortuoso, con molti temporeggiamenti e anche fughe in avanti. Di dimissioni parliamo seriamente in dodici, forse sedici: io comunque mi aggiungo, andrò anch'io nell'ufficio della nostra Segretaria generale tra poco. È nell'aria un nuovo raffazzonato governo che mi conferma ancora una volta quanto detto fin dal primo giorno di questa maratona consiliare, cioè che questo è stato il bilancio del patronus per i suoi clientes. Un patronus che non è più solo, non c'è più solo l'imperatore Augusto, ma ce ne sono parecchi, e ce ne sono altri che decidono nelle stanze segrete il futuro di tutti noi. In ogni caso, un futuro di stracci sfilacciati che qualcuno adesso cercherà di ricucire insieme per mettere un bell'abito elegante su un governo di scopo, ma quel governo di scopo resterebbe vestito di stracci così consumati e sporchi che il re sarebbe presto di nuovo nudo.

Io comunque vi ringrazio, perché oggi avete approvato il mio primo emendamento: è stata una grande emozione dopo due anni, insieme alle otto mozioni che sono già state approvate. Sono soddisfazioni.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Anche da parte nostra, come Governo e maggioranza, un ringraziamento a tutto il personale che ci ha sostenuto in questi giorni, ma non solo, anche in questi mesi; direi che è un bilancio discusso lungamente in aula, ma anche preparato lungamente da parte di tutti. Un ringraziamento che vogliamo estendere anche a tutti coloro che hanno lavorato insieme ai gruppi politici e, in particolare come gruppi di maggioranza e come Giunta, credo possiamo estendere al presidente Testolin, che in un momento molto particolare della nostra regione ha comunque saputo lavorare con equilibrio, nell'interesse di tutti, e ha trovato modo di mantenere la calma, anche nei momenti difficili della discussione della scorsa settimana.

Ringraziamo anche coloro che hanno voluto dibattere con noi e lo hanno fatto in maniera costruttiva. Non tutti i dibattiti, proprio per la lunghezza dei lavori, hanno potuto essere raccolti, però tanti temi potranno essere ancora trattati e le forze politiche sicuramente avranno modo di considerarli. Abbiamo valorizzato ognuno le proprie idee e direi che vada a merito forse di una maggioranza aver rispettato i voti di una minoranza su temi così importanti e aperto la possibilità alla popolazione di ragionare su temi come quelli dell'intervallivo; lo vedrei come qualcosa di positivo. È chiaro che gli studi inizieranno e gli studi porteranno a dire se questo grande progetto si potrà fare oppure no.

Grazie anche - credo che un po' tutti ce ne rendiamo conto - a chi ci permette ancora di lavorare qua all'interno con la forza che ci deve essere per qualsiasi eletto: i gruppi, i movimenti, le forze politiche, tutte quelle forze che in questo momento, soprattutto per noi, ci hanno messo in condizione, da un lato, di discutere, anche in maniera aspra, all'interno dei nostri organi, ma allo stesso tempo oggi si prenderanno la responsabilità di capire cosa succederà da domani in avanti. Siamo degli eletti, rappresentiamo delle forze politiche: alle forze politiche, e non a noi stessi, oggi riconosciamo il ruolo di decidere cosa bisognerà fare nei prossimi giorni. Avete scelto la strada delle dimissioni, strada che rispettiamo, la provocazione del collega Vesan evidentemente merita di essere ancora sottolineata: se uno si dimette, si dimette! Dimettersi aspettando gli altri diventa un po' troppo comodo, ma è una scelta. Noi non ci dimettiamo, andiamo fino al 14 febbraio, e poi sarà conclusa la legislatura. Però nel rispetto, collega Gerandin, dei dirigenti, come abbiamo fatto questa mattina rispettando quello che ci hanno detto sugli emendamenti, noi rispettiamo quello che ci ha detto il Segretario generale del Consiglio, che ci ha detto che il progetto di legge sull'election day può essere portato in aula dopo il 14 febbraio ed essere discusso. Noi quindi abbiamo abbandonato ogni discussione a riguardo e presenteremo questa proposta di legge; poi nel merito ognuno si esprimerà.

Chiudiamo quindi una sessione di lavoro importante dove ognuno ha portato le sue idee. Ci sono i soldi per dare una risposta importante sul trasporto pubblico, ci sono i soldi per dare una risposta importante a sostegno delle famiglie sul trasporto scolastico, ci sono tante altre risorse che andranno valorizzate e vedremo chi lo farà. A noi è spettato il compito di cercare di dare un bilancio a questa Regione con i voti che abbiamo dovuto cercare, giorno dopo giorno, di recuperare in Consiglio regionale. Se oggi la comunità valdostana e Regione Valle d'Aosta hanno un bilancio è grazie a coloro che l'hanno votato e grazie a coloro che hanno sostenuto in questi giorni le loro idee, cercando di trovare dei punti di mediazione, altrimenti difficilmente si raggiungono voti, soprattutto si riescono a votare provvedimenti a maggioranza.

Presidente - La parola al collega Ferrero, per dichiarazione di voto.

Ferrero (VDALIBRA) - Per annunciare la nostra astensione, per i motivi che abbiamo già ampiamente discusso precedentemente, e per dire che il sottoscritto e il collega Cognetta saremo alla segreteria della Presidenza, in attesa che si raggiungano i diciotto per apporre queste benedette firme sul documento.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola all'assessore Certan.

Certan (AV) - Seulement deux mots. Je pense que nous sommes arrivés après un mois à une approbation très importante, l'approbation d'un document financier de la Région très important. Ce qui au mois de décembre avait été demandé par des collègues était de débattre un peu plus, de réussir à approfondir des aspects. Je pense que ce mois a été dédié à ça et aussi que les jours passés ici dans le Conseil n'ont pas été perdus, même s'ils ont été très durs. Je crois qu'il est arrivé pendant cette séance de Conseil un peu de tout et l'envers de tout, mais je pense quand même qu'à la fin le document que la majorité approuvera, parce que je me permets de dire que le document final sera approuvé, tient compte et respecte aussi beaucoup de propositions faites. Il y a des amendements qui ont été approuvés aussi par erreur - dans cette séance ça aussi il est arrivé - mais je tiens à le souligner, comme le collègue Bertschy, que c'est important à la fin de remercier tout le personnel : d'un côté, il a été à son poste de travail et il a travaillé normalement, mais il n'a pas travaillé normalement pour ce qui a été le rythme e l'attention aussi. Sûrement il faut les remercier, même pour le respect et, en même temps, l'être sérieux qu'ils ont démontré. Donc, merci à tous.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola alla collega Nasso.

Nasso (M5S) - Solo per aggiungere due considerazioni in più rispetto a quello che ha detto il mio collega Vesan. Anch'io ci tengo a ringraziare tutti gli uffici, è stata veramente una seduta di bilancio che io ricorderò, per ovvi motivi, e per questo ringrazio la delicatezza di tutti i colleghi. Nel ribadire la nostra posizione di astensione, vorrei lanciare anche una provocazione: se si lavorasse sempre come si lavora nei momenti di crisi, secondo me si potrebbe fare bene. Io raramente ho visto la predisposizione di alcuni assessori, come in questo periodo. Questa era solo una piccola provocazione per dire che, quando c'è volontà, si può lavorare fra maggioranza e minoranza con franchezza, rispetto e volontà, anche in momenti chiamiamoli normali. Grazie: solo questo. La nostra posizione, come anticipato prima, è di astensione.

Presidente - La parola, per dichiarazione di voto, al collega Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Anch'io ovviamente parto dalla mia dichiarazione di voto, che sarà ovviamente favorevole a questo documento. Mi associo a quanto detto dall'assessore Bertschy un attimo fa, ossia a un ringraziamento per chi ha voluto con responsabilità votare questo bilancio, perché l'abbiamo detto a inizio seduta una settimana fa, quando abbiamo parlato della necessità della responsabilità che questo bilancio richiedeva, per il fatto di non avere un futuro certo nella sua messa in atto. Abbiamo anche sentito durante il dibattito chi inneggiava a una richiesta di responsabilità, ma per conto terzi, perché abbiamo anche sentito dai tavoli della minoranza una richiesta alla responsabilità della necessità di votare questo bilancio, però da chi, appunto, questo bilancio non l'ha poi votato.

Io, ahimè, credo che nel corso di questa lunga settimana, e più, questo Consiglio non abbia contribuito comunque a riconquistare la fiducia del popolo valdostano. Non credo che abbiamo riconquistato la fiducia di nessun valdostano in più, rispetto a quello che avevamo prima. Vedete, anche tutte le iniziative che indubbiamente sono state portate avanti in questa settimana in modo assolutamente positivo, in un dibattito che è stato arricchente e che ha portato dei risultati molto positivi, non sono comunque sufficienti a motivare questo mese e più di esercizio provvisorio. Delle iniziative che comunque richiederanno mesi per essere attuate e io credo piuttosto che, se già a fine dicembre avessimo preso atto dell'impossibilità di andare avanti in questa legislatura e avessimo, con responsabilità, messo fine alla legislatura a fine dicembre, avremmo già potuto dare delle risposte vere già a dicembre, senza avere necessità dei tamponamenti, comunque positivi, lo ripeto, che sono stati messi.

Vorrei sottolineare tuttavia che questa sconfitta della politica, perché io credo che questo sia, il fatto che una legislatura termini anzitempo è una sconfitta della politica, appartenga a tutto questo Consiglio. Non è una responsabilità di chi in questo momento è in maggioranza, perché in un sistema proporzionale come il nostro credo che l'impossibilità o l'incapacità di mettere insieme un quadro solido, o quanto meno stabile, sia al massimo proporzionale ai numeri che ogni gruppo esprime, quindi la responsabilità delle elezioni anticipate appartiene a tutti noi. Dopo tutti i tentativi che sono stati messi in atto per cercare di comporre una maggioranza diversa nell'ultimo mese, con tutte le vicende che si sono susseguite e che hanno coinvolto anche la politica valdostana negli ultimi tempi, credo che le elezioni in questo momento siano veramente un gesto di civiltà che dobbiamo ai valdostani.

Ci è stato detto, a noi in particolare dell'Union Valdôtaine, che siamo folli a parlare di elezioni in questo momento, essendo un momento di difficoltà. Certo, è sicuramente più facile per quei movimenti che sono in uno stato di grazia o che vedono l'avvicinarsi, o che magari hanno già passato, il culmine della parabola del consenso, quindi vedono questo consenso che inizia a scendere e chiedono elezioni in maniera più vivace. Per noi sappiamo che non è così, ma cerchiamo di essere seri e coerenti con quello che abbiamo detto. Conosciamo ovviamente tutte le difficoltà amministrative dell'ordinaria amministrazione, le difficoltà politiche che dovremo affrontare avendo delle elezioni vicine con le elezioni comunali probabilmente, ma l'alternativa in questo momento non ci pare esistere. Io credo soprattutto che l'Union Valdôtaine, che in qualche modo sta cercando di cambiare pelle, rispetto al passato non voglia sentirsi la responsabilità o comunque il dovere di farsi carico di risolvere una situazione di difficoltà e di crisi, o quanto meno di dover essere al centro di questo, com'è sempre avvenuto nel passato. Come dicevo prima, per semplici questioni anche di proporzionalità dei numeri.

La richiesta delle firme per le dimissioni. Credo fosse una richiesta che io assolutamente a fine dicembre avrei sottoscritto. Oggi, a dieci giorni dalla scadenza naturale della legislatura, mi sembra quasi una presa in giro, ma questo è il mio punto di vista, e comunque assolutamente rispetto chi oggi vuole presentare le sue dimissioni. Noi, come movimento, ci accingiamo fiduciosi, a testa alta, verso le elezioni, senza però sentirci addosso maggiori responsabilità di quelle che la matematica ci attribuisce.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Anch'io mi associo al ringraziamento agli uffici, a chi ha lavorato dietro le quinte su questo bilancio. Io ovviamente dichiaro il voto di astensione, come su tutti gli altri documenti che hanno composto questo pacchetto, e ci tengo a dirlo, lo dirò fino allo sfinimento, perché dal primo giorno in cui siamo entrati in quest'aula ho cercato di riportare la situazione a quella che era. Al senso di responsabilità noi abbiamo risposto quando era il momento, alla disponibilità di lavorare in Commissione abbiamo risposto positivamente, quindi, anche se abbiamo presentato un solo emendamento prima e abbiamo cercato di capire qual era la vera disponibilità, ripeto, dopo che la prima volta ci era stata negata la disponibilità al senso di responsabilità, noi sinceramente, mi spiace - e parlo per tutti i colleghi che hanno partecipato con me dal 17 dicembre a quella famosa riunione informale di Commissione - ci abbiamo provato.

Se il bilancio è stato approvato oggi, se siamo arrivati a questo punto, forse abbiamo soltanto una colpa: di avere dato importanza a questa materia, di avere presentato degli emendamenti e dei contenuti che sono stati discussi, che in parte sono stati accettati ma che non giustificano, perché fa comodo a qualcuno, un voto diverso da quello che noi esprimiamo, e lo ribadiamo. È un fatto che comunque abbiamo portato delle idee, magari nel timing discutibile per molti - non cambierei Regolamento, mi spiace, collega Minelli - ma lasciamo che l'opposizione possa continuare a fare l'opposizione. Lo dico comunque vadano poi le future elezioni, perché io credo che ognuno debba essere libero di esprimersi in commissione o in aula come vuole, altrimenti ci sono dei rischi. Abbiamo già visto che i poteri che ha in mano giustamente un esecutivo sono molto più forti del singolo consigliere di opposizione.

Ripeto: se siamo arrivati a questo punto, per carità, poi alla fine ci diamo tutti la colpa e, come ci siamo già detti e come ha detto qualche collega, dobbiamo chiedere scusa ai valdostani, ma se siamo arrivati a questo punto, scusate, non è colpa della cattiva opposizione che non si è resa disponibile, perché ci siamo resi disponibili, io per primo, e moralmente ne ho pagato anche le conseguenze qualche volta sui giornali. Non mi si dica quindi che non c'era disponibilità, poi se non ci siamo arrivati, anche qua, mal comune mezzo gaudio, perché comunque, quando si parla tra controparti, anche dall'altra parte ci deve essere un senso di responsabilità, altrimenti c'est la faute de tout le monde.

Presidente - La parola al collega Barocco.

Barocco (GM) - Signor Presidente, solo alcune riflessioni. Io penso che il confronto sia sempre positivo. Permettetemi di dire una cosa, però: il confronto non deve rispettare i tempi dello streaming. Qui siamo in un'aula legislativa, un'aula che rappresenta tutti i nostri concittadini e non ci si può chiedere di rispettare i tempi della trasmissione televisiva: non mi sembra di essere stato eletto per un reality, ma per cercare di dare delle risposte ai cittadini. Questo volevo dire, perché poi si guarda il telegiornale, c'è l'audience: lo facciamo tutti; poi io vorrei effettivamente capire che audience abbiamo. Se è come dicono alcuni colleghi, penso sia molto scarso.

Io penso invece, come diceva un famoso cantautore, "penso positivo" e, pensando positivo, penso che, come ho già detto, in quest'aula ci siano ancora movimenti, intelligenze, voglia di fare qualcosa per la Valle d'Aosta, voglia di confrontarsi. Sentiamo dire a un'aula: "ci avete messo sette giorni" da quelle stesse forze che alcuni anni fa dicevano, ma com'è possibile che il Consiglio regionale si chiuda in mezz'ora o in mezza giornata (forse mezz'ora era troppo poco anche per qualcuno). Adesso che dibattiamo non diamo un esempio di concretezza. Cerchiamo di capirci: l'opposizione non è collaborativa, ci ha stressato, ha confutato le nostre idee, ha presentato un DEFR in cui si va dai giudizi più duri ai giudizi più tenui. Ah, è la loro piattaforma elettorale: ben venga! Lo sappiamo prima, possiamo prepararci anche noi una piattaforma. Forse prima della piattaforma ci sarebbe qualche altro passaggio, ma rimaniamo su questo.

Io penso che il bilancio, finché si è in un regime democratico proporzionale puro, sia il frutto di - non vorrei usare dei termini anglosassoni, perché poi il collega Aggravi mi censura - bare game, o qualcosa del genere, cioè la discussione e il fatto di trovarsi in un punto di mediazione. La traduzione è un po' più dura, però diciamo che dal punto di vista politico questo deve essere. Io penso che abbiamo usato i giorni che erano necessari, né di più né di meno.

Presidente - Se non ci sono altre richieste in dichiarazione di voto, prima di mettere in votazione finale vorrei anch'io ringraziare. Sono stati ringraziati tutti i collaboratori, giustamente, della Giunta e tutti coloro che hanno collaborato al bilancio. Io ringrazio di cuore davvero, a nome mio, di tutto il Consiglio regionale e di tutti voi colleghi, tutto il personale del Consiglio regionale: il Segretario generale dottoressa Perrin, la dirigente dottoressa Menzio, tutti coloro che, a diverso e a vario titolo, ci hanno supportati e anche sopportati in queste lunghe giornate di lavoro. Per noi è dovuto, per loro meno, e devo dire che davvero a loro va il nostro ringraziamento; così come a tutti coloro che per lavoro hanno dovuto seguire i lavori del Consiglio regionale e adeguarsi anche ai tempi di questi giorni, mi riferisco in particolar modo a coloro che si occupano di comunicazione.

Do la parola a chi ancora intende fare la dichiarazione di voto. La parola al collega Marzi.

Marzi (SA) - Comincio con il ringraziare l'aula per darmi la possibilità, assieme a tanti colleghi, di arrivare al voto del mio decimo bilancio, di cui sette da assessore in altra assise. Naturalmente il merito va innanzitutto agli uffici e poi a tutti quanti noi che abbiamo fatto il nostro mestiere nei giorni che sono intercorsi. Un ringraziamento particolare lo faccio al presidente della Regione, Renzo Testolin, che si è reso disponibile a fare in modo che si arrivasse a una giornata così importante quale quella odierna.

Ritengo che si siano fatte delle cose importanti in questi giorni. Tanti mi hanno detto: "non hai aperto bocca". Sì, non ho aperto bocca, perché è cambiato il mio lavoro e in questo momento il mio principale obiettivo era quello di restare seduto e garantire il numero legale, affinché si arrivasse a un momento come questo. È compito invece corretto da parte della minoranza portare sollecitazioni e confronto in quest'aula affinché, tutti quanti assieme, si arrivi a migliorare l'atto di indirizzo politico amministrativo più importante di una consiliatura, cosa che spesso ho detto. Quindi assolutamente fiero, voterò positivamente questo bilancio e lo farò assieme ai colleghi della Stella Alpina.

In tal senso, passando agli aspetti più politici, non sarà una sorpresa quasi per nessuno il fatto che noi non soltanto non saremo presenti per apporre le diciotto firme di riferimento, qualora a esse si arrivi, ma siamo anche addirittura contrari sia ad andare a elezioni, sia a governi che abbiano una scadenza, se non quella naturale del 2023. Aggiungo anche un aspetto che secondo me potrebbe essere valutato, qualora si raggiungessero le diciotto firme di riferimento, cioè quello di impegnarsi aprioristicamente a livello privato a fare in modo che la scadenza di un'eventuale votazione anticipata, cioè quella del 2020, abbia una durata massima di al massimo tre anni; non è previsto per legge, ma si può fare privatamente e spiego il perché, brevemente.

Durante il voto di tutti quanti gli atti di riferimento e dell'articolato, ad esempio l'articolo 11 del disegno di legge n. 45, siamo arrivati addirittura a votare delle normative rispetto ad Aosta capitale, quindi ai Comuni. Anche in quell'occasione sono stato assolutamente zitto e mi sono astenuto. Sappiamo benissimo che ci sono tutta una serie di iniziative che, ad esempio, il CELVA e gli enti locali ci chiedono, per tutta una serie di articolati della riforma della legge n. 6 del 2014, piuttosto che della n. 8, che sono ancora in itinere. Siccome noi tendiamo ad attrarre a noi da un punto di vista elettorale gli enti locali, i quali hanno già tutta una serie di difficoltà senza bisogno che anche il Consiglio regionale ci si metta dentro, qualora veramente si dovesse arrivare nel 2020 a elezioni anticipate, tuteliamoli un minimo, facciamo in grado che solo quest'anno abbiano la "sfiga" di dover fare le elezioni assieme alle elezioni regionali.

Pensate un attimo, visto che per Statuto le elezioni regionali durano cinque anni e quelle comunali anche, naturalmente non per Statuto ma per normativa di riferimento, se in questa maniera noi dovessimo addirittura aprire un lento, degradante e abitudinario modo di fare tale per cui ogni quinquennio, nella stessa annualità, si arrivi contemporaneamente alle elezioni regionali e comunali. Pensate alla sfortuna dei comuni valdostani nel dover continuare ad avere a che fare anche con le elezioni regionali. Per cui, un appello che io faccio, ovviamente avendo chiaramente dichiarato che non sono d'accordo ad andare a elezioni nel 2020, è che, qualora mai si dovesse arrivare a questa sciagura, ci si assuma la responsabilità di fare in modo che la durata della prossima consiliatura sia di tre anni, come dovrebbe essere il naturale prosieguo della consiliatura di riferimento.

Chiudo dicendo una cosa alla collega Pulz. Già a ottobre sono stato sindaco e non mi è parso! Per lo stesso motivo non credo che quella domenica mi porterà la stessa fortuna o sfortuna, decida lei. Dico però una cosa rispetto a quanto da lei citato a proposito dei clientes e del patronus: c'era un doppio rapporto, sacer esto veniva detto del patronus che non rispettava i clientes. Comunque sia, la clientela viveva in un sistema di Repubblica romana e nel momento in cui si è passati all'Impero, il concetto di clientes è venuto meno. Questo, ripeto sempre, in maniera binomia e non soltanto dall'alto verso il basso.

Nel ringraziarvi tutti io mi auguro semplicemente una cosa. Collega Manfrin, anche qualora non dovesse raggiungere le diciotto firme, per cortesia non si dimetta. Resti qua, è giovane, è bravo, abbiamo bisogno di lei per la Valle d'Aosta.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Due considerazioni nella qualità di presidente della II Commissione, che si è trovata a dover gestire il percorso del bilancio. È sicuramente stato un percorso difficile, un percorso che forse non si è mai visto negli ultimi anni: tre volte il bilancio è tornato in Commissione, ma abbiamo cercato comunque di sfruttare l'occasione e di cogliere il momento per fare gli approfondimenti che diversamente non si sarebbe potuto. Credo che, seppur in questo clima di difficoltà, ci sia stata la massima collaborazione da parte di tutti i colleghi, di maggioranza e di opposizione, e anche di coloro che non facevano parte della Commissione, che hanno partecipato attivamente. Credo che abbiamo avuto modo di lavorare e renderci utili per portare delle proposte, che poi in parte sono anche state recepite nel bilancio che è andato in votazione.

Abbiamo fatto il meglio che abbiamo potuto, sicuramente si poteva fare di più, se ci fosse stato un clima politico più favorevole, ma così non è stato. Credo sia importante quindi sottolineare quello che è anche un po' emerso dai lavori della Commissione. Abbiamo ascoltato con grande attenzione tutti i soggetti che sono stati auditi e su questa base si è operato per portare i nostri contributi. Così come credo che anche siano state importanti tutte le sollecitazioni che sono state poste dall'opposizione in questi giorni, in questo contro DEFR che è stato presentato, perché, ancorché tante proposte non siano state condivise, sono state spunto di riflessione e di confronto in aula. Un confronto che potrà essere utile e propedeutico per i prossimi passaggi politici e credo che abbia portato alla fine ad approvare un documento contabile che possa essere messo a disposizione dei valdostani e contribuire a mettere in sicurezza la nostra regione. Così come avevo già avuto modo di dire durante gli interventi in Consiglio, è anche vero che però il documento contabile deve essere scaricato a terra nelle azioni che in esso sono previste, quindi sicuramente questa difficile fase, che inizia da oggi, non metterà certamente nelle migliori condizioni la Valle d'Aosta, se non si trovano delle soluzioni politiche alla cui base ci deve essere la capacità da parte di tutti di migliorare il contesto di confronto.

Non sto a entrare nel merito della dichiarazione di voto, l'ha già espressa il collega Marzi, credo sia importante guardare comunque con fiducia al prossimo futuro.

Dalle ore 20:00 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il presidente Testolin.

Testolin (UV) - Anch'io solo per due brevi considerazioni, partendo dal fatto che, alla fine di questo Consiglio legato a corda doppia al bilancio, arriviamo in fondo e vogliamo vedere, come qualcuno ha ribadito più volte in questi giorni, il bicchiere mezzo pieno. Un bicchiere che è stato gestito in maniera comune da quest'aula, dai lavori di una II Commissione che ha cercato di arricchire un bilancio presentato nel mese di novembre, che è stato discusso ampiamente all'interno di queste giornate, io direi tutto sommato in un clima di rispetto, a paragone anche con altre sedute che ci hanno visti in maniera molto più disordinata affrontarci in questo contesto. Un momento che ha visto un lavoro importante da parte anche dei colleghi di Giunta che, in maniera decimata rispetto a quando siamo partiti, ha comunque saputo interloquire sia all'interno del percorso di Commissione sia all'interno di quest'aula, con quella voglia di portare avanti iniziative che sono state costruite in tutto quest'anno, ma in particolare negli ultimi cinque o sei mesi, per proporre un bilancio che avesse delle prospettive di crescita per il nostro territorio, che provasse a rilanciare alcuni temi importanti, alcuni dei quali sono stati assolutamente oggetto di discussione all'interno di quest'aula, alcuni dei quali potranno trovare uno sviluppo nei prossimi mesi. Evidentemente nessuna sollecitazione è andata persa e si è anche avuta l'accortezza e la lungimiranza, a mio avviso, di raccogliere delle suggestioni che, se non nell'immediato, potranno essere rianalizzate nel prossimo futuro, per dare qualche risposta in più a temi che magari nel tempo sono stati sottovalutati. Questo è comunque un segno di attenzione da parte della politica alle problematiche espresse dai portatori d'interesse.

Un'affermazione, però, mi preme farla. Credo che lasciamo, dopo questo periodo di transizione, a un nuovo Governo, che sinceramente non so quando e come arriverà, un bilancio sicuramente in salute, un bilancio sul quale si potranno fare delle modifiche e delle correzioni, si potranno cambiare, leggermente o tanto, le indicazioni da un punto di vista gestionale, ma è un bilancio che lascia le porte aperte per dare delle risposte alla popolazione e per dare delle risposte anche a delle problematiche che da troppo tempo rimangono ferme al loro posto e hanno bisogno di essere alimentate da questo nuovo interesse, che è emerso anche in questi giorni, per traguardare il futuro in maniera positiva. Io quindi direi che alla fine di questi cinque giorni ci sono elementi positivi sui quali poter fare delle riflessioni future e sicuramente un po' più di tranquillità da parte della comunità valdostana, che aveva bisogno comunque di un segnale di approvazione di questo bilancio, perché dà sicuramente un po' più di sicurezza nella struttura amministrativa nel suo complesso.

Mi permetto solo di finire con una riflessione. Noi abbiamo parlato, ognuno di noi ha proposto qualcosa che poi è stato condiviso da quest'aula. Tutte le condivisioni hanno poi un momento finale, che è quello del voto, e ogni suggestione che è stata proposta potrà vedere il suo futuro, la sua alba domani mattina, solo perché ci saranno diciotto caselline verdi che si alzeranno. Io queste diciotto o diciannove, o qualche volta venti, caselline le ringrazio in maniera particolare per quel senso di responsabilità al quale eravamo stati un po' richiamati tutti lo scorso lunedì e che oggi si concretizza in un voto positivo.

Dalle ore 20:02 assume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Possiamo ora porre in votazione il disegno di legge n. 47 nel suo complesso. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 19

Contrari: 1

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Con questo abbiamo terminato i lavori. Buona serata a tutti.

L'adunanza termina alle ore 20:08.