Oggetto del Consiglio n. 1089 del 7 novembre 2019 - Verbale
Oggetto n. 1089/XV del 07/11/2019
REIEZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO PER IL RICONOSCIMENTO DI PALAZZO COGNE QUALE BENE DI INTERESSE CULTURALE IN FUNZIONE DEL SUO SPECIFICO INTERESSE ETNOANTROPOLOGICO".
Il Vicepresidente DISTORT dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri VESAN, NASSO, PULZ e MOSSA e iscritta al punto 34 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra il Consigliere VESAN.
Intervengono il Consigliere AGGRAVI, l'Assessore al turismo, sport, commercio, agricoltura e beni culturali, VIÉRIN, i Consiglieri VESAN, PULZ, AGGRAVI (secondo intervento) e BERTIN.
Replicano l'Assessore VIÉRIN, il Consigliere VESAN e l'Assessore alle finanze, attività produttive e artigianato, TESTOLIN.
Prendono la parola, per dichiarazione di voto, l'Assessore VIÉRIN (astensione) e il Consigliere AGGRAVI (astensione).
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli cinque (presenti: trentuno; votanti: cinque; astenuti: ventisei, i Consiglieri AGGRAVI, BACCEGA, BAROCCO, BERTIN, BERTSCHY, BIANCHI, BORRELLO, CERTAN, CHATRIAN, COGNETTA, DAUDRY, DISTORT, FARCOZ, GERANDIN, LUBOZ, LUCIANAZ, MANFRIN, MARQUIS, MINELLI, MORELLI, NOGARA, PEINETTI, RINI, SAMMARITANI, TESTOLIN e VIÉRIN);
NON APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
RICORDATO l'esito della mozione (oggetto n. 7), approvata con emendamento presentato dall'Assessore alla Cultura, nella seduta consiliare del 2 e 3 ottobre 2019 che impegna la Giunta regionale a valutare, per il tramite della Soprintendenza regionale, la dichiarazione del fabbricato quale bene di interesse culturale;
PRESO ATTO che la normativa regionale (L.R. 56/83) e quella nazionale (D.lgs. 42/2004) individuano, con la stessa denominazione, livelli di tutela non esattamente coincidenti;
EVIDENZIATO che il valore del fabbricato non consiste solamente nella sua qualità estetica, nella sua vetustà e nelle indubbie fama e qualità del progettista, ma si esplica soprattutto nel suo interesse "etnoantropologico", essendo stato ininterrottamente destinato, fin dalla sua edificazione negli anni '30 dello scorso secolo, ad attività ricreative rivolte in prima battuta ai dipendenti della Cogne e successivamente estese a tutti i valdostani, con livelli di diversificazione delle attività e frequentazione altissimi;
CONSTATATO infine che il riconoscimento quale bene di interesse culturale ai sensi del D.lgs. 42/2004, consente inoltre la possibilità di usufruire della defiscalizzazione del costo degli interventi di recupero, di cui si riconosce unanimemente l'utilità;
IMPEGNA
la Giunta regionale a voler procedere, nel rispetto della mozione precedentemente approvata, finalizzando il proprio intervento all'espressione del riconoscimento del fabbricato quale bene di interesse culturale in funzione del suo specifico interesse "etnoantropologico", ai sensi dell'art. 10, comma 1, del D.lgs 42/2004.
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