Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1081 del 7 novembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 1081/XV - Interpellanza: "Notizie in merito alle attività sull'educazione alla Parità di Genere svolte nell'anno scolastico 2018/2019".

Distort (Presidente) - Punto 26 all'ordine del giorno. Per l'esposizione dell'interpellanza, la parola alla collega Russo.

Russo (M5S) - In questa interpellanza parliamo di parità di genere e in particolare delle azioni didattiche messe in campo in ambito scolastico per prevenire il fenomeno della violenza di genere, cioè della violenza sulle donne. Il 25 novembre è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita partendo dall'assunto che la violenza contro le donne è una violenza dei diritti umani, conseguenza della discriminazione contro le donne e delle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna in tantissimi ambiti. La giornata voluta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della violenza sulle donne è appunto il 25 novembre, ma gli eventi e le iniziative organizzate su questo delicatissimo tema da istituzioni, enti e associazioni, sono in programma su tutto il territorio valdostano dalla fine del mese di ottobre fino agli inizi del mese di dicembre 2019.

La Regione Valle d'Aosta riconosce in ogni forma di violenza una violazione dei diritti umani, dell'integrità fisica e psicologica, della libertà e della dignità stessa della persona, tramite la legge regionale n. 4 del 25 febbraio 2013, con cui assicura alle vittime di violenze di genere e ai loro figli tutela, protezione e sostegno per consentire loro, nel rispetto della riservatezza e dell'anonimato, di recuperare la propria autonomia personale, sociale ed economica.

Con la legge regionale n. 4 del 2013 è stato anche istituito il forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, di cui faccio parte come consigliera di minoranza: un gruppo di lavoro interistituzionale, sede di dialogo e di confronto tra le istituzioni e la società, in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere. In questo anno il gruppo ha lavorato alla definizione del nuovo piano di contrasto della violenza di genere e in questi ultimi due mesi alla definizione delle iniziative che i vari attori del forum proporranno nei prossimi giorni fino agli inizi del mese di dicembre.

A mio parere la lotta contro la discriminazione e la violenza di genere soffre di una carenza di risorse economiche, umane e organizzative che limita il lavoro operativo del forum e della Consigliera di parità. È opportuno un lavoro sinergico con il forum e con la Consigliera di parità per migliorare questa scarsa cultura, che ancora è presente, del tema della violenza di genere che permane qui nella nostra regione, ma anche ovviamente in tutto il paese. Per me sarebbe comunque opportuno prevedere una riorganizzazione di tutto il settore.

Abbiamo una delibera della Giunta regionale del 6 settembre 2019 con cui è stato approvato il bando per il finanziamento di progetti antiviolenza, di prevenzione e di informazione contro la violenza di genere. Quest'anno il contenuto del bando si pone l'obiettivo di innescare la riflessione che vede coinvolte in prima linea le nuove generazioni sul tema delle manifestazioni di odio e nei confronti delle donne che oggi vengono agite attraverso i social network, Facebook, Twitter, WhatsApp e Instagram, attraverso offese sessiste, esposizione di immagini private e intime rubate e persecuzioni on line.

Solo un accenno ai dati relativi al numero di violenze, che sono riuscita però a reperire solo riguardo all'anno 2017, del 2018 non li ho trovati, che sono ancora in lieve aumento rispetto all'anno precedente. L'antico mantra delle donne, per cui "forse me lo sono meritato o magari sono io che non ho ancora capito come prendere mio marito", rimane un baluardo femminile a copertura degli episodi di aggressività e violenza subiti. A conferma del lavoro importante che le donne devono ancora fare per uscire dalla spirale di un fenomeno variegato e trasversale a tutti i ceti sociali è il dato che riporta che soltanto il 7 percento delle vittime è consapevole di aver subito una violenza e solo tre donne su dieci arrivano a denunciare il partner violento, le altre lo giustificano o si colpevolizzano. Tra l'altro, molto importante è ricordare il fatto che un uomo che fa violenza non è un malato, ma è un uomo che crede nella sua superiorità. Alle donne serve aiuto per riconoscere la violenza e agli operatori formazione per distinguere i casi di conflitto da quelli di violenza. Quando c'è una denuncia deve scattare il piano sicurezza, l'azione di una rete di assistenza multidisciplinare che non prevede una soluzione unica, ma una differente caso per caso.

Arrivando più nel dettaglio dell'interpellanza. Evidenziato - io ci credo veramente e fermamente - che la prevenzione di questi fenomeni passa tramite la promozione e la diffusione di una cultura del rispetto reciproco fra i sessi, anche e soprattutto con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e dei centri di aggregazione multiculturali in età prescolare e scolare, ricordato che sono presenti le linee guida del MIUR indirizzate alle istituzioni scolastiche autonome per l'attuazione del comma 16 della legge 107 del 2015 che dice: "Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle suddette tematiche". Interpelliamo l'Assessore competente per sapere: "in quante e quali scuole sono state svolte attività sull'educazione alla Parità di Genere nell'anno scolastico 2018/2019 e da chi sono state condotte; quali iniziative, e in quali scuole, si intende svolgere nell'anno scolastico 2019/2020 e da chi saranno proposte; se anche il Difensore civico ha in programma alcuni interventi sull'argomento nelle scuole e/o negli incontri sul territorio con la cittadinanza".

Dalle ore 12:17 assume la presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Per la replica, la parola all'assessore Certan.

Certan (AV) - Grazie alla collega Russo e ai colleghi che hanno presentato questa interpellanza che permette in qualche modo di fare il punto della situazione, in un momento in cui comunque si sta lavorando su questa tematica. Premetto la mia condivisione circa l'importanza della tematica in oggetto e in particolare quanto affermato riguardo ai dati. Sicuramente questa tematica la si risolve con un innalzamento culturale riguardo a questo tema e sappiamo che spesso un miglioramento culturale avviene con il passare delle generazioni e con la sensibilizzazione, non avviene nell'immediato, prova ne sia che spesso quando si tratta di queste tematiche non c'è attenzione o addirittura si sorride, si ride, eccetera. Questo è a dimostrazione del fatto che a volte queste tematiche non sono ancora considerate culturalmente importanti. Per questo motivo, proprio perché invece riteniamo che siano tematiche da non sottovalutare, l'Assessorato all'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili, nel quale sono inserite le competenze relative alla parità di genere, anche l'ufficio della Consigliera di parità e l'Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali che coordina, come lo ha ricordato lei, il forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, che fa riferimento alla legge n. 4 del 2013, sono da sempre sensibili a queste tematiche e lavorano e operano in sinergia.

Posso rispondere a questa vostra interpellanza, che richiede in particolare le azioni da noi intraprese, dicendo che per le singole iniziative relative alle istituzioni scolastiche, nell'ambito della loro autonomia organizzativa e didattica, non viene effettuata una rendicontazione puntuale dalla Sovraintendenza agli studi, quindi io non ho tutte le attività che le scuole in autonomia organizzano con le varie associazioni, anche con una tradizione del territorio che spesso le scuole hanno e che portano avanti, a volte anche con le istituzioni quali i Comuni, i sindaci e gli assessori. Io credo che sia importante mantenere questa loro azione autonoma, però tutte queste attività sono sicuramente nel POF, che è il piano triennale dell'offerta formativa che lei citava, e quindi tutte le famiglie hanno a disposizione il piano triennale in visione e da condividere.

Per quanto riguarda il primo punto, nell'anno scolastico 2018/2019 posso segnalare le seguenti iniziative organizzate dall'ufficio della Consigliera di parità. Lo scorso anno a novembre "Unidas...dalla violenza a un mondo di speranza!", una giornata di studio con attività laboratoriali presso la Cittadella dei giovani di Aosta, rivolta alle scuole secondarie di secondo grado. In particolare erano presenti il Liceo scientifico e linguistico Bérard di Aosta, l'Istituto tecnico Corrado Gex sempre di Aosta, l'Istituzione scolastica di istruzione liceale tecnica e professionale di Verrès, con la partecipazione dell'avvocata dottoressa Rosita Pepe che ha ideato la creazione dell'attività imprenditoriale "Viva Bistrot" a Napoli, per aiutare le donne fuggite dalla violenza di mariti o compagni nel loro percorso di autonomizzazione, poiché è importantissimo questo passaggio; non basta l'azione di denuncia, ma dopo devono esserci altre azioni. La settimana dal 17 al 25 novembre vi è stata la presentazione di "Panchina Rossa" nei Comuni di La Salle, Nus, Saint-Vincent, con il coinvolgimento delle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio che hanno fatto un progetto insieme e hanno lavorato in sinergia con i Comuni. L'8 marzo del 2019 "Comunichiamo quindi siamo... rispettiamoci!", si chiamava così l'iniziativa, la Consigliera di parità, la Cittadella dei giovani di Aosta, il Centro di servizi per il volontariato, il tavolo tecnico permanente legalità e sicurezza, rivolto alle nuove generazioni con il supporto del mondo dell'associazionismo, hanno realizzato una giornata di riflessione con attività laboratoriali rivolte agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado della regione, rispetto al tema della diffusione illecita di immagini e di video sessualmente espliciti - ne ha parlato lei prima, del sexting che è lo scambio di foto, video, sms vocali a sfondo intimo e sessuale, che comunque tra gli adolescenti sta imperando e molte famiglie non ne sono assolutamente a conoscenza, poiché sappiamo che i social non sono assolutamente un elemento di condivisione nelle famiglie e i ragazzi e gli adolescenti spesso navigano senza che i genitori sappiano cosa stanno facendo - sulla cultura estetica e rispetto del corpo della persona.

Il programma 1 del piano regionale della prevenzione della Regione Valle d'Aosta, "Rete di scuole che promuovono salute", prevede che le singole iniziative contribuiscano a diminuire le disuguaglianze. Nel corso di questi ultimi anni si è cercato di operare in sinergia con tutti gli enti e organismi che si occupano di queste tematiche, in modo da rafforzare e coordinare gli interventi e razionalizzare la programmazione nel corso dell'anno; queste attività avvengono con l'ispettrice Vernetto e con le strutture dell'Assessorato alla sanità, che lavorano su questo piano della prevenzione.

Per quanto attiene il punto 2, a proposito dell'anno scolastico in corso, la giornata del 25 novembre, lo ha ricordato lei, si avvicina e sono in previsione diverse iniziative. Diciamo che è poi un periodo di una o due settimane in cui vi sono delle iniziative - non sono tutte raggruppate nel giorno 25, che è un po' una data simbolica - che verranno presentate tra l'altro la prossima settimana, perché rientranti nella campagna antiviolenza del 2019. Con deliberazione della Giunta regionale n. 681 del 24 maggio 2019 è stato approvato il piano di corresponsabilità educativa e legalità, proposto dal tavolo tecnico permanente legalità e sicurezza del quale fanno parte anche le forze dell'ordine. Si evidenzia che il sopraindicato piano presenta un'azione mirata in tema di iniziative di informazione e sensibilizzazione legate alle pari opportunità, alla prevenzione e al contrasto della violenza e che la stessa rientra tra le proposte del catalogo telematico dell'offerta educativa 2019/2020, con il titolo "La violenza di genere non ha confini". Riporto le varie iniziative per ora programmate: la campagna antiviolenza 2019, il 25 novembre giornata di riflessione e sensibilizzazione "Io.. tu.. Noi! Insieme possiamo farcela", con la finalità di diffondere la cultura del rispetto dell'altro, facendo conoscere il punto di vista maschile in materia di prevenzione della violenza contro le donne e frutto di una stretta collaborazione tra l'associazione Centro donne antiviolenza di Aosta, il servizio Arcolaio, il tavolo tecnico permanente della corresponsabilità educativa e legalità, l'ufficio della Consigliera di parità e l'associazione Uniendo Raices.

Premetto che, come ha detto lei, affinché questa cultura di parità aumenti, è importante che non sia un tema trattato solo fra donne, ma che lo sia fra tutti, perché tutte le componenti della società devono essere coinvolte. A novembre 2019 saranno anche inaugurate tre o quattro panchine rosse, inserite all'interno di un percorso di riflessione e sensibilizzazione progettato dalla Consigliera di parità. È un'iniziativa sicuramente simbolica questa delle panchine rosse, che però si sta diffondendo in tutto il mondo: in Australia e anche in Argentina. È partita dalla Lomellina, da Tina Magenta che è una donna degli Stati generali delle donne che l'ha proposta: sicuramente è un'iniziativa simbolica, ma è assolutamente un messaggio che sta passando, poiché su queste panchine ci sono i numeri di riferimento. Ci sono poi altre iniziative a marzo 2020 e per concludere ci sono tutta una serie di iniziative interessanti sempre con il forum permanente contro le molestie, che poi le trasmetto.

Per quanto riguarda invece l'ultimo punto, il Difensore civico è incardinato presso la Presidenza del Consiglio regionale per la legge n. 17 del 2001 e svolge interventi nelle classi delle scuole secondarie e di secondo grado, volti a illustrare il ruolo e i compiti della sua figura. Per quanto riguarda il tema delle pari opportunità non sono previsti interventi o incontri nelle scuole o aperti ai cittadini, in quanto il Difensore civico non ha questo ruolo, ma procede solo su presentazione di specifica istanza.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Russo.

Russo (M5S) - Grazie Assessore. Sinceramente la sua risposta mi lascia un attimo interdetta per vari aspetti. Sicuramente condivido con lei il fatto che la violenza di genere non sia percepita come un problema, questo è sicuro, nel senso che molte donne non hanno neanche la percezione di che cosa sia la violenza e questo è culturalmente un grandissimo problema per la prevenzione della violenza stessa. Il fatto che non si riesca a ottenere comunque i dati delle scuole e quali attività specifiche le scuole abbiano fatto sulla violenza di genere è un problema! Le dico un attimo qual è la mia visione: la questione della prevenzione della violenza non è più ormai, mi sembra che i dati che abbiamo sulla società in cui viviamo siano evidenti, una cosa che possiamo fare o proporre a macchia di leopardo. A oggi la scuola deve lavorare in modo importante e specifico sulla prevenzione della violenza di genere e sulla prevenzione di tutti i tipi di violenza. Mi sembra chiaro che i ragazzi non debbano solo vedere una panchina rossa che, per carità, li sollecita a una serie di riflessioni, forse, ma è necessario fare dei lavori di approfondimento sul tema del rispetto delle diversità e della diversità di genere, che è tutt'altra cosa. Noi abbiamo necessità che all'interno delle scuole, come veicolo fondamentale ancor di più rispetto al sistema sanitario, vengano fatte delle azioni incisive sulla prevenzione. Collega Certan, a me sembra che quello che lei mi ha detto sia un'altra questione: lei mi ha sottolineato quali sono le iniziative che ci saranno sul territorio, ma io non volevo dire quello, io volevo sapere in quante scuole sono state fatte e quali iniziative sono state fatte.

L'ultima cosa: il Difensore civico è in realtà da un anno anche il garante dell'infanzia e dell'adolescenza e credo che tra le sue funzioni ci sia anche quella di proporre delle iniziative a garanzia e a tutela dei minori, tra cui anche il sensibilizzarli a tutti gli episodi di violenza che si possono verificare intorno a loro.