Oggetto del Consiglio n. 885 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 885/XV - Parere sullo schema di decreto legislativo concernente norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di istituzione di un Collegio dei revisori dei conti.
Rini (Presidente) - Punto n. 46 all'ordine del giorno.
Colleghi, con nota in data 26 giugno 2019 il Capo di Gabinetto per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha trasmesso, ai fini dell'acquisizione del parere di cui all'articolo 48 bis dello Statuto speciale, lo schema di decreto legislativo concernente norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di istituzione di un Collegio dei revisori dei conti approvato dalla Commissione paritetica in data 17 giugno 2019. La I Commissione, in data 9 luglio 2019, ha espresso, all'unanimità, parere favorevole. Il Consiglio è ora quindi invitato ad esprimere il proprio parere sullo schema di decreto legislativo, ai sensi del secondo comma dell'articolo 48 bis dello Statuto speciale.
La discussione generale è aperta. Chiedo ai colleghi se ci sono richieste di intervento. Ha chiesto la parola il collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Volevo esprimere soddisfazione, e penso che sia condivisa da parte di tutto il Consiglio, del fatto che oggi si dia un parere positivo ad una norma molto molto importante; una norma molto importante perché credo che ci fosse una forte anomalia dal punto di vista funzionale e dei ruoli all'interno di quest'Aula, poiché purtroppo bisognava di anno in anno individuare o comunque indire un Collegio interno tra Consiglieri che andasse a svolgere - lo dico in maniera semplice, perché poi non è così - un'attività di revisione sul bilancio. In realtà quello che andavano svolgere non era la stessa attività che verrà svolta sicuramente da un Collegio di revisori costituito comunque da soggetti che sono in possesso di esperienze e, soprattutto, anche di conoscenze approfondite sulla tematica. Spero che poi potranno essere identificati nella maniera più indipendente dalla scelta possibile.
Questo tipo di norma, di previsione, come dicevo, permette di evitare una stranezza dal punto di vista funzionale perché, se vogliamo, la stessa Aula che si pronuncia sulla votazione di un atto controllato da stessi membri non è un qualcosa di bellissimo, dal punto di vista dei controlli. Forse è la prima... perdonatemi una piccola esperienza personale ma, venendo dal privato e avendo trovato questa struttura, sono rimasto abbastanza basito; però funzionava così e, giustamente, si faceva quello che si poteva fare con le regole di quel momento. Sicuramente all'epoca, da Assessore, avrei portato avanti prima possibile questo tipo di norma, ma la Paritetica non si riusciva a nominare. Finalmente c'è una Paritetica, finalmente arriviamo a questo schema di norma di attuazione.
Io vorrei però focalizzare l'attenzione su un altro aspetto. Non c'è soltanto un discorso di controllo contabile diciamo esterno o comunque diverso da chi il bilancio materialmente lo fa. Questo tipo di norma è anche una sorta di garanzia o comunque di aiuto ulteriore - perché così deve essere il controllo - per gli uffici, per i tecnici, per chi il bilancio lo redige e per lo stesso Assessore che, in quel momento, di fatto, è una specie di tecnico ma è anche un politico. Perché? Perché, comunque sia, avere un Collegio di revisori terzo che di fatto non fa parte assolutamente del processo ma è la parte finale del processo di valutazione dei nostri conti, permette anche di avere una chiusura di controllo, di aiuto e di miglioramento per quello che riguarda appunto la sicurezza sui conti. Questo ci permette anche - lo diciamo spesso - di essere in linea e a norma con le altre realtà e di darci una garanzia che fino ad oggi purtroppo in parte non avevamo, proprio perché il Collegio formato da Consiglieri sicuramente faceva un'attività che non aveva una profondità e una costanza come il Collegio dei revisori andrà a fare. Credo che questo tassello permetta ulteriormente di differenziare le funzioni che un controllore deve avere rispetto ad un decisore e ad un compilatore; funzioni che spesso, purtroppo, facendo un ragionamento più ampio, abbiamo anche un po' visto in Valle d'Aosta, spesso non è molto chiaro. È capitato, non c'entra principalmente con i conti ma c'entra con i finanziamenti, quindi con una parte dei conti: noi abbiamo degli organi anche esterni che basano la loro sopravvivenza su strumenti di finanza derivata e purtroppo ci troviamo spesso a ricevere lettere - come ho detto ieri - che in realtà ci vengono a dire e vengono a dire a quest'Aula che cosa fare. Purtroppo io credo che ognuno deve avere il proprio ruolo, come in questo caso: chi controlla i numeri non è colui che li fa e non è colui che li vota.
Inviterei chi scrive certe lettere - giustamente possono essere un sentiment, come si usa dire, del territorio - a rispettare i ruoli. C'è chi fa le leggi, chi le mette in pratica e chi, magari, come prevedono le regole, deve dare dei pareri o comunque si deve esprimere. Sicuramente non deve dettare l'agenda a chi le leggi le deve fare, perché le regole sono chiare come saranno chiare le regole relative al controllo del bilancio. Purtroppo, però, come ho detto - e qui concludo per dare spazio alla discussione - spesso le pile si ricaricano e certi telecomandi funzionano molto bene.
Voglio ringraziare una figura che, secondo me, in questo caso ha comunque funzionato, la figura di garanzia, quella del Presidente del Consiglio, che comunque, forse anche un po' memore del caos necessario di ieri, ha risposto al CPEL che ci chiedeva soprattutto di costituire e definire un'azienda un po' diversa da quella che forse il Consiglio avrebbe dovuto definirsi, rammentandogli che l'articolo 65 della legge n. 54 del 1998 stabilisce appunto quali sono le funzioni del CPEL, come la futura norma che regolerà la norma di attuazione relativa al controllo dei conti definirà che cosa i controllori devono fare. Le regole sono regole. Ieri il Presidente citava la locuzione latina del pacta sunt servanda. Io oggi vorrei citare la locuzione latina che dice dura lex, sed lex, anche per il CPEL.
Presidente - La parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Ritorno all'oggetto del punto all'ordine del giorno, che non è l'attività del consorzio degli enti locali.
Oggi andiamo a sanare finalmente un'anomalia del nostro Consiglio, che ogni anno si trovava a dover nominare una sorta di controllore di sé stesso, un retaggio del passato ormai inadeguato ai tempi. Peraltro, tornando ai Comuni, l'attività dei Comuni ha dei revisori dei conti esterni da moltissimi anni. La nostra era l'ultima realtà ad avere una sorta di controllo interno, certamente poco efficace e a volte anche un po' imbarazzante, pertanto è un'occasione positiva. Tra l'altro, da questo punto di vista, non si può che ringraziare l'attività della Commissione paritetica che in poco tempo è intervenuta in questo apparentemente piccolo intervento, ma comunque importante.
Le norme di attuazione si stanno dimostrando sempre più uno strumento efficace per modernizzare e adeguare la nostra realtà ai tempi. È pertanto un passo avanti importante in questo settore e ovviamente credo che, come tutti, non possiamo che esserne soddisfatti.
Presidente - La parola al collega Mossa.
Mossa (M5S) - Oggi siamo chiamati ad esprimere un parere sull'istituzione di un Collegio dei revisori dei conti. Fondamentalmente, secondo me, sono due gli elementi da mettere nel piatto: uno, che ruolo svolge il Collegio dei revisori dei conti e, l'altro, se è una figura effettivamente necessaria per la Valle d'Aosta.
Partirei dal primo elemento. Il ruolo del Collegio dei revisori dei conti è quello di vigilare sull'osservanza delle disposizioni di legge regolamentari e statutarie, provvedere agli altri compiti previsti dalla normativa vigente compreso il monitoraggio della spesa pubblica e svolgere il controllo secondo le disposizioni di cui all'articolo 20 del decreto legislativo 30 giugno 2011, n. 123. Quali sono queste disposizioni previste dall'articolo 20? Ve ne leggo alcune. Comma 2: "Il Collegio dei revisori dei conti e sindacali in particolare devono: a) verificare la corrispondenza dei dati riportati nel conto consuntivo o bilancio d'esercizio con quelli analitici desunti dalla contabilità generale tenuta nel corso della gestione; b) verificare la loro corretta esposizione in bilancio, l'esistenza delle attività e passività e l'attendibilità delle valutazioni di bilancio, la correttezza dei risultati finanziari, economici e patrimoniali della gestione e l'esattezza e la chiarezza dei dati contabili presentati nei prospetti di bilancio e relativi allegati; c) effettuare le analisi necessarie e acquisire informazioni in ordine alla stabilità dell'equilibrio di bilancio e, in caso di disavanzo, acquisire informazioni circa la struttura dello stesso e le prospettive di riassorbimento affinché venga nel tempo salvaguardato l'equilibrio; d) vigilare sull'adeguatezza della struttura organizzativa dell'ente e il rispetto dei principi di corretta amministrazione; e) verificare l'osservanza delle norme che presiedono la formazione e l'impostazione del bilancio preventivo e del conto consuntivo o bilancio di esercizio; f) esprimere il parere in ordine all'approvazione del bilancio preventivo e del conto consuntivo o bilancio d'esercizio da parte degli organi a ciò deputati sulla base degli specifici ordinamenti dei singoli enti; g) effettuare almeno ogni trimestre controlli e riscontri sulla consistenza della cassa e sull'esistenza dei valori dei titoli di proprietà e sui depositi e titoli e titoli a custodia". Salto i commi 3, 4, 5 per non tediarvi troppo e passo direttamente al 6, che è quello che mi piace di più. Comma 6: "Alle sedute degli organi di amministrazione attiva assiste almeno un componente del Collegio dei revisori e sindacale" e, infine, comma 7: "I componenti del Collegio dei revisori e sindacale possono procedere ad atti di ispezione e controllo anche individualmente".
Dopo aver elencato le funzioni di predetto organo, tutt'altro che superficiale, passerei alla vera domanda: è questa una figura necessaria per la Valle d'Aosta? Dopo tutti gli scandali che hanno visto coinvolta la nostra Regione, che ormai sfiora la vetta tra le Regioni più corrotte d'Italia, dopo la constatazione della presenza radicata della 'ndrangheta sul nostro territorio anche attraverso le attuali operazioni Geenna e Altanus, ora che siamo coscienti che mafia e corruzione sono ormai diffuse fin dentro le istituzioni a tutti i livelli, partendo dai Comuni fino ad arrivare al Consiglio regionale, visto che i cittadini hanno bisogno di tutele e garanzie al fine di arginare il più possibile questi fenomeni malavitosi, riteniamo che questa figura non solo sia necessaria, ma è fondamentale per la nostra Regione e ci auguriamo che, una volta istituito il Collegio dei revisori dei conti, si possa fare finalmente luce anche su tanti misteri ancora irrisolti, ai quali neppure noi, attraverso il nostro ruolo ispettivo, siamo riusciti a dare delle risposte, nemmeno grazie all'ausilio delle nostre prerogative date attraverso l'accesso agli atti previsto dall'articolo 116 del nostro Regolamento. Ieri, ad esempio, siamo stati chiamati a votare leggi importanti quali la variazione e l'assestamento di bilancio, il tutto scaricato pochi giorni fa nelle Commissioni e votato in tutta fretta, senza nemmeno dare la possibilità ai Commissari di poter analizzare a fondo i bilanci o audire, se non altro, i portatori di interesse. Perciò ben venga un controllo indipendente sugli enti pubblici e sui bilanci regionali, ben venga l'istituzione del Collegio dei revisori dei conti, ben venga qualsiasi azione che possa rendere l'Amministrazione il più trasparente possibile.
Presidente - La parola al collega Marquis.
Marquis (SA) - Ritengo che questo sia un momento importante, perché siamo chiamati a discutere e a dare il parere, come Consiglio, su un progetto di norma di attuazione, un progetto di norma che riferisce alla definizione di questo strumento significativo e importante per la Valle d'Aosta, ovvero l'istituzione del Collegio dei revisori dei conti. È un'iniziativa legislativa volta a sanare una questione - come è stato già detto da chi è intervenuto prima di me - che ci rendeva anomali rispetto alle altre Regioni, ovvero noi non eravamo dotati, sino ad oggi, di questo organismo. Abbiamo sempre dovuto far fronte a queste incombenze, così come abbiamo potuto, attraverso il coinvolgimento di Consiglieri regionali, a fare valutazioni sul bilancio che veniva approvato dal Consiglio regionale. Abbiamo sempre trovato dei volenterosi che si sono occupati di questo, che si sono assunti delle responsabilità difficili per esprimere dei pareri, e credo anche che a volte, con molta difficoltà, si sono trovati ad esercitare questo ruolo.
Ritengo sia corretto andare in una direzione dove possiamo rivolgerci anche noi a un organismo terzo, indipendente, dotato della competenza necessaria per esprimere ogni tipo di valutazione sulla regolarità contabile e finanziaria economica dell'Amministrazione regionale. L'articolato è abbastanza semplice: aggiunge l'articolo 6 bis al decreto legislativo del 2010, che è quello che istituiva la sezione di controllo della Corte dei Conti in Valle d'Aosta, che ha sempre collaborato con la Regione per verificare i bilanci, anche quelli degli enti strumentali e degli enti locali territoriali. Credo che potrà svolgere questo ruolo, così come previsto da questa bozza di decreto, in sinergia e in raccordo con il nuovo organismo che oggi andiamo ad introdurre. Mi auguro che oggi possiamo uscire all'unanimità con un segnale forte in questa direzione, così come mi auguro che il Governo successivamente dia una pronta risposta di approvazione a questo schema per far sì che, già dal prossimo bilancio, possiamo partire con l'attivazione di questo prezioso strumento.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Il nostro parere, in merito alle norme di attuazione dello Statuto speciale per l'istituzione di un Collegio dei revisori dei conti, è assolutamente favorevole. Ci pare indispensabile che venga costituito tale organo regionale di vigilanza con oneri a carico del bilancio regionale, a seguito dell'entrata in vigore di una legge che ne precisi il funzionamento in accordo con la Corte dei Conti, la cui sezione per la Valle d'Aosta è stata istituita solo nel 2010 per il controllo dell'Amministrazione regionale degli enti locali e delle istituzioni pubbliche. Come abbiamo visto di buon occhio quella creazione di un organo indipendente in grado di vigilare sulla regolarità contabile, secondo la normativa che è statale ed europea, allo stesso modo esprimiamo soddisfazione e parere favorevole all'atto normativo che vuole essere in fondo un atto di completamento. Crediamo che tali controlli non possano che garantire la serietà e anche la serenità della comunità valdostana rispetto alla gestione del denaro di tutti, dei soldi pubblici.
Alla luce dei tragici eventi del 23 gennaio sentiamo e ci facciamo con onore portavoce di tutta la sete di trasparenza e di verità dei valdostani onesti. Devo a questo proposito confidarvi che anche per me, come per il collega Aggravi, uno dei primi motivi di grande stupore all'entrata in quest'Aula, lo scorso anno, è stata proprio l'assenza di un Collegio serio, competente e indipendente dei revisori dei conti, allorquando ci è stata chiesta la disponibilità come revisori a noi Consiglieri per quello che mi è parso subito una proforma in assenza di competenze specifiche oppure in presenza di competenze specifiche da parte di persone che, però, non si trovano più in quest'Aula. Sarà perché provenivo da un'esperienza di forte controllo di ogni centesimo di denaro pubblico investito presso l'Istituto storico della Resistenza, dove peraltro c'era un bilancio davvero troppo magro, mentre invece qui parliamo di un miliardo e quattrocentomila euro e quindi forse un controllo è assolutamente necessario.
Sarà poi interessante capire secondo quali criteri verranno nominati questi revisori dei conti. Ci auguriamo con criteri che tengano veramente conto del curriculum, del merito di competenze professionali verificabili che serviranno, speriamo forse anche, a regolamentare la stessa materia negli enti locali con la medesima volontà di procedere a controlli efficaci super partes a garanzia del regolare andamento anche finanziario della nostra comunità tutta. In sintesi, con l'introduzione di questo organo indipendente di controllo sull'attività della Regione, si dà attuazione al nostro Statuto speciale e la storia recente e la tragica cronaca locale evidenziano con forza la necessità e l'urgenza di tale Collegio dei revisori dei conti.
Presidente - La parola al collega Barocco.
Barocco (UV) - Quando si parla, si approva e si dà un parere su una norma di attuazione che aumenta o conferma la nostra autonomia, penso che non si possa che essere soddisfatti. È un processo virtuoso che si inserisce nell'arricchimento delle nostre norme. Esprimo quindi tutta la nostra soddisfazione per questo risultato, in particolare alla Commissione paritetica che ha lavorato e al suo Presidente, professor Louvin.
Permettetemi solo una chiosa che ha un po' di personale. Io sono stato uno di quei revisori e vorrei comunque ribadire che, nell'ufficio che un Consigliere svolge... penso che nella serietà di ognuno di noi ci sia la volontà di affrontare anche questi temi con la massima serietà. Non vorrei sembrasse una difesa ufficio di questa categoria chiamata di "volenterosi", che io definisco solo di Consiglieri seri. Fino ad adesso l'hanno fatto, hanno cercato di farlo, ma non sono soli, perché gli uffici sono a disposizione. Nell'ultima e mia unica esperienza sono arrivato, avevo tutte le carte a disposizione, ho chiesto di verificare insieme agli altri colleghi determinate poste di bilancio e non mi è stata senz'altro imposta nessuna remora e nessun indirizzo per svolgere questo lavoro. È chiaro che c'è stato - lo abbiamo sottolineato tutti e tre, noi, che eravamo stati incaricati da voi colleghi di fare questo lavoro - un po' di disagio, perché la formazione che abbiamo non è quella di revisori professionisti, i quali svolgeranno senz'altro al meglio e con carattere di terzietà questo importante ufficio. Però lasciatemi comunque dire che i Consiglieri regionali, nel tempo - penso fino a prova contraria -, hanno operato nella maniera più opportuna. Poi che qualcuno... sono le 18:40, non vorrei riprendere certe discussioni... È arrivata una lettera del CPEL. Io pensavo che Aggravi, mentre parlava, si riferisse ad altri enti, invece la lingua batte dove il dente duole. Il problema è che hanno mandato una lettera al Presidente che ha chiesto di trasmetterla ai Consiglieri, dove tra le altre cose ci dicono: "Le chiediamo dunque, con il rispetto che portiamo nei confronti delle istituzioni, di voler trasmettere la presente ai signori Consiglieri" e di rappresentare tutta una serie di cose. Io la prendo per quello che è: per un appello, appello che abbiamo discusso e valutato, chi a favore e chi contro, ma non vorrei che da questo se ne traggano dei cattivi presentimenti. Sono persone elette come noi, sanno benissimo a chi è in capo il potere legislativo in Valle d'Aosta, non sono...
Presidente - Non vorrei mai interromperla, collega Barocco, ma stiamo parlando di un'altra lettera. Lei non era presente alla Conferenza dei Capigruppo e io avevo fatto un accenno, ma non è quella la lettera che lei ha letto, quella è la lettera di cui abbiamo discusso ieri. È arrivata un'altra lettera indirizzata al Presidente del Consiglio.
Barocco (UV) - Allora chiedo scusa.
Presidente - Quando termina mi permetto magari di specificare, anche perché sennò chi segue il Consiglio forse non capisce...
Barocco (UV) - Chiedo scusa, faccio un rewind. Comunque, tornando a bomba, difendo l'operato dei Consiglieri volontari che si sono adoperati per questo lavoro e la lettera degli ex colleghi sindaci era un appello sul quale abbiamo discusso e su cui abbiamo anche trovato una formula di accordo.
Presidente - Colleghi, credo sia opportuno chiarire nei confronti di chi ci segue e anche nei confronti dei colleghi. Ieri, durante una delle tante Conferenze dei Capigruppo che abbiamo fatto, io ho annunciato che, oltre alla lettera a cui faceva riferimento lei, sia io che il Presidente Fosson abbiamo ricevuto una lettera da parte del CPEL in merito a una proposta di legge presentata dal collega Restano. Siccome il CPEL non esprimerà parere sulla proposta di legge regionale, lo stesso chiedeva (ve lo riassumo in estrema sintesi): "Si chiede pertanto di non procedere all'iscrizione della proposta di legge all'ordine del giorno del Consiglio regionale al fine di addivenire ad una proposta di legge condivisa". Capite bene che nelle funzioni che in questo momento sono chiamata a ricoprire ho ritenuto doveroso - a parte che ovviamente si risponde ad una lettera protocollata che è giunta a questa Presidenza - ricordare e richiamare i ruoli di tutti. Ovviamente non c'è un passaggio di doppia Camera nel nostro sistema e quindi mi sono permessa, pur apprezzando l'attivazione dei tre tavoli permanenti di lavoro proprio su queste specifiche tematiche, di chiudere dicendo che, in considerazione di quanto esposto, non ritengo accoglibile - credo di poterlo dire tranquillamente in quest'Aula a nome di tutti i Consiglieri - la richiesta avanzata dal CPEL di non procedere all'iscrizione della proposta di legge n. 32 all'ordine del giorno del Consiglio regionale, in quanto costituirebbe un'indebita ingerenza nell'iter procedurale stabilito dal Regolamento del nostro Consiglio regionale. Niente di più, niente di meno di questo, cosa peraltro già annunciata in seno alla Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (GM) - Presidente, intendevo intervenire sulla norma di attuazione, però in questo momento mi sento in dovere di dare una risposta ai colleghi, essendo stato forse l'agente provocatore depositando questa proposta di legge, ma soprattutto chiedendo, con una lettera, un incontro al CPEL e al Comitato esecutivo. La lettera è firmata anche dai colleghi Aggravi e Gerandin. L'abbiamo fatto in buona fede, consapevoli che a volte - e io ne sono stato protagonista - vi erano degli incontri informali per interloquire con gli enti locali, per sapere come procedere, cos'era più opportuno fare, ma con lo spirito - lo abbiamo detto presentando la norma - di condivisione, per tentare di formulare una proposta di legge definitiva insieme a tutto il Consiglio. Lo abbiamo anche scritto questo. Apparentemente abbiamo avuto una risposta di apprezzamento dal Presidente del CPEL che si metteva anche a disposizione con tutto il Comitato per calendarizzare delle riunioni con l'intero Consiglio regionale. Onestamente noi volevamo avere un approccio diverso, come si stava facendo per la legge dei Segretari: un gruppo di lavoro, per poter apprendere quello che poi abbiamo saputo oggi, niente di più, e per poterci confrontare in Commissione. Purtroppo devo ammettere che dipende forse dalla giacca che uno indossa al momento e questo, all'istituzione che rappresentiamo, non può che rendere dispiacere.
Se da un lato sono un pochino rammaricato di quanto accaduto, dall'altro, Presidente, noi ci complimentiamo con lei per aver mantenuto la barra dritta, per avere onorato la figura, il ruolo che riveste e il rispetto che deve essere dovuto a questa istituzione che rappresentiamo. Sì, siamo tutti degli eletti con ruoli diversi, il nostro non è un sistema bicamerale. Il tentativo era di avere una collaborazione tra eletti. Purtroppo oggi apprendiamo, in una nota a lei indirizzata, che non è così collaborativa nei nostri confronti di chi invece chiede di non portare l'atto in Consiglio. Questo ci sembra veramente esagerato. Noi, fin da lunedì, saremo a disposizione fuori dalla calendarizzazione normale per discutere della legge sui Segretari. Faremo il nostro dovere. Non siamo mai venuti meno al nostro dovere, nessuno di noi è venuto meno a questo dovere. Chiedo umilmente che anche le altre istituzioni del territorio lo facciano.
Mi permetta, collega, lei ha usato il fioretto, c'è la sciabola, la spada... Io vengo dalla terra uso il "piolet" [traduzione dal patois: "l'accetta"], ma a volte chi usa il piolet si fa capire meglio, è più diretto, tant'è vero che c'era stata un'incomprensione. Il problema è quello che lei ha bene evidenziato e che io ho cercato di illustrare nel complesso affinché tutti sappiano cos'è accaduto. Speriamo che non accada più. A volte, se ci si incontra informalmente bevendo un caffè si risolvono tanti problemi, magari avremmo anche risolto il problema dell'audizione sulla legge dei Segretari e saremmo andati avanti serenamente. Apprezzo che, dopo tutto il trambusto di ieri, si sia trovata una quadra. Vi ringrazio tutti. Speriamo di proseguire in tal senso e portare dei risultati.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Nogara.
Nogara (AV) - Direi che sarebbe normale tornare un po' alla norma di attuazione, che era il tema di cui dovevamo discutere.
Nella scorsa legislatura ho fatto parte di quel gruppo di Consiglieri; adesso non so più tanto come definirli, perché li ho senti chiamare in tanti modi, però vorrei esprimere la mia opinione e sono perfettamente d'accordo con quanto ha detto il Consigliere Aggravi. Nel momento in cui ho svolto quella funzione ho fatto un'esperienza molto interessante, arricchente, però mi son sentito parecchio inadeguato, perché non era certo il mio lavoro. Devo dire che ho imparato tante cose, mi ha fatto piacere capire tanti meccanismi, però era come fare un corso di recupero per capire cosa si fa in queste situazioni.
Io mi auguro pertanto che questa norma venga accettata, perché questo è solo l'inizio. Non è che noi oggi, con questa votazione, diciamo: "ok, ci siamo, abbiamo questa norma", perché deve passare al vaglio del Consiglio dei Ministri e poi deve essere applicata. Devo dire che questo compito, nel periodo che l'ho svolto, l'ho svolto con il massimo impegno. Mi sento di dire che per un incarico del genere ci devono essere proprio persone specifiche per fare tale lavoro - come diceva la Consigliera Pulz - e che si dovranno scegliere. Penso che quando si prendono dei professionisti per dei lavori del genere, i professionisti sono professionisti, non è che uno è più bello e uno più brutto. Io penso che la professionalità non vada discussa in queste situazioni. Chi farà questo lavoro lo farà sicuramente nel miglior modo possibile, perché quello è il suo lavoro. Per tutti gli incarichi, per tutte le funzioni che vengono date, elargite, io penso che quando si parla con dei professionisti non si debba mai mettere in dubbio la loro professionalità. Fossi un professionista, in qualsiasi campo, mi sentirei offeso se qualcuno mettesse in dubbio quello che sto facendo.
Come dicevo prima, mi auguro che questa norma vada avanti nel miglior modo possibile, perché effettivamente in questo momento era una mancanza che questa Amministrazione aveva.
Presidente - Grazie anche per il richiamo all'ordine del giorno. Ovviamente abbiamo lasciato l'intervento anche sull'altra questione, perché io stessa l'ho introdotta, visto che se n'è parlato in Aula e anche in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Prego, la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Penso sinceramente che quest'Aula, quando si esprime su pareri, su schemi di decreto legislativo oppure approva addirittura dei passaggi concernenti la normativa di attuazione, si trovi in un momento molto importante, perché è lì che esercitiamo davvero tutte le nostre competenze statutarie. Non voglio dilungarmi oltre, in quanto chi mi ha preceduto lo ha detto molto bene. Tutti, à tour de rôle, abbiamo provato ad essere almeno per un anno revisore dei conti del bilancio regionale. Erano modalità un po' anomale, fra tutti si sceglieva un settore, dopodiché si procedeva eventualmente con dei sorteggi a campione. Erano delle modalità che io definirei molto "fai da te".
Detto questo, io penso davvero che con questa norma noi eliminiamo una di quelle anomalie che probabilmente erano le uniche in tutto il sistema italiano, poiché non penso ci sia stata nessun'altra Regione con questo tipo di controllo contabile "fai da te".
Prima, all'inizio, ho sottolineato l'importanza del ruolo istituzionale che noi ricopriamo in questo Consiglio regionale. Mi riallaccio brevemente al suo passaggio, Presidente, quando lei ricordava la missiva con cui sono stati comunicati da parte del Consiglio permanente i contenuti di quella comunicazione. Prima di tutto sono davvero contento che lei abbia risposto salvaguardando il ruolo istituzionale di questo Consiglio. Ribadisco anche che io, negli anni, ho sempre detto - e lo ritengo ancora - che per quanto riguarda il ruolo istituzionale sia del Consiglio regionale che del Consiglio permanente degli enti locali ci debba essere pari dignità. Questo vuol dire che nessuno può permettersi di venire in Consiglio regionale a decidere l'ordine del giorno del Consiglio permanente degli enti locali, come è inaccettabile che il Consiglio permanente degli enti locali possa decidere l'ordine del giorno di un Consiglio regionale. Ognuno ha il proprio ruolo, pari dignità, e ci vuole rispetto per le istituzioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano per secondo intervento.
Restano (GM) - Chiedo scusa, ma mi ero perso e poi non ho detto quanto dovevo dire sulla norma di attuazione. Anche per noi è comunque un momento importante. È importante utilizzare questo istituto, che è fondamentale per salvaguardare la particolarità della nostra Regione.
A tal proposito voglio ringraziare la Commissione paritetica e il suo Presidente per averci permesso, ad oggi, con celerità, di risolvere quella che qualcuno ha definito "un'anomalia" e che io definirei "una particolarità". Sicuramente chi ha svolto il lavoro da revisore lo ha fatto con serietà. Oggi avremo forse persone più competenti, indipendenti, perché non facenti parte di questo Consiglio e quindi ci riallineiamo con le altre realtà.
Spero che questa norma venga approvata nel più breve tempo possibile.
Presidente - La parola alla collega Morelli.
Morelli (AV) - Non andrò a ripetere quanto già detto da tanti colleghi, ma in qualità di Presidente della I Commissione volevo semplicemente esprimere la soddisfazione per la rapidità con cui è stato affrontato l'iter di questa norma di attuazione, se pensiamo che la Commissione paritetica ha iniziato il suo lavoro a metà marzo, che questa norma di attuazione ci è stata trasmessa il 26 di giugno e che la I Commissione l'ha approvata il 9 di luglio. Credo quindi che da parte nostra ci sia stato l'impegno e la rapidità di intervento richiesti da questa norma importante che - come è già stato detto - va a risolvere un problema, una sorta di anomalia che presentava la nostra Regione.
L'iter non termina qui. Speriamo che sia breve, che al più presto il Consiglio dei Ministri proceda all'approvazione e che il Presidente della Repubblica possa emanare questa norma, perché poi la Regione avrà sei mesi di tempo per provvedere all'istituzione del Collegio dei revisori. Speriamo quindi che possa poi entrare in funzione per il prossimo esercizio finanziario e che, ancora una volta, non si debba ricorrere alla buona volontà dei Consiglieri regionali, ma si possa effettivamente contare su un Collegio dei revisori competente dal punto di vista professionale a cui, sia la Giunta che il Consiglio regionale, possano eventualmente fare ricorso.
Pertanto mi associo ai ringraziamenti nei confronti della Commissione paritetica, del Presidente Louvin che, con la sua illustrazione in I Commissione, chiarissima, ha reso ben comprensibile a tutti l'importanza di questa norma. Un ringraziamento poi anche ai Commissari della I Commissione.
Presidente - Possiamo metterla in votazione, se non ci sono altri iscritti a parlare. Non ci sono altre richieste? In replica, la parola all'Assessore Testolin.
Testolin (UV) - Due parole anche da parte mia prima di lasciare la parola al Presidente del Governo, per ribadire come sui temi importanti ci sia una sorta di assoluta condivisione da parte di quest'Aula, un passaggio direi importante, che unisce.
In uno dei primi incontri, dopo l'insediamento della Paritetica, io e il Presidente Fosson abbiamo incontrato il Presidente della Paritetica, dottor Louvin, il quale, con la chiarezza già citata e l'attendibilità che lo contraddistingue nel suo lavoro, in tempi strettissimi ci ha dato una norma di attuazione che oggi ci troviamo ad approvare per dirigerla verso Roma e determinarne la definitiva approvazione. Credo che siano già stati toccati gli elementi fondamentali e quindi urgono alcuni ringraziamenti a chi, nel tempo, si è messo a disposizione evidentemente di un lavoro non semplice e molto sovente anche fuori dalle proprie corde, ma l'ha fatto - qualcuno lo ha ricordato - con l'attenzione, la dovizia e la credibilità che all'interno di questo Consiglio, soprattutto relativamente a determinati temi, è sempre stata dimostrata.
Un ringraziamento va anche alle strutture che, nel tempo, hanno sempre cercato di lavorare, evidentemente in raccordo per quanto possibile anche con la Corte dei Conti, per fissare quei perimetri di credibilità e di attendibilità dei numeri che si andavano a scrivere sui bilanci, che hanno permesso di gestire in maniera molto corretta, al di là di qualche illazione che può essere emersa anche da qualche intervento precedente... credo che l'attendibilità dei conti della Regione autonoma Valle d'Aosta siano sempre stati motivo di vanto. Per questo condivido chi, prima di me, ha sottolineato come questo passaggio possa essere a tutta tutela e a tutto beneficio dei nostri uffici, ma io direi anche di chi si trova ad amministrare, perché amministrare con qualcuno che possa pure correggerti nei momenti di difficoltà o di fronte a situazioni di cambiamento molto importanti... noi parlavamo ieri, in sede si seconda variazione di bilancio, di cambiamenti anche nella redazione del bilancio stesso, in questo nuovo bilancio armonizzato, del cambiamento dell'applicazione di norme che rendono sempre meno semplice approcciarsi ad un'impalcatura decisamente complessa nelle sue fasi attuative.
Penso che questo momento debba essere colto come l'inizio di un percorso che assolutamente non è ancora finito, perché poi deve portarci alla stesura, una volta approvata una norma specifica, ma potrà permetterci di crescere e di lavorare, se vogliamo, anche più serenamente nei confronti delle norme, delle cose da rispettare verso le quali approcciarsi in maniera sempre più puntuale e attenta, così come ci chiedono le normative e come è assolutamente indispensabile fare con chiarezza e responsabilità, così come si è fatto ancora in maniera superiore fino a oggi per garantire tutti questi principi che fanno parte di una buona amministrazione.
Presidente - La parola al Presidente Fosson.
Fosson (PNV-AC-FV) - Brevemente per esprimere una grande soddisfazione per questo lavoro fatto e anche, permettetemi, una certa emozione - l'ha detto qualcuno -, perché quando si va a votare una norma di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta non è un atto come tutti gli altri. Volevo ringraziare innanzitutto anch'io la Commissione paritetica, una commissione che da quando si è installata qui ha dato un impulso e un appoggio notevole a tutte le nostre iniziative. Questa è voluta ardentemente dalle due Presidenze, l'avete visto anche per quanto concerne la norma sulle concessioni idroelettriche e quella previdenziale per i Vigili del fuoco; è una grande realtà che lavora per la nostra funzione legislativa. Io ringrazio sicuramente il Presidente Louvin e gli altri componenti, ma anche - volevo sottolinearlo - la Ministra Stefani, perché è lei che ha permesso che alla guida di questa Commissione paritetica ci fosse un valdostano, il professore Louvin. Non è un atto da poco, è un atto di grande considerazione per le autonomie. Era un organismo che mancava, che dà sicurezza e legittimità a tutti i nostri atti ed ha una funzione ben precisa, quella di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica dell'ente. Altre funzioni non ne ha. Non ha le funzioni di andare a sgridare quelli che ci danno fastidio o cose del genere - dura lex sed lex -, però ha una funzione importantissima: di controllare tutti gli atti amministrativi dal punto di vista contabile ed economico. Non posso che ringraziare alla fine anche il nostro Servizio legislativo, la I Commissione e tutti voi Consiglieri che, di fronte a un argomento così importante, avete dato un'approvazione ed un consenso che mi sembrano molto importanti.
Presidente - Possiamo mettere in votazione, colleghi. La votazione è aperta. Possiamo chiudere la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Il Consiglio approva all'unanimità.