Oggetto del Consiglio n. 871 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 871/XV - Interpellanza: "Interventi per il ripristino di un tratto della pista ciclabile tra i Comuni di Chambave e Pontey".
Président - Point 21 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Restano.
Restano (GM) - Con questa interpellanza chiediamo all'assessore competente, in relazione a un articolo apparso sul quotidiano La Stampa del 2 luglio, quale sia lo stato dell'arte e del ripristino di un tratto di pista ciclabile. Si parla del tratto tra Chambave e Pontey, soggetto a una frana causata, credo, dall'acqua che continua a scorrere dai prati soprastanti. L'articolo evidenzia che la ciclabile è chiusa dal mese di ottobre. Siccome non è percorribile durante i mesi invernali, il problema si è presentato in primavera. Abbiamo fatto un sopralluogo in loco e abbiamo notato che il fenomeno, alla data di scrittura del 12 luglio, quando abbiamo scritto l'interpellanza, era ancora esistente e non si era proceduto.
Siamo consapevoli del fatto e della complessità della situazione, perché la proprietà - mi è stato detto - è consortile, quindi di privati, e vi è una servitù per il passaggio, quindi non è neppure di proprietà comunale. La gestione sappiamo che dovrebbe essere in capo all'Unité des Communes e il tratto della ciclabile è stato definito di interesse regionale. Quindi è difficilissimo addivenire a una soluzione, però il problema è esistente e bisogna fare qualcosa. L'articolo evidenzia la mancanza di fondi da parte dei comuni e, d'altra parte, chi usufruisce della pista ciclabile è continuamente esposto ai rischi di dover abbandonare questo percorso e transitare sulla strada statale, non potendo usufruire di un investimento importante che è stato fatto.
Noi ci chiediamo, vista la complessità della situazione e i problemi amministrativi e tecnici, se è intenzione dell'assessorato intervenire sul tratto di pista in questione, così come chiesto dai sindaci e, in caso di risposta affermativa, qual è il tipo di intervento che si intende porre in opera e con quali tempi, perché adesso siamo d'estate e sarebbe importantissimo nel periodo estivo e nel periodo immediatamente successivo poter usufruire di questo tratto di ciclabile, sia per l'utenza valdostana sia per i turisti. Non avendo grosse competenze tecniche, durante il sopralluogo mi sono fatto l'idea che si possano fare vari tipi di interventi, definitivi, temporanei o transitori, come si vogliono definire. La ringrazio per la risposta.
Président - Pour la partie restante, la parole au collègue Vesan.
Vesan (M5S) - È stato molto generoso il collega Restano lasciandomi tutto questo tempo. Sarò breve nella definizione degli interventi che sono già stati realizzati su quel tratto di pista. In realtà l'Amministrazione regionale è già intervenuta ripetutamente proprio su quel tratto che è assoggettato alla frana di Valery, proprio di fianco al viadotto dell'autostrada. Gli interventi realizzati fino a questo momento sono stati la posa di reti per fermare la caduta delle pietre in arrivo sulla pista ciclabile e la creazione di due drenaggi per la raccolta delle acque immediatamente a ridosso della pista ciclabile, per impedire lo scorrimento dell'acqua al di sopra della pista stessa.
Probabilmente, per evitare il ripetersi di questo tipo di incidenti, come ha detto il collega Restano, bisognerebbe riuscire a intervenire nel tratto immediatamente a monte della frana, dove esiste un impianto di irrigazione a pioggia che bagna per tutta la stagione estiva e quindi permette di bagnare non solo oltre il ciglio della frana, ma proprio sul ciglio della frana stessa, facendo cadere pietre e creando problemi di infiltrazione nella parte alta che poi, nel momento in cui finiscono sulla pista, non riescono a essere risolti dalle infrastrutture già realizzate.
Come ha detto il collega, è un vero peccato che purtroppo, non riuscendo intervenire su questo tratto, ci troviamo ad avere un'interruzione che obbliga a fare lunghi giri o su strade comunali o addirittura sulla strada statale, creando anche del rischio non solo per la frana, ma anche per il transito delle biciclette.
Président - Pour la réponse, la parole à l'assesseur Borrello.
Borrello (SA) - Avete detto tutto voi, avete fatto un'analisi giustissima! A parte le battute, come avete bene illustrato, per quanto riguarda le piste ciclabili la proprietà è in capo ai Comuni, la gestione alle Unités des Communes e ovviamente l'Amministrazione regionale, molte volte, dà il primo finanziamento per la realizzazione. Poi le competenze sono in mano ai sindaci per ovvi motivi, anche perché conoscono il territorio e le problematiche specifiche, quindi anche una gestione collegata alla chiusura o meno di questi percorsi di carattere ciclabile e turistico.
Emerge subito la difficoltà nella gestione, perché molte volte le amministrazioni comunali non hanno la possibilità dal punto di vista economico, a fronte di un impegno iniziale nella realizzazione dell'opera della Regione, di fare delle opere di manutenzione. In ogni caso la manutenzione ordinaria è in capo all'ente gestore o al comune stesso, ma esiste la possibilità di attingere a una legge regionale, la n. 16 del 2007, per avere dei finanziamenti qualora vengano richiesti dall'ente gestore. Però, prima di arrivare a questa definizione della legge n. 16, bisogna fare una diversificazione. Da una parte c'è la gestione dell'infrastruttura al fine della fruibilità immediata, dall'altra parte un problema più ampio che è quello della dinamica di versante. La dinamica di versante è caratterizzata anche, come giustamente ha ben anticipato lei, da problematiche legate a una irrigazione a pioggia monte che comporta una diluizione di questo tipo di materiale lungo il versante stesso, che va a incrementare i fenomeni già in essere della frana citata precedentemente.
Puntualmente rispondo. Nel caso specifico l'Unité des Communes Mont-Cervin ha presentato nel mese di giugno - proprio in virtù del fatto che è l'ente gestore - una richiesta di contributo, ai sensi della legge n. 16 del 2007, per il ripristino e la messa in sicurezza del percorso ciclopedonale - siamo intorno ai 40/50 mila euro - che è stato coinvolto dal fenomeno franoso evidenziato. Verificato che sulla base della richiesta formulata le risorse a bilancio sono disponibili, è intenzione a breve - stiamo facendo l'istruttoria - portare alla Giunta regionale l'approvazione di una deliberazione per la concessione dei finanziamenti in tal senso. Quindi, nell'immediato il problema viene risolto attingendo alle risorse della legge n. 16, previa richiesta dell'Unité des Communes. Lei chiede anche le tempistiche. Noi daremo i soldi nel più breve tempo possibile, a seguito della progettazione dell'Unité des Communes, e poi sarà compito loro provvedere alla pulizia.
Parallelamente c'è il ragionamento un po' più ampio, che rientra in quella famosa legge n. 5, dove noi interveniamo sulle dinamiche di versante e sulle infrastrutture. Ovviamente anche in questo caso ci sono delle priorità. Prima ci sono le abitazioni, poi le infrastrutture viarie ad alta percorribilità, le infrastrutture di servizio e poi ci sono le infrastrutture di carattere turistico. In questo caso, come ha già citato il collega Vesan, sono già stati spesi 190 mila euro su questo tipo di versante, per cercare di fare la valutazione per mitigare il rischio, ma evidentemente non sono serviti e non sono bastati, perché bisogna fare una valutazione più ampia, che noi cercheremo di fare insieme al Comune interessato, per capire come risolvere in maniera definitiva, toccando anche le problematiche dell'irrigazione. Una volta definito questo, bisognerà identificare le risorse e la disponibilità all'interno della legge n. 5, con tutto il problema delle priorità.
Spero di aver spiegato quelle che sono le competenze e a chi sono in capo. Nell'immediato si può attingere alla legge n. 16 per risolvere il problema per la fruibilità. C'è un problema più ampio che non è solo una questione di dinamiche di versante, ma c'è anche l'utilizzo - è un discorso consortile a monte - dell'acqua di irrigazione.
Dalle ore 11:58 assume la presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Per la replica, la parola al collega Restano.
Restano (GM) - Sarò brevissimo. È stato molto chiaro sulla situazione, ma purtroppo non ha potuto esserlo sui tempi. All'utenza interessano essenzialmente i tempi e pedalare in sicurezza, quindi non dovendo usufruire della strada statale. Capisco la difficoltà a dare una risposta in tal senso. So che non è un percorso facile e altrettanto non sarà facile usufruire del percorso che sto per suggerirle. Probabilmente l'acqua che proviene dai prati soprastanti può essere portata via - uso un termine rurale - con delle coppe, con dei tubi: nel breve periodo li si mette materialmente con poco lavoro e può essere un lavoro fatto anche dal consorzio. Questo per cercare di agevolare le parti in causa e ripristinare il tutto nel più breve tempo possibile, perché l'estate sta finendo e noi siamo sempre qua a dover usufruire della rotonda pericolosa di Pontey per poter pedalare.
Presidente - Per il tempo residuo a disposizione per la replica, la parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Non vorrei invadere lo spazio destinato alla successiva interpellanza del collega Restano ma, al di là della soluzione immediata del problema della frana, è importantissima la questione che la rete delle piste ciclabili sul territorio valdostano è, sì, dichiarata di interesse regionale, ma resta in capo agli enti locali. Esiste una possibilità di finanziamento per le infrastrutture sportive prevista dalla legge regionale, che però prevede solo una compartecipazione dei costi e a seguito delle progettazioni realizzate da parte di enti locali. A fronte delle limitate risorse e disponibilità anche di personale degli enti locali, spesso e volentieri questa disponibilità di risorse rimane a bilancio, perché l'ente locale non ha i soldi per fare la metà dell'investimento e nemmeno tante volte le risorse o le capacità per realizzare la progettazione destinata a risolvere queste problematiche. Probabilmente la presa in carico non solo della dichiarazione di interesse, ma dell'intero percorso ciclabile lungo il fondovalle della Valle d'Aosta da parte dell'Amministrazione regionale è l'unica strada per garantire un'infrastruttura di qualità, come ne esistono anche in altre realtà regionali.