Oggetto del Consiglio n. 856 del 25 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 856/XV - Interrogazione: "Indicazioni emanate dalla Regione agli enti locali in merito all'approvazione della legge 55/2019 in materia di appalti".
Rini (Presidente) - Alla presenza di ventisette consiglieri possiamo iniziare i lavori di questa seduta. Punto 4 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Borrello.
Borrello (SA) - Buongiorno a tutte e a tutti. Questa iniziativa, collega Gerandin, mi permette di aggiornare le indicazioni che avevamo già dato in Commissione, a seguito anche delle modifiche del decreto legislativo n. 50, a livello del governo centrale.
Per quanto riguarda la prima questione, le strutture regionali continuano a utilizzare le disposizioni vigenti da un triennio circa e sono quelle che abbiamo rendicontato con quelle tabelle portate in Commissione, per quanto riguarda gli appalti dei lavori, per importo superiore ai 40 mila euro fino al milione di euro, con quei risultati così confortanti che avevamo già avuto modo di analizzare in seno alla Commissione. Possiamo anche dire che invece, per quanto riguarda gli affidamenti relativi all'architettura e all'ingegneria, quindi a tutti gli effetti le progettazioni, tutti i dipartimenti sono stati informati del protocollo di intesa che è stato recentemente siglato con gli ordini professionali ed è stata convocata negli scorsi giorni una riunione per definire le procedure operative, a seguito dell'organizzazione degli stessi ordini professionali nell'elenco dei professionisti.
Per quanto riguarda il secondo quesito, le indicazioni date ai comuni in merito al dispositivo normativo, gli enti locali sono a tutti gli effetti autonomi nell'applicazione delle normative statali e non è prevista alcuna norma regionale a cui sottostare: ne siamo consapevoli entrambi, tant'è che stiamo facendo quel ragionamento in merito alla legge sui contratti pubblici annunciata all'interno della Commissione, che è in fase di predisposizione. Gli enti locali sono però anche consapevoli e disponibili, perché abbiamo avuto degli incontri, a fare in modo che vi sia una concertazione a livello regionale sulle procedure da tenere e stiamo parlando a seguito delle modifiche dell'aprile/maggio 2019. A questo proposito si è tenuto il 2 luglio, all'interno del CELVA, un incontro nell'ambito della periodica assemblea dei sindaci, proprio per definire linee comuni per l'attuazione del Codice degli appalti così come riformato dallo Sblocca Cantieri. In tale incontro sono state esaminate alcune possibili linee, da concertare con gli enti locali, di comportamento unitario da ufficializzare attraverso una convenzione con la Regione; quindi, parallelamente al discorso della legge, una convenzione per quanto riguarda la gestione degli appalti per gli enti locali.
In tale incontro sono state esaminate alcune possibili linee di comportamento unitario da ufficializzare. Tali punti si basano essenzialmente su: centralizzazione presso la SUA delle procedure di affidamento, mediante procedure aperte di importo superiore a 150 mila euro, privilegiando però fino a 1 milione di euro le procedure negoziate - vi ricorderete l'emendamento che ho proposto in seno alla Conferenza delle regioni, al fine di modificare lo Sblocca Cantieri -; utilizzo, questo è un elemento importante, dell'elenco regionale degli operatori economici per gli affidamenti di importo superiore a 40 mila euro attraverso la SUA, con la facoltà di gestire direttamente le procedure da 150 mila euro fino a 1 milione di euro - questa è una possibilità sicuramente interessante, perché si lascia l'autonomia all'ente locale di gestire l'appalto fino a 1 milione di euro, però utilizzando l'elenco delle imprese registrato all'interno della SUA della Valle d'Aosta -; definire le modalità di utilizzo, come che dicevo prima, per quanto riguarda i servizi attinenti all'ingegneria e architettura fino a 100 mila euro. Sulla base della riunione stiamo predisponendo una convenzione da portare all'attenzione del CELVA.
Nel corso della riunione i sindaci si sono dichiarati disponibili ad attuare le linee che saranno approvate con la convenzione, anche prima della sua approvazione formale, proprio perché rientra nei margini di manovra dello Sblocca Cantieri. Il sistema valdostano che abbiamo approvato, se si ricorda, è stato un combinato disposto a cavallo fra due governi, quando ero io assessore e successivamente integrato con l'elenco delle imprese del collega Baccega, ma ne avevamo parlato nel 2017. Da questo quadro emerge chiaramente che il sistema valdostano stava sviluppando un sistema di affidamento dei lavori pubblici trasparente ed efficace, ma che risponde alle esigenze del territorio fino a 1 milione di euro, questo è importante. Quell'emendamento che abbiamo fatto all'interno della Conferenza delle regioni, che poi è stato approvato anche da altri rappresentanti - ne cito uno per tutti, per far capire la trasversalità della bontà della iniziativa: il governatore del Veneto, Zaia - per dare la possibilità di riconoscimento della territorialità delle imprese all'interno della propria regione. In questa direzione stanno operando tutte le componenti del sistema, quelle istituzionali, le regionali e gli enti locali, e anche gli operatori economici che hanno capito l'importanza di mantenere questo margine di manovra da zero al milione di euro, in una unitarietà di intenti che rappresenta la vera grande novità del momento. Bisogna avere il coraggio, ne abbiamo già parlato, di formalizzarlo in una legge regionale. Come Governo regionale intendiamo supportare e indirizzare questa volontà, adottando tutte le iniziative propedeutiche in tal senso.
Lei mi chiede anche le considerazioni rispetto alle principali novità della legge n. 55 del 2019. Ci sono dei rilievi critici in tal senso. Alcuni noi li abbiamo fatti rilevare alla Conferenza delle regioni: alcuni sono stati accettati, altri no. Leggendo un pochettino i commenti da parte delle altre regioni, ci sono delle criticità soprattutto per quanto riguarda l'aver definito come affidamento diretto fino a 150 mila euro una procedura che nulla ha a che vedere con l'affidamento diretto, anzi ha ingenerato aspettative del tutto fuori luogo. L'affidamento diretto, inteso come assegnazione di un lavoro a un soggetto qualsiasi, scelto in modo discrezionale dalla stazione appaltante, non esiste né nello Sblocca Cantieri né nel Codice dei contratti per importi sopra i 40 mila euro. Quindi questa dizione all'interno del decreto legge n. 50, lo Sblocca Cantieri, sta ingenerando a livello nazionale molta confusione, perché si pensa che ci sia la possibilità di dare affidamento diretto discrezionale, ma questo non è normato né nel decreto legislativo n. 50 né tantomeno nel decreto Sblocca Cantieri. Questo avvalora ancor di più l'azione che noi abbiamo messo in campo dal 2017 a oggi rispetto a quell'elenco delle imprese, con un sistema di proceduta negoziata fino a 1 milione di euro.
Annuncio, ma lo avevamo già detto per le vie brevi e anche in Commissione, che stiamo predisponendo la parte finale dal punto di vista normativo della legge che deve essere definita dei contratti pubblici, la nuova legge sugli appalti.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - La ringrazio, Assessore, per la risposta, ma probabilmente è anche colpa mia che ho posto male il quesito, perché io ritengo che mi abbia risposto in parte, nel senso che i contenuti della legge n. 55 erano chiaramente riferiti all'entrata in vigore dello Sblocca Cantieri, che di fatto ormai è stato convertito in legge ed è vigente dal 18 giugno del 2019. Mi ha risposto in parte, perché - d'accordo o meno, dubbio o meno che sono stati palesati da più parti, come giustamente lei ha detto e che ho letto anche io - comunque nella legge n. 55 ci sono delle importanti novità. Ne leggo solo qualcuna: la manutenzione ordinaria e straordinaria senza progettazione esecutiva; il documento di fattibilità delle alternative progettuali per i lavori di importo superiore alla soglia comunitaria; torna l'incentivo alla progettazione per i tecnici delle stazioni appaltanti, vale a dire che ritorna l'incentivo del 2 percento per la produzione in house, ovvero all'interno dell'amministrazione; la soglia per il ricorso a procedura negoziata passa a 200 mila euro. Ma secondo me il punto focale è quello in cui si dice che viene meno l'obbligo per i comuni non capoluogo, per cui per la Valle d'Aosta significa che il solo comune che veramente è comunque obbligato a ricorrere alla stazione centrale di committenza è il Comune di Aosta.
Il quesito andava nel senso di dire: avete intenzione di fare una comunicazione? Si applica anche in Valle questo? Per quei comuni che possono non avvalersi della centrale di committenza o hanno le strutture per non avvalersene l'applichiamo immediatamente anche in Valle? Il quesito mirava a questo, perché noi comunque abbiamo una nostra legge che identifica il ricorso alla centrale unica di committenza. Per cui probabilmente già a settembre farò meglio il quesito, perché a mio parere in questo momento noi dobbiamo dare la facoltà i nostri comuni, tenuto conto del fatto che hanno di nuovo la possibilità di utilizzare gli avanzi di amministrazione e quant'altro in conto investimenti, di avere la più ampia possibilità di scelta. Questo non vuol dire che non sia ottimo il lavoro che lei sta facendo, quello della convenzione e quant'altro, però in questo momento la mia idea è che bisogna che i comuni valdostani abbiano le stesse possibilità.
Se viene chiamato lo Sblocca Cantieri, immagino che a maggior ragione in Valle d'Aosta ci sia la necessità di sbloccare questi cantieri. Non vorrei che magari una normativa nostra, magari senza una direttiva o qualcosa del genere, impedisse o comunque limitasse la possibilità e la facoltà che hanno i comuni in questo momento di bandire autonomamente gare, senza avvalersi della centrale di committenza. Questo era lo scopo, perché riteniamo che ci siano importanti risorse a disposizione. Se leggo solo l'avanzo del Comune di Aosta, che è più alto dell'avanzo di amministrazione disponibile della nostra Regione, già penso di aver detto tutto.