Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 854 del 24 luglio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 854/XV - D.L. 36: "Disposizioni collegate al secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2019/2021. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni".

Rini (Presidente) - Credo che, vista l'ora ma soprattutto vista la temperatura elevatissima, possiamo derogare al Regolamento e stare anche senza la giacca. Guardiamo la sostanza e non la forma quindi questa sera... giusto?

Siamo, colleghi, al punto n. 46.02 dell'ordine del giorno. Prima di passare a questo punto, la collega Pulz si era prenotata già prima della sospensione, credo sia ancora relativamente alla sospensione per la Conferenza dei Capigruppo. Le concedo la parola perché si era già prenotata e non glielo avevo data prima.

Pulz (ADU VDA) - Scusate, sarà che non ho cenato ma io sento il bisogno di esprimere il mio imbarazzo alla fine di questa lunga giornata. Devo dire che a me questi giochini, sia da parte della minoranza che da parte della maggioranza, non piacciono, probabilmente perché a Risiko non sono mai stata una campionessa e questo mi ruga. Con la mozione che ho depositato insieme ad altri, che è ancora all'ordine del giorno al punto n. 50, noi volevamo che si facesse il corso-concorso per venire incontro con urgenza alle richieste preoccupate dei Comuni e perché si risolvesse quest'annosa situazione dei segretari comunali, con quella trasparenza rispetto agli incarichi a cui aneliamo come ad acqua fresca di sorgente con questa calura. Ero certa di condividere queste esigenze con gli altri firmatari della mozione: i Consiglieri Restano, Gerandin, Cognetta, Sammaritani e Aggravi ma forse mi sbagliavo e, tra l'altro, tra parentesi, da cavalieri mi hanno relegata in fondo alla lista ma forse per questa volta vi perdono...

Nel frattempo è stata presentata dalla maggioranza una legge che, secondo noi, ha alcuni difetti facilmente superabili, perché io, ad esempio, che sono laureata in filosofia con indirizzo storico, non potrò partecipare al corso-concorso ma me ne farò una ragione e mi dedicherò ad altro, e noi, a questo proposito, abbiamo presentato un emendamento.

C'è stato poi, per riassumere la giornata, il caos di questa mattina dei tremila emendamenti di Lega e alleati che hanno modificato il volto della giornata e si è fatto ostruzionismo e alle ore 21:39 ci troviamo ad aver affrontato pochissimi punti all'ordine del giorno. La maggioranza, scusate la franchezza, si rivela essere debolissima perché doppiamente ostaggio della Lega e dei suoi alleati, che hanno imparato a usare il programma di Calderoli: quello che sputa emendamenti e, dall'altro, è ostaggio della marcia militare di Rete Civica, che, con la pistola puntata alle tempie della maggioranza, fissa il calendario dei lavori. Fatico davvero a riconoscere i miei ex compagni, d'altronde questa è una parola grossa in effetti, che invece ora sembrano disposti a qualsiasi inchino pur di piantare la loro bandierina sulla loro pista ciclabile, perché infatti quella proposta nell'emendamento di Restano non gli è piaciuta. Dichiarano spudoratamente in una pubblicità a pagamento che il Consiglio - forse eletto anche grazie ai voti della 'ndrangheta, ma questo ce lo dirà la Magistratura - solo grazie a loro finalmente lavora, come se prima tutti voi aveste dormito sonni beati, cosa che, se io fossi maggioranza, mi offenderebbe non poco e, a dire il vero, mi offende anche stando in minoranza. Per quanto io ami viaggiare e adori il treno, la mia dignità non la vendo in cambio dell'elettrificazione della ferrovia, che comunque al momento resta una pia illusione per i viaggiatori davvero stanchi.

Alla luce di queste considerazioni, vi voglio dire che ADU VDA dichiara di voler prendere distanze con gli uni e con gli altri, perché non vogliamo essere responsabili delle macerie che state facendo cadere tutti quanti in testa ai cittadini e noi ci dichiariamo disponibili a rivedere l'ordine del giorno per reinserire la discussione della legge sui segretari domani mattina o pomeriggio, comunque domani, previa presentazione di tutti gli emendamenti del caso, vecchi e nuovi, se la maggioranza dimostra apertura nel dibattito e la minoranza decide di collaborare.

Il CPEL ci ha fatto molto arrabbiare sulla legge elettorale dei Comuni quando voleva far tornare indietro la Valle d'Aosta, che un tempo era all'avanguardia per la presenza femminile in politica, un tempo lo è stata davvero, ma oggi non possiamo non ascoltare, nonostante tutto, la sua preoccupazione rispetto alla questione dei segretari, in vista anche delle nuove elezioni comunali, che non sono così lontane. Già mi sento nelle orecchie il commento di qualche collega: "tu vivi nel mondo dei coniglietti rosa ma qui stiamo nel mondo dei furbi"; ecco, io alla furbizia di tanti preferisco mille volte la mia supposta ingenuità, sempre più scettica e preoccupata di fronte a un certo modo di condurre la politica che non mi appartiene e non ci appartiene e spero che vi esprimiate su questo punto e si possa rivedere l'ordine del giorno.

Presidente - In realtà, più che un commento, è proprio stato un intervento con tanto di pagelle un po' a destra e a manca. Bisognava forse più attenersi alle risultanze della Conferenza dei Capigruppo ma va bene. Possiamo continuare con i lavori e diamo la parola al relatore Marquis per la sua relazione.

Marquis (SA) - Non riuscirò a quest'ora a essere così brillante come lo è stata la collega Pulz. Veniamo però al punto all'ordine del giorno. Quando ho presentato la relazione dei punti n. 47.02 e n. 47.03 dell'ordine del giorno, ho fatto una premessa di carattere generale che valeva anche per il disegno di legge relativo al collegato.

Credo che a quest'ora sia superfluo dare lettura di questa che è la relazione che ormai tutti hanno letto e non vorrei sottrarre del tempo utile alla discussione, al dibattito generale in Aula, pertanto credo che, se tutti siete d'accordo, possiamo procedere direttamente al dibattito.

Presidente - Apriamo la discussione generale, ci sono richieste di intervento? La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Direi che questo momento è il momento della variazione, dell'assestamento, del collegato, siamo a metà dell'anno, momento importante e anche un momento un pochino per tirare le somme rispetto a quello che dall'approvazione del bilancio di previsione 2016 ad oggi è stato fatto, il collegato con la variazione e l'assestamento ci permetteranno di guardare oltre e di riprogrammare un pochino qualcosa. È quindi un momento importante e anche un momento dove fare una riflessione guardando ciò che è stato fatto, ciò che si potrebbe fare e ciò che ci proponete oggi di fare. Potrebbe iniziare dall'analisi di alcuni articoli di giornale su fatti recenti, oppure guardare direttamente al collegato e lasciare le considerazioni politiche un pochino verso la fine, io così farò, così ho scelto di fare.

Dall'analisi del collegato, partendo dall'inizio della norma, devo dire che, per quanto riguarda alcune norme, mi riferisco all'articolo 1, quelle che riguardano il cumulo di contributi, sono un'iniziativa lodevole, doverosa, ringrazio l'Assessore che l'ha proposto e gli uffici che l'hanno fatta.

Noi ci permettiamo di sottolineare un emendamento che propone una piccola novità rispetto ai tempi che cambiano, quindi la possibilità di ammettere a contributo un tipo di attività nuova rispetto a quelle del passato. Gli articoli seguenti, gli articoli 2, 3 e 4, sono articoli che riteniamo anche questi più tecnici, mentre la stessa cosa dobbiamo dire per quanto riguarda i revisori dei conti all'Istituto Gervasone, invece ci vorremmo fermare sull'articolo 6, il capo IV: "Disposizioni in materia di classificazione delle piste di discesa e delle piste di fondo. Modificazioni alla legge regionale n. 9/1992". Ci sono una serie di articoli che riguardano gli impianti a fune e le piste di sci e qua mi pare doveroso sottolineare l'importanza di alcuni articoli inseriti nel collegato, che forse, a nostro modo di vedere, meritavano un'attenzione diversa e quindi di essere trattati in maniera diversa, con una modifica di legge apposita che prevede un altro passaggio nelle commissioni preposte collegandosi alla possibilità di prendere una sorta di scorciatoia, che poi, senza riallacciarmi ai fatti di questa mattina, è stata proprio una scorciatoia.

Detto questo, queste modifiche prendono corpo a seguito di una sentenza che c'è stata rispetto a una società partecipata che gestisce gli impianti a fune. Noi quindi per un unico evento, dal 1992 ad oggi, modifichiamo una norma. La riflessione che voglio fare è di altro livello: vale a dire gli impianti a fune sappiamo che insistono in zone di montagna, zone di montagna che sono particolari e guardo i due Assessori interessati: l'Assessore all'agricoltura e l'Assessore ai trasporti, per noi che viviamo in montagna hanno un significato particolare. La proprietà in montagna, e non solo, degli alpeggi, è sacra perché descrive il nostro passato, la nostra storia. Sappiamo tutti che andare a dividere la proprietà in un alpeggio è una cosa molto particolare e sancire la pubblica utilità, cosa che peraltro è già stata fatta in norma, qua andiamo a fare dei correttivi, ma dare la possibilità a una società completamente pubblica di agire e senza interloquire con i proprietari con un atto di imperio sottrarre la proprietà al proprietario o imporre un vincolo è un atto che merita una riflessione. Forse vale la pena, visto che il caso è unico dal 1992 ad oggi e da sempre si è riusciti a concertare una naturale convivenza tra gli impianti a fune, le piste, gli alpeggi e i proprietari, fare una valutazione e vedere dove noi in futuro vogliamo arrivare, dove vogliamo andare. Vogliamo trasformare le nostre società quasi completamente pubbliche in consorzi dove ci sono dei privati, dove i privati stessi proprietari degli alpeggi hanno interesse a sviluppare un determinato tipo di turismo? Non sto inventando niente, è quanto fanno in altre Regioni. Ecco, è questa la riflessione, la suggestione che vorrei lanciare perché così facendo diamo in mano a una società, a un singolo un'arma micidiale: quella in un sol colpo di rendere pubbliche o attraverso una servitù, o attraverso un esproprio delle importanti zone di territorio, che sono un patrimonio, un patrimonio ambientale, un patrimonio rurale ma soprattutto che raccontano la storia della Valle d'Aosta.

A questo articolo, così come all'articolo 7 e all'articolo 9, abbiamo presentato degli emendamenti, che, visto come sono andate le cose e non avendo potuto confrontarci in commissione, sono un invito alla riflessione, una piccola provocazione per ragionare su questi spunti per vedere se riusciamo a rallentare questo percorso, a fermarlo e tutti insieme, dandoci un congruo termine, fare una valutazione di questo tipo, più strategica, di più ampio respiro. Naturalmente le norme ci sono, queste, come ho ripetuto, sono figlie di una sentenza, forse di un approccio non proprio dei migliori che c'è stato tra i rappresentanti della società e i proprietari dei terreni ma è un tentativo di ricomporre tutte le fratture, di riconsiderare la cosa e poi - perché no? - se non andasse in porto, di adottare estreme misure ma anche di cambiare le strategie, la gestione degli impianti, le nostre partecipate. Per questo anticipo che vi saranno degli emendamenti che andranno in tal senso, proprio per stimolare la riflessione.

Da un'analisi attenta che non ha la pretesa di avere in mano la verità, è emerso inoltre che si è introdotta la possibilità di riconvertire gli impianti a fune nelle piccole stazioni e di questo se n'era parlato, però la norma di riferimento, l'articolo 2 della legge n. 8 del 2004, parla delle iniziative ammesse a contributo dalla legge stessa, non prevede le riconversioni. Allora qua bisogna valutare se è il caso di inserirle negli emendamenti, questo non l'ho scritto, di correggere il tiro ma noi nell'emendamento abbiamo fatto una proposta diversa, che poi avrò modo di illustrare, ma, in caso di riconversione, non deve essere unilaterale la scelta ma si devono sentire tutti i portatori di interesse.

Riguardo all'articolo 8, non abbiamo suggestioni particolari, mentre vogliamo sottolineare, per quanto riguarda la materia di sanità: "Disposizioni in materia di trasporto con ambulanza. Modificazione alla legge regionale n. 5/2000", che anche in questo caso probabilmente c'è stato un fraintendimento. Dalla lettura che abbiamo dato noi, si parla di assoggettare ad autorizzazione sanitaria l'attività di trasporto di infermi e feriti con ambulanza che può essere esercitata da enti, associazioni e soggetti privati; l'autorizzazione sanitaria... la riflessione è questa: già la norma la prevedeva un'autorizzazione, non denominata sanitaria ma rilasciata dall'Assessorato. La domanda che ci siamo fatti è questa: ma i mezzi utilizzati sono autorizzati? La norma li assoggetta a dei requisiti al punto 4 richiamati da una delibera. Secondo noi modestamente, senza avere particolare presunzione, il rilascio di un'autorizzazione ha necessità di ottenere un'autorizzazione sanitaria e deve essere determinata da una norma e non da una delibera. Il precetto - e me lo diranno gli avvocati - deve essere contenuto in norma per essere significativo, poi la delibera può determinare tutti i requisiti che possono essere modificati. Il precetto deve anche contenere la durata dell'autorizzazione, sono mezzi particolari che devono essere sicuramente mantenuti sotto attento controllo.

Altra particolare attenzione ci hanno destato le disposizioni in materia di formazione professionale turistica e le modificazioni alla legge n. 20 del 1991, laddove l'Assessore competente in materia di turismo potrà farsi sostituire da un suo delegato in seno alla fondazione. Ci siamo chiesti quale possa essere un delegato, se è un delegato politico, un delegato tecnico-amministrativo o un rappresentante di associazioni del settore. In merito mi sembra ci sia già stata una modifica in tal senso nel recente passato, abbiamo notato che sono stati nominati due rappresentanti del settore che fanno capo a un'unica associazione, sarebbe bello vedere rappresentate altre associazioni. Presenteremo un emendamento anche su questo, però ritengo che anche su questa materia, non avendo particolari interessi a indicare persone, sarebbe stato interessante esercitare un confronto in commissione per capire l'orientamento.

Per quanto riguarda l'analisi della norma, non vi è altro, la discussione di questa mattina ha già assorbito parte degli argomenti e trattato parte degli argomenti che avrei voluto porre in evidenza nel corso di questa discussione, di quest'analisi della situazione politica. Sicuramente, a seguito dei cambiamenti di maggioranza che mi hanno visto anche partecipe attore, sono cambiate molte cose, ho avuto modo di dire oggi e parlare dell'accordo che è stato siglato. In quell'occasione ho anche avuto modo di ricevere alcune indicazioni da parte dei colleghi, indicazioni che ho valutato, che ho preso in considerazione e soprattutto mi è rimasto nella mente quanto detto dalla collega Morelli qua accanto a me quando faceva riferimento a un documento da me firmato per risolvere la crisi del Governo Spelgatti, laddove si invitavano i partiti degli autonomisti, le aree di pensiero a fare una valutazione e a lavorare per risolvere la crisi. La Consigliera Morelli mi ha richiamato a quella firma, giustamente l'avevo firmato collega. Si è dimenticata di dire - me lo sono dimenticato anch'io la volta scorsa - che all'interno di Pour Notre Vallée e Area Civica l'analisi c'è stata e noi non eravamo entrati a far parte organica di quella maggioranza. È emerso però chiaramente che altrettanta analisi non è stata fatta nel formare questa di maggioranza, comunicati stampa di UV e Stella Alpina lo hanno detto. A noi poco interessa, però, visto che ho accettato la sua segnalazione, mi permetto sommessamente di rilevare questo e mi sembra una cosa significativa ma fa parte del comportamento che noi viviamo quotidianamente, un comportamento che non è lineare a nostro modo di vedere e lo vediamo dagli articoli di giornale, dalle segnalazioni dei commercianti, la politica ci ha dimenticati, da altre assemblee, dalle risposte che vengono date in assemblea, che non sono in linea con quanto viene detto all'interno, anche per quanto viene fatto. Questo io vorrei sottolineare, perché di grossi sacrifici personali non ne ho visti da parte dei componenti della maggioranza, salvo Bianchi, che è l'unico che ha fatto un sacrificio personale, altri no, allora non bisogna vantarsi di questo, ognuno è rimasto al suo posto, ha fatto un passo avanti, quindi non sono dei sacrifici, forse sacrificio è venire quotidianamente a lavorare... per me è un onore e un piacere, questo lo voglio sottolineare, e un dovere. Non richiamo altri argomenti, però è questo che mi sento di dire.

Presidente - La parola all'Assessore Laurent Viérin.

Viérin (AV) - Sarà l'ora tarda, sarà l'argomento, magari anche il calore dell'aula che la Presidente sottolineava ma finalmente in questa serata abbiamo la possibilità di argomentare alcune considerazioni partendo dagli spunti che abbiamo sentito post cena. Visto che è stata sollecitata una parte di competenza inerente a questo Assessorato, sarà anche l'occasione per formulare alcune considerazioni generali su ciò che abbiamo approvato già in termini legislativi e normativi e su ciò che ci accingiamo a votare. Intanto, com'è stato sottolineato da alcuni colleghi, sono atti che hanno dato un sostegno importante al settore agricolo, al comparto che ne ha enormemente bisogno, è un ragionamento che si sta inserendo in una riorganizzazione per quanto riguarda i consorzi di miglioramento fondiario, che hanno una necessità di chiudere i riordini che sono in corso - è stato chiuso solo un riordino sperimentale: quello di Montjovet -, una necessità di semplificazione burocratica di tutta una serie di prassi, avevamo già avuto modo di intervenire in termini tecnici affinché ci fosse un alleggerimento delle procedure, ma, da un punto di vista finanziario, era importantissimo mettere delle certezze.

Il comparto, il settore agricolo viene sostenuto anche attraverso un sostegno all'Institut agricole, la nostra scuola di agricoltura, attraverso alcune previsioni che sono state ricordate. Ricordo anche un supporto informatico molto importante aspettato da tempo com'è inserito nell'articolato. Si è parlato di Fondazione turistica, cercherò di ricordare, visto che in quest'Aula è stato votato un articolo di legge che andava a riformare il consiglio di amministrazione... e il collega Restano era ancora in maggioranza, io non mi addentrerò in grandi analisi politiche, dirò semplicemente che si venga giustamente a dire che bisogna fare le maggioranze con una dovuta analisi... credo che la prima analisi andava fatta quando è stata formata questa maggioranza scorsa, eravate in due, collega Restano, non vi siete capiti, eravate solo in due e dopo tre giorni non eravate neanche più in due. Credo quindi che in primis ognuno debba dire certe cose a sé stesso: dico questo perché le argomentazioni sono importanti, la nemesi anche è qualcosa che esiste, quindi non è che ci si può neanche dimenticare di tutto ciò che è avvenuto... la norma che abbiamo sostenuto è stata quella... come un po' la logica che avevamo messo in campo al Forte di Bard di superare una certa norma desueta, che vedeva l'Assessore Presidente della Scuola alberghiera e della Fondazione, ruolo che lei ha ricoperto, non era venuto in mente probabilmente a nessuno di superare questa dicotomia. Adesso, che è superata, le categorie dovrebbero essere tutte rappresentate all'interno, peccato che si poteva fare prima... e le categorie a cui abbiamo destinato la presidenza di questa fondazione... è una fondazione di indirizzo turistico e, secondo il nostro modesto parere, era giusto che gli albergatori avessero la conduzione di questo consiglio di amministrazione, non politico com'era in passato.

La prima considerazione quindi è che si è fatta questa scelta, l'articolo che è stato votato - e che sicuramente non sarà sfuggito al collega Restano - diceva che all'interno del consiglio di amministrazione era presente, al di là dell'Assessore, e oggi aggiungiamo suo delegato perché era un'indicazione che io avevo dato, nella tecnica legislativa probabilmente era sfuggito, perché noi crediamo che ci sia anche la possibilità, al di là della presenza dell'Assessore, che l'Assessorato sia rappresentato, quindi sia l'Assessore, sia un tecnico dell'Assessorato, sia eventualmente anche qualcuno che può rappresentare il comparto di settore, quindi non è codificato volutamente ma giustamente l'Assessorato non è solo l'Assessore, anzi è fatto di tecnici, è fatto di persone che hanno competenza in campo turistico. L'articolo di legge diceva che nel consiglio di amministrazione, al di là dell'Assessore e oggi aggiungiamo: o suo delegato, erano presenti e sarebbero state rappresentate le parti più rappresentative delle categorie rappresentative del mondo degli albergatori e della filiera enogastronomica. Il sottoscritto quindi che cosa ha fatto? Ha scritto una lettera ad Adava e ha chiesto un nominativo. L'Adava ha risposto indicando un nominativo non politico, tecnico o, meglio, di categoria, quindi non siamo entrati nel merito dicendo: "nominiamo questo, tizio, caio, sempronio", i tecnici si sono preoccupati di valutare quali erano le categorie più rappresentative.

L'altra categoria più rappresentativa del comparto agricolo è Coldiretti, quindi il sottoscritto ha preso carta e penna e ha scritto una lettera a Coldiretti, che ha indicato come nome Camillo Rosset, quindi in autonomia è stata una scelta delle categorie. Se poi, lo sappiamo, collega Restano, che ha incontrato anche lei, e non solo lei, qualcuno che si è lamentato perché non è rappresentato all'interno dell'IPRA, ci dispiace ma noi non siamo per andare a inserire ad personam chi oggi rivendica un ruolo all'interno di un consiglio di amministrazione della nostra fondazione, perché, nel momento in cui abbiamo approvato una legge, era chiaro che le due associazioni più rappresentative erano quelle. Oggi quindi lo sforzo che abbiamo fatto è di inserire: "o un suo delegato", che potrebbe anche prevedere un'altra categoria, magari chi si sente meno solo, ma questo è stato un gesto di garbo proprio per cercare di costruire un consiglio di amministrazione che fosse equilibrato e che fosse rappresentativo delle categorie. Questo è stato molto apprezzato e glielo dico perché a verbale nella prima riunione di insediamento è stato indicato il nome di Jeannette Bondaz al ruolo di Presidente... lei dice: "sono rappresentati solo gli albergatori", no, la filiera enogastronomica ha indicato il nome di Camillo Rosset, che peraltro rappresenta anche il mondo degli agriturismi - secondo noi, quindi ha anche un senso -, che è anche un sindaco e quindi rappresenta il territorio. Tutto poi si può fare meglio, collega Restano, tutto, però ci permettiamo di sottolineare che abbiamo cercato di fare le cose con la massima trasparenza e con la dovuta attenzione. Sappiamo poi benissimo che è il gioco delle parti di andare a raccogliere i mécontentement cercando di soffiare dove già magari c'è già un po' di malumore ma non è che questo ci turbi. È una piccola modifica che era sfuggita, quindi, ripeto, chiedo venia ma era stata un'indicazione proprio per non codificare, un po' come la legge che prevede che l'Assessore intervenga sulla deroga dei trattamenti e fitofarmaci in fioritura. Non è l'Assessore, è l'Assessorato perché l'Assessore potrebbe avere o no le competenze tecniche per decidere se esiste la possibilità di fare una deroga sui trattamenti nel periodo della fioritura. Anche quello quindi sarà un refuso su cui stiamo lavorando per intervenire affinché venga superato. Questo per dire che tutto è migliorabile ma ciò che è stato fatto è stato semplicemente messo in campo per aumentare o, meglio, rafforzare la sinergia tra la Fondazione turistica e le categorie, che alla fine sono i veri destinatari di una parte di indirizzo formativo e di raccordo su delle professioni che effettivamente... Il pezzo ulteriore chiaramente è un maggior raccordo tra la Fondazione turistica e la nostra Scuola alberghiera e il nostro Institut agricole, perché sono le due eccellenze delle due filiere o dei due settori che rappresentano appunto le nostre eccellenze. Lo dico quindi in tutta tranquillità, questi atti che abbiamo votato oggi sicuramente per le risorse che vengono destinate... sono risorse molto importanti per il comparto agricolo e per quanto riguarda invece il settore turistico, poi sugli alpeggi ci saranno altri chiarimenti su ciò che è stato evidenziato, ma ciò che ci tenevamo a dire è che oggi sicuramente attraverso gli atti che sono stati approvati c'è una boccata di ossigeno per il comparto agricolo che ne aveva bisogno.

Presidente - La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (UV) - Il collega Restano ha richiamato giustamente la sua attenzione al mondo della sanità e questo mi dà l'opportunità, prima di entrare nel contesto dell'emendamento da lei proposto e da voi proposto, di esprimere la soddisfazione di questa lunga giornata faticosa, che comunque vede una variazione di bilancio che presta la giusta attenzione alle politiche sociali con un intervento di 2.947.000 euro, che vanno a dare risposte importanti alle micro, ai contributi alle famiglie per barriere architettoniche, per i servizi alla prima infanzia, insomma, direi risposte significative, ma, al di là dei LEA aggiuntivi di cui abbiamo già parlato, ci sono tutta una serie di risorse e in parte investimenti che riguardano l'adeguamento delle strutture di Verrès, di Variney. Direi quindi che, oltre a questo, c'è sicuramente una grande soddisfazione per l'intero Assessorato che, a seguito di questa variazione, può mettere a disposizione dei diversi capitoli di spesa, la somma di 6.315.578 euro. Bisogna quindi dire che, a seguito della prima variazione più questa, la sanità ha avuto la giusta attenzione, pur nelle grandi difficoltà che sono state evidenziate soprattutto dal collega Gerandin quando ha detto: "come mai questi medici non ci sono?". I medici non ci sono in tutta Italia, collega Gerandin, e anche in altri Paesi. Stiamo cercando di rendere più attrattiva la Valle d'Aosta, nel mese di settembre avremo modo di presentare dei progetti, delle iniziative, li porteremo in commissione; auspichiamo di vedere il suo consenso anche in quella direzione per rendere più attrattiva la Valle d'Aosta per i medici che andremo a contattare.

Per quanto riguarda invece gli emendamenti che avete proposto che riguardano le ambulanze, non sono accoglibili dal nostro punto di vista perché diventa un'autorizzazione al solo mezzo, mentre l'autorizzazione va data all'attività di trasporto e tutto questo non sarebbe più coerente con il comma 2, che è il comma vigente. Infatti noi abbiamo detto che l'attività di trasporto di infermi e feriti con autoambulanza può essere esercitata in proprio da enti, associazioni o soggetti privati in possesso di autorizzazione sanitaria rilasciata dall'Azienda USL e, per i termini di validità dell'autorizzazione, gli stessi sono contenuti appunto nella delibera citata al comma 4, quindi non ci sarebbe nessun motivo per essere inseriti in una legge. Questo era quanto dicevo per quanto riguarda gli emendamenti. La ringrazio.

Presidente - La parola all'Assessore Certan.

Certan (AV) - Nel capo III del collegato del disegno di legge n. 36 vi è un passaggio, lo ha ricordato anche il collega Restano, riguardante l'Institut régional Gervasone, sono delle piccole modifiche di legge coerentemente con altri enti strumentali della Regione sono state adeguate e vi è la variazione a un unico revisore dei conti in luogo degli attuali tre revisori che ci sono, ciò che permette anche un risparmio di spesa, anche se è molto limitata e non è certo quella la parte importante. Per il revisore sono stabiliti la durata della nomina, i requisiti, il compenso, tutto appunto in armonia con altri enti regionali. Il collegio attuale rimane in carica sino al termine del suo mandato naturale.

Vi è poi un altro passaggio riguardante la proprietà dei beni mobili già messi a disposizione dello stesso Istituto Gervasone dalla Regione al fine di permettere una miglior diretta gestione... con la previsione di un termine per procedere al relativo e necessario inventario. Devo anche dire che poi, riguardo all'Istituto Gervasone, ci sono anche altre riflessioni, altri ragionamenti che stiamo facendo e che probabilmente in autunno porteremo poi alla vostra attenzione.

Presidente - Siamo in discussione generale. Ci sono altre richieste, colleghi? Possiamo chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Per la replica da parte del Governo, la parola all'Assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Senza entrare nel merito delle tante cose dette oggi e di alcune evoluzioni anche di tipo normativo portate sul precedente disegno legge, io credo sia importante dare la giusta informazione rispetto alla disciplina che attraverso questo collegato si vuole introdurre per armonizzare le disposizioni di legge che regolano l'attività di classificazione delle piste per i nostri impianti funiviari in seguito alla sentenza, che non è stata una sentenza contro una società, è stata una sentenza contro un decreto assessorile, quindi non un'attività di impresa ma il decreto che rispondeva alla validazione del lavoro che andava fatto per classificare le piste come si era deciso, la sentenza è la sentenza 2114/2019.

La strada effettivamente può e potrà ancora essere quella di un disegno di legge che completi e ammoderni una disposizione di legge direi datata, l'ha citata lei, se stiamo parlando ancora di una legge così datata, qualcosa sicuramente andrà fatto in futuro. Io arrivo adesso, per la prima volta mi occupo di questo settore e credo che, come mi sembra corretto dire, si poteva occupare di questo anche chi mi ha preceduto, probabilmente lo voleva fare e il tempo, vuoi anche perché non aveva scelto forse sempre le giuste maggioranze, non l'ha avuto, però non vorrei che si confondesse il valore di questa norma. Noi cioè abbiamo scelto questo momento e, per quello che mi riguarda, se aveste avuto il tempo per le audizioni, ne sarei stato sicuramente felice perché nulla c'era da non audire, però i tempi sono stati questi, tante volte è successo anche in passato, si sa che l'ultimo Consiglio estivo è quello un po' più complicato da gestire per tutti a seconda delle situazioni che si trovano, però questa norma armonizza una sentenza che va armonizzata. Non possiamo dire: lo facciamo solo da qualche parte perché lì forse sono più litigiosi, da un'altra parte lo sono meno. Noi dobbiamo dare regole chiare, siamo Amministrazione pubblica e le regole chiare sono alla base della trasparenza che l'Amministrazione pubblica deve dedicare all'attività verso i cittadini e soprattutto bisogna mettere in condizioni società importanti come quelle che svolgono l'attività di gestione degli impianti funiviari, e quindi del settore dello sci, di lavorare con norme che non creino dubbi. Sicuramente poi sono disposizioni che andranno ancora valutate, se potranno essere migliorate, come tutte le leggi, lo faremo però ci tenevamo come Governo a garantire ai nostri dirigenti di poter muoversi all'interno di disposizioni chiare. Io, collega, immagino che non volesse confondere in questo senso chi ci ascolta: qui non stiamo parlando di espropri, di divisione di proprietà o di altre iniziative che mettono in difficoltà... di alpeggio, stiamo parlando di utilizzo temporaneo di aree durante il periodo invernale per un periodo limitato di tempo con indennità riconosciuta. Con tutti i nostri limiti, io non credo che gli alpeggi si possano utilizzare soprattutto con allevamento durante l'inverno o in altre iniziative ed è previsto... se si va oltre alla servitù di asservimento, quindi lavori o altre cose, le disposizioni sono quelle date dalle norme che lei conosce sicuramente meglio di me. Il tentativo quindi è quello di evitare che i nostri dirigenti lavorino senza avere norme chiare per poter svolgere il loro lavoro e, ripeto, ribadisco che do tutta la disponibilità, piuttosto per ritornare poi a discutere anche di queste disposizioni in commissione a settembre, se ci sarà da migliorare, miglioreremo quanto ci verrà proposto, però noi abbiamo scelto di non lasciare vuoti di norma per svolgere appunto bene e con tranquillità il lavoro da svolgere.

L'altro articolo invece rispetto alla legge n. 8 che non prevede all'articolo 2 la parola "riconversione"... su questo l'interpretazione che noi abbiamo dato, ma possiamo anche in questo senso rivalutarla, è che l'articolo 8 al comma b) prevede: "il rinnovamento tecnologico di strutture e di sistemi di funzionamento connessi agli impianti", in quelle disposizioni nella riconversione che un po' abbiamo immaginato noi quando abbiamo parlato anche qui in questo Consiglio regionale degli impianti... quindi dove non si va a confermare gli impianti esistenti e si immagina di fare qualche cosa di nuovo, si vanno sicuramente a rivalutare le strutture e i sistemi di gestione connessi agli impianti. È per quello che poi abbiamo migliorato il comma 3 dell'articolo 7 aggiungendo un pensiero e un indirizzo politico, che è quello che è emerso dalla discussione fatta qua in Consiglio regionale dalla risoluzione che poi ne è conseguita. Credo che lei sappia che avremmo anche potuto farlo con delibera di Giunta, però si è voluto affermare con una modifica dell'articolo questo principio politico qui con una norma da Consiglio regionale.

Ripeto, come ho detto prima, rispetto all'altra legge, se ci sarà credo anche il tempo necessario per fare le cose e farle bene, sono convinto - e credo che questo sia quello che vorrebbero fare tutti i Governi e tutti gli Assessori - che la cosa migliore sia quella di prendere in mano le leggi, portarle nelle commissioni e modificarle. Abbiamo però anche necessità di dare risposta a volte anche con un po' di urgenza alle cose che vogliamo fare insieme e dare una risposta alle piccole stazioni sciistiche magari dando già un valore... noi stiamo costruendo nel DEFR e già in una prima valutazione di bilancio che abbiamo fatto insieme all'Assessore i percorsi per garantire già una programmazione rispetto agli investimenti del prossimo triennio. Su questo, rispetto alla legge n. 6 e alla legge n. 8, il Governo si è già confrontato e sul settore degli impianti a fune ci sarà sicuramente attenzione. In questo senso, rispetto alle piccole stazioni, vogliamo garantire quest'attenzione in maniera ancora maggiore affermando in legge che dove si andranno a fare delle valutazioni di questo tipo che non è necessario... io ho letto anche l'altro emendamento con l'unanimità, non è necessario scrivere che lo dovranno proporre all'unanimità i Comuni, perché dentro le società, dentro quei consigli di amministrazione ci sono già gli Enti locali di riferimento che dovranno proporre questi obiettivi se riterranno che questi obiettivi sono quelli utili per le proprie società. Nessuno obbligherà nessuno a fare niente però l'obiettivo che ci siamo posti è quello di considerare in via prioritaria gli investimenti, in particolare quando questi garantiranno progetti che magari ridurranno i deficit attualmente dati da alcuni impianti a fune, quindi è un po' in questo senso che ci siamo mossi. Io spero che sia comprensibile, magari non è quello che ritenete giusto ma dietro a questi articoli di legge c'è una logica, ci sono degli obiettivi e si comincia a fare un percorso che sicuramente potrà essere migliorato nel tempo ma comincia ad affermare una visione di tipo strategico.

Presidente - Altri? Siamo in replica. Se non ci sono altre richieste di intervento, possiamo cominciare l'esame della legge. Chi tace acconsente quindi possiamo iniziare. All'articolo 1 abbiamo l'emendamento n. 1 presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti. Collega Restano, lo vuole illustrare? La parola al collega Restano.

Restano (GM) - È un emendamento all'articolo 17 della legge regionale n. 31/2001, parliamo di imprese e aziende artigiane. Vorremmo aggiungere all'articolo 2 il punto ebis) riguardo alle attività soggette a contributo, vorremmo aggiungere questo punto: "consulenze alle proprietà e alla dirigenza per lo sviluppo delle strategie aziendali finalizzate ad aumentare la produttività nel rispetto della qualità e del welfare aziendale", perché oggigiorno riteniamo che sia importante andare a formare il personale delle aziende con una formazione specifica, perché essere imprenditori o liberi professionisti... oggi non è sufficiente avere delle competenze tecniche ma è quasi diventata una sfida. Il mondo del lavoro è diventato sempre più veloce, sempre più concorrenziale e quindi l'imprenditore necessita di avere diversi livelli di preparazione, non ultimo la formazione non intesa nel senso canonico deve riguardare l'approccio alle problematiche, l'approccio con il personale dipendente, l'approccio verso i potenziali clienti, azioni di marketing, anche e soprattutto nel rispetto del welfare, nel rispetto quindi dei dipendenti dell'azienda e degli interlocutori di turno e proprio su questo argomento in questi ultimi anni si sono sviluppati tanti studi. Il management delle aziende, delle più grandi aziende, i più grandi imprenditori fino anche agli artigiani, alle ditte individuali hanno dimostrato che il sapere gestire l'emotività, l'intelligenza emotiva è diventata una parte integrante dello sviluppo aziendale, quindi, dando importanza a questo punto, diamo la possibilità a chi lo vorrà fare di seguire una formazione particolare. Riteniamo che non sia un grosso sforzo da parte di questo Consiglio, però è un'attenzione particolare a un settore che è in crisi, che necessita di attenzioni ma soprattutto necessita di avere delle opportunità: le opportunità per migliorarsi, per continuare a crescere e per rivolgersi ai valdostani ma anche a chi opera fuori Valle in maniera forse diversa e anche più accattivante di quanto riusciamo a fare ad oggi.

Presidente - Su questo qualcuno intende prendere la parola? La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Solo per annunciare un voto di astensione su questo emendamento, che non va contro l'obiettivo di dare delle opportunità alle nostre aziende di avere delle consulenze, perché questo chiede l'emendamento, non della formazione specifica, in quanto all'interno della norma e nei punti precedenti a quello che si vorrebbe inserire si ritrovano tutta una serie di attività propedeutiche a chiudere dei processi di certificazione, processi di certificazione che possono beneficiare nel loro percorso di consulenze specifiche. Mentre quello che veniva enunciato dal collega Restano si può ottenere attraverso dei bandi che sono già attivi su fondi FESR e che permettono di accedere senza processi che arrivano poi alla certificazione richiesta dalla legge n. 31... permettono di avere delle consulenze per migliorare i processi produttivi e per enfatizzare le necessità di innovazione all'interno delle aziende. In questo contesto che era stato sviluppato pertanto l'articolo 1... aveva come finalità già segnalata in precedenza quella di togliere da tutta una serie di normative i vincoli dettati dal cumulo di opportunità e di aiuti diversi che potevano, nel limite di quanto prescritto dai processi europei, essere dati a beneficio e a sostegno di altre iniziative. Quello che è stato oggetto dell'emendamento è qualcosa che esula da questo, da quanto richiesto nel punto 1, è tuttavia lodevole e condivisibile quello che è stato chiesto ma è già presente con un'altra formula. La nostra posizione pertanto sarà di astensione.

Presidente - Per dichiarazione di voto, il collega Restano.

Restano (GM) - La ringrazio Assessore per la risposta. Noi non la vediamo come lei, riteniamo che mantenere il welfare aziendale nel rispetto della qualità e del miglioramento delle prestazioni sia un compito degno di attenzione da parte dell'Amministrazione regionale. Non riteniamo di delegare solo ed esclusivamente questo compito ai fondi europei. Questo per noi significa essere vicino alle aziende valdostane. Non implicava aggravi di spesa ma solamente degnare di particolare attenzione un mondo: quello delle partite IVA, di chi quotidianamente si impegna ore e ore per portare a casa qualcosa ma soprattutto anche con i propri prodotti per dare lustro alla produzione valdostana, riteniamo che meritava di quest'attenzione.

Presidente - Apriamo la votazione sull'emendamento n. 1 all'articolo 1 presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Posso mettere in votazione l'articolo 1? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.

Presidente - Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 2? Stesso risultato. Articolo 3. Stesso risultato. Articolo 4. Stesso risultato. Articolo 5. Stesso risultato. All'articolo 6 c'è l'emendamento n. 2, soppressivo, presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti. La parola al Consigliere Restano.

Restano (GM) - In parte questo emendamento è già stato illustrato, riteniamo in questo momento, per quanto ho detto prima nel mio intervento in discussione generale, che si possa soprassedere al cambiamento della norma perché questo avviene solo ed esclusivamente in virtù di una sentenza di un caso unico. A nostro modo di vedere, oggi abbiamo l'opportunità di fare una riflessione a 360° sul futuro della montagna, sul futuro dell'agricoltura in montagna, sul futuro turistico della montagna e degli impianti a fune in montagna. Appare quindi in questo momento inopportuno questo adattamento di norme, chiediamo semplicemente di sopprimere l'articolo.

Presidente - Qualcuno risponde da parte del Governo? Ha risposto già prima forse nell'intervento l'Assessore Bertschy. Posso mettere in votazione l'emendamento soppressivo n. 2 all'articolo 6, presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Metto ora in votazione l'articolo 6. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 7 abbiamo l'emendamento n. 3, presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti, che è soppressivo e, se non passa questo emendamento, due emendamenti in subordine. Consigliere Restano se vuole già illustrarli tutti...

Restano (GM) - In parte anche questo lo abbiamo già affrontato, riguarda l'articolo 7, che chiediamo di sopprimere: "Disposizioni in materia di impianti funiviari e connesse strutture di servizio. Modificazioni alla legge n. 8/2004". Come ho detto prima, questo articolo introduce la possibilità di riconvertire le piccole stazioni con al massimo tre impianti aerei quali seggiovie, cabinovie o funivie. Di questo argomento ne abbiamo parlato tantissimo nel corso di questo ultimo anno. La riconversione non è ricompresa, come ho detto prima, nelle iniziative ammesse a contributo, dove c'è un elenco specifico.

Noi quindi chiediamo di valutare se è il caso di inserirlo, e su questo l'Assessore mi ha già illustrato, le considerazioni sono state fatte in merito, ma soprattutto poniamo l'accento su cosa va a introdurre la riconversione, proprio visto quanto si è detto qua. La società degli impianti, ancorché forse avendo all'interno del proprio CdA un rappresentante del Comune interessato, decide di smantellare degli impianti, magari degli impianti che, per nascere, per essere costruiti, hanno visto l'intervento dei privati, degli impianti cosiddetti "delle piccole stazioni", che fanno vivere alberghi, negozi, una scuola di sci. Si parlava di oltre 200 posti letto nel caso che abbiamo discusso qua e d'imperio si vedono portati via una serie di investimenti e trasferito tutto e trasformato, se va bene... forse una seggiovia, un tapis roulant da qualche centinaio di metri e cambia completamente la vocazione della stazione.

Non chiediamo però che questa valutazione venga fatta dal rappresentante politico di turno all'interno della società di impianti a fune ma domandiamo che venga condivisa con tutti i portatori di interessi. È per questo - e qui vado a parlare del resto dell'emendamento - in subordine, se non viene soppresso per analisi future, chiediamo di aggiungere il seguente periodo: "la riconversione sarà valutata solo in caso di approvazione da parte del Comune territorialmente competente e dal voto unanime dell'assemblea dei soci", perché proprio nella sala qui a fianco abbiamo visto e sentito che alcune decisioni erano prese quasi unilateralmente dal Presidente. Abbiamo visto dei sindaci firmare un documento e pochi giorni dopo firmarne uno che diceva esattamente l'opposto. È importante quindi che si esprima il Consiglio comunale perché è l'organo che rappresenta il territorio, è l'organo che ha votato il piano regolatore, che è proprio alla base di certe considerazioni che abbiamo fatto poc'anzi. Questo è quello che volevamo discutere in commissione e non arrivare ad oggi a discutere, perché erano cose risolvibili lì, anche quello che ci ha detto prima l'Assessore probabilmente in commissione poteva essere chiarito affinché fosse fatta una valutazione tutti insieme e poi ognuno prende la propria strada, giustamente la maggioranza fa una scelta, la minoranza può farne un'altra, così in questa sede diventa difficile parlarne, tutto qua. Attendiamo la vostra risposta.

Presidente - Prima diamo la parola al collega Gerandin e poi risponde l'Assessore.

Gerandin (MOUV') - Non volevo rubare la parola all'Assessore ma probabilmente così almeno è più facile rispondere.

Solo a completamento di quello che ha detto il collega Restano, penso che lei già nel suo intervento abbia detto che comunque probabilmente questa parola "riconversione" ha più chiavi di lettura. A noi ha un po' preoccupato che in questo articolo ci sia scritto: "precedenza alle iniziative di riconversione...", poi c'è potenziamento e quanto altro.

Noi pertanto avremmo gradito che la parola "riconversione" fosse residuale dopo aver percorso tutte le altre vie, che erano quelle del miglioramento qualitativo, del rinnovo tecnologico e poi se proprio non c'era altra strada da fare, come giustamente ha detto prima il collega Restano, magari di intesa, di concerto, sentiti i portatori di interesse locale e le Amministrazioni, eventualmente perseguire questo... non eravamo contrari a questa ultima ratio, ma avremmo gradito che fosse probabilmente messo in fondo tra le priorità in cui viene elencato questo, anche perché comunque di riconversione si sta mormorando e lei penso che sappia, Assessore, anche di impianti importanti: uno di questi è la Leo David, per cui ci sono stati ci risulta qualche sopralluogo in loco con proposte di riconversione. La Leo David era nata con tutt'altro obiettivo, era nata con tutti altri scopi e in questo momento questi passi avanti o coup de théâtre da parte di qualche amministratore molto decisionista ci preoccupano soprattutto così come si legge questo emendamento. Avremmo gradito, torno a dire, probabilmente un chiarimento in più in merito a quello che si intende per riconversione e che fosse l'ultima ratio.

Presidente - La parola all'Assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Intanto la riconversione è una possibilità e non un obbligo, nel senso che può diventare una priorità nella misura nella quale si va in quella direzione. Io vorrei che la mia risposta non fosse presa come una chiusura ma come la necessità in quanto rappresentante di Governo di dare dei segnali, nel senso che noi non accetteremo gli emendamenti ma siamo assolutamente attenti alle cose che dite, nel senso che la preoccupazione che non ci siano gestioni come alcune che abbiamo visto nel recente passato ce l'abbiamo tutti ma abbiamo anche la ferma determinazione di dire che tocca anche a noi, in quanto Governo politico, essere bravi a costruire relazioni, a definire strategie e a sostenere obiettivi una volta che questi sono stati discussi e oggetto di confronto sul territorio.

La nostra volontà quindi non è tanto di quella di dare chiavi in mano alle società, agli amministratori, ma di garantire loro un indirizzo all'interno del quale svolgere al meglio la propria attività, ripeto però con la massima attenzione da parte nostra a seguire l'evoluzione delle scelte e la gestione che avviene sul territorio.

Vorrei anche essere preciso: per esempio, lei l'ha detto ed è corretto anche segnalarlo, ci sono alcune località che in termini di bilancio oggi pesano sulla Monte Rosa, ma non solo, che sono oggetto di analisi da parte delle società ma proprio in quel caso, se c'è una cosa che è già iniziata e continuerà a essere fatta, è quella di partire dall'Ente locale per costruire con lo stesso un progetto del futuro, un progetto del futuro che deve essere un progetto di responsabilità, di consapevolezza, un progetto di interesse per la gestione della società all'interno della quale deve trovare spazio la propria località, il futuro della propria località, perché non possiamo neanche noi, come Amministratori regionali, assegnare, a seconda delle situazioni che si creano, la patente di quello che può andare a fare una cosa da una parte e poi non la deve fare dall'altra.

La visione cioè deve essere da parte nostra su tutto il territorio, su tutti i comprensori e ci va massima attenzione a fare in modo che non si facciano atti di imperio e non ci si confronti sul territorio. La nostra possibilità è quella di intervenire sui programmi strategici che abbiamo voluto all'interno della legge n. 20, però poi non siamo stati ancora capaci, lo stiamo facendo adesso, a organizzarci per verificarli.

Collega Aggravi, che conosce l'argomento ma credo anche il collega Restano, è una bella idea quella di far fare i programmi strategici, poi però Finaosta in particolare e Regione si devono dotare di strutture che siano efficienti nel controllarli per dare delle risposte e poi per garantire che questi programmi effettivamente raggiungano gli obiettivi e su questo si sta lavorando anche in questi mesi. I programmi strategici quindi sono la garanzia di quello che faranno questi amministratori e all'interno di questi programmi il Consiglio regionale attraverso le commissioni, Finaosta... i territori attraverso la loro rappresentanza potranno dire tutto quello che è giusto dire.

Non possiamo semplicemente fare discorsi di bilancio, l'abbiamo detto un sacco di volte, qua non è che se si perde, si taglia e si fanno delle riconversioni tanto perché così poi alla fine dell'anno si perde un po' di meno. Vanno considerati gli investimenti, la storia delle località, la storia dei privati che hanno investito in quelle località e quindi tutto questo deve essere fatto con la massima serietà, come deve essere rispettato seriamente chi deve rispettare nella sua gestione i dettami della legge Madia, ma sono tutte cose che abbiamo già detto.

Noi vorremmo procedere dicendo che la riconversione non è assolutamente un obbligo, è una possibilità. Chi vuole andare avanti a fare le ventennali, a portare avanti i progetti delle località così come sono non ha nessun problema a farlo. Il disegno di legge ha passato il vaglio del Legislativo, noi abbiamo interpretato al comma b) dell'articolo 2 la possibilità del rinnovo tecnologico e delle strutture dei sistemi funzionalmente connessi agli impianti, se ci sarà da specificarlo meglio, sicuramente lo faremo al rientro del Consiglio ma questa è stata l'interpretazione che è stata data.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Intervengo in discussione, Presidente, perché, Signor Assessore, mi sono dimenticato un pezzo. Avevamo in subordine anche chiesto di sopprimere il comma 2 dell'articolo 7 laddove si va a modificare la legge sopprimendo il termine del 31 ottobre di ogni anno per la trasmissione alla Giunta da parte della struttura regionale competente delle domande di concessione dei contributi presentati ai sensi dell'articolo 6. Allora qua abbiamo presentato l'emendamento di soppressione, in realtà anche in questo caso era per chiederle, Assessore, il perché, qual è la ratio di questa decisione, avere una data di presentazione permette alla Giunta di vedere tutti insieme le richieste. Lo so che l'Assessore le vede comunque, ha l'opportunità di vederle, ma, essendo un organo collegiale, magari fa partecipe il resto della Giunta, lo ritireremo o ce lo boccerete ma è per avere una risposta in merito.

Presidente - Possiamo procedere alla votazione dell'emendamento n. 3 presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Posso dare lo stesso risultato per il primo emendamento in subordine all'emendamento n. 3 appena votato? Stesso risultato. Secondo emendamento in subordine all'emendamento n. 3. Stesso risultato. Metto in votazione ora l'articolo 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 8? Stesso risultato. All'articolo 9 vi è l'emendamento n. 4, soppressivo, presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti. La parola al Consigliere Restano.

Restano (GM) - Questo è il caso a cui faceva riferimento l'Assessore prima dove si arriva all'esproprio dei terreni. È delicato perché dipende per pubblica utilità quanto terreno si espropria, quel terreno in alcuni casi viene utilizzato per edificare delle strutture, le adiacenze dei terreni di proprietà privata vengono acquistate ed è un caso reale ad 1 euro per l'esproprio, poco tempo dopo per il terreno a fianco viene chiesto alle stesse persone perché maestri di sci mi sembra 700 volte tanto. Facciamo business, allora non è lo stesso metro quadro di terreno, è a lato, però è per capire. L'utilità pubblica di queste società è di arrivare a pari nel bilancio e non di esercitare azioni di questo tipo e formalmente l'articolo è corretto. Se questo è l'obiettivo, andiamo avanti per questa strada. Era anche questa una riflessione.

Presidente - Posso mettere in votazione l'emendamento n. 4 presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Metto in votazione l'articolo 9. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.

Presidente - All'articolo 10 vi sono gli emendamenti n. 5 e n. 6, presentati dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti; all'emendamento n. 6 si aggiungono due emendamenti in subordine. Vuole illustrarli tutti insieme collega?

Restano (GM) - In parte mi ha già risposto l'Assessore, la nostra riflessione era diversa, forse è un retaggio della nostra esperienza professionale. L'autorizzazione al soggetto, persona fisica, ente, associazione è una cosa, l'autorizzazione sanitaria a un mezzo riguarda le peculiarità del mezzo e il mantenimento di queste caratteristiche nel tempo. L'emendamento proposto va in questo senso: di distinguere l'autorizzazione all'ente, all'associazione e alla persona fisica che può essere rilasciata per noi sia dalla Regione, sia dall'azienda sanitaria ma pone l'accento sulle caratteristiche del mezzo perché è attraverso la professionalità degli operatori e il funzionamento dei mezzi, dei presidi sanitari che esso trasporta che si fa il vero soccorso.

Presidente - Possiamo quindi mettere in votazione... la parola al collega Restano.

Restano (GM) - Noi voteremo sicuramente a favore del primo emendamento perché ci sono i commi in subordine ma è solamente per cambiare la scadenza dell'autorizzazione sanitaria. Votiamo il primo emendamento, mentre gli altri sono ritirati.

Presidente - Toglie quindi i due emendamenti in subordine collega. Perfetto. Metto in votazione l'emendamento n. 5, presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Posso dare lo stesso risultato per l'emendamento n. 6 presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti? Stesso risultato. Metto in votazione ora l'articolo 10. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 11. Stesso risultato. Articolo 12. Stesso risultato. All'articolo 13 vi è l'emendamento della II Commissione ma anche cinque emendamenti della collega Pulz. Li vuole illustrare? I suoi emendamenti si inseriscono sull'articolo 13 così come sostituito dall'emendamento della II Commissione e allora dobbiamo prima votare l'emendamento della commissione. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato. La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Illustro quindi tutti insieme gli emendamenti al disegno di legge concernenti l'articolo 13 relativo all'emergenza abitativa. L'emendamento n. 1 modifica i requisiti per l'accesso all'edilizia residenziale pubblica prevedendo che possono accedervi i titolari di permesso di soggiorno a prescindere dalla tipologia. L'emendamento n. 2 precisa che la decadenza dell'assegnazione può essere disposta nei confronti di chi abbia adibito l'alloggio ad attività penalmente rilevanti, e di questo avevamo già parlato in Consiglio, solo però se intervenuta una sentenza definitiva per coerenza con il principio costituzionale della presunzione di innocenza. L'emendamento n. 3 abroga tra le cause di decadenza quella riferita a chi tenga comportamenti socialmente pericolosi, fattispecie però troppo vaga che può prestarsi a interpretazioni non coerenti con la ratio delle disposizioni di sostegno alle persone in difficoltà che hanno accesso appunto alle misure di edilizia pubblica residenziale. L'emendamento n. 4 precisa che la decadenza dall'assegnazione non può in ogni caso essere disposta se non dopo aver valutato la possibilità di offrire all'occupante soluzioni di emergenza abitativa in modo da evitare che si aggravino le situazioni di difficoltà sociale della persona e del nucleo interessato. L'emendamento n. 5 prevede che, in caso di sgombero, l'ente gestore possa in ogni caso confermare il provvedimento espulsivo se non dopo aver valutato la possibilità di offrire all'occupante soluzioni alternative all'emergenza abitativa per le stesse ragioni illustrate nell'emendamento n. 4. In sostanza, noi crediamo che non si possano sgomberare le persone se prima non si trovano soluzioni abitative alternative perché il diritto all'abitazione, e non dovrei ricordarvelo, è un diritto umano fondamentale riconosciuto dalla Dichiarazione internazionale dei diritti dell'uomo del 1948 su cui bisognerebbe crediamo fare un minuto di raccolto silenzio serale e pure mattutino.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio collega Pulz in primis per l'abile attività di artigiana del diritto che, per cambiare gli articoli che piacciono a lei, fa un rimando su un articolo 13 che non c'entra assolutamente nulla con quello che stiamo discutendo in quest'Aula. Questo è un primo complimento che le devo fare per la sua grandissima capacità giuridica che ha avuto di cucire un articolo che non c'entra nulla con quello che stiamo discutendo, e questo è il primo complimento che le faccio.

Vengo però nel merito degli emendamenti che lei ha fatto. Emendamento 1: lei vorrebbe aprire una graduatoria di edilizia residenziale pubblica che ad oggi consta di 500 persone che sono ancora in attesa di un alloggio ad altre 2500-3000 persone che non so in quali condizioni si trovano ma potenzialmente potrebbero tutti far domande e quindi sostanzialmente mettere quelle 500 persone che oggi sono in attesa di un alloggio ovviamente potenzialmente anche in fondo alla graduatoria perché giustamente arrivano quelli che hanno avuto il permesso di soggiorno l'altro ieri però bisogna dargli una casa e quindi metterli in fondo. Questa è la ratio del suo primo emendamento. Io le faccio i miei complimenti, peraltro in perfetto spregio di quello che dice la norma alla legge n. 286/1998, che appunto disciplina in materia di immigrazione quali siano effettivamente i diritti di coloro che hanno il permesso di soggiorno a lungo periodo.

Venendo invece al secondo emendamento, lei sostanzialmente ci dice che una persona non può perdere il diritto all'abitazione se non ha avuto una condanna passata in giudicato che appunto attesti il fatto che ha adibito il suo alloggio ad attività penalmente rilevanti. Mi spiace dover far notare anche qui che, in realtà, questo è già previsto dalla legge perché certificare che una persona ha utilizzato il proprio alloggio per attività penalmente rilevanti non lo si rileva dai giornali, lo si rileva in virtù di una sentenza passata in giudicato, quindi questo è già così, questo emendamento evidentemente è ultroneo.

All'emendamento n. 3 invece lei ci chiede addirittura di abrogare la disposizione che dice che decade dall'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica coloro che "tengano comportamenti socialmente pericolosi per l'incolumità pubblica", quindi sostanzialmente lei ci sta dicendo che sia giusto dare, anzi, lasciare un alloggio di edilizia residenziale pubblica a coloro che si rendano responsabili di comportamenti socialmente pericolosi per l'incolumità pubblica. Io mi chiedo davvero quale sia la ratio che sta dietro questo suo emendamento. Mettiamo cioè il caso di una persona che prende una mazza e comincia a menare la gente per il quartiere e a questa persona noi le facciamo i complimenti e diciamo: "sì, lei ha assolutamente diritto di mantenere la sua casa, anzi, se ha per caso degli amici, possiamo dare una casa anche a loro ma solo se danno delle mazzate in faccia anche loro".

Veniamo poi infine, e queste sono le cose migliori, agli emendamenti n. 4 e n. 5 che sono identici ma eliminano appunto entrambe le possibilità di decadenza. Lei quindi sostanzialmente con questi due emendamenti ci sta dicendo che se una persona:

a) perde i requisiti indicati all'articolo 39 o non presenti la documentazione stabilita dall'ente gestore per avere un alloggio di edilizia residenziale pubblica, debba avere una casa;

b) lei ci sta dicendo che una persona che abbia ceduto in tutto o in parte l'alloggio che le è stato assegnato deve avere un altro alloggio, questo è quello che lei ha scritto;

c) lei ci sta dicendo che una persona che "non abiti stabilmente nell'alloggio assegnato, pur avendone la residenza anagrafica, o ne muti la destinazione d'uso, ovvero non lo abbia occupato stabilmente nei termini di cui all'articolo 31, commi 5 e 6", deve avere un altro alloggio, quindi questa persona non occupa il suo alloggio che viene concesso ma ha diritto ad averne un altro;

d) ci sta dicendo che la persona che abbia "adibito l'alloggio ad attività penalmente rilevanti" non può essere buttata fuori se non gli viene dato un altro alloggio. Prendiamo quindi coloro che avevano le armi in casa e spacciavano e sono stati arrestati, senza fare nomi ed esempi, queste persone perdono l'alloggio ma solo se l'Amministrazione gliene trova un altro: questa è la ratio del suo emendamento;

e) e siamo di nuovo a "tengano comportamenti socialmente pericolosi per incolumità pubblica", sì, tu hai picchiato una persona, sì, tu sei violento, sì, tu sei una persona pericolosa, ti buttiamo fuori ma ti diamo un'altra casa;

f) "non rispetti reiteratamente i regolamenti e le norme di comportamento stabilite dagli enti gestori", quindi io prendo, molesto il condominio, faccio quello che voglio, non seguo le regole: "devi andare fuori però ti diamo un'altra casa, magari così disturbi altra gente";

g) "non abbia rilasciato l'alloggio di edilizia residenziale pubblica precedentemente occupato a titolo di locazione qualora beneficiaria di nuova assegnazione o destinataria di un provvedimento di cambio di alloggio". Tu occupi quindi abusivamente una casa, non la rilasci, io ti butto fuori ma soltanto se ti do un'altra casa.

Questa è la ratio che sta dietro i suoi emendamenti. Complimenti!

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Assessore Borrello.

Borrello (SA) - Sarò molto breve anche se la tematica è delicata e importante e meriterebbe sicuramente un approfondimento e in tale direzione voglio andare, anche perché, proprio per la questione di par condicio, avevo già detto questo al collega Manfrin e lo ribadisco anche a lei: andiamo a fare una commissione specifica per approfondire perché ci sono dei margini di manovra per andare a modificare la legge n. 3 ma deve essere visto in una maniera più complessiva. Molte delle cose che ha detto il collega Manfrin sono corrette, alcune non sono corrette ma non entro nel merito dei singoli emendamenti perché molte delle cose sono già previste dalla legge, bisogna però fare un ragionamento rispetto alle competenze. Noi stiamo ragionando in termini di politiche abitative, le politiche abitative poi si incastrano ovviamente con gli aspetti di carattere giuridico, ci sono degli organi competenti che andranno a fare delle sentenze e quant'altro e poi ci sono gli aspetti di carattere sociale, però mi sa che stiamo facendo veramente tanta confusione rispetto anche al discorso dei soggiornanti di lungo periodo, ne avevamo già parlato all'interno del discorso del bando affitti, ci sono delle diversificazioni rispetto alle misure delle politiche abitative sia per quanto riguarda l'accesso al bando affitti, alla casa popolare, all'emergenza abitativa piuttosto che l'accesso ai mutui.

Io quindi, con lo spirito propositivo di spiegare veramente il più possibile a tutti coloro che vogliono all'interno della III Commissione consiliare un settore che merita un approfondimento, noi ci asterremo su tutti gli emendamenti, non entreremo nel merito, così come abbiamo fatto all'epoca con il collega Manfrin quando aveva prodotto delle modifiche, non ricordo se era un emendamento o una mozione, dicendo che la tematica deve essere approfondita perché, quando si va a toccare degli articoli così at random, si rischia di fare dei danni. Massima disponibilità quindi, ci asteniamo senza entrare nel merito dei singoli emendamenti, a meno che non li voglia ritirare, però nel caso che li mantenga, noi ci asteniamo.

Presidente - Procediamo alla votazione del primo emendamento della collega Pulz. Invito i colleghi a stare in Aula per le votazioni. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 11

Favorevoli: 1

Contrari: 10

Astenuti: 22 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Russo, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Posso dare lo stesso risultato per gli altri emendamenti della collega Pulz? Stesso risultato. All'articolo 14 c'è l'emendamento n. 7 presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti. L'articolo 13 è già stato votato perché gli emendamenti si innestavano sull'articolo così come sostituito dall'emendamento della II Commissione. La parola al collega Aggravi per l'illustrazione dell'emendamento n. 7.

Aggravi (LEGA VDA) - L'articolo 14 di fatto va a inserire una modifica all'interno della legge n. 20 del 1991 circa la composizione della Fondazione per la formazione professionale e turistica: dopo le parole "dall'Assessore regionale competente in materia di turismo", è inserita la dicitura generica: ", o da un suo delegato". L'emendamento propone di andare a inserire e a tentare di specificare quello che può essere il delegato: "scelto tra i Consiglieri regionali o i Dirigenti regionali dell'Assessorato competente in materia di turismo".

Per quanto riguarda i Consiglieri regionali, si cercava di seguire già il dettato della legge n. 20, ovvero comunque una figura che fosse rappresentativa dell'Amministrazione regionale, o comunque del Consiglio visto che oggi è previsto l'Assessore, con il ruolo dei Dirigenti regionali dell'Assessorato competente in materia di turismo comunque rimanere nell'alveo del settore amministrativo che si occupa di turismo. Riteniamo con questo emendamento di cercare di evitare, ma forse l'abbiamo interpretato male, io non credo... il fatto comunque di dare la possibilità all'Assessore al turismo che di volta in volta viene nominato, perdonatemi il termine, giocarsi una carta in più e nominare una persona liberamente al di là degli altri due membri che vengono scelti dalla Giunta. Ci sembrava ovviamente un po' un unicum rispetto ad altre nomine e quindi abbiamo cercato di proporre almeno un correttivo.

Presidente - Credo che abbia già risposto precedentemente l'Assessore, quindi possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 7 presentato dai colleghi Restano, Gerandin, Cognetta, Aggravi e Spelgatti. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 20 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Testolin, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Metto in votazione ora l'articolo 14. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.

Presidente - Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 15? Stesso risultato. Posso dare lo stesso risultato per l'emendamento dell'Assessore Bertschy che introduce l'articolo 15bis? No? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 11 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani, Spelgatti)

Il Consiglio approva.

Presidente - Metto in votazione ora l'articolo 16. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.

Presidente - Vi è l'emendamento che introduce l'articolo 16bis, relativo ai segretari comunali, presentato dai Consiglieri Sammaritani, Gerandin, Vesan e Daudry e dal Presidente Fosson. Qualcuno vuole illustrarlo? La parola al collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Abbiamo già dibattuto credo a sufficienza ma l'emendamento si è reso necessario a seguito del ritiro della legge sui segretari e, in particolare, quindi per porre rimedio a quella emergenza che in effetti è stata manifestata da alcuni Enti locali valdostani. Con questo emendamento quindi sicuramente si riuscirà a porre rimedio perché, in particolare, il passaggio fondamentale è quello che prevede che si possa procedere a nomina anche in deroga a quanto è disposto dall'articolo 2, comma 6, della legge n. 10/2015, che, spiego, prevedeva di non poter nominare due segretari di albo secondo laddove ci fosse appunto una convenzione tra Comuni che prevedesse due segretari comunali in quell'ambito ottimale. Se in un ambito ottimale ci fossero stati due segretari, uno dei due quindi doveva essere necessariamente nominato dall'albo primo.

Nelle more della nuova legge, che sicuramente, com'è apparso chiaramente dalla trattazione di questa giornata, andremo a studiare anche rapidamente per porre rimedio a queste criticità, abbiamo quindi fatto questo emendamento di comune accordo per poter porre rimedio a questa contingenza particolare. Credo che con questo abbiamo risolto quella emergenza che aveva spinto addirittura a fare una legge che, come abbiamo detto ampiamente, era un pochino frettolosa e quindi non adeguata a risolvere le più ampie criticità che sia la legge n. 6/2014, sia le leggi in materia di segretari comunali in senso stretto invece hanno posto in questi ultimi anni.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Un breve intervento solo per riconoscere l'utilità di questo emendamento, che speriamo serva a risolvere i problemi contingenti e urgenti evidenziati anche dal CPEL. Volevo ringraziare il collega Sammaritani per essersi preso la briga di predisporlo e anche la maggioranza con la quale si è concordato questo testo, che non solo risolverà l'immediato problema contingente dell'Unité Grand Combin, ma che permette, nelle more dell'approvazione della legge definitiva e approfondita come abbiamo previsto, di tutelare eventuali carenze negli organici degli Enti locali.

Presidente - La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Non pensavo di intervenire perché ne avevamo già discusso ma il collega Vesan, ha evidenziato che il collega Sammaritani presenta l'emendamento... no ma era già negli emendamenti presentati dalla maggioranza nella legge, diciamo le cose come sono, poi è stata modificata una parola ma l'articolo c'era già, quindi diciamo che il lavoro era già stato fatto. Era solo per spiegare in maniera chiara che l'emendamento, per quanto riguardava quella parte di territorio che è in sofferenza, con i segretari, sarebbe già stato risolto anche dalla legge.

Presidente - La parola al Presidente Fosson.

Fosson (PNV-AC-FV) - Il Governo approva questo emendamento introduttivo dell'articolo 16bis, che era già predisposto nella legge e che va a risolvere un'emergenza di un settore particolare in attesa che la legge invece vada poi a colmare tutte le altre problematiche.

Presidente - Metto in votazione l'emendamento che introduce l'articolo 16bis, presentato dai Consiglieri Sammaritani, Gerandin, Vesan e Daudry e dal Presidente Fosson. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 1 (Pulz)

Il Consiglio approva.

Presidente - Metto in votazione l'articolo 17. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 18. Stesso risultato. Colleghi, vi sono richieste di intervento per dichiarazioni di voto? Se non ce ne sono, possiamo porre in votazione la legge nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.