Oggetto del Consiglio n. 787 del 4 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 787/XV - Interpellanza: "Riorganizzazione del Dipartimento di salute mentale".
Distort (Presidente) - Punto n. 60 dell'ordine del giorno. Per l'esposizione, la parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - Oggi in quest'interpellanza allarghiamo lo sguardo e non parliamo solo della carenza del Reparto di psichiatria di cui ho già parlato in altri Consigli, ma dell'organizzazione e delle difficoltà dell'intero Dipartimento di salute mentale, che comprende la Struttura complessa di Psichiatria, la Struttura semplice di Psicologia e la Struttura semplice del Sert. Il Sert, lo sappiamo, si occupa di dipendenza da alcol, droghe, gioco di azzardo e della gestione di centri di ascolto per le famiglie. Del Sert porterò iniziative nei prossimi Consigli, oggi volevo fare un affondo invece sulla parte del servizio della Struttura semplice di Psicologia. Vi ricordo che la Struttura semplice di Psicologia comprende i servizi psicologici svolti a livello territoriale, area clinica adulti e area clinica età evolutiva, ci sono quattro distretti; il Servizio di Psicologia clinica ospedaliera, quindi direttamente all'interno dei presidi ospedalieri; il Servizio del Nucleo psicologico per l'emergenza; Il Pangolo, che è il consultorio per gli adolescenti; la Psicotraumatologia, poi abbiamo due Servizi importantissimi: il Servizio regionale adozione e il Servizio regionale affidi. L'obiettivo del Servizio psicologico è in termini generali quello di contrastare la malattia e il disagio psichico e contribuire a costruire la salute e la qualità della vita attraverso la modificazione dei processi psicopatologici e di potenziamento dei fattori protettivi, ridurre la vulnerabilità soggettiva e del sistema relazionale familiare. L'assistenza psicologica è richiesta per disagi di diversa natura: psicologici, intellettivi, affettivi e relazionali, anche di personalità, che possono riguardare qualsiasi individuo in qualsiasi fase della vita. Tutte tre le strutture si occupano della presa in carico del disagio psichico già conclamato, ma si devono occupare anche di prevenzione secondaria e primaria, che sono funzioni importanti tanto quanto la presa in carico reale del paziente che ha già il sintomo. La tematica del disagio psichico nella nostra regione è considerata di particolare rilievo dato l'alto numero di suicidi di cui abbiamo parlato benissimo ieri, l'alto grado di conflittualità dei nuclei familiari che si tramuta in disagio per i minori, per i genitori e per l'intera famiglia e data la crescente complessità economica e sociale in cui ognuno di noi si trova a vivere. Vi è ad oggi un'evidente fatica degli operatori che lavorano presso il Dipartimento di salute mentale, abbiamo già parlato della Struttura di Psichiatria che ha sette psichiatri in meno, abbiamo una Struttura semplice di Psicologia che ha cinque psicologi in meno nel suo organico dal 2012 mai sostituiti e abbiamo l'istituzione appena approvata del Nucleo di valutazione per le famiglie interessate da provvedimenti giudiziari che toglie risorse professionali ai distretti socio-sanitari.
Vi riporto i dati avuti da un accesso agli atti rispetto ai nuovi casi presi in carico dal Servizio di Psicologia e i tempi di attesa. I nuovi minori presi in carico sono stati 339 nel 2016, 580 nel 2017, quindi ci sono stati 241 casi nuovi più quelli già in carico, e 652 nel 2018 (abbiamo avuto un incremento ancora di 72 casi). Gli adulti presi in carico sono stati 258 nel 2016, 442 nel 2017, quindi più 184 adulti presi in carico dal Servizio di psicologia territoriale e 554 nel 2018, quindi più 112 rispetto all'anno precedente, vi è inoltre l'assenza di uno psicologo nel distretto socio-sanitario n. 1.
Un riferimento ai tempi di attesa. Il tempo di attesa attuale per avere un primo colloquio nell'area minori del Servizio di Psicologia è 94 giorni, cioè tre mesi, e nell'area adulti 176 giorni, cioè sei mesi. Il distretto 4 non prende più prenotazioni dei primi colloqui dal 26 aprile e lo farà fino al 30 dicembre 2019. Questo vuol dire che se un minore o un adulto residente in quella zona, quindi nella Bassa Valle, ha un disagio, non sarà ascoltato, ma dovrà aspettare fino al 1° gennaio 2020 non per essere preso in carico ma almeno per potersi prenotare.
Fatte queste premesse, interpelliamo l'Assessore per sapere: quali sono le tre principali cause per cui il Dipartimento di salute mentale è in questo stato di carenza e di non risposta a un bisogno di ascolto e di presa in carico così importanti espressi dai cittadini della nostra Regione, a parte la carenza di medici di cui abbiamo già parlato e che è un problema ma non è l'unico. Chiedo se i dirigenti dell'USL nel 2017 e 2018 hanno mai evidenziato formalmente all'Assessorato le problematiche sopra definite e quali azioni sono state messe in campo per arginarle. Chiedo alla fine se si intende bandire un concorso per coprire i posti vacanti nelle varie strutture per riorganizzare il Dipartimento di salute mentale.
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Baccega.
Baccega (UV) - Grazie, collega Russo, che ricorda sistematicamente le problematiche della psichiatria. Lei mi dice che non ha finito, certo, lo capisco. A volte fa le domande e si risponde, quindi diventa anche complicato. Lei mi dice: "a parte i medici"; il problema sono i medici, quindi sulla base di questo la carenza di psichiatri, l'ha detto lei, di medici specialisti che sono passati da 12 a 5 inevitabilmente si crea un problema. Non è che nel tempo le strutture non sono state avvisate di questo, anzi, e si è fatto un gran lavoro. Tutti gli Assessori che mi hanno preceduto si sono attivati molto seriamente per arrivare a recuperare dei medici psichiatri. Ho visto e ho letto che hanno comunicato in tutta Italia per cercare di reperirne. Lei pensi che adesso abbiamo in parte risolto il problema del SERD, il medico del SERD arriva dalla Sicilia, menomale che rimane perché è una persona capace e competente, che sta dando dei grandi risultati.
Per quanto riguarda invece la Struttura semplice dipartimentale di Psicologia, direi che tra le cause che si possono individuare per le difficoltà che va a incontrare è proprio l'aumento di richieste da parte dell'utenza che lei ha evidenziato nella sua esposizione e il coinvolgimento degli operatori dell'area minori e dell'area adulti in più ambiti di interventi: quello clinico, psicosociale, giudiziario soprattutto, che in questo momento è quello che porta via più tempo, preventivo e formativo con conseguente parcellizzazione di tutti gli interventi. Lei mi chiede ancora: "hanno mai evidenziato formalmente nel 2017 e nel 2018 le problematiche sopra definite e quali azioni sono state messe in campo per arginarle". Le ho già detto: sono state messe in campo tante richieste di collaborazione in tutti gli ambiti e in tutti i settori, non abbiamo ancora portato quello che stanno facendo in altre regioni ma non è assolutamente legittimo quello che stanno facendo per richiamare i medici in pensione. Non è legittimo, checché si dica, perché alcuni mi dicono: "faccia quell'intervento", non si può fare, non è legittimo! Così ci mettiamo l'anima in pace su questa cosa, l'ho detto pubblicamente: i medici in pensione non si possono richiamare. Quelli che erano vicini alla pensione potevano eventualmente allungare il loro percorso, ma in questa fase richiamarli non è legittimo. Più di una volta quindi sia l'Azienda, sia direttamente il Direttore del Dipartimento di salute mentale hanno segnalato agli Assessori e ai funzionari regionali le problematiche concordando azioni congiunte al fine di arginare criticità, in particolare sono stati attivati tutti i canali istituzionali possibili con l'Amministrazione regionale e con la Regione Piemonte per l'attivazione di consulenze in ambito psichiatrico attraverso l'istituto della convenzione. Abbiamo attivato una borsa di studio regionale per specializzazione in Psichiatria negli anni scorsi con la previsione di un suo futuro collocamento in Azienda nei prossimi due anni, un'ulteriore borsa di studio è stata istituita quest'anno. È stato incrementato il tetto di spesa riferito alla libera professione ambulatoriale per incentivare la dirigenza medica del Dipartimento, maggiori risorse a disposizione per dare più disponibilità di ore e quindi per lavorare di più e dare più risposte ai pazienti. Per la psicologia è stata riconfermata l'attività del Nucleo psicologico dell'emergenza, nonché richiesto dall'Amministrazione regionale, di rivedere i protocolli con le varie istituzioni per poter dedicare maggiormente l'attività degli psicologi all'erogazione dei livelli assistenziali (LEA).
Ulteriori azioni che si sono sviluppate nel tempo anche dai miei predecessori: nel 2017 un concorso pubblico per due posti: due dottoresse psichiatre hanno vinto il concorso, una ha rinunciato al posto e la seconda si è trasferita successivamente presso la sua regione di appartenenza appena si sono liberati i posti, nel luglio 2018 un avviso di mobilità interregionale è andato deserto, nell'agosto 2018 con un avviso a tempo determinato per due posti è stato assunto uno psichiatra, a dicembre 2018 avviso a tempo determinato per due posti al SERD sono stati assunti due medici e quindi l'organico del SERD sembra risultare completo malgrado le difficoltà di un settore che è molto delicato e nel quale soprattutto l'area giovani in questo momento sta mettendo fortemente a dura prova il servizio, a marzo 2019 avviso per tre posti con contratto da specialista ambulatoriale ACN, concorso pubblico per due posti espletato nel mese di maggio 2019: non si è presentato nessun candidato, a giugno 2019 vi sarà un nuovo avviso per tre posti con contratto da specialista ambulatoriale ACN e sembra che qualcuno interessato ci possa essere.
Poi mi chiede se si intende bandire un concorso per coprire i posti vacanti delle varie strutture per riorganizzare il Dipartimento di salute mentale. Certo, tenuto conto che i due precedenti concorsi non hanno dato risultati positivi, riteniamo che nel breve periodo l'espletamento di un ulteriore concorso, quindi in questa fase, non potrà avere esito positivo, poi ci sono le vacanze, eccetera. Sono stati banditi altri concorsi. Si è deciso pertanto di individuare dei medici specialisti disponibili a trasferirsi in Valle e successivamente di indire un concorso pubblico, che avverrà a novembre. Si è inoltre pensato di definire, insieme al Direttore di Dipartimento, un progetto di riorganizzazione del Dipartimento stesso con la creazione di una équipe di psicologi educatori che favoriscono la presa in carico del paziente. Un progetto che è già pervenuto e stiamo esaminando; la settimana dopo il Consiglio lo affronteremo con l'Azienda e con la struttura per dare il via al nuovo concorso. È ancora una situazione di criticità ma con le misure messe in campo riteniamo che, entro Ferragosto, dovranno azzerarsi le liste d'attesa... ridursi, dico ridursi, ma in modo significativo le liste di attesa.
Colgo l'occasione per comunicare che la struttura sta richiamando coloro che erano stati rinviati per visite dermatologiche. Non c'entra niente con la Psichiatria ma era un annuncio che volevo fare perché era una delle quattro forti criticità elencate in quella famosa conferenza stampa che è stata oggetto della mia richiesta di dimissioni, normalizzando quindi almeno quella parte. Purtroppo, guardando anche la stampa nazionale, si capiscono quotidianamente le problematiche della sanità: in tutta Italia vi è la carenza di medici, dettata da una pessima programmazione fatta negli anni, non certo dalla Valle d'Aosta ma da un sistema che è assolutamente da riprendere e da recuperare. Mi sembra che la vostra Ministra Grillo stia lavorando in una direzione che è confacente e che possa in qualche modo dare delle risposte, ma l'immediato purtroppo è un immediato di criticità.
Presidente - Per la replica, la parola alla proponente Russo.
Russo (M5S) - La mia intenzione nel continuare a portare l'attenzione - le dico che lo continuerò a fare perché, secondo me, c'è ancora veramente tanto da approfondire e da capire - è sicuramente legata al fatto che per me, ma penso per tutti, sia evidente quanto il disagio individuale, il disagio delle famiglie, il disagio in generale di come viviamo sta incidendo in modo importante sulla qualità della vita. È importantissimo che il disagio, tutti i disagi ma il disagio mentale e psichico è particolare, venga preso in carico in tempo reale, prima che appunto si degeneri in patologie più strutturate, quindi questa è assolutamente la mia intenzione, non ce n'è nessun'altra.
L'altro obiettivo è che, secondo me, ci stiamo dimenticando un'altra cosa: il Dipartimento di salute mentale ha una funzione fondamentale nella prevenzione di tutti questi disagi, quindi, se non funziona, andiamo in un circolo vizioso da cui non usciamo più.