Oggetto del Consiglio n. 839 del 11 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 839/XV - Ritiro di mozione: "Impegno per la sistemazione sul territorio di una appropriata cartellonistica per la valorizzazione della toponomastica locale".
Rini (Presidente) ? Possiamo passare al punto 31 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) ? Questa mozione nasce a seguito di alcune gite fuori porta che ho compiuto tempo fa nelle vicine Valli di Lanzo, nelle Valli di Orco e Soana e in Val di Susa, e ho avuto modo di notare che anche i comuni piemontesi più piccoli sono impegnati a tutelare la ricchezza culturale, storico-linguistica e toponomastica del paesaggio attraverso delle bacheche in legno dove vengono poste delle semplicissime buste con dei fogli A4, a costi veramente ininfluenti per l'Amministrazione, dove però c'è un contenuto molto rigoroso dal punto di vista storico e linguistico. Lungo sentieri, ma anche proprio nei boschi, vicino a dei ruscelli, dei punti d'interesse, si possono rinvenire delle spiegazioni che sono a volte difficili da leggere ma semplicemente perché questi fogli scoloriscono col tempo, e ci sono illustrazioni di una profondità culturale notevole che mi ha molto colpito. Lo scopo è quello di tutelare al contempo le lingue minoritarie, secondo la legge del '99, la 482, il francoprovenzale, l'occitano e anche il francese, dando così l'opportunità all'escursionista, al turista, oltreché agli indigeni, che a volte non conoscono bene le zone in cui abitano, di cogliere però a fondo, davvero a fondo, il genius loci.
I toponimi sono, come sappiamo, dei veri segni di appropriazione del territorio da parte dell'uomo e nelle civiltà rurali, come anche la nostra società, assumono un'importanza fondamentale. Sappiamo bene che nella società valdostana proprio ogni prato, ogni bosco, ogni ruscello ha avuto una sua denominazione.
Un censimento capillare di tutte queste denominazioni è stato svolto in Valle d'Aosta grazie all'indagine toponomastica promossa a partire dal 1987 dall'Assessorato alla pubblica istruzione e i risultati, che oggi sono interamente digitalizzati, si possono consultare presso la sede del Bureau Régional Ethnologie et Linguistique (BREL). Questo è un vero e proprio patrimonio frutto di una sedimentazione che è secolare e che oggi rischia di scomparire, insieme anche alla conoscenza del territorio. Basta intervistare qualche giovanissimo per rendersi conto di come da una generazione all'altra le conoscenze possono sparire velocemente. La valorizzazione del patrimonio paesaggistico valdostano rivisto in chiave di tutela storico-linguistica insieme alla valorizzazione del francoprovenzale è, a nostro avviso, invece, molto importante, anche proprio come occasione per una diffusione migliore dell'idioma e della sua tutela che può passare attraverso la toponomastica.
Allora, facendo qualche gita fuori porta anche in Valle d'Aosta, su 74 comuni valdostani ho visto, magari poi ci sono degli errori ma mi pare di aver capito che poche sono le eccezioni che vanno in questo senso. Per esempio, ho notato che Introd nel cartello segnala subito il nome Euntrou, i tre comuni Walser, i due Gressoney e Issime; per tutti gli altri, salvo appunto qualche dimenticanza, è stata utilizzata la cartellonistica esclusivamente nella versione francese della località, mentre la corrispondente originale non viene valorizzata. Nulla rimane per fortuna della toponomastica italianizzata degli anni '20 e '30, mentre va detto che nelle altre zone alloglotte d'Italia quella toponomastica è ancora in vigore e in molti casi, persino a livello internazionale, è l'unica di fatto ufficiale e utilizzata. Da noi per fortuna si è preferito mantenere la toponomastica francesizzata, però non si è tutelato a sufficienza il toponimo locale. Fa eccezione il capoluogo di Aosta che mantiene ambedue le varianti, quella italiana e quella francese, però non c'è per esempio un cartello che dica che siamo in Veulla.
Con questa mozione noi chiediamo quindi che il Consiglio regionale impegni il Governo regionale a prevedere, chiaramente in collaborazione con i comuni, la sistemazione sul territorio di una cartellonistica appropriata che valorizzi appunto la toponomastica locale; dopo aver chiesto alle risorse interne del BREL, se possibile chiaramente, uno studio di tipo storico-linguistico e previa mappatura dei luoghi di maggior interesse dove ubicare queste bacheche, che dovrebbero essere preferibilmente in legno in modo da valorizzare anche la produzione artigianale locale. Poi chiaramente bisognerebbe stare attenti anche alla grafica, a curare bene la grafica, e a evitare l'inquinamento visivo, perché in certe zone potrebbero poi esserci troppi cartelli concentrati. Pensiamo anche che in queste bacheche potrebbe essere inserito qualcosa di più duraturo di un foglio A4 che col tempo cambia colore, e magari si potrebbe cominciare da alcuni comuni prescelti come campione. A sostegno della spesa - che forse non sarebbe così rilevante in ogni caso, se possibile utilizzare le risorse interne del BREL per queste ricerche - potrebbero essere utilizzati anche fondi europei.
Questa è la nostra proposta, ringrazio tutti preventivamente per i ricchissimi interventi che ne seguiranno. Siamo disponibili a sentire anche proposte di emendamento purché non si snaturi l'anima della nostra mozione.
Presidente ? Apriamo la discussione generale. Ci sono richieste d'intervento, colleghi? Ha chiesto la parola il collega Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) ? Je ne parlerai pas la langue dénommée franco-provençal pour ne pas tomber dans des incompréhensions, donc merci avant tout à la collègue Pulz, pour une fois j'apprécie énormément votre initiative, c'est justement là que les Valdotains à mon avis doivent se pencher et surtout sur la conservation des toponymes et des micro-toponymes que de plus en plus vont se perdre et donc je ne peux que apprécier, comme mouvement de la Lega, cette initiative en rappelant que justement vous avez parlé de la Vallurca, de la Val Soana et de la Val Susa, où on utilise le franco-provençal et c'est grâce à la loi 482 qui soutient ces initiatives que dans ces vallées, j'imagine, on a su conserver et utiliser ces toponymes. C'est quelque chose de bien appréciable et même les communes valdôtaines pourraient utiliser bien sûr la loi 482 pour la même initiative régionale. J'imagine que le gouvernement sûrement aura plus de données, du côté régional à partir de la loi du 1976 une dénomination officielle des communes est prévue, il y a eu des changements dans le temps et maintenant la dernière norme - si je ne me trompe pas est du 2011 - parle justement d'une dénomination officielle des villages, des hameaux et des autres localités établie par arrêté du président de la Région, par une commission instituée justement par le gouvernement et par les communes intéressées. Voilà que à l'alinéa 2 de la loi n° 4 du 28 février 2011, le président de la Région prend l'arrêté visé au premier alinéa du présent article à la demande de la commune intéressée ou à son initiative. Moi je crois qu'on est encore là, donc il y a la possibilité soit de la part des communes, soit de la part de l'administration régionale de faire sûrement quelque chose à ce propos, vous avez bien rappelé qu'il y a au moins 74 mille micro-toponymes qu'on a recueillis, donc il y a un patrimoine incroyable qu'on pourrait bien sûr utiliser soit dans les pancartes, soit dans d'autres solutions comme par exemple, les promenades, les sentiers et tout ça.
Donc moi je vous proposerais de différencier votre proposition, en parlant à la fois de ce que doit faire la commune et de ce que peut faire l'administration régionale, en utilisant bien sûr des fonds qui peuvent être soit européens soit de l'Etat et soit des communautés locales. Voilà, j'attends d'autres contributions.
Président ? Nous sommes en discussion générale, la parole au collègue Barocco.
Barocco (UV) ? Seulement deux ou trois précisions sur cette importante motion. Là on va chercher à régler des choses d'une part qui sont déjà réglées, ce sont les toponymes des rues, des villages et des communes. Je dis ça parce que régler ou changer un toponyme a des conséquences sur la vie quotidienne de chacun de nous. Le changement du nom officiel d'une rue, d'un village doit être inséré dans le registre communal et ça comporte toute une série de changements sur le permis de conduire, sur la pièce d'identité, sur tous nos documents, donc un changement de ce genre est sans doute intéressant mais très lourd à faire. Le BREL a déjà individué, je crois, pour toutes les communes les noms historiques et précis des rues, des lieux et des villages. Entre autres, cette étude, il faut le dire, est menée en accord avec les administrations communales : il y a une commission du BREL et aux communes on demande de nommer un expert qui puisse se rapporter avec la commission pour mieux cerner et choisir les noms. Une fois établi du point de vue scientifique les noms, il faut passer à l'acte donc il y a un arrêté du Syndic, un arrêté du Président, et puis on change le nom avec tout le décalage qui découle. Ça j'ai dit du point de vue de l'administration civile, puis il y a un autre aspect et un autre volet dont il faut tenir compte : , maintenant on parle de changer les pancartes aussi, alors là il faut voir, parce que les pancartes sont soumises à des précises règles pour la voirie : si elles sont placées le long des rues communales il y a des réglementations, si elles sont placées le long des rues régionales il y en a d'autres et j'en parle pas si elles sont placées le long des routes nationales, parce qu'il y a des précisions qui concernent la sécurité de la circulation routière, ça pour les dénominations officielles.
Ritornando al nome dei comuni, ci sono dei comuni che non hanno la traduzione in patois o in francese, ad esempio Quart; probabilmente ci sono altre discussioni sulla fonetica, ma non mi addentro, perché a me vedere scritto Kart con la "k" fa un po' ribrezzo però... è fonetica, però c'è qualcuno che addirittura lo vorrebbe scrivere con la "k" o con la "c". Vabbè, lasciamo perdere. Il problema è che ci sono dei comuni che non hanno una traduzione perché si chiamano così.
Un'altra cosa è il lieu-dit, il nome di un particolare bosco o il nome di un ru, che può avere delle valenze storico-linguistiche, storico-geografiche, per cui vi sarebbe la necessità di piazzare magari un cartello che non solo contenga il nome ma anche una spiegazione per chi attraversa il nostro territorio e si trova in luoghi che hanno nomi particolari. Anche qui porto l'esperienza di alcuni comuni e vi faccio l'esempio dei comuni che sono lungo la Via francigena: si è studiato una cartellonistica che fosse uniforme, che avesse certe caratteristiche e che fosse posizionata in certi luoghi che non avessero un impatto determinato e troppo forte sul territorio, tant'è vero che, per capire meglio dove posizionare questi cartelli, sono stati molte volte interessati la struttura sentieristica dell'Assessorato e i Forestali.
La toponomastica è una questione complessa che penso non possa essere risolta con questa mozione, anche se ha degli aspetti senz'altro positivi. Probabilmente è il caso di ritornare in Commissione, meglio cerner il problema e condividere insieme un testo di una mozione che affronti le varie sfaccettature di questo problema, che è senz'altro importante ma ha mille sfaccettature che possono interessare l'utente cittadino quando si parla di anagrafe e i turisti quando si parla della denominazione di un lieu-dit o di un sentiero piuttosto che di un ru.
Anche l'indicazione del nome del comune ha un carattere ufficiale, quindi riguardo al posizionamento di un cartello anche in quel caso bisogna capire se rivesta un carattere ufficiale o se sia solo un cartello che indica un aspetto turistico, un aspetto identitario.
Quindi i problemi sul tappeto sono molti, ci tengo a sottolinearlo, perché la cartellonistica sembra una cosa banale, ma chiedete a qualsiasi operatore commerciale che si deve imbattere nel posizionare un cartello più o meno lungo una strada e poi ne scoprirete delle belle! L'Amministrazione pubblica, che deve essere la prima a rispettare certe regole, deve essere precisa e consequenziale nel posizionamento di questi cartelli che sono senz'altro importanti.
Presidente ? La parola alla collega Morelli.
Morelli (AV) ? La motion présentée par la collègue Pulz est sûrement une motion intéressante et engageante. J'ai participé il y a quelques années à la recherche de la toponymie du BREL et je dois avouer que j'ai découvert un monde de la toponymie qui vraiment est un patrimoine énorme et justement le BREL a fait tout un travail de sauvegarde et de maintien de ce patrimoine. Les communes ont déjà la possibilité d'insérer la dénomination en patois, démonstration est que la commune d'Introd l'a fait, l'a bien fait et non seulement pour le nom de la commune, mais également sur le territoire il y a des panneaux en patois qui indiquent des lieux-dits et la commune d'Arvier également l'as déjà fait, c'est tout récent dans le village de Leverogne il y a l'indication de toutes les cor, des passages couverts sous les maisons. Il y a des panneaux qui indiquent le vieux nom des cor. Ce qui est un problème que le collègue Barocco a déjà évoqué est justement : "quelles conséquences pour les citoyens de l'application de cette double dénomination ?", je ne crois pas que la commune d'Introd quand elle a introduit la dénomination en patois ait obligé tous les citoyens à modifier les pièces d'identité, les permis de conduire en mettant, en indiquant la double dénomination, je ne crois pas, me je crois que c'est quand même une question très délicate, donc de mon point de vue votre motion est absolument intéressante, il faut approfondir, bien approfondir, je crois ces aspects donc peut-être il serait opportun de l'aborder en commission avec tous les éléments, justement, parce que si sur le principe on serait d'accord il faut bien évaluer quelles conséquences pour les citoyens et pour les communes.
Président ? Il y a d'autres? La parole au collègue Luboz.
Luboz (LEGA VDA) ? Moi aussi je tiens à remercier de tout cœur la collègue Pulz, parce que cette motion est très intéressante, je suis du même avis du collègue Lucianaz et je suis convaincu qu'il faut chercher à tout prix de maintenir les toponymes de nos villages, de nos lieux, de nos prés etcetera. Pour ce qui venait juste de dire la collègue Morelli, moi aussi j'ai participé, il y a quelques années, il y a plus d'une vingtaine d'années, à l'enquête qui avait été commencée et promue par le BREL sur la toponymie d'Introd ; il y a toute une série de données très intéressantes à la suite de la double dénomination Introd/Euntrou, on a aussi revisité des lieux-dits, des hameaux tels que Villes dessus, Villes dessous, Norat, etcetera et la commission de la commune pour la toponymie a établi d'ajouter l'article devant les noms, donc Villes dessus est devenu Les Villes dessus, Norat s'est transformé en Le Norat etcetera. Bien que la commission qui a œuvré en ce sens ait publicisé son travail et donc il ait invité la population à se rendre à la commune pour faire les évaluations nécessaires... vous savez que les gens ont toujours des difficultés à se montrer, et donc plutôt ils se plaignent après que le travail a été terminé, et c'est un peu cela qui est arrivé à Introd parce que maintenant on se trouve sur la pièce d'identité l'article devant le nom de certains hameaux et cela n'a pas été très bien accueilli donc moi aussi je me pencherais sur la même idée, qui vient de nous proposer la collègue Morelli, ou plutôt le collègue Barocco, c'est à dire engager la 1ère commission à travailler concrètement sur un texte qui puisse éclaircir au mieux le problème et qui puisse donner un chemin partagé par nous tous.
Président ? Je ferme la discussion générale. Pour la réplique la parole à la collègue Pulz.
Pulz (ADU VDA) ? Ringrazio tutti per questi ricchi interventi. Volevo solo chiarire che pensavo a un lavoro meno complesso rispetto a quello a cui accennava il collega Barocco. Cioè mi riferisco proprio solo al cartello che si trova all'inizio di un paese e che indichi, ad esempio, Valpelline e Valpeleunna. Non mi riferivo poi a tutti gli hameaux, le frazioni che sono tante, e il lavoro so che sarebbe veramente complesso, anche se il BREL è andato molto a fondo pure su quest'argomento. Poi avevo in mente cartelli con indicazioni specifiche relative magari a un elemento particolare del paesaggio, appunto un ru o un sentiero - che hanno una storia interessante, da ricordare a chi abita lì ma anche ai turisti - o magari a particolari caratteristiche geografiche di una certa località.
Comunque mi rendo conto che l'argomento è più complesso di come l'avevo inquadrato, bene allora se ritorna in Commissione. Non vorrei però essere io a contribuire a congestionare le Commissioni, e soprattutto se parliamo poi della Prima, perché mi pare che ci siano troppi argomenti decisamente importanti fermi in sala d'attesa. Se però il Consiglio ritiene che sia questa la strada e che sia interessante portarla avanti, va bene, procediamo in questo senso.
Presidente ? Quindi viene ritirata per un esame poi in Commissione.
Il Consiglio prende atto.