Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 823 del 10 luglio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 823/XV - Interrogazione: "Presentazione di un provvedimento legislativo per la gestione dei servizi socio-assistenziali" e interpellanza: "Problematiche riguardanti la gestione dei servizi socio-assistenziali".

Rini (Presidente) - Passiamo al punto 20 all'ordine del giorno, che è discusso assieme al punto 3. Per l'illustrazione dell'interpellanza, la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Con quest'iniziativa volevamo fare un po' il punto, anche a seguito dell'iniziativa proposta in Consiglio il 4 aprile. È un susseguirsi di avvenimenti e di notizie che, regolarmente, ci giungono, soprattutto quei gridi di allarme che pervengono da chi in questo momento si sta occupando di sociale sul territorio.

Prima di illustrare le domande, tenuto conto che non sto portando avanti un'iniziativa di carattere personale, anche se è un settore che negli anni ho seguito, che conosco abbastanza bene, che è quello riferito al settore anziani e territorio, preferirei leggervi due parole che mi hanno mandato, per evidenziare la difficoltà di questo settore.

Mi scrivono: "Ciao Elso, mi permetto di disturbarti per segnalarti la sempre maggiore difficoltà che incontriamo nella gestione dei nostri servizi, ovvero gli anziani. Sia noi che i colleghi di altre Unités ci sentiamo un po' abbandonati. Non esiste più un coordinamento, né da parte del CELVA né da parte della Regione, come quello che abbiamo conosciuto fino a pochi anni fa. Si ha un po' la sensazione che sia tutto fermo.

Succede a volte che le delibere e i provvedimenti vengano emanati senza coinvolgere gli enti gestori, spesso con un forte impatto sull'organizzazione, a cui non segue, però, alcuna direttiva di spiegazioni, o comunque un minimo di supporto nella messa in pratica. Vedi, per esempio, accreditamento strutture: più nessuno ne parla.

Anche il solo fatto, che sembra banale, di non pubblicare più gli atti sul sito, ci rende la vita difficile, perché ogni volta che necessiti di un provvedimento, devi fare formale istanza, inviata via mail all'Ufficio provvedimenti amministrativi, con tanto di motivazione e documento d'identità. Ma perché? A noi servono per lavorare.

Ma, a parte questi aspetti, il vero dramma che si sta consumando in tutti gli enti locali è quello dei concorsi. Da quando esiste l'obbligo di delegare il tutto alla Regione, siamo caduti in un circolo infernale, da cui uscire sembra, a oggi, un'utopia. La famosa graduatoria OSS è stata un disastro sin dall'inizio. In questi due anni non è mai stata gestita e oggi ci ritroviamo con le graduatorie esaurite e nessuna prospettiva che venga messo in piedi a breve un altro concorso. Da noi, come nei Comuni, la quota 100 sta svuotando le microcomunità. Tra poco non avremo più personale a sufficienza per chiudere i quadri dei turni.

Anche sul fronte della formazione, siamo indietro anni luce. I corsi vengono fatti con il contagocce e le poche persone che acquisiscono l'attestato non sono assolutamente sufficienti a coprire i fabbisogni di tutti.

Anche con le chiamate pubbliche abbiamo grosse difficoltà, perché magari persone di fuori Valle potrebbero partecipare, ma il fatto di dover comunque fare la prova di francese, organizzata dalla Regione, ci blocca. Perché le prove non vengono fatte regolarmente, o comunque ogni volta che a noi serve.

Scusa lo sfogo, ma tu sai che a questi servizi ci tengo davvero molto e sinceramente, dopo vent'anni di lavoro per costruire qualcosa, adesso piange il cuore vedere tutto all'abbandono. Spero tu possa farti portavoce di questo nostro disagio e magari sollecitare una maggiore attenzione a un settore che è una risorsa per tutti".

Non so se c'è tanto da aggiungere, se non ricordare, come abbiamo già fatto nella precedente iniziativa, che ci fu già annunciato nel 2016 il progetto di riorganizzazione, annunciato a noi e ai sindacati. A tutt'oggi non esiste ancora questo nuovo assetto, questa nuova riorganizzazione, ma, soprattutto, paghiamo tutto quello che ha comportato l'evolversi della situazione, nel senso che concorsi, da quando c'è la graduatoria unica, le Unités non posso più farne, per cui il risultato al momento è questo.

Io aspetto che lei mi dica qualcosa, perché ho ancora qualcos'altro da aggiungere, ma me lo tengo poi per la replica.

Presidente - La parola all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - Pensavo si potesse dare una risposta unica, comunque vado in quella direzione, proprio perché sono ben lieto che l'interrogazione e l'interpellanza siano dibattute in un contesto unico. La prima parla della presentazione del provvedimento legislativo per la gestione dei servizi sociali e socioassistenziali e l'altra riguarda problematiche concernenti la gestione dei servizi socioassistenziali.

Io arrivo da un lungo percorso, andando a verificare le strutture sul territorio, e, al di là di alcuni aspetti organizzativi meno significativi di quanto indicato in quella lettera che lei ha ricevuto, collega, non ho avuto la sensazione che ci fosse una problematica così pesante.

Per quanto riguarda il contesto, sono costretto a esprimere quanto già dissi in occasione dell'interpellanza discussa il 30 aprile, cioè che scegliere una nuova ipotesi organizzativa che modifichi radicalmente la situazione presente richiede approfondimenti e concertazioni. Non è questione di definire i mesi entro cui presentare un disegno di legge, ma di predisporre una proposta condivisa e praticabile, durevole nel tempo, che non ci conduca, dopo la sua approvazione a livello normativo, a dover, dopo la sua applicazione, riscontrare delle criticità che richiedano revisioni e modifiche, o che possano mortificare i servizi resi, o addirittura penalizzarli.

Il percorso sicuramente - lo posso confermare a tutto il Consiglio - è stato avviato, ma richiede un lavoro di approfondimento piuttosto significativo con il CELVA e con il Comune di Aosta. Il 16 luglio prossimo è previsto un incontro con le Unités des Communes e il Comune di Aosta, al fine di meglio analizzare quell'ipotesi organizzativa a cui lei fa menzione, che è stata presentata - e che individua anche altre ipotesi - nella relazione dell'Università della Valle d'Aosta.

Si è valutato anche di confrontarsi con realtà territorialmente simili alla Valle d'Aosta, che abbiano già in atto soluzioni organizzative simili a quelle che sono prospettate nel disegno di legge. Tutto questo proprio per evitare di andare incontro a quanto diceva la persona che le ha scritto la lettera, di non fare provvedimenti, delibere o, soprattutto, leggi, senza il coinvolgimento totale delle persone interessate.

Vogliamo ovviamente evitare che succeda come per la legge degli asili nido, che dovevano passare a voucher, ma alla fine nessuna Unité né il Comune di Aosta hanno aderito e si dovrà spostare di un anno l'avvio di quel processo.

Mi si chiede quando predisporrò le regole con le quali avvengono gli spostamenti dei lavoratori: non risultano di competenza di questo Assessore quelle problematiche di spostamenti dei lavoratori. Ho chiesto informazioni al coordinatore del Dipartimento del personale e organizzazione che mi sottolinea che gli spostamenti per accertati problemi a svolgere il proprio lavoro avvengono successivamente a valutazioni medico-legali, in base alla normativa vigente, vale a dire ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2008 e del D.P.R. n. 171 del 2011, per i casi più gravi. Le assicuro che non dipendono dalla competenza di questo Assessorato.

Nell'interpellanza mi si chiede: "chi coordina attualmente il Servizio anziani e se gli enti gestori vengono coinvolti e supportati nell'applicazione". Pur nelle criticità organizzative che in questo momento - l'ho già detto questa mattina e l'ho già detto in altre occasioni - sono presenti nel Dipartimento politiche sociali - noi abbiamo due strutture prive di dirigenti - attualmente il Servizio anziani è coordinato dalla dottoressa Scaglia. Tutti gli atti che vedono coinvolti gli enti gestori sono concertati con gli stessi tramite il CELVA.

Sono stati attivati, in questi ultimi mesi, presso il CELVA, dei tavoli di lavoro con componenti dei vari organi coinvolti - di questo tavolo ovviamente fanno anche parte l'USL e i referenti delle Unités - in cui rivedere le modalità operative del funzionamento dell'Unità di valutazione multidimensionale, che si occupa delle collocazioni delle persone anziane, della definizione e del rispetto degli standard regionali di funzionamento dei servizi, della presa in carico degli utenti, della garanzia e del rispetto delle attività amministrative connesse agli inserimenti in strutture. La logica quindi è quella di partire dalle criticità presenti, per individuare tutti insieme le modifiche necessarie.

Cosa si vuole fare per ovviare al fatto che, ogni qualvolta si necessiti di un provvedimento, si deve fare formale istanza e inviare una mail all'Ufficio? Questo è un quesito dell'interpellanza per cui si deve innanzitutto premettere che sembra direttamente non collegato alla restante parte del tema e dell'interpellanza, in quanto concerne altra tematica; le richieste di copie di documenti posseduti dagli uffici non è di competenza di questo Assessorato. Nello specifico, il quesito sembra riferirsi all'accesso a provvedimenti dirigenziali o alle deliberazioni di Giunta regionale, quindi di competenza della Struttura provvedimenti amministrativi, che ci ha fornito le seguenti informazioni, dopo una mia interrogazione.

La prima è che le richieste di accesso alla documentazione da parte dei Consiglieri avvengono, di norma, mediante il 116, ma questo è noto, senza quindi necessità di esporre motivazioni e di allegare un documento di identità. Le richieste di accesso a documenti amministrativi, formati o detenuti dalla Regione, sono di regola presentate ai sensi della legge regionale 6 agosto 2007, articolo 40, n. 19. Il titolo è "Accesso ai documenti amministrativi". Esse devono esporre chiaramente il richiedente, quali documenti si chiede di accedere e le motivazioni della richiesta, dalle quali deve emergere un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento del quale è richiesto l'accesso.

Qualora la richiesta sia presentata per mezzo di posta elettronica semplice, ossia non certificata, poiché non si può avere certezza dell'identità del richiedente, è sempre richiesto di allegare alla richiesta un documento, anche scansionato.

Qualora l'atto richiesto contenga dati personali di soggetti diversi dal richiedente, nell'esame della richiesta occorre porre particolare attenzione nel verificare che il richiedente abbia titolo per accedere a tali informazioni, per la tutela delle situazioni giuridicamente rilevanti, ovvero se nella maggior parte dei casi non sia necessario produrre una copia dell'atto con omissione di tutte le parti recanti dati personali.

Altro quesito: "come si pensa di garantire la continuità assistenziale, con graduatorie OSS esaurite, mal gestite e con che prospettive di nuovi concorsi ed entro quando?" È una problematica che è nota ed effettivamente presente, ed è derivata da uno dei primi bandi del concorso regionale. L'intenzione del Dipartimento personale e organizzazione è di prevedere un nuovo bando di concorso nel 2020, facendo i correttivi necessari in base alle criticità emerse. Per quanto attiene ai corsi di formazione appena conclusi, o in fase di esecuzione, o comunque già presenti nel programma di investimenti in favore della crescita dell'occupazione FSE, sono stati approvati: il Progetto formazione di base OSS 2017, che prevede una scheda-azione comprendente due corsi, uno concluso e uno in corso, al termine del quale saranno qualificati circa 25 corsisti; il Progetto formazione di base per operatore socio-sanitario, destinato a giovani, ancora da realizzarsi, per ulteriori 25 corsisti, verrà avviato il 26 settembre 2019.

Si ravvisa, infine, che la nuova scheda progetto in fase di predisposizione, in attuazione della delibera di Giunta, volta all'attivazione di quattro corsi, da realizzarsi due negli anni scolastici 2018-2019 e 2019-2020 e due nell'anno scolastico 2020-2021, rivolti ad un massimo di 60 persone, riuscirà verosimilmente a fronteggiare tutte le esigenze di assunzione di nuovo personale qualificato.

Queste sono state le risposte ai quesiti, ma adesso entro un po' nel vivo della tematica politica che ci occupa: è vero che nella risposta di due mesi fa io ho chiesto di lasciarci lavorare almeno ancora un paio di mesi, per poter definire la strategia e andare nella direzione di portare un progetto di legge prima in Commissione e poi in Consiglio. Un progetto di legge che sia largamente condiviso!

Riprendo anche quanto è stato detto da parte vostra in Consiglio: "Assessore, la soluzione ovviamente non è semplice, non è immediata e sono d'accordo con lei. Ne parliamo già da diversi anni, però io non ho messo una richiesta di tempo, non ho detto che dovete farlo entro uno o due mesi, ho chiesto semplicemente se era intenzione e qui mi sembra di aver capito che sia". Come ho detto nelle premesse e nelle risposte, è chiaro che il percorso è avviato e si vuole dare, appunto, una configurazione chiara, precisa e che vada nella direzione proprio di dare delle risposte.

Questo lo riscontreremo anche a breve, perché gli enti locali non hanno evidenziato, collega Gerandin, tutto quell'entusiasmo, in quel progetto di legge. Mi hanno informalmente palesato alcune perplessità, non riferite, ovviamente, solo all'aspetto economico, ma anche e soprattutto all'aspetto organizzativo. Per questo, appunto, come ho detto, il 16 luglio ci sarà un confronto con le Unités e con il Comune di Aosta, per entrare nel vivo e negli approfondimenti di questa legge.

L'istituzione della nuova legge prevede una serie di ulteriori approfondimenti, legati a quei punti significativi che riguardano le esigenze di budget: quanto sarà sufficiente per poter gestire una struttura di quella corposità? Sono sufficienti 18 milioni? I dati relativi a quel piano sono riferiti al 2015. È opportuno aggiornarli, quindi arrivare al tavolo della Commissione almeno con un'idea di larga massima sul budget da gestire.

Vanno poi coinvolti, ovviamente, le Unités, il J.B. Festaz, i CEA, l'ospedale, le ADEST, gli operatori di base, le OSS, tutto un coinvolgimento che vede protagonisti anche i sindacati, e questo è inevitabile.

Si è fatta una significativa ricognizione del personale, si parla di 1134 unità di personale già presenti e di 109 nuove assunzioni che si faranno, senza considerare tutto il patrimonio delle cooperative sociali che gestiscono i servizi per anziani. Anche lì, un minimo di confronto sarà necessario. Siamo nella fase di accreditamento delle strutture, dove, oltre a essere attiva una verifica delle strutture che avranno i requisiti minimi per essere accreditate, sulla base degli interventi di ristrutturazione che dovranno essere fatti, occorrerà anche fare una valutazione in base agli investimenti che dovranno realizzare attingendo alla legge regionale. Questo determinerà, inevitabilmente, uno spostamento prima di utenti, che sono poi al centro della nostra attenzione, e di personale. È in itinere una valutazione delle richieste di finanziamento, proprio per gli interventi di ristrutturazione, che dovranno effettuare le Unités, rispetto agli interventi richiesti.

Come ci comporteremo con la struttura del Comune di Aosta di via Brocherel? Come l'inseriamo in questo percorso?

E poi ancora: quanto dovrà costare il Consiglio di amministrazione che si assume tutte queste responsabilità? Quanto dovrà costare un Presidente di quel Consiglio di amministrazione che va a gestire un budget così significativo ma, al di là del budget, che va a gestire il personale e gli utenti che saranno inseriti nelle strutture?

Poi c'è anche la figura del Direttore generale, prevista in quell'ambito: quanto dovrà costare? Tutto dovrà far parte di un budget che quanto meno dovrà essere presentato alla Commissione. Io direi quindi che quella proposta, che risale correttamente a uno studio fatto in un contesto del 2015, va sicuramente aggiornata e per aggiornare tutti quei dati e tutte quelle strategie non bastano sicuramente due mesi.

Noi stiamo lavorando, anche in modo piuttosto importante, e sono certo che entro la fine dell'anno - posso fissare una data - saremo in grado di mettere a disposizione della Commissione tutti questi elementi, che sono elementi oggettivi, che devono essere valutati da tutti noi per andare in una direzione, in un'altra o in un'altra ancora.

Mi auguro di essere stato esaustivo, ma sono sicuramente a disposizione per approfondire il dibattito. Non siamo qui chiusi a dire che si fa in un certo modo o in un altro. Siamo in una fase di studio e di approfondimento ulteriore rispetto a quanto è già stato fatto finora.

Dalle ore 17:13 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Per la replica, la parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Replico all'interrogazione, che era al punto 3, di cui ho ricevuto risposta dall'Assessore in questo momento.

Io cosa avevo chiesto in quell'interrogazione, Assessore? Avevo chiesto due cose, ovvero: quando è prevista la presentazione del disegno di legge che riordina i servizi socio-assistenziali e quando, invece, ci saranno delle regole che normano gli spostamenti delle OSS che, dal lavoro fatto presso le strutture, finiscono negli uffici. Entrambi questi discorsi sono richiamati all'interno dell'interrogazione perché, per quanto riguarda la legge, è un atto che io faccio risalire al gennaio 2018, quando l'allora assessore Bertschy diceva che ormai la legge era quasi pronta e sarebbe stata presentata. Da allora sono passati 19 mesi. Quando lei, assessore Baccega, è stato sollecitato sulla data di presentazione, ci aveva chiesto, tre mesi fa, due mesi. Adesso ce ne chiede altri due, quindi è ovvio che tra tre mesi le richiederò quando finiscono questi due mesi di cui ha bisogno. Altrimenti capisce che di due mesi più altri tre, questa legge non arriva mai, mentre nel frattempo le privatizzazioni continuano.

Lo ripeto per l'ennesima volta: per favore, presenti la legge. Poi la sistemiamo in Commissione, anche noi, però ormai penso che il tempo sia maturo. Ripeto, 24 gennaio 2018: "A fine anno siamo arrivati con un primo progetto di legge, che oggi è all'attenzione degli Uffici legali per l'inquadramento definitivo rispetto alle norme giuridiche che lo regolano. Contiamo di presentarlo una volta conclusa questa fase di analisi legale alla Commissione competente". Era il 24 gennaio 2018. Stiamo ancora aspettando.

Mentre, per quanto riguarda i trasferimenti, è ovvio che non dipendono da lei, ma quando una persona lavora sul campo e viene presa e spostata negli uffici, mentre ce ne sono altre che non riescono più a lavorare e che sono a rischio licenziamento, allora chiedo a lei - come in precedenza ho chiesto ai colleghi che occupavano la stessa poltrona che occupa lei oggi - se poi non è lei il deputato a rispondere, ma il Personale, ovvero il Presidente della Giunta, allora si alza il Presidente della Giunta e mi risponde, ma il problema è sempre lo stesso: lì c'è una persona che è stata presa e spostata, non per concorso, non per regola, ma "così", e ce ne sono altre, invece, che continuano a fare il lavoro da OSS pur avendo dei grossi difetti fisici, difetti dovuti al lavoro che hanno fatto, che non riescono più a operare in maniera corretta e che rischiano il posto di lavoro; mentre qualcun altro, sano e tranquillo, va a lavorare negli uffici.

Allora io chiedo: se non è competenza sua, lo dice al Presidente, vi concertate, magari vi mettete insieme anche all'Assessore alle Finanze, quello all'Agricoltura, alla Cultura, non lo so, vi mettete tutti insieme in una stanza, fate quello che volete e date una risposta.

Anche su questo lei, Assessore Baccega, a dicembre dell'anno scorso disse che "questo determinava una difficile qualità del lavoro e della produzione all'interno della struttura stessa. Personalmente le dico quello che mi viene più facile sottolineare: se si riuscissero a predisporre ulteriori regole che favorissero e migliorassero l'efficacia, l'efficienza e l'economicità, sarebbe sicuramente meglio per tutti".

Bene, siccome è meglio per tutti, facciamolo. Perché sono importanti i treni, sono importante le strade, è importante tutto quello che affrontiamo in questo Consiglio, ma penso che l'assistenza per gli anziani sia molto molto molto importante; per non parlare delle preferenze tra diversi dipendenti, che non andrebbero mai fatte.

Presidente - C'è spazio anche per l'intervento di replica da parte dell'altro proponente, collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Grazie, Assessore. L'ho ascoltata attentamente e ci sono alcuni passaggi su cui vorrei soffermarmi.

Il primo è che il quesito numero 2, in cui si chiede: "Che cosa fare per ovviare al fatto che ogni volta necessiti un provvedimento si debba fare formale istanza e inviarla via e-mail all'Ufficio provvedimenti amministrativi, con tanto di motivazione e documento d'identità", lei mi ha risposto in una maniera che avrei risposto anch'io così, ma non era riferito al 116, era riferito a una parte di questa lettera, a cui lei giustamente, non avendo, non ha potuto rispondermi. Le dico solo che quello che è scritto qui è la trafila che devono fare i responsabili dell'Unité per il settore anziani, per avere accesso agli atti di dirigenti regionali.

Se hanno inventato la PEC, o qualcos'altro, evitiamo di fargli fare questa trafila, dove devono inserire anche il documento d'identità per aver accesso a una serie di documentazioni. Torno a dire che non è colpa sua, perché era posto male il quesito, perché era riferito a un passaggio della lettera a cui lei, non avendo la lettera, obiettivamente non poteva rispondere.

Per quel che riguarda la problematica, nota e seria, sul discorso del personale, che era il quesito numero 3, "per garantire la continuità assistenziale", lei mi dice che i concorsi ci saranno nel 2020. Io immagino che il 16 luglio, al previsto incontro con le Unités e con i responsabili, le diranno tout court che il concorso nel 2020 è fuori tempo massimo. Glielo dico già adesso, così almeno si prepara, perché il 16 luglio le diranno: "Caro Assessore, è fuori tempo massimo, perché noi chiudiamo le micro e non garantiamo il servizio anziani".

Al più presto ovviare a una problematica del genere, ma non si può dire che ci sarà un concorso nel 2020.

Per quanto riguarda le perplessità sulla proposta di legge, presentata nel 2016 e poi annunciata, sono assolutamente d'accordo con lei: con questa proposta di legge non solo non sono sufficienti i 18 milioni di adesso, ma speriamo di aver accesso a qualche codice della Banca d'Italia che stampi denaro! Basta che legga i verbali delle Commissioni, quando è stata presentata in Commissione. Già all'epoca io dissi che, dal punto di vista economico, una proposta del genere era molto più costosa rispetto a quella attuale. Assessore, non è una proposta nostra, è la proposta di una larga fetta della sua maggioranza! Al di là di tutto, sono assolutamente d'accordo con lei perché, se noi creiamo una struttura in più, che ha un Consiglio di amministrazione, un Presidente e un Direttore generale, probabilmente nessuno va lì; se non troviamo qualche ex politico che non possa avere un incarico, o qualche pensionato di buona volontà, è difficile che troviamo qualcuno che vada a gestire una struttura del genere.

Era volutamente una provocazione questa, però vorrei concludere dicendo che quella che le ho letto non è una sensazione di un politico, che potrebbe essere di parte, è una sensazione di una persona che comunque rappresenta un gruppo di persone, che da almeno vent'anni gestiscono questo servizio e che in questo momento si trovano con questi disagi.

Prendeteli come suggerimenti e, soprattutto, date delle risposte, perché sono assolutamente dell'avviso che il 16 le diranno esattamente quello che le ho detto prima: è fuori tempo massimo.