Oggetto del Consiglio n. 718 del 13 giugno 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 718/XV - Approvazione di mozione: "Prosecuzione delle interlocuzioni con il Governo nazionale per un ritorno dei vigili del fuoco professionisti alle dipendenze del Ministero dell'interno e nel Corpo nazionale".
Distort (Presidente) - Passiamo al punto successivo dell'ordine del giorno, il punto 7. Per l'esposizione della mozione, la parola al proponente collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - È una mozione che riprende pari pari quello che è anche l'impegno sottoscritto da parte di tutti i gruppi consiliari in una risoluzione. Ho presentato questa mozione esclusivamente sapendo che le mozioni vanno automaticamente in coda. Questa mozione doveva essere discussa la prima volta il 6-7 marzo del 2019, dopo l'esito del referendum promosso dal personale dell'area tecnico-operativa dei vigili del fuoco il 12 e 13 febbraio del 2019. Ho pensato bene di scrivere questa mozione, perché se non altro mi pare che le mozioni dopo due o tre Consigli scattano in cima alla lista... e poi alla fine finalmente riusciamo a parlare del problema dei vigili del fuoco. Chiaramente pertanto l'impegno è un impegno dell'epoca. Aggiungo subito che, per quanto mi riguarda, questo non è un impegno prendere o lasciare, è un impegno aperto a quella che è stata l'evoluzione della situazione. Aggiungo però già subito che sarà un impegno che non potrà essere quello di dire: "apriamo tavoli, pensiamo, vediamo". Se deve essere variato, deve essere un impegno con scadenze precise, impegni precisi, risorse economiche precise da impegnare con tempistiche precise.
Detto questo, non sto a parlare oltre della vicenda dei vigili del fuoco, penso che ne abbiamo parlato davvero tanto. Ci sono state dichiarazioni, ci sono stati tutta una serie di incontri, tra l'altro, in commissione, dove lei, Presidente, ha relazionato di quello che era stato un incontro, mi pare, tecnico tenuto in data 9 aprile a Roma. Sappiamo che c'è stato un ulteriore incontro, però già in quell'occasione lei ci disse che c'era stata da parte del Sottosegretario Candiani la più ampia disponibilità a verificare la possibilità di questo passaggio di nuovo sotto il Ministero, però lei è stato molto chiaro, peraltro è stato anche molto chiaro il Sottosegretario Candiani, che ha detto che questo passaggio deve essere senza costi. Lei poi ha elencato tutta una serie di quelle che potevano essere le problematiche riferite a questo passaggio, legate a un profilo giuridico, a un profilo economico, a un profilo operativo, al profilo ricognitivo delle competenze trasferite e quant'altro. Sappiamo di un ulteriore incontro che c'è stato, di cui sicuramente lei ci renderà edotti. Il motivo per cui ci tengo davvero che oggi venga discussa questa mozione è perché dobbiamo uscire da questo Consiglio con le idee chiare su quello che sarà il percorso, perché se da una parte questa mozione impegna a continuare le interlocuzioni con lo Stato e capire al più presto tempi, modalità e condizioni... adesso qualche informazione in più c'è, però ci sono anche, mi pare, delle prese di posizione molto chiare, molto nette della sua ex maggioranza, che dice che le competenze acquisite nel corso dei decenni sono frutto delle rivendicazioni fatte per rinforzare il progetto di autogoverno della nostra Regione; ogni percorso diverso sarebbe contrario ai principi federalisti che sono alla base del pensiero della storia autonomista valdostana - lo affermano in una nota i movimenti UV, UVP, Alpe, Stella Alpina e Epav - ben comprendendo le richieste legittime espresse attraverso un referendum, gli autonomisti esprimono con ancora maggiore forza la volontà di dare nuovo slancio allo Statuto e alla lotta fatta in Valle d'Aosta per la piena attuazione delle autonomie speciali.
Detto questo, leggo un comunicato in cui nell'ultimo incontro il Sottosegretario Candiani invita la Regione a definire il percorso ed è molto chiaro, si dice: "spetta alla Regione tracciare la linea di percorso definitiva che sarà fatta propria dal Governo una volta valutata tutte le dinamiche", parole del Sottosegretario con delega ai vigili del fuoco Stefano Candiani. C'è il desiderio e l'intenzione di affrontare la problematica. Si tratta di un percorso complesso e articolato da parte del Governo. C'è la volontà politica di accogliere i vigili del fuoco valdostani nel Corpo nazionale qualora sia confermata questa volontà e una volta appurati tutti i pro e i contro del passaggio.
Da parte del Presidente Fosson arriva l'impegno a sottoporre da subito al Consiglio regionale le possibili soluzioni alternative per salvaguardare le legittime aspettative dei vigili valdostani. Questa è l'occasione per capire qual è il pensiero di questa ex maggioranza, quali sono le proposte alternative che metterà sul campo e soprattutto capire con che spirito e con che mandato eventualmente lei si recherà ancora a Roma a interloquire con il Sottosegretario Candiani. Aggiungo solo una nota di ieri in cui praticamente alla Camera dei deputati c'è l'annuncio da parte del Ministro Salvini per quello che riguarda i vigili del fuoco nazionali. Ci sarà l'equiparazione sia per quello che riguarda il discorso indennità o quant'altro e stipendio al Corpo di Polizia, per cui rischieremmo di essere in ritardo due volte se non avessimo, diciamo, idea del percorso da fare.
Presidente - Si apre in aula lo spazio per il dibattito generale. Ha chiesto la parola il collega Mossa.
Mossa (M5S) - Io intanto vorrei ricordare al collega Gerandin che qualche mese fa è stato Assessore e quindi ha avuto tutta la possibilità di mettere mano a questa situazione e diciamo che non è stato così incisivo. Adesso presenta questa mozione, tra l'altro, condivisibilissima, ci fa piacere però, come si dice, che quando si poteva fare, non si è fatto e adesso che non si può si chiede di fare.
Allora io vorrei un attimino riassumere, per tutte le persone che magari ci seguono, qual è la situazione dei vigili del fuoco. Intanto vent'anni fa il servizio antincendio è passato dallo Stato alla Regione. Anche se oggi si dice che è stata una scelta loro quella di essere regionalizzati, in realtà non è proprio una scelta, perché se si dice: "se vuoi rimanere all'interno di questa Regione, devi accettare di essere regionalizzato, sennò puoi rimanere sotto lo Stato, però ti mandiamo chissà dove", capite bene che chi ha una famiglia, chi sta pagando un mutuo non è che può fare le valigie, prendere, partire e andarsene da un'altra parte, quindi più che una loro scelta a me sembra quasi un ricatto. Passata questa fase comunque è nata una grossa differenziazione tra il sistema retributivo, contributivo e previdenziale dei vigili del fuoco valdostani rispetto ai loro colleghi che lavorano sotto il Ministero. Loro semplicemente per anni hanno chiesto alle varie Giunte che si sono susseguite di equiparare questa situazione per renderli né più, né meno come i loro colleghi del Corpo nazionale; richieste che non sono mai state ascoltate e non hanno mai avuto un riscontro positivo da parte di nessuna Giunta, tanto che a febbraio di quest'anno per disperazione hanno chiesto e hanno fatto un referendum per chiedere di passare nuovamente al Ministero dell'interno, un referendum votato alla quasi unanimità dei professionisti. Qual è il problema? Vogliamo ripassare il servizio antincendio allo Stato o metterci veramente al tavolo e risolvere la situazione, ma adesso dopo vent'anni...
Faccio presente che, oltre alla problematica della retribuzione, del sistema contributivo e della previdenza, c'è anche un problema della struttura di quella caserma. Un paio di giorni fa, quando c'è stato quel grosso temporale che abbiamo sentito tutti, mi è arrivato un video da parte di qualcuno dei vigili del fuoco, se volete, ve lo mostro tranquillamente, dove si vede praticamente che pioveva all'interno della struttura. Se guardate questo video, sembra quasi che non ci sia il tetto, mentre invece stiamo parlando proprio dell'interno della struttura e non della parte esterna. Oltre a un sistema economico, quindi c'è anche un sistema di struttura, di equipaggiamento e quant'altro. Allora se c'è l'intenzione da parte di questa Giunta di risolvere definitivamente questa situazione, ci si mette al tavolo. C'è anche la disponibilità da parte della nostra Deputata di collaborare fra Regione e Stato per formalizzare tutta questa situazione attraverso anche delle norme statali. Finalmente potremo risolvere questa situazione una volta per tutte e dare ascolto a quello che ci stanno chiedendo da anni ormai. Spero vivamente che si prenda seriamente questa loro proposta.
Presidente - Ha chiesto di intervenire l'Assessore Borrello.
Borrello (SA) - Devo essere sincero, ho molto pensato se intervenire, perché, per ovvi motivi che conoscete benissimo, sono parte in causa, quindi non sapevo se era opportuno o meno, quindi non entrerò nel merito della mozione, ma mi sembra veramente opportuno fare chiarezza rispetto al ruolo dei vigili del fuoco. Lo faccio anche perché in questi mesi ne ho sentite di ogni nei corridori e ne ho sentite anche all'interno delle commissioni quando sono venuti i rappresentanti del comitato sindacale che ne hanno veramente raccontate di ogni. Onde evitare errate interpretazioni rispetto al ruolo dei vigili del fuoco, mi sembra opportuno fare questo intervento, penso di conoscere abbastanza la materia. Ho sentito parlare di terze partenze, ho sentito parlare di attività diversificate, ho sentito parlare tante volte di situazioni che non sono rappresentative. Io chiedo a tutti coloro che hanno dei dubbi di chiamare il competente dirigente e il comandante per andare a dirimere possibili dubbi rispetto al lavoro e il ruolo dei vigili del fuoco. Lo dico a microfono acceso: i vigili del fuoco valdostani fanno lo stesso lavoro dei vigili del fuoco italiani, gli stessi orari, le stesse competenze, le stesse peculiarità, gli stessi rischi. Ricordo che un collega è deceduto qualche anno fa nell'adempimento della sua attività lavorativa.
Detto questo, è importante dire che i vigili del fuoco valdostani sono dei vigili del fuoco che fanno a tutti gli effetti il ruolo uguale a quello del Corpo nazionale. Non a caso, a livello di competenze, alcune competenze non sono demandate dalla Regione Valle d'Aosta, nello specifico: la prevenzione incendi, la difesa civile, la Polizia amministrativa e la Polizia giudiziaria, sono tutte competenze statuali. Allora cosa chiedono i vigili del fuoco? I vigili del fuoco chiedono né più, né meno di essere trattati come i propri colleghi nazionali, perché svolgono la loro attività proprio uguale identica a quella dei colleghi nazionali.
Allora nel dire questo faccio un percorso storico molto veloce perché voglio proprio approfittare di questi pochi minuti per un percorso storico. Tutto quello che dico è supportato da atti, delibere di Consiglio, delibere di Giunta, verbali e quant'altro. Si parte dal 1999 con una scelta politica nella linea dei percorsi autonomisti di andare ad acquisire i servizi antincendi, non fate confusione, si parla di servizi. La Valle d'Aosta nel 1999 ha fatto questa scelta, supportata da un dibattito consiliare, dove già all'epoca erano emerse delle ipotetiche difficoltà per quanto riguarda la gestione previdenziale, già nel 1999 nel passaggio delle competenze dallo Stato alle Regioni emergevano alcuni dubbi, c'era qualche Consigliere che poneva questa questione. Mi permetto di dire questo, di ripartire dal 1999 perché se siamo arrivati a questo punto, con questa manifestazione ha anche virulenta da parte dei colleghi vigili del fuoco, evidentemente c'è stato un percorso che ha portato a questo. Per poter risolvere i problemi, bisogna capire la ratio dei problemi, da dove arrivano. Nel 1999 si è fatto un ragionamento di carattere di acquisizione delle competenze all'interno delle quali si acquisivano i servizi mantenendo in essere i ruoli e le competenze. Da quel momento in poi c'è stato un disallineamento tra i servizi antincendi della Regione autonoma Valle d'Aosta e il Corpo nazionale, un disallineamento che ha avuto origine con il decreto legislativo n. 217 del 2005 all'interno del quale c'è stato un nuovo ordinamento del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e da quel momento in poi le distanze sono sempre più diventate evidenti. Vi faccio un esempio rappresentativo: anche solo il singolo nome del vigile era chiamato in maniera diversa, un CTA in Valle d'Aosta è chiamato ispettore e creava confusioni anche nei momenti in cui i vigili del fuoco dovevano andare a fare la propria attività emergenziale in casi parossistici come i terremoti all'Aquila nel 2009. Cos'è successo poi? Da quel momento in poi la Regione ha cercato di sanare tutta una serie di problematiche rispetto a questa diversità, a questo disallineamento normativo. L'occasione c'è stata con la modifica della 799, il Testo unico è il n. 37 del 2009, dove si è cercato con un gruppo di lavoro al quale io appartenevo di cercare di andare a sanare tutta una serie di problematiche rispetto a un disallineamento dettato dal 2005, qualcosa si è riuscito a fare, qualcosa non si è riuscito a fare. Questo disallineamento normativo, di status giuridico ha prodotto un allontanamento anche rispetto al riconoscimento del trattamento economico. È normale, se non sai che quella cosa si chiama in un certo modo... nel nostro contratto, il Contratto del comparto unico, non riesci a definire la tipologia di indennità. Guardo il collega Nogara, perché la stessa situazione, seppur con delle diversificazioni, avviene anche per il Corpo forestale, nello specifico l'indennità di sicurezza. Questo disallineamento di stato giuridico quindi comporta un disallineamento ovviamente per quanto riguarda il discorso contrattuale. Si è cercato di modificare il tutto, tant'è che nel dicembre 2016 quest'aula consiliare ha votato un emendamento all'interno della finanziaria che andava a modificare il comparto unico, riconoscendo una peculiarità per il Corpo forestale e per il Corpo dei vigili del fuoco della Valle d'Aosta, perché si è capito che il problema è essenzialmente status giuridico e trattamento di valutazione contrattuale all'interno del comparto unico. Dal 1999 fino al 2016 quindi c'è stata consapevolezza delle problematiche, si è cercato anche di intervenire all'interno della 22 del 2010 con una modifica nel dicembre 2016 per andare a creare delle aree compartimentali di contrattazione separata per il Corpo forestale e per il Corpo dei vigili del fuoco. Evidentemente non è bastato, perché il difetto è a monte. È il disallineamento dal 2005 che si è ulteriormente manifestato con l'ultimo decreto legislativo del 2018 dove c'è stata un'ulteriore modifica dell'ordinamento dei vigili del fuoco nazionale.
Allora cosa chiedono i vigili del fuoco valdostani? Né più né meno di essere trattati come quelli nazionali. Allora le problematiche sono di tre ordini: il primo è lo status giuridico, ho cercato di spiegarvelo, disallineamento 2005, disallineamento 2018 e, se non si interviene, questo disallineamento sarà sempre maggiore e sarà incolmabile. Parallelamente c'è un problema legato alla previdenza, ma la previdenza, lo sapete benissimo, non è competenza della Valle d'Aosta. Il sistema previdenziale deve essere gestito a livello dei rapporti romani. È logica conseguenza dello status giuridico, quindi del disallineamento del decreto legislativo, la diversificazione del trattamento economico, perché se tu non chiami i ruoli e non chiami gli interventi nello stesso modo, ovviamente non riuscirai mai a equiparare la tipologia contrattuale. Eppur riconoscendo l'importanza del comparto unico dal punto di vista della contrattazione per quanto riguarda il sistema Valle d'Aosta, ritengo che sia importante che ci sia una forte volontà politica per andare a modificare questo comparto unico per quanto riguarda la contrattazione, andando a definire un'equiparazione, perché i vigili del fuoco è da diversi anni che chiedono un'equiparazione, né più, né meno che un'equiparazione, né un euro di più, né un euro di meno.
Io però ci tengo a sottolineare - permettete, colleghi - che l'aspetto più importante è lo status giuridico; quando una persona decide di fare un concorso da ingegneri, è perché vuole fare l'ingegnere; quando vuole fare l'infermiere, fa un concorso da infermiere; se fa il concorso da vigile del fuoco, è perché vuole fare il vigile del fuoco con lo status giuridico del vigile del fuoco.
Mi sono permesso di fare questo riassunto dal punto di vista normativo dell'evoluzione dal 1999 ad oggi per dire... e ringrazio il Presidente Fosson, perché si è subito attivato nei rapporti romani. Proprio da questo ultimo punto parto, dalle dichiarazioni del Sottosegretario Candiani, che dice: "cercate prima di capire se voi riuscite a risolvere il problema". Per risolvere il problema, bisogna capire qual è il problema e, per capire qual è il problema, bisogna andarlo ad analizzare nel suo profondo e, ripeto per l'ennesima volta, il problema è lo status giuridico dei vigili del fuoco. Allora io penso che l'autonomia che tanto ci ha dato e tanto ci deve dare ancora deve essere l'elemento di garanzia per salvaguardare il ruolo dei vigili del fuoco. Penso che questa sia la strada per poter andare a iniziare un ragionamento per risolvere le problematiche dei vigili del fuoco, qualora ce ne sia la volontà politica, non è obbligatorio. Mi sono però permesso - e chiedo scusa per avervi rubato un po' di minuti - di fare un riassunto di quello che è stato il percorso del ruolo del vigile del fuoco, di quelle che sono state le problematiche che sono esplose in maniera virulenta negli ultimi mesi, ma penso che fosse opportuno far capire quali erano le caratteristiche, le peculiarità del Corpo al quale io appartengo. Lo dico in maniera molto onesta, l'ho già detto anche nella scorsa consiliatura: io non farò il politico per sempre, non facendo il politico per professione, ritornerò a lavorare, ritornerò alla caserma, ritornerò a mettermi quella divisa, perché, quando mi metto quella divisa, sono uguale ai miei colleghi e quindi mi riconosco nella loro difficoltà non tanto negli aspetti di carattere economico quanto nel riconoscimento del ruolo del vigile del fuoco, perché non capisco come mai i vigili del fuoco in tutto il mondo sono considerati in un certo modo e in Valle d'Aosta sono diventati un problema. Sicuramente anche per colpa mia, perché non riesco a spiegarmi, non riesco a far capire quanto è bello questo lavoro, probabilmente è colpa mia. Penso che in questo momento qui bisogna capire politicamente quello che vogliamo fare. Ci sono i margini di manovra per risolvere il problema, ci vuole una forte volontà politica, consapevoli che c'è da modificare il comparto unico per quanto riguarda la contrattazione, è la radice di ogni problema. Ci sono già degli altri esempi per quanto riguarda questa tipologia di equiparazione e mi riferisco, per esempio, al corpo docente, al corpo insegnanti, all'Arpa, all'USL. L'equiparazione si può fare, c'è margine di manovra. Bisogna avere una forte volontà politica per poterlo fare.
Vi chiedo scusa se vi ho rubato un po' di minuti, ma per me era importante spiegare il percorso che fino ad oggi ha accompagnato i vigili del fuoco valdostani, che sono sempre stati orgogliosi, soprattutto nei momenti di intervento nel territorio nazionale, di essere rappresentanti della Valle d'Aosta. Io mi ricordo - e vi annoio solo con questo - il terremoto che c'è stato a L'Aquila, i colleghi invidiavano le nostre professionalità. Mi ricordo nel realizzare le infrastrutture di sostegno ai palazzi, alle chiese che stavano per crollare, con orgoglio i miei colleghi ed io scrivevamo: "vigili del fuoco Valle d'Aosta". Vorrei che questo tipo di ragionamento potesse continuare, ma che venisse riconosciuto il ruolo né più, né meno dei colleghi nazionali.
Presidente - Siamo ancora in dibattito generale. Se qualcuno dei colleghi vuole chiedere la parola... la parola al Presidente Fosson in discussione generale.
Fosson (PNV-AC-FV) - Prendo la parola adesso proprio anche in virtù del fatto che il proponente ha detto che è aperto a una modifica della mozione, che sia una modifica percorribile questo è evidente, di fronte a un problema che è molto serio, che ci sta a cuore, perché anch'io penso, come diceva il collega Borrello, che i vigili del fuoco siano una realtà molto importante per la Valle d'Aosta, che sia un Corpo che ha dato tanto alla Valle d'Aosta. È un problema che deve essere risolto e che si trascina da tanto tempo, Consigliere Gerandin, e che non si può risolvere in due minuti o in una mozione ma, se c'è una forte volontà politica, si può intraprendere un percorso. Ho incontrato il Sottosegretario Candiani - che ringrazio perché l'incontro con lui è stato molto proficuo - insieme con il Comandante Coriale, due nostri dirigenti e anche l'Onorevole Tripodi, che ringrazio per la presenza, mentre il Senatore Lanièce non è potuto venire perché era nel momento in cui c'erano delle votazioni. Finalmente è stato affrontato il problema in modo serio, si diceva sempre: "passiamo allo Stato" ma non era chiaro bene a nessuno che cosa volesse dire, adesso è chiaro: dal 5 giugno il percorso, le due alternative sono descritte in modo preciso. Se qualcuno dice che gli era chiaro prima, se ce l'avesse detto prima, sarebbe stato meglio. Ringrazio l'Onorevole Candiani, anche se non è stato possibile incontrarlo prima; dopo il referendum noi ci siamo attivati in un modo molto corretto subito per chiedere un incontro a lui, perché? Per rispettare la volontà dei vigili del fuoco: "vogliamo andare con lo Stato". Vogliamo fare un percorso serio e dopo l'incontro con l'Onorevole Candiani i paracarri, i limiti di questo percorso sono molto più chiari, anche se lui l'ha definito come un percorso complesso, rientrare nello Stato è un percorso complesso. Ce lo disegnavano sempre come un percorso facilissimo, invece non è un percorso semplice, perché prevede una norma di attuazione e delle grosse modifiche al nostro sistema, non solo al servizio antincendio, ma anche al sistema della protezione civile. Mentre il sindacato della Conapo, che era in anticamera, premeva tutto in un altro modo, il Sottosegretario Candiani è stato molto preciso dicendo che se il servizio antincendio passa allo Stato, passa nella sua globalità: non ci sono volontari e professionisti, c'è solo un servizio unico antincendio. Questo passaggio allo Stato quindi deve avvenire per tutto il personale dei vigili del fuoco: volontari e professionisti. I volontari chiaramente per il servizio antincendio, mentre per il servizio di protezione civile rimarrebbero sotto le disposizioni e l'organizzazione comunale e regionale, e questo non è da poco perché è stato detto in un modo preciso, chiaro e dissenziente da quello che era previsto dal sindacato stesso della Conapo. A questo punto quindi per un percorso di questo tipo si pone chiaramente l'esigenza di un incontro: ecco perché non si può fare in due giorni, è un percorso da fare anche con i vigili del fuoco volontari, con cui non è mai stato fatto. È un passaggio allo Stato che deve avvenire senza oneri e, quando noi abbiamo sottoposto al Ministro la realtà di tanti mezzi antincendio che sono in dotazione dei volontari... caserme anche se c'è qualche caserma dove piove dentro, eccetera, ci ha detto che tutti i beni devono essere trasferiti allo Stato e senza oneri per lo stesso, con una norma di legge che preveda il trasferimento di tutti questi beni direttamente allo Stato.
Si è precisato anche con il Direttore generale Dattilo che, per quanto riguarda le diversità esistenti tra i vigili del fuoco valdostani e quelli nazionali, non c'è un problema di formazione - se la formazione non c'è stata in alcuni settori, pochissimi - perché, come ha detto il collega Borrello, i vigili del fuoco hanno una professionalità elevatissima, se addirittura si usa il tunnel dell'autostrada per fare delle esercitazioni non solo con i vigili del fuoco valdostani, ma con tutti i vigili del fuoco italiani... La formazione non è un problema perché si può fare facilmente un accordo per una formazione. Il Sottosegretario Candiani ci ha parlato, come dicevo, di un percorso complesso su cui bisogna ragionare bene. Ci ha detto come nel programma politico del suo Governo, nel suo particolare, ci sia il desiderio di trasferire le competenze alle Regioni - è un regionalista e questo ci ha fatto molto piacere -; ha spiegato come sia un ritorno da delle competenze riconosciute a livello statutario... che trasferendo comunque un servizio allo Stato si fa un percorso all'indietro, a ritroso, come non è mai stato fatto e che serve chiaramente una norma di attuazione fatta dalla Paritetica che preveda che questo servizio passi allo Stato dalla Regione, quindi tempi non brevi. Ci ha parlato anche in questo caso di un reclutamento che non sarebbe più avvenuto a livello regionale e ci ha spiegato come, passando sotto una statalizzazione, il servizio regionale dei vigili del fuoco volontari e professionisti dipenderebbe dal servizio del Piemonte e in seguito chiaramente in prima istanza dallo Stato. Non è semplice, è un percorso difficile.
È possibile - ma è un percorso che richiede varie tappe - il mantenimento del Corpo dei vigili del fuoco a livello regionale. In questo caso bisogna fare una legge, una legge che modifichi lo stato previdenziale che permetta al Corpo dei vigili del fuoco di andare in pensione anche in Valle d'Aosta come nel resto d'Italia, in questo caso non è sufficiente, è in fase di blocco e di revisione quanto è successo a Trento, perché non si può risolvere questo problema con una legge regionale ma deve essere risolto proprio con una norma nazionale, una norma previdenziale. Su questo il Ministro è stato molto concreto: ha dimostrato e ha verificato la disponibilità dimostrata dal Ministero dell'interno sulle questioni emerse richiedendo al Dipartimento per gli affari regionali, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali l'attivazione di un tavolo tecnico per la trattazione delle questioni inerenti alle diversità di trattamento sia per quanto concerne la cassa previdenziale d'iscrizione, sia per ciò che attiene i diversi requisiti di accesso al trattamento di quiescenza, valutando congiuntamente possibili soluzioni normative.
A questo punto il percorso è chiaro, è un percorso complesso con due opportunità, due opzioni ben chiare su cui bisogna prendere una decisione, ma, quando si prende una decisione, non si può prenderla da soli, ma bisogna prenderla con la controparte, bisogna incontrare i vigili del fuoco professionisti e i vigili del fuoco volontari. Mi permetto di dire che gli atteggiamenti anche giustificati per i tanti anni in cui non hanno ricevuto delle risposte su questa divaricazione dei trattamenti... ecco, questi atteggiamenti di grande chiusura dei vigili del fuoco vanno superati e vanno risolti in questo senso: se è un problema complesso, bisogna affrontare insieme e bisogna vedere le due opzioni.
C'è a livello politico regionale una grande volontà di mantenere questa prerogativa in Valle d'Aosta, perché un servizio dei vigili del fuoco regionale ha delle competenze, delle conoscenze del territorio, un reclutamento regionale, lo diceva il collega Mossa, che è estremamente importante per noi, per cui insieme al grande patrimonio dei volontari dei sapeurs-pompiers della nostra Valle, un patrimonio straordinario di capacità, di dedizione... il nostro desiderio politico è di trattare con i vigili del fuoco professionisti per verificare ogni possibilità affinché il Corpo rimanga in Valle d'Aosta. Questa è l'opzione che anche il Sottosegretario ci ha indicato ed è l'opzione principale perché, prima di perdere un servizio di questo tipo, bisogna stare molto attenti, bisogna con questo ridescrivere completamente un servizio di protezione civile, eccetera. L'incontro c'è stato il 5 giugno, io non ho ancora incontrato i vigili del fuoco, i sindacati, però il loro Comandante era lì e ha specificato loro la difficoltà comunque di un percorso verso lo Stato che non è semplice come forse pensavano, ho già richiesto comunque di incontrare sia i sindacati dei vigili del fuoco, sia anche i vigili volontari per iniziare a verificare insieme queste possibilità. Ho già scritto una lettera al Ministro degli affari regionali affinché si attivi per verificare questo discorso della previdenza: la possibilità di fare una legge nazionale, come deve essere, che preveda un pensionamento diverso, una quiescenza diversa per i vigili del fuoco valdostani.
Dall'altra parte ci sono delle richieste dei vigili del fuoco che sono comprensibili, il divario... lo stato giuridico è la prima cosa, uno non può essere vigile del fuoco di un tipo qua e a Ivrea di un altro tipo, ma vigile del fuoco con uno stato giuridico uguale in tutta Italia. Hanno una differenza retributiva significativa, che, com'è stato detto è come sembra, aumenterà ulteriormente perché l'incorporazione dei vigili del fuoco nell'ambito della Polizia porterà a un aumento stipendiale significativo. Ho fatto pertanto questa lettera al Ministro, ho scritto già al Presidente della II Commissione di audirmi, e, quando parlo, Consigliere Gerandin di condivisione con il Consiglio si può su questo tema trovare un'unità di intenti, di lavoro, di ascolto. Ecco perché ho chiesto di essere convocato in II Commissione: per valutare, nel desiderio che penso sia di tutti, di mantenere il Corpo dei vigili del fuoco nell'ambito delle competenze regionali, però avviare un discorso di confronto e di dialogo soprattutto su questa ipotesi.
Chiaramente il Governo è ben conscio che questo percorso comporterà dei costi, tanto più che, dal punto di vista contrattuale, si è perso tanto tempo a verificare le tabelle, eccetera, se il contratto è diverso, è difficile confrontare i due trattamenti. Il nostro contratto è un contratto privatistico mentre quello nazionale è un contratto pubblicistico. Il desiderio politico che si è confermato in questi giorni, ma che deve essere poi ancora verificato e confrontato sia in maggioranza, ma anche in commissione, è quello di sottolineare e fare di tutto affinché i vigili del fuoco valdostani facciano parte del Corpo valdostano dei vigili del fuoco. Ci rendiamo conto che non si può più solo fare delle promesse, un iter previdenziale è stato iniziato e mi sono dimenticato di dirvi che c'è stato prima dell'incontro del 5 a Roma un incontro con il Presidente dell'INPS valdostano, che ha chiarito come l'interpretazione del 2015 era un'interpretazione sbagliata, quindi bisogna fare una legge nazionale per un nuovo sistema previdenziale. C'è il desiderio, se questo dialogo si aprirà, e lo spero anche perché non è stato facile in questi ultimi anni... c'è la volontà del Governo di affrontare questo problema consci che comunque delle risorse bisogna metterle, ma sicuri e certi che il Corpo dei vigili del fuoco rimanga un Corpo valdostano. Prima di rinunciare a questa prerogativa statutaria, deve esserci qualcosa di grosso, di difficile, la non possibilità di un dialogo. Certo che a un Corpo che ha ricevuto tante promesse in passato senza poi avere... è più difficile forse fare questo dialogo, noi vogliamo intraprenderlo, il Consigliere Mossa ha detto molto bene: "apriamo un tavolo", l'Onorevole Tripodi ha anche a lei offerto... ecco, chiaramente un tavolo si può con grande volontà politica portarlo avanti, però è un discorso da fare finalmente in modo serio.
Dalle ore 19:08 riassume la presidenza il Presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola al Presidente Fosson.
Fosson (PNV-AC-FV) - Chiedo una sospensione per un confronto e per una modifica eventuale della mozione.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Ho ascoltato attentamente l'intervento del Presidente Fosson, è chiaro che è una normativa complessa, collega Mossa, non nasce mica da ieri, neanche da sei mesi fa e neanche da un anno fa. Il problema è purtroppo datato, è un problema che l'Assessore Borrello ha detto giustamente ha riguardato tavoli della contrattazione di comparto per anni! Dove in contrattazione di comparto non si è mai voluto prendere atto che la situazione dei vigili del fuoco era diversa rispetto al comparto unico. Due flash solo per dire come mai non è facile intervenire, una parte l'ha detta già il Presidente Fosson, tra l'altro, cito, il 116 a cui mi si è risposto non più tardi di due giorni fa, dove mi si dice: "si comunica che la stima delle risorse economiche necessarie annualmente per applicare al personale professionista dei vigili del fuoco valdostani il trattamento economico, normativo e ordinamentale attualmente in vigore a livello di Stato con l'aggiunta del FUA regionale è un'informazione al momento non disponibile, che richiede un'analitica elaborazione dei dati dello stato giuridico del trattamento economico dei soggetti interessati", per cui...
(interruzione del Presidente Fosson, fuori microfono)
... ha risposto due giorni fa, nel senso che neanche a livello di Governo in questo momento, malgrado si sia aperto un tavolo tecnico - mi avete mandato anche il verbale - che mi pare si sia concluso l'8 febbraio 2018, si riesce neanche ancora adesso a quantificare qual è la differenza economica: questo era per dire la complessità, come mai non si è fatto in sei mesi. Io sono molto felice di rispondere perché io con i vigili del fuoco, anche se ci sono stato meno di sei mesi, ci ho parlato davvero tanto e in ogni incontro ho detto loro: "guardate che, per modificare una cosa del genere, bisogna comunque avere la copertura finanziaria, senza non si può andare da nessuna parte", per cui non ho assolutamente raccontato o illuso nessuno, e il percorso purtroppo è questo, e penso che siano anche le difficoltà che ci sono in questo momento.
Io, come ho detto prima, sono assolutamente disponibile a modificare l'impegno perché penso che ormai quelle informazioni che si chiedeva nella risoluzione, riprese nell'impegno, ci sono. Io quello che chiedo e voglio sia la base della discussione dove andremo è che... è vero che una parte è legata soprattutto al trattamento della previdenza, e purtroppo non è una competenza che possiamo esercitare, per cui può esserci chiunque al Governo qua, ma se non abbiamo le competenze, non possiamo esercitarle.
Detto questo, però io immagino, almeno spero... lei ha parlato di una legge nazionale - poi magari sarò smentito - può anche darsi che sia sufficiente una norma di attuazione per cui far partire...
(nuova interruzione del Presidente Fosson, fuori microfono)
... l'avete già verificato, mi dispiace che non sia possibile con una norma di attuazione, pensavo che il percorso più semplice fosse quello, però se non è quello, io immagino e suggerisco che venga chiesto al Governo attuale - e penso che ci sia il sostegno sia da parte della Lega che da parte dei Cinque Stelle - di mettere in moto immediatamente un percorso del genere per la parte previdenziale. Voglio solo ricordare che la parte previdenziale è un problema che all'atto in cui si passò sotto la Regione... chi era assunto all'epoca aveva la possibilità di scegliere che tipo di previdenza, per cui il problema della previdenza probabilmente, salvo gli aspetti di qualche tecnico che mi pare andrà in pensione a breve... per quello che riguarda il personale, c'è ancora un po' di tempo, per il personale io dico operativo, ecco, per i tecnici mi pare che il problema sia da risolvere in tempi più brevi, però io sul resto...
Io concordo quando dice: "bisogna trattare con i professionisti, aprire un tavolo e dire le difficoltà a cui si può andare incontro", però io, Presidente, le chiedo - e sarà l'impegno che le domando su questa delibera - che non si vada a trattare a mani vuote, pertanto io quello che chiedo è in questo impegno variato si riprenda la norma per quello che riguarda il trattamento economico che la legge della Provincia di Trento n. 7 del 1997 ha a tutti gli effetti applicato e che dice: "al personale contemplato dal presente accordo è attribuito il trattamento - parla chiaramente dei vigili del fuoco - economico fondamentale fissato dalle disposizioni vigenti per il corrispondente personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, oltre all'assegno annuo previsto per la generalità del personale dell'area non dirigenziale del comparto autonomie locali già in godimento...". Qua probabilmente c'è qualcosa da modificare, legato al discorso del FUA, perché mi pare che il FUA sia uno dei problemi, comunque le chiedevo questo e domandavo che questo impegno si prevedesse in legge di variazione di bilancio, poi l'entrata in vigore può essere eventualmente delegata al primo... per cui si varierà sicuramente anche il triennale... che l'entrata in vigore sia legata magari al 2020, perché capisco le difficoltà che ci potrebbero essere magari già sul 2019, ma questo è quanto io chiedo per risolvere almeno per quello che riguarda il trattamento economico, questo perché? Perché anche se si dovesse andare nella direzione del passaggio sotto il Ministero, i tempi sarebbero di una norma di attuazione all'inverso e sarebbero tempi tutt'altro che semplici e neanche rapidi, per cui cominciamo a fare questo passo, cominciamo a prenderci questo impegno politico e io sono disponibile...
Presidente - Il Consiglio quindi è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 19:22 alle ore 20:13.
Rini (Presidente) - Riprendiamo i lavori colleghi? Qualcuno vuole illustrare l'emendamento? Il collega sta scrivendo, chiedo scusa collega Gerandin... ce lo può anche leggere? Colleghi, vi preannuncio che al termine dei lavori, convoco una riunione della Conferenza dei Capigruppo per cui invito solo i Capigruppo a fermarsi, sarà una rapida riunione. Ha chiesto la parola il collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - È stato un momento un po' difficile, comunque alla fine penso che la sintesi si sia trovata, anche perché comunque una serie di informazioni in più, come ci ha detto il Presidente Fosson ci sono, e il testo dell'impegnativa cambierebbe nel senso che verrebbe detto: "impegna il Governo regionale, entro 30 giorni, a verificare un percorso di allineamento ed equiparazione continuativa giuridica, economica e ordinamentale al personale professionista dei vigili del fuoco e del Corpo forestale valdostano con conseguente definizione dell'onere economico e a riferire nella competente commissione".
Presidente - Allora, grazie prima di mettere in votazione, ricordo che la risoluzione n. 66 quindi decade. Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il collega Mossa.
Mossa (M5S) - Intanto io apprezzo quanto scritto in questa mozione, sicuramente parteciperò attivamente anche con la collaborazione della nostra Deputata, però se si è arrivati a questo punto, è perché c'è una situazione di disperazione da parte dei vigili del fuoco, per questo motivo io continuerò ad appoggiare la loro richiesta che è quella di passare allo Stato. Per questo motivo voteremo contrari a questa mozione nonostante il fatto che io, ripeto, apprezzo e spero che veramente questi lavori vadano avanti nel verso giusto.
Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Possiamo porre in votazione... chiedo scusa, ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Credo sia chiaro che il trattamento dei vigili del fuoco della Valle d'Aosta deve essere lo stesso di quelli che operano fuori dalla nostra regione e credo che questo sia l'impegno che ci prendiamo con questa mozione che va incontro alle richieste fatte dai vigili, a mio avviso, affinché in tempi rapidi si predisponga un percorso praticabile, pertanto il voto sarà favorevole.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Io intervengo in questa materia per me complessa sulla base degli scambi avuti con il mondo dei vigili del fuoco e con le organizzazioni sindacali, molto colpita anche da questa vicenda e dalla sintesi che era uscita sul paginone del settimanale "La Vallée". Allora riassumendo i vigili del fuoco chiedono ormai da mesi di essere equiparati dal punto di vista economico e normativo ai loro colleghi delle altre regioni che dipendono dallo Stato e hanno un trattamento stipendiale migliore e godono di condizioni più vantaggiose in vista del pensionamento, anche considerando il loro logorante lavoro. Sono già trascorsi oltre 3 mesi forse di più dal referendum in cui hanno deciso per la richiesta di statizzazione, sono venuti sotto il Palazzo regionale ad ascoltare con grande pazienza i nostri interventi, se ne sono andati scornati perché solo oggi questa mozione arriva in Consiglio dopo essere stata rinviata tante volte di seduta in seduta, fatto che di per sé potrebbe essere anche frutto di vivacità politica ma non è questo il nostro caso. La retrocessione delle funzioni allo Stato dovrebbe essere l'estrema ratio da parte di una Regione giustamente orgogliosa della conquista della sua autonomia e delle competenze primarie, ma se alla Regione interessasse davvero salvaguardare certe sue competenze...
Presidente - Colleghi, vi chiedo un po' di silenzio perché si fa fatica a seguire.
Pulz (ADU VDA) - ... dovrebbe darsi da fare al massimo per riequilibrare questo trattamento, perché alla fine forse la volontà dei vigili del fuoco non è quella di passare allo Stato di per sé, ma piuttosto quella di avere una migliore tutela e se la Regione non è in grado di riequilibrare queste questioni che scricchiolano, allora lo ammetta con coraggio. Anche in quest'aula però forse dovremmo smettere di fare riferimento a un'autonomia mitica, che alla fine è solo una costruzione retorica, anche perché - scusate se mi allargo un attimo nel pochissimo tempo che mi resta - ci sono scricchiolii in giro molto forti che riguardano anche altre realtà, faccio un brevissimo riferimento...
Presidente - Colleghi, vi chiedo un po' di silenzio.
Pulz (ADU VDA) - ... al Conservatoire de la Vallée d'Aoste a cui noi abbiamo già dedicato due iniziative in Consiglio. Anche lì c'è stata l'espressione di una chiara volontà nell'ottica della statizzazione da parte del collegio docenti a maggioranza ma non si è voluto tenere neanche in quel caso in considerazione il loro voto, si è detto loro - pare, mi è stato riferito -: "non si può fare la statizzazione perché noi abbiamo norme di attuazione particolari". Va tutto benissimo, ma allora si garantisca anche in quel caso una situazione analoga a quella della scuola e a quella di insegnanti regionali, anche per salvare la mobilità nazionale e speriamo che quella scelta in quel caso sia stata ben ponderata e sappia migliorare e non peggiorare quella importantissima istituzione. È comunque chiaro che una seria riflessione in merito a questi due casi e ad altri che potrebbero verificarsi a breve - perché forse si creerà un precedente che potrebbe portarci lontano - va fatta perché magari questo precedente ci porterà molto lontano!
In conclusione dico che la nostra specialità serve ad ampliare i diritti e non a restringerli, in un contesto quindi così pasticciato e poco chiaro in cui mi sembra che la volontà dei vigili e l'esito del referendum non vengano democraticamente tenuti nella giusta considerazione, noi annunciamo il nostro voto di astensione.
Presidente - Non ci sono altre richieste, posso porre in votazione la mozione emendata. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 31
Favorevoli: 27
Contrari: 4
Astenuti: 1 (Pulz)
Il Consiglio approva.