Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 712 del 12 giugno 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 712/XV - Discussione generale sulla mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali.

Rini (Presidente) - Possiamo andare avanti e passare al punto 3.02 all'ordine del giorno.

La mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore è stata depositata ai sensi del comma 2 dell'articolo 106 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio dai Consiglieri Cognetta, Ferrero, Gerandin, Aggravi, Distort, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Sammaritani e Spelgatti. Lo svolgimento del dibattito su questa mozione prevede un'illustrazione da parte di uno dei proponenti per non più di 30 minuti a cui seguirà una discussione generale nella quale ogni Consigliere potrà intervenire per la prima volta per venti minuti e in secondo intervento per dieci minuti. A seguito della discussione generale, potranno intervenire in sede di replica il proponente o i proponenti, l'Assessore e il Presidente della Regione. Ho chiarito prima dell'inizio del dibattito, così non ci sono poi equivoci dopo.

Lascio quindi la parola per l'illustrazione al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - In passato è stata affrontata la questione della sanità e, per quanto mi riguarda, in diverse occasioni ho fatto emergere tutti i problemi che c'erano all'interno di questo comparto. Da dove nasce questa mozione di sfiducia? Il 4 giugno è apparso un articolo dove, a seguito di una serie di mancanze fatte in un articolo precedente da alcuni colleghi di questo Consiglio, l'Assessore Baccega rispondeva dicendo che lo stato di salute della sanità valdostana è quindi abbastanza buono e che non è vero che la sanità valdostana è allo sbando, anzi ci sono delle cose che vanno benissimo, a parte qualche piccolo aggiustamento. Quando io ho letto questo articolo, ho fatto subito mente locale su quello invece che era successo nella passata legislatura, ad esempio, per quanto riguarda la Dermatologia. Quando ci fu una questione rispetto alla Dermatologia portata avanti in questo Consiglio, l'allora Assessore Bertschy, anziché dire che andava tutto bene, si mise al lavoro, cercò di trovare una soluzione e pubblicamente in una serata organizzata da un'associazione ammise che c'erano dei grossi problemi, e non solo. Disse anche quale poteva essere la soluzione, che poi mise in atto. Soluzione discutibile o meno, questo non importa, però non disse che andava tutto bene, anzi disse che c'erano tantissimi problemi nella sanità e che andavano risolti e che c'erano dei grossi problemi anche a risolverli. Allora vede, Assessore Baccega, nella mozione sono messi tanti numeri, ma la questione che sta dietro tutta questa questione, cioè la vera genesi di questa mozione è che lei ha toppato completamente con questo modo di gestire le cose. Si dicono quali sono i problemi, tutti fino in fondo, non si nasconde assolutamente nulla e si cerca di trovare delle soluzioni. Se si è responsabili di un Assessorato, ci si prende le colpe anche di tutto quello che è successo prima e si dice chiaramente tutto ciò che non va e di cose che non vanno nella sanità valdostana ce ne sono quante ne vuole.

Il suo collega, Presidente Fosson, che l'ha preceduta in quel dicastero per tantissimo tempo ne sa finché ne ha voglia di cose che non vanno nella sanità. Qualcuna glielo ho detta qui dentro, ma ce ne sono tantissime, non possiamo far finta di nulla, almeno su questo dovreste essere coerenti e giusti. Vede, Assessore, io credo che lei non abbia gestito in nessun modo corretto politicamente la realtà della sanità valdostana. Lei poteva tranquillamente dire: "sì, è vero, ci sono una serie di problemi", "sì, è vero, le liste di attesa sono lunghe", "sì, è vero...". Dal sito della Regione quando si vanno a scaricare ogni trimestre la situazione... no? Questa tabella qui, che è quella che spiega la situazione degli interventi chirurgici e si vede che, per fare una tonsillectomia 447 giorni, 479 giorni a seconda della classe di priorità, per fare un'ernia, 462 giorni, 542 giorni e così via. Allora guardi, sempre per fare un ritorno al passato, quando nella passata legislatura vennero tirati fuori questi dati, l'Assessore competente di allora non disse che non erano veri, anzi disse: "dobbiamo lavorare tanto". Io preparai un bel foglio, feci tutte le medie, lo presentai al pubblico, poi lo presentai in commissione e dissero: "sì, è vero, bisogna fare tanto tanto lavoro", lavoro che a leggere questi dati non è ancora stato fatto. Assessore, politicamente ha toppato su tutta la linea. Da lì scaturisce questa mozione di sfiducia, tutto qua! Non c'è molto altro da dire. La situazione è critica e lei non è in grado di gestirla perché nasconde la verità dei fatti, la nasconde completamente e minimizza i problemi che invece ci sono e sono enormi, alcuni di carattere tecnico, ma tantissimi di carattere politico, perché politicamente la sanità valdostana è stata gestita per anni come serbatoio di voti per dare semplicemente spazio a persone incompetenti che hanno fatto carriera sulle spalle di persone più competenti che lavorano all'interno. Alcuni esempi ve li ho portati anche in questo Consiglio come nei Consigli precedenti, credo che non ci sia da aggiungere altro. Se andiamo a chiedere in giro per la Valle d'Aosta come funziona la sanità, chiunque sa come sta la situazione. La pregherei quindi per il futuro qualunque dicastero occupi a raccontare le cose come sono nella realtà, come il sito nel quale sono messi i dati racconta. La cosa divertente è che i dati sono presi dal sito della Regione, non ce li siamo neanche dovuti inventare!

Presidente - Apriamo la discussione generale. La parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Io vorrei ricordare qualcosa a quest'aula. L'anno scorso, primo Consiglio utile, presentammo una mozione per chiedere gli incentivi sulla mobilità sostenibile. Appena finita l'illustrazione della mozione scattò in piedi un collega al posto dell'Assessore per, diciamo, richiamare la forma, che a quanto pare era scorretta della nostra iniziativa, richiamando, tra l'altro, insegnamenti appresi dall'ex collega Rollandin, che non è più seduto in quest'aula, che diceva che a volte la forma è più importante della sostanza. Oggi lo stesso collega presenta una mozione, che è questa qua... a mio avviso, l'obiettivo non è tanto la sfiducia all'Assessore Baccega ma tanto il gioco del tiro al bersaglio che parte con l'Assessore Baccega ma poi proseguirà uno a uno con tutti gli altri.

Io vorrei vedere i motivi per i quali si intende sfiduciare l'Assessore per capire se possono essere dei motivi validi. Leggo: "evidenziato che i due settori - sanità e politiche sociali - si confermano da anni in grave crisi e che, a causa dell'immobilismo che ha caratterizzato l'Assessorato durante la gestione dell'Assessore Mauro Baccega, tale situazione non è in alcun modo migliorata...", adesso dico, in cinque mesi di Assessorato io sinceramente... Se fosse riuscito veramente a cambiare sostanzialmente anni di crisi, forse avrei cambiato anch'io opinione nei suoi confronti, "preso atto della lunghezza eccessiva delle liste d'attesa riscontrata sia per gli esami diagnostici sia, soprattutto, per gli interventi chirurgici e per le terapie post-operatorie". I tempi di attesa mi sembra che c'erano anche prima ed erano lo stesso lunghe prima di lei, peggio... adesso non esageriamo: "valutato il costo pro capite della sanità regionale che ammonta a 3250 euro l'anno e che risulta essere il più caro d'Italia a fronte di servizi carenti e lunghissime liste di attesa". Mi pare che anche il costo pro capite degli altri anni era lo stesso e che non sia cambiato niente con l'Assessore. Questa mozione poteva essere presentata anche con gli Assessorati precedenti, compreso con la Giunta Spelgatti. "Considerato che la Regione Valle d'Aosta si attesta, come speranza di vita, intorno ai 65 anni...", qui in realtà le cose cambiano perché da dati Istat, sia Istat che dell'Osservatorio nazionale della salute, risulta che nel 2018 l'aspettativa di vita in Valle d'Aosta era di 81 anni. Se siamo passati a 65, adesso lei, Assessore, ci deve dire se ha riaperto i campi di concentramento e non ha detto niente a nessuno, perché vogliamo capire come mai adesso si arrivi a 65 anni e non più a 81. "Visto che in relazione alla mortalità "evitabile" per decessi tra 0 e 74 anni la Valle d'Aosta risulta essere la terz'ultima Regione italiana, superata solo da Sardegna e Campagna", anche questo è colpa sua, poi le infezioni, i suicidi, eccetera, l'apparecchiatura medicale e diagnostica che non va bene, eccetera.

L'unica cosa che non ci sentiamo di condividere di tutta questa serie di motivazioni è che nelle molteplici iniziative presentate in Consiglio regionale negli ultimi mesi sono emerse enormi criticità organizzative e strutturali di tale Assessorato e che le stesse non sono state, anche a nostro avviso, affrontate in modo adeguato. Io dico semplicemente che se uno voleva presentare questa mozione per i motivi reali, bastava metterne una di motivazione e scrivere che ora siete in 17 e uno a uno vi vogliamo buttare giù finché non si tornerà a votare, era apprezzabile, sarebbe stata una cosa sincera e probabilmente anch'io avrei evitato anche questo mio intervento.

Detto questo, vorrei passare a un altro punto. Visto e considerato che già in passato, dopo, per esempio, le elezioni europee, abbiamo rilasciato chiare dichiarazioni sulla nostra volontà di ridare la parola ai cittadini della Valle d'Aosta e tornare alle urne, tutti i media - e se ne dà atto - hanno riportato le nostre stesse dichiarazioni, tranne uno, che ha messo la foto del nostro gruppo e ha scritto: "tra i Consiglieri gela la voglia di tornare al voto". Visto che rilasciamo dichiarazioni e tutti i media locali le riportano perfettamente - e di questo continuiamo a darne atto - e ce n'è uno che le rovescia e fa capire o intendere l'esatto contrario di ciò che diciamo, tanto che siamo arrivati al punto di pensare di acquistare spazi all'interno di questo giornale semplicemente per scrivere la verità delle nostre dichiarazioni, così, mentre a pagina 1 affermiamo una cosa, a pagina 7 affermiamo l'esatto contrario, almeno in questa maniera daremo la possibilità ai lettori di scegliere quali delle due sia quella veritiera.

Cito la frase di un film che dice: "da un grande potere derivano grandi responsabilità ", perciò chi scrive su pagine lette da molti utenti ha il dovere di scrivere la verità. Adesso vorrei un attimino dire quali sono le nostre dichiarazioni di voto, così magari chi è presente anche dei giornalisti vediamo domani mattina che cosa riporterà sui giornali, noi eravamo contrari al ritorno del voto fino all'elezione di Barocco. Già dall'elezione di Peinetti per noi, visto che comunque c'erano i tempi entro i quali sarebbe rientrata... sarebbe stata approvata la legge elettorale, che ricordo che ormai si tratta di pochi giorni... dall'elezione di Barocco - non abbiamo niente assolutamente contro né il collega Barocco, né il collega Peinetti - abbiamo detto che questa Giunta è delegittimata a governare e che quindi da questo momento in poi ogni momento sarebbe stato buono per tornare al voto. Come Movimento Cinque Stelle, quindi noi valutiamo l'opportunità politica di poter staccare la spina di questa Giunta e ridare la parola ai cittadini valdostani.

Per quanto riguarda il giro di consultazioni, faccio presente che il Presidente Fosson è stato incaricato di fare un giro di consultazione dopo che è mancato il diciottesimo della maggioranza. Noi abbiamo partecipato, come abbiamo incontrato tutti i colleghi qui presenti. Abbiamo detto che comunque questo Governo avrebbe dovuto staccare la spina, dopodiché nei 60 giorni previsti prima del ritorno delle nuove elezioni, in quei 60 giorni ci sarebbe stato un altro giro di consultazioni per vedere se era possibile formare una nuova maggioranza. In quel giro di consultazione avremmo incontrato tutti i gruppi politici e avremmo proposto a tutti i gruppi politici, compresi quelli di minoranza e quindi non soltanto quelli presenti oggi in maggioranza, i nostri prerequisiti per sederci al tavolo e vedere quali dei nostri punti potevano essere condivisibili per un eventuale contratto di Governo, ma questa non mi pare essere una notizia che sia uscita adesso. È da luglio che noi andiamo avanti con questa linea e ancora non capiamo perché con questa linea ci siano così tanti fraintendimenti che si pensa che vogliamo appoggiare la Giunta Fosson... poi, tra l'altro, dico... Sul giornale c'è scritto: "i Cinque Stelle dettano le condizioni per un possibile sostegno alla Giunta Fosson", questo è il titolone. All'interno dell'articolo c'è scritto: "fra le condizioni che pone il Movimento Cinque Stelle per un'eventuale collaborazione con l'attuale coalizione di governo c'è anche la richiesta che il Presidente della Regione e i suoi Assessori siano dimissionari". È un po' come dire a un bagnante in difficoltà: "se vuoi che ti salvo, prima devi annegare". Allora dico le persone pensano: "ma ai Cinque Stelle forse è meglio mettere la camicia di forza, perché quello che dicono non ha alcun senso". Per terminare, visto che, come abbiamo detto anche agli incontri con i Capigruppo di maggioranza, noi riteniamo giusto ridare la parola ai cittadini valdostani, soprattutto dopo l'esito delle elezioni europee dove si è visto che gli equilibri sono stati completamente capovolti, voteremo a favore della sfiducia dell'Assessore.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Tornerei a parlare di sanità dopo questo spazio autogestito in cui posso dire anch'io una battuta dato che qui sono tutti molto filosofi. Direi che excusatio non petita, accusatio manifesta sintetizza tutto quello che è stato detto. Comunque, tornando alla sanità, ciò che mi ha sinceramente convinto a firmare questa iniziativa è il tenore delle dichiarazioni che sono state rilasciate dall'Assessore. Certamente nessuno vuole fare una colpa all'Assessore del fatto che nei quattro, cinque, sei, sette, otto, fossero anche mesi in cui ha ricoperto la carica non abbia rivoluzionato e rimesso in sesto la sanità. Quello che è gravissimo è che chi ricopre l'amministrazione della sanità non abbia il minimo sentimento della gravità della situazione, una situazione in cui tra un po' mancheranno e mancano già medici, infermieri, tecnici. Alla sanità adesso è sostenuta, bisogna dirlo, da un manipolo di medici, dirigenti, personale infermieristico che si sta dando da fare, ma che a un certo punto arriverà al collasso. Se adesso sta ancora in piedi la sanità è grazie a queste persone, non certo grazie a certa politica. Quello che è veramente inconcepibile è che l'Assessore non abbia questa consapevolezza, questa è una cosa che spaventa perché... andiamo a vedere qual è l'esito di tante diagnosi fatte dall'ospedale. Andiamo a vedere qual è l'esito delle infezioni che ci sono all'interno dell'ospedale in cui noi primeggiamo. Andiamo a vedere quante sono le richieste di risarcimento che sono arrivate in questi ultimi anni per degli errori che sono stati compiuti, errori alle volte dovuti anche proprio a questa disorganizzazione, a questa mancanza di mezzi. Bisogna ricordare. Pochi anni fa c'è stato un taglio senz'altro imposto da qualcuno, se lo ricorderà anche l'Assessore Fosson... 20 milioni secchi di euro alla sanità. Io mi ricordo che l'allora Assessore Fosson aveva storto il naso e aveva capito che quella sarebbe stato una ghigliottina che avrebbe tagliato la testa alla sanità valdostana. Come sono andate avanti le cose? Sono andate avanti anche peggio negli stessi periodi, bisogna ricordarlo, in cui si trovavano i soldi per il casinò, attenzione... quindi quella è stata una scelta politica. Una sanità decapitata, una sanità che l'Assessore dice che è in buona salute... no, non è in buona salute, è in condizioni disperate, è sulla porta della camera di rianimazione. Se non c'è questa sensibilità, se non c'è questa consapevolezza, se non si capisce... Si capirebbe tranquillamente andando a parlare con un qualsiasi valdostano che ci sono delle gravissime difficoltà che permangono e che qui di mezzo non ci sono cosette: c'è la vita dei valdostani! Ci sono i valdostani che continuano ad aumentare anche nella mobilità passiva, che devono rivolgersi altrove per ottenere delle cure, perché qui ci sono dei problemi. Non si può curare tutto, lo so, ne sono consapevole, ma attenzione, c'è una fuga da alcuni reparti. Ci sono ancora dei settori che resistono, ma fino a quando potranno resistere se non si mette mano veramente al portafoglio ma anche a una riorganizzazione? Una riorganizzazione che non potrà essere fatta da un giorno all'altro ma che deve essere iniziata, di questo non c'è traccia. Allora chi non ha la stessa sensazione che ha un qualsiasi valdostano che ha avuto degli intoppi, dei problemi, dei pasticci con la sanità, che magari aspetta un esame, che magari è stato operato per una malattia oncologica e di recente abbiamo visto anche sul giornale. Deve aspettare dei mesi perché gli esami di stadiazione della malattia, cioè di un'eventuale ripresa della malattia non vengono fatti puntualmente come vengono fatti in qualsiasi struttura. Vi cito anche le Molinette di Torino. Perché non ci sono queste programmazioni? Ma cosa pensate? Pensate che uno che ha avuto il tumore se ne sta lì tre o quattro mesi ad aspettare un esame? Mettetevi voi al posto, poi vediamo come reagite. Un mese più, un mese meno sulla graticola? Questa inconsapevolezza è imperdonabile. È ovvio che la mozione è una mozione super motivata e chiunque deve votarla, nulla di personale. Il fatto di perdere o di non avere mai avuto il contatto con la realtà, che è una realtà al limite del disastro, non è perdonabile.

Presidente - La parola al collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Chi mi ha preceduto, sia il collega Cognetta che il collega Ferrero hanno ben spiegato che evidentemente, ci mancherebbe pure, non si tratta di una questione personale, ma è una questione puramente amministrativa e tecnica. Spieghiamo quindi anche ai colleghi Cinque Stelle come mai la sanità valdostana non va per niente bene, anzi va malissimo. Sono passati sei mesi, quindi insomma... molto spesso si parla di 100 giorni, eccetera. Noi ci siamo sentite dire quando eravamo al governo dopo poche settimane: "non state facendo niente", quindi è chiaro che... Mi sembra che se il termine di paragone è questo, se i tempi sono questi, bisogna prendere atto che dopo sei mesi nulla è cambiato, anzi stanno uscendo adesso le statistiche e la sanità valdostana davvero è in grave criticità sotto molti profili, intanto bisogna dire una cosa, che abbiamo deciso di fare questa mozione perché... Qual è il problema fondamentale di un amministratore o comunque quello che dovrebbe fare un amministratore? Soprattutto ammettere i problemi, riconoscerli e poi cercare di risolverli. È chiaro che se per primo lui nega l'esistenza dei problemi, probabilmente non farà neanche molto per risolverli. Allora ci siamo decisamente preoccupati perché la sanità valdostana - poi darò i dati nel modo più sintetico possibile, analitico nei limiti della possibilità appunto del tempo concesso - è la sanità che costa di più ai cittadini in assoluto in Italia ed è quella che ha fra gli altri i risultati peggiori, comunque fra i peggiori in assoluto. Diciamo che la sanità valdostana ai singoli cittadini costa pro capite circa 3250 euro l'anno fra spesa del pubblico e contribuzione del privato. Siamo i primi in classifica, ci segue Bolzano con 3000, la Provincia autonoma di Bolzano e poi via via a scalare fino alla Campania, che è attorno ai 2000, quindi una bella differenza in percentuale dai 3250 pro capite dei valdostani. Per quanto riguarda i ticket invece, quindi il costo, la spesa in ticket dei valdostani, dati del 2018, ogni italiano ha speso circa 49,1 euro in un anno nel 2018 per ticket sanitari, in Valle d'Aosta invece il valdostano ne spende 90, quasi il doppio. Siamo primissimi in classifica, tanto che il secondo in classifica, che è il Veneto, ne spende 61,1, quindi 30 euro in meno rispetto a noi, poi abbiamo Bolzano, Trento, la Liguria, tutti attestati intorno ai 58 per scendere poi, come al solito, molto più in basso, queste statistiche sono del Ministero della sanità. Ci sono anche le statistiche e le valutazioni fatte da organismi privati come GIMBE, per esempio, che è molto attendibile perché è una fondazione privata che fa statistiche che citerò anche dopo a proposito delle liste di attesa, dove si dice che la quota pro capite totale per la sanità è in Valle d'Aosta di 97,7 euro all'anno, mentre, per esempio, in Sardegna un sardo spende 30,4 euro all'anno. Questa è la quota pro capite totale, la quota per prestazioni specialistiche invece è in Valle d'Aosta 66,2 euro, mentre in Sicilia, per esempio, un siciliano spende 8,6 euro.

Torniamo alle valutazioni di prima. I parametri sono identici, quindi evidentemente i dati sono corretti perché sia GIMBE che il Ministero della salute ci dicono che riassuntivamente in Valle d'Aosta per farmaci e prestazioni il valdostano spende mediamente all'anno 97,7 euro e il Veneto, che è secondo, ne spende 61,1, cioè un veneto rispetto a un valdostano, quindi ben lontani dalla media nazionale che ricordo, l'ho detto prima, è di 49 euro all'anno. È evidente quindi che con spese di questo genere, con costi di questo genere la sanità valdostana dovrebbe essere ai vertici come risultati, come prestazioni, invece non è così perché intanto, per esempio, noi abbiamo delle statistiche a proposito... si è parlato in questi giorni sui giornali, non sulle conferenze stampa che l'Assessore ha pensato di organizzare per dare questa immagine di questa sanità che, tutto sommato, non va così male... per esempio, fra gli over 65 coloro che hanno almeno una malattia cronaca... vede la Valle d'Aosta di nuovo prima in classifica in assoluto, dopo di noi ci sono Puglia, Umbria, Campania, Calabria, Molise, eccetera, fino ad arrivare a Bolzano, che è l'ultima in classifica, questa è una buona cosa una volta tanto, perché ne ha meno di tutti. Per quanto riguarda invece gli over 65 che hanno più di tre malattie croniche, la Valle d'Aosta è al settimo posto, più di tre malattie cronache gravi tra gli ultra sessantacinquenni. Speranza di vita. Per quanto riguarda la speranza di vita per un valdostano, siamo messi male di nuovo, perché siamo di nuovo ultimi classifica, gli ultimi in classifica in assoluto. Abbiamo, per esempio, nel nord-ovest è una media di 80,9 anni per i maschi... è un dato sbagliato 65, è un refuso probabilmente, mentre in Valle d'Aosta siamo a 79,6, invece per le femmine abbiamo 85,3 la media del nord-ovest contro un 84,6 dei valdostani. Per semplificare, perché dare tutti questi numeri a volte può confondere un pochino, per intenderci la speranza di vita alla nascita in Italia siamo terzultimi, dietro di noi ci sono solo Sicilia e Campania. Per la speranza di vita a 65 anni siamo quartultimi, quindi sempre in fondo alle classifiche.

I dati della mortalità evitabile per Regione... "mortalità evitabile" significa praticamente cause trattabili o prevenibili, questi sono i casi quindi di quelle morti che dovrebbero essere evitate e invece non è così. Fra i maschi noi siamo diciottesimi su 20 Regioni e fra le femmine siamo sedicesimi su 20 Regioni. Se l'Azienda USL, che è un'azienda appunto, dovesse essere un'azienda privata, direi che per costi-benefici non ci siamo per niente. Costiamo più di tutti e otteniamo meno di tutti, dato poi paradossale di queste statistiche è che purtroppo la percezione, ma questo probabilmente è anche ingenerato da questi messaggi sbagliati che vengono mandati... è chiaro che se ogni due settimane esce un articolo in cui si dice: "tutto sommato non va così male", "tutto sommato, la sanità valdostana sta abbastanza bene". Sì, ci sono delle criticità su Psichiatria e Dermatologia, ma tutto sommato... il commissario di recente a una conferenza stampa che avete fatto ha detto che l'aspettativa di vita è in crescita, ci mancherebbe! In un Paese moderno, in un Paese che, tutto sommato, ha un grado culturale buono, che ha condizioni di vita ottime, coperture vaccinali quasi totali, eccetera, ci mancherebbe pure che l'aspettativa di vita sia in decrescita. Sarebbe veramente un disastro, anche se, tutto sommato, l'ultimo anno uno 0,2 in meno ce l'abbiamo avuto. Non abbiamo numeri così grandi noi, per cui anche le statistiche, sotto questo profilo, possono avere anche qualche piccola discrepanza. In ogni caso non è vero che in aspettativa di vita siamo messi bene. Come abbiamo visto prima, anzi, siamo fra gli ultimi in classifica in Italia. Allora quindi, quando escono questi articoli dove si dice che la sanità va bene perché i medici e gli infermieri si ammalano poco, fa un po' sorridere, sì, menomale che si ammalano poco loro, perché altrimenti andrebbe ancora peggio, però questo non è un risultato dell'Amministrazione. Questo è un risultato dovuto probabilmente allo stato di buona salute dei nostri componenti degli operatori della sanità e soprattutto, probabilmente, immagino io, un senso di responsabilità particolare per il quale dobbiamo sicuramente ringraziare tutti gli operatori sanitari a partire dai medici per finire a infermieri e a tutte le altre professioni paramediche o comunque che hanno a che fare con la sanità. È chiaro che se noi non sappiamo riconoscere i problemi, non li possiamo neanche risolverli. È vero che uno potrebbe anche dire: "ma sì, tutto sommato quello è un po' di... diciamo, captatio benevolentia o quello che si vuole, insomma si cerca di camuffare le magagne più grosse di un sistema, ma in realtà ci sono anche dei dati tecnici, perché noi avevamo un osservatorio epidemiologico che non abbiamo più già da un po' di anni. Che cos'è un osservatorio epidemiologico? È quell'organismo che nasce un po' dappertutto agli inizi degli anni Ottanta e che è basato sulla collaborazione fra i tecnici e i soggetti interessati nell'individuare i problemi, definire gli obiettivi, fare le varie verifiche sulle risultanze di un sistema sanitario. Noi questo sistema però non ce lo abbiamo più, perché noi ormai da oltre dieci anni - sotto l'Assessore Fosson, se non erro, è stato abolito - non abbiamo più l'osservatorio, quindi probabilmente queste statistiche, questi dati ci mancano. Infatti in passato avevamo dei bei studi sugli anziani, sulle varie malattie via dicendo che l'osservatorio pubblicava, adesso questa cosa non ce l'abbiamo più.

C'è un piano nazionale di governo sulle liste di attesa che è stato rilanciato con il Governo Lega-Cinque Stelle l'anno scorso, è stato rifinanziato. Noi siamo fra quelle Regioni che hanno un portale interattivo. Si può quindi andare sul portale, come ha fatto anche il collega Cognetta, si è tirato giù i dati e ci ha detto prima alcuni di questi dati, quanti giorni si deve aspettare per fare una visita, per fare un intervento, eccetera. Peccato però che il nostro portale non ci dica quali siano i termini di paragone, perché per sapere se una cosa funziona, non basta dire quanti giorni ci vogliono per fare una visita. Bisogna anche sapere quanti giorni ci vogliono, secondo il Ministero della salute come tempi medi standard, quali siano questi tempi medi standard. Perché se tu dici: "io per fare quella visita ci metto 30 giorni" non vuole dire nulla. Se i tempi standard sono dieci sei ampiamente inadempiente. Se invece ce ne vogliono 40 - e le Regioni possono anche stabilirlo per legge che i termini sino inferiori nell'ambito della loro autonomia in ambito sanitario -, allora sei virtuoso. Questi sono elementi importanti, perché altrimenti si viola quello che è stato un diritto riconosciuto dal cittadino. Al cittadino è stato riconosciuto il diritto di sapere quali sono i dati sulle liste di attesa. La disponibilità dei dati è un diritto imprescindibile del cittadino ed è stato riconosciuto con queste normative nazionali, quindi probabilmente noi stiamo violando anche queste normative. Su "Il Sole 24 Ore" di recente è uscito il reportage sull'indice della salute. La classifica finale ci dice che Bolzano è prima e Aosta è cinquantacinquesima su 107, quindi è per niente lusinghiero nemmeno questo dato.

I livelli essenziali di assistenza. I punteggi complessivi, tanto per farla breve, perché altrimenti ci dilunghiamo e i tempi sono limitati... Il punteggio complessivo sulla prevenzione: la Valle d'Aosta è quindicesima su 21. Il punteggio complessivo distrettuale: Aosta è diciottesima su 21. Il punteggio complessivo ospedaliero: Aosta è quindicesima su 2. Riassumendo, le Regioni che garantiscono i LEA sono 9 su 21 e la Valle d'Aosta non c'è; le Regioni che non garantiscono i LEA sono le altre 12 naturalmente e fra queste siamo noni, quindi solo 3 Regioni fanno peggio di noi. Questi qui sono i dati più salienti della situazione della salute e della sanità in Valle d'Aosta. Spendiamo tanto, abbiamo poco, perché siamo fra gli ultimi in classifica, abbiamo dei grossi problemi, delle grosse criticità in certi settori e uno dei paradossi è che, grazie anche, appunto, a questi messaggi non corretti che vengono anche dalla Giunta, in questo caso da chi ci governa, i cittadini sono pure contenti perché - questo è il famoso "cornuti e mazziati" - in queste statistiche risulterebbe che il livello di gradimento della sanità in Valle d'Aosta è il migliore in tutta Italia. Evidentemente i cittadini non conoscono questi dati, perché altrimenti io penso che molto coscientemente, molto razionalmente non avrebbero tutta questa contentezza nei confronti del sistema che viene erogato. Probabilmente sicuramente non sanno che pagano i ticket più alti d'Italia, non sanno che spendono più di tutti in Italia per curarsi e non sanno che siamo invece ultimi in classifica nelle statistiche che contano.

Torno a dire, se non riconosciamo i problemi e non li ammettiamo, come diceva prima il collega Cognetta, sicuramente non riusciremo a risolverli. Per i tempi di attesa, per esempio, ho letto che si è detto in conferenza stampa che, sì, in effetti abbiamo poche specialità fuori standard, per esempio, sui tempi di attesa: Cardiologia, Psichiatria, Dermatologia. Alla faccia, sono fra le più importanti di tutte: Cardiologia e Psichiatria in particolare, lo sappiamo benissimo, ne abbiamo parlato più volte anche in questo Consiglio. Allora è un po' come dire: "non importa, il panettiere è chiuso, ma tanto c'è il pasticcere aperto". C'è stato già qualcuno che un paio di secoli fa ha detto una cosa del genere, ma è finita piuttosto male, quindi bisogna stare molto attenti.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Io devo assolutamente ringraziare sia il collega Cognetta, sia il collega Sammaritani, che con grande competenza hanno già esposto in maniera concreta le motivazioni della mozione di sfiducia, che non sono motivazioni chiaramente dettate dall'opportunità politica, ma sono motivazioni che invece hanno una solida base di dati alle loro spalle. Mi auguro che il collega Nogara non mi giudichi troppo aggressivo, né violento nel mio eloquio, cercherò di essere più moderato. A guisa di prologo io comincerò con il citare un'iniziativa che ho presentato all'interno di questo Consiglio, che riguardava la classifica della griglia LEA in cui era stata incasellata la Valle d'Aosta. La nostra Regione, come sapete - o, se non lo sapete, lo apprendiamo in questo momento -, ha ottenuto quale valutazione il punteggio di 149, mentre tutte o quasi tutte le Regioni del nord hanno ottenuto un risultato pari o superiore a 200 e, mentre 16 Regioni si sono classificate sopra la sufficienza, ovvero sopra la quota 160, noi veniamo classificati fra le Regioni inadempienti. Queste Regioni inadempienti, come detto, erano soltanto quattro, più la Provincia di Bolzano, Campania, Calabria e Sardegna, oltre alla nostra.

Quando posi questa interrogazione all'interno di questo Consiglio, la giustificazione fu che questa classifica era dovuta al fatto che non erano stati inviati da parte degli uffici una parte di dati che riguardavano la copertura vaccinale antinfluenzale e i servizi distrettuali per anziani e disabili, quindi la colpa era sempre di qualcun altro. Ora abbiamo visto e sono state citate alcune delle classifiche che vedono il nostro servizio sanitario come decisamente carente nonostante quello che può dire l'Assessore. Desidero però invece portare all'attenzione di quest'aula le responsabilità proprie di questo Assessore, che, nonostante quello che dice il collega Mossa, che se fosse riuscito a risolvere tutti i problemi cinque mesi, avrebbe fatto cambiare idea anche a lei, ha delle responsabilità anche in questo e chi non le avrebbe dopo così tanto tempo passato chiaramente al vertice di questo Assessorato? Lei, Assessore - e torniamo a un'altra iniziativa di questo Consiglio -, rispondendo nella seduta di fine maggio a una mia interrogazione a risposta scritta sui relativi ritardi e la mancanza di comunicazione relativa alla pubblicazione del suddetto rinnovo del bando: il bando relativo alle commissioni di invalidità che si stanno nominando in questi giorni... appunto le feci notare che sostanzialmente la Regione aveva reso inaccessibile o difficilmente accessibile, se non dopo le segnalazioni da parte di alcuni utenti e del sottoscritto all'Ufficio relazioni con il pubblico, l'accesso ai bandi per quella categoria medica che voleva partecipare a queste commissioni di invalidità. A seguito di questa interrogazione scritta in cui le chiesi nello specifico se avesse trasmesso questo bando all'Ordine dei medici per permettere un'ampia partecipazione di tutti i professionisti e quindi rendere chiaramente le commissioni di invalidità il più possibile qualificate, lei, Assessore, rispose che aveva trasmesso tutto per tempo e, appunto, in maniera puntuale e precisa. Le ricordo che il Consiglio si discuteva l'8 maggio, lei l'8 maggio mi disse questo. Ebbene, il 7 giugno, ovvero pochi giorni fa, l'Ordine dei medici ha mandato una PEC che mi auguro lei abbia ricevuto e che io ho ricevuto con una comunicazione che la smentisce in toto e che dice: "l'Assessorato regionale nella persona della dottoressa Furfaro ci ha avanzato una richiesta urgente mediante PEC in data 6 maggio 2019 alle ore 10:49, quindi un'ora dopo che io avevo trasmesso la mia interrogazione scritta agli uffici, per designare, entro la data dell'8 maggio 2019, perché il bando scadeva il 9 maggio 2019 un medico come membro della commissione preposta alla predisposizione delle graduatorie per le commissioni in oggetto. È stato quindi convocato con urgenza un Consiglio direttivo dell'Ordine per poter assumere la deliberazione n. 22 del 6 maggio 2019 in cui si nominava il componente titolare e supplente e venivano comunicati tramite PEC alla dirigente stessa nella data del 7 maggio 2019". L'avviso pubblico di partecipazione a questo bando era allegato alla richiesta dell'Assessorato ed è stato inviato a tutti gli iscritti il giorno stesso. Effettivamente questa era l'anomalia che avevo segnalato proprio quel giorno. Lei ci dice che il bando era stato trasmesso a tutti gli interessati, che era visibile, che era stato trasmesso all'Ordine dei medici. In realtà il bando è stato inviato il giorno in cui io ho depositato la mia interrogazione scritta, quindi lei è venuto in quest'aula e ha mentito sulla reale tempistica, quindi una risposta menzognera di questo tipo... Credo che non ci fosse alcuna difficoltà, Assessore, nel venire qui in aula e dire: "no, guardi, ci siamo dimenticati. È stata una nostra mancanza, magari posporremo i termini più in avanti per permettere che così tutti i professionisti interessati nel voler partecipare a questo bando possano partecipare", sarebbe stata una risposta accettabile. Un'ammissione di un errore sarebbe stata sicuramente una soluzione o almeno un'ammissione... e invece no, piuttosto è arrivato in quest'aula e ci ha mentito dicendo che era stato inviato tutto puntualmente, cosa che invece è stata puntualmente smentita.

Le sorprese non finiscono qui. In un'altra comunicazione che le è stata trasmessa via PEC, questa proprio qualche giorno fa, che dovrebbe aver ricevuto anche questa, gliela leggo in diretta qui in aula: "oggetto: sollecito - è stata trasmessa dalle organizzazioni sindacali che si occupano di sanità - le scriventi organizzazioni sindacali, considerata l'indolenza e la poca considerazione da parte di tutta la Direzione dell'Azienda USL della Valle d'Aosta riguardo al sistema delle relazioni sindacali e la risoluzione delle problematiche dei dipendenti, rilevano in particolare: negligenza nel rispettare i termini di risposta previsti per le varie richieste inviate nel corso dell'anno; trascuratezza nell'affrontare gli argomenti di nostro interesse raramente accolti, con risposte puntuali, concrete ed esaustive. Al contrario sottolineiamo che gli argomenti di interesse aziendale vengono proposti alle organizzazioni sindacali con richiesta di solerzia da parte di codesta Amministrazione. Siamo a chiedere un incontro con carattere di massima urgenza al fine di chiarire la nostra posizione. Al contrario saremo obbligati a dichiarare lo stato di agitazione come previsto dalle norme vigenti. Distinti saluti", e firma delle organizzazioni sindacali. Ci sono vari indirizzi, c'è il Commissario dell'USL, dottor Angelo Pescarmona, Direttore amministrativo dottor Marco Tonello, dottor Piero Eugenio Nebiolo, dottor Daniele Dante Quinson, Direttore struttura Sviluppo, risorse umane, formazione e relazioni sindacali, la dottoressa Carlin Monia, SITRA, eccetera... ah, non c'è l'Assessorato, lei quindi non è a conoscenza del fatto che le organizzazioni sindacali minacciano lo sciopero, mi fa molto piacere saperlo, vuol dire che lei ha perfettamente il polso della situazione di quello che succede nella sanità valdostana: questa è un'ulteriore prova del fatto che lei non è assolutamente sul pezzo, lo comprendo. Giustamente quindi, se viene minacciato lo sciopero all'interno della sanità, è giusto che l'Assessore non lo sappia nemmeno, sono felice che lei ci abbia anche illuminato su questo all'interno di quest'aula e la ringrazio infinitamente. Significa quindi che questi tre esempi, ma potrei andare avanti ancora per diverse ore, ma veramente toglierei del tempo a quest'aula, che è già stata utilizzata ampiamente per un dibattito così interessante come quello che abbiamo affrontato durante la giornata... lei evidentemente, Assessore, ha delle responsabilità precise e delle responsabilità personali su quello che sta accadendo. Non ha il polso della situazione e quest'ultima sua affermazione lo conferma in pieno ed è evidente che lei non possa più rimanere su quello scranno.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - La mia posizione su un tema così delicato come questa mozione di sfiducia all'Assessore Baccega è frutto del confronto e della condivisione in un coordinamento allargato di Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta. Questo perché riteniamo che uno dei motivi della crisi della politica valdostana risieda nel fatto che gli eletti in quest'Assise troppo spesso non riconoscano il legame con il loro partito o movimento di appartenenza. Come ho già detto nel discorso precedente, anziché rappresentare un progetto politico collettivo, esprimono di fatto i loro interessi personali, in ADU questo non succede mai. La democrazia, secondo noi, si ricostruisce attraverso i corpi intermedi della società, compresi i vituperati partiti. Come ho già detto prima, anche oggi, come tante altre volte in quest'ultimo faticoso anno, avremmo preferito discutere di emozioni, di disegni di legge, di provvedimenti utili per i cittadini e non partecipare a quella che si presenta oggi, temo, agli occhi delle persone che ci seguono da fuori come l'ennesima puntata dello Charaban, però molto meno allegra e ridanciana. Per noi è evidente la strategia della LEGA e dei suoi alleati che ci rattristano molto e anche di altri soggetti esterni a questo Consiglio, che hanno avuto modo di collaudare la strategia stessa in altri momenti della storia politica valdostana, cioè bloccare l'attività del Consiglio regionale, alla faccia della paventata vivacità politica e far cadere a uno a uno, uno dopo l'altro, i singoli Assessori per arrivare così a elezioni anticipate.

ADU VdA ha definito più volte, dal tragico 23 gennaio 2019, delegittimato questo Consiglio, ma a questi metodi non ci sta. Finché resteremo in quest'aula vogliamo utilizzare tutto il nostro tempo pagato dai cittadini per lavorare a pieno ritmo come stiamo facendo dallo scorso 26 giugno. Non ci interessano davvero i complotti, non ci interessano questi giochi di società guerrafondai che piacciono soprattutto ai maschietti. Da parte nostra non passiamo il tempo a pettinare le bambole, ma non saremo mai le pedine di una scacchiera di qualcun altro. La nostra strategia non prevede l'arrocco sulla torre. L'Assessore alla sanità Baccega è un bersaglio fin troppo facile. Voglio muovermi chiaramente su un piano politico che non tocca assolutamente il piano personale. Ai nostri occhi l'Assessore è simbolo di un modo di fare politica che non ci appartiene, gli dico molto sinceramente, ma non credo che abbia problemi a capirlo, che noi non lo avremo mai votato, non avremo mai messo le tre famose preferenze, non lo avremo scelto come Assessore soprattutto perché - e questa è una regola che vale in generale, non per Baccega in particolare - noi crediamo profondamente nelle competenze specifiche e crediamo che non sia vero che chiunque possa occuparsi di qualsiasi cosa, di qualsiasi ambito, eppure noi, di fronte a queste premesse, dobbiamo essere onesti. Di nuovo ci troviamo, com'è già successo in quest'aula non tanto tempo fa, a fare il discorso del capro espiatorio. Quello è un concetto che non ci appartiene e Baccega non può essere la causa unica della tragica crisi della sanità valdostana, anche perché, scusate, l'amministra da soli cinque mesi, ma chi è Baccega? L'incredibile Hulk? Non avrebbe potuto fare tutti questi danni in cinque mesi.

Certo che il comparto, al di là delle dichiarazioni eccessivamente ottimiste che sono uscite in conferenza stampa, sembra davvero in caduta libera. Manca interesse per la salvaguardia dei presidi sul territorio e mi riferisco al mio, cioè a Variney, e soprattutto manca tanta progettualità per il futuro nella sanità ma anche in tanti altri ambiti. Prima dell'incredibile Hulk ci sono state delle politiche liberiste, c'è stato il taglio lineare alla spesa, c'è stato il blocco del turnover per le persone che andavano via, da sostituire, c'è stata l'esternalizzazione e la privatizzazione dei servizi, c'è stata forse soprattutto la colonizzazione politica dell'USL. Ecco, a questi argomenti varrebbe, secondo noi, assolutamente la spesa di dedicare un Consiglio e anche più di un Consiglio specifico, ma non usare la salute, come stiamo facendo questa sera - e io me ne vergogno - davanti ai cittadini, che è il bene più prezioso per tutti per far cadere un governo. Questa è una strategia vergognosa, se mi permettete, anche rispetto alle politiche sociali non vediamo grandi differenze fra la propaganda leghista del "prima gli italiani" e la conferma di provvedimenti razzisti che... scusate ho il rospo che mi va su e giù, non l'ho ancora digerito. Vi ricordo che da parte di tutti, soltanto noi ci siamo astenuti, da tutti gli schieramenti, LEGA e satelliti, UV e satelliti sono state confermate non poco tempo fa politiche antisociali, politiche che non vogliono guardare in faccia le situazioni di disagio dei cittadini che sono sempre più presenti anche nella nostra meravigliosa Valle d'Aosta.

Adesso noi non possiamo non rilevare, perché è evidente l'incoerenza e l'ipocrisia dei leghisti valdostani, che chiedono la testa di Baccega, preoccupati adesso all'improvviso di difendere la sanità, mentre il loro Governo romano - purtroppo con i Cinque Stelle, devo prendermela un po' anche con loro - promuove il cosiddetto "Patto della salute" dove si vincola l'incremento al fondo sanitario - stiamo parlando di 2 miliardi di euro in più per il 2020 e un miliardo e mezzo per il 2021 - al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica. Come hanno denunciato le Regioni, qui si tratta di un taglio di 2 miliardi e più alla sanità, che colpisce un diritto costituzionale, primario, incomprimibile e fondamentale dei cittadini tutti, dei cittadini di ogni genere, eppure la LEGA insiste su questi aspetti a livello nazionale, spinge, sempre insieme ai Cinque Stelle, non me ne vogliano però è così, per un'autonomia differenziata, che sarebbe un vero bagno di sangue per la sanità, ma non solo per la sanità. Allora io chiedo: ma di che cosa stiamo parlando stasera qua dentro dopo una giornata francamente insopportabile? Abbiamo da parte nostra dichiarato più volte che non saremo la gamba di legno del Governo Fosson. Scusate, la stampella non mi piace, gamba di legno fa più Sant'Orso, ma non parteciperemo nemmeno agli intrighi di corte dei leghisti e dei loro nuovi amici. Noi continueremo a lavorare con tutto l'impegno di cui siamo capaci, non più di quello, ma quello di cui siamo capaci, finché ce ne sarà il tempo in quest'aula e anche nelle commissioni consiliari permanenti.

Ambiente Diritti e Uguaglianza Valle d'Aosta ha, purtroppo per lui, soltanto me come rappresentante in Consiglio regionale. Io non sono così arrogante da pensare che il Governo della Regione poggi su di me o su di noi come movimento. Ci sono altri gruppi ben più numerosi e di questi sono le responsabilità dell'attuale caos di cui parlava stamattina il collega Barocco, che ama Pirandello. Non ci interessa nemmeno fare l'ago della bilancia, anche perché a parlare di ago della bilancia mi viene in mente Craxi, ma molto diversi, molto più elevati sono i riferimenti culturali a cui noi costantemente ci abbeveriamo. Per noi di Ambiente Diritti Valle d'Aosta resta vincolante il programma con cui ci siamo presentati alle elezioni regionali perché davvero non crediamo nella dottrina della doppia verità: quella di cui parlavano i filosofi medievali spesso per difendersi dai condizionamenti molto pressanti della Chiesa. Cosa vuol dire? Noi non abbiamo un programma elettorale per accalappiare gli elettori con gli specchietti per le allodole, per gli uccellini e poi un altro più realistico che teniamo ben nascosto sotto il primo. Noi abbiamo un unico programma che continua a illuminare gli obiettivi della nostra azione, che ha voluto essere fin dagli inizi - e lo confermiamo oggi - alternativa a chi? Alternativa al sovranismo leghista con le sue derive egoiste di pericolosa chiusura e tragicamente illusoria rispetto alla rabbia e al bisogno di cambiamento della cittadinanza, che in questo momento purtroppo è molto confusa, ma anche alternativa a un autonomismo troppo spesso non all'altezza dei suoi nobili ideali delle origini e persino corrotto, perché qua, scusate... sarà perché la poltrona è stata di nuovo riempita, ma sono passati pochissimi mesi e sembra che tutti si siano dimenticati o fanno finta di dimenticare Geenna. Abbiamo appreso l'altra sera dal telegiornale che altri 11 nomi sono stati iscritti al registro degli indagati. Allora viene spontaneo chiedere all'amico Bertin, che purtroppo è fuori, ma poi egli ripetere alla domanda perché ci troviamo spesso a discutere, com'è che pensa di conciliare il suo impegno antimafia con questo salvagente lanciato al Governo Fosson per un anno di vita in più sotto controllo della Magistratura per infiltrazione della 'ndrangheta? E già che ci sono agli amici di Rete Civica gli sottopongo un'altra questione, che è una questione di metodo. Scusate per la parentesi che ho aperto, ma poi torno a bomba con l'Assessore Baccega e questa mozione di sfiducia.

Già che ci sono voglio chiedere agli amici, voglio sottoporgli questa questione di metodo perché dico: com'è che non capite che in questo momento non possiamo approvare, neanche discutere leggi, perché non ci sono le condizioni per farlo, questo è un Consiglio problematico, è delegittimato, ci sono state pesanti vicende giudiziarie, come facciamo a dimenticarcele sei mesi dopo con un collega che è ancora dov'è e non mi piace neanche dire dov'è perché mi angoscia solo citarlo. C'è oggi una grave crisi politica e le elezioni europee hanno dato un segnale chiaro, un segnale che a me per prima non piace, un segnale che ci è dispiaciuto molto, ma che non possiamo non considerare. Possiamo noi negare quel segnale? Una legge di sistema, quale quella che il collega Bertin che sta tornando vorrebbe discutere porterebbe a cambiare addirittura la forma di governo della nostra Regione inaugurando una stagione di uomini forti, come se quelli che abbiamo avuto in passato avessero saputo garantire anni davvero proficui per tutti quanti. Le nuove leggi di sistema vanno pensate, vanno meditate, vanno discusse in un clima che non può essere quello attuale e soprattutto richiedono persone che non hanno secondi fini, come, ad esempio, quello di guadagnare l'appoggio di due Consiglieri presidenzialisti per tirare a campare ancora per qualche mese visto che sappiamo benissimo tutti che un'eventuale modifica della legge elettorale farebbe scattare nuovamente i termini di cui all'articolo 15 dello Statuto per la richiesta del referendum. Quella proposta di legge per noi è profondamente sbagliata e riteniamo che in questo momento questo Consiglio non abbia la legittimazione per farlo.

Tornando alla questione della mozione di sfiducia - così poi non intervengo nuovamente per la dichiarazione di voto, faccio tutto insieme, mi porta avanti con il lavoro visto che siamo sempre in ritardo -, noi dichiariamo la nostra convinta astensione, un'astensione - voglio proprio spiegarlo bene - che non è affatto un atto di responsabilità, ma è un qualcosa di attivo, un atteggiamento attivo. Per noi significa continuare a fare opposizione senza sconti per nessuno nel merito dei singoli provvedimenti perché questo Governo, per quanto di minoranza, resta tuttavia ad oggi l'unico Governo legittimo della Regione Valle d'Aosta. Allo stesso tempo noi vogliamo distinguerci dall'opposizione distruttiva e arrogante della LEGA, che non rappresenta affatto per noi un modello, perché, quando c'è da ringraziare per gli interventi positivi di questa maggioranza, e a volte succede persino, noi siamo capaci di farlo, come succederà, per esempio, domani quando parleremo del Saint-Bénin e vogliamo sentirci liberi perché, se è vero che dal voto a questa mozione si capirà chi stampella il Governo e chi no, allo stesso tempo sarà evidente chi è stato contagiato dal virus leghista e speriamo in maniera non troppo grave e ancora curabile.

Presidente - Chiedo una breve sospensione per una Conferenza dei Capigruppo per decidere anche come continuare i lavori vista l'ora e visti anche il numero di colleghi che hanno chiesto di intervenire.

La seduta è sospesa dalle ore 19:25 alle ore 19:34.

Rini (Presidente) - La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - In merito a questa mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Mauro Baccega, io ho rilevato che all'interno dei proponenti stessi ci sono due approcci diversi: un approccio di chi ha voluto entrare nel merito delle questioni, che si è in qualche modo documentato e che io in un certo senso apprezzo, perché sicuramente il fatto di leggere i rapporti, quello di "Osservasalute", quello del Ministero della sanità, quello della Fondazione GIMBE dà la possibilità di avere un quadro e di confrontarsi su dati che, per quanto riguarda la sanità valdostana, sono dati in chiaroscuro perché un po' come per tutte le Regioni ci sono dei diagrammi nel rapporto sanità del Ministero che sono esemplificativi: quello della Valle d'Aosta ha una parte che è al di sopra della media e una parte che è al di sotto della media, ma così come per altre Regioni, per quasi tutte le Regioni, credo che la più virtuosa sia la Provincia di Trento e la Regione Veneto, ma poi per tutte le altre Regioni vi sono dati diversi su temi diversi. Dicevo, un approccio è questo, un approccio che sottolinea come il costo della sanità valdostana sia un costo alto sicuramente: 3250 euro l'anno, poi vi sono dati che sono leggermente diversi a seconda dei rapporti, ma l'ordine di grandezza è quello. Non dice però che questo dato è formato da due componenti: uno quello della spesa pubblica, che è intorno ai 2000 euro, e un altro che è dato dalla spesa privata che non è necessariamente... come dire? addebitabile a difficoltà di accesso del pubblico. Lo dice chiarissimamente il rapporto di "Osservasalute", che dice: "la spesa privata a livello regionale sembra non essere condizionata dai livelli di erogazione dei LEA, ma dalla ricchezza della famiglia". La nostra è una Regione che ha un PIL di un certo livello. Ricordo alcuni anni fa che in Consiglio si era affrontato un rapporto della Fondazione Ambrosetti sui costi in sanità, sui maggiori costi in sanità delle regioni di montagna. È evidente che una regione piccola come la nostra di montagna ha costi maggiori perché non riesce ad avere quelle economie di scala che le regioni più grandi hanno, paga il prezzo di una conformazione territoriale che naturalmente complica le cose, credo che di questo dobbiamo essere consapevoli e di questo la Regione deve farsi carico.

Dicevo dei due approcci. L'altro approccio invece è quello che è stato già egregiamente sollevato e spiegato dalla collega Pulz: è l'approccio da tiro al bersaglio in cui si evidenzia come l'Assessore sia meritevole di sfiducia perché non è abbastanza umile... Assessore, è questo che le viene addebitato, si vede che è un po' presuntuoso e questo infastidisce... scusatemi, ma questo è un approccio assolutamente strumentale, bassamente strumentale. Se è vero che la sanità ha problemi e criticità - e di questo credo che siamo tutti coscienti, in primis lo è l'Assessore sicuramente - ed è un settore da tenere sempre sotto la lente d'ingrandimento e giustamente l'opposizione presenta tante iniziative, cosa che abbiamo fatto tutti negli anni, sulla sanità perché è giusto sollevare le questioni in Consiglio regionale, dall'altro mi sembra veramente che l'Assessore Baccega non possa diventare il capro espiatorio di una situazione critica che dura da anni, quindi francamente questa mozione di sfiducia mi sembra alquanto irricevibile. Probabilmente con lo stesso criterio si possono fare mozioni di sfiducia nei confronti di tutti gli Assessori e non credo che questo sia l'approccio corretto che richiede un tema come quello della sanità, un tema che tocca direttamente i cittadini in ciò che hanno di più sensibile: la salute.

Come diceva la collega Pulz, non si usi la salute dei cittadini come grimaldello politico, ma si affrontino le questioni nel merito e su questo sicuramente l'Assessore Baccega lo si trova.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Non abbiamo votato il collega Baccega come Assessore alla sanità, come del resto non avevamo votato l'Assessore precedente, Certan, che era espressione di una maggioranza a guida leghista. Anzi, noi avremmo voluto fin dall'inizio della legislatura, sia nel cambiamento di Giunta di dicembre 2018, soprattutto in Assessorati così complessi e delicati come quello della sanità, salute e politiche sociali, che più di altri, a mio avviso, richiedono delle competenze tecniche, che si designasse qualcuno che conoscesse bene quella realtà, un professionista del settore sanitario, se necessario anche una figura tecnica, cioè una persona che non fa parte del Consiglio. Queste parole e queste proposte che erano state fatte sono rimaste inascoltate in entrambe le situazioni. Nel dicembre 2018 eravamo stati particolarmente sorpresi dalla scelta di Baccega all'Assessorato della sanità, anche per le modalità tutte interne a logiche di spartizione di posti fra le correnti e le componenti dell'Union Valdôtaine, logiche che non hanno nulla a che vedere con l'interesse pubblico. Riteniamo quindi che sia stato un errore dell'attuale maggioranza nominare l'Assessore Baccega e crediamo che in realtà debba cambiare completamente l'approccio rispetto a tutte le nomine degli Assessori, ma questo è un altro discorso che rientra anche nella questione della riforma istituzionale.

Fatta questa premessa, va però rilevato che la mozione di sfiducia presentata da LEGA-MOUV' è palesemente strumentale e non ha al suo centro la preoccupazione di migliorare il funzionamento del comparto socio-sanitario. Se la preoccupazione fosse stata realmente quella migliorativa, sarebbero state elencate le carenze di funzionamento e di mali che ci sono e alcuni sono stati descritti - mali che ci sono nella gestione del comparto socio-sanitario - e si sarebbe impegnato l'Assessore a compiere determinati atti, oppure a venire in commissione a spiegare puntualmente e sotto ogni aspetto che cosa sta facendo, che cosa intende fare e via di questo passo, un percorso che sarebbe stato corretto, a nostro avviso, e che avremmo sicuramente condiviso, ma qui la situazione è ben diversa. Qui si elencano una serie di dati negativi, reali alcuni e altri meno, che però sono strutturali, che si sono sedimentati negli anni per arrivare frettolosamente alla conclusione che queste annose criticità del comparto sanitario sono responsabilità di un Assessore che è in carica da circa sei mesi, oppure più precisamente che non ha operato questo Assessore per migliorare significativamente questa situazione. La maggior parte delle imputazioni di questo atto di accusa di LEGA-MOUV' riguardano delle situazioni che si sono determinate ben prima dell'arrivo di Baccega in Assessorato. Le considerazioni fatte e i dati citati sulle liste d'attesa, sul costo pro capite della sanità valdostana, sulla speranza di vita dei valdostani, sulla mortalità evitabile, sui suicidi, sulle infezioni ospedaliere sono dati calcolati sulla base, non credo neanche del 2018, ma forse anche di anni precedenti. È impossibile ed è anche assurdo affermare che la speranza di vita dei valdostani si è ridotta da quando Baccega è Assessore alla sanità o dire che lui poteva fare qualche cosa per aumentare la speranza di vita dei valdostani. Ci rendiamo conto di quello che stiamo dicendo? Tra l'altro, i dati che sono citati in mozione sono pure sbagliati, perché qualsiasi sito che si consulti dà dei dati diversi. Mi sembra poi che implicitamente sia stato ammesso un errore tecnico nella formulazione della mozione di sfiducia... però, abbiate pazienza, in una mozione di sfiducia forse non ci poteva nemmeno stare. Non so dove sono stati presi questi dati, ma comunque so che la speranza di vita è mediamente superiore agli 80 anni in Valle d'Aosta e non è una cosa di cui dobbiamo poi essere così contenti, perché abbiamo dei problemi anche in questo senso, ne abbiamo tanti legati all'invecchiamento della popolazione. Non è possibile nemmeno sostenere che i suicidi in Valle d'Aosta non sono diminuiti, che non si è fatto qualcosa per diminuire i suicidi da quando è Assessore Baccega. Affermare una cosa del genere non solo è una cosa ridicola, ma assurda anche perché non ci sono i dati. I dati di questi sei mesi non li ha ancora nessuno e non credo che tutti i dati sulle casistiche siano sensibilmente diversi da quelli che c'erano nel dicembre 2018 quando è finito il periodo in cui c'era un Assessore di un Governo leghista.

C'è un'altra cosa. L'articolo 6 della legge regionale dell'agosto 2007, la n. 21, che disciplina le mozioni di sfiducia nei confronti di un Assessore afferma che queste mozioni devono essere motivate, ma specifica quali sono le motivazioni. La motivazione sta nell'indicare un fatto, o un comportamento, o più di uno che abbia determinato un grave danno per l'Amministrazione, un atto o un comportamento personale ben preciso e non una generica responsabilità complessiva nella conduzione di un Assessorato.

Tecnicamente quindi questa mozione di sfiducia non sta in piedi, perché non è rispondente ai requisiti di legge e poi si tratta palesemente di una mozione strumentale che ha una finalità politica e la finalità politica, con tutta evidenza, è quella di dimissionare un Assessore per far decadere il Governo e arrivare rapidamente allo scioglimento del Consiglio regionale. Noi l'abbiamo detto più volte in quest'aula che non ci prestiamo a iniziative strumentali che siano prive di solide motivazioni e la mozione che stiamo discutendo rientra in questa tipologia. Non avrà quindi il nostro sostegno, come non ce lo avrà nessun atto che mira a paralizzare e a congestionare i lavori del Consiglio e a creare una situazione di sfascio. Nei confronti di questa mozione noi ci asterremo.

Presidente - Colleghi, c'è spazio ancora per un intervento. Possiamo dare la parola al collega Nogara.

Nogara (AV) - Tante cose che volevo dire in questo intervento sono già state dette. Vedo il Consigliere Cognetta quando preparava questa mozione con il ghigno e scriveva al computer. In merito a questa mozione diciamo che forse era meglio tirare a sorte e decidere così a sorte qual era l'Assessore da puntare, tanto il sistema era sempre lo stesso, un passaggio che mi fa specie è proprio questo. Stamattina la collega Spelgatti a un certo punto ha detto: "io in sei mesi che cosa volete che... cosa potevamo fare? Non abbiamo fatto niente perché solo sei mesi". In sei mesi o cinque mesi invece il collega Baccega avrebbe dovuto ribaltare tutta la sanità. Io mi sono anche un po' informato - ci saranno colleghi che saranno molto più precisi di me - anche sui dati che sono stati portati su questa mozione e vi dico la verità non mi sono trovato. Non sono andato a fondo alla cosa perché non sapevo se avevo guardato i dati giusti o se mi ero sbagliato. Quello che ha detto la collega Minelli quando si parla di speranza di vita, mortalità evitabili... l'Assessore è responsabile anche di questo, è da sei mesi che è qui ed è responsabile di questo. Il problema della sanità, come diceva la collega Morelli, è un problema che, da quando io sono in quest'aula giustamente, le minoranze che ci sono state e che si sono alternate hanno sempre portato delle interpellanze giustamente per le problematiche che abbiamo qui in Valle d'Aosta ed è giusto che sia così, perché la sanità deve avere un'attenzione particolare, io dico nella nostra Regione ma in tutte le Regioni, perché anche quando si parla di bilanci e non a caso il bilancio della sanità, dell'Assessorato della sanità è il bilancio più grosso e più grande che c'è proprio per questo motivo. Abbiamo avuto negli anni dei tagli importanti. Mi ricordo la disperazione a quel tempo dell'Assessore Fosson per i tagli che ci sono stati e su questo dico: ci sarà, non dico una colpa, però tutti gli Assessori che sono passati in questo Assessorato penso che abbiano dato il massimo per poter risolvere certe situazioni. Penso che abbia dato il massimo anche la collega Spelgatti che per un periodo ha gestito anche la sanità, se non sbaglio. Alla luce di questo mi sembra un pelo esagerato chiedere, fare una mozione di sfiducia a un Assessore alla sanità che è sei mesi che è lì con le motivazioni che sono state portate su questa mozione. Questo era quanto, ma mi sembra un ragionamento che fila, un ragionamento normale nei vari interventi che ci sono stati fino ad adesso, a parte i proponenti della mozione... è trapelato in ogni intervento.

Presidente - Per fatto personale, la parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Parlerò domani per rispondere a tutti i vari interventi, ma rispondo subito per fatto personale. Collega Nogara, ritorniamo sempre alla solita storia: mettere in bocca a me delle parole che non ho detto. Vediamo quindi di dire le cose correttamente, non ho detto che noi in sei mesi non abbiamo fatto niente. Ho detto: "non può essere addebitato a noi lo stato di catafascio della Valle d'Aosta perché abbiamo governato solo sei mesi". Ben diverso è dire: "noi non abbiamo fatto niente", anche perché - le ricordo e le ricorderò domani - sul discorso della sanità, sì, è vero anch'io ho avuto in mano l'Assessorato della sanità circa tre settimane e degli input ben diversi li avevo dati in quelle tre settimane. Ricordo a tutti i colleghi di minoranza che qui oggi sono preoccupati così tanto dal fatto di far cadere questo Governo, perché tutti i vostri interventi sono legati a questo, che qui dentro ci sono tutti i responsabili, tutti gli Assessori che hanno governato la sanità...

Presidente - Un po' di silenzio, colleghi.

Spelgatti (LEGA VDA) - ... negli ultimi anni, compresi anche i massimi vertici della Direzione sanitaria entrati da poco in questo Consiglio.

Presidente - Si limiti al fatto personale.

Spelgatti (LEGA VDA) - Ne parleremo domani.

Presidente - Quello che hanno detto riguardo alla sua persona. Per l'ultimo intervento di oggi la parola al collega Vesan.... la parola alla collega Morelli per mozione d'ordine. Sono le 19:53.

Morelli (AV) - È rapidissima la mozione d'ordine. Quando un Consigliere ha la possibilità di intervenire per fare un intervento normale, che gli spetta di diritto, è corretto che utilizzi il fatto personale? Il fatto personale dal mio punto di vista, ma magari mi sbaglio, è qualcosa di straordinario a cui si ricorre nel caso non si possa aver diritto.

Presidente - Esatto, collega. Io credo che in questo caso la collega Spelgatti abbia ripreso quanto aveva detto il collega Nogara precisando una dichiarazione del collega Nogara, altrimenti non diamo la parola per fatto personale.

Morelli (AV) - Grazie della spiegazione.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Sarò breve. Non vi terrò per altri venti minuti lontani da casa. Solo due appunti sulla discussione su questa mozione di sfiducia. Sono venuti fuori dei dati veramente spassosi. Il collega Gerandin ha detto che questa maggioranza è qui da sette mesi, il collega Ferrero ha detto che è qui da quattro, cinque, sei, sette, otto, nove mesi, la collega Pulz da cinque mesi. Riconosciamo al collega Sammaritani che, essendo un avvocato, forse è tenuto a essere un po' più preciso di date, che ha detto che questa maggioranza è qui da sei mesi ed è quello che corrisponde alla realtà, sei mesi sono e quelli sono dei numeri. Se vogliamo discutere di numeri, sono stati citati in questa mozione di sfiducia tutta una serie di numeri senza dire però - questo è anche a discapito del collega Sammaritani - qual è l'anno di riferimento. Se vogliamo indirizzare nei confronti dell'Assessore Baccega una qualunque possibile imputazione, questa deve essere calcolata nel tempo in cui l'Assessore è stato lui. Mi sono confrontato in passato con dati statistici sulla sanità, normalmente sono annuali, quando va bene, sono semestrali. Adesso non è uscito probabilmente nessun tipo di dato relativo nemmeno al 2019, quindi probabilmente facciamo riferimento ai primi 20 giorni, se abbiamo qualche dato del 2018 nel quale... probabilmente la possibilità di incidere da parte del collega Baccega sarà quella che adesso citerò rubando dalla bocca del collega Gerandin le parole che alle ore 16:20 ha rivolto al collega Bertin. "caro Gerandin, dall'alto della sua esperienza politica e della puntualità e precisione dei suoi interventi e della sua attenta conoscenza delle dinamiche delle istituzioni, lei non crederà mai nella vita che il collega Baccega avrebbe potuto risolvere, neppure solo parzialmente, i problemi elencati nelle premesse della vostra spassosa mozione di sfiducia anche da lei firmata". Le vere motivazioni dietro questa mozione di sfiducia sono già state esplicita ed evidenziate dalla collega Minelli e anche dagli altri in modo preciso e puntuale. Vorrei fare però anch'io una citazione dai social, che non frequento e che, per fortuna, mi è stata riportata da altri, il primo firmatario di questa mozione l'ha immediatamente pubblicata dopo averla depositata citando queste testuali parole quale premessa: "la mozione di sfiducia per l'Assessore Baccega; nel prossimo Consiglio vediamo chi è in maggioranza e chi in opposizione". Che dopo due settimane di preparazione, prima di discuterla, vengano poi fuori delle attente analisi e delle serie preoccupazioni sullo stato della sanità... sarà vero? Sembrano però tutte un po' strumentali per giustificare quello che, secondo noi, veramente altro non è che l'inizio del tiro al piattello.

Presidente - Colleghi, i lavori riprendono domani mattina alle ore 9:00. Buona serata.

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La seduta termina alle ore 19:57.