Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 645 del 22 maggio 2019 - Resoconto

OBJET N° 645/XV - Communications du Président de la Région.

Rini (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno.

Il n'y a pas de communications.

Sulle comunicazioni del Presidente chiedeva la parola l'Assessore Baccega, credo per rispondere all'invito del collega Manfrin. L'Aula è d'accordo a concedere lo spazio per la risposta alla richiesta? Se l'Aula è d'accordo, l'Aula è sovrana e si può derogare a quanto deciso ieri. Siete d'accordo? Ci sono i cinque minuti per gruppo che sarebbero stati previsti per le comunicazioni del Presidente della Regione.

Prego, collega Baccega.

Baccega (UV) - Io rinuncio all'intervento, voleva essere una semplice spiegazione rispetto ad un'attività che l'Assessorato...

Presidente - Le ho lasciato la parola, se vuole essere molto sintetico... hanno solo cinque minuti per gruppo, ormai che le abbiamo dato la parola, collega, se vuole può esplicitare.

Baccega (UV) - Rientra nella normale attività di un Assessore e di un Assessorato entrare nel vivo delle questioni ed approfondire le tematiche che spesso si dibattono in Consiglio, anche se ci sono delle leggi che entreranno in vigore a breve.

Rispetto alla legge sull'azzardopatia sono state evidenziate una serie di criticità, soprattutto dal punto di vista interpretativo, e allora codesto Assessorato ha deciso e voluto fortemente approfondire prima di creare il caos in tutta la Regione. Abbiamo quindi convocato il legislativo del Consiglio, l'Avvocatura, la Questura di Aosta, la Polizia locale e, ovviamente, tutte le strutture competenti per capire se quel tipo di legge poteva andare nella direzione di creare il caos paventato dalle associazioni; associazioni che hanno inviato una lettera chiedendo la sospensione del provvedimento, cosa che ovviamente non abbiamo portato in questo Consiglio. Credo che rientri nella logica di tutte le attività dell'Assessorato organizzare riunioni e confronti andando ad individuare approfondimenti. Vi dico che la convocazione è avvenuta ufficialmente con delle lettere, soprattutto per quanto riguarda la Questura, quindi nulla di segreto. Si è voluto anche invitare il Presidente della Commissione preposta proprio per dargli una suggestione qualora ci sia necessità di intervenire, per dargli l'opportunità di convocare eventualmente una Commissione nel caso si tornasse a dibattere sulla legge dell'azzardopatia. Ci sarà anche un verbale, come si è concordato in quella riunione, che sarà ovviamente appannaggio della Commissione, ma nulla di segreto, collega Manfrin, c'è solo il desiderio di approfondire e di migliorare per non andare nella direzione di fare delle "gavate".

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie, Presidente, e grazie anche per questo simpatico termine che non conoscevo.

Io trovo che sia ovviamente grave, perché questo incontro avrebbe dovuto tenersi in Commissione rendendo edotti e dando la possibilità ai Commissari della V Commissione e a tutti i Consiglieri che volevano partecipare di poter intervenire, di poter ascoltare quali sono le criticità sollevate. Questo dibattito relativo alla legge era già stato fatto ai suoi tempi in Commissione con le stesse associazioni che hanno partecipato, erano presenti. Peraltro quella riunione che è stata indetta vedeva solo un'associazione convocata e non altre, come per esempio l'associazione che si occupa del recupero dei malati di azzardopatia. Sarebbe stato utile avere quello spunto all'interno di quell'incontro, ma sarebbe ancora più importante capire perché, con una legge del 2015, che è lì dal 2015 e che avrebbe dovuto entrare in vigore chissà quando, ma le cui prescrizioni, le cui distanze di circoscrizioni e proposizioni erano ben presenti dal 2015, come mai queste criticità e queste incertezze si sollevino in questo dibattito, soltanto ad una settimana dalla sua entrata in vigore. Sarebbe molto curioso, perché evidentemente allora qualcuno non ha letto benissimo gli atti che escono da questo Consiglio.

Leggerò con molta attenzione i verbali, ma io mi auguro solo una cosa: che nessuno all'interno di questo Consiglio pensi di cambiare quella legge. Quella legge è stato un grande lavoro di questo Consiglio, quella legge difende le persone che hanno delle criticità, che sono malate, e che rischiano di cadere in un turbine come quello del gioco d'azzardo. Se qualcuno proverà a toccare o a modificare quella legge, se ne assumerà tutte le responsabilità.

Presidente - La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Non avevo intenzione di intervenire nelle comunicazioni benché fossi stato tirato in ballo dal collega Manfrin. Mi rivolgo quindi direttamente a lei, collega. Io capisco che lei sia in campagna elettorale, e qui chiaramente ha voluto dare un altro messaggio dicendo quasi "guai a chi vuole cambiare"... Le ricordo che quel lavoro è stato votato all'unanimità da tutto il Consiglio, quindi non c'è quella volontà, da parte di nessuno. Se poi l'interpretazione della legge va oltre l'indirizzo che volevamo dare, sicuramente apriremo di nuovo una discussione in V Commissione, come è normale, se questo avverrà; dopodiché da lì si trarranno le conseguenze. Io non capisco lei con che metodo interviene dicendo: "Questo non si può cambiare".

Se l'interpretazione va oltre quello che noi abbiamo deciso in Commissione - mi scusi, collega, ma l'interpretazione non la do io - si farà una discussione; anzi, se si dovrà modificare la legge, oltre che in Commissione la discussione avverrà anche in Consiglio, quindi non vedo qual è il problema! E poi, mi scusi, non penso che sia la prima riunione a cui un Consigliere regionale - che sia Presidente di Commissione o no - partecipa con gli Assessorati. Mi scusi, collega Manfrin, è il nostro lavoro, è il nostro lavoro! Oltre a questo io non saprei cosa dire.

Se vuole la tranquillizzo, visto che siamo in campagna elettorale: è una legge a cui noi crediamo parecchio. Ne discuteremo, perché l'interpretazione che viene data da parte degli organi va oltre quello che noi ci eravamo prefissati. Posso anche anticiparle che ai colleghi - magari a lei in prima persona no, ma al suo collega Sammaritani sì - avevo detto che c'erano dei problemi interpretativi, che poi, tra parentesi, sono problemi interpretativi perché loro danno un'interpretazione che non era, a mio avviso, quella data dalla V Commissione quando ha fatto la legge. Dopodiché la discussione avverrà in Commissione, se dovrà avvenire, perché gli uffici legali e gli uffici legislativi stanno valutando ed era importante sapere qual era l'interpretazione da parte degli organi di controllo. Non vedo quale sia il grande problema.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Io capisco che in quest'Aula, per il rispetto di problemi personali, tendiamo a non fare i nomi delle persone, però mi sembra che il dibattito su questo punto sia un pochino sibillino.

L'Assessore Baccega ci cita l'associazione di categoria ed in quest'Aula non siamo neanche riusciti a capire se l'associazione di categoria è quella che tutela i malati di azzardopatia o quella che tutela i gestori del gioco d'azzardo. Non riusciamo quindi nemmeno a capire in quali termini ci siano dei dubbi interpretativi su una norma, la quale peraltro abbiamo nemmeno collaborato tutti insieme a realizzare come dice il collega Bianchi, perché in realtà in quest'Aula abbiamo approvato tutti assieme la seconda variazione di una legge che era già stata emendata in questa legislatura, ma che è oggetto della legislatura che l'ha approvata nel lontano 2015.

Effettivamente non riusciamo tanto a capire, visto che abbiamo sentito sia l'Assessore competente che il Presidente della Commissione competente, quali siano questi problemi di interpretazione sulla legge, e se questi siano relativi alle ultime modifiche che sono destinate ad entrare in vigore almeno per una parte degli esercizi fra una settimana o se siano relative già al testo della legge originario. Le voci sentite in giro - visto che i verbali di queste riunioni ci saranno messi a disposizione solo più avanti e l'apposita Commissione avrà occasione di confrontarsi solo più avanti - sono che si volessero stralciare dalla legge una parte degli esercizi destinati al gioco d'azzardo o, comunque, a non applicare tale legge per questo tipo di esercizi. E allora diciamocelo! Io non riesco a capire se in quest'Aula l'Assessore alla Sanità stia tutelando i malati di azzardopatia oppure le associazioni di categoria, e non riesco neanche a capire, dalla dichiarazione del collega Bianchi, Presidente della Commissione, qual è il punto. Se la maggioranza non vuole dibattere su questo punto, ci viene qualche sospetto che probabilmente tutto questo consenso per tutelare i valdostani malati di azzardopatia stia cominciando a scontrarsi forse con la triste pratica elettorale che presuppone la ricerca di voti anche in altri settori della popolazione.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Credo che la discussione non sia sulla legge dell'azzardopatia, mi permetto di dire, ma che sia da portare su un altro campo, vale a dire: un Assessore ha il diritto di fare insieme al Presidente della Commissione competente delle valutazioni in merito all'andamento, allo sviluppo di una norma? Perché mi permetto di dire questo? Perché proprio quando ero Presidente della V Commissione mi è capitata la stessa cosa. Penso che l'Assessore non abbia il diritto, ma il "dovere" di fare queste verifiche. È una questione di opportunità, perché più o meno casualmente il Presidente della Commissione è comunque un componente della maggioranza, e allora capisco che agli occhi della minoranza possa emergere il problema: "Ma come? L'Assessore e il Presidente della Commissione convocano insieme una riunione e chiedono delle valutazioni sull'andamento della norma?". Se da un certo punto di vista è doveroso fare questo lavoro, dall'altra parte sorge un problema di opportunità, ma è un problema che si presenta ogni qualvolta ho una riunione di questo tipo. La disquisizione in sede di Conferenza dei Capigruppo va forse quindi fatta su questo punto: se si può ancora - perché io ritengo che si debba fare, ovviamente - svolgere un'attività di questo tipo. A volte può sembrare inopportuno, perché oggi discutiamo di un argomento che à la une, quello della legge sull'azzardopatia.

Collega Manfrin, mi permetto purtroppo di farle una battuta: lei è stato molto rapido nel portare all'attenzione del Consiglio questo argomento, perché se la riunione si è tenuta lunedì, bisognava aspettare la prima convocazione della V Commissione per verificare se il collega riferiva in merito alla questione, poiché credo - ho fatto una rapida verifica - che abbia convocato la Commissione per il 28 e quindi riferirà.

Torno a bomba, l'argomento è questo: l'Assessore competente può, deve o non deve fare queste valutazioni? Deve farlo insieme al Presidente di Commissione che si occupa dell'argomento? A mio modo di vedere deve ed è opportuno, perché abbiamo un'interfaccia con il pubblico, e altrettanto è opportuno che il Presidente della Commissione competente riferisca immediatamente alla Commissione di riferimento, per non far sì che questo sia un argomento utilizzabile e dell'informazione solo da parte della maggioranza.

Il mio intento non è polemico, ma è per cercare di far presente questo a tutti i colleghi, di condividerlo con voi, e di smorzare un pochino i toni al di là della legge sull'azzardopatia, che forse interessa molto il Consiglio e tutta la popolazione valdostana. Vediamo di incontrarci sul tema e di regolamentare la questione. Possiamo farlo utilizzando cinque minuti a disposizione, però ritengo che anche questo sia doveroso, perché si ripresenta nell'immaginario di ognuno di noi ogni qualvolta seguiamo un argomento e ogni qualvolta un Assessore, ufficialmente, fa le valutazioni che ha dovuto fare oggi l'Assessore Baccega insieme al Presidente di Commissione, perché à tour de rôle ognuno di noi si trova in una di quelle posizioni che ho appena elencato.

Presidente - La parola al collega Manfrin per i restanti minuti.

Manfrin (LEGA VDA) - Io parto subito da quanto lei ha già detto, collega Restano: non soltanto è un diritto, ma anche un dovere quello di un Assessore di approfondire certi temi.

Quello che contesto, però, è l'aver convocato una riunione che non prevede degli organi tecnici o della Regione, ma di averne convocata una che comprende anche realtà associative, peraltro di una sola parte e non di tutto il mondo che gira intorno al gioco d'azzardo, come ha ricordato benissimo il collega Vesan. Se faccio una riunione sul merito e chiamo un'associazione, forse sarebbe stato il caso di chiamare anche l'associazione che si occupa di contrastare il gioco d'azzardo, e quello che contesto è che un argomento così andava trattato - e non vi era nessuna difficoltà a convocare d'urgenza una Commissione - nella Commissione. Questa legge è stato il frutto di un lavoro svolto da tutto questo Consiglio, come è stato ricordato, e quindi ascoltare quali sono le varie criticità ed affrontarle ovviamente con i Commissari e con tutti i Consiglieri che avevano piacere di ascoltare, magari dicendo la propria, sarebbe stato assolutamente consigliabile.

È altrettanto inquietante sentire l'Assessore che dice: "No, ma niente di strano, abbiamo fatto le valutazioni", poi si alza il Presente della V Commissione e ci dice: "No, ma infatti vedremo, faremo", e poi dice ancora: "No, però ci sono delle contrarietà". Alla fine del suo eloquio ci ha confermato che vi sono quelle che voi ritenete "difficoltà interpretative". In realtà le difficoltà interpretative sono molto semplici. Se voi andate all'articolo 2 (definizione della legge), troverete com'è definito il gioco d'azzardo e c'è un elenco molto preciso, troverete com'è definito e che cos'è il gioco d'azzardo patologico e quali sono le sale da gioco, così come gli spazi per il gioco. Le leggi si applicano a queste definizioni. Qualsiasi altra interpretazione, mi spiace, non sarà consentita. Perché? Perché la legge è molto chiara. Se poi voi, per interessi, avete la volontà di cambiare questa legge, di modificarla ed aprire dei varchi, questa è altra questione.

Dopodiché, collega Bianchi, io la invito a non parlare di campagna elettorale, e sa perché? Lei, ogni volta che noi diciamo qualcosa, dice: "No, non siamo in campagna elettorale", ma in una sua ultima dichiarazione ha detto: "Visto che siamo in campagna elettorale, dico questo". Questo sottintende il fatto che lei in campagna elettorale dice una cosa e poi nella realtà ne dice un'altra. Noi, in realtà, le cose che diciamo le diciamo sempre, in campagna elettorale e anche dopo!

Presidente - La parola al collega Bianchi, anche a lei per i restanti minuti.

Bianchi (UV) - Non voglio entrare in polemica, perché penso che all'inizio di due giorni di Consiglio non sia proprio questo quello che si aspettano i valdostani, però voglio intervenire sul discorso ludopatia.

Collega Manfrin, quello che lei ha detto sulla legge lo condivido appieno, infatti l'abbiamo votata in Consiglio. Peccato che l'interpretazione da lei data "sembrerebbe" essere coinvolta anche su altre attività che non sono le sale gioco, le sale scommesse, e via dicendo. Allora faremo quanto avevo già anticipato: che mercoledì 29, in Commissione, nelle comunicazioni del Presidente, sarebbe stato detto tutto, perché è una legge che è stata approvata, lo Stato italiano ieri in scadenza non ha neanche ricorso, è cogente, quindi non vedo quale sia la polemica, non la capisco! Le dico sinceramente che non la capisco, perché quello che abbiamo votato uno o due mesi fa è quello che pensiamo oggi, non vogliamo modificare niente. Se però interpretativamente vengono coinvolte attività che non volevamo coinvolgere in maniera molto chiara, mentre altre Province, altri Comuni, altre Regioni le avevano ricomprese - sto parlando dei "Gratta e Vinci", così ci capiscono tutti - e avevamo detto che non saremmo intervenuti in quella fattispecie, se oggi l'interpretazione che viene data dagli organi è un'altra, a questo punto la Commissione valuterà in maniera chiara se vuole andare anche in quella direzione oppure se vuole rimanere su quanto ci eravamo detti in Commissione. Adesso però mi sembrava il caso di dire, a fronte di questo, che penso sia chiaro che mercoledì 29 avremo modo di affrontare la problematica in maniera seria, come è stato fatto in passato sulla legge.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Questa legge sulla ludopatia viene spesso portata ad esempio, perché nasce ed è nata dall'incontro tra tutto il Consiglio regionale, è stata votata all'unanimità ed è stata sostenuta da tutti. Proprio in ragione di questo, credo che l'incontro organizzato dall'Assessore con soltanto una parte delle forze politiche - ma in generale degli interessati - sia stato un errore. Oggi lo dimostra questa polemica, che ci saremmo potuti e dovuti evitare se avessimo avuto un comportamento un po' più trasparente e più chiaro. Questa è una legge che abbiamo tutti sostenuto, quindi tutti dovevamo in qualche modo essere coinvolti, non soltanto il Questore, che è un portatore di interessi, ma in generale mi sembra che non sia stata proprio la scelta migliore.