Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 547 del 3 aprile 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 547/XV - Interrogazione: "Totale apertura al pubblico del Parco archeologico di Saint-Martin-de-Corléans".

Distort (Presidente) - Punto n. 12 dell'ordine del giorno. La parola all'Assessore Viérin.

Viérin (AV) - Per quanto riguarda l'interrogazione, il collega chiede: "il numero di visitatori, gli incassi e i costi di gestione dal 1° settembre 2018 ad oggi", il numero dei visitatori ammonta a 5647, sono stati chiaramente chiesti agli uffici competenti i dati, gli incassi ammontano a 11.113 euro e questo è per quanto riguarda la prima parte. I costi di gestione ammontano a circa 170 mila euro.

Per quanto concerne la seconda domanda in merito all'ammontare complessivo di ciò che si è speso fino ad oggi per il parco archeologico, si ricorda che è un'opera di circa 40 anni, l'ammontare è di circa 18 milioni e 850 mila euro e, relativamente alla parte rimanente - così ci hanno sottolineato da parte degli uffici -, adesso sono in corso le procedure per la realizzazione del secondo lotto, che è propedeutico all'apertura definitiva, com'è poi richiesto, per un importo a base d'asta di 5 milioni netti. Considerati i lavori ancora da eseguire a seguito della realizzazione del secondo lotto, quindi si stima che, per completare definitivamente l'opera, compresa l'area sud, saranno ancora necessari una decina di milioni di euro. Si ricorda che parte cospicua di questi investimenti derivano anche da fondi europei.

Per quanto riguarda la terza domanda: "se e quando il parco archeologico sarà interamente aperto al pubblico", la data che ci viene comunicata è quella del 2021.

Presidente - Ha chiesto la parola il proponente collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Ritorno spesso sul parco archeologico di Saint-Martin al quale do una particolare importanza per lo sviluppo della città. Purtroppo questo progetto estremamente sovradimensionato e ingombrante, oltre a farci perdere tanti anni, perché, come sottolineava anche l'Assessore nella risposta, sono oltre 40 anni (50 anni per la precisione), che ci sono stati ritrovamenti e da allora questo parco dove vi sono questi importanti ritrovamenti archeologici non è stato usufruito nel modo che avrebbe potuto esserlo, anche per lo sviluppo della città. Sappiamo che il turismo culturale è in crescita e che rappresenta sempre più un'opportunità per molte città. Questo sito è estremamente interessante ma certamente deve essere valorizzato e coinvolgere dei numeri che non sono e non possono essere i numeri che anche oggi lei ci ha fornito, dei numeri estremamente limitati e che non permettono di dare una prospettiva a questo parco. La cosa è assolutamente preoccupante, ci troviamo circa a metà dell'opera, perché abbiamo speso circa 19 milioni ma ne rimangono da spendere oltre 15, per un totale che è poco meno di 40 milioni ma dobbiamo innanzitutto chiederci soprattutto se riusciremo poi a mantenere questo parco archeologico. Da questo è essenziale una promozione puntuale e di grande dimensione su questa struttura che - lo ripeto spesso - rischia di diventare un problema per la comunità e non un'opportunità. Ci sono dei forti investimenti che devono essere valorizzati. Gli anni trascorsi dal ritrovamento sono stati troppi, l'avevo ribattezzata "la Salerno/Reggio Calabria della Valle d'Aosta" per i tempi archeologici con i quali è stato realizzato questo parco, che, ripeto, rischia di diventare un problema. Queste interrogazioni sono l'ennesima sollecitazione a tenere presente che questa può diventare un'emergenza e deve essere una priorità dell'Amministrazione regionale poiché i soldi investiti, come oggi si testimonia, sono ingenti, ed è una struttura che rischia di diventare una cattedrale nel deserto.