Oggetto del Consiglio n. 489 del 7 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 489/XV - Interpellanza: "Interventi per la messa in sicurezza e la valorizzazione della strada romana delle Gallie nel tratto compreso tra i comuni di Bard e Donnas".
Distort (Presidente) - Punto n. 39 dell'ordine del giorno. La parola al collega Manfrin, prego.
Manfrin (LEGA VDA) - Sarò molto breve. Come tutti sappiamo, la strada delle Gallie, sita tra i comuni di Bard e Donnas, è chiusa da ormai sette anni e porta con sé un'annosa questione che ha necessità di essere affrontata. Per affrontare quest'annosa questione, è necessario che gli organi tecnici, oltre che gli organi politici, possano confrontarsi per approfondire tutte le varie tematiche, per fare in modo che un vero gioiello della storia di questo Paese e di questa Regione possa essere restituito alla sua fruibilità. Durante il Governo Spelgatti, e più precisamente il 2 ottobre del 2018, le Amministrazioni comunali dei Comuni di Bard e Donnas avevano inviato una lettera con cui si richiedeva la convocazione di una conferenza di servizi per la valutazione e l'approfondimento delle tematiche relative alla messa in sicurezza e alla valorizzazione della strada da me testé citata. Ricordo che, proprio a seguito di quella lettera, si tenne quindi il primo incontro della conferenza dei servizi in data 18 ottobre 2018 ma da allora nessuna altra azione è stata posta in essere per arrivare a una soluzione definitiva. Per avere aggiornamenti in merito, chiedo quindi all'Assessore competente se vi sia l'intenzione di "proseguire gli incontri oggetto della richiesta e con quali tempistiche; quali siano gli intendimenti dell'Amministrazione regionale relativamente alla messa in sicurezza e valorizzazione della strada romana delle Gallie nel tratto interessato tra i comuni di Bard e Donnas".
Presidente - Per la risposta, la parola all'Assessore Borrello.
Borrello (SA) - Il collega Manfrin ha ben illustrato la situazione relativa alla problematica della tutela dal punto di vista infrastrutturale e del dissesto idrogeologico di un bene culturale importante che la Regione Valle d'Aosta si pregia di poter avere nel proprio territorio. Proprio dal punto di vista tecnico, c'è stata una riunione incardinata sotto la Presidenza della Regione; l'allora Presidente Spelgatti aveva fatto convocare questa riunione per un primo approccio rispetto alla tematica. La riunione, svoltasi il 18 di ottobre, dal punto di vista tecnico, è avvenuta alla presenza dei Sindaci ed è stata coordinata dal collaboratore del Presidente della Giunta il dottor Andrione, con il quale mi sono confrontato recentemente per andare a richiedere alcune informazioni rispetto all'andamento della riunione stessa. Al di là degli aspetti di carattere tecnico, la valutazione è più di carattere politico, e non era un caso che la riunione fosse incardinata all'interno della Presidenza, perché vi sono più settori che vengono coinvolti: quello della difesa del suolo per quanto riguarda la messa in sicurezza del sito, settore sotto la mia responsabilità; c'è il discorso forse ancor più importante della valorizzazione del bene culturale che è di competenza dell'Assessorato della cultura; c'è un aggiornamento legato anche al confrontarsi con la Comunità europea all'interno di un contesto di progettualità europea della tutela dei beni culturali a livello della nostra Regione, e quindi è coinvolto anche l'Assessorato la cui responsabilità ricade sul collega Bertschy.
Nel ringraziare rispetto all'attenzione che lei ha posto, quindi io annuncio che sarà nostra cura continuare questo percorso, ripeto, incardinato su più settori, che devono comunicare tra di loro al fine di cercare di valorizzare il bene stesso, partendo dal presupposto che bisogna andare a determinare le risorse a disposizione. Una potenzialità di risorsa alla quale noi potremmo accedere - l'ho citato nella mia precedente risposta - è quel contesto, quel macro contenitore denominato "Progetto Italia", dove c'è una quota parte di 7 milioni di euro per i beni culturali. Allora noi ci confronteremo, ci concerteremo con la Sovrintendenza ai beni culturali, con l'Assessore alla cultura e con l'Assessore Bertschy per quanto riguarda gli affari europei per cercare di trovare un modus operandi per affrontare questa tematica. Dopo aver preso consegna del lavoro svolto il 18 ottobre con il dottor Andrione, continueremo questo procedimento, ovviamente nell'intento di cercare di confezionare una strada percorribile.
Dalle ore 16:17 riassume la presidenza il Presidente Rini.
Rini (Presidente) - Per la replica, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per aver messo l'accento, per aver sottolineato la necessità soprattutto della valorizzazione di un bene culturale che chiunque si trovi a passare da quelle parti non può non fermarsi ad ammirare estasiato. Questo bene però, oltre a essere un valore assoluto in fatto di cultura, di bellezza, di identità, è anche fonte di preoccupazione e vi è la necessità di risposte da parte delle Amministrazioni locali. Va bene quindi l'idea di coinvolgere anche l'Unione europea sulla questione specifica, ne sono felice, questo è un qualcosa che non avevo preventivato: il fatto che vi fosse questo specifico fondo anche per quello che abbiamo trattato ieri che è la messa in sicurezza dell'Italia. C'è un capitolo di spesa di 7 milioni di euro; sicuramente, visto che, dai documenti che ho potuto verificare, si tratta comunque anche di un'opera anche molto onerosa, sarà necessario poter attingere anche a piene mani da questo fondo. Credo sia prioritario però ricominciare in maniera celere, con tempi certi e anche serrati un dialogo con le Amministrazioni locali e con il tavolo tecnico per fare in modo di poter mettere nero su bianco un percorso che abbia delle date e poter così effettivamente poi arrivare a una risoluzione del problema.