Oggetto del Consiglio n. 465 del 6 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 465/XV - Interrogazione: "Notizie in merito all'applicazione della legge regionale 6/2014 in merito all'esercizio associato di funzioni e servizi comunali".
Rollandin (Presidente) - Punto n. 16 dell'ordine del giorno... la parola al Consigliere Daudry.
Daudry (UVP) - Solo per chiedere una riunione di maggioranza a nome del gruppo UVP.
La seduta è sospesa dalle ore 21:07 alle ore 21:20.
Rollandin (Presidente) - La parola al Presidente Fosson.
Fosson (GM) - Per quanto riguarda il primo quesito: "quali siano le informazioni in possesso al Governo in merito all'applicazione della legge regionale 6 del 2014", il Governo regionale, nell'incontro che ha avuto nello scorso mese di gennaio in cui tutta la Giunta si è recata nella sede del CELVA per incontrare gli aderenti, i partecipanti, ha preso conoscenza delle difficoltà e dei ritardi riscontrati nell'applicazione della legge regionale 5 agosto 2014, n. 6, difficoltà e ritardi che peraltro erano già stati evidenziati al precedente Governo regionale nel mese di agosto 2018.
Sulla base di quanto rappresentato dagli uffici competenti, emerge che l'attuazione della legge n. 6 si presenta in modo non completo e uniforme su tutto il territorio regionale e, in particolare, le difficoltà applicative concernono l'esercizio associato obbligatorio delle funzioni e dei servizi comunali in ambito territoriale sovracomunale mediante convenzioni tra i Comuni. Tali difficoltà applicative sono in parte di carattere generale e riconducibile ai seguenti fattori: opposizione all'effettiva attivazione degli uffici associati per resistenza degli amministratori locali; carenza e fuga di personale qualificato negli Enti locali a causa sia dell'aggravio di lavoro, sia del malcontento del personale conseguenti alla costituzione degli uffici associati; esigenza di un maggior supporto agli Enti locali nell'attuazione della riforma. Sono poi segnalati numerosi problemi più circoscritti che richiedono interventi normativi puntuali e atti amministrativi specifici, come, ad esempio, le difficoltà nell'effettuazione di appalti unici, le problematiche legate alla disciplina dei segretari degli Enti locali, in particolare per la difficoltà di servire troppi Comuni e per la compresenza di più segretari in alcuni ambiti, le problematiche connesse all'attività di accertamento e riscossione volontaria delle entrate tributarie da parte delle Unités ai sensi dell'art. 16, c. 1, lett. e), della l.r. 6/2014, la carenza di potere sanzionatorio delle Unités in caso di violazione delle norme regolamentarie dei servizi comunali gestiti in forma associata per il tramite delle stesse, le difficoltà nell'individuazione delle attività ricomprese nelle funzioni e nei servizi comunali da esercitare nelle diverse forme associative obbligatorie. Questi sono alcuni dei problemi evidenziati dagli Enti locali nell'applicazione della legge n. 6/2014, a cui si aggiungono le richieste formulate dal Consiglio permanente degli Enti locali e dai diversi Comuni rispetto al personale e alla sua gestione.
Domanda n. 2: "quale sia al momento la situazione delle convenzioni in essere e se la legge 6 è stata rispettata". Per quanto riguarda la seconda domanda, l'ultimo monitoraggio ufficiale effettuato risale al 2017 ed è ufficializzato nel provvedimento dirigenziale n. 4161 del 14 agosto 2017. A tale data risultava totalmente inadempiente per non avere approvato al 31 dicembre 2016 alcuna delle convenzioni attuative della legge in discussione, l'ambito territoriale sovracomunale costituito dai Comuni di Gaby, Gressoney-La-Trinité, Gressoney-Saint-Jean, Issime aveva approvato solo la convenzione quadro. Parzialmente inadempienti per non aver approvato almeno quattro convenzioni attuative, risultavano invece essere due ambiti territoriali sovracomunali e precisamente quello costituito tra i Comuni di Lillianes, Perloz e Fontainemore e quello costituito tra i Comuni di Châtillon e Saint-Vincent, che al 30 aprile 2017 non avevano approvato la convenzione attuativa relativa all'edilizia pubblica e privata e alla pianificazione urbanistica. Se questo era il quadro fino ad alcuni giorni fa, come i proponenti sanno sicuramente, la sentenza n. 33 del 19 depositata alla Corte costituzionale ha però bloccato una norma giudicandola troppa rigida, quindi la Corte costituzionale ha cassato l'obbligo di associazione fra i Comuni con più di 5000 abitanti e 3000 se si tratta di Comuni montani. Questa sentenza doveva essere approfondita e sarà sicuramente oggetto di analisi nel tavolo tecnico politico che sta predisponendo le linee guida, perché prevista, come si sa, dalla riforma del Testo unico degli Enti locali. Nella sua interrogazione non mi chiede che cosa si pensa di fare, però, di fronte a queste non attivazioni della legge e soprattutto alla sentenza della Corte costituzionale, in accordo con il CELVA, che ha già nominato dei suoi esperti a un tavolo tecnico, bisognerà ritornare chiaramente su questo testo quanto prima o, se non altro, non appena si sarà chiarita la sentenza della Corte costituzionale e le sue modalità di applicazione. Il discorso sarà chiaramente di rivedere la legge n. 6, partendo da un tavolo tecnico tra CELVA e Amministrazione regionale, chiaramente con la dottoressa Vallet.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Lungi da me dire che tutto è andato bene con la legge n. 6: ecco perché le problematiche che lei ha detto sono problematiche conosciute, questo è indubbio. L'interrogazione... prima di tutto la ringrazio perché mi ha detto anche un po' quali erano le intenzioni, non gliele ho chieste, perché sennò sarebbe stata un'interpellanza; mi sono limitato all'interrogazione, non potevo chiedere... però la ringrazio per aver detto le intenzioni. È chiaro che la sentenza dove viene introdotto questo principio sul discorso della gestione associata necessita sicuramente di un approfondimento. Certamente dovrà essere alla base anche della scelta che farà la Valle d'Aosta in merito all'organizzazione della gestione associata dei servizi. Ricordo solo al Presidente che abbiamo competenza esclusiva in materia di Enti locali. Ci tocca pertanto parzialmente il discorso, perché noi potremmo fare liberamente altri tipi di scelte. È chiaro che una sentenza di questo genere va valutata e approfondita.
La mia preoccupazione era legata soprattutto al fatto che, come lei mi ha confermato, non tutti avevano rispettato i tempi, le scadenze. Qualcuno proprio se n'era bellamente fregato, nel senso che non ci aveva neanche provato. Qualcuno lo ha fatto parzialmente, però quello che più mi preoccupava è questa... non solo il fatto di dire: "non tutti l'avevano applicato e qualcuno...". In questo momento si legge a piene pagine di convenzioni che vengono sciolte o almeno la volontà di sciogliere delle convenzioni; tra l'altro, anche in Comuni non piccoli, si parla di Saint-Pierre e Sarre, si parla di Fénis e Saint-Marcel. Mi interessava capire pertanto un po' l'atteggiamento del Governo regionale, perché, a fronte di un non omogeneo comportamento da parte degli enti, a mio parere, in attesa di una definizione della nuova proposta di gestione associata, sarebbe ancora più grave che qualcuno si ritenesse libero di sciogliere queste convenzioni, lo dico perché leggo una frase virgolettata del Presidente Manes che dice: "l'Unione dei Comuni si basa su convenzioni che disciplinano funzioni e servizi e, sì, queste convenzioni possono essere sciolte". Ci andrebbe quanto meno una presa di posizione in questo senso, nel senso di dire: "se sciogliamo tutto in attesa di avere una soluzione, non andiamo nella giusta direzione", pertanto, probabilmente, sarebbe più corretto: "ci sono difficoltà, vanno corrette, abbiamo intenzione di intervenire", ma in questo momento, almeno per quello che riguarda quelle convenzioni in essere, davvero ci terrei che ci fosse una presa di posizione da parte del Governo, perché se poi ci sono le leggi, uno fa e disfa come meglio crede... Mi dispiace.