Oggetto del Consiglio n. 441 del 20 febbraio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 441/XV - Interpellanza: "Modalità di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica da parte del Comune di Aosta".
Rini (Presidente) - Punto 36 all'ordine del giorno. La parola al collega Manfrin per l'illustrazione.
Manfrin (LEGA VDA) - Questa interpellanza verte su una vexata quaestio, che avevo trattato da Consigliere regionale, relativa alle assegnazioni degli alloggi del Contratto di Quartiere I. Facciamo quindi un salto nel passato. Il 6 settembre 2017 l'allora Assessore alle politiche sociali del Comune di Aosta, Marco Sorbara, annunciava trionfalmente, come riportato dal quotidiano La Stampa, di avere assegnato tutti gli alloggi del Contratto di Quartiere I, dando risposta a più di cento famiglie. Ecco, già ai tempi rilevai l'incongruità di annunciare l'assegnazione di tutti gli alloggi quando proprio quegli alloggi sarebbero stati terminati soltanto un anno e mezzo dopo, tant'è vero che, immediatamente dopo queste dichiarazioni, altri organi di informazione sconfessarono questa notizia trionfalistica spiegando che gli alloggi in realtà non erano ancora pronti, in quanto privi di abitabilità ed alcuni ancora da ultimare a causa di un grave danno all'impianto di riscaldamento che non era stato svuotato a dovere nella passata stagione, e che i lavori per ripristinarlo non sarebbero potuti avvenire prima dell'accensione del riscaldamento dell'imminente inverno, tanto che l'ARER sembra abbia sconsigliato ai tempi di diffondere la notizia sulla presunta graduatoria.
Qual è quindi il problema in relazione a questo? Il problema è che ci sono diversi articoli della legge n. 3/2013 che disciplinano le assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Fra questi che ho citato nell'iniziativa, c'è in particolare l'articolo 30 che disciplina la scelta degli alloggi; più specificamente, al comma 1, si stabilisce in maniera precisa che "il Comune comunica l'assegnazione agli aspiranti assegnatari fissando le modalità per la scelta dell'alloggio tra quelli disponibili", mentre al comma 2 si stabilisce che "la scelta dell'alloggio è compiuta dagli aspiranti assegnatari secondo l'ordine di precedenza stabilito dalla graduatoria". Proprio a seguito dei recenti fatti, sono emersi nuovi particolari e mi sono chiesto - fatti non relativamente a Marco Sorbara, ma all'assegnazione degli alloggi ai nuclei familiari che abitavano ed erano residenti nel grattacielo - come fosse possibile, visto che la legge era del 2013 e quindi era già attiva nel momento in cui ci fu questo trasferimento, che nel 2017 si fossero assegnati i cento alloggi, quando i sopralluoghi non si potevano fare nella struttura da poco ultimata, dato che era un cantiere. Quella struttura che ad oggi è stata consegnata, nella quale oggi molti nuclei familiari dovevano stabilirsi, in realtà è stato un cantiere e non vi si poteva entrare per nessun motivo essendo per l'appunto un cantiere. Era quindi impossibile avere assegnato gli alloggi già nel 2017 se l'assegnazione specifica è avvenuta soltanto recentemente; la cessazione del cantiere è avvenuta soltanto in questi ultimi mesi.
Visti ancora gli obblighi del comma 2, che vi ho letto, secondo quali graduatorie si sono fatti scegliere gli alloggi, dato che - da quanto ci è dato sapere - gli unici assegnatari a cui è stato fatto fare un sopralluogo ultimamente sono stati circa una decina e stanno avvenendo in questi giorni? Com'è possibile? È stata rispettata la legge in quel caso o è stato ritenuto che la legge fosse un inutile orpello senza alcun costrutto pratico da poter seguire? Già in Consiglio Comunale ad Aosta, l'ineffabile Centoz, incalzato in Aula, rifiutò di rispondere e si limitò a varie giustificazioni - questa è una cosa meravigliosa! - dicendo: "Abbiamo assegnato direttamente le case perché era più rapido". Questa è stata la motivazione che ai tempi oppose il simpatico Centoz. Già allora si ebbero numerose segnalazioni nel merito che, ovviamente, ho condensato in questo periodo ristretto dell'iniziativa.
Gli inquilini riferiscono di come le attuali assegnazioni stiano avvenendo secondo quanto stabilito dai citati articoli della legge n. 3/2013, ovvero secondo quanto previsto dalle direttive della legge n. 3/2013 (articoli 29, 30, 31 e 35), e che invece precedentemente non sarebbero state stilate graduatorie sulle singole tipologie di alloggio e relativi nuclei. Non sarebbe stata data la possibilità di scelta degli alloggi, ma sarebbero stati imposti con appuntamenti inamovibili e non modificabili, con sopralluoghi della durata di pochi minuti ciascuno e con vincolo di scelta del solo alloggio visionato, pena la decadenza dell'assegnazione. Ricordiamolo, era emerso dalle segnalazioni di alcuni assegnatari dell'epoca, i quali ci dissero: "Ci hanno fissato degli appuntamenti di pochi minuti, ci hanno fatto entrare in una zona dove non dovevamo entrare perché era un cantiere, ci hanno fatto fare il sopralluogo su un alloggio e ci hanno detto: O ti va bene questo e firmi o altrimenti decadi dall'assegnazione". Questo fu quanto ci dissero gli inquilini del tempo.
Diciamo che le incongruenze sono parecchie. Ora, stanti queste incongruenze, che direi decisamente importanti, ritengo sia necessario mettere bene in chiaro quali sono le modalità e i comportamenti che, se non chiariti, rischiano di gettare un'ombra - anzi, credo forse molto più di un'ombra - sulla gestione dei suddetti alloggi. Per questo motivo le chiedo se anzidette segnalazioni che ho riportato all'interno dell'interpellanza corrispondono a verità e, in caso affermativo, se ritiene di dover chiedere chiarimenti al Comune di Aosta sulle modalità di assegnazione precedentemente utilizzate.
Presidente - Per la risposta la parola all'Assessore Borrello.
Borrello (SA) - Il collega Manfrin, che conosce bene la materia, sa benissimo di aver fatto tutto un ragionamento rispetto al passato e io non entrerò nel merito di quello che è successo in altre amministrazioni, anche perché non ero presente. Posso solo dire che, anche a seguito della sua interpellanza, ho chiesto informazioni agli enti di competenza, quindi all'Amministrazione comunale per quanto riguarda il "Grattacielo alto" e all'ARER, che ricordo che è l'ente strumentale della Regione per quanto riguarda il "Grattacielo basso".
Entrerò nel tecnico, ma è importante definire anche gli aspetti legati all'articolato per meglio inquadrare la situazione. Quando si fa un ragionamento e una valutazione rispetto all'articolo 30 si ragiona in termini di "nuova assegnazione", quindi la nuova assegnazione deve rispettare i passaggi e i dettami di tale articolo. Il ragionamento che noi stiamo prendendo in considerazione dovrebbe - dico "dovrebbe" teoricamente, poi entrerò nel merito - nello specifico essere normato dall'articolo 35. Piccola nota di carattere generale: l'articolo 35 parla di mobilità. Tra l'altro nel 2016 è stato modificato dando l'obbligo da parte dell'Amministrazione comunale di passare all'interno della Commissione delle politiche abitative regionali. Prima la graduatoria delle mobilità non aveva questo obbligo ed era gestito totalmente in autonomia dai Comuni. È un passaggio importante questo, collega. Come lei ben sa, ne avevamo già parlato precedentemente: creare un ordine rispetto a tutta una serie di procedure (quindi con l'articolo 35, la modifica del 2016), l'obbligo da parte delle Amministrazioni comunali nella redazione della graduatoria della mobilità e ragionare in termini di Commissione delle politiche abitative regionali. Però anche l'articolo 35 ragiona in termini di mobilità ordinaria o cambio consensuale, è proprio scritta così la dizione dell'articolo.
Nel caso specifico è una mobilità obbligatoria, una mobilità - il termine è improprio - coatta. Vuol dire che sono cittadini già assegnatari di tale diritto e che devono essere delocalizzati per motivi vari (nel caso specifico, per problemi strutturali del Grattacielo alto e per scelte legate al Contratto di Quartiere I, mentre per quanto riguarda il Grattacielo basso per scelte di carattere politico). Di conseguenza la richiesta che noi abbiamo formulato agli enti di competenza, quindi Comune di Aosta per quanto riguarda il Grattacielo alto e ARER, è: come avete gestito questa mobilità, partendo dal presupposto che ovviamente non rientra né nella casistica dell'articolo 30 perché è prima assegnazione, né articolo 35 perché è mobilità in senso stretto e non mobilità coatta? Ci hanno risposto: "Per quanto riguarda la mobilità è preliminarmente opportuno precisare che l'articolo 35 prevede l'approvazione di una graduatoria da sottoporre alla Commissione regionale (la modifica del 2016) e non è applicabile la mobilità obbligatoria imposta da ragioni di interessi generali quali ad esempio l'abbattimento del Grattacielo", quello che le ho appena detto. Ciò nonostante, anche per tale mobilità, gli enti si sono dotati di una regolamentazione che è stata puntualmente applicata come risulta dalle seguenti risposte. Per quanto riguarda l'ARER, ha prodotto una graduatoria specifica nel rispetto della legge andando a definire il criterio dell'anzianità, la tipologia del nucleo familiare e il rispetto dei metri quadri. Per quanto riguarda invece il Grattacielo alto, allora gestito da APS, lo stesso Comune di Aosta ha trasmesso in data 19 luglio del 2017 l'elenco dei nuclei aventi diritto; pertanto il 19 luglio 2017 il Comune di Aosta ha trasmesso all'ARER l'associazione degli alloggi con l'individuazione dell'alloggio diviso in area. Al sopralluogo e alla citazione dell'alloggio proposto da parte del nucleo ha fatto seguito la determinazione di assegnazioni n. 564 del 31 agosto 2017 del Comune di Aosta. Come ha fatto questo tipo di accoppiamento in Comune? "Si comunica che, per quanto riguarda la mobilità coatta dei nuclei inseriti nell'edificio denominato Grattacielo alto all'edificio denominato Contratto di Quartiere I, le assegnazioni sono avvenute sulla base degli indirizzi di Giunta comunale contenuti nella deliberazione n. 44 del 2017. Gli uffici comunali, d'intesa con APS, hanno stilato un elenco degli aventi diritto alla mobilità ordinato sulla base del criterio di anzianità di assegnazione, così come precisato nell'allegato del provvedimento di Giunta. Si è successivamente proceduto con l'assegnazione a ciascun avente diritto di un alloggio nel rispetto dei criteri dell'articolo 16 (le metrature)". Questo è quanto ci ha comunicato APS, il Comune e quanto abbiamo fatto noi come ARER.
Per quanto riguarda, invece, l'aspetto più di carattere generale - lei ha citato in maniera opportuna che come Amministrazione regionale siamo entrati in possesso fisicamente il 4 febbraio - che cosa abbiamo fatto da quel momento? Abbiamo anche noi sentito alcune lamentele in tal senso. Ringrazio pubblicamente l'ARER per la disponibilità data, ringrazio il Presidente ma inoltro poi i ringraziamenti anche a tutto lo staff, perché hanno dato la disponibilità a fare quanto dichiaro adesso in seno al Consiglio regionale. Abbiamo fatto una riunione con i 60 nuclei (Grattacielo basso e Grattacielo alto), una riunione non mediatica ma molto operativa, insieme agli uffici dell'ARER, per andare a "gestire" questo passaggio, perché è impattante passare da un edificio e da un alloggio all'altro. Il trasloco è sicuramente impattante, soprattutto in quel contesto, per chi lo conosce. Anche dal punto di vista strutturale il Grattacielo alto ha delle difficoltà. Grazie alla disponibilità del Presidente dell'ARER e degli uffici, abbiamo dato la possibilità di andare a visionare ulteriormente gli alloggi, quindi è una mole di lavoro supplementare incardinato alla nostra azienda per andare incontro alle esigenze dei cittadini, i quali ci avevano chiesto pure di aumentare il livello di analisi dell'alloggio per potersi organizzare, poiché devono andare a comprarsi i mobili piuttosto che organizzare i traslochi e quant'altro. Parallelamente abbiamo convenuto di lasciare un lasso temporale di due mesi senza interrompere il pagamento, nel senso che non ci sarà nessuno tipo di abbonamento o di pagamento dell'affitto; quindi un lasso temporale di due mesi in modo tale da dare la possibilità a questi cittadini di organizzarsi e di "sopperire" a tutta una serie di problematiche che ci sono state. Volevo sottolineare questo passaggio, perché è una mole di lavoro supplementare per gli uffici tecnici dell'ARER. Grazie alla condivisione con il Presidente dell'ARER siamo riusciti ad affrontare tale problematica ed è sicuramente un buon segnale proveniente dall'Amministrazione rispetto alle esigenze dei cittadini nel rispetto della normativa.
Ancora una cosa, perché nella precedente iniziativa che lei aveva prodotto aveva fatto un passaggio legato alle situazioni di revoca rispetto alle casistiche degli assegnatari. Difficilmente si riesce a monitorare in maniera continuativa una volta che si è assegnato; i controlli vengono fatti nel momento dell'assegnazione. Le segnalazioni che ci arrivano ci permettono di "accendere il faro" sui casi particolari, come la segnalazione che lei ci ha formulato ufficialmente. Le annuncio che abbiamo attivato tutta una serie di controlli con l'ente gestore ARER per verificare qual è la situazione in essere e per poter prendere tutti i provvedimenti del caso. Ci tenevo a dirlo, perché è giusto dare pubblica comunicazione anche dell'attività di controllo in essere da parte dell'Amministrazione pubblica quando ci sono casistiche alquanto dubbiose.
Presidente - La parola al collega Manfrin per la replica.
Manfrin (LEGA VDA) - Assessore, io sono assolutamente soddisfatto delle risposte che mi ha fornito, anche per aver chiarito il quadro normativo nel quale ci muoviamo. Da quanto è stato dichiarato, sarà mia premura andare a verificare anche questa simpatica delibera di Giunta comunale 44/2017 con cui si facevano le assegnazioni, per vedere cosa è stato scritto, perché se è stato scritto che sono stati fatti dei sopralluoghi, è evidente che i problemi li avrà chi ha votato questa delibera di Giunta, poiché significa avallare il fatto che si è andati a fare un sopralluogo in un momento in cui non si poteva farlo. Ringrazio ovviamente anche per la presa in carico della problematica.
È chiaro che gestire 60 nuclei e il trasferimento di questi, soprattutto in una situazione di disagio e di straordinarietà, visti i vari accadimenti che hanno coinvolto il Grattacielo, non è facile. Siamo sicuri che il tutto stia procedendo e ci auguriamo che proceda per il meglio. Mi permetto anche di ringraziarla per averci fatto questa segnalazione. È una segnalazione importante, e forse tutti noi, raccogliendo le nostre segnalazioni quotidiane che ci pervengono, dovremmo impegnarci ad illustrarle. Già che ci siamo, parlo di questa segnalazione: riguardava un extracomunitario che, assegnatario di casa popolare, di alloggio Erp, ha pensato bene di trasferirsi in Francia e di fare una nuova richiesta di casa popolare mantenendo le due case ed utilizzando questa soltanto come casa vacanze. Aveva una casa, un lavoro, una casa popolare anche in Francia e le utilizzava alternativamente. Ho segnalato chiaramente questa discrepanza e questo malvivente all'Amministrazione regionale e all'ARER e ho presentato un esposto alla Guardia di Finanza, perché questa persona non soltanto perda il diritto alla casa, ma paghi anche per tutto quello che ha illegittimamente sottratto a cittadini che avrebbero avuto la legittimità di poter utilizzare quell'alloggio in maniera ovviamente congrua.
Presidente - Colleghi, vi chiedo una breve sospensione per una riunione della Conferenza dei Capigruppo per poter organizzare i lavori dell'Aula e poi iscriviamo gli atti pervenuti.
La seduta è sospesa dalle ore 18:05 alle ore 18:14.
Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di proseguire i lavori fino alle ore 20:00.