Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 350 del 24 gennaio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 350/XV - Ritiro di risoluzione: "Impegno del Presidente della Regione per l'adempimento di quanto previsto dall'ordinanza del Sindaco di Aosta n. 41/2018 relativa alla rimozione della copertura in amianto di uno stabile sito in viale Partigiani".

Rini (Presidente) - Possiamo passare al punto n. 47.01, ultimo punto all'ordine del giorno. La parola al collega Manfrin per l'illustrazione.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio i colleghi sottoscrittori di questa risoluzione e ringrazio tutti i colleghi di quest'Aula che hanno permesso che questo atto si discutesse, perché porta con sé un argomento di assoluta importanza ed urgenza.

Questa risoluzione rivolge la sua attenzione ad uno stabile, l'autolavaggio posto indicativamente in viale dei Partigiani, che ha un tetto in amianto fortemente deteriorato: il tetto presenta vaste aperture, presenta un deterioramento delle lastre di eternit a copertura che si stanno sgretolando, per cui ha creato chiaramente una situazione davvero di pericolo sanitario. Questa situazione di pericolo sanitario non nasce oggi.

Io e la collega Spelgatti, già nel Consiglio comunale di Aosta ci eravamo occupati di questa situazione perché, nel gennaio 2018, a seguito delle verifiche effettuate nel novembre 2017 da parte sia dell'USL che dell'ARPA, era stata rilevata la necessità di intervenire urgentemente su quel tetto deteriorato proprio perché stava causando un pericolo di salute pubblica alle case circostanti. Se avete indicativamente idea della zona, da una parte c'è un muro romano e dall'altra parte c'è una strada e ci sono le case. Le case poste di fronte a questo tetto in amianto hanno i panni completamente ricoperti d'amianto e respirano costantemente questo materiale che si sgretola e, a più riprese, hanno chiesto l'intervento. Questo intervento è stato fatto, sono state redatte due relazioni in data 27 novembre 2017, con sopralluogo sia dell'ARPA sia dell'USL (l'ho riportato all'interno di queste premesse). Proprio per intervenire e perché si era rilevato un pericolo in relazione a questa situazione di sgretolamento, il Comune di Aosta ha emesso il 16 gennaio 2018 l'ordinanza n. 41 che evidenziava la necessità di porre in opera interventi di rimozione della copertura con assoluta immediatezza, tanto da ricorrere, ai sensi dell'articolo 7 della legge n. 241/1990, all'omissione della preventiva comunicazione di avvio di procedimento amministrativo. Con questa ordinanza, però, si chiedeva ai proprietari del fabbricato innanzitutto entro quindici giorni dalla ricezione dell'ordinanza di predisporre un piano di rimozione del tetto in questione e, in seconda battuta, entro trenta giorni dalla data dell'avvenuta notifica, di rimuovere la copertura in oggetto. Pertanto, anche contando i tempi molto lunghi, contando che è stata emanata a gennaio - contiamo pure gennaio, febbraio e marzo -, a tre mesi di distanza, quindi a marzo, questo tetto doveva essere rimosso. Di questo tetto ci siamo occupati io e la collega Spelgatti chiedendo per ben due volte al Consiglio comunale di Aosta - e direttamente al Sindaco - di fare eseguire questa ordinanza, poiché la stessa prevedeva, nel caso non fosse stata rispettata questa intimazione da parte del Comune, che il Comune stesso avrebbe dovuto ottemperare all'adempimento, nonché presentare denuncia alla competente Autorità giudiziaria e, ovviamente, presentare poi il conto ai proprietari dell'immobile in questione.

Siccome a tutto questo, nonostante numerosi solleciti e numerose iniziative del Consiglio comunale di Aosta, non è stata alcuna applicazione, ad oggi quel tetto rimane ancora lì a sgretolarsi e le persone che abitano nel quartiere rimangono a respirare i prodotti di quello sgretolamento del tetto - sappiamo benissimo gli effetti dell'amianto sulla salute delle persone -, a questo punto abbiamo deciso di intervenire, rispondendo ad una sollecitazione che arriva proprio da nove Consiglieri comunali del Comune di Aosta che, tramite una lettera, hanno richiesto al Presidente della Regione di intervenire, perché all'articolo 28, comma 2, della legge 54/1998 si sancisce: "Ove il Sindaco non provveda o nei casi in cui sia interessato un ambito sovracomunale, il Presidente della Regione, previa diffida ad adempiere entro un congruo termine, provvede in via sostitutiva con proprio atto o mediante la nomina di un commissario ad acta".

Con questa risoluzione chiediamo che sia direttamente il Presidente della Regione ad occuparsi dell'esecuzione di questa ordinanza, perché riteniamo sia assolutamente prioritario garantire la salute a coloro che abitano nelle prossimità di questa costruzione che sta deteriorando. Riteniamo che intervenire in caso di pericolo per la salute pubblica sia una delle attività basilari che la pubblica amministrazione deve mettere in campo, così come la difesa della salute pubblica. Per questo motivo chiediamo di approvare questa risoluzione,

Presidente - Possiamo aprire la discussione generale. Ha chiesto la parola il Presidente Fosson.

Fosson (GM) - La Presidenza della Regione ha ricevuto in data 15 gennaio 2019 la comunicazione a cui fa riferimento la risoluzione del proponente. In data 16 gennaio la predetta comunicazione è stata trasmessa alla struttura regionale degli Enti locali per l'attivazione del potere sostitutivo da parte del Presidente della Regione previsto dall'articolo 28, comma 2, della legge regionale n. 54/1998. Questa istruttoria è in corso di svolgimento da parte della nostra struttura competente che dovrà verificare la fondatezza dell'ordinanza emessa dal Comune di Aosta e la sussistenza dei presupposti per un intervento sostitutivo. Il potere sostitutivo, in ogni caso, come espressamente previsto dalla legge modificata per eccepire le indicazioni della Corte costituzionale quanto ai presupposti di esercizio del predetto potere, dovrà necessariamente essere preceduto dalla previa diffida ad adempiere al Comune e, solo in seguito all'eventuale e ulteriore inerzia, sussistendone i presupposti, si potrà procedere in via sostitutiva. Visti i tempi ristretti è comunque una procedura che ha già avuto inizio.

C'è da parte mia un impegno in tempi brevi a verificare la correttezza di questo percorso e, qualora non fosse così, ad agire secondo quanto previsto dalla legge. Pertanto, in conseguenza di questo impegno, le chiedo di ritirare la risoluzione. Parlo di tempi brevi e lo sono, perché al massimo è entro un mese.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Sono felice di apprendere che la questione è già oggetto di approfondimento e che vi è un impegno con una data temporale: non più di un mese per gli approfondimenti e l'eventuale impugnazione. Però, non essendo l'unico sottoscrittore della risoluzione, chiedo eventualmente ai colleghi se qualcuno volesse intervenire sul tema o se qualcuno avesse qualche idea contraria rispetto a quanto sto per esprimere, poiché a fronte di questo impegno riterrei accoglibile la richiesta di ritiro.

Se nessun collega ha delle contrarietà nel merito o vuole aggiungere qualcosa al dibattito generale, io ritirerei la risoluzione.

Il Consiglio prende atto.

Presidente - Con il ritiro di questa risoluzione, i lavori si concludono su questo punto. Grazie e buona serata a tutti.

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L'adunanza termina alle ore 19:15.