Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 226 del 19 dicembre 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 226/XV - Predisposizione del Documento di economia e finanza regionale (DEFR) per il triennio 2019-2021.

Rini (Presidente) - Possiamo passare al punto n. 37.03 dell'ordine del giorno, quindi alla votazione del DEFR. Si esamina il DEFR nel testo emendato dalla II Commissione, quindi analizzeremo già il testo con gli emendamenti. Sono stati presentati 13 emendamenti dai colleghi Minelli e Bertin e un emendamento del Movimento 5 Stelle. Chiedo ai colleghi Minelli e Bertin se è possibile illustrarli nel loro complesso per procedere poi puntualmente con la votazione.

La parola al collega Bertin per l'illustrazione degli emendamenti.

Bertin (IC) - Il primo emendamento prevede la reintroduzione dell'articolo riguardante l'applicazione dell'accordo in merito alla manovrabilità fiscale. Per la prima volta, dopo un anno e mezzo, abbiamo la possibilità di applicare questo nuovo strumento di programmazione economica, la cosiddetta "manovrabilità fiscale", utilizzata pochissimo anche nella prima versione; di fatto è per ripristinare quanto previsto nel primo DEFR, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di finanziabilità, anche perché venivano utilizzati per la prima volta. Quindi, al di là dei limiti oggettivi dovuti al poco impatto, era comunque positivo a nostro avviso che si tentasse di utilizzare questi nuovi strumenti.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (IC) - Il secondo emendamento che proponiamo riguarda le politiche del lavoro. Rispetto al DEFR precedente, ho già detto ieri che in questa parte abbiamo visto delle integrazioni e delle aggiunte e le condividiamo, in particolare avevo già evidenziato quella sull'Agenzia del lavoro. Abbiamo però proposto alcuni punti in più in pratica sono integrazioni a quello che è già stato aggiunto nel DEFR della nuova maggioranza. Non sto a riprendere tutto il testo, perché in parte è simile, ma sono cinque punti e li vedete nella parte del Piano triennale di politica del lavoro. Quello che noi chiederemmo di inserire è di predisporre un pacchetto di misure per il lavoro che prevedano agevolazioni strutturali, burocratiche e fiscali per le imprese che assumono del nuovo personale a tempo indeterminato, per garantire condizioni di lavoro più eque. In particolare riteniamo debbano essere premiate le imprese e i settori che fanno alto tasso di occupazione per unità di fatturato e che operano in base ai principi dell'economia circolare e della sostenibilità. L'altro punto che si chiederebbe di introdurre è approntare nuovi strumenti per affrontare urgentemente le pregresse crisi industriali, fare nuove azioni propedeutiche al sostegno verso l'imprenditoria giovanile - perché sappiamo che è molto difficile per i giovani avviare impresa nella nostra regione, e non solo -, combattere la sperequazione salariale di genere, anche limitando i rapporti economici con quei soggetti privati con cui si è accertata la pratica di una tale discriminazione e poi, in generale, una più forte azione della Regione per la tutela dei diritti e della dignità dei lavoratori.

Proseguo con l'illustrazione degli altri emendamenti. Per quanto riguarda il terzo emendamento, al sottocapitolo 4.5.4 che riguarda il turismo e gli impianti sportivi, dove c'è scritto "e localizzati in zone che hanno perso attrattività turistica" - qui si parla della legge regionale recante "Disposizioni in materia di incentivi di natura urbanistica per la riqualificazione delle aziende e dei fabbricati turistici" - noi riteniamo che non si possa dire che in Valle d'Aosta ci sono località che non hanno attrattività turistica, noi partiamo dal presupposto che tutta la nostra regione ha delle potenzialità di attrazione dei turisti. Capiamo il senso di questo punto, perché effettivamente ci sono zone che hanno una situazione di maggiore disagio per quanto concerne l'attrattività, ma non sono zone che non possono attrarre turisti. Sicuramente la riconversione dei fabbricati attualmente vincolati da destinazione alberghiera è una cosa interessante, poiché ci sono zone in cui non è possibile continuare in questa attività. Quello che vorremmo, però, è di mantenere tutta la parte togliendo quella porzione di frase "e localizzati in zone che hanno perso attrattività turistica" ed introducendo "escludendo la trasformazione degli stessi - cioè degli alberghi - in seconde case", perché quello che ci interesserebbe è che anche dove si deve riconvertire un fabbricato che aveva una destinazione ad uso alberghiero si pensi comunque ad attività commerciali di altro tipo: all'uso dell'affittacamere, eccetera, ma non alla trasformazione di questi stessi stabili in seconde case.

Per quanto poi riguarda invece l'emendamento n. 4 che è ancora su questo capitolo - il sottocapitolo 4.5.4 che parla di turismo e di impianti sportivi - c'è un punto sui cambiamenti climatici che condividiamo, ma chiederemmo di aggiungere, anche qui, una frase per avere alla fine questo punto: "I cambiamenti climatici, la necessità di rinnovo degli impianti e di riqualificare i comprensori sciistici in un mercato globale, richiedono risposte, investimenti adeguati e nuove iniziative. Sarà predisposto uno studio di fattibilità per consentire il collegamento fra tutte le località sciistiche della Valle d'Aosta da compiersi in autonomia da parte degli ospiti con l'ausilio delle più performanti vetture elettriche presenti sul mercato mondiale da mettere a disposizione in car sharing presso le stazioni sciistiche stesse". A noi sembra che questo potrebbe essere un punto a favore per l'attrattività turistica della Valle d'Aosta nel solco di un turismo sostenibile, moderno e innovatore. Abbiamo anche riflettuto in questa prima parte di legislatura sulla mobilità elettrica, c'è la legge che è allo studio, e crediamo che possa essere un punto interessante.

Ancora su questo capitolo, al punto "Impianti sportivi" del sottocapitolo 4.5.4, con l'emendamento n. 5 noi chiederemmo di sopprimere il sesto paragrafo che è quello riguardante il collegamento tra Ayas e Cervinia. Noi crediamo che la costruzione di questi nuovi grandi impianti sciistici, anche alla luce di tutto ciò che conosciamo oggi riguardo alla situazione sui cambiamenti climatici - ieri sono stati citati i risultati dell'incontro che si è tenuto qualche giorno fa a palazzo regionale e le previsioni sulla carenza di neve nei prossimi anni - in zone che sono ancora integre e che, per questa loro stessa integrità, costituiscono un punto di attrazione per molti turisti, sia una decisione da prendere.

Con l'emendamento n. 6, che riguarda il mantenimento dell'offerta dello sci di fondo, noi chiederemmo, laddove c'è scritto "È inoltre prevista l'individuazione di uno o due comprensori per la realizzazione di accumuli di neve", di aggiungere "e di compiere un'approfondita valutazione dei costi e benefici nella tecnica dello snow farming dal punto di vista energetico e delle emissioni di CO2 in comparazione anche con la produzione di neve artificiale". Quindi sì alla previsione di creare dei centri di accumulo, ma con uno studio che vada a verificare l'impatto ambientale.

Poi ci sono altri emendamenti che riguardano la scuola. Al punto 4.6 noi chiederemmo di aggiungere dei sottocapitoli, tra cui il punto 4.6.1 che riguarda la lotta alla dispersione scolastica (emendamento n. 7). Secondo noi occorre stabilire un piano sulla scuola che declini, fin dal prossimo anno, le linee necessarie a contrastare il fenomeno dell'abbandono scolastico con l'ampliamento della formazione dell'istruzione professionale - e in questo sappiamo che si sta già lavorando - con una diversa pratica dell'alternanza scuola/lavoro, con una formazione anche di tipo professionale degli insegnanti, con il miglioramento e la trasformazione degli edifici scolastici e delle relative attrezzature, anche quelle sportive (c'è l'annoso problema delle palestre). Questa azione richiede delle disposizioni di governance al fine di gestire i diversi rapporti tra i settori di intervento, così come un maggiore dialogo tra i livelli regionali, locali e scolastici, coinvolgendo nelle scelte anche i dirigenti scolastici. La sinergia tra tanti attori può ovviamente dare dei risultati migliori in questo ambito.

Chiediamo ancora di aggiungere un punto 4.6.2 specifico sugli adattamenti (les adaptations) che non sono stati affrontati nel DEFR (emendamento n. 8). Sappiamo che c'è questa sospensione, le scuole stanno agendo in autonomia, però noi crediamo che occorra costituire un tavolo di confronto con i rappresentanti dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado proprio per costruire un modello di insegnamento e apprendimento partecipato, efficace ed efficiente, centrato sul raggiungimento delle competenze richieste a livello comunitario. Crediamo che a questo scopo sia assolutamente necessario tenere conto dei risultati della sperimentazione che le scuole hanno affrontato negli anni 2016/2017 e 2017/2018. Siamo anche convinti che il miglioramento della conoscenza della lingua francese deve prescindere dall'idea di una velleitaria parità con la lingua italiana, perché purtroppo non è così. Dobbiamo pertanto trovare dei metodi e delle strategie per portare a livelli di competenza adeguati per un sistema scolastico come il nostro che prevede un curriculum di sedici anni di insegnamento di lingue.

C'è ancora un emendamento (emendamento n. 9) che chiede di introdurre un punto più specifico sull'Università della Valle d'Aosta (se ne parla, ma in maniera un pochino affrettata). Per dare stabilità e prospettiva all'università occorre modificare lo statuto e l'intero sistema di governance. Il Consiglio dell'Università sarà sganciato dal diretto controllo della Giunta; il rettore sarà nominato tra i docenti dell'ateneo. Poi si opererà perché l'università, oltre a consolidare la sua offerta formativa generale, diventi la referente scientifica dell'innovazione della ricerca scientifica e, sulla base delle esigenze che via via emergeranno, il promotore e il curatore della formazione dei docenti valdostani. In tal senso l'università con l'ufficio a supporto all'autonomia scolastica acquisirà un ruolo fondamentale di monitoraggio e di coordinamento dell'intera attività educativa.

Per quanto riguarda l'edilizia scolastica c'è un punto nel DEFR che riguarda soprattutto l'emergenza e gli edifici delle scuole di secondo grado (emendamento n. 10). Noi crediamo che occorra aggiungere questo punto: "Rafforzare l'azione per la creazione, ad Aosta e a Verrès, dei due poli scolastici per l'istruzione di secondo grado, anche con la creazione e il potenziamento di strutture di accoglienza per studenti e studentesse provenienti dalle vallate laterali". È vero che c'è la strategia interna aree bassa Valle che prevede già delle strutture, ma noi crediamo che anche nel DEFR ci debba essere un'assunzione di impegno per quello che riguarda il triennio che stiamo prendendo in considerazione e, ancora, "Individuazione delle azioni alternative alla costruzione della nuova scuola in regione Tzamberlet in comune di Aosta".

Gli altri tre emendamenti riguardano i trasporti e sono tutti legati più che altro alle tempistiche. Nella fattispecie chiediamo che nel punto sul Piano regionale dei trasporti il secondo paragrafo venga sostituito dal seguente (emendamento n. 11): "Le attività di elaborazione del Piano, affidate con provvedimento dirigenziale del 22 febbraio 2018, hanno visto la conclusione delle prime due fasi con l'individuazione degli obiettivi e delle strategie, a gennaio 2019 verrà condotta la consultazione su tale impostazione con i sindacati di categoria ed i vari portatori di interesse, e entro il primo quadrimestre 2019 il Piano sarà portato all'esame del Consiglio regionale". Questo sul piano regionale dei trasporti, invece gli altri due riguardano proprio più specificatamente l'infrastruttura ferroviaria. Al sottocapitolo 4.7.2 c'è scritto: "al fine di arrivare, nel corso del 2019, al dibattito in Aula consiliare e all'approvazione definitiva del Programma. Una volta approvato il documento si potrà definire la programmazione di eventuali ulteriori spese", che noi chiediamo di sostituire così (emendamento n. 12):"al fine di arrivare, nel primo quadrimestre del 2019, al dibattito in Aula consiliare e all'approvazione definitiva", quindi con una tempistica più ridotta rispetto alla previsione attuale. Infine, al termine del secondo paragrafo del punto 4.7.2, aggiungere (emendamento n. 13): "In particolare per l'elettrificazione della tratta Ivrea/Aosta si intende operare per raggiungere l'obiettivo che Rete Ferroviaria Italiana, in coerenza con l'Accordo Quadro firmato con la Regione nel dicembre 2017, affidi l'incarico per la progettazione definitiva entro il primo semestre 2019".

Ieri il collega Marquis parlava della necessità di collegare la Valle d'Aosta e di essere più veloce con i tempi: questi emendamenti vanno proprio nell'ottica di velocizzare quanto dovrebbe già essere stato fatto, che non ha potuto essere portato avanti, ma che a nostro avviso deve avere adesso un'accelerazione.

Presidente - La parola al collega Daudry.

Daudry (UVP) - Vorrei chiedere una sospensione di maggioranza per valutare gli emendamenti che sono stati presentati.

Presidente - Prima direi di concludere con l'illustrazione degli emendamenti, per avere un quadro più completo. La parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - La nostra proposta di emendamento sul DEFR 2019/2021 nella prima parte vuole andare a stimolare l'imprenditorialità per la fornitura di servizi e/o prodotti correlati al business dell'azienda, che successivamente potrebbero anche essere venduti al di fuori della regione, ma che inizialmente vengono sperimentati, sviluppati, messi a punto in partnership con l'azienda e il territorio. In parte è considerato nel piano strategico di CVA come open innovation, ma questo vuol dire comprare da fuori soluzioni già pensate, mentre questo è uno stimolo focalizzato a sviluppare anche qui. La seconda parte invece vuole semplicemente essere una piccola forma di garanzia affinché l'uso delle nostre acque, in quanto bene pubblico fondamentale per la nostra vita, venga tutelato. L'uso dell'acqua deve essere rivolto in maniera di assoluta priorità per il fabbisogno umano, agricolo, zootecnico e ambientale e poi, in secondo luogo, per quello idroelettrico. In teoria, in una società che abbia a cuore l'ambiente e la tutela dell'ecosistema, questo dovrebbe essere scontato, ma in questa realtà così non è o, meglio, in futuro potrebbe non esserlo più, quindi riteniamo che questo obiettivo non ci debba mai sfuggire di mano e per questo ci teniamo a puntualizzarlo.

Non sappiamo in che direzione andrà CVA nel prossimo futuro. Certo, dipendesse da noi, rimarrebbe interamente in mano ai cittadini valdostani, ma purtroppo oggi non abbiamo i numeri per poter decidere questo. CVA rimarrà uno strumento per garantire corrente elettrica ai cittadini e alle aziende valdostane ad un prezzo più conveniente nel rispetto del nostro territorio e dell'ambiente o diverrà solo una macchina per fare soldi? Questo sembra l'obiettivo attuale, questa sembra la mission attuale e lo è diventata proprio sotto i vostri occhi, forse un pochino disattenti. Vi garantisco che preferisco pensare che siate stati disattenti piuttosto che credere che facciate parte di questo disegno. Vorrei ricordarvi che le banconote non si possono bere, non servono a dissetare gli animali o a irrigare i campi. In visione di un futuro molto incerto stiamo solo cercando di mandare un messaggio a tutti i colleghi qui presenti con la speranza che almeno le priorità fondamentali sull'uso dell'acqua vengano garantite e tutelate. Un'indicazione affinché, comunque vada, e al di là del vestito politico, non si perdano di vista le nostre priorità.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (IC) - Per mozione d'ordine. Voi vorrei chiedere se si può intervenire brevemente sugli emendamenti per precisare alcuni passaggi che mi sembrano importanti, prima che si riunisca la maggioranza.

Presidente - Se vuole può fare un commento generale, perché avremo poi tempo di entrare nel merito quando riprenderemo i lavori, votando emendamento per emendamento, quindi ci sarà lì il contraddittorio... allora sospendo i lavori del Consiglio.

La seduta è sospesa alle ore 9:31 e riprende alle ore 9:57.

Rini (Presidente) - Riprendiamo i lavori con l'esame dell'emendamento n. 1. È già stato illustrato. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Soltanto per dichiarare il voto del gruppo di cui faccio parte a favore di questo emendamento, perché è in coerenza con quanto da noi presentato.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Confermo che anche da parte di MOUV' ci sarà un voto favorevole.

Presidente - La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Per quanto riguarda il primo emendamento, che richiedeva il reinserimento di quanto esplicitato al punto 4.1, vorrei sottolineare che le diciture e quanto espresso in quel capitolo è stato spostato a pagina 53, anche perché nella redazione del documento sono state inserite delle priorità diverse da quelle esplicitate dal precedente Governo. Pertanto quanto richiesto è stato solo spostato in un'altra dislocazione all'interno del DEFR, riportando esattamente le procedure che il collega Bertin aveva sottolineato.

Noi ci asterremo quindi su questo emendamento.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti : 17

Favorevoli: 17

Astenuti: 17 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Sorbara, Testolin, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo ora all'esame dell'emendamento n. 2. La parola all'Assessore Bertschy.

Bertschy (UVP) - Anche su questo emendamento ci asterremo.

Ringraziamo i colleghi Minelli e Bertin per il lavoro fatto. Il DEFR ha già avuto una seconda riscrittura su questo capitolo del piano delle politiche del lavoro e le indicazioni che aggiungete nel piano operativo le raccogliamo. È mia intenzione convocare nei primi mesi dell'anno nuovo il Consiglio delle politiche del lavoro, è da tempo che non viene convocato, e lì cominceremo a discutere una pianificazione e anche ad impostare una politica per andare a scrivere il piano. Sarà mia cura portare una serie di sollecitazioni che voi avete qui rappresentato e anche le indicazioni politiche. Nella visione e anche nella programmazione che abbiamo cominciato a mettere in corso, l'idea di utilizzare la riduzione dell'IRAP sulle imprese va nella direzione di finanziare tutte quelle attività che garantiranno sviluppo e occupazione. Pertanto la prima misura, quella che prevede "pacchetti" che finanzino attività verso le imprese che si impegneranno a rendere un'occupazione stabile alle persone e ai lavoratori, ci vede fortemente su questo indirizzo.

Insieme al collega Testolin si sta prendendo anche un po' coscienza di quello che è già stato messo in campo e, in questo senso, in questi sei mesi c'è stato un lavoro anche da parte dell'Assessore Aggravi, il quale ha dato indicazioni raccolte pure in questo bilancio, perché tutta una serie di modifiche non sono cambiate. Vi chiediamo quindi di continuare questo lavoro. Noi ci asterremo e porteremo tutta questa attività all'interno degli organi preposti per provare a stabilire un piano del futuro.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (IC) - Vorrei soltanto precisare, anche in vista della mozione sullo stesso argomento che presenteremo più tardi, che non si può certo dire in assoluto che sia sbagliato rifondare l'Agenzia del lavoro di cui si parla nell'emendamento n. 2. Mi sembra però che il punto di vista da cui si parte qui sia da ribaltare: prima di ripensare alla fondazione di una nuova agenzia dobbiamo promuovere il nuovo piano per le politiche del lavoro, perché dobbiamo avere chiaro, in base ad analisi scientifiche, quali sono le esigenze di questo settore e poi, soltanto dopo, potremmo dire quali sono esattamente gli strumenti da mettere in campo. L'Agenzia del lavoro è uno strumento di programmazione strutturata per questo settore, ma prima di capire "il come" dobbiamo capire "che cosa" vogliamo esattamente per le politiche del lavoro e il nuovo piano.

Presidente - La parola all'Assessore Bertschy.

Bertschy (UVP) - Sono d'accordo con la Consigliera Pulz. L'Agenzia del lavoro deve essere parte di una strategia e non una scelta svincolata dalla programmazione da mettere in campo. È uno strumento che deve rendere più efficace, più dinamico, anche più snello il nostro modo di porci in queste politiche, ma non è lo strumento o la scelta che da sola può raggiungere i risultati migliori.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Pulz, Restano, Rini, Rollandin, Russo, Sammaritani, Sorbara, Spelgatti, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'emendamento n. 3. La parola all'Assessore Viérin.

Viérin (UVP) - Per dire che condividiamo le enunciazioni avanzate dalla collega Minelli per quanto riguarda il punto che, agganciandosi a ciò che è scritto nel DEFR, va a rivedere la parte di filosofia sulla questione dell'attrattività turistica, laddove abbiamo località che hanno possibilità o prodotti diversi da offrire, ma che non sono minori. La rimodulazione terrà quindi conto, con l'accettazione di questo emendamento, del fatto di rivedere che tutta la Valle d'Aosta e i rivoli delle eccellenze che il territorio può offrire abbiano una medesima dignità, anche e soprattutto attraverso strategie mirate che possano dare potenzialità calibrate ai luoghi e alle loro tipicità.

Stessa cosa vale per la dicitura "escludendo la trasformazione degli stessi in seconde case", perché, se da un lato è giusto ed esiste oggi tutta una parte di mondo nelle attività ricettive, alberghiere ed extra alberghiere che hanno necessità di rivedere le loro attività per vari motivi, magari anche da un punto di vista temporale per attività risalenti ad anni ben precisi e, se è giusto che ci siano delle possibilità di rifunzionalizzazione degli incentivi declinati, è anche giusto che ci siano, se ci si impegna in un settore come sempre o a volte accade, delle possibilità affinché vengano utilizzate nelle pieghe di normative che hanno una certa idea, per non favorire poi in parte chi ha invece altri obiettivi. Saremmo quindi dell'idea di accettare "escludendo la trasformazione degli stessi in seconde case". Su questo argomento, visto che sarà una normativa nascente, chiederemo il coinvolgimento degli enti locali e del territorio, al di là dei pezzi di amministrazione, ma soprattutto una condivisione con il CPEL, con gli attori sul territorio, in quanto esistono parti normative urbanistiche di rilievo (penso ai piani regolatori generali comunali piuttosto che ad altri strumenti esistenti), in modo da condividere, anche e soprattutto con il livello locale, la trasformazione o il calare della filosofia in norme funzionali che salvaguardino invece le possibilità che devono continuare ad esistere per chi, invece, ha altri obiettivi codificati dalla normativa. In questo senso annunciamo il nostro voto favorevole all'emendamento.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 25

Favorevoli: 25

Astenuti: 10 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Sammaritani, Spelgatti)

Il Consiglio approva.

Passiamo ora all'esame dell'emendamento n. 4. La parola all'Assessore Bertschy.

Bertschy (UVP) - Crediamo che gli emendamenti n. 4 e n. 5 possano essere letti insieme, quindi annuncio l'astensione su entrambi.

Per quanto riguarda il primo, non vogliamo limitare l'utilizzo di un car sharing sulle auto elettriche al collegamento tra le valli, ma questo fa parte di un piano ben più ampio che intende sviluppare una mobilità che vada nella direzione sempre più attenta all'ambiente. Ne abbiamo parlato in questi giorni pure con l'Assessore Chatrian e quindi in questo senso ci poniamo una prospettiva che vuole essere più ampia, anche perché ricordiamo che il DEFR è un documento di programmazione.

Per quanto riguarda l'emendamento n. 5 sono in corso delle valutazioni che porteremo avanti con tutto il rispetto del territorio, nella logica che attiene al processo di fusione fatto negli anni passati con l'operazione della fusione tra società di impianti a fune. L'obiettivo generale è creare un modello di sviluppo che crei anche quell'equità sociale sui territori che permetta alle società più importanti di sviluppare progetti che rispettino questo principio, senza abbandonare però le località minori, e facendo sì che una visione più ampia del territorio non crei differenza e sempre più difficoltà tra località aventi poco sviluppo e località che invece ne hanno parecchio. Non vogliamo quindi limitare una programmazione per il futuro.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (IC) - In effetti i due emendamenti erano collegati, nel senso che il car sharing è una modalità di collegamento intervallivo alternativo, ma non che sostituisce altri utilizzi, perché è anche una modalità per utilizzare un'infrastruttura presente sul territorio capillare di carica delle autovetture elettriche che, al momento, è oggettivamente molto sottoutilizzata. Ce ne rendiamo conto tutti i giorni: va utilizzata. Questa infrastruttura è una delle più diffuse sul territorio alpino. I collegamenti intervallivi possono essere fatti anche utilizzando in modo ecocompatibile tale infrastruttura in tempi più rapidi rispetto ad un collegamento funiviario e con gli stessi effetti, andando nella direzione del quale un certo tipo di turismo sta andando.

Per venire ai collegamenti intervallivi, questione decisamente propagandistica, sappiamo che nel prossimo quinquennio 120 milioni dovranno in qualche modo essere spesi - ed è stato evidenziato dalle società di gestione degli impianti - per il mantenimento dell'efficienza e degli standard di sicurezza degli impianti attualmente presenti: questo è l'obiettivo che ci si deve dare. Andare a costruire altri grandi impianti, dei quali non si vede la ricaduta economica immediata ma si vede un impatto ambientale evidente e molto sostanzioso, mi pare un modo non coerente con quanto ci viene ripetuto, da Mercalli a tutti coloro che abitualmente vengono a farci le conferenze in questa Regione, per cui cerchiamo di essere coerenti con quello che diciamo. Tra l'altro da questo punto di vista sarà molto difficile realizzare tali collegamenti; inoltre, nel caso in cui venissero fatti, sarebbero anche in una prospettiva turistica di lungo periodo.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Su questi due emendamenti volevamo segnalare il voto favorevole del Movimento 5 Stelle. Benché siamo stati accusati dall'attuale maggioranza di non essere propositivi per quanto riguarda la stesura del bilancio regionale, questa proposta di emendamento dei Consiglieri Bertin e Minelli ci sembra particolarmente sensata, sebbene abbia un costo comunque elevato. A parità di costo di investimento, risolve il problema con un impatto sul territorio infinitamente più basso dal punto di vista del consumo di suolo e con un'emissione di CO2 (e quindi con un'alterazione climatica) decisamente inferiore rispetto alla soluzione prospettata dalla vigente proposta del DEFR della maggioranza sull'utilizzo di questi fondi.

Il voto su questi due emendamenti da parte del Movimento 5 Stelle sarà pertanto favorevole.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. 4. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 7

Favorevoli: 7

Astenuti: 28 (Aggravi, Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Sammaritani, Sorbara, Spelgatti, Testolin, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'emendamento n. 5. La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Per annunciare il nostro voto contrario, che intendiamo motivare. L'abrogazione di questo comma, al di là di mettere in discussione la possibilità di creare uno dei più grandi e appetibili comprensori mondiali dello sci, mette anche in discussione un percorso da noi condiviso, vale a dire l'opportunità della fusione delle società coinvolte; mette poi anche in discussione quello che deve essere un obiettivo condiviso da tutti, e cioè valutare tutte le soluzioni migliori per quanto riguarda l'economicità delle gestioni.

Voglio solo ricordare al Presidente che è stata consegnata pochi giorni fa una petizione di parecchi cittadini, legata ad una località molto importante come Antagnod, in cui si mette in discussione il futuro di questa stazione. Se noi non avremo il coraggio di creare questi comprensori che potranno richiamare e fare da volano e soprattutto di permettere il mantenimento delle piccole stazioni, penso che tra poco ci vedremo di fronte a scelte molto difficili, vale a dire a qual è la casistica, a quale sarà l'elenco delle piccole stazioni che chiuderemo, perché l'unico sistema per mantenerle in piedi è che ci sia un volano importante. Noi siamo contro per questo motivo e per null'altro. Non vogliamo fare alcun tipo di scempio ambientale e saremo molto attenti alla soluzione scelta, ma non si può pensare di bloccare un'opportunità (la fusione delle società) se si vuole creare un futuro soprattutto alle piccole società.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Esprimo anch'io, da parte del gruppo della Lega, il voto contrario a questo emendamento. Questa scelta è in linea con l'attività fatta dal Governo di cui facevo parte, con la riattivazione dei rapporti con i cugini svizzeri dall'altra parte, credendo nel potenziamento delle stazioni perché possano assicurare il mantenimento delle piccole realtà, ma soprattutto per creare un'offerta appetibile rispetto ad una concorrenza oggi sempre più forte.

Présidente - La parole à l'Assesseur Viérin.

Viérin (UVP) - Anche noi per esprimere alcune valutazioni, visto che alcune tematiche ritornano e ve ne sono altre di nuove. Noi crediamo ai collegamenti intervallivi e alla promozione dei comprensori con alcuni collegamenti quale questo, anche attraverso la razionalizzazione delle società degli impianti di risalita. Negli ultimi anni si è parlato diverse volte della creazione di un'unica società che potesse gestire, almeno per quanto riguarda le strategie, sempre condividendo la diversità del nostro territorio, con razionalizzazione questo settore.

Come si evince dal pezzo di articolato, è un progetto che è stato condiviso con il territorio (avevamo partecipato assieme ad altri colleghi alle riunioni preparatorie sul territorio) ed è stato dibattuto soprattutto attraverso delle professionalità, questo dossier l'hanno studiato degli esperti. Questa previsione all'interno del documento, legata all'espansione di un comprensorio, il fatto di prevederla in linea teorica e soprattutto in linea filosofica, significa confermare dei progetti che stanno andando avanti, anche per non cambiare di continuo l'azione sul territorio con i relativi investimenti che il territorio giustamente non solo si aspetta, ma spesso propone. Confermiamo quindi questa idea che secondo noi è all'avanguardia.

Noi crediamo che la montagna - e questo vale anche per l'emendamento successivo - abbia una realtà diversa rispetto al resto del territorio: negli anni abbiamo mantenuto gli investimenti con piccoli paesi che avevano pochi bimbi, abbiamo mantenuto le scuole di montagna con tre bimbi derogando alle normative nazionali. Negli anni la Valle d'Aosta ha investito tanto per mantenere la montagna nelle valli, quindi il fatto di mantenere l'identità delle piccole stazioni o delle stazioni agganciate a grandi comprensori ma che fanno mantenere il territorio è nelle nostre priorità. Abbiamo ricevuto le quattrocento e più firme, e assieme a tutti i colleghi coinvolti incontreremo nei prossimi giorni i proponenti. Noi non avevamo notizie, se non i soliti boatos che spesso ritornano e che negli anni si sono succeduti. È solo per confermare che sicuramente la nostra sensibilità va per il mantenere, ottimizzando, razionalizzando, cercando di creare economie di scala che oggi, anche da un punto di vista contabile e delle responsabilità, sono in capo a chi gestisce le società, ma sicuramente la nostra montagna, il nostro territorio non può avere semplicemente un approccio economico.

Citavo l'emendamento successivo che parla di innevamento e di costi/benefici. Ci sono i costi/benefici ambientali e sono corretti, ma i costi/benefici economici in una comunità come la Valle d'Aosta e come le Comunità montane non sono l'unico approccio, altrimenti ci chiederemmo quanto è il costo/beneficio della sanità in montagna, quant'è quello dell'istruzione in montagna o quello del mantenimento delle piccole stazioni sciistiche. Spesso sono indotto, spesso sono servizi, spesso sono evitare che queste valli si spopolino, come purtroppo è successo in altre regioni che non hanno avuto la fortuna di avere negli anni l'épanouissement dell'autonomia che ha portato il modello Valle d'Aosta a mantenere i cittadini nelle loro valli e soprattutto ad avere la possibilità di garantire i servizi, anche di eccellenza, su tutto il territorio regionale.

Voteremo contro a questo emendamento, perché riteniamo che gli investimenti per la nostra montagna siano la possibilità che la nostra comunità continui a vivere.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Chiedo scusa se riprendo la parola, essendomi già espresso sul punto 4, però il punto 5 ha scatenato ulteriori dibattiti, quindi preferirei approfondire un po' meglio la questione. Non ci sembra assolutamente che la soppressione del paragrafo previsto dall'emendamento n. 5 sia contraria all'accorpamento della gestione societaria degli impianti. La proposta n. 4 di sostituire gli impianti di collegamento intervallivi con il car sharing elettrico in realtà non vieta che questo car sharing elettrico sia addirittura gestito da queste nuove e più grandi e performanti società che permettano la ridistribuzione degli utili su tutte le località valdostane. Il motivo su cui noi abbiamo insistito è proprio la visione del futuro.

Il collega Gerandin ci parla di Antagnod e del fatto che le piccole società debbano essere sostenute da quelle grandi, ma la stessa Monterosa Ski, già grande, sta mollando Antagnod a vantaggio di Champoluc nello stesso identico comune; forse non si ricorda che tutte le volte che va a casa passa da Challand e vede un bellissimo impianto abbandonato in un prato. Questo è un segnale del cambiamento climatico che coloro che percorrono la Val d'Ayas hanno la possibilità di vedere tutti i giorni ogni volta che vanno su e giù. Io percorrevo altre vallate da giovane, ma ricordo perfettamente gli impianti di risalita in quel di Saint-Denis e in quel di Antey. Questi impianti non sono nemmeno vagamente proponibili, neanche per il mantenimento della sussistenza, dell'esistenza e della valorizzazione della presenza dei cittadini valdostani nelle vallate e sulle montagne. Per questo dobbiamo avere una visione diversa e proporre soluzioni diverse. Le navette che portano i turisti da una località all'altra sono già esistenti e gestite sia dalle società degli impianti di risalita che dai Comuni; questa soluzione può servire ed essere funzionale con un'incidenza sul cambiamento climatico inferiore. Ogni volta che facciamo un passo sull'aumento della CO2 ci bruciamo la possibilità di far funzionare gli impianti di discesa. Il fatto che noi investiamo ulteriormente sul consumo di territorio e sulla realizzazione di infrastrutture condanna lo sviluppo dello sci di discesa e il suo mantenimento nel futuro. Dovremmo pertanto avere una visione un po' diversificata rispetto a quella del "manteniamo quello che c'è, anzi sviluppiamolo".

Secondo noi la proposta dei Consiglieri Bertin e Minelli è molto valida, non solo come investimento economico sugli insediamenti nelle vallate, ma anche come possibilità di mantenere l'attività all'interno delle stesse. In realtà è esattamente il contrario di quanto è stato detto. Manteniamo quindi il nostro voto favorevole, ancorché molto minoritario in quest'Aula, su questa proposta.

Presidente - La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Ruberò solo un minuto per evidenziare che il gruppo dell'Union Valdôtaine crede in maniera forte negli impianti intervallivi. Questo non vuol dire andare contro a questioni ambientali e via dicendo, ma vuol dire far crescere quegli impianti, come ha sottolineato qualche collega, far crescere quelle società ad altezze di una certa entità, perché sicuramente i cambiamenti climatici - come sottolineava il collega Vesan - in alcuni ambiti (a 1.000 o a 1.200 metri) oggi non sono pensabili. Siamo però sicuramente dell'avviso che gli impianti intervallivi nel collegamento tra varie società siano indispensabili per il futuro del turismo in Valle d'Aosta.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Per esprimere anche l'opinione del Gruppo Misto in merito. Per quanto riguarda la soppressione degli impianti di collegamento intervallivi, noi riteniamo di fondamentale importanza l'approfondimento in merito alla creazione di questi impianti, perché sono sicuramente il futuro turistico e sportivo di alcune vallate. Andranno fatte sicuramente importanti valutazioni, ma bisogna guardare avanti in tal senso.

Per quanto concerne invece la proposta illustrata ed esaminata del car sharing è sicuramente importante, va approfondita; abbiamo depositato una norma in tal senso che andrà valutata e dovrà considerare nella globalità tale proposta. Non ci si deve limitare ad un'enunciazione all'interno del DEFR, ma siamo già più avanti, perché c'è una proposta di legge analizzata sia dalla maggioranza che dall'altra, quindi è proprio nella discussione di detta norma che andrà approfondito l'argomento.

È stato discusso dall'Assessore anche l'emendamento n. 6, che io ritengo di fondamentale importanza per il futuro turistico della Valle d'Aosta e per lo sviluppo dello sci nordico. Sicuramente lo sci nordico da solo non sostiene l'economia di un'intera vallata, ma è a completamento dell'offerta turistica ed è anche - come è stato detto dall'Assessore Viérin - un'iniziativa che va ad evitare lo spopolamento della montagna e a mantenere certe attività turistiche sul posto. Pensiamo ad alcune località cosiddette "minori" che danno un'offerta alternativa alle vallate, in cui vi sono singole attività alberghiere: questo permette di vivere a tali attività anche nei mesi di ottobre e novembre, altrimenti sarebbero attività sociali e non produttive. Guardate che in Valle d'Aosta è pieno di realtà di questo tipo. Chi tiene aperta un'attività alberghiera in un piccolo Comune, in certi periodi, svolge un'attività sociale e non imprenditoriale ed è lì che dovremmo andare a vedere con la detassazione di cui abbiamo parlato ieri. È tutto collegato. Un'iniziativa di questo tipo andrà sicuramente valutata per quello che è il suo ritorno, ma va portata avanti almeno per tre stagioni per vedere l'input che può dare e va supportata, anche con attività di promozione.

Noi siamo fortemente a favore di questa iniziativa.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (IC) - I collegamenti intervallivi appassionano molto il Consiglio. Anche diversi anni fa abbiamo fatto la stessa discussione e devo dire che, all'epoca, le posizioni di alcuni erano un po' diverse, ma a parte questo è una discussione che appassiona. C'è chi è intervallivo, chi è inter maggioranza come Restano e chi ritiene che magari, prima di dedicarsi ad investimenti di questo genere di centinaia di milioni, dobbiamo rimanere con i piedi per terra, perché gli investimenti vanno fatti per mantenere gli attuali standard di qualità negli impianti e di sicurezza degli impianti attuali, ma non prendiamo in giro i cittadini dicendo loro che si possono fare questi grandi investimenti che risolveranno i problemi dei territori di montagna. Questo è un aspetto per non prendere in giro i cittadini.

Detto questo, c'è una visione diversa dell'evoluzione del turismo sulle Alpi, vista una certa incoerenza tra quello che si ripete quando c'è l'assoluta conferenza in materia e quello che poi realmente si propone. Voler realizzare a tutti costi e a costi altissimi questi investimenti è prima di tutto irrealistico e, in prospettiva, anche dannoso, poiché il turismo in montagna sta andando in un'altra direzione. La priorità realistica è quella di mantenere gli attuali impianti in funzione sia sul piano della qualità dell'offerta che della sicurezza. Continuare ad alimentare i vari collegamenti come l'Aosta/Cogne o quello della Val d'Ayas è un modo per fare propaganda negativa, perché alimenta un'idea del turismo anacronistica rispetto all'evoluzione climatica e alla domanda turistica che sta rapidamente evolvendo, non va in quella direzione. Facciamo delle battaglie di retroguardia.

Présidente - La parole au collègue Marquis.

Marquis (SA) - Ritengo doveroso esprimere su questo punto importante anche la posizione di Stella Alpina. Noi siamo favorevoli all'evoluzione dell'offerta turistica, il turismo deve sapersi innovare, deve seguire una domanda che è in continua evoluzione. Viviamo in una realtà di montagna dove il fatturato della nostra regione e il benessere è dato soprattutto dal comparto turistico. C'è la necessità di offrire il nostro prodotto e ritengo che un mercato che evolve continuamente, un mercato dello sci che diventa sempre più globale ci pone anche di fronte a competitor che stanno sulle Alpi, pertanto noi viviamo di grande presenza di stranieri che sono sensibili all'offerta che dà la nostra regione. Riteniamo che queste iniziative possano essere degli interventi che valorizzano della realtà turistiche e che, come ha detto qualcuno prima di me, danno anche poi la possibilità ai centri minori di vivere un pochettino di luce riflessa per cercare di dare un po' di sviluppo all'economia delle piccole realtà.

Siamo favorevoli a questi interventi, perché bisogna guardare avanti, pur sempre nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio che sono le nostre grandi peculiarità. Essere contro allo sviluppo a prescindere, riteniamo che faccia perdere delle opportunità alla Valle d'Aosta. Pertanto siamo favorevoli ad interventi che possano consentire la crescita della nostra offerta turistica e al benessere nella nostra regione.

Présidente - La parole au collègue Rollandin.

Rollandin (UV) - Le thème de la liaison entre les vallées a déjà été bien énoncé, je pense qu'il n'y pas grand-chose à ajouter par rapport à ce qu'a été dit par les collègues, je le partage. En effet, qu'il y ait une liaison va dans la bonne direction, c'est-à-dire de réussir à mettre en évidence ce qu'on peut faire dans certains domaines, là où il y a la possibilité de faire cette activité. Je crois que cela va dans la bonne direction.

Credo che invece sia un po' più complesso il problema delle piccole stazioni. Qualcuno ha parlato della petizione che c'era ad Ayas, si è parlato di Antagnod, dell'esigenza di mantenere questo impianto, ma come quella di Antagnod, come ben sanno anche i colleghi, ce ne sono diverse altre: da Brusson a Cogne e a tutti gli altri Comuni che in qualche modo sostengono i piccoli impianti. Il ruolo delle due situazioni chiaramente non va confuso, perché i grandi impianti, i grandi domaine che hanno questa attrattiva collegata con una serie di investimenti importanti che sono stati fatti - investimenti come, non da ultimo, la funivia da Champoluc al Crest e i grandi impianti del Breuil Cervinia, di Courmayeur e di La Thuile - hanno dato la possibilità di avere appuntamenti nazionali e internazionali che hanno lanciato la nostra regione a livello mondiale. Io credo che non bisogna dimenticare anche questi aspetti, perché noi parliamo sempre dell'esigenza di far conoscere il nostro territorio, di far conoscere le attrattive della nostra Valle nel suo insieme, ma vanno aiutate. Non dimentichiamo però nemmeno le piccole stazioni, anche queste vanno sicuramente aiutate nell'ambito di una compensazione tra questa serie di impianti che, non a caso, si è voluto unificare sotto un coordinamento, e che non sono riunite se non come esigenza di valutare le singole posizioni e gli investimenti che si possono fare, quindi a misura d'uomo. Io ritengo che questo sia un elemento da considerare con grande attenzione, perché il fatto di avere quell'impianto nelle piccole realtà dà la possibilità anche a coloro che poi vengono a fare lo sci di fondo o altre attività durante l'inverno, è questo che tiene aperto il Comune. Non dimentichiamolo, perché sennò il Comune muore. I Comuni, le piccole realtà, purtroppo perdono la loro attrattiva e perdono gli abitanti se non c'è nulla che li possa attrarre, anche durante i periodi cosiddetti "morti", durante il periodo invernale. Noi su questo credo che abbiamo investito su tutti i settori. Le scuole, le piccole scuole di montagna avrebbero un senso se non ci fosse questo tipo di attività che le mantiene in vita? Il tutto è strettamente collegato, è un fatto culturale.

Anche nell'incontro della settimana scorsa sul clima e su tutto quello che ne deriva è stato ribadito il ruolo della montagna. Il ruolo della montagna non è asettico, non è in astratto, bisogna capire come riusciamo a mantenerlo e, per poterlo mantenere, dobbiamo aiutare anche le piccole stazioni, nel modo giusto, senza andare a fare investimenti fuori dal normale, ma cercando di guidare questi aspetti in modo tale che le comunità si sentano giustamente invogliate a mantenere il territorio e le abitazioni in modo adeguato, a creare investimenti che arricchiscano i residenti con la loro capacità di attrarre di volta in volta, anche attraverso specificità locali che vengono sempre di più in evidenza, in modo da mantenere la nostra realtà garantendo l'equilibrio a cui noi tutti teniamo.

Présidente - La parole à la collègue Morelli.

Morelli (ALPE) - Credo che la nostra situazione attuale sia figlia dei decenni passati, decenni in cui non si sono fatte scelte, in cui il modello di sviluppo turistico è stato un po' lo stesso per tutte le località. Negli anni Settanta abbiamo visto un fiorire di impianti di risalita dovunque, a basse quote, a mille metri. Ho presente la mia zona: Saint-Nicolas, Valgrisenche, Rhêmes, Valsavarenche, e tutte queste località hanno costruito il loro piccolo impianto di risalita anche con un'implicazione diretta dei cittadini che ci hanno messo del loro pure dal punto di vista finanziario.

Oggi credo che dobbiamo fare scelte diverse e riuscire a valorizzare le peculiarità di ogni singola località. Il modello di sviluppo deve essere diversificato, quindi dobbiamo avere anche la lucidità di capire quali sono le caratteristiche da sviluppare. Se vi sono località che possono favorire uno sviluppo dello sci, perché hanno impianti ad alte quote, è giusto valorizzarle. Secondo certe logiche la Skyway non sarebbe stata realizzata. La Skyway crea sviluppo, ma non solo per Courmayeur, bensì per tutta la regione. Credo quindi che si debba avere la lucidità di definire dove si vuole andare e quali scelte fare. Nel frattempo, se da un lato vi è la necessità di migliorare l'esistente, dall'altro bisogna anche porsi degli obiettivi di sviluppo e ritengo che il collegamento Ayas-Cervinia-Zermatt veramente possa ricoprire un valore, una valenza per tutta la regione. Parallelamente bisogna anche fare in modo che le piccole località possano trovare alternative, bisogna sviluppare altre attività: l'idea dell'accantonamento della neve per lo sci di fondo, anticipando la stagione, mi sembra un'ottima idea, ma vi è il trekking invernale. Ormai la gente cammina tutto l'anno e quindi certe valli possono puntare su questo, sulle ciaspole, alcune sullo sci-alpinismo. Non dobbiamo avere impianti necessariamente di risalita. Dobbiamo avere la capacità di avere ciò che forse in questi anni non abbiamo fatto, anche perché magari non ne avevamo l'esigenza: era un modello che andava bene per tutti. In questo senso credo che ci si debba porre di fronte alle questioni in modo un po' laico, andando a vedere effettivamente e a fare il conto dei pregi e dei difetti, degli svantaggi e dei vantaggi. Penso che in questo modo noi riusciremo a continuare a mantenere la popolazione nelle vallate minori anche, e non penso alle piccole stazioni a cui forse faceva riferimento il collega Gerandin, ma ad altre piccole vallate: quelle del Parco del Gran Paradiso, quelle di Valgrisenche, dove bisogna trovare altre possibilità.

Présidente - La parole à l'Assesseur Bertschy.

Bertschy (UVP) - Direi che il dibattito è stato ampio, articolato, ma riporterei il tema alla questione del collegamento che non è in alternativa ad altri progetti di sviluppo come quelli del car sharing elettrico, anzi. Le suggestioni pervenute, che sono quelle che le società si adoperino anche per sviluppare le strategie in questo senso, le porteremo al tavolo di lavoro.

Riguardo al tema della società Monterosa, del dibattito in corso in questi giorni sulle comunità più piccole - ricordo anche Champorcher -, la paura è che ci sia solo una logica di gestione di tipo economico. È vero che queste società oggi incidono "negativamente" sul bilancio totale della Monterosa, e proprio per quello che abbiamo detto, il fatto di mettere insieme le società per costruire ottimizzazione di gestione, ma anche una pianificazione nella strategia che permetta ai territori più piccoli di avere una propria economia; è quello che deve condurre gli amministratori della società Monterosa, in questo caso, ma anche gli altri amministratori, verso una politica che faccia crescere tutto il territorio. Siamo in fase di rinnovo di queste cariche e l'indicazione politica del Governo e della maggioranza sarà molto chiara: sarà quella di cercare, nella logica che deve stare nell'autonomia di gestione di una società, di porre bene attenzione alle località minori, perché non si tratta solo di chiudere un impianto, poiché un impianto si porta dietro anche la chiusura di un albergo e di tutto il resto. Nel conto economico della società la valutazione è quindi ben più ampia della semplice perdita di esercizio di un impianto piuttosto che di un altro. La nostra indicazione in tal senso è molto chiara.

Certo è che dobbiamo porci verso una programmazione che ci veda far evolvere certe stazioni verso mercati magari diversi, ma le evoluzioni si fanno quando le condizioni di occupazione e di sviluppo economico ti permettono di sostenere che i territori non vengano privati della loro ricchezza. Ci stiamo muovendo in questo senso e per tutto il resto avremo modo di discuterne.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. 5. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 35

Favorevoli: 7

Contrari: 28

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'esame dell'emendamento n. 6. Credo sia stato già dibattuto nella discussione precedente, quindi lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 7

Favorevoli: 7

Astenuti: 28 (Aggravi, Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Sammaritani, Sorbara, Spelgatti, Testolin, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'emendamento n. 7. La parola al collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - A nome della Lega - e credo di poter estendere anche a MOUV' questa dichiarazione di voto -, a proposito della dispersione scolastica e delle politiche per la lotta a questo fenomeno così importante, noi sappiamo - e io per primo, essendo stato fino a poco tempo fa Assessore all'istruzione - che ci sono già in campo delle politiche e delle strategie per combattere questo fenomeno.

Crediamo comunque che questa formulazione sia comunque un elemento di stimolo alla politica su un tema così importante, le strategie dell'istruzione valdostana. In quest'ottica, quindi, pur sapendo che esistono già strategie importanti in atto, voteremo a favore di tale emendamento.

Présidente - La parole à l'Assesseur Certan.

Certan (ALPE) - Riguardo a questo emendamento la maggioranza si asterrà ritenendo di avere esplicitato già ieri, con l'ordine del giorno portato dalla collega Russo, la nostra attenzione per quanto riguarda il fenomeno della dispersione scolastica e dell'abbandono scolastico. Nel DEFR è esplicitato nei punti primo e quinto e all'interno di questi punti vi sono già diverse azioni messe in atto, anche precedentemente. Tra le altre cose c'è un punto relativo al miglioramento, alla trasformazione degli edifici scolastici e delle relative attrezzature che, a nostro avviso, in questo emendamento non hanno molto senso.

Il nostro sarà pertanto un voto di astensione.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti : 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Sorbara, Testolin, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'emendamento n. 8. La parola all'Assessore Certan.

Certan (ALPE) - Questo emendamento che tratta des adaptations e riprende questo tema, chiede in particolare la costituzione di un tavolo di confronto, ma è già stato creato, c'è, è da riattivare e sicuramente nel mese di gennaio lo convocheremo. Era già previsto che ci fossero rappresentanti anche dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado e credo sia già stato istituito - la collega Rini potrà confermarlo - nella passata legislatura. Ricordo che gli ultimi dibattiti tra marzo e aprile erano proprio su tale aspetto, quindi riteniamo che non aggiunga nulla a quanto già si sta facendo.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (IC) - Questo è un documento programmatico e la richiesta di inserire uno specifico punto in questo senso veniva proprio per voler dare importanza e sottolineare un tema che è stato al centro del dibattito all'interno del mondo della scuola in questi due anni. Il tavolo di confronto con i rappresentanti delle scuole di ogni ordine e grado, che deve essere - come ha appena detto l'Assessore - riattivato, deve essere un tavolo permanente e soprattutto deve permettere, a chi ne fa parte, di lavorare non solo sulle adaptations tout court, ma anche proprio sulla partecipazione dei vari attori alla costruzione di questo modello della scuola valdostana che deve essere più partecipato di quanto non lo sia stato in passato.

C'era un altro punto all'interno dell'emendamento che sottolineava l'importanza di trovare metodi e strategie per puntare ad un sistema scolastico che implementi, che davvero vada nell'ottica di una migliore conoscenza della lingua francese, perché non possiamo prescindere dal fatto che la parità delle due lingue nella pratica non è cosa reale; quindi, se si vuole andare in questa direzione, occorre lavorare diversamente. Non c'era solo il punto riguardo al tavolo.

Vorrei aggiungere - non ho fatto in tempo ad intervenire prima - che la questione del miglioramento della trasformazione degli edifici scolastici e delle relative attrezzature non è al di fuori di un discorso riguardante la lotta alla dispersione scolastica. Credo che su questo ci sarà modo e tempo di tornare nelle Commissioni, non rubo ulteriore tempo ora.

Presidente - La parola all'Assessore Certan.

Certan (ALPE) - Ha ragione, collega Minelli, c'era l'altro punto, ma noi consideriamo di averlo trattato nel DEFR, al punto 2: "maintien et valorisation de la Région dans le cadre de son propre système d'éducation, des spécificités et du caractère unique de son modèle pédagogique". A livello metodologico riteniamo sia da rivedere non solo il bilinguismo, ma anche il plurilinguismo. La previsione di un centro di ricerca che riprenda in mano tutta la parte didattica, pedagogica e quindi non solo la parte amministrativa o assicurativa, ma anche tutto l'aspetto dell'insegnamento - che non è sicuramente stato tralasciato negli anni, ma che ha bisogno di un nuovo élan - sarà sicuramente all'ordine del giorno. Non ritorno sull'altro punto, ci sarà occasione di parlare degli edifici anche in un prossimo emendamento.

Il nostro voto sarà di astensione.

Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento. Metto in votazione l'emendamento n. 8. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti : 7

Favorevoli: 7

Astenuti: 27 (Aggravi, Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Sammaritani, Sorbara, Spelgatti, Testolin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo all'emendamento n. 9. La parola all'Assessore Certan.

Certan (ALPE) - Su questo emendamento manteniamo la votazione di astensione, anche se mi permetto di dire che sarebbe da riformulare, poiché non corretto. È solo lo statuto dell'Università, tramite l'articolo 8, che può cambiare il Consiglio e il Senato dell'Ateneo. Non ritengo opportuno scriverlo in un DEFR di programmazione, senza averne in qualche modo parlato e averlo condiviso anche con l'Ateneo, quindi non può essere trattato in questo modo. Ricordo inoltre che per quanto concerne i vertici, per sganciare l'Università dal diretto controllo della Giunta, se lei parla del Presidente della Regione in quanto Presidente dell'Università, c'è una legge regionale in merito, pertanto bisognerebbe intervenire con delle modifiche sull'incompatibilità. È ancora un altro settore, quindi credo possa essere accolto.

Il nostro sarà quindi un voto di astensione. Non siamo peraltro così sicuri che in questo modo si possa dare una stabilità. Non so se sia instabile in questo momento l'Università, forse possono essere messe in campo altre azioni che magari sostengano o ne rilancino le attività, ma credo non ci siano stati segnali di instabilità in tal senso. Credo però sia anche giusto sottolineare l'indipendenza dell'Ateneo e lo statuto, in particolare all'articolo 8, su questo è chiaro.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (IC) - Non ho compreso molto l'argomentazione dell'Assessore, che mi è parsa un po' confusa. Il discorso relativo al Consiglio dell'Università, che deve essere sganciato dal controllo della Giunta, riguarda anche la questione delle nomine delle persone che devono farne parte. Recentemente abbiamo visto che con la passata maggioranza si era aperto un dibattito in questo senso, una volontà di affrontare proprio la questione del Presidente dell'Università. C'è una legge che prevede che la presidenza dell'Università e della Regione sia affidata alla stessa persona, ma credo che anche in tal senso ci debba essere la volontà di operare dei cambiamenti.

L'emendamento riguardava proprio le nomine e il fatto di avere un Consiglio scelto tra i membri dell'Ateneo mi sembra dia più stabilità all'azione dell'Ateneo nel suo complesso.

Presidente - La parola all'Assessore Certan.

Certan (ALPE) - Collega Minelli, cercherò di essere più chiara: così come formulato, questo emendamento non è accettabile, poiché l'articolo 8 dello statuto dell'Università prevede altre cose. Vi è una legge e quindi bisogna fare delle modifiche di legge, se intendete portare avanti questo discorso.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (IC) - Vorrei solo precisare che condivido la prima parte, anche perché avevamo presentato un'interpellanza sull'argomento allo scopo di sottolineare la necessaria indipendenza dell'Ateneo valdostano e di tutti gli Atenei dalla politica.

Vorrei però soffermarmi sulla seconda parte: non la ritengo opportuna, perché è un po' fantascientifica. La nostra Università non ha tutti i dipartimenti necessari per coordinare e per monitorare l'attività educativa, semmai quella primaria e poco più, salvo mirabili eccezioni di docenti universitari del Dipartimento di scienze politiche che per anni hanno collaborato con i Licei valdostani e che ora però hanno smesso, come lamentano i colleghi delle scuole superiori, perché l'attività non è più stata finanziata dall'Università ed è quindi stata scoraggiata. L'Università della Valle d'Aosta potrebbe dunque collaborare, ma soltanto in parte, anche perché sarebbero escluse per esempio tutte le discipline scientifiche in senso stretto: pensiamo alla matematica, alla fisica e alle scienze.

Non è però questo il punto più rilevante che vorrei sottolineare. Ciò che voglio dire è che l'Università comunque non può e non deve assumersi questa attività di formazione dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado se non marginalmente, perché i suoi scopi sono tutt'altro: sono la ricerca e la didattica a livello accademico. Tutto il resto è un corollario a cui non possiamo pretendere di piegare l'Università. Allo stesso modo non credo che questo ruolo possa essere svolto dall'Ufficio autonomia scolastica, dove il personale che va à la retraite non viene sostituito. Voglio farvi un esempio pregnante che conosco molto da vicino, a cui penso anche con rammarico: il projet ESABAC, projet interministeriale di cui abbiamo già parlato per l'ottenimento del diploma binazionale franco-italiano, projet su cui la Sovrintendenza agli Studi ha investito nel tempo molte risorse finanziarie, oltre che umane, precisamente dal 2004 quando la nostra Regione era all'avanguardia in Italia come Regione sperimentatrice e formava i suoi docenti, e lo ricordiamo con grande orgoglio: da Sèvres fino alla Côte d'Azur. Ora, invece, in mancanza di risorse finanziarie ma soprattutto forse umane, quel progetto langue.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Per mozione d'ordine.

Vorrei sapere da lei, Presidente Rini, quante volte può intervenire un Assessore su un emendamento; è solo per capire, perché se interviene in dichiarazione di voto, ha una dichiarazione di voto, giusto? Se è così, anche se per caso non si spiega bene e un Consigliere fa rimarcare il fatto che non è chiara la spiegazione, questo non dà diritto ad una nessuna replica, credo. Presidente, per favore, non cominciamo come l'altra sua presidenza - che ricordo ancora con estremo piacere - nella quale ci siamo scontrati praticamente ad ogni Consiglio, faccia rispettare il Regolamento per favore!

Presidente - Collega Cognetta, io accolgo il suo suggerimento sul rispetto dei tempi. Ho invitato i colleghi, Governo compreso ovviamente, a rispettarli perché, se c'è un regolamento, questo deve essere applicato e valere per tutti. Nel caso specifico l'Assessore Certan non aveva utilizzato tutti i minuti del suo primo intervento e ha fatto una puntualizzazione su quanto aveva sollevato la collega Minelli. Così come ieri - e me ne scuso - abbiamo effettivamente concesso più tempo ai colleghi Assessori, ma questo perché avevamo accorpato comunque diversi atti in un'unica discussione e quindi abbiamo ritenuto opportuno dare il tempo a quest'Aula di esprimersi.

Comunque ha assolutamente ragione sul rispetto dei tempi e del Regolamento e, anzi, colgo l'occasione per invitare tutti i colleghi, ivi compresi i membri del Governo regionale, ad attenersi al Regolamento.

Cognetta (MOUV') - Per "rimozione" d'ordine...

Presidente - Anche questo non è proprio attinente al Regolamento, comunque... prego.

Cognetta (MOUV') - Mi faccia capire bene, mi devo premunire di una sveglia e contare tutti i minuti di tutti gli interventi di ogni singola persona? Perché lei comprende a questo punto che, se io volessi confutare ciò che dice lei, lei dovrebbe far apparire su questo schermo i minuti esatti restanti, cosa che non accade. Cosa faccio: comincio a contare i minuti di ciascuno? Non è così, mi dispiace. Questo è un adattamento che lei sta facendo e la pregherei per cortesia di mantenere un atteggiamento corretto per tutti.

Presidente - Ha ragione, ma le ricordo, senza entrare in polemica, che questo lavoro ovviamente non lo dobbiamo fare noi, c'è un ufficio preposto che controlla esattamente il minutaggio di ogni intervento; non appare, ma loro ce l'hanno nel conteggio. Comunque grazie e ribadisco l'invito che ho fatto.

Non ci sono più richieste di intervento sull'emendamento in discussione, pertanto pongo in votazione l'emendamento n. 9. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Pulz, Restano, Rini, Rollandin, Russo, Sammaritani, Sorbara, Spelgatti, Testolin, Vesan, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Emendamento n. 10. La parola al collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - A nome della Lega esprimo la nostra non contrarietà alla prima parte di questo emendamento, cioè al valutare un'azione di rafforzamento e creazione dei due poli concentrati su Aosta e Verrès.

Però, siccome c'è anche la parte riguardante l'individuazione di azioni alternative alla costruzione della nuova scuola in regione Tzamberlet, in comune di Aosta, che è stato uno degli elementi principali del nostro Governo, il quale peraltro ha individuato una strategia particolare, vale a dire quella di andare a creare una Commissione che facesse esattamente tali valutazioni proprio in quest'ottica e quindi, nell'ambito di dette valutazioni, anche le varie azioni alternative (soprattutto una, in particolare, che è quella di valutare se non fosse più opportuno invece pensare ad una rivalutazione del polo scolastico di via Torino in Aosta), noi ci asterremo su questo emendamento.

Présidente - La parole à l'Assesseur Certan.

Certan (ALPE) - Il collega Sammaritani ha in parte sottolineato quanto anch'io volevo evidenziare.

Aggiungo che, per quanto riguarda Verrès, è iniziato l'iter legato alle aree interne di questo studentato, quindi capiamo e penso sia ancora migliorabile il verbo rafforzare; il rafforzamento può essere sempre fatto e ne terremo conto, anche se crediamo che questa azione sia già in corso.

Per quanto riguarda Aosta, ci sono i lavori di ristrutturazione del Liceo scientifico collegato, che è comunque nella zona e nel polo vicino al Convitto. In quella zona vi è anche l'interessante struttura del Saint-Bénin e su quella ci prendiamo l'impegno di approfondire nei prossimi mesi, sicuramente coinvolgeremo pure la Commissione.

Ci asterremo sull'emendamento.

Présidente - La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Per dichiarare il nostro voto favorevole a questo emendamento, in quanto crediamo che vadano rafforzate queste possibilità per gli studenti, soprattutto per ciò che riguarda le vallate laterali. Di conseguenza siamo a favore di un emendamento che prevede la possibilità di creare convitti o comunque immobili nei quali poter far soggiornare gli studenti che frequentano le scuole.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (IC) - Vorrei specificare che questa espressione notata dall'Assessore, "rafforzare l'azione per la creazione di due poli scolastici", non riguardava soltanto la questione dello studentato previsto e inserito nella strategia "area interna bassa Valle", ma era perché nel DEFR, che si occupa della programmazione dei prossimi tre anni, pensare alla creazione di strutture di accoglienza per studenti significa anche, già sin da subito, pensare a risolvere in parte il grosso problema della presenza in questo momento. Io parlo soprattutto della situazione della bassa Valle, perché la conosco meglio: Verrès in questo momento non ha le strutture adatte per accogliere un gran numero di studenti. Non parlo soltanto del convitto e del pernottamento, ma di tutto ciò che fa da corollario alla presenza di un numero di studenti così alto in quella zona che ha sicuramente creato problemi notevoli. Le famiglie si lamentano moltissimo della situazione, del fatto che la grande quantità di studenti che gravitano nel comune di Verrès attorno alle scuole non è stata adeguatamente presa in carico. Ci sono ragazzi di tutte le età, ci sono coloro che frequentano ovviamente la scuola media, ma anche il biennio delle superiori e quelli più grandi. In particolare, in questi ultimi dodici mesi, si sono create situazioni di disagio. Prendere in carico questa preoccupazione, pensando anche a strutture non definitive come quelle che invece rientrano nel progetto del polo ma rafforzare l'azione per occuparsi di questa situazione, andava in quell'ottica.

Per quanto riguarda invece l'individuazione delle azioni alternative alla costruzione della scuola, l'Assessore ha citato anche il centro Saint-Bénin che può essere una delle alternative, così come la scuola di via Torino.

Présidente - On peut mettre en votation l'amendement n° 10. La votation est ouverte. La votation est fermée.

Résultat de la votation:

Présents: 35

Votants: 10

Pour: 10

Abstentions: 25 (Aggravi, Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Distort, Farcoz, Fosson, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Sammaritani, Sorbara, Spelgatti, Testolin, Viérin)

Le Conseil n'approuve pas.

On passe à l'examen de l'amendement n° 11. La parole à l'Assesseur Bertschy.

Bertschy (UVP) - L'emendamento non è accoglibile nella misura in cui i tempi di discussione del piano regionale dei trasporti sono assegnati dalla legge, che tra l'altro prevedono di non limitare la possibilità di discussione del piano regionale, anzi, di aprire una consultazione trasparente con tutti i soggetti, con i cittadini e le imprese che hanno voglia di portare il loro contributo. Da un lato non possiamo pertanto definire dei tempi che sono già definiti dalla legge e, dall'altro, non ci sembra corretto limitare la discussione di questo importante documento - che tra l'altro è atteso da tempo - solo ad alcuni soggetti portatori di interessi.

Présidente - Il n'y a plus d'interventions. On peut mettre en votation l'amendement n° 11. La votation est ouverte. La votation est fermée.

Résultat de la votation:

Présents: 35

Votants: 7

Pour: 7

Abstentions: 28 (Aggravi, Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Sammaritani, Sorbara, Spelgatti, Testolin, Viérin)

Le Conseil n'approuve pas.

On peut passer à l'examen de l'amendement n° 12. La parole à l'Assesseur Bertschy.

Bertschy (UVP) - Accoglieremmo l'emendamento se fosse possibile emendarlo: qui voi chiedete di poter discutere il programma strategico entro i primi quattro mesi del 2019, ma noi vi chiederemmo di allungare i tempi a sei mesi, al primo semestre. Sappiamo che tale programma avrebbe già dovuto arrivare in Aula, quindi chiederei un po' di tempo per completare il lavoro che si sta facendo. L'impegno è quello di mettere un tempo e di portare il programma alla discussione delle Commissioni e del Consiglio. Se c'è la disponibilità ad emendare, da parte nostra c'è la disponibilità a lavorare in questa direzione.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (IC) - I tempi, come abbiamo avuto modo di dire più e più volte, sono esageratamente ampi, perché questo programma è stato depositato da tempo e c'era la possibilità di esaminarlo in precedenza; è una questione di volontà e finora non c'è stata in maniera evidente.

Ciò detto, proprio perché ci interessa arrivare all'approvazione, accettiamo la proposta di emendamento e auspichiamo vivamente che questi sei mesi vengano finalmente rispettati, affinché si arrivi entro questo termine ad un'approvazione che si attende veramente da troppo tempo.

Presidente - Metto quindi in votazione l'emendamento n. 12, come subemendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti : 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Passiamo all'esame dell'ultimo emendamento presentato dai colleghi Minelli e Bertin, il n. 13. La parola all'Assessore Bertschy.

Bertschy (UVP) - Accetteremo l'emendamento in modo da concludere in bellezza questa lunga sfilza di emendamenti, sottolineando però il fatto che assumiamo un impegno senza quello che poi è il protagonista principale di tutta questa discussione, perché sappiamo bene che la proprietà dell'infrastruttura non è regionale. Pertanto i tempi delle nostre discussioni devono tenere conto anche di quello che RFI intende portare avanti con noi. L'impegno di arrivare ad una progettazione sull'elettrificazione politicamente non si può che assumere e portare avanti.

Ho letto per le vie brevi e mi sono confrontato con alcuni colleghi dei Cinquestelle, ma sarà mia cura sentire anche la Deputata Tripodi al riguardo di alcune notizie apparse rispetto al suo lavoro per un contratto di programma tra Ministero e RFI. Noi non abbiamo trovato in questo senso ancora documentazione definitiva in merito, però sarà nostra cura sentire il lavoro che sta facendo, così come coinvolgere anche il Senatore Lanièce. C'è necessità di far capire a tutti che l'infrastruttura ha bisogno di forti investimenti e l'elettrificazione è uno di questi, ma non solo. Noi ci siamo impegnati: il 27 dicembre incontrerò l'Assessore ai trasporti della Regione Piemonte, Balocco, riguardo ad un accordo, un vecchio APQ, dove sono ancora destinati 7 milioni di euro che anche la Regione Piemonte ha intenzione di utilizzare; c'è tutta una discussione in corso sulla Porta del Canavese e tra l'altro abbiamo inserito un passaggio nel DEFR.

L'impegno è di far decollare finalmente la progettazione per l'elettrificazione, oggi che sono stati compiuti tutta una serie di studi rispetto all'occupazione delle stazioni di derivazione elettrica e dell'incidenza che queste hanno sui territori; è un impegno che politicamente non possiamo che sostenere, perché l'arrivo dei bimodali migliorerà la situazione per un periodo, ma l'investimento sulle infrastrutture è quello che garantirà l'ammodernamento definitivo di un'importante via di accesso alla nostra regione. Pertanto da parte nostra ci sarà uno stimolo nei tavoli di lavoro tecnici e politici affinché questo possa essere fatto. È un impegno che ci si prende anche per conto di RFI, quindi non è un incarico che potrà dare la Regione, ma la Regione potrà stimolare continuamente in questa direzione.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Per significare che già in passato erano state messe a disposizione delle infrastrutture ferroviarie importanti somme da parte del Ministero e anche da parte del Gruppo 4 di EUSALP, che poi non hanno visto un impegno diretto sulla nostra rete ferroviaria. È encomiabile il lavoro portato avanti dai nostri rappresentanti a Roma e il passo successivo sarà quello di riuscire tutti insieme a far destinare una parte di questi soldi alla nostra tratta. Convengo con quanto detto dall'Assessore: è un impegno politico. Adesso il Ministero, per mano di RFI, dovrà destinare risorse che mi auguro siano sufficienti, ma potrebbe anche essere che non lo siano. Oltretutto mi permetto di dire che la fase è in evoluzione: coordinare le scelte sulla Porta del Canavese con la Lunetta di Chivasso e infine con l'elettrificazione non mi sembra una cosa così semplice. Sarà molto importante l'incontro che l'Assessore avrà con il collega della Regione Piemonte.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (IC) - Vorrei ringraziare l'Assessore per quanto detto e per l'impegno da parte della Regione. È ovvio che non possiamo fare i conti con un altro attore, ma è importante a mio parere che ci sia quest'assunzione di responsabilità. Certo, come diceva l'Assessore Restano, non sarà semplice coordinare tutte le varie questioni, però credo che un atto di volontà in questo senso sia fondamentale.

Anch'io informalmente ho sentito la Deputata Tripodi: pare davvero che la questione dell'accordo stia andando avanti e credo che a breve ci sarà anche la proposta di un incontro per gli amministratori con l'amministratore delegato di RFI.

Presidente - Metto in votazione l'emendamento n. 13. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Passiamo ora all'emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, già illustrato. La parola all'Assessore Borrello.

Borrello (SA) - L'emendamento da voi proposto si articola su due aspetti. Il primo è caratterizzato dall'attività legata alle politiche di marketing per quanto riguarda le aziende valdostane, quindi noi siamo d'accordo di andare ad incentivare le sinergie all'interno del territorio valdostano in merito alle aziende sul nostro territorio. Il secondo aspetto è più legato all'Assessorato che io ho l'onore di rappresentare in questo momento, è legato alle politiche ambientali di sostenibilità in senso stretto, in linea con quanto già attuato in questi anni e così come già ribadito nell'ordine del giorno ieri presentato dal collega Farcoz e votato all'unanimità: andare a tutelare il discorso di risorsa e riserva idrica del nostro territorio in un concetto di gestione di questa risorsa al fine di andare a tutelare gli usi umani, agricoli, zootecnici e ambientali. È quindi un ragionamento di sostenibilità ambientale già da noi ampiamente valutato, è un percorso già in itinere, e la vostra esigenza di andarlo a dettagliare all'interno di un documento programmatico come quello del DEFR ci vede d'accordo, dopo un confronto con i colleghi della Giunta e della maggioranza.

Presidente - La parola al Consigliere Mossa.

Mossa (M5S) - Eventualmente, se lo vogliamo emendare... lo approvate così? Grazie.

Presidente - Metto in votazione l'emendamento del Movimento 5 Stelle. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Ora possiamo passare alla votazione del DEFR nel suo complesso, come emendato dalla II Commissione e con gli emendamenti che sono stati votati questa mattina. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 21

Favorevoli: 18

Contrari: 3

Astenuti: 14 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Il Consiglio approva.