Oggetto del Consiglio n. 260 del 20 dicembre 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 260/XV - Interpellanza: "Valutazioni in merito all'erogazione di finanziamenti da parte di Finaosta all'Azienda Cioccolato Valle d'Aosta S.p.A.".
Rini (Presidente) - Punto 27 all'ordine del giorno. La parola al consigliere Ferrero per l'illustrazione.
Ferrero (MOUV') - È un peccato che non si possa dare un titolo alle interpellanze e alle interrogazioni, però in questo caso ci starebbe bene "cose turche", perché a vedere come è nata la questione del subentro nella ex Feletti, molti interrogativi si pongono. La cosa risale a quando il Presidente della Regione dell'epoca, assieme all'Assessore alle attività produttive del tempo, iniziano a prendere contatti con questa ditta turca. L'Assessore va addirittura in Turchia per vedere gli impianti, per rendersi conto di quella che è la situazione, ma il Presidente in quel caso non lo accompagna. Fatto sta che dopo questi pourparler ecco che sorge un improvviso amore tra l'Amministrazione regionale dell'epoca e la società capofila che si chiama Captain Gida, società turca, e una serie di sedicenti investitori turchi che entreranno a far parte poi della Cioccolato Valle d'Aosta S.r.l.
Io mi sono posto alcuni quesiti riguardo a questa operazione, che riguardano soprattutto i dipendenti. Alla luce di tutto quello che vi dirò, l'operazione messa in atto sembra una "PPF", una presa per i fondelli. Ho acquisito la documentazione dalla Finaosta - ci tengo a dirlo - prima che la Corte dei Conti iniziasse un'indagine sull'attribuzione del mutuo a questa società, quindi il punto in cui chiedo l'eventuale intervento presso la Corte dei Conti è già superato. Però è interessante vedere come vengono distribuiti i soldi per fare impresa, dato che qualcuno si è gonfiato qui come un tacchino e ha parlato di "noi i soldi li diamo alle imprese per creare occupazione".
Andatevi a vedere la documentazione - c'è la questione della riservatezza che io voglio rispettare, per carità! -, andatevi a vedere l'istruttoria valutativa che è stata fatta da Finaosta per concedere i 4 milioni di euro. Tra l'altro 4 milioni di euro che sono garantiti, pensate un po', dall'immobile che la società turca ha pagato 3,9 milioni e che Finaosta valuta 5 milioni di euro alcuni giorni dopo. Io non lo so, è vero che alle volte c'è una ripresa del mercato immobiliare, ma che ci sia stata una ripresa del genere mi sembra strano.
Tra le altre cose qui c'è, secondo me - non la chiamo di responsabilità, perché siamo vicini a Natale - una parte di disattenzione politica e una parte di disattenzione tecnica. La disattenzione politica. È mai possibile che con le realtà che abbiamo vicino a noi in Piemonte (Caffarel, Venchi, Novi, senza scomodare la realtà gigantesca che è la Ferrero), con le realtà di produzione di cioccolato che abbiamo nelle vicinanze con la Svizzera - anche in Francia, ma gli svizzeri sono i maggiori consumatori di cioccolato al mondo - è possibile che nessuno abbia fatto un'indagine di mercato per vedere se si poteva fare una partnership con una di queste aziende più vicine? Bisogna prendere l'aereo e andare in Turchia? È vero che ormai il collega Rollandin ci ha abituati a viaggi quasi interplanetari: dalla Turchia all'Estremo Oriente buon sangue non mente, potremmo anche coniare questo detto. Quindi c'è questo spaziare a trecentosessanta gradi che noi conosciamo già. Ricordate Conner? Mister Conner, che fine ha fatto la Conner, ve lo ricordate? Vi ricordate altre aziende che avevano delle compartecipazioni giapponesi? Che fine hanno fatto? Che fine ha fatto l'occupazione e gli investimenti che ha fatto la Regione in queste aziende? C'è una specie di cimitero in bassa Valle, in cui si potrebbero mettere delle croci su tutte le aziende che hanno aperto e chiuso. Ovviamente, non saranno andate così le cose, ma a qualche lavoratore saranno state fatte delle promesse che poi non sono state mantenute.
Riprendo. Andate a vedere che cosa c'è scritto in questa istruttoria valutativa, laddove vengono definite alcune caratteristiche di questa società che sono molto generiche. Non c'è niente di solido. Addirittura, per condire un po' una pietanza che era proprio insipida, si inserisce una lettera di patronage. Ma che cos'è una lettera di patronage? Io sono andato a vedere: quando tu hai una nuova società che si costituisce e ha dei soci turchi, a livello di garanzie avrai fatto il viaggetto e sarai andato a vedere, questo non lo so, ma hai bisogno di un qualcosa che ti dia un po' di sostegno e allora ti fai una lettera di patronage, che è una lettera di presentazione in cui un soggetto, che alle volte è la holding che controlla questa società, dice "tenuto conto di questo e di quello io garantisco che questi sono solvibili e dico che pagheranno fino all'ultimo momento". Io mi sono fatto un giro e ho visto che queste lettere di patronage non sono degli avalli, non sono una garanzia reale, sono un qualcosa su cui c'è una giurisprudenza che va su e giù. All'interno poi sempre dell'istruttoria valutativa io trovo, ahimè, una deroga: per questa società turca si passa dal 70 per cento di finanziamento alla deroga del 10 per cento in più. Ma perché? Io malevolmente potrei dire che così con il mutuo si sono coperti tutte le spese e quindi non hanno tirato fuori quasi neanche un quattrino rispetto a quanto devono prendere.
La cosa più bella è vedere il rating che Finaosta ha attribuito a questa società e, senza essere un esperto di società e di rating, il rating è "soddisfacente". Noi pensiamo veramente che un istituto di credito normale avrebbe potuto finanziare un'operazione del genere? Io penso di no. Certo, se si va a vedere il prospetto in cui la società turca ti diceva "cinque dipendenti, dieci dipendenti tra sei mesi, venticinque dipendenti tra un anno e mezzo, centoventi tonnellate di cioccolato...", ma chi le ha mai viste? Non ho mai visto neanche una tavoletta io di questo cioccolato! Il piano non si può dire che sia economico. Comunque la documentazione fornita, secondo me, è largamente insufficiente, tant'è vero che nella stessa istruttoria valutativa alla fine vengono sollevate delle questioni e subito qualcuno mette le mani avanti e dice che sulla lettera di patronage c'è comunque un'alea. E che vuol dire "alea" qui, in Valle d'Aosta, quando si parla di imprese? Che svolazzano i soldi della pubblica amministrazione.
Presidente - La parola all'Assessore Testolin per la risposta.
Testolin (UV) - Ho ascoltato con attenzione l'esposizione di un argomento che a me sinceramente non fa ridere come faceva sorridere i suoi vicini di banco, perché penso che questo tipo di tematiche meritino la serietà dovuta; se poi lei ha piacere di presentarli in un modo più satirico e romanzato, noi ne prendiamo atto. Per quanto mi concerne, non è il modo di approcciare le criticità che fanno parte di un percorso, di cui mi trovo a rispondere in una situazione che ho dovuto, per quanto possibile, approfondire nel dettaglio per conoscerla, così come lei ha già avuto modo di fare con l'accesso agli atti e di verificare determinate situazioni con il "116". Mi stupisce peraltro che, vista questa sua competenza sia in ambito di istruttoria di determinati passaggi a livello amministrativo, sia di conoscenza dei mercati nazionali e internazionali, non abbia a suo tempo messo la sua professionalità a disposizione di un Governo che, peraltro, aveva accorpato due Assessorati dei quali uno era stato poi inserito assieme alle finanze in modo da poter gestire in maniera corretta, da parte sua, vista questa lungimiranza, tutta una serie di situazioni che giudica critiche. È inutile che continui a parlottare, io l'ho ascoltata con discrezione e poi rispondo quando mi è data la possibilità di farlo. Peraltro le risponderò su cose che lei già conosce, quindi sinceramente non si deve aspettare chissà quali valutazioni; però, se permette, certi passaggi si possono fare con le domande e con le risposte, non è autorizzato solo lei a parlare.
Per quanto riguarda le risposte in merito a quanto indicato nella premessa dell'interpellanza, solo per chiarezza si evidenzia che il prezzo di acquisto dell'immobile è stato pari a 3,9 milioni di euro, imposte e oneri notarili per 170 mila euro, ovvero complessivi 4,07 milioni di euro, sostenuti attraverso il mutuo ipotecario di durata quindicennale da Finaosta per 3.497.498 euro e con i fondi versati dai soci da Cioccolato VdA in acconto per euro 572.502. Il valore dell'immobile - come già sottolineato dal collega Ferrero - di euro 5 milioni è stato stimato da alcuni periti sulla base dei valori di mercato con lo scopo di valutare la consistenza patrimoniale ai fini dell'iscrizione ipotecaria a garanzia dei finanziamenti concessi. In sintesi, il finanziamento concesso da Finaosta destinato all'acquisto dell'immobile industriale è inferiore di 402.502 euro, oltre agli oneri fiscali e notarili, rispetto al prezzo di compravendita.
"Se è stato effettivamente acquistato un nuovo impianto di imballaggio del valore stimato di 250 mila euro che faceva parte del finanziamento concesso": in merito agli investimenti in macchinari e in attrezzature, si evidenzia che il finanziamento di euro 500 mila della durata di cinque anni era destinato alla parziale copertura di investimenti iniziali previsti di euro 650 mila, oltre IVA, ovvero euro 400 mila, oltre IVA, relativi all'acquisto di uno stock di macchinari e attrezzature da Feletti 1982 S.r.l. in liquidazione, oltre ad euro 250 mila relativi alla previsione d'acquisto di un macchinario di imballaggio. In merito a quest'ultimo investimento, la società Cioccolato VdA ha optato per l'acquisto di un macchinario di imballaggio modello TMB Horizontal Machine and 90 Degree del costo di circa 104 mila euro, oltre IVA, diversamente da quanto inizialmente previsto. La fornitura del macchinario di imballaggio è avvenuta presso lo stabilimento di Pont-Saint-Martin in data 6 luglio 2017 e la corretta contabilizzazione, oltre alla presenza in azienda del macchinario, è stata certificata dal presidente del consiglio sindacale della società. A completamento del piano iniziale di investimenti, i macchinari previsti e in parte i finanziamenti del mutuo Finaosta S.p.A. è presente un'etichettatrice industriale modello Videojet 1630 standard 60 micron, per euro 9 mila. La corretta contabilizzazione, oltre alla presenza in azienda del macchinario, è stata certificata dal presidente del collegio sindacale della società.
"Se sussiste, ed in caso affermativo in che misura, una situazione di morosità nei confronti di Finaosta S.p.A. relativamente alla restituzione delle rate del mutuo concesso all'azienda Cioccolato VdA": alla data del 4 dicembre risultano insolute le rate del 28 gennaio 2018 e del 27 luglio 2018, per complessivi euro 264.631,80 euro.
"Quali sono stati ad oggi gli incassi, la produzione industriale e le misure aventi riflessi positivi sull'occupazione derivanti dall'erogazione del citato finanziamento": nell'esercizio 2016, primo bilancio della società Cioccolato VdA relativo esclusivamente ai cinque mesi di attività prevalentemente destinata alla presa in possesso dell'immobile acquistato il 28 luglio 2016 e al ripristino della funzionalità dei macchinari e gli impianti in esso presenti, non sono state registrate fatture attive ed il valore della produzione di euro 157.609 era riferito esclusivamente alla voce "incrementi di immobilizzazioni per lavori interni". Al 31/12/2016 risultavano assunti cinque dipendenti, con un costo del personale complessivo di euro 98.566 e la perdita di esercizio è risultata pari a 84.255; il capitale sociale risultava pari a euro 900 mila. Esercizio 2017: i ricavi delle vendite sono state pari a 280.716,80 e il valore della produzione di euro 352.069,91 considerava anche gli incrementi di immobilizzazione dei lavori interni per euro 70.044,97. Al 31/12/2007 risultavano assunti sei dipendenti, per un costo di personale complessivo di euro 273.685. La perdita di esercizio è risultata di euro 695.471 e il capitale sociale risultava pari ad euro 900 mila, oltre al versamento in conto futuro aumento di capitale pari ad euro 516.888,07. Nonostante l'ingente perdita di esercizio registrata, il patrimonio netto della Cioccolato VdA risultava positivo per euro 637.162,28. Nei mesi tra aprile e giugno 2017, secondo quanto dichiarato dalla società sono state prodotte 19,7 tonnellate di tavolette di cioccolato. Nel corso dell'estate 2017 la società ha dichiarato l'avvio imminente della linea gianduiotto e la successiva linea muesli bar. Nell'esercizio 2018 i ricavi delle vendite sono pari a complessivi euro 22.861; i sei dipendenti presenti in azienda sono stati licenziati nel mese di novembre 2018, ma secondo quanto dichiarato dalla società hanno percepito regolarmente lo stipendio fino al mese di giugno 2018. La perdita indicata nella situazione contabile ammontava ad euro 140.890,68 e il capitale sociale e le riserve per versamenti in conto futuro aumento di capitale sociale ammontavano a complessivi euro 1.689.237,07.
In riferimento all'ultima questione: "se il Governo regionale, preso atto delle relazioni valutative e previsionali di gruppo disattese, alla base della concessione del finanziamento dell'azienda, delle incertezze di Finaosta S.p.A. che già sussistevano all'epoca della deroga parziale ai limiti di finanziabilità, del rating alquanto basso attribuito all'azienda finanziata, intenda promuovere un approfondimento al fine di valutare l'eventuale sussistenza di un danno erariale nei confronti dell'Amministrazione regionale", la risposta l'ha già data il consigliere Ferrero. Io sottolineo che questa domanda sinceramente non è molto elegante nei termini, perché credo che all'interno di ogni tipo di impegno che ci deve essere, e soprattutto di ruolo che si deve rispettare, un'azienda di credito, finanziaria, ha un suo percorso da seguire, ha delle sue regole, ha una sua procedura e delle valutazioni, e si assume al suo interno impegni e responsabilità che fanno parte di un suo lavoro nonché di sue situazioni delle quali dovrà tenere conto, soprattutto quando i fondi utilizzati non sono in gestione speciale, non sono direttamente messi a disposizione dall'Amministrazione regionale, ma sono fondi propri.
L'attenzione politica deve esserci, ma non sono queste le iniziative da un punto di vista tecnico che devono essere attivate o gestite direttamente dalla politica. Credo che nel complesso questa sia una situazione di criticità che, anche da un punto di vista tecnico, poteva essere meglio analizzata. Però, sulla sua domanda così specifica e a mio avviso un po' provocatoria di intimare al Governo di avanzare situazioni di illegittimità, penso che questo competa a qualcun altro.
Presidente - La parola al consigliere Ferrero per la replica.
Ferrero (MOUV') - La mia domanda era così fuori luogo tant'è vero che la Corte dei Conti autonomamente ha iniziato un'indagine, quindi non penso poi di aver sbagliato tanto la mira.
Fa piacere sapere che anche questa si presenta, almeno dai primi passi, come una società che non ha più intenzione di pagare le rate del mutuo, perché è indietro di oltre 260 mila euro. Apprendiamo quindi che questi signori in pratica hanno fatto un passo indietro. Non penso certo che sia responsabilità di qualcuno in particolare, ma se abbiamo una finanziaria e se questa finanziaria fa le istruttorie valutative, io mi chiedo, dati i risultati, a cosa serve fare le istruttorie valutative.
È Natale, siamo tutti più buoni, però io mi rivolgo veramente al direttore, al massimo dirigente, al dottor Cilea: non c'è niente di male, guardate in questi anni che cosa è successo a livello industriale, si faccia dare una mano da qualcuno! Se il vostro ufficio ha dei problemi, prendete qualcuno, fatevi aiutare, perché di questi 4 milioni adesso ce ne sono già 300 e rotti mila che non sono tornati indietro! Vediamo un attimo di risolvere questa situazione.
Lo dico in maniera bonaria: le cose non si risolvono dopo questo mio atto negandomi l'accesso ad altri atti. Io chiederò poi un intervento sia del Presidente Fosson che della mia Presidente Rini, perché siamo di nuovo alle solite: dopo due ricorsi vinti al Consiglio di Stato, in cui si dice chiaramente che i consiglieri devono avere tutti gli atti, adesso Finaosta mi dice "io non li do perché ci possono essere dei dati"... ma c'è scritto qualcosa di diverso sul ricorso! La mano tesa da parte mia e da parte nostra può venire se da parte vostra ci sarà un intervento semplicemente per fare chiarezza su questo. Non chiedo niente di particolare, chiedo solo quello e quindi mi auguro che la cosa si possa risolvere.
Certo che la risposta che mi ha dato l'Assessore su tale questione, mi perdoni, glielo dico simpaticamente, ma è stata una figura da gianduiotto!
Presidente - Collega Ferrero, colgo l'occasione per dire che la linea di questa Presidenza sarà estremamente rigida e osserveremo con grande attenzione la questione degli accessi agli atti.
Possiamo procedere all'iscrizione delle tre risoluzioni? Visto che diversi colleghi hanno già abbandonato l'aula, iscriveremo le risoluzioni alla ripresa dei lavori. Vi chiedo, se siete d'accordo, di anticipare i lavori alle ore 15:00 anziché alle ore 15:30. La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 13:18.