Oggetto del Consiglio n. 196 del 18 ottobre 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 196/XV - Ritiro di mozione: "Interventi nei confronti del Governo nazionale per il ripristino dei finanziamenti al Comune di Aosta previsti dal bando Periferie".
Fosson (Presidente) - Punto n. 34 dell'ordine del giorno. La parola al Consigliere Baccega per l'illustrazione.
Baccega (UV) - Contrariamente alla mozione precedente, questa mozione avrei piacere di portarla al voto, nel senso che i due partiti nazionali che sono presenti in Consiglio regionale possono in qualche modo dire la loro ai propri referenti. Referenti che probabilmente in queste ore sono impegnati a ricercare la manovra, capire dov'è finita, una manovra di condono fiscale, di condono tombale, uno scudo fiscale per i capitali all'estero, un condono edilizio e un decreto che condona anche le case abusive e ne sostiene la ricostruzione.
Dopo la simpatica affermazione: "per ora andiamo avanti" da parte della collega Certan, diciamo che torniamo a parlare di investimenti e di investimenti nell'edilizia sul territorio valdostano. La mozione rappresenta un po' quello che si è affrontato nel Consiglio scorso durante un'interrogazione attraverso l'interpellanza che chiedeva di agire presso il Governo nazionale a guida Cinque Stelle e Lega con tutta una serie di referenti che sono amici e soprattutto con la rappresentanza di una Deputata della Valle d'Aosta e mi riferisco in primis alle risorse assegnate alla Valle d'Aosta attraverso il finanziamento di "Italia sicura" e poi al Comune di Aosta attraverso il decreto Milleproroghe che ha cancellato o spostato i soldi del bando periferie. "Italia sicura" - lo dice il nome stesso - sono risorse destinate a proteggere il nostro territorio: un territorio di montagna bello, impervio, severo con il quale vogliamo convivere in sicurezza per quanto possibile; risorse che sono state cancellate dal Ministro dell'ambiente Cinque Stelle Sergio Costa, perché quelle risorse che erano in capo ai Lavori pubblici sono state poi spostate al Ministero dell'ambiente. Si tratta di interventi di mitigazione per frane e valanghe per 4,809 milioni, per la viabilità non statale 2,186 milioni, per l'innovazione e verifiche tecnologiche di monitoraggi 1,5 milioni, 12,242 milioni per alluvioni, sistemazioni idrauliche e mitigazioni dei rischi naturali. Ci preme ribadire ancora una volta che nel nostro Paese gran parte del nostro territorio è a rischio inondazioni, alluvioni, è un Paese sismico, a rischio frane e dissesti, eventi che spesso diventano catastrofici e che mettono a rischio la vita delle persone. Questa estate la Val Ferret ha avuto modo di verificare cos'è successo. La Valle d'Aosta per l'82 percento del suo territorio è a rischio frane, valanghe e dissesto idrogeologico, abbiamo sempre ribadito in quest'aula che il "rischio zero" non esiste, è quindi fondamentale predisporre interventi di protezione da caduta massi, opere di difesa da eventi valanghivi, interventi di mitigazione del rischio frane e di sistemazione idraulica per evitare l'esondazione dei corsi d'acqua. Bisogna proseguire e confermare il lavoro fatto negli anni passati: un lavoro importante, un lavoro che dopo l'alluvione del 2000 ha ulteriormente messo risorse importanti su questo territorio. È quindi necessario continuare ad investire per opere di prevenzione e di protezione a salvaguardia delle nostre vite, delle nostre case, delle strade, dei villaggi e degli alpeggi.
Dei documenti programmatici di bilancio del Governo non sappiamo nulla o quasi, sappiamo che c'è questo maxi condono, ci hanno detto che ci sono molte risorse per gli investimenti, ma quello che al momento abbiamo riscontrato è che sono stati tolti soldi, risorse agli investimenti: "Italia sicura" e bando Periferie. Ulteriori risorse sono state tolte al Comune di Aosta, soprattutto lo dico a coloro che erano in quel Consiglio comunale, che si sono prodigati affinché gli investimenti potessero andare avanti; gli interventi sul bando Periferie erano pianificati e addirittura sono stati approvati attraverso la firma di una convenzione. Ci sono importanti interventi di pavimentazione ad Arpuilles, la Piazza Manzetti, la strada du Col du Mont e al quartiere Dora, interventi per 900 mila euro sul polo sportivo Tzambarlet, 2,3 milioni su Montfleury e poi tutta una serie di interventi sulla rete gas e sulle fognature, che è il parcheggio di Excenex. Interventi che drammaticamente la nostra città capoluogo, capoluogo di regione vede sfumare. Sono preoccupato dalle ultime affermazioni di un nostro Deputato Cinque Stelle, che dice: "Andiamo alla conquista di Aosta all'insegna di un motto: "ci prenderemo Aosta!"". Direi una dichiarazione ingenua, imprudente che ci fa quasi pensare che ci sia dietro una strategia: "togliamo loro i soldi, così non possono fare le opere e vinciamo le elezioni", ma attenzione che i valdostani sanno reagire, i valdostani sapranno reagire.
Quello che chiede la mozione è che la Presidente invii una nota al Ministro Costa, al Ministro Toninelli e al Premier Conte affinché, come ha chiesto anche il CELVA a sostegno di queste iniziative, vengano ripristinati i finanziamenti per il 2019 per "Italia sicura" e per il bando Periferie. Sappiamo anche che altri Comuni e altre Regioni si stanno muovendo in questa direzione e soprattutto per il bando Periferie ci sarà un ricorso alla Corte costituzionale. Forse intervenendo per tempo si possono evitare dei contenziosi che sarebbero drammatici, ma soprattutto con queste risorse si può dare lavoro all'edilizia, che dà lavoro a sua volta alle persone e che quindi fa crescere il prodotto interno lordo di questa regione.
Presidente - Apro la discussione generale. La parola alla Presidente della Giunta.
Spelgatti (LEGA VDA) - Ringrazio i colleghi Consiglieri che hanno sottoscritto la mozione per aver portato in aula un'iniziativa che verte su temi di cui si è discusso principalmente fuori da quest'Assise, ma di cui ho potuto occuparmi direttamente durante la mia esperienza nel Comune di Aosta, in particolar modo per quello che riguarda il bando Periferie.
Cominciamo proprio da quest'ultimo. Tanto si è detto e tanto si è dibattuto su questo bando, che in teoria avrebbe dovuto intervenire per riqualificare le periferie degradate delle nostre città, ma che poi è diventato di fatto il collettore di ogni genere di proposte, ma soprattutto di numerosi studi di fattibilità rispetto ai quali viene naturale chiedersi quanto siano effettivamente realizzabili. Il bando però che nella nostra regione ha interessato il Comune di Aosta è stato fermato in seguito a una votazione del Senato, votazione da cui sono originate le numerose polemiche che quotidianamente riempiono le principali testate locali e non. A questo punto però è necessario fare un po' di corretta informazione. Il bando non è stato bloccato perché il Governo non voleva erogare quei soldi, bensì perché si è dovuto dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 74/2018, che afferma che serve un'intesa con gli Enti territoriali, quindi le Regioni, nell'assegnazione dei fondi e che non si può intervenire solo su richiesta del Comune. Risulta evidente quindi nella pronuncia della Suprema Corte che il bando in questione sia palesemente incostituzionale. Nonostante questo, però il bando non è stato fermato per intero, bensì si è garantita l'immediata fattibilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100. Vista però la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, il Governo è dovuto intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali avessero davvero una funzione di rilancio per le periferie e quali no.
Va comunque sottolineato che il bando Periferie era stato finanziato dal precedente Governo soltanto per metà dell'importo complessivo e che quindi, come dichiarato dal Sottosegretario Laura Castelli, si trattava di mere promesse più che di risorse messe realmente a disposizione. Con tale strumento inoltre si è tolto ai sindaci il diritto di scegliere come usare le risorse, come affermato e ricordato dalla sentenza della Corte costituzionale. Il Governo ha perciò deciso di utilizzare le risorse stanziate per le convenzioni negli anni 2018/2019 non solo per alcuni dei progetti dei Comuni capoluogo che hanno partecipato al bando, ma per tutti gli 8.000 Comuni d'Italia al fine di consentire alle tante Amministrazioni comunali con avanzi di amministrazione di poterli utilizzare immediatamente per investimenti in opere pubbliche secondo un criterio di premialità, di equità e di rispetto dei principi costituzionali. Su questo principio non possiamo che essere d'accordo. È bene infatti distinguere tra i Comuni che hanno dato avvio a progetti già esecutivi, e su cui si è già investito per il rilancio delle periferie, e tra quelli che hanno invece utilizzato questo fondo al solo scopo di creare progetti di facciata. Viene naturale chiedersi a questo punto quali e quanti siano i progetti già avviati dal Comune di Aosta. La risposta è tristemente conosciuta: nessun progetto è stato a oggi avviato e a confermarlo sono le dichiarazioni dello stesso Primo cittadino in un'intervista rilasciata a uno dei principali quotidiani locali.
Veniamo infine all'aspetto più interessante dell'intera vicenda, perché diamo assoluto valore al peso della rappresentanza democratica dei nostri organi parlamentari e dei rappresentanti eletti. Da una rapida verifica, che chiunque può fare accedendo al sito del Senato, scoprirete che alla votazione dell'emendamento 13.2 alla legge di conversione del decreto Milleproroghe e quindi sull'emendamento che ha fermato il bando Periferie, tra i 270 Senatori votanti è stata raggiunta l'unanimità. A votare favorevolmente allo stop della seconda tranche di finanziamenti al bando Periferie sono stati non solo i Senatori del Partito Democratico, Matteo Renzi compreso, compagni del Sindaco di Aosta, che più volte si è detto preoccupato allo stop dei finanziamenti, ma anche il Senatore Lanièce che, dalle informazioni in nostro possesso, era ed è sostenuto dallo stesso gruppo che presenta oggi questa iniziativa. A questo punto la domanda è quasi obbligatoria: perché se tanta era l'importanza di questo bando si è votato favorevolmente al suo stop? Forse perché si è ritenuto che i dubbi di legittimità fossero fondati.
Tra le altre cose è notizia di oggi che nella legge di bilancio vi sarà un'ulteriore modifica rispetto al bando Periferie, perché si è stabilito nell'accordo che, ai fini della prosecuzione degli interventi previsti nelle convenzioni ai fini dell'erogazione degli stanziamenti relativi al programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana, la sicurezza delle periferie, città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, nelle convenzioni stipulate nell'ambito del programma di cui al comma 1 e concluse sulla base di quanto disposto ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 148 del 27 giugno 2017, nonché le delibere del CIPE n. 2 del 3 marzo 2017, n. 72 del 7 agosto 2017, adottate... si interviene con riguardo al rimborso delle spese sostenute e certificate dagli enti beneficiari in ordine al cronoprogramma. Viene cioè riesteso il numero dei progetti che erano stati accettati, quindi viene effettivamente allungato l'elenco, quindi si fa riferimento all'elenco, dunque teoricamente anche il Comune di Aosta potrebbe rientrare in questo elenco, peccato che si faccia riferimento solo ed esclusivamente al rimborso delle spese già sostenute. Noi, purtroppo, quindi non rientriamo in questo elenco perché, nonostante il Sindaco Centoz abbia detto: "bene, ci arrivano 12 milioni di euro", in realtà stiamo parlando proprio di tutta un'altra realtà.
Veniamo infine al secondo punto che riguarda il programma "Italia sicura". Nella mozione è stato scritto che il programma dell'unità di missione prevedeva ben 20 milioni per la Valle d'Aosta per non meglio specificati investimenti sul territorio e che le competenze sono state sospese o posticipate e si impegna conseguentemente il Governo a ripristinare nel bilancio 2019 le suddette risorse, purtroppo nulla di quanto è scritto corrisponde a verità. È bene chiarire infatti alcuni aspetti a cominciare dall'unità di missione "Italia sicura". Questa struttura infatti è stata smantellata con decreto del neo Presidente del Consiglio Conte per un motivo ben preciso: poiché, secondo quanto dichiarato da diverse fonti del Movimento Cinque Stelle, titolari del Dicastero dell'ambiente, "Italia sicura" è stato uno spot di Renzi, l'unità di missione non è stata mai efficace nelle emergenze, non c'erano competenze adeguate al suo interno, sono state tolte risorse al Ministero, ma sul fronte della prevenzione del rischio non è stato fatto nulla.
Per quanto riguarda invece gli appalti, si è assistito in molti casi ad affidamenti opinabili. Per tali ragioni il decreto-legge sulle disposizioni urgenti in materia di riordino dell'attribuzione dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle politiche agricole, alimentari e forestali e dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare ha definito la chiusura di "Italia sicura" trasferendo nuovamente al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare le funzioni in materia di emergenza ambientale esercitate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché i compiti in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, di difesa e di messa in sicurezza del suolo e di sviluppo delle infrastrutture idriche.
Quanto ai fondi, nello specifico quelli relativi all'edilizia scolastica sono e saranno regolarmente erogati, mentre i fantomatici 20 milioni citati nell'iniziativa altro non sono che quanto la Regione Valle d'Aosta, in risposta ad una sollecitazione di "Italia sicura", aveva inviato quale elenco di interventi da effettuare relativamente al dissesto idrogeologico. È bene però specificare che quei soldi non sono mai stati stanziati, né mai messi in nessun bilancio, quindi risulta impossibile, anche volendo, dare corso alla parte impegnativa di questa mozione. A ulteriore riprova di ciò è da sottolineare che nei giorni scorsi la Giunta regionale, su proposta dell'Assessorato delle opere pubbliche, territorio, edilizia residenziale e pubblica, ha adottato due deliberazioni che stanziano complessivamente 1.419.682,19 euro per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico da frane e crolli da finanziare in regime di contributo ai Comuni della Valle d'Aosta. Di questi, 911.538,78 sono stati stanziati per l'esecuzione da parte dei Comuni, interventi programmabili che avrebbero dovuto in gran parte essere finanziati a valere sul programma "Italia sicura", il quale tuttavia non ha ricevuto ancora gli opportuni finanziamenti dallo Stato.
Alla luce di quello che ho letto, vi chiedo che venga ritirata questa mozione, perché ovviamente non si può dare seguito all'impegnativa che voi chiedete; in caso contrario, chiedo di astenersi.
Presidente - La parola al Consigliere Baccega.
Baccega (UV) - Io, in realtà, non sono riuscito a seguirla, perché lei è andata come un missile, però mi riservo di rileggere il suo intervento se gentilmente me lo può far avere e, sulla base delle cose che ha detto, valuterò se ritornare su questo argomento o meno, quindi ritiriamo la mozione.
Faccio solo una precisazione: se sono stati sollecitati, non capisco perché non c'erano gli stanziamenti. In effetti il quadro degli interventi è molto chiaro, l'unità di missione li ha ricevuti e, se non hanno stanziato i soldi, se c'è una bufala del Governo Renzi, lo valuteremo e poi ci ritorneremo. La ringrazio comunque.
Il Consiglio prende atto del ritiro della mozione.