Oggetto del Consiglio n. 162 del 17 ottobre 2018 - Resoconto
OBJET N° 162/XV - Communications du Président de la Région.
Fosson (Président) - Point n° 2 à l'ordre du jour. La parole à la Présidente de la Région.
Spelgatti (LEGA VDA) - Comunico che una delegazione è stata nuovamente a Roma per il contenzioso con lo Stato e per definire le questioni finanziarie. Essendo in una fase di piena trattativa, non entrerò nel merito dei dati e poi eventualmente risponderò successivamente alle mozioni che ci sono e che riguardano questa contrattazione.
Vengo invece a rispondere al richiamo che è stato fatto dal Presidente del Consiglio. Rispondo che il rispetto per le istituzioni è un qualche cosa di assolutamente fondamentale, ma bisogna ricordarsi che il rispetto per le istituzioni, il rispetto per la politica, il rispetto per i colleghi è un qualche cosa che ci si guadagna sul campo, che non deve essere semplicemente dato, ma che deve essere conquistato sul campo. In questi tre mesi direi che la politica ha dato un pessimo esempio di sé stessa: sono stati tre mesi in cui abbiamo vissuto una situazione di trincea, sono successe cose gravissime nel rispetto proprio dell'istituzione del Consiglio, perché non si era mai visto un processo organizzato nei confronti di un Assessore e dei dirigenti regionali. Questo è stato l'atto più grave che c'è stato all'interno di questo Consiglio e che è andato contro le istituzioni e contro il rispetto del ruolo di un Assessore, del suo lavoro e soprattutto del ruolo dei dirigenti.
Sono successe tante altre cose, però ricordo che in questi tre mesi in cui il lavoro è stato durissimo - e soprattutto è stato un lavoro di trincea - il Presidente della Giunta ha subito una quantità di attacchi, da parte di parte della minoranza e da parte della sua stessa maggioranza, che sono stati enormi. Il gioco ovviamente è sempre stato quello di addossare le responsabilità di qualunque cosa al Presidente della Regione e, tradotto, alla Lega. Per tre mesi, visto e considerato che c'era un bene superiore da tutelare che era quello dell'azienda Casinò, quello dei valdostani tutti e delle risorse finanziarie dei valdostani, come Presidente della Regione non ho aperto bocca; sono stata in silenzio, perché c'era un obiettivo superiore da raggiungere e qualsiasi mia dichiarazione sarebbe stata strumentalizzata. Ma non basta: per tre mesi, per senso di responsabilità nei confronti comunque di una maggioranza in cui ho creduto nonostante tutto quello che stavamo subendo, ho sempre mantenuto il silenzio, perché se avessi parlato, se avessi raccontato quello che stavamo vivendo, questa maggioranza non avrebbe avuto nessuna possibilità di poter lavorare. La speranza era comunque che, passata la questione Casinò, si sarebbe potuto ricominciare a lavorare diversamente e proficuamente per il bene dei valdostani.
È apparso chiaro che dal primo giorno questa maggioranza è stata inquinata dalla questione Casinò, dal primo giorno di lavoro, e quindi non abbiamo mai avuto veramente la possibilità di cimentarci a lavorare in maniera differente. Però non mi si può certo addossare la responsabilità di aver parlato, di aver detto, di aver fatto, tanto sapevo che qualunque cosa avessi detto sarebbe stata utilizzata diversamente da una maggioranza trasversale, da una minoranza trasversale formata da una parte della minoranza e una parte della maggioranza. È evidente che tutto il gioco di questi tre mesi e del gioco che probabilmente andrà avanti in questa situazione sarà quello di impedire di lavorare, impedire di cambiare e addossare qualunque responsabilità di qualunque cosa non venga fatta perché non si è messi in condizione di poterlo fare, alla Presidenza e alla Lega. Sottolineo che con parte della maggioranza comunque si è lavorato benissimo.
Il problema pertanto è il seguente: è questo il bene dei valdostani? Coloro che hanno tentato di impedirci di lavorare (e i valdostani sanno chi sono) hanno tentato di fare una mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore Aggravi, ma non si sono raggiunti i numeri e la mozione è stata ritirata. Avete poi lavorato in tutte le maniere per cercare di creare una mozione di sfiducia costruttiva e cercare di buttarci giù, ma per adesso non ci siete riusciti. Vi invito a cercare di farlo, perché ad un certo punto da questa situazione di stallo bisogna assolutamente uscire. O c'è la possibilità di guardare avanti e di cominciare a lavorare nell'interesse esclusivo dei valdostani facendo le cose che si devono fare o sennò organizzatevi e cercate di costruire questa maggioranza alternativa. Oppure - ed è l'invito che estendo a questo Consiglio - l'unica cosa da poter fare secondo me con senso di responsabilità, visto e considerato che a 18/17 o 17/18 non si riesce a governare, è quella di rassegnare le dimissioni, ma per rassegnare le dimissioni bisogna essere in 18. Io, come Presidente della Giunta, non comincio a rassegnare le dimissioni, e vi spiego anche il perché. Rassegnare le dimissioni in qualità di Presidente della Giunta apre semplicemente i 60 giorni in cui voi, con "senso di responsabilità" troverete la quadra, riuscirete a fare la "vostra quadra delle poltrone" e direte: "visto e considerato che il Presidente non riesce a lavorare, noi, con senso di responsabilità, riusciamo a trovare una quadra". Io la resa non la do!
Per far sì che questo Presidente non sia più il Presidente della Giunta è semplicemente sufficiente che voi facciate una mozione di sfiducia costruttiva. Vi invito a farla, perché ad un certo punto, se così non si riesce a lavorare, fatela, oppure rassegniamo le dimissioni, oppure continuiamo, ma rassegniamo le dimissioni in 18 e si va a casa! La differenza è che io sono pronta a rassegnare le dimissioni, però insieme a tutti gli altri della Lega, e se troviamo altri che lo facciano insieme a noi si torna al voto. Saranno i valdostani a decidere chi deve ritornare ad essere eletto. Io non ho nessuna preoccupazione, neanche di non essere rieletta, perché nella vita ho altro e faccio altro, sono solo tre mesi che lavoro in politica. Pertanto non abbiamo nessuna paura, nessuno di noi ha paura di tornare al proprio lavoro e di non essere rieletto. Saranno i valdostani a decidere chi deve essere eletto e chi non deve essere eletto, chi merita e chi no. Lo si vuole fare? Benissimo! Noi siamo pronti oggi a rassegnare le dimissioni, ma non è che rassegniamo le dimissioni, usciamo dal Consiglio e tutti gli altri rimangono! Noi siamo qua, siamo stati eletti per dare delle risposte ai cittadini valdostani e quindi continueremo a lottare ogni singolo giorno per fare ciò per cui i valdostani ci hanno eletti. Punto.
In questo periodo abbiamo visto soltanto delle brutture che sono ben lontane dall'interesse dei valdostani. L'unico discorso politico sensato che apprezzo - e quindi faccio un atto di riconoscimento di valore - è stato quello fatto dal nuovo segretario dell'Union Valdôtaine. È un giovane ragazzo che ha fatto delle dichiarazioni molto importanti e quindi alla sua volontà di cambiamento, alla sua volontà di autocritica all'interno del movimento, io porgo un'attestazione di stima, perché se lo merita e perché gli auguro, in quanto avversario politico a cui riconosco la dignità di un discorso politico, con gli intenti che ha avuto, di poter lavorare in questa direzione e di apportare quel cambiamento che tutti noi stiamo inseguendo. Chiaramente per lui sarà un lavoro lungo, lento e molto difficile.
Qui bisogna ritrovare la dignità della politica, ma la dignità non sono i giochi di palazzo, non sono i giochi dei numeri; la dignità della politica è data dalle risposte che si danno ai cittadini che stanno lavorando fuori e che hanno una quantità enorme di problemi da affrontare tutti i santi giorni. Con questo io dico: noi continueremo a lavorare a testa bassa. Io ho creduto in questa maggioranza e quindi continuo a dire che c'è la possibilità di poter lavorare, ma non sta a me decidere chi vuole lavorare con noi e chi non vuole lavorare con noi. Chi vuole lavorare in questa direzione troverà sempre qualcuno pronto a farlo, indipendentemente da tutto quello che è accaduto; chi non vuole lavorare cerchi almeno di costruire un qualcosa di diverso, perché bisogna comunque far sì che la Valle d'Aosta vada avanti, poiché non si può continuare a stare in una situazione di stallo.
Président - La parole au Conseiller Nogara.
Nogara (UVP) - Per mozione d'ordine, Presidente. Vorremmo avere gli stessi tempi che ha avuto la Presidente della Regione per fare le repliche.
Presidente - Il Regolamento parla di piccole comunicazioni di cinque minuti, ma se volete facciamo una riunione della Conferenza dei Capigruppo per disciplinarlo meglio. Sono ammesse piccole comunicazioni per ogni Consigliere, ma se ritenete possiamo prevedere... va bene.
La parola al Consigliere Viérin.
Viérin (UVP) - Per mozione d'ordine.
Abbiamo ascoltato con attenzione il comizio della Presidente che ci ha abituato in questo periodo ad utilizzare associazioni, conferenze stampa anche di altri enti per parlare di politica, soprattutto di Lega. Anche oggi sul giornale abbiamo visto che gli unici Assessori che lavorano sono quelli della Lega, quindi immaginiamo che i suoi colleghi seduti sugli stessi banchi siano felici di sapere che non hanno prodotto niente in questi mesi.
Presidente Fosson, noi le chiediamo di poter replicare al comizio della Presidente con dei tempi congrui. Visto che la Presidente ha detto tante cose, ci ha invitati a fare delle cose e ha invitato i suoi colleghi a fare delle azioni, vorremmo avere il tempo consono per portare in quest'Aula quel dibattito che la Presidente ha deciso di portare, visto che nelle conferenze stampa e sui giornali è stata molto loquace rispetto al silenzio che continua a dire di aver mantenuto. Noi, invece, in queste settimane abbiamo assistito veramente allo scadere dei toni della politica, soprattutto da parte della Presidente. Pertanto le chiediamo un'attenzione: di darci i tempi dovuti per poter affrontare il dibattito politico che la Presidente ha portato in quest'Aula.
Presidente - Sì, per l'organizzazione dei lavori facciamo un'interruzione per una riunione della Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa alle ore 9:27 e riprende alle ore 9:40.
Fosson (Presidente) - Riprendiamo i lavori del Consiglio.
La decisione dei Capigruppo è stata quella di regolare la discussione sull'argomento in dieci minuti per intervento. Come sentite, qui sotto ci sono i Vigili del fuoco che chiedono un incontro con i Capigruppo e con la Presidente della Giunta. Facciamo adesso l'incontro e poi iniziamo la discussione? Bene, allora sospendo il Consiglio e la Conferenza dei Capigruppo riceverà nella saletta una delegazione dei Vigili del fuoco.
La seduta è sospesa alle ore 9:41 e riprende alle ore 10:25.
Fosson (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Siamo sulle comunicazioni della Presidente e avevamo deciso di dare ad ogni Consigliere dieci minuti per il proprio intervento. La parola al Capogruppo dell'Union, Testolin.
Testolin (UV) - È chiaro che un insieme di circostanze ci hanno portato ad assentarci dal Consiglio per circa un'ora e mezza, per cui riprendere a discutere delle comunicazioni della Presidente ci porta a ripercorrere questo film che ci è stato proiettato, un film tutto del Presidente, dove sono state esplicitate tutta una serie di informazioni in maniera a mio avviso anche abbastanza scoordinata, un po' confusa e un po' fuorviante.
Ci tengo in apertura a dire alla Presidente che non è l'unica ad avere un lavoro fuori di qua; ho trent'anni di onorato servizio in un istituto di credito, quindi penso di essere almeno equiparato per questo aspetto a quanto lei ha voluto sottolineare.
Prima di entrare nel merito di alcune questioni, mi permetterei di sottolineare che se lei per "attacchi" intende le sottolineature di situazioni che non sono state risolte, non sono state affrontate, sono state dimenticate, allora sì, diciamo che da parte dell'opposizione sono state sottolineate nei dovuti modi e nei dovuti tempi situazioni che non sono state a nostro avviso gestite con la premura e l'attenzione dovute. Ne sono esempi eclatanti alcuni recenti scivoloni che il governo regionale ha incontrato, non ultimo quello dell'approvazione del bilancio consolidato nella scorsa seduta consiliare, all'interno della quale non era previsto all'ordine del giorno perché qualcuno si era dimenticato di inserirlo, con pericolosità che avrebbero pesato sull'istituzione se non ci fosse stata un'attenzione particolare da parte dell'opposizione che ne ha permesso l'inserimento e l'approvazione in Aula in maniera del tutto straordinaria. Altro meccanismo che mi sono permesso di sottolineare personalmente nella scorsa seduta consiliare: l'approvazione di una delibera che permetteva di dare attuazione a tutta una serie di interventi e che rilasciava risorse finanziarie derivanti da mutui Finaosta e Gestione speciale per far partire tutta una serie di iniziative e di dare corso a tutta una serie di pagamenti e di azioni sul territorio, che è stata bloccata in Commissione per un mese e diciannove giorni. Non mi è sembrata una forzatura o un attacco da parte dell'opposizione, ma una poca professionalità da parte di chi deve gestire questi dossier, in primis della Presidente, che è la coordinatrice di tutta una serie di iniziative toccanti trasversalmente tutti gli Assessorati. Lei deve essere in grado di avere una supervisione su quello che fanno i suoi Assessori, di sollecitare nel caso in cui ci sia una sedicente inerzia - come da lei paventata anche sulle pagine dei giornali - ed eventualmente di intervenire. Per intervenire però bisogna conoscere e probabilmente quello che manca è la conoscenza.
Se poi si intende spostare il mirino e l'attenzione su questioni più di pancia, io posso anche capirlo dal suo punto di vista, perché quando non si è in grado di discutere su aspetti tecnici che possono risolvere determinate situazioni con decisioni politiche che vanno a regolare tali problematiche si sposta il tiro su qualcos'altro, per cui si parla di un "non mi lasciate lavorare" o "non abbiamo il tempo". Guardi che in quest'Aula ci siamo sempre confrontati su tematiche assolutamente pertinenti e avremo modo ancora oggi, con istanze molto puntuali che vanno nuovamente a sottolinearlo, di segnalare ritardi clamorosi nella gestione amministrativa e politica di questa maggioranza, di questo governo e di lei, in particolare, con l'Assessore alle finanze, il quale sarebbe deputato a tutta una serie di interventi che ci premono. Noi siamo preoccupati di tutti questi ritardi che ci stanno portando verso la fine dell'anno senza avere alcun tipo di risposta.
Oggi lei ha detto (ma l'aveva già detto in maniera molto soft nello scorso Consiglio): "scenderemo di nuovo a Roma". Mi sembra il minimo sindacale scendere di nuovo a Roma a confrontarsi su una tematica che è vitale per il prossimo futuro, perché ci sono situazioni che possono essere risolte se si porta a casa un certo tipo di risultato. Portare a casa un certo tipo di risultato però non vuol dire andare ad elemosinare qualche euro e chiudere un contenzioso prima del 6 novembre (la data dell'udienza, che potrebbe darci ragione come potrebbe darci anche torto), ma dovrebbe avere almeno la compiacenza di illustrarci - se non qua, magari all'interno della Commissione - le voci di corridoio che qualche suo collega o vicino di banco rende di pubblico dominio con non si sa quale effettiva corrispondenza al vero. C'è qualcuno che fa trapelare delle indicazioni da cui si presume che si possa portare a casa qualcosina nei prossimi tre anni. Sarebbe interessante come Consigliere regionale e come gruppi presenti in quest'Aula capire quali possano essere queste opportunità, anche perché - mi fa piacere che sorrida mentre stiamo discutendo di cose estremamente importanti - mi preoccupa molto il fatto che a tutt'oggi non ci sia un'indicazione delle priorità del futuro bilancio, del futuro bilancio triennale e delle necessità che emergono quotidianamente. Siamo appena usciti da un confronto importante per le necessità che si traducono anche in questioni finanziarie con la problematica dei Vigili del fuoco, e un'altra volta siamo arrivati in Consiglio a discutere e ad accogliere altre delegazioni, probabilmente perché non c'è una programmazione all'interno delle normali pratiche amministrative del governo. Mi preoccupa non sapere se per la fine dell'anno avremo un bilancio o se dovremo andare in gestione provvisoria, mi preoccupa moltissimo! Mi preoccuperebbe moltissimo essere commissariato in una situazione dove non sappiamo cosa inserire, non abbiamo idee dove dire di sì e dove dire di no, e qualsiasi tipo di proposta viene rimandata. Le sollecitazioni da parte dell'opposizione sono sovente improntate a farvi prendere delle decisioni, e speriamo che una di quelle sia tra quelle approvate da una mozione un po' di tempo fa relativamente all'agricoltura, che sarà beneficiaria - sempre per voci di corridoio - della prossima variazione di bilancio, ma sempre per iniziative stimolate dall'opposizione. Se questo vuol dire mettere i bastoni tra le ruote, allora sì: abbiamo lavorato in questi quattro mesi per cercare di sollecitare delle scelte, per capire dove si vuole andare, non per fare del mero populismo o per cercare di trasferire su altri orizzonti e su altre finalità un lavoro che deve essere svolto qua dentro.
Capisce che il rispetto, come lei ha ben detto, passa anche all'interno delle istituzioni e dei comportamenti. A me il comportamento che lei ha tenuto quando abbiamo convocato la Conferenza dei Capigruppo non è piaciuto, la sua assenza effettivamente non le fa onore, non fa onore a quest'Aula e va nel senso del non rispetto.
Sur ce qui a bien souligné le Président Fosson ce matin, sur l'attitude à vouloir toujours souligner les valdôtains (et les malheurs des valdôtains) comme un peuple qui n'a pas une dignité, ainsi que son aspect institutionnel à l'intérieur de ce Conseil de la Vallée, eh bien, Madame, vous avez encore une fois porté à l'attention votre malheur: de n'être pas un vrai valdôtain, de ne pas comprendre les nécessités d'un peuple et les attitudes envers ce peuple.
Presidente - La parola alla collega Rini.
Rini (GM) - Innanzitutto mi voglio scusare con i colleghi, con chi ci ascolta, perché ancora una volta, invece di dedicarci a quello che probabilmente è il ruolo principe di quest'Aula, cioè di entrare nei temi che giustamente i colleghi, ognuno con il proprio ruolo e con la propria funzione solleva, ci troviamo a consumare - ne sono certa - un'ennesima triste e brutta pagina di questa legislatura. Di questo mi scuso, perché nelle ultime sedute giustamente qualche collega ci aveva richiamato in tal senso.
Ancora una volta però non si può tacere, dopo le parole che abbiamo ascoltato in quest'Aula. Va tutto bene, ma sono state fatte accuse molto pesanti da parte del massimo rappresentante del governo di questa legislatura e quindi qualche precisazione, ahimè, siamo tenuti a farla, anche per chi ci ascolta e per evitare questa continua disinformazione che si sta cercando di fare.
Innanzitutto io credo che lei, Presidente, non abbia capito bene il senso - e glielo dico con il massimo rispetto - delle parole del Presidente Fosson, che ringrazio. Il Presidente Fosson ha rivolto un invito, peraltro generico, e poi ovviamente concentrato sui ruoli, volto a tenere dei toni e un rispetto più consono e a quest'Aula e al ruolo che siamo stati chiamati a ricoprire. Lo ha fatto credo nei confronti di tutti i colleghi di quest'Aula, in particolare riguardo alle dichiarazioni che lei sta continuando a fare in giro. E bene ha fatto il Presidente Fosson, perché è Presidente di tutta l'Aula, di tutti i Consiglieri ed è chiamato anche a tutelare la dignità e il ruolo. Parliamo spesso di disaffezione da parte della popolazione, non parliamo dei giovani, ma di tutta la popolazione verso la politica: siparietti come quelli che lei ha messo in scena oggi, Presidente, non fanno altro che allontanare ancor di più i cittadini da quello che, io credo con serietà e con umiltà, ognuno di noi sta cercando di portare avanti. Il Presidente le chiedeva giustamente il rispetto dell'Aula e lei ha preso la parola e ha fatto l'esatto contrario.
Io spero davvero, collega Spelgatti, che lei non si renda conto di quello che dice quando prende la parola e degli effetti che le sue parole provocano poi all'interno dei suoi stessi colleghi, mi creda. Ha fatto un comizio veramente di pessimo gusto ed entro un pochino nel dettaglio. Lei continua in maniera ossessivo-compulsiva, da mesi, a dirci che lei è silente... ma magari fosse silente, collega Spelgatti! Mi creda che forse tanti problemi non si sarebbero ripercossi sull'intero progetto. Lei non è silente, collega Spelgatti, ha detto delle cose gravissime parlando di suoi colleghi che invece le hanno sempre portato rispetto e se ne assuma le responsabilità.
Lei poi parla di "processo mai visto" ad un suo Assessore. Io credo che l'Assessore Aggravi abbia dimostrato di avere tante qualità e penso che si sappia benissimo difendere da solo, non credo che lei abbia questo compito. Lei forse non seguiva i Consigli regionali! Non li seguiva, perché è nei ruoli farlo: l'opposizione fa l'opposizione e la maggioranza fa la maggioranza. E guardi un po' che strano: nella maggioranza non c'è un governo... che peraltro abbiamo eletto "noi", non noi valdostani, perché i valdostani del suo movimento hanno eletto sette persone e non trentacinque, però noi, eletti in questo Consiglio regionale, abbiamo delegato lei a fare la Presidente, ma non per essere lì, decidere in totale solitudine e noi qua a fare i valletti sciocchi e a mettere la manina per votare o per alzarla! No, collega, forse non ci siamo capiti, forse avremmo dovuto essere più chiari all'inizio; a me sembrava scontata questa cosa, invece non lo è stata. Quindi, se per lei non l'ha lasciata lavorare chi nella maggioranza ha osato dire la sua, è gravissimo quanto dice, se ne rende conto? Io spero davvero che lei non si renda conto di quello che dice, perché lei parla addirittura di una situazione di "trincea" che ha vissuto quest'estate. Io quest'estate, nel mese di agosto, ho vissuto una delle pagine più belle della mia vita, è nato il mio bambino, quindi probabilmente non sono stata così presente, ma immediatamente da settembre ho ripreso l'attività a pieno regime e non ho visto nessuna trincea. Non so a che cosa lei si riferisca.
Mi chiedo anche se lei sia la stessa persona che lunedì era presente alla riunione di maggioranza, dove si era fatto tutto un altro tipo di percorso, o sbaglio? Lei stessa ci ha invitato a lavorare con serenità. Lei si deve riascoltare! Lei chieda le sbobinature dei suoi interventi e se li rilegga con attenzione; ha studiato tutta l'estate, ristudi anche i suoi interventi, magari si accorge che forse c'è qualcosa di sbagliato nel modo in cui si pone. Mi spiace, perché purtroppo lei impersonifica in questo momento la Lega in Valle d'Aosta e glielo dico veramente, perché ho avuto il piacere di lavorare anche con altri colleghi del suo movimento che non hanno niente a che vedere con i suoi modi di fare: persone perbene, serie, pacate, con cui si può lavorare e costruire. Lei ogni volta viene qua e butta una tanica di benzina sull'Aula pensando poi che nessuno replichi o possa avere il diritto di parlare. I valdostani devono sapere questo, e guardi che non ascoltano solo i comizi elettorali, ma guardano e vedono gli atti. Quando io ho parlato in quest'Aula e mi sono permessa di dire - forse per questo sono stata iscritta nel libro nero - che dovevamo prendere una decisione, che eravamo immobili, che l'Amministrazione parla per atti - lo diceva spesso anche il collega Chatrian - qui gli atti erano nulli e i valdostani lo vedono questo! Lei non è stata messa nelle condizioni di lavorare, ma in che senso? Oggi sul giornale dice che solo due dei suoi Assessori hanno lavorato e poi parla di processi. Si preoccupi dei processi che fa lei alla sua Giunta, e poi alla maggioranza l'ha fatto anche questa mattina, ha servito un po' tutti, anche noi che stiamo dall'altra parte.
Lei dice di essere stata zitta, silente, ma intanto parla e dice "non abbiamo potuto lavorare" e nel frattempo dice "due Assessori però hanno lavorato". Des deux l'une: o potete lavorare o non potete lavorare. Poi se un giorno mi dice anche com'è che noi avremmo potuto impedirle di lavorare in questi mesi... Io, nel mio piccolissimo, ho provato con umiltà a mettere a disposizione quel poco che potevo nei settori che conosco e che ho seguito, i dossier che ho avuto l'onere e l'onore di poter portare avanti in questi anni. Non mi ha mai ascoltata, Presidente, mai! Guardi, ho buona memoria, sia mia personale che storica di messaggi, di chiamate, di tanti incontri che abbiamo fatto su vari dossier. Com'è che le avrei potuto impedire, come altri colleghi, di lavorare? Queste cose - ci siamo viste lunedì - le dica nelle sedi opportune, non venga qua a fare il suo comizio elettorale, perché non fa bene a lei, non fa bene a noi, non fa bene alla Valle d'Aosta e non fa bene al movimento che lei rappresenta, perché non è composto da persone che fanno così. Mi sento di dirle questo perché, anche se per pochi mesi, abbiamo avuto il piacere di lavorare con persone che credo anche molto serie.
Ha scomodato addirittura il tema delle poltrone. Le do un consiglio: non lo faccia. Quest'estate per fortuna mi sono assentata per un mese, perché mi creda che lì mi avrebbe sentita, poiché non solo ha occupato tutte le poltrone e i divani possibili, ma ne ha volute addirittura aggiungere dato che c'erano solo posti in piedi. Pertanto non venga qua a fare delle lezioni di morale, perché io le prendo da tanti, ma non da tutti. Certi temi, secondo me, li dovremmo anche evitare, dovremmo essere seri e concentrarci sull'ordine del giorno. C'è un ordine del giorno in questo Consiglio regionale, non si prende la parola per buttare fango e gettare delle ingiurie e delle calunnie gravissime nei confronti dei propri colleghi che, le ripeto, sono gli stessi che l'hanno votata per essere rappresentati, perché lei rappresenta me, rappresenta tutti i colleghi che siedono qua in maggioranza.
Gliel'ha ricordato molto bene il collega Testolin, guardando molto velocemente tutti i colleghi che sono in quest'Aula: lei non è l'unica che ha una professione, collega Spelgatti, ce l'abbiamo tutti. Abbiamo faticato, abbiamo studiato, abbiamo lavorato mentre studiavamo e abbiamo una nostra professione fuori da qua. Lei lo fa da quattro mesi, si era già candidata cinque anni fa e non è stata eletta, quindi è stata eletta questa volta e ora fa il Consigliere regionale, ma non credo che sia una colpa per chi invece si era candidato, è stato eletto e lo fa da qualche anno in più, sempre con serietà. E sfido chiunque a provare il contrario.
Concludo, ma avrei avuto ancora tante altre cose da dire. Invito veramente, e colgo l'invito anche delle colleghe - mi sembra che l'altra volta fosse proprio la collega Minelli ad averci invitati - a seguire il rispetto di quest'Aula: proviamo a metterci tutti un po' d'impegno, perché credo che la nostra Regione meriti qualcosina di più.
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Ringrazio la collega Rini per la trasparenza con la quale è intervenuta, perché è evidente che in termini politici si sta cercando di confondere il messaggio rispetto alla popolazione e alla comunità; si sta cercando soprattutto di dipingere in buoni e cattivi i rappresentanti dei cittadini qui all'interno.
Noi, che abbiamo un ruolo di opposizione, non avremmo mai potuto dire le cose che ha detto la collega Rini avendo lavorato con lei e con tutti gli altri componenti della maggioranza in questi quattro mesi. Non abbiamo conosciuto il vostro modo di lavorare e soprattutto il percorso che avete fatto dopo un lancio, quello sì, di grande evidenza, nel primo Consiglio regionale. Il fatto di aver dato con questa grande trasparenza questo messaggio aiuta molto i valdostani a capire cosa è successo in questi quattro mesi, perché il tentativo di diventare vittima politica e personale di una situazione che invece la vede responsabile, sia in qualità di Presidente della Giunta che di responsabile del suo movimento - credo sia un unicum in questo momento una figura politica che si accompagna ad una figura di così alto vertice di importanza per la nostra Regione - non può non solo non vederci convinti, ma soprattutto non può che vederci attenti a chiarire che così non è.
Ringrazio i colleghi dell'Union con i quali da quest'estate ci siamo detti: "siamo all'opposizione, lavoriamo, riapprofondiamo quei temi che purtroppo con le difficoltà dell'ultimo periodo della scorsa legislatura non siamo riusciti ad approfondire, portiamo le nostre idee in Aula, discutiamo con questa maggioranza di cosa si può fare". Direi che l'abbiamo fatto con una serietà estrema, con molta educazione.
Lei, nella scorsa legislatura, non è stata presente in certi momenti e in certe situazioni. Quello che abbiamo fatto dall'opposizione è ben distante da quello che abbiamo subito, soprattutto nell'ultima parte di legislatura, seduti su quei banchi, quindi la nostra è stata un'opposizione educata, ferma, decisa a contrastare quello che non piaceva e a cercare di sottolineare quello che si poteva fare. Abbiamo chiesto ai nostri movimenti di non sparlare, di non confondere ancora di più il messaggio e abbiamo cominciato a rincontrare il territorio, le nostre persone, gli aderenti, coloro che hanno voglia di discutere con noi. Abbiamo evitato di fare fotografie, soprattutto abbiamo evitato di sforzare di creare un'immagine in quegli ambienti che non sempre devono appartenere a tutti i politici. Mi hanno fatto sorridere le ultime foto tutti vicino alle Reines. Si può essere a sostegno di un mondo, quello agricolo per esempio, senza aver bisogno di fare fotografie una volta ogni due ore, soprattutto senza cercare di annunciare che una categoria più che un'altra ha bisogno dell'aiuto della politica e della buona politica. Più di così non potevamo fare. Abbiamo anche cercato di lavorare con gli altri gruppi di opposizione; abbiamo delle differenze, ci sono state fatte notare, ma non è un problema, per fortuna la politica qui dentro comincia a far notare le differenze. I cittadini hanno bisogno di capire chi la pensa in una maniera, chi ha certe idee e chi ne ha delle altre, ma ben venga! Se cresceranno i consensi di movimenti che non la pensano come noi, vorrà dire che i cittadini avranno democraticamente scelto le loro rappresentanze, ma confondere le differenze per arrivare ai posti ai quali si ambisce non bisogna farlo. Questo è l'errore grosso che la Lega, che la Presidente Spelgatti ha fatto.
Avete corso velocemente d'estate per cercare di arrivare dove oggi siete seduti. Io ricordo ancora l'annuncio del responsabile politico del Mouv': "abbiamo raggiunto il diciottesimo!", come se fosse questo il successo più importante di un progetto politico. E lo stesso diciottesimo, con la serietà che lo contraddistingue, oggi ha dichiarato che non può più far parte di un modo di lavorare come quello che è stato denunciato. A me piacerebbe che con la stessa enfasi con cui si è dichiarato "viva il diciottesimo e tutti gli altri che hanno aderito" oggi si evitasse di dire che quelli che non la pensano più come voi e come lei non sono più bravi, sono degli inciucioni, sono persone che non hanno idee e progettualità. Non è così. Avete pagato la vostra inesperienza ma forse pure il vostro modo di fare che, anche in generale, ci preoccupa un po'. La politica è fatta anche di discussione, di confronto, di relazione e, quando si è al vertice di progetti così importanti, anche di necessità di trovare delle condivisioni. Troppo facile sarebbe - e noi l'abbiamo combattuto in più fasi - dire agli altri "io la penso così, tutti dietro, silenzio e si lavora". Non è così, soprattutto quando i numeri sono così di difficile gestione come in questo momento. Pertanto il messaggio non può essere "io non ho potuto lavorare". No, lei non ha lavorato per poter lavorare, non è stata capace di convincere gli altri che il suo lavoro era giusto, che le sue idee erano vincenti e oggi si trova senza una maggioranza creando un grande problema alla nostra comunità, alle porte di un bilancio e in una situazione politica come quella che ci troviamo ad affrontare. In tutto questo noi, ancora una volta, più che essere responsabili e cercare di capire se c'è una via d'uscita, una soluzione che sia trasparente... non c'è cachette, se avessimo voluto fare dei ribaltoni ne avremmo già fatti! Noi non vogliamo nascondere un passaggio di questa situazione politica. Se gli autonomisti troveranno una condizione per governare questa Regione lo faranno sulla base di contenuti e di rispetto delle persone e lo faranno dicendolo alla gente. Stia tranquilla che non sarà una "manovra di palazzo", le manovre di palazzo le avete fatte voi! Sarà una manovra dignitosa, magari da spiegare, ma sarà una manovra che ci porterà ad essere responsabilmente al governo di una Regione, se decideremo di farlo. I ribaltoni fateveli voi! Quei progetti che avete sistemato durante l'estate fateveli voi! A noi non hanno interessato, ne siamo rimasti fuori, forse avete voluto tenerci fuori (scelta vostra), ma noi faremo un percorso trasparente.
Certo, in questi giorni tutti si stanno accorgendo che così non si può andare avanti. Se non abbiamo capito male, in una riunione di maggioranza è stato addirittura chiesto un momento di tregua da parte del Vicepresidente Elso Gerandin: "cerchiamo di arrivare al dopo bilancio, troviamo una soluzione per venire fuori da questa fase". A noi nessuno l'ha proposto, ma questo è stato detto, e poi ieri lo stesso rappresentante dello stesso movimento ha detto un'altra cosa. Non confondete le vostre acque con le nostre! Noi stiamo facendo percorso lineare, ordinato: se ci sarà bisogno di UVP lo faremo sulla base di contenuti e progetti, e andremo avanti. Cerchiamo però di parlare in maniera chiara ai cittadini. Due giorni fa ho sentito dichiarare al Tg3 che dopo la prima azione del Cda del Casinò si darà corso alla legge n. 7, la quale prevede o finanziamenti o fideiussione. L'ho sentito al Tg3, quindi riporto la fonte, ma vorrei essere smentito. Se la legge n. 7 tornerà in vigore o verrà modificata, credo sia giusto dirlo ai valdostani, perché qui qualcuno è passato come quello che voleva regalare soldi al Casinò e qualcun altro come quello che invece non lo voleva fare. Qui qualcuno voleva salvare l'azienda e speriamo che altri lo facciano con altre misure, ma se la legge n. 7 sarà lo strumento con il quale procedere è giusto dirlo, e dirlo adesso.
Chiudo ringraziando il Presidente del Consiglio per il suo intervento preciso, che mi sembra anche molto diretto, benché con livelli di responsabilità diversi. Credo che tutti noi dobbiamo evitare di utilizzare i social per dire cose che possono essere tranquillamente dette qua e soprattutto nella maniera giusta, così come credo che il Presidente debba evitare di insultare le istituzioni che invece oggi rappresenta con la più alta carica prevista dal nostro Statuto.
Président - La parole au Chef de groupe Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Presidente Spelgatti, nulla di personale, non pensi che ce l'abbiamo con lei, ma vorrei iniziare questo intervento ringraziando tutti gli Assessori regionali: il collega Borrello, Restano, Gerandin e la collega Certan che hanno cercato in questi quattro mesi di lavorare e di fare del loro meglio, e indubbiamente i colleghi Sammaritani e Aggravi, i quali, da quello che abbiamo letto oggi sulla stampa, sono gli unici due Assessori che hanno lavorato bene. Io penso che tutti abbiano cercato di fare del loro meglio cercando di dare delle risposte alle numerosissime criticità.
Oggi, però, è forse bene fare un po' di chiarezza su ciò che sta realmente accadendo nelle sedi solitamente deputate all'Amministrazione regionale. Forse chi ci ascolta non ne ha idea, ma è bene che si sappia che, a quasi quattro mesi dal suo insediamento, questa ormai ex "maggioranza del cambiamento" ha prodotto poco, questo non possiamo negarlo. Nello stesso tempo vorremmo ringraziare anche tutti quei dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici che in assenza di bussola e di indirizzi sono stati in grado comunque di approvare, preparare, lavorare in un clima quasi surreale per poter almeno dare corso all'ordinaria amministrazione, perché la macchina non può fermarsi. Pertanto ritengo sia doveroso oggi ringraziare tutte quelle persone che comunque hanno fatto il loro lavoro.
Ci dispiace come ALPE sentir dire da parte del capo del governo "ci avete impedito di lavorare". No, non lo dica! Noi siamo stati sempre presenti a tutte le riunioni e siamo sempre intervenuti, ma la politica è dialettica, colleghi, è confronto, è trovare delle mediazioni, è sintesi.
Oggi l'ex collega Caveri dichiara sulla stampa che la politica è trovare delle soluzioni, le soluzioni migliori e, mentre lei cercava di dare delle risposte a livello presidenziale, con i colleghi Luboz, Lucianaz, Distort ci siamo confrontati, ci siamo parlati, abbiamo trovato delle sintesi su alcuni dossier, sulle criticità, su come risolverli e in che maniera. Però non diciamo delle bugie ai valdostani come quella che qualcuno ha impedito di fare qualcosa, perché non è vero! Noi ci siamo sempre stati, ci siamo sempre presentati e abbiamo cercato di portare delle proposte nelle sedi opportune, nelle varie riunioni. Però ad un certo punto bisogna anche tirare una linea e fare una fotografia chiara, limpida. Anche i valdostani devono sapere qual è questa fotografia. Siamo oltre la metà di ottobre e non c'è nessuna traccia del DEFR, documento fondamentale dal punto di vista programmatico, politico, di indirizzo, e non dei dirigenti o dei funzionari. Non c'è alcun cenno sul bilancio di previsione per il 2019. La variazione di bilancio, che solitamente si scarica a fine luglio, è stata scaricata in Giunta solo due giorni fa, al limite probabilmente per permettere alle strutture l'utilizzo delle risorse rimodulate nel 2018; quindi, se è stata scaricata e se questo Consiglio lo approverà nella prima settimana di novembre, che sia utile per dare delle risposte puntuali, perché le parole sono belle, è tutto molto bello, ma poi alla fine devi arrivare al dunque e, se ci arrivi, poi devi avere la forza e la capacità di poter dare delle risposte. Ad oggi nessuna certezza sul contenzioso finanziario con lo Stato, tema per noi fondamentale (è la base dell'accordo di maggioranza stipulato quattro mesi fa), ma se l'accordo non c'è - e ad oggi non c'è - decideranno i giudici il 6 novembre. Queste però sono risorse nostre, sono risorse che devono essere utilizzate per il sistema Valle d'Aosta. Poi un passaggio fondamentale: ci sono interi settori che aspettano risposte, ci sono materie neppure prese mai in considerazione, richieste di incontri a cui non si è neanche dato un cenno di risposta.
Vorrei anche fare un breve passaggio sul dossier Casinò. Non possiamo non ricordare le modalità poco ortodosse con cui è stato gestito il dossier Casinò con decisioni unilaterali, pericolose e dannose, ma soprattutto assunte in contrasto con le linee approvate dal Consiglio regionale solamente il 28 settembre 2018. Su questo vorrei soffermarmi, ma non sul Casinò. Una volta chiusa quella partita, andata nella direzione opposta da quello che ci è stato detto in maggioranza, sembrava che, finita quella cosa "adesso basta, non parliamo più di Casinò, parliamo del resto". Scusate, ma se il metodo è quello, come si può affrontare un DEFR? Come si può affrontare una pianificazione, una programmazione del bilancio triennale 2019/2020? E oggi, oggi compreso, abbiamo nuovamente assistito allo scaricabarile: la colpa è degli altri. È una strategia che può servire a creare un alibi temporaneo, però prima o poi si giunge al punto critico, al momento della verità, quello in cui ci sei o non ci sei. È inutile poi però fare le vittime. Noi pensiamo che l'inadeguatezza sia sotto gli occhi di tutti, della difficoltà, della non possibilità, del "voglio, ma non posso" o probabilmente del "non abbiamo la robustezza".
L'amministrazione della cosa pubblica si fa con gli atti. Due giorni fa il governo giallo-verde a livello nazionale ci ha scaricato il decreto fiscale, è stato approvato il decreto-legge che introduce le disposizioni urgenti in materia fiscale, e sarà pesantissimo sulle casse regionali, perché sono stati inseriti: la flat tax per partite IVA e piccole imprese fino a 65 mila euro, l'IRES al 15 per cento, la flat tax per quanto riguarda gli ambiti commerciali al 21 per cento, il superamento della legge Fornero ed è stata toccata anche l'IRES verde. Tutte queste nuove manovre avranno un impatto violentissimo sulle nostre disponibilità per la pianificazione finanziaria 2019/2021. Come affronteremo, con che metodi, con che franchezza, con che dialettica, con quali soluzioni?
Noi speriamo che sia stata solo una battuta, una scivolata, quella di qualche giorno fa che all'interno del palazzo si respirerebbe la puzza della politica: speriamo vivamente che sia stata solo una scivolata o una boutade, perché altrimenti non solo prenderemmo le distanze, ma sarebbe molto grave.
Il cambiamento promesso dov'è? Non basta asserire "il cambiamento sono io" perché tutto cambi. Per cambiare davvero non basta annunciarlo ai quattro venti, prima di tutto è necessario conoscere ciò che si vuole cambiare e poi avere delle soluzioni, delle idee alternative, altrimenti è lo stallo. E oggi siamo in questa situazione.
Noi di ALPE abbiamo l'umiltà di metterci in discussione, da sempre, di fare autocritica; abbiamo anche la capacità e il coraggio di uscire allo scoperto e di ammettere che così non si può andare avanti. Nulla di personale. Immaginiamo e pensiamo che la situazione così com'è non è più sostenibile per i valdostani, un po' di chiarezza oggi si doveva e pensiamo di averla fatta. In via Piave, 1 con numerosi colleghi di questa maggioranza ci siamo confrontati, ci siamo parlati, abbiamo trovato pure delle sintesi, abbiamo messo in evidenza delle criticità e abbiamo anche ascoltato la proposta che ci ha fatto due giorni fa il collega Gerandin: "scriviamo una finanziaria e poi si vedrà". Sì, ma per scrivere una finanziaria ci si confronta, si trovano delle soluzioni: con che risorse, in che maniera. Solo due giorni fa lo Stato ha scaricato la sua finanziaria che ci penalizzerà tantissimo e bisogna avere magari anche una direzione, una visione della Valle d'Aosta del 2020.
Presidente - La parola al collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Inizio ringraziando lei, Presidente Fosson, perché è una discussione che avevamo già fatto in Ufficio di Presidenza. In passato c'erano già stati degli scivoloni e avevamo voluto intervenire come Ufficio di Presidenza, per cui ha ben fatto anche questa volta ad intervenire per portare di nuovo i toni a quell'altezza che, a mio avviso, all'interno di un'istituzione e in questa aula ci devono essere, come anche fuori da parte di chi rappresenta le istituzioni.
Secondo ringraziamento. La ringrazio, collega Spelgatti - è la prima volta che la ringrazio - per il fatto che nel mese di maggio-giugno non abbia valuto al tavolo l'Union Valdôtaine. È stata una grande fortuna, perché alla fine il suo governo è durato 90-100 giorni. Però ci siamo dimenticati di dirci che in questi 90-100 giorni ce ne sono stati 60 di vacanza, quindi è il governo più corto che è mai esistito a livello valdostano, ma credo anche nazionale. Il fatto che nel mese di maggio e giugno l'Union Valdôtaine non sia stata neanche invitata a parlare ufficialmente con la Lega è un bene, perché abbiamo dimostrato che sono queste le cose raffazzonate, questa maggioranza che lei ha cercato di mettere in piedi nel mese di maggio-giugno è durata il tempo che doveva durare: niente. Ma perché? Perché era fatta solamente contro qualcuno, non con degli obiettivi o con un programma. Le parlo di programma, perché obiettivamente qualcuno della maggioranza che non aveva le stesse idee che aveva lei sul Casinò molto probabilmente le ha anche evidenziate. Lei, nel suo programma, aveva scritto in maniera chiara "continuità alla legge n. 7" e molto probabilmente questo non è avvenuto, glielo ripeto e continuerò a ripeterglielo per cinque anni - poi parleremo anche delle elezioni -, perché molto probabilmente le sarà arrivata la telefonatina da Milano dove chiaramente il discorso non era più la legge n. 7, bensì di mettere qualcuno a capo di una partecipata valdostana, milanese di corte (lo ha detto lei che era una sua conoscente, lo ha affermato lei all'interno di questo Consiglio).
Dall'altra, nel suo intervento ha parlato di rispetto dei colleghi sul campo, ma io non ho capito cosa lei intendesse. Lei non ne ha centrata una, perché non riesco a capire: di solito il Sindaco di un'Amministrazione comunale o il Presidente della Giunta qui è quello che dovrebbe tenere una squadra unita e qui lei non è che ne ha perso uno di pezzo, non ha perso la stampella, qui lei ha perso quasi il 50 per cento della sua maggioranza. Questo non può imputarlo all'opposizione perché faceva opposizione, mi scusi, ma è per sua incapacità. Non è riuscita a tenere la sua squadra unita e molto probabilmente perché era impossibile tenerla unita, poiché ci sono idee e soprattutto ideali diversi.
Mi permetta ancora un inciso. Il fatto di addossare la colpa e dire, come stamattina: "io non ho potuto lavorare e chi ha lavorato sono solamente i due Assessori della Lega" mi sembra anche poco per la squadra che aveva! È vero, ha ridotto di un Assessorato, e molto probabilmente anche questa scelta non è stata molto oculata, perché poi gli Assessori si sono trovati dei transatlantici che non riescono a seguire. Il populismo alle volte paga, ma poi amministrativamente non dà quei frutti che dovrebbe dare.
Lei dice "andiamo alle elezioni": perfetto, che problema c'è? Lei è il Presidente della Giunta, ha detto che tanto i numeri per una mozione di sfiducia non ci sono, quindi dia le dimissioni insieme ai suoi Assessori della Lega. Non le chieda a qualche Assessore, le dia prima lei, così parte il countdown dei 60 giorni e, se non ci sarà una maggioranza, si andrà alle elezioni in maniera trasparente. E su quello che le ricordava il collega Bertschy su un'ipotetica nuova maggioranza non c'è problema: le forze autonomiste si parlano. Anche qui la voglio ringraziare, e lo faccio personalmente, perché in 60 giorni è riuscita a far parlare gente che non si parlava da vent'anni! Grazie, signora Spelgatti, perché, se non altro, è riuscita a far riparlare le forze autonomiste che qui in Valle tutte insieme potranno dare delle risposte ai valdostani.
Presidente - La parola alla Presidente della Giunta per fatto personale.
Spelgatti (LEGA VDA) - Io sto qua ad ascoltare in silenzio ed è tutto estremamente interessante, però, come ho detto all'inizio della consiliatura, siete pregati di piantarla di mettere in bocca a me delle parole che non ho mai detto. Quando parlando del Cda dice che era una mia amica, non si permetta! Io ho detto che ho frequentato un corso in Bocconi e il fatto di frequentare un master di alta specializzazione di amministrazione della cosa pubblica per un anno semplicemente perché si ama cercare di studiare e di prepararsi insieme a professori che non si conoscono e che non si sono mai visti... questa professoressa tra l'altro, l'unica che poi ho conosciuto direttamente, non è stata messa nel Consiglio d'amministrazione, non sa neanche che faccia io abbia, è una docente della Bocconi e io ero semplicemente molto banalmente uno dei migliaia di allievi del corso. Pertanto, se per lei il "rapporto di amicizia" significa aver frequentato un corso e aver visto qualcuno, questo dimostra la differenza tra quello che ritenete voi che siano "gli amici" e quello che nella vita reale le cose sono. Non vi permettete di dire cose che non sono, perché questa è sempre la mistificazione della realtà e forse, se anche voi magari cominciaste a frequentare dei corsi per studiare, per cercare di approfondire, sapreste cosa significa frequentare un corso dove si è una delle tantissime allieve che frequentano un corso. Forse è il caso che riportiate le cose nell'ambito della realtà.
Poi specifichiamo anche quello che è stato detto sul discorso degli Assessori: io ho semplicemente detto che i miei Assessori so come hanno lavorato. Chiedo a voi che cosa avete fatto, non ho detto che gli altri hanno lavorato male.
Presidente - Le darò la parola dopo per la replica, Presidente, questo è un fatto personale. La parola al Consigliere Bianchi per fatto personale, ma non si dilunghi.
Bianchi (UV) - Non mi dilungherò.
Collega Spelgatti, mi sono permesso di dire che era un'amica conoscente, ma perché è lei che ha detto che era la sua insegnante. Io parto dal presupposto che gli insegnanti per me erano degli amici, ma non ho mai fatto dichiarazioni che ho messo un mio insegnante in un Cda all'interno di qualsiasi partecipata della Valle d'Aosta: questa dichiarazione l'ha fatta lei, in quest'Aula! Inoltre non mi sembra di essere l'unico ad averla sentita. E poi, mi permetta, se lei mi vuole mandare di nuovo a fare dei corsi, inizi lei a farli, mi creda! Che ne ha veramente bisogno!
Presidente - La parola al Capogruppo Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - Stamattina siamo entrati in Aula pensando di esaminare l'ordine del giorno che era stato predisposto, anche a seguito del momento difficile che stavamo vivendo e del confronto avvenuto l'altro giorno in maggioranza. Sono sorpreso dall'intervento testé fatto dalla Presidente Spelgatti, un intervento fuori luogo e non condivisibile da parte di chi dovrebbe essere idealmente il Capo dei Vigili del fuoco valdostani, di chi dovrebbe assumere quel ruolo con grande senso di responsabilità. Non si può venire in quest'Aula e fare gli incendiari, perché questo vuol dire aver poco senso di responsabilità verso le istituzioni, verso la Valle d'Aosta e tutti i valdostani.
Io mi rendo conto che non sia un ruolo facile, che è un ruolo difficile da assumere quello di fare il Presidente di una Regione, in particolare quando si è nuovi e non si ha molta esperienza dell'amministrazione e della politica. Abbiamo sentito in questi mesi dire "stiamo studiando", "studiamo", "studio", ma io credo che i valdostani ci paghino per trovare delle soluzioni ai problemi, perché la vita è fatta di varie stagioni: quando si è adolescenti si studia di giorno, poi si fa l'università e poi si comincia a lavorare; quando si deve studiare in età adulta, bisogna fare i corsi serali e di giorno lavorare e produrre. Credo sia questo che è venuto meno in questi mesi e che abbiamo cercato in tutti i modi, come Consiglieri di maggioranza, di evidenziare, perché i problemi dei valdostani sono tanti, sono difficili da risolvere. In questi mesi però non c'è stato un dibattito un confronto politico sulle soluzioni ai problemi. Qui non si deve fare della confusione per cercare di intorbidire la situazione e far sì che poi i valdostani non capiscano qual è la situazione reale che si sta vivendo.
In questi mesi c'è stata una grossa difficoltà, vista l'inesperienza iniziale, ad affrontare le tematiche, ad affrontare i dossier, perché, al di là della necessità di far ripartire la macchina amministrativa, che di fatto - è sotto gli occhi di tutti - sta viaggiando al minimo regime, non funziona come dovrebbe, c'è tutto un problema di natura politica. E quando parliamo di "politica" intendiamo parlare nel senso nobile della parola, il che vuol dire trovare le soluzioni ai problemi. Ora siamo nel mese di ottobre e non abbiamo ancora parlato per cinque minuti del documento di economia e finanza regionale che dovrebbe tracciare le linee guida per risolvere i problemi della nostra comunità. Ho sentito dire "scriviamo una finanziaria", ma scrivere la finanziaria non vuol dire scrivere dei numeri o copiare il bilancio dello scorso anno, perché quello siamo capaci tutti a farlo! Scrivere una finanziaria significa tradurre delle linee guida e delle soluzioni ai problemi in numeri, ma se non si parla dei problemi e non ci si confronta sulle questioni, non si può fare una finanziaria che sia all'altezza di questo nome e che soddisfi le esigenze dei valdostani. In quattro mesi, tenuto conto che c'era anche l'estate di mezzo, dobbiamo dare atto che ci sono stati 30/40 giorni in cui l'attività è andata a rilento: non è stato possibile confrontarsi sul problema del lavoro per i giovani, della scuola, della fiscalità, della norma di attuazione che abbiamo approvato l'anno scorso - e che potrebbe essere uno strumento, una leva, per risolvere i problemi della depressione economica della Valle d'Aosta e per poter rilanciare una crescita -, sui problemi del caro tariffe dell'autostrada, del rilancio dell'edilizia, degli artigiani e dei turisti, dell'agricoltura! I problemi dell'agricoltura non si risolvono attaccando il campanaccio al collo di qualche mucca nelle batailles; questo è un aspetto di cui va tenuto conto quando si assumono dei ruoli perché si deve anche presenziare alle manifestazioni e eventi, però non è con questo che si sono affrontate e risolte le questioni del settore. Noi abbiamo creduto in questo cambiamento, ci siamo resi disponibili sin da subito, sapevamo di dover pagare il prezzo dell'inesperienza, però ci siamo fatti convincere dal prospettato gioco di squadra. Questa è una cosa che abbiamo apprezzato quando ci sono stati i confronti politici preliminari al varo della maggioranza: il gioco di squadra. Ad oggi, però, l'unico gioco di squadra a cui abbiamo assistito è il gioco dell'oca in questi ultimi giorni. Credo che occorra fare delle riflessioni, dobbiamo essere richiamati tutti ad una maggiore responsabilità quando si assumono dei ruoli.
Io condivido pienamente le parole del Presidente Fosson che ha espresso questa mattina nel richiamare tutti all'attenzione e all'importanza del ruolo che rivestiamo, ma anche a livello comunicativo, del riflesso delle nostre parole all'esterno dell'aula, perché più le parole vengono proferite da persone che hanno della responsabilità e maggiore è il loro peso.
Trovo poi vergognoso per quest'Aula sentir parlare di "puzza". Credo che ci dobbiamo vergognare, perché quando si assumono dei ruoli si rappresentano tutti i valdostani, con grande senso di responsabilità. Bisogna spogliarsi della propria casacca di partito, perché qui non c'è un sistema di elezione diretta, c'è un sistema proporzionale e quando una persona viene individuata a ricoprire un ruolo non è il Presidente della Lega, ma è il Presidente di una coalizione! Ritengo che questo vada rimarcato, perché noi non abbiamo eletto il Presidente della Lega, abbiamo eletto una collega a rappresentare la maggioranza e a ricoprire un ruolo. A noi la logica dei capitani non piace mica tanto, quella che sentiamo anche a livello nazionale, perché a forza di fare del populismo e della demagogia non si risolvono i problemi della gente ma si fa solo confusione. Anche oggi cominciamo ad accorgerci di quello che succede su scala nazionale: un giorno si dice "crollo del ponte Morandi, le Autostrade non possono essere coinvolte nel recupero" e stamattina dietrofront della Lega, dietrofront del governo giallo-verde! Le soluzioni vanno date nell'alveo del sistema legislativo esistente, non si inventano le procedure. È come quando, a inizio legislatura, ho sentito dire "veniamo qui e eliminiamo le incrostazioni", ma quali incrostazioni? L'unica cosa che ho visto cambiare è qualche fiduciario verde in più nella macchina amministrativa, qualche spesa in più da sostenere per la pubblica amministrazione. Io credo che questo non faccia onore alla nostra Regione e che non tutti i colleghi della Lega si ritrovino in questo modo di amministrare.
Noi da questa parte abbiamo anche una visione privilegiata e garantisco che anche questa mattina i visi dei colleghi leghisti non lasciavano trasparire condivisione delle parole del Presidente. Pertanto penso che anche lei Presidente debba fare una riflessione, una riflessione che vada nell'interesse della nostra comunità, ma che non tenga neanche la Lega ostaggio. Un ragionamento, all'altezza della situazione e della difficoltà che in questo momento stiamo vivendo dentro l'Aula e, soprattutto, di aiuto a fare uscire la Valle d'Aosta dalla situazione di crisi.
Presidente - La parola al Consigliere Rollandin.
Rollandin (UV) - Può essere una coincidenza, ma oggi la presenza dei Vigili forse non è così banale: è per spegnere il fuoco ed evitare che ci siano incendi oltre quello che già conosciamo. In effetti questo Consiglio oggi prende atto di alcune situazioni che si sono manifestate in questi pochi mesi.
Noi avevamo preso la parola nel momento in cui ci è stato presentato il "programma del fare", era questa la caratteristica, tant'è che non c'è stato dibattito, non c'è stata replica, e in quel momento avevamo sottolineato una serie di aspetti che avevano invece la necessità di chiarimenti importanti, soprattutto di avere degli indirizzi.
Oggi si è preso atto che non si può andare avanti per una serie di ragioni molto corpose, perché dalle preoccupazioni di tutti sono emersi i punti focali legati al funzionamento dell'Amministrazione regionale, ma per derivazione anche dei Comuni e di tutti gli enti locali: se si blocca questa attività, si bloccano anche le altre attività degli enti locali che sono alla base dello sviluppo della nostra Regione. Che ad oggi non si abbia la possibilità di conoscere dove si va a parare è un dato significativo e importante: non ci sono risposte, non c'è un indirizzo, e questo è l'aspetto più devastante di tale situazione, perché pazienza se non si presentano norme nuove, ci sta, possono esserci dei momenti di riflessione, ma quelli sono gli elementi vitali per il funzionamento della nostra autonomia.
Ora, più che insistere su quello che è stato, credo sia importante stabilire come e quando nel più breve tempo possibile si può dare una soluzione a questa débâcle. Credo che lo sforzo delle forze che sono a questo tavolo e che hanno preso la parola sia quello di provare a riprendere il filo logico di un dibattito avvenuto in questi tempi a spizzichi e bocconi, senza dare un contesto unitario, al fine di presentare una proposta che abbia la possibilità di trovare i consensi giusti per recuperare il tempo perso e dare delle soluzioni ai problemi evidenziati dai colleghi. I rischi sono oggettivi: avremo ricadute pesanti grazie ad alcune scelte fatte che sono in dibattito in questo momento, senza contare che ad oggi non abbiamo note positive sul contenzioso con lo Stato, cosa che avrà un peso importante nella finanziaria regionale. Questo mi fa dire che insistere su quanto non è stato fatto è troppo facile, anche perché non è stato fatto niente, mentre mi sembra più interessante e importante provare a discutere seriamente in quest'Aula su cosa possiamo fare, con che tempi e con quali risorse. Penso sia questo che si aspettino i valdostani e tutte le categorie, poiché in questi quattro mesi si sono resi conto di che cosa significa "non governare". La gente ha cominciato a capirlo e ci dà un segnale importante di come si deve insistere per cercare di cambiare rotta, di trovare il modo giusto per evitare una tragedia.
Io non ritengo che la soluzione delle elezioni risolva tutto, tanto più che si andrebbe con lo stesso sistema elettorale. Le elezioni sono per dire "spaventiamo un po' tutti", ma non spaventano, anzi. Dopo questi quattro mesi credo che molta gente si sia ricreduta su certi sistemi di voto e su come ha votato, e penso abbia capito tante cose già in così poco tempo. Non è quello il motivo per cui si fanno o non si fanno determinate cose. Credo che per fare degli accordi sia fondamentale portare delle soluzioni: questo è l'unico obiettivo che può avere un cambio di maggioranza che deve avvenire in tempi tali da permettere di trovare le soluzioni che la gente si aspetta.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Noi come Movimento 5 Stelle siamo rimasti un po' perplessi nei confronti del dibattito che c'è in Aula questa mattina. Come abbiamo già ribadito noi e tanti altri che mi hanno preceduto, speriamo di concludere e riuscire ad andare avanti con il lavoro.
Vorrei però fare due osservazioni su quanto è emerso questa mattina. Questa mattina hanno parlato prima di me sette persone, di cui quattro fanno parte della minoranza e tre della maggioranza, e ho faticato, seguendo i discorsi, a capire quali fossero le sfumature dell'uno e dell'altro, ho dovuto ripetermelo in continuazione sentendo il tenore dei discorsi.
Veniamo a quanto è stato detto dai rappresentanti della minoranza. È sicuramente condivisibile il fatto che la realizzazione del programma di governo viaggia a rilento, come è assolutamente condivisibile il fatto che, se si vuole lanciare la bandiera delle rielezioni, occorre che la I Commissione, almeno una volta, cominci ad affrontare le due proposte di legge elettorale già presentate con estrema urgenza, addirittura prima della pausa estiva, e che invece non sono mai state discusse; anzi, ci sono alcune forze politiche della minoranza che hanno promesso di ripresentarne una che non è ancora stata presentata. Se la prospettiva delle elezioni è prossima - e questo non spaventa la nostra forza - noi non abbiamo problemi, se ci sono altri quattordici disposti a smettere questo teatrino noi siamo pronti a dimetterci anche subito, però vorremmo affrontare le elezioni con una legge elettorale un po' più pensata, almeno discussa, per vedere se esistono dei margini di miglioramento.
Veniamo invece al parere dei rappresentanti della maggioranza, perché è curioso che la discussione sia portata in ballo proprio da loro. In alcuni interventi ho sentito parlare di ormai "ex maggioranza", di "valletti sciocchi" riguardo al lavoro della maggioranza; noi non siamo la maggioranza, non sappiamo cosa fanno o cosa non fanno, ma sappiamo che è stato presentato un programma di una vaghezza impressionante, che non è stato discusso nemmeno nel momento in cui è stato presentato.
Fin dall'inizio il nostro movimento ha contestato il fatto che questa maggioranza non si fosse creata su un programma di governo. Forse non si è nemmeno creata grazie alla voglia di rinnovamento, perché negli atti - ma da parte di nessuno, non solo da quelli della Lega, anche da parte di tutti gli altri - non abbiamo visto questa spinta per il rinnovamento rispetto ai tristi esercizi precedenti.
L'ultima posizione che mi ha lasciato veramente basito è stata la dichiarazione del collega Marquis che ha detto, siccome non erano nel programma del rinnovamento: "ci siamo fatti convincere dal gioco di squadra". Il gioco di squadra noi non l'abbiamo visto praticamente mai! Non so come abbia fatto il collega Marquis, con tutti gli anni di esperienza politica che ha, a farsi convincere da questa cosa.
Noi abbiamo un'altra idea ed è quella che abbiamo evidenziato fin dal momento di insediamento di questa maggioranza: che questa maggioranza si è fatta convincere da un altro gioco, il famoso "balletto delle poltrone", nella fattispecie delle poltrone retribuite. Noi abbiamo in quest'Aula il primo piano rialzato che è ben retribuito con le indennità di funzione, ma anche il secondo, sia nelle posizioni della Presidenza che della Segreteria che della Vicepresidenza, e abbiamo un'ulteriore posizione retribuita all'interno di questo Consiglio che è quella dei Presidenti delle Commissioni permanenti. Di fronte a questa distribuzione delle poltrone applicata in modo rigoroso per cui il manuale Cencelli - ricordo - è stato citato non da noi ma da molti altri in quest'Aula, in quell'occasione, le stesse posizioni chiamiamole "istituzionali super partes" della Presidenza del Consiglio sono state distribuite rigorosamente in funzione nella composizione di questa maggioranza. Questa maggioranza è fatta da forze in cui tutti gli eletti hanno goduto della famosa "poltrona retribuita". Queste forze, peraltro, hanno parlato poco fa tutte dichiarando che la maggioranza non esiste più. Noi non riusciamo a capire: siccome questa distribuzione è stata fatta da questa maggioranza e questa maggioranza non esiste più, perché non si rinuncia a tali cariche per rimettere in discussione la propria posizione? Qui invece la discussione viene fatta solo verbalmente.
Il nostro movimento ha dichiarato fin dall'inizio che, in caso di assegnazione di incarico, avremmo rinunciato a qualunque indennità di funzione. Qui qualcuno dice "io non sono più rappresentato da questa maggioranza, ma l'indennità di funzione me la tengo stretta": sono indennità di funzioni consistenti, che pesano sulle casse dei valdostani. Eppure il famoso gioco di squadra non lo vediamo: la maggioranza non esiste più, nessuno si dimette da nulla, anzi, ci sono questi inviti reciproci ("dimettetevi voi prima"), che sono un po' tristi per il funzionamento del dibattito all'interno di questo Consiglio. Se una maggioranza esiste ancora, nel senso che coloro che hanno deciso di farla, indipendentemente dalle loro motivazioni, fossero queste legate ad un programma, a una vaga voglia o alla volontà di conservarsi delle posizioni retribuite, vada avanti; se non c'è più, cambiate, riassegnate i posti, vediamo se questo Consiglio è in grado di esprimere una maggioranza diversa e, a quel punto, andremo avanti con proposte programmatiche diverse e con figure diverse, altrimenti andiamo a elezioni. Le possibilità sono queste tre: aspettiamo e vediamo, aspettiamo il Congrès dell'Union Valdôtaine perché prima non si poteva fare niente, aspettiamo di sentire...
I lavori di questo Consiglio sono bloccati, ma i lavori della maggioranza sono ancora più bloccati. Noi invitiamo tutte le forze che hanno un po' di responsabilità a costruire una maggioranza, se vogliono costruirla. Le nostre posizioni per entrare nella maggioranza le abbiamo chiarite a tutti fin dall'inizio, non sono cambiate, sono ancora quelle. Se qualcuno vuole fare una discussione basata sui programmi piuttosto che sull'occupazione delle poltrone, noi siamo sempre disponibili; altrimenti, se non esistono 18 persone in quest'Aula disposte ad affrontare argomenti di questo tipo, forse le elezioni sono la cosa migliore da fare. Calendarizziamo in modo rapido la possibilità di ridiscutere la legge elettorale e rimettiamo il mandato a chi ci ha eletti, perché in questo momento non siamo in grado di espletare le funzioni per le quali siamo stati eletti.
Presidente - La parola al collega Cognetta per fatto personale.
Cognetta (MOUV') - Intervengo per fatto personale, Presidente, non perché voglio intervenire in questa discussione, ma semplicemente per puntualizzare quanto detto dal collega Vesan che è stato preciso quasi fino in fondo.
Vorrei spiegare a tutti urbi et orbi - ed è possibile verificarlo semplicemente facendo una richiesta all'Ufficio di Presidenza del Consiglio - che io non ho mai preso un euro rispetto all'indennità di funzione da Presidente della II Commissione. Pertanto, quando parla di "poltrone" e di "emolumenti", per favore vorrei che citasse - poi è una sua scelta ovviamente - che la prendono tutti tranne il sottoscritto, e questo non da oggi, ma da quando ho preso l'incarico. Tra l'altro, giusto per finire il discorso, successe la stessa cosa, identica, quando ero nel vostro movimento e venni eletto Vicepresidente di questo Consiglio.
Solo per chiarezza da parte di tutti: riguardo agli emolumenti e rispetto a quanto viene preso dal Presidente di Commissione, io non percepisco nulla dal primo giorno che faccio questo lavoro.
Presidente - La parola al Consigliere Vesan per fatto personale.
Vesan (M5S) - Solo per rispondere al fatto personale. Io ho dichiarato che ci sono forze politiche in questa maggioranza in cui tutti i rappresentanti sono retribuiti, non ho detto quali sono, né ho fatto alcun riferimento personale. Vorrei che fosse chiaro, il mio non era un attacco nei confronti della posizione del Consigliere Cognetta.
Presidente - La parola al Consigliere Cognetta, sempre per fatto personale.
Cognetta (MOUV') - Spiego meglio il mio intervento. Io non gliene ho fatto una colpa, ho solamente detto urbi et orbi che io non lo prendo. Lei non ce l'aveva con me, ma ha omesso di dire - secondo il mio modesto punto di vista, e quindi mi ha toccato personalmente - che io non prendevo questi soldi. L'ho detto io, quindi la questione si chiude qua per me.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo di persona, a beneficio del collega Vesan, per dire che non ho nessuna indennità aggiuntiva rispetto alla retribuzione base che i Consiglieri hanno e per dire - spesso su questo i colleghi del Cinquestelle sono intervenuti in quest'Aula e oggi mi trovo perfettamente in linea con loro - che trovo assolutamente imbarazzante e stucchevole che dalle nove di questa mattina (ora sono le 11:45) si tenga in ostaggio quest'Aula per querelles, per piccole dispute politiche e piccole polemiche di piccolo cabotaggio che nulla hanno a che vedere con le necessità che questa Regione deve affrontare.
Io credo che si debba prendere atto di una cosa: oggi - l'abbiamo visto incontrando i rappresentanti dei Vigili del fuoco, e ringrazio chi è rimasto qui ad assistere ai lavori di questo Consiglio, anche se avrei voluto che purtroppo in questa sede si parlasse di altro, di temi concreti, non solo di piccole polemiche, e avessimo mostrato che siamo qui per occuparci delle necessità quotidiane, non delle piccole questioni di chi fa cosa e di chi si siede dove - ciò che è evidente è che si governa se si è almeno in 18. Se siamo in 18 si governa; se non siamo in 18 - come giustamente è stato sostenuto - chi ha 18 voti vada avanti, altrimenti mi trovo a sottoscrivere quanto detto dal collega Vesan: andiamo a elezioni.
È stato detto dal collega Rollandin che il sentiment è cambiato, che le persone si sono ricredute sul sistema di voto... benissimo, verifichiamolo! Io sono disposto a firmare in questo momento, e credo di parlare anche ai nomi dei colleghi quando dico che siamo pronti a firmare adesso. Io però voglio vedere altre undici persone che firmano, ma credo che questo coraggio non ci sia, a parte quanto esposto dai colleghi del Cinquestelle, che ringrazio.
Ho sentito purtroppo in quest'Aula evocare clientele, ho sentito dire che l'unico interesse di questa maggioranza è stato occuparsi di dare poltrone agli amici degli amici. Io veramente risparmio di fare memoria storica di questo Consiglio, non c'ero, ma ho avuto modo di leggere numerosi articoli e risparmio davvero. Ringrazio la collega Nasso che l'ultima volta ha evocato le lacrime versate in quest'Aula per questioni che ben conosciamo; risparmio davvero di ricordare quei giorni per evitare di discutere effettivamente di chi si è occupato di poltrone e chi di altre cose.
Ho sorriso quando il collega Bertschy ha detto che in tanti in questi giorni hanno fatto a gara per fare le fotografie con le Reines. Io sono quasi d'accordo con lei, collega Bertschy, ma prima di fare questi interventi le chiedo di guardare nel suo gruppo e magari di chiedersi se effettivamente qualcuno o tutti condividono questa sua impostazione, perché probabilmente non è così.
Ancora: il collega Bianchi ha detto che gli autonomisti sapranno dare un governo credibile a questa Regione (o gli pseudo-autonomisti). Se gli autonomisti sono gli stessi che hanno governato trent'anni questa Regione e sono quelli che sono stati sonoramente bocciati alle ultime elezioni, tanti auguri!
Presidente - La parola al collega Baccega.
Baccega (UV) - Presidente, raccolgo il suo invito a moderare i toni e i termini.
Faccio giusto una brevissima riflessione rispetto al concetto che ci è stato attribuito, quello di non aver fatto lavorare questa maggioranza e questa Giunta. È stato forse detto da qualche collega, ma il nostro ruolo è quello: individuare quei percorsi che sono bloccati, che non vanno avanti, e pungolare la Giunta per andare nella direzione di dare delle risposte ai valdostani. Abbiamo passato un'estate abbastanza silente, come ha fatto parte della Giunta, non abbiamo visto quegli atti che ci saremmo aspettati che portassero avanti e dessero delle risposte ai valdostani. Avevate preparato un programma - non so di quanti punti, non ce l'ho sottomano - che prevedeva tanti titoli, ma senza costrutto, senza verificare che cosa c'era dietro e che cosa c'era dopo: era un programma che, di fatto, mancava di programmazione, e con tutto questo dite di non avervi fatto lavorare.
Nelle iniziative che abbiamo portato in questo Consiglio abbiamo cercato di sollecitarvi, di spronarvi a dare delle risposte e lo abbiamo fatto con la SFOM, soprattutto nell'ultimo Consiglio: qualora non avessimo pungolato, probabilmente saremmo ancora qui a pensare quando la SFOM poteva riaprire. Abbiamo letto sui giornali che aprirà a breve con la sinergia del Consiglio di amministrazione, ma probabilmente se quegli 80 mila euro si fossero trovati un mese prima, come li avete trovati adesso, la SFOM, che ha 800 studenti, avrebbe iniziato i suoi corsi in linea con l'anno scolastico.
Pertanto non raccogliamo questo "non mi avete fatto lavorare". Diciamo semplicemente che questa squadra che si è presentata non è stata in grado di lavorare e, molto probabilmente, perché la condottiera che doveva portare a creare quella strategia d'insieme, quell'amalgama che poteva consentire alla Giunta di lavorare in un certo modo, non ci è riuscita. Prendiamo atto, cercheremo di valutare altre strade.
Credo che il percorso intrapreso in questa fase dai movimenti regionalisti vuole andare nella direzione di recuperare quel gap che sicuramente vi ha favoriti alle ultime elezioni, sempre sull'onda di una campagna elettorale nazionale che ha certamente fuorviato il voto in Valle d'Aosta. Ritengo poi che non abbia nessun senso tornare al voto, perché tornare al voto significa dare ancora più dimostrazione di incapacità, di non riuscire ad affrontare i problemi e i temi. Questa è una visione di carattere personale e quindi, invece di dare la colpa agli altri, assumetevi le vostre responsabilità, perché forse è meglio.
Presidente - La parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Innanzitutto volevo fare una precisazione sul perché ho chiesto la mozione d'ordine proprio all'inizio di questa discussione: per avere più tempo per parlare, perché le regole le conosco bene, conosco bene i tempi.
Se oggi la Presidente avesse parlato delle problematiche sul reperimento dei soldi che devono pervenire alla Valle d'Aosta e avesse parlato per tre quarti d'ora, sarebbe andato benissimo, penso che sarebbe andato benissimo a tutta l'Aula, perché vorremmo anche essere informati di quello che sta succedendo. Io ricordo, quando facevo parte della Giunta ed eravamo su quei banchi, che cosa ci siamo sentiti dire dall'attuale Vicepresidente Gerandin riguardo alle problematiche del bilancio, più o meno erano le stesse cose che ci sono adesso: ce ne siamo sentite dire di tutti i colori, a partire dai selfie che facevamo, a quando si scendeva per reperire questi soldi, alle discussioni che avevamo. Però, Presidente del Consiglio, quando si parla per un minuto per darle una risposta - mi congratulo anch'io con lei per le parole che ha pronunciato - e poi si fa una sparata di campagna elettorale per venti minuti, capisce perché avevo chiesto di avere un po' più di tempo per la replica. Niente di personale, comunque.
Tra gli interventi che sono stati fatti, mi è venuto in mente proprio il primo discorso che ha fatto lei, Presidente Spelgatti, che con vigore aveva detto "noi siamo una squadra vincente, perché siamo una squadra" e ha fatto tutti questi discorsi. Oggi si è riferita a noi come minoranza e io le dico che stiamo facendo il lavoro che deve fare la minoranza: abbiamo fatto un lavoro collaborativo. Abbiamo portato le varie problematiche che secondo noi devono essere affrontate, le varie cose che non funzionano, ma è un lavoro! Lei non deve cercare di scaricare su di noi o su qualcun altro quello che lei non è in grado di fare, perché ce lo ha dimostrato in questi quattro mesi di immobilismo assoluto. Tutte le cose che sono state dette qui, in quest'Aula, oggi, sono state dette perché non c'è un atto, non c'è niente, non è stato fatto niente per questa Amministrazione!
Il Consigliere Vesan ha esordito come le altre volte, dicendo che bisognerebbe continuare con il lavoro. Sarei contento anch'io di continuare con il lavoro, con le iniziative, ma lei a chi si riferisce dopo il passaggio che c'è stato tra i vari Consiglieri oggi: alla maggioranza? Lei fa le domande a chi? Chi può risolvere le domande che lei fa? Una maggioranza che mi sembra non ci sia più tanto.
Secondo me, Presidente, lei forse non ha capito bene il ruolo che ricopre. Una settimana fa, per curiosità e per passione, perché frequento da almeno 35/40 anni l'ambiente delle Batailles de Reines - sono anche proprietario di qualche animale e ho seguito la conferenza stampa della Bataille de Reines, poiché ero interessato a sapere com'era il programma e come si svolgeva questa iniziativa - io ho proprio seguito il suo intervento. Per due minuti ha parlato come rappresentante del governo per dire che gli agricoltori sono degli eroi che devono essere aiutati e poi mi hanno riferito anche che, nella buvette di una delle ultime Batailles, lei diceva che bisogna aiutare gli agricoltori: "questo governo vi aiuterà finanziariamente". Forse lei non ha capito bene dove si trova, perché non è così automatico. Gli agricoltori in questo momento hanno bisogno di liquidità, liquidità che non so come potrebbe giustificare, ma per vari motivi: perché gli agricoltori in questo momento percepiscono dei contributi dall'Europa tramite il PSR e per l'Amministrazione regionale è molto difficile aiutarli finanziariamente poiché si mettono in piedi i famosi "aiuti di Stato" - in questo periodo ne abbiamo sentito parlare anche per il Casinò - che non si possono dare. Perciò mi farebbe piacere che, invece di illudere gli agricoltori dicendo loro che questo governo regionale li aiuterà ancora di più, diceste come volete aiutarli. È importante che lo sappiano, perché magari si rivolgono a persone con cui hanno un po' più di confidenza e ci vengono a dire "come pensate di aiutarci? perché la Presidente ci ha detto che ci daranno dei contributi, ci saranno dei soldi". Io vi sto riportando quanto mi è stato detto e, se vuole, le dico anche chi me l'ha detto e dove l'ha detto lei: alla buvette a Brissogne, così si ricorda.
Secondo me - e l'ho chiesto già un paio di volte in quest'Aula - lei non dovrebbe continuare a dire "avete, avete, avete", ma dovrebbe riferirsi alle persone specifiche. Mi farebbe molto piacere che lei dicesse: "Consigliere Nogara, lei... Consigliere Bertschy, lei...", e non parlasse in generale, perché mi dà molto fastidio, mi dà molto fastidio leggere sul giornale che qua c'è una "puzza", c'è un clima terrificante, ci sono le incrostazioni. Lei dovrebbe dirmi chi puzza, dov'è la politica che puzza e quali sono le incrostazioni, perché io non mi riconosco, ma non mi riconosco neanche in un Presidente che si pone in questo modo. Lei rappresenta quest'Aula e non si può permettere di fare delle affermazioni del genere, perché lei, se dice queste cose, teoricamente è quella che puzza di più, in questo momento, all'interno del Consiglio regionale.
Vorrei poi riferirmi a quanto detto dal Consigliere Manfrin: "ci sentiamo ostaggi in quest'Aula". Noi stiamo rispondendo a quanto ci ha detto la sua Presidente, sia del movimento che della Regione. Voi vi sentite ostaggi per cosa? Perché non riuscite a discutere i temi che non sapete neanche se riuscite a portare avanti, perché non siete una maggioranza? Poi lei dice che in questo Consiglio c'è un gruppo di autonomisti che da più di 30 anni sono all'interno... ma guardi che nella sua maggioranza, e proprio vicino alla Presidente, ne trova uno che è da più di trent'anni che è lì! Lei dice che c'è qualcuno più bravo, qualcuno meno, qualcuno più onesto, qualcuno meno, per cui chiedo anche a lei: cominci a fare dei nomi e a non lanciare delle cose così, perché bisogna essere onesti sempre e ovunque! Quando si sostiene qualcosa bisogna dirle le cose, non basta lanciarle così. Questi sono i tipici spot elettorali che voi usate, come "vi diamo i soldi, vi aiutiamo, qua ci sono dei delinquenti, questi ne hanno fatte di tutti i colori...", ma mi venga a dire cosa ho fatto io, me lo venga a dire, se ha il coraggio o se ha le prove per dirmi qualcosa! Invece di continuare a parlare a vanvera, dica le cose come sono e avrà le sue risposte, stia tranquillo!
Per quanto riguarda le mucche, le Reines, come le ho detto già prima, sono più di 40 anni che vivo in questo mondo, ho anche delle mucche; tutti possono andare alla Bataille de Reines a farsi fare delle foto, se credono, se hanno la passione, se vogliono. Il riferimento del collega Bertschy era probabilmente alla contingenza, mai nessuno si è interessato delle mucche, mai nessuno si è interessato degli allevatori e nel prosieguo di questo Consiglio ci sarà da parlare, perché anche a livello nazionale, con le conoscenze che si hanno, tante cose bisognerebbe risolverle. Vi assicuro che con i pagamenti del PSR - l'Assessore Gerandin lo sa benissimo - ci sono grandissimi problemi, non si è ancora fatto niente e non è ancora arrivato niente. Abbiamo l'antimafia (io lo dico così: qualcuno dice che è risolta, ma non si è ben sicuri), sulla PAC l'antimafia vale e i pagamenti non vengono fatti. Adesso c'è solo una deroga del Ministero per le prime tranches, probabilmente li lascia pagare, ma poi saranno problemi. Quelli sono i problemi della liquidità che gli agricoltori hanno in questo momento, perché adesso hanno tutti i pagamenti, hanno tutte le cose da fare. Non è lo spot con cui si va alla Bataille de Reines e si dice "state tranquilli, vi aiutiamo!".
Lei ci deve rappresentare, ma nel modo giusto, ovunque, perché sentirmi rappresentato da lei che dice che qui c'è puzza, che la politica puzza... allora lei mi deve dire a chi è riferito e poi le risponderò.
Presidente - La parola al collega Bertin.
Bertin (IC) - Non volevo intervenire, ma intervengo, perché c'è uno stato di confusione evidente anche in questa discussione che non permette già a noi di capire, figuriamoci a chi ci ascolta dall'esterno!
Cerco di attenermi il più possibile all'ordine del giorno. Siamo al punto n. 2: "Comunicazioni Presidente della Regione". In realtà questa discussione si è trasformata nell'ennesimo psicodramma della maggioranza che, invece di organizzare riunioni di maggioranza, lo fa direttamente in streaming qui, in Consiglio, con una discussione politica sulla situazione attuale. Se si vuole fare una discussione politica sulla situazione attuale, la si iscrive - e il Presidente del Consiglio può confermarlo - all'ordine del giorno e si discute. Pertanto non voglio né entrare nella questione riguardante la situazione politica - se si vuole, si apra una discussione ad hoc -, né perdermi in discussioni su chi fa più foto alla Bataille de Reines. Vorrei rimanere al punto all'ordine del giorno di questo Consiglio, alle comunicazioni del Presidente della Regione, che sono andate un po' fuori tema, ma io voglio rimanere lì.
Avrei voluto sentire da parte della Presidente degli aggiornamenti sulla questione riguardante il famoso "contenzioso finanziario", anche in applicazione della risoluzione approvata in questo Consiglio e in ragione della gravità di questa situazione. Sottolineo ancora una volta che avevamo approvato una risoluzione e mi auguro che al più presto - avrei preferito lo faceste qui, ma tanto ormai fate tutto in streaming - lei venga almeno in Commissione a riferirci in modo più dettagliato su quanto si sta discutendo a Roma e su quali sono gli scenari possibili riguardo a questa materia fondamentale.
Un altro aspetto, visto che parliamo di risoluzioni (esco anch'io in parte fuori tema): questo Consiglio ha approvato, sempre nel mese di luglio, una risoluzione riguardante la modifica della legge elettorale per l'elezione del Parlamentare al Parlamento europeo. Questa risoluzione aveva l'obiettivo di dare una rappresentanza alla Regione a livello europeo; al momento mi pare ci siano soltanto due proposte di legge depositate e tale discussione pare ferma, non è in agenda. Volevo sapere da parte di chi frequenta l'ambiente romano se c'erano novità, perché purtroppo mi pare che non ce ne siano. A questo punto credo sia necessario, a otto mesi dall'appuntamento elettorale, un'iniziativa eventualmente da parte delle Assemblee regionali, e anche della nostra, per mettere all'ordine del giorno questo punto e per permettere una rappresentanza delle Regioni a livello europeo. È un argomento un po' fuori tema ma, visto che qui fuori tema ci siamo andati in modo molto più significativo, mi riferisco ad una risoluzione approvata qui e sulla quale non c'è più molto tempo da perdere, poiché le elezioni si svolgeranno nella primavera prossima. Se non si fa adesso una modifica della legge in quel senso, le Regioni non saranno rappresentate a livello europeo e questo comporterà una serie di problemi di vario genere.
Presidente - La parola al Vicepresidente Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Semplicemente perché sono stato chiamato alcune volte in causa. È vero, io sono stato uno di quelli che in passato ha fatto molta attenzione alle tempistiche legate all'approvazione sia del DEFR che del bilancio; ho fatto molta attenzione anche ai contenuti del bilancio, però mi pare quantomeno giusto dare una corretta informazione.
Negli interventi precedenti più volte è stato detto che siamo in grande ritardo. Sicuramente sulla tabella di marcia siamo in ritardo, però ai valdostani diciamo la verità: la maggioranza passata ha approvato il DEFR il 27 novembre 2017, la finanziaria del triennio è stata approvata il 22 dicembre 2017. Mi pare corretto dirlo e questa non è una scusante per non approvarla o per non andare in questa direzione. Lo dico perché qualcuno mi ha citato dicendo che ho provato a fare un ragionamento all'interno di quella che è più corretto chiamare "ex maggioranza". L'ho fatto per senso di responsabilità, perché lo ritengo giusto verso i cittadini, dato che non ci sono tante strade in prospettiva: o questa maggioranza riesce a trovare una coesione ed eventualmente si rafforza - non ho idea di quello che può essere il percorso, ma la vedo molto difficile - oppure nasce una nuova maggioranza - proprio perché nell'interesse dei valdostani non si può stare senza una maggioranza, senza avere i numeri per approvare leggi, provvedimenti, bilanci e quant'altro - oppure si va alle urne.
Qualunque sia il futuro scenario, per una questione di correttezza ritengo che la più grossa disgrazia che possa succedere ai valdostani è di entrare in esercizio provvisorio. Questo l'ho sempre detto quando ero in minoranza e lo ribadisco in questa veste; è stato questo il percorso che ho provato a fare. Ho anche detto che, qualora non nasca una nuova maggioranza - che mi dicono essere in itinere e a cui io auguro, se ci sono i numeri, di partire al più presto -, qualora non ci fossero i numeri, per senso di responsabilità questo esecutivo avrebbe dovuto provare a mettere in piedi un bilancio da portare in Consiglio, che poi verrà votato; penso che potrà essere addirittura modificato in Consiglio, ma che dia la possibilità al Consiglio del 3, 4, 5 e 6 di dicembre di avere una finanziaria al fine di evitare l'esercizio provvisorio. E, per quello che mi riguarda, c'è un tempo limite anche per questo esercizio provvisorio senza avere una maggioranza alle spalle. Per quanto mi concerne - lo ripeto in pubblico -, una volta che questo bilancio viene presentato in Consiglio, il mio compito cessa, perché non avrebbe alcun senso provare a portare avanti il ragionamento di un governo che non ha più una maggioranza alle spalle. Questo per completezza su quanto è stato detto in quell'incontro citato da qualcuno. A qualche collega di minoranza ho anche detto, qualora non ci fossero i numeri, che sarebbe stato opportuno eventualmente allargare almeno un'ipotesi di condivisione su un documento da presentare per la finanziaria e qua, secondo me, finisce la parte legata al discorso politico. Sarebbe drammatico e traumatico per la Valle d'Aosta ipotizzare un esercizio provvisorio, drammatico per gli enti locali, per l'Amministrazione regionale, ma sarebbe davvero il punto finale e una mancanza totale di rispetto per i cittadini.
Detto questo, non voglio dilungarmi oltre, se non semplicemente per dire che sono convinto che queste discussioni interessino davvero poco i cittadini, perché hanno grandi problemi da risolvere. E noi abbiamo un grossissimo problema da risolvere al più presto, il contenzioso finanziario, perché solo a seguito del contenzioso finanziario potremmo avere un'idea delle risorse disponibili. Abbiamo problemi veri da risolvere. Oggi abbiamo in tribuna i Vigili del fuoco e può anche darsi che il prossimo Consiglio avremo i Forestali: lunedì c'è una procedura di raffreddamento, però non è non dando risposte e andando verso la mobilitazione che si riesce in parte a dare quelle certezze a chi le chiede in questo momento. Abbiamo tanti problemi, ci sono i dipendenti della Società di servizi e a qualcuno scade il contratto a fine anno. Bisognerà sicuramente incidere sul provvedimento della finanziaria per risolvere la situazione dei Vigili del fuoco, dei Forestali, dei dipendenti della Società di servizi. Che ne faremo di Vallée d'Aoste Structure? Non abbiamo più tanto tempo da aspettare. I mutui dei fondi di rotazione: qualcuno prima li ha usati nella parte corrente della finanziaria e adesso vanno rimessi in circolazione, vanno ridati questi fondi, perché non possiamo pensare che la gente riceva una comunicazione in cui si dice "voi avete diritto" e poi non ci siano i fondi di rotazione per finanziare.
Prima il collega Nogara ha parlato del PSR degli agricoltori: certo che non è risolto! È ben lungi dall'essere risolto, ma non è per mancanza di volontà del governo, bensì perché ci sono ostacoli che purtroppo non dipendono da noi, anche se stanno emergendo - ne parlerò nel momento opportuno - alcune nostre pecche, e dico "nostre" in quanto mi riferisco al nostro sistema valdostano.
Dico anche che qualcuno non si sbagli: la vicenda Casinò tornerà in quest'Aula, non è mica conclusa con la nomina del Consiglio di amministrazione, per cui qualche decisione, magari spiacevole, sarà ancora da prendere. Lì ci sono 700 dipendenti, si diceva che si vogliono mandare a casa 700 famiglie e non è risolta la vicenda, tornerà in quest'Aula e bisognerà avere il coraggio di prendere delle decisioni che diano continuità aziendale, che vadano nella certezza di non mettere più in discussione ogni anno, ad ogni approvazione di bilancio, il futuro della Casino. Lo dico perché mi pare che la gente non abbia davvero più fiducia nella politica degli annunci.
In questo momento forse l'unica possibilità concreta che abbiamo è prendere atto che senza una maggioranza non si va da nessuna parte e poi ognuno tragga le conseguenze. Qualcuno poi ha annunciato la disponibilità di andare al voto: quattro vostri della Lega ci sono, il mio c'è, fate voi come volete.
Président - La parole au Conseiller Viérin.
Viérin (UVP) - Je voulais remercier le Président du Conseil pour son intervention de ce matin. On avait besoin d'entendre que la plus haute Institution de cette Salle, de ce Conseil de la Vallée qui est fruit des luttes antifascistes, des luttes pour notre Autonomie, avait encore un esprit de rappeler à quelqu'un que quand on a un rôle, quand on exerce une fonction, il faut savoir se comporter, il faut savoir peser, mesurer les déclarations et, surtout, qu'on ne peut pas à chaque fois faire de la propagande politique qui est, en fait, synonyme d'utiliser les Institutions pour tirer profit, d'un point de vue électoral, du rôle qu'on recouvre.
Questa mattinata - lo hanno ricordato anche alcuni colleghi - è stata un po' paradossale, una mattinata che avrebbe tranquillamente affrontato i temi se non ci fossero state delle dichiarazioni o, meglio, un comizio elettorale della collega Spelgatti, la quale ha aperto questa seduta cercando di distribuire patenti un po' a tutti: ai Consiglieri di maggioranza, stamattina sui giornali aveva dato le pagelle ai colleghi di Giunta, e anche additato i colleghi di opposizione di un presunto immobilismo che, se non si sa riconoscere in sé stesso, chiaramente si cerca di scaricare sugli altri. È stata una mattinata paradossale anche perché - e su questo ha ragione il collega Bertin, quando dice che ci deve essere un difetto di comunicazione - abbiamo letto dall'ANSA che il collega Gerandin ha annunciato di aver risolto il problema dei Vigili del fuoco. Forse se non si utilizza una manifestazione come questa e se si può evitare che ci siano delle manifestazioni... se avevate la soluzione, collega Gerandin, potevate parlarne tra di voi e magari fare tranquillamente gli annunci nelle sedi opportune, nei tavoli aperti da mesi e che erano stati interrotti per la fine della legislatura. Diciamo questo perché si parla di elezioni e probabilmente qualcuno è già in campagna elettorale.
Noi richiamiamo al senso di responsabilità, perché dopo quattro mesi, e con due di pausa estiva, collega Spelgatti, lei rimane ancora attaccata alla sua poltrona sapendo che non ha più i numeri e nella sua impossibilità di lavorare anche quando aveva i numeri, perché nulla è stato fatto: oggi arriva in Aula e ha solo un pezzo del ragionamento in termini di soluzioni. Lei pone a quest'Aula il fatto che non ci sono più i numeri. Noi invece crediamo che il ragionamento sia un po' più articolato: avete delle incombenze, il collega Gerandin ne ha ricordate alcune, altri colleghi ne hanno ricordate altre, c'è un bilancio da costruire, c'è la questione finanziaria collegata al bilancio, ma presumiamo che nonostante le continue trasferte non siate ancora riusciti a portare una soluzione, altrimenti ce l'avreste in qualche modo comunicato. Noi crediamo che i tempi siano maturi per lavorare a qualcosa di concreto e non utilizzare effettivamente ogni occasione per fare degli spot probabilmente per non far vedere ciò che non si è fatto. È la strategia di chi, non avendo prodotto nulla, deve spostare l'attenzione e non perde occasione per sparare su tutti e su tutto, con cadute di stile che colpiscono non tanto le Istituzioni in quanto tali, ma le persone. Noi crediamo che prima di essere Amministratori siamo delle persone elette dai cittadini e quindi, colpendo le persone che noi rappresentiamo, colpiamo anche una parte dell'elettorato e della comunità che rappresentiamo. Siamo fieri di avere delle origini rurali, siamo fieri di appartenere a questa terra e non ci vergogniamo se ogni tanto probabilmente nella vita abbiamo avuto quell'odore che lei rifiuta e che probabilmente ha sentito anche a palazzo.
Lei può comunicare, collega Spelgatti, ognuno di noi può farlo, ma quello che noi non condividiamo è utilizzare il proprio ruolo per scopi partitici, elettorali, per la propaganda. Io capisco che magari nella politica nazionale ci sia una sovrapposizione di ruoli, che il Vicepremier è anche il Presidente di movimento e che questo possa esistere anche qui in Valle d'Aosta, ma noi non riconosciamo la delicatezza di utilizzare questo ruolo nell'azione che è stata portata avanti. Ci permettiamo di dirlo in quest'Aula, non riconoscendo noi i mezzi delle conferenze stampa per andare a lanciare messaggi che poi sono molto travianti, mentre la verità è che siete senza numeri, attaccati alle vostre sedie, alle vostre poltrone e che non date una risposta, che sia una, a questa comunità. Il creare anche qui in Valle un nemico per giustificare o distrarre l'attenzione, il vittimismo... oggi addirittura è riuscita a dare la colpa ai suoi Assessori e ci dispiace perché, quando si è Presidente di un governo, si è il primo responsabile e forse anche qui, per distogliere l'attenzione dalla propria figura, si cerca di scaricare sugli altri e sui colleghi, altro che squadra!
Noi siamo a rinnovare una disponibilità a lavorare sui temi, sui dossier, sui problemi. Abbiamo appreso che avete finalmente scaricato questa variazione di bilancio, ma ci son voluti quattro mesi per fare una variazione di bilancio! E sono competenze della Presidenza insieme all'Assessorato delle finanze, senza bisogno di avere i numeri di maggioranza. È un atto che è stato scaricato in Giunta, là dove abbiamo visto che i numeri li avete per procedere anche sulle nomine.
Il collega Gerandin ricorda che l'anno scorso il DEFR è stato portato a fine novembre e che il bilancio è stato approvato a fine dicembre: sì, peccato che avevamo cambiato un governo nel mese di ottobre, peccato che aspettavamo da Roma delle risposte sulla questione finanziaria. Oggi, che siamo alla fine del mese di ottobre, con tutta la possibilità di programmare una legislatura, non abbiamo ancora contezza di ciò che sta avvenendo, né per quanto riguarda la questione finanziaria e neppure per le linee di indirizzo che dovrebbero programmare il futuro di questa Regione nei prossimi anni.
Noi crediamo che sia arrivato il momento di gettare la maschera e almeno di produrre - se ce ne sono le condizioni - le cose dell'emergenza. Il bilancio è un atto che siete obbligati a scaricare e a proporci, perché su questo ci sarà una discussione amministrativa e politica. Nelle contraddizioni di questa giornata che riflettono un po' le contraddizioni del momento c'è anche quella del collega Gerandin, il quale propone un bilancio condiviso e, dopo una mezza giornata, viene smentito dal suo collega, se abbiamo interpretato bene il collega Cognetta, il quale dice che non voterà nessun provvedimento dove vede partecipi i membri di quasi metà della vostra maggioranza. È una situazione effettivamente ingarbugliata e noi vi chiediamo di affrontarla con senso di responsabilità, non scaricando sugli altri responsabilità che in primis sono, secondo noi, di chi conduce un progetto, perché la conduzione di un progetto presuppone sicuramente pazienza, mediazione, possibilità di confronto. Oggi abbiamo appreso che tutti questi presupposti non ci sono, quindi in pratica non ci sono più i presupposti per andare avanti. La responsabilità di governo ce l'ha lei, ce l'avete voi, siete voi che dovete cercare di portare avanti almeno le azioni amministrative immediate, al di là delle soluzioni su cui la politica si confronterà.
Abbiamo delle incombenze: quella del Parlamentare europeo, quella della Commissione paritetica; ci eravamo permessi di chiedere una condivisione sulla questione della Paritetica, è stato iscritto due volte all'ordine del giorno, ma non c'è stata la delicatezza di parlarne nella Conferenza dei Capigruppo per proporre delle competenze, delle professionalità. Noi rispettiamo la Bocconi, ma crediamo che ci siano competenze che possano ricomprendere dei profili, al di là del luogo deputato.
Collega Spelgatti, lei ha cercato di far luccicare in questi mesi ciò che purtroppo non ha fatto e, parafrasando un grande cantautore italiano, potremmo dire che dai diamanti non nasce niente, ma che dal letame nascono i fiori. Presidente, le chiediamo pertanto che questo suo atteggiamento, questa sua volontà di comunicare in questo Consiglio delle intenzioni, delle idee e delle proposte possa essere corrispondente alla situazione attuale che questa "non maggioranza" sta vivendo e di non far finta di andare avanti o comunque di cercare di andare avanti a tutti i costi, dimenticandoci che la responsabilità è sua e soprattutto scaricando sugli altri responsabilità che non hanno.
Presidente - La parola alla Presidente della Giunta per fatto personale.
Spelgatti (LEGA VDA) - Intervengo per fatto personale nuovamente, perché non sopporto che si riportino cose non vere.
Siccome il riferimento alla frase del letame è sulla stampa e quindi è scritta nero su bianco, è inutile che lei venga a dire "quell'odore di letame che lei disdegna tanto", perché quello che è stato raccontato in quella frase è che, mentre io stavo spiegando il valore del mondo agricolo, nel momento in cui mi è stato riportato che in questo mondo c'è odore di letame, ho risposto che questo è odore di vita, è profumo di vita vera. Quindi, che lei mi venga a dire che io disdegno l'odore di letame, mi dispiace! Le ripeto: come al solito cercate di mettermi parole in bocca che io non ho mai detto, così come il suo collega, che viene in Aula a riportare frasi che avrei detto alla buvette e quindi, sulla base di questo, mi mette in bocca delle cose svolgendo il suo ruolo di Consigliere all'interno del Consiglio. Almeno le mie dichiarazioni sono nero su bianco, quindi sarà lei a disdegnare l'odore di letame, io non lo disdegno minimamente.
Presidente - La parola al Consigliere Viérin per fatto personale.
Viérin (UVP) - Collega Spelgatti, qui ?'excuse ?'accuse.
Presidente - La parola al collega Luboz.
Luboz (LEGA VDA) - Quelle tristesse! Dans la vie, il m'arrive parfois d'avoir de grands regrets et dans ces mois de travail j'en ai eus différents. Ce matin je voudrais vous en parler d'un, en particulier: le regret que la plupart du temps que nous avons employé dans les réunions de majorité, dans les rencontres, a été réservé presque uniquement au problème di Casino, à chercher de possibles solutions aux très graves problèmes dont nous savons tous qui sont les principaux responsables. Espérons avoir trouvé, pour le moment, une solution; mais combien de discussions, souvent mal débutées, sont-elles terminées encore pire?
Face à des introductions souvent discutables de la part des organes députés à gérer les réunions - il faut l'admettre - les réactions de certains collègues ont été encore plus exaspérées et exacerbées. Qu'est-ce que nous est-il arrivé? Pourquoi sommes-nous arrivés autant bas? Je me suis fait une petite analyse et, à mon avis, c'est à cause du fait que les qualités ne sont pas aussi contagieuses que le défaut des mauvaises habitudes. Pourtant je suis persuadé qu'au fond de chacun d'entre nous il y a de bonnes intentions, la volonté d'œuvrer pour le bien commun, mais je suis aussi bien convaincu que la présomption, l'orgueil, voir l'arrogance, la vanité, la fierté, le mépris sont des attitudes et des sentiments, des façons de vivre qu'à différents niveaux habitent aussi au fond de nous-mêmes. Quelqu'un les extériorise beaucoup plus que d'autres et je crois que c'est cela qui ruine et dégrade notre société, car ces comportements sont certainement plus contagieux que non pas la gentillesse, la courtoisie, l'affabilité, en un mot je dirais la politesse. C'est vrai, certaines déclarations aux médias, même récentes, ont été à la limite du hors-jeu. Je regrette d'avoir voulu vous le dire, Madame le Président; cependant, certainement pas plus que les interventions hors micro que j'ai entendues dans cette Salle de la part de quelqu'un qui se croît intelligent, mais qui démontre toute son hauteur quand il se moquait du nom de famille "Spelgatti" pour en rire avec les voisins: il faut l'admettre, ils ne lui ont pas donné beaucoup d'importance. S'il vous plaît, soyons-tous à même de démontrer d'être dignes de cette Institution, tous.
Monsieur le Président Fosson a raison quand il nous invite à baisser les tons à un meilleur et à un plus grand respect pour le rôle que nous avons au sein de cette Assemblée. À ce propos, une phrase d'Einstein m'a toujours fasciné : "Je suis réellement un homme quand mes sentiments, mes pensées et mes actes n'ont qu'une finalité, celle de la communauté et de son progrès". Et alors, nos sentiments, nos pensées et nos actes, sont-ils vraiment au service de la communauté et de son progrès? Employons-nous au mieux le temps que nous avons pour donner des réponses aux citoyens? Jusqu'à maintenant, et je regarde aussi les collègues des autres forces de majorité, qu'avons-nous fait, qu'avez-vous fait? De longues, parfois inutiles et stériles discussions, comme ce matin. Si au moins on était capables d'arriver à une solution claire et définie... et pourtant, combien de choses pourrions-nous faire que les citoyens attendent de nous tous?
Vraiment, il me semble vivre un paradoxe et surtout il nous manque du sérieux. Je me sens vraiment coincé entre l'envie de faire, de travailler, de proposer d'initiatives, comme je l'ai toujours démontré dans ma vie et le désarroi de me rendre compte que cette machine infernale est immobilisée par des stratégies politiques d'un côté et de l'autre, qui ne font pas absolument le bien de la communauté, bien que beaucoup d'entre nous continuent de prétendre travailler essentiellement pour le peuple: ce peuple qui mérite beaucoup plus de chacun d'entre nous, qui mérite beaucoup plus de chaque groupe qui compose cette Assemblée. Bruno Salvadori écrivit: "Naître au Val d'Aoste ou être valdôtain depuis des générations ne signifie pas qu'on fait partie de la communauté ethnique-valdôtaine; l'ethnie est un choix, parce que ce n'est, en aucun cas, un acte passif, au contraire, cela nécessite d'un effort, d'une lutte constante avec les moyens dont nous disposons pour le défendre et surtout pour le projeter vers l'avenir". Mais vraiment, chers collègues, vers quel avenir est-elle projetée notre Région, si le temps que nous employons depuis le mois de juin a été concrètement absorbé pour toute autre chose que non pas pour notre futur? Aujourd'hui une énième page s'est ajoutée. J'avais partagé les mots de l'Assesseur Gerandin de lundi, à la réunion de majorité, et j'ai eu la sensation qu'ils auraient pu se traduire en réalité. Évidemment je me suis trompé, quelle naïveté!
Le collègue Viérin maintenant a cité De André et Gilbert Bécaud chantait: "Et maintenant, que vais-je faire?". Nous n'avons plus beaucoup de temps si procédons dans la même direction. Il est évident que la majorité n'existe plus, mais chers collègues, que toute la responsabilité, avec toutes les limites que nous connaissons, soit attribuée uniquement à Madame Spelgatti, c'est injurieux. Si on a échoué, la responsabilité doit être partagée à 18 et chacun des 35 a le devoir de se poser la question de comment s'en sortir; autrement, vraiment que le crayon puisse revenir aux citoyens.