Oggetto del Consiglio n. 8 del 26 giugno 2018 - Resoconto
OBJET N° 8/XV - Illustration du programme de gouvernement par le candidat à la charge de Président de la Région, proposition du nombre et de l'articulation des assessorats et des noms des membres du gouvernement régional.
Fosson (Presidente) - Punto n. 5 all'ordine del giorno. La parola al consigliere Borrello.
Borrello - Prima dell'inizio della discussione del punto, chiediamo una sospensione con tutti i capigruppo al fine di fare il punto per quanto riguarda l'organizzazione dei lavori.
Presidente - Sospensione concessa.
La seduta è sospesa alle ore 11:40 e riprende alle ore 11:50.
Fosson (Presidente) - Riprendiamo i lavori. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di procedere all'illustrazione del programma con la relazione del Presidente della Regione designato, dopo di che di fare un'interruzione per poter verificare il testo e le argomentazioni, per poi riprendere i lavori alle 15:30. La parola alla consigliera Spelgatti.
Qualcuno per cortesia può procedere con l'indicazione della candidatura? Consigliere Cognetta, prego.
Cognetta - A nome dei gruppi Lega Vallée d'Aoste, Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée, ALPE, MOUV' e Gruppo Misto, proponiamo la candidatura della consigliera Spelgatti quale Presidente della Regione.
Presidente - La parola alla consigliera Spelgatti, indicata come candidata alla Presidenza della Regione.
Spelgatti - Buongiorno a tutti. A nome dei gruppi Lega Vallée d'Aoste, Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée, ALPE, MOUV' e Gruppo Misto do lettura del discorso e del programma di Governo.
Tutti vorrebbero o credono di scrivere una pagina di storia, non sempre invece tutti capiscono che, per provare a scriverla, è prima di tutto necessario capire che si è solo un foglio di un libro. Un libro valdostano, carico di tali e tante intense storie nella storia, che l'ultima arrivata, non solo in senso cronologico, non può che fare una cosa e una cosa sola: farlo suo. Farne, pur se - come magari tutti qui - ignoranti, di ogni minuzia, oggetto di curiosità, rispetto, amore e accettazione incondizionati.
Chiedendovi oggi la fiducia sul programma della nostra coalizione, vi chiedo allora non già di perdonarmi per non essere quello che altri sono stati, ma di accettare che il cambiamento passi anche da questo. Prima di tutto dall'essere donna. Titani della storia valdostana sono stati donne. Non cercherò di abbellirmi col dubbio richiamo a chi, donna, ha fatto la storia della Valle. Constato invece che le donne che l'hanno fatta, la storia della Valle d'Aosta, hanno pensato più a quello che facevano che a concentrarsi sul loro genere. Cercherò di trarre dal loro coraggio prezioso esempio. Nessuno penserebbe a conosciute capi di Stato come segnaposto di qualche oscuro manovratore.
Non sono poi interessata a farmi intestare a una corrente più o meno dichiarata di assimilati, non già a una cultura, ma a un sistema. Quel sistema non fa parte di me e non vorrò mai farne parte. È anzi mia precisa intenzione far sì che tutta la cultura, tutte le culture di questa mia patria - perché sono nata qui e anche la Valle d'Aosta è la mia patria - possano finalmente esprimersi liberamente, crescere e fiorire senza essere meccanicamente ricondotte ad appartenenze claniche asfissianti, sfibranti e impoverenti.
Si è scritto e detto che una Presidente leghista sarebbe la prova che i non valdostani -aspetto però la definizione di "valdostano" - usurperebbero i legittimi detentori del potere - aspetto una definizione di "legittimo detentore"-. La Lega Vallée d'Aoste - lo preciso qui per cortesia istituzionale e vorrei fosse chiaro che non sono le mie scuse o giustificazioni - è una parte della Lega di Matteo Salvini, gode di completa autonomia, contrattandola come tutte le autonomie con il centro, ha tra gli eletti degli attivisti noti autonomisti - veri, non opportunisti dell'ultimo minuto-, ha antifascisti, non è insomma antivaldostana. Tutt'altro, siamo anzi i primi a essere - lo stiamo dimostrando - davvero autonomisti. Ma non è nemmeno antitaliana. Precisazione forse superflua, ma comunque necessaria.
Non si vive però di sola poesia, lo sappiamo. Ereditiamo una situazione gravemente compromessa. Siamo determinati a cambiarla, radicalmente. Gravissimi ritardi si sono accumulati. Non siamo il crocevia d'Europa, affatto, come provammo a esserlo. Rischiamo invece di perdere il treno del nostro armonico inserimento in un'economia interdipendente e transnazionale di cui non sembriamo nemmeno aver preso le misure.
Tutto questo cambierà. La Valle d'Aosta può e deve tornare a essere isola felice, collegata, non solo da ormai stanchi riti, ai suoi vicini. Polo di sviluppo, motore di azione, collegamento tra altre realtà e però fortemente cosciente della sua originale, dura, spesso dolorosa, ma bellissima storia. Non siamo qui per punire, vendicarci, perdere tempo. Siamo qui per costruire, guarire e - oso dirlo - cercare il bello. Chiedo a tutti di aiutarci.
Pare sia obbligatorio in questo genere di discorsi almeno un po' di francese. Sia: Vallée d'Aoste, je t'aime!
Il programma della nostra coalizione ha richiesto tempo e molto lavoro per essere finalizzato. Non è il programma di nessuna delle formazioni che la compongono, perché tutti abbiamo su alcune cose dovuto fare un passo indietro. È però un programma coraggioso e ringrazio tutte le forze che hanno, anche con sacrificio dei propri interessi immediati, accettato la sfida. Un programma che su molti punti fondamentali riflette ed esprime la nostra comune volontà di imprimere una svolta decisiva alla storia della nostra Regione.
Ho già detto che non siamo qui a fare processi, ma è indubbio che gli anni in cui i trasferimenti da Roma erano così abbondanti da calmare ogni dissenso e permettere l'illusione di uno sviluppo endogeno, spesso invece soffocato, siano finiti già da quasi un decennio. Si è preferito invece proseguire come se niente fosse, a base di tacconi e mezze misure, che hanno invece continuato a impoverire la Valle, prima di tutto privandola troppo sovente dei suoi migliori talenti. Da oggi, però, si cambia.
Do lettura dei punti che guideranno la nostra azione di governo, chiamato: Intesa per la Valle d'Aosta.
Uno. Discontinuità con la passata politica tramite idonei strumenti legislativi che assicurino terzietà, imparzialità ed efficienza all'amministrazione, rendendola trasparente e semplificandone il funzionamento, tramite: revisione del modello attuale delle partecipate, con definizione di una chiara strategia industriale e di sviluppo per i principali settori dell'economia valdostana; ottimizzazione della loro governance, a partire ad esempio dalla possibile costituzione di una società unica che accorpi tutti gli impianti a fune, anche al fine di garantire la sostenibilità e lo sviluppo dei comprensori e la sopravvivenza delle piccole e medie stazioni; strutturazione dell'esecutivo che preveda una nuova ripartizione delle deleghe presidenziali e assessorili, a promuovere una gestione collegiale; maggiore valorizzazione del ruolo del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, espressione della democrazia parlamentare.
Due. Ricostruzione con lo Stato italiano e con l'Unione europea dei rapporti necessari a favorire, non solo in campo finanziario, la devoluzione di nuovi poteri e competenze, a raggiungere completa capacità di autogoverno, segnatamente attraverso lo strumento delle norme di attuazione. Ottenimento, ove possibile, di maggiori margini di manovra fiscale, puntando idealmente a un'autonomia quanto più estesa possibile anche in quest'area. Ricerca del principio dell'intesa sulle riforme statutarie, anche al fine di poter procedere a una riforma dello Statuto speciale scevra di rischi. Proposta al Parlamento di una riforma della legge elettorale per elevare la Valle d'Aosta a circoscrizione eleggente un eurodeputato. Riscossione diretta e trattenimento in loco del gettito fiscale spettante alla Valle d'Aosta e rinegoziazione dell'apporto al risanamento della finanza pubblica. Risoluzione, a questi fini, del contenzioso in atto con lo Stato italiano, a garantire la continuità e la prevedibilità delle risorse necessarie al fabbisogno finanziario della Valle d'Aosta. Maggiore efficacia, a servizio di tutti gli attori istituzionali valdostani, degli organi preposti all'ottenimento dei fondi europei, in particolare dell'Ufficio regionale di Bruxelles. Conferma immediata dello spoglio elettorale centralizzato, con auspicabile apertura di una revisione della legge elettorale più organica che garantisca comunque e prioritariamente la segretezza e il non controllo del voto espresso.
Tre. Messa in atto, in ogni ambito delle politiche sociali, di programmi di assistenza, di sostegno e di esenzione alle fasce più deboli e alle disabilità. Introduzione di misure che garantiscano la conciliazione tra il lavoro e la cura della famiglia. Elaborazione di nuovo welfare, pensato specificamente per gli anziani e la prima infanzia, e maggiore attenzione per le politiche giovanili, del terzo settore e dell'associazionismo. Elaborazione, nei casi possibili, di un ISEE di riferimento regionale, rispettoso del ruolo della famiglia. Attenzione alla sanità pubblica valdostana con particolare attenzione ai bisogni della cittadinanza, anche attraverso la riduzione delle liste d'attesa, il potenziamento della medicina territoriale e maggiore prevenzione. Elaborazione di una strategia utile a evitare l'esodo di professionalità qualificate e, anzi, a invertire la tendenza per attrarne di esterne. Revisione del progetto già approvato dell'ospedale Parini a farlo rispondere concretamente alle necessità dei valdostani.
Quattro. Ridefinizione di un piano strategico di lavoro e sviluppo che sostenga le micro, piccole, medie imprese e l'artigianato. Tutela e valorizzazione delle imprese e delle professionalità valdostane, al fine di metterle in condizione di evolvere, crescere e fornire un apporto fondamentale alla crescita dell'economia, anche attraverso una legge regionale sugli appalti, sul modello realizzato dalla Provincia di Trento. Definizione, nell'ambito dell'edilizia privata, di un insieme organico di misure tese a favorire la riattivazione del comparto. Attuazione di defiscalizzazioni per cittadini e imprese previste dalla recente norma di attuazione e predisposizione di ulteriori forme di facilitazione fiscale per attirare nuovi investimenti e favorire l'occupazione locale. Riorganizzazione e riqualificazione dell'agricoltura e dell'allevamento: accompagnamento delle aziende nella crescita e nello sviluppo, affinché possano produrre in modo autonomo prodotti valdostani di qualità ed eccellenza, fermo restando il permanere delle compensazioni europee. Esame di una politica di riduzione dell'IMU e della TASI, con compensazione ai Comuni da parte dell'Amministrazione regionale, con riduzione della pressione fiscale sulle seconde case, a favorirne la ristrutturazione e sulle prime case date in comodato e utilizzate come abitazione principale, così come per le attività produttive o ricettive. Sviluppo di un marchio unico "Valle d'Aosta-Vallée d'Aoste" a promuovere sinergicamente tutte le peculiarità valdostane (territorio di montagna, cultura, tradizioni, artigianato ed enogastronomia). Creazione di un ente unico per la gestione della promozione della Valle d'Aosta e la valorizzazione dei diversi comprensori e contesti geografici, storici e culturali. Valorizzazione del patrimonio pubblico valdostano e conferma del carattere pubblico e inalienabile delle acque. Abrogazione della legge concernente la quotazione della CVA, a garantire che le decisioni future garantiscano le migliori prospettive alla società. Ottenimento del rinnovo delle concessioni delle acque. Mantenimento della titolarità pubblica della concessione del Casinò, senza che lo sia necessariamente la gestione, sempre comunque nel pieno rispetto degli obiettivi previsti dal piano finanziario. Prosecuzione dell'attuazione di politiche di ristrutturazione organizzativa e finanziaria tese a valorizzarne le risorse interne, nonché a potenziarne il carattere internazionale e le possibili sinergie con gli altri operatori turistici locali.
Cinque. Ottimizzazione del sistema dei trasporti interni e miglioramento dei collegamenti extraregionali. Riqualificazione dell'intera tratta ferroviaria valdostana e riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma, ottimizzandone le tempistiche anche per le vallate laterali. Impegno a una netta riduzione delle tariffe autostradali.
Sei. Passaggio alla tariffazione puntuale dei rifiuti, calcolata sulla frazione secca non riciclabile, tramite il riconoscimento dell'utenza. Potenziamento della raccolta dell'organico, prevedendo il trattamento in Valle e verificando la fattibilità di centri di produzione di biogas. Ricognizione delle modalità utili a giungere a un unico ATO. Modifica della legge n. 63/1987, separando la gestione della frazione indifferenziata da quella differenziata.
Sette. Armonizzazione della riforma scolastica e della legge regionale (riarmonizzazione della Buona scuola) con il mantenimento del tavolo di confronto e di collaborazione con i rappresentanti del mondo della scuola finalizzato: alla realizzazione di un sistema di diritto allo studio che consenta a tutti gli studenti meritevoli parità di condizioni nell'accesso al sistema d'istruzione e formazione; al potenziamento delle conoscenze e delle competenze degli studenti in vista di un loro rapido inserimento nel mondo del lavoro, a fronte delle sfide derivanti da un contesto professionale globalizzato; ad attivare un efficace sistema di valorizzazione sia del sistema bilingue valdostano sia del plurilinguismo in genere; a valorizzare nelle scuole gli elementi legati alla Civilisation valdôtaine quale ricchezza per far conoscere ai giovani la genesi del territorio valdostano e della sua storia; la tutela e salvaguardia delle scuole di montagna e/o delle pluriclassi, con l'obiettivo dell'abbassamento del numero minimo di iscritti per l'attivazione delle classi, riducendolo ad esempio da cinque a tre per le scuole di montagna e da dieci a otto per gli altri plessi. Riforma dell'Università valdostana e promozione della ricerca; programmi di scambio con aree francofone nel mondo.
Otto. Ricostruzione, nel rispetto delle diversità, di un senso di comunità, valorizzando l'identità della Valle d'Aosta e le sue peculiarità linguistiche e culturali con le necessarie alleanze nel mondo alpino e con le minoranze linguistiche di tutta Europa.
Nove. Sostegno ai Comuni, presidio fondamentale del territorio, rispettando la loro autonomia, assicurando loro basi finanziarie, legislative e organizzative certe e rivedendo, anche su proposta del CPEL, la legge n. 48/1995, il modello di gestione associata e incentivando processi aggregativi.
Dieci. Predisposizione di adeguate strutture (ad esempio Osservatorio della legalità o Commissione speciale) in seno al Consiglio regionale a riconoscere, perimetrare e suggerire misure di contrasto al fenomeno della criminalità organizzata.
Undici. Apertura di un tavolo di confronto con lo Stato sul tema dell'immigrazione.
A incarnare e realizzare quanto vi ho esposto, propongo al Consiglio il Governo articolato come segue, con l'indicazione dei titolari dei vari dicasteri: Finanze, attività produttive, artigianato e politiche del lavoro, assessore Stefano Aggravi; Sanità, salute, politiche sociali e formazione, assessore Chantal Certan; Agricoltura e ambiente, assessore Elso Gerandin; Opere pubbliche, territorio ed edilizia residenziale pubblica, assessore Stefano Borrello; Istruzione e cultura, assessore Paolo Sammaritani; Turismo, sport, commercio e trasporti, assessore Claudio Restano.
Dobbiamo ripartire. Vogliamo ripulire la pubblica amministrazione, intesa in senso lato, da quelle incrostazioni e personalismi che ne hanno gravemente minato e distorto l'azione. Vogliamo ricostruire i rapporti, istituzionali e finanziari con lo Stato italiano e con l'Unione europea, che sono stati lasciati colpevolmente deperire, per poter assicurarci certezze e stabilità, indispensabili a riprendere con energia e vigore il cammino della nostra autonomia.
Da una Regione imprenditrice, il cui campo di azione si era dilatato a dismisura, dobbiamo passare a un modello in cui gli sforzi, il lavoro, gli investimenti privati, debitamente riconosciuti e valorizzati, siano il vero motore della nostra economia. Si tratta di un cambiamento, prima di tutto di mentalità, epocale. Ma il pubblico, l'amministrazione hanno ancora un ruolo da giocare in questo processo, un ruolo anzi fondamentale: quello di garantire. Garantire che quanto è necessariamente o opportunamente pubblico non sarà malgestito o svenduto, che la proprietà collettiva dei valdostani non verrà messa né in discussione né a rischio.
Così come la Regione cerca di avere dallo Stato garanzie e certezze finanziarie, così devono averle, per i medesimi motivi, i Comuni. Ma così come la Regione dovrà rivedere il suo perimetro e la sua organizzazione a evitare inutili doppioni o inefficienze, così i Comuni dovranno essere messi nelle condizioni di migliorare la propria coordinazione e capacità di risposta alle esigenze dei cittadini.
È stato scritto che la storia della Valle d'Aosta è in parte la storia delle sue vie di comunicazione. È vero ed è un tasto oggi dolente. Senza collegamenti interni efficienti e senza trasporti rapidi, sicuri, moderni ed economici rischiamo un isolamento di fatto da flussi commerciali e turistici che dovranno invece essere stimolati. Senza un trasporto pubblico interno efficiente e rispettoso delle necessità dei singoli territori, rischiamo di accentuare ancor più la nostra dipendenza dall'automobile, con effetti di inquinamento e costi già ora largamente oltre il limite dell'accettabile.
Salute, welfare, protezione dei più deboli, prevenzione ed eventuale cura delle patologie, attenzione agli anziani, ai giovani e alle famiglie: sono i punti che toccano, insieme con il lavoro, più direttamente la nostra vita quotidiana e quelli a cui occorre urgentemente mettere mano. Anche qui occorre invertire l'attuale, preoccupante tendenza al peggioramento dei servizi offerti ai cittadini. Deve cambiare, la faremo cambiare.
Siamo - e concludo - per le identità, le identità storiche, l'anima di una terra. La Valle d'Aosta ne possiede più d'una e solo nel loro rispetto e valorizzazione troveremo la forza per riconoscerci in una comunità. Non si tratta di semplici parole di circostanza. Potersi riconoscere tutti nella stessa terra, non perché necessariamente uguali, ma perché portatori di un contributo originale è la chiave di un vero patriottismo, della collaborazione, del voler lavorare insieme.
Indico quale vicepresidente Elso Gerandin.
Con questo vi ringrazio e vi dico: ce la faremo!
Presidente - Faremo ora distribuire a tutti i Consiglieri il testo del programma di Governo descritto ora.
La seduta è chiusa, ci rivediamo alle 15:30.
La seduta termina alle ore 12:11.