Oggetto del Consiglio n. 3303 del 15 marzo 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3303/XIV - Relazione al Consiglio regionale sull'attività svolta dalla I Commissione consiliare permanente nell'ambito delle funzioni di Osservatorio permanente sulla criminalità organizzata in Valle d'Aosta.
Farcoz (Président) - À la présence de 33 Conseillers, je déclare ouverte la séance.
Point n° 17 à l'ordre du jour. Colleghi, possiamo dare per letta alla relazione? Ci sono integrazioni? Altrimenti apriamo il dibattito sulla relazione in essere. Allora la diamo per letta. Dichiaro aperta la discussione generale. Ricordo che è una presa d'atto del Consiglio. La parola al collega Bertin.
Bertin (CC-MOUV) - Immaginavo che ci sarebbero stati degli interventi e che la relazione sarebbe stata letta, come peraltro avvenuto l'anno scorso. Questo dimostra anche la poca efficacia di questo strumento, lo evidenzio spesso, e se anche quella poca utilità che può avere (quella di sensibilizzare e far conoscere le problematiche legate alle organizzazioni criminali in Valle d'Aosta) non viene sfruttata, come potrebbe essere in questo caso, è ovvio che lo strumento si depotenzia ancora di più. Lo strumento dell'Osservatorio, incardinato nella I Commissione, evidenzia tutti i suoi limiti, non è con questo che si può affrontare una questione così complessa e difficile. In passato avevo presentato altre soluzioni più articolate, ma certamente più efficaci, per dare supporto all'Amministrazione regionale nel cercare di contrastare questo fenomeno nella nostra regione. Purtroppo questa è la scelta, scelta che si evidenzia piuttosto inefficace. Il problema della presenza delle organizzazioni mafiose però rimane in Valle d'Aosta, al di là dell'efficacia di questo strumento; ormai la presenza della 'ndrangheta non si può considerare un'ipotesi, è un fatto. Sono decenni che questa organizzazione è presente sul territorio e ormai è decisamente radicata: i segnali sono tanti e anche i reati-spia. Negli ultimi trent'anni abbiamo visto fatti criminosi piuttosto importanti: dagli omicidi degli anni Novanta a tutta un'altra serie di fatti di rilevanza criminale piuttosto significativa, che non sto qui ad elencare, perché l'ho già fatto in altre occasioni.
L'obiettivo ultimo di queste organizzazioni criminali è - lo sappiamo - il potere e il denaro. La violenza è solo uno strumento per raggiungere questi obiettivi, non è l'unico ed è sempre più considerato come residuale, seppure rimanga uno strumento irrinunciabile: l'elemento specifico delle organizzazioni criminali resta comunque la violenza. Oggi, però, per una scelta strategica, viene utilizzata il meno possibile: queste organizzazioni utilizzano altri metodi meno appariscenti e diretti, ma non per questo meno pericolosi, e lo fanno soprattutto nelle regioni del Nord Italia e nelle regioni non di loro origine. Pertanto una serie di reati o azioni come il controllo del territorio o il racket nelle regioni del Nord sono certamente meno presenti, ma non perché queste organizzazioni non siano in grado di farlo, bensì per una scelta, perché l'obiettivo è quello di rimanere più celati, nascosti e agire in modo diverso, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: il potere e il denaro.
Come qualche tempo fa diceva anche il Magistrato Cantone, ormai si usa addirittura il consenso da parte delle organizzazioni mafiose per gestire il loro potere, risolvendo problemi e, a volte, sostituendosi addirittura alle autorità pubbliche. La mafia e la 'ndrangheta si muovono con diverse modalità e bisogna proprio avere una capacità di adattarsi alle diverse realtà molto efficace; bisogna tenerlo presente, perché non si manifestano sempre nello stesso modo.
In Valle d'Aosta la presenza della 'ndrangheta è un fatto ormai acclarato. Chi lo diceva qualche anno fa veniva indicato come un visionario, ma oggi finalmente tutti noi non possiamo negare la realtà. A questa realtà si può reagire in diversi modi, come negarne l'esistenza e come si è fatto per molto tempo in questa regione: facendo finta di vivere in un'isola felice che ormai non c'è più. In Valle d'Aosta questo fenomeno c'è, è ormai radicato e bisogna cercare di contrastarlo. La presenza della 'ndrangheta è sempre più evidente soprattutto nell'ambito economico, e la dimostrazione più palese sono le sei interdittive antimafia emesse dal Questore di Aosta in questi anni, che certificano una capacità di infiltrazione di queste organizzazioni nel tessuto economico locale certamente significativa.
L'interdittiva antimafia è uno strumento di prevenzione che cerca di evitare alle aziende potenzialmente infiltrabili dalle organizzazioni criminali di partecipare agli appalti pubblici e di entrare nel mercato andando a creare problemi, a falsare tutto il sistema economico generale. Sappiamo che il settore nel quale si concentra l'attività di tali organizzazioni è soprattutto quello edilizio e turistico-commerciale, legato alle attività turistiche e commerciali. A queste sei interdittive, legate ad imprese edilizie, si è anche aggiunta poco tempo fa un'amministrazione giudiziaria verso la società Edilsud dei fratelli Tropiano, la famigerata società legata all'acquisto del parcheggio dell'ospedale, che aveva poi generato, anche qui, l'intervento di una cosca mafiosa e 'ndranghetista. Tutti ci ricordiamo la prima condanna in primo grado per reati legati alla 'ndrangheta in Valle d'Aosta di alcuni anni fa. Dicevo che sono sei più un'amministrazione giudiziaria e, nel caso di quest'ultima, si tratta di un intervento preventivo con il quale si tenta di sospendere la gestione a chi amministra questa società - in qualche modo legato o comunque vicino e infiltrabile alle organizzazioni criminali - affidandola ad un organo giudiziario, per interrompere quei legami, per non chiudere tale società e per cercare di ripulirla da potenziali infiltrazioni mafiose. Sono fatti comunque gravi che testimoniano la capacità della 'ndrangheta di infiltrarsi nel tessuto economico locale della Valle d'Aosta.
Tra l'altro ricordo spesso che a queste società come l'Edilsud, il Consorzio Stabile Gecoval di Saint-Vincent - che è stata la prima società edile colpita da interdittiva - e ad altre cinque sono stati complessivamente trasferiti 40 milioni del sistema pubblico valdostano. Ad esempio la Gecoval negli anni ha avuto circa 7 milioni di appalti pubblici e una parte di questi, per circa 2 milioni, affidati tramite trattativa privata (questo per avere idea di cosa stiamo parlando). Il Questore Ostuni, intervenendo in Commissione, a questo proposito affermava che "per combattere le infiltrazioni si previene con la trasparenza e con la coscienza civile". Da questo punto di vista la trasparenza è un compito che l'Amministrazione regionale e tutti noi dobbiamo darci, come una maggiore consapevolezza di quello che sta succedendo in questa regione, di come si può combattere e si deve affrontare questa che rischia di diventare un'emergenza e non soltanto per tutta l'Italia. Qualche tempo fa la Presidente della Commissione antimafia nazionale affermava che si trattava di un'emergenza nazionale, ma non solo. Oggi, ad esempio, il Primo Ministro slovacco Robert Fico ha dovuto dimettersi da tale ruolo perché implicato in una vicenda che vedeva la 'ndrangheta gestire dei fondi europei e riciclare del denaro in Slovacchia con rapporti e persone a lui vicine: questo dimostra la capacità della 'ndrangheta di infiltrarsi non soltanto nel Nord Italia, ma di avere ormai una dimensione europea. Questo ha poi anche determinato l'uccisione di due giornalisti che con la loro inchiesta hanno sollevato questi problemi, per cui da lì il Primo Ministro slovacco ha dovuto dimettersi.
Poiché il potere e il denaro sono gli obiettivi di queste organizzazioni, la politica ha un suo ruolo; infatti costoro, per avere più potere e denaro, cercano comunque di avere interlocuzioni e rapporti con la politica, anche soltanto per gestire la mole di denaro pubblico legato agli appalti, tanto per fare un esempio. Questo è un elemento estremamente delicato e rischioso, perché uno degli obiettivi di tali organizzazioni è proprio infiltrare anche la politica. Ho portato l'esempio slovacco tanto per rimanere distanti, ma ce ne sono di molto più vicini a noi; è un fatto estremamente grave, perché quando si condiziona il processo democratico i rischi sono altissimi, enormi. Bisogna essere molto attenti, la politica non può rischiare di trovarsi compromessa.
Purtroppo l'argomento spesso viene sottovalutato, l'abbiamo visto più volte in questa Regione e la cosa è estremamente grave. Si fa finta di non sapere, quando in realtà oramai si sa di cosa stiamo parlando. Occorre stare molto attenti e prendere le distanze finché si può. Anche il voto di scambio, questo fenomeno purtroppo diffuso a tutti i livelli e che ha visto aprire alcune inchieste anche in Valle d'Aosta, in diverse occasioni (ricordo nel 1993, ma anche in tempi più recenti), è un fatto estremamente delicato su cui bisogna stare attenti. Il processo democratico non deve essere inquinato, perché quando si inquina le organizzazioni criminali hanno il terreno fertile per entrare e condizionare il futuro di un territorio: questo è un elemento da tenere estremamente in considerazione.
Il dottor Ceccanti, in Commissione, aveva evidenziato che il fenomeno dei voti di scambio crea preoccupazione perché è terreno classico di "elezione della criminalità organizzata" e che proprio per questo bisogna stare estremamente attenti. Comunque, al di là delle leggi, ognuno deve fare la propria parte per evitare che questo succeda. In questi anni si è sottovalutato, i casi sono evidenti, ma i rischi sono estremamente gravi. Come sottolineava anche il dottor Ceccanti, in Valle d'Aosta c'è un sistema nel quale il voto di scambio o l'accaparramento dei voti sembra diventato ormai usuale.
Per concludere, è necessario dotarsi di altri strumenti oltre a quelli che abbiamo già a disposizione. Queste organizzazioni hanno una capacità di cambiare le proprie strategie e le proprie attività in maniera estremamente rapida e non è così semplice riuscire a contrastarle. Tutti gli strumenti possibili devono essere attivati; l'Osservatorio è poco efficace, ma bisogna cercare di sfruttarlo il più possibile. È necessaria una consapevolezza generale di tutti i cittadini. Non è soltanto una questione di Forze dell'ordine, di contrasto con la Polizia, ma è necessario un impegno da parte di tutti, dell'intera società e della politica in primis.
Président - La parole à la collègue Certan.
Certan (ALPE) - In quanto membro della I Commissione - seppur per un periodo alquanto limitato - credo di poter dire che il percorso seguito dalla Commissione sia stato molto interessante, anche se ritengo fosse stata molto più importante e aderente la prima idea formulata su questa tematica, quella dell'istituzione di un Osservatorio. Sicuramente la Commissione ha lavorato in modo serio; ringrazio tutti i componenti per la celerità e per l'approfondimento, per quanto ha potuto fare la Commissione che ha questo tra i suoi temi.
Non ribadirò quanto già evidenziato dal collega Bertin, ma parto da una sua considerazione che credo sia condivisibile: le organizzazioni criminali in Valle d'Aosta ci sono, bisogna prenderne atto, e vanno contrastate. Non sono però completamente d'accordo sul contrastare; credo che necessitino azioni - e tutti gli intervenuti nelle varie audizioni l'hanno sottolineato, con interventi diversi, portando anche degli esempi - mirate non solo a contrastare, ma a prevenire. È quindi importante mettere in atto soprattutto azioni che prevengano la crescita di un sentimento e anche di una propensione a quasi abituarsi alle logiche di queste organizzazioni criminali.
Penso che l'Osservatorio, quale ente super partes, fosse stato richiesto proprio per questo: per poter approfondire quali potevano essere le azioni di prevenzione alla legalità e non solo di contrasto alle azioni criminali. Ne cito una per tutti, sulla quale tra l'altro il Questore e tutte le Forze dell'ordine hanno posto l'accento, su quanto fosse importante monitorare e intervenire, non dico quotidianamente, ma quasi, relazionarsi e lavorare in sinergia ad esempio con le istituzioni scolastiche, proprio per prevenire e per evitare il consolidamento di certe pratiche non legali nelle scuole. Ritengo sia importante sottolineare e riporre l'attenzione proprio sul ruolo delle scuole, oltre che delle famiglie. Questo tema è stato affrontato anche lo scorso anno nella Giornata della Legalità , quando c'è stato il tavolo con tutte le Forze dell'ordine, quando tutti gli attori attorno a questo tavolo avevano sottolineato, da una parte, l'importanza del ruolo della famiglia e, dall'altra, di quello delle scuole. Chiaramente anche la nostra istituzione, il Consiglio regionale, può essere molto importante per la funzione che ha. Si parlava poi della prevenzione riguardo allo spaccio di sostanze stupefacenti, che comunque in qualche modo spesso è anche la via e l'anticamera di queste pratiche, perché è come se si coltivasse l'agire di queste organizzazioni.
Vorrei quindi riporre l'accento su questo: noi abbiamo una responsabilità enorme, che è quella di creare davvero - e probabilmente la prossima legislatura si dovrà fare una profonda riflessione su questo - una cultura della legalità nei giovani, ma in sinergia con le famiglie, con le istituzioni, con le scuole e, naturalmente, anche con tutte le Forze dell'ordine.
Président - La parole au Président de la Région.
Viérin (UVP) - Ringrazio intanto la Commissione per il lavoro svolto. Vorrei poi sottolineare come alcuni aspetti legati al tema della legalità in Valle d'Aosta siano legati anche e soprattutto al lavoro che è necessario svolgere nella cultura, specialmente attraverso lo sforzo delle istituzioni all'interno del mondo scolastico sui nostri giovani. Come istituzione chiaramente non possiamo che essere preoccupati quando viene rilevato che problemi come le infiltrazioni della criminalità organizzata - che magari toccano meno alcune regioni rispetto ad altre - permeano comunque il tessuto sociale.
Ringrazio i commissari, perché attraverso un attento lavoro - che si è svolto anche in passato - è stato audito chi si occupa di legalità. Crediamo che la nostra responsabilità verso la nostra comunità debba essere ancora superiore, dato che siamo una regione autonoma. Alcuni temi sono stati toccati di recente anche durante la visita della Commissione parlamentare antimafia e avevano suscitato attenzioni particolari, sia all'interno del dibattito consiliare, sia da parte della comunità. Noi crediamo che sia preminente un impegno costante delle istituzioni su questo tema per la nostra comunità. Il lavoro che si fa sia come Osservatorio (che è in capo a questa Commissione), sia come tavolo della legalità (che cerca di riunire non solo Assessorati e tecnici, ma istituzioni intese nel più ampio senso del termine) sta a significare che non bisogna abbassare la guardia su questa tematica. Non ci sono comunità isolate o che non sono toccate da questi fenomeni e ciò che più preoccupa è che, quando vengono rilevati, vengono rilevati comunque come manifestazioni esistenti che permeano la nostra società e la nostra comunità.
Riteniamo che questa relazione non sia un semplice atto da catalogare all'interno di quest'aula consiliare ma sia da rilevare come rappresentanti delle istituzioni intesi come Forze dell'ordine hanno avuto la sensibilità di fotografare una realtà ben precisa. Ora sta alla nostra competenza lavorare affinché ogni giorno questo tema non solo sia difeso, ma si possa percepire che si lavora in questo senso. Crediamo che il lavoro svolto vada anche nell'ordine di tracciare un solco per aumentare e per rafforzare lo spirito e il lavoro pregnante che va fatto in stretta sinergia - chiaramente ognuno nel rispetto del proprio ruolo e della propria funzione - con chi è deputato a mantenere questi livelli di legalità.
Président - La parole à la Vice-Présidente Morelli.
Morelli (ALPE) - Je ne pensais pas intervenir, mais je crois qu'il est opportun faire quelques considérations. Je vous assure que je n'ai aucune intention polémique.
Ce rapport qui nous a été envoyé de la part de la Ie Commission est naturellement très intéressant; je crois qu'il aurait valu la peine de l'illustrer au Conseil, ne serait-ce que pour informer la population des travaux accomplis. Contrairement à ce que disait le collègue Bertin, qui affirme être déçu pour le fait que l'Observatoire n'ait jamais été mis sur ses pieds, de mon côté je m'associe à cette observation, mais j'apprécie également l'effort que la Ie Commission a fait pour une série de passages. Toutefois, d'après moi, comme toutes les fois qu'il y a un focus sur un argument particulier à l'intérieur d'une Commission, il devrait y avoir à la fin du rapport des conclusions, tandis que dans celui-ci on ne les trouve pas. Le Président Viérin qui est intervenu a ébauché quelques conclusions, mais je crois que certaines de celles-ci auraient dû être écrites suite aux auditions et aux affirmations assez importantes de la part des autorités que nous avons entendues. J'ai participé quelquefois aux séances de la Ie Commission et je vous assure que les tons étaient plutôt sérieux.
Vorrei in primo luogo semplicemente provare ad abbozzare dal nostro punto di vista - dal punto di vista di ALPE, che ha sempre sostenuto il lavoro del collega Bertin quando lo stesso faceva parte del nostro gruppo, ma che continua a sostenere queste tesi - che in conclusione di questa relazione sarebbe stato necessario affermare per iscritto alcuni punti fermi, i quali, tra l'altro, corrispondono in parte ad attività già effettuate. Nessuno sostiene che non si faccia niente, al contrario, sicuramente viene fatto molto, ma forse in conclusione di questa relazione era il caso di ribadirlo. Mi riferisco alla trasparenza degli atti: in particolare sugli appalti è assolutamente necessario continuare e rinforzare un'opera di trasparenza. Secondo: la formazione per gli studenti non deve essere occasionale, ma deve essere continuativa e strutturata, così come la sensibilizzazione della popolazione. Terzo: si parla molto chiaramente della necessità di fornire ai cittadini garanzie di libertà di voto per impedire - si dice - quella che viene definita una "rigidità di esercizio del potere" (sono parole molto chiare e molto precise che io riporto fedelmente). Noi abbiamo provato a mettere in atto la garanzia di libertà di voto attraverso la modifica della legge elettorale. Ci auguriamo veramente che questo venga portato fino in fondo e che i cittadini valdostani, in questa tornata elettorale che si sta approssimando, possano beneficiare di questa garanzia di libertà di voto. Un altro punto che richiede specifiche azioni è la lotta al voto di scambio e al clientelismo: vengono fatti dei passaggi precisi in merito alle società partecipate e alla possibilità che in esse vi possa essere un esercizio deviato della gestione e del potere.
Tutto questo non è per fare polemica rispetto al lavoro svolto dalla I Commissione e neanche per oscurare la reputazione della nostra Regione, ma semplicemente per avere uno sguardo lucido e realistico sulla realtà.
Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, le Conseil prend acte.
Il Consiglio prende atto della relazione sull'attività svolta dalla I Commissione consiliare permanente nell'ambito delle funzioni di osservatorio permanente sulla criminalità organizzata in Valle d'Aosta.