Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3264 del 21 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3264/XIV - Reiezione di mozione: "Impegno per l'ultimazione dell'iter di realizzazione del nuovo ospedale".

Farcoz (Président) - Point n° 31 à l'ordre du jour. La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (M5S) - Con questa mozione si cerca di fare il punto sull'iter autorizzativo per quello che riguarda il nuovo ospedale e viene citato nella mozione ciò che è scritto nella relazione della Corte dei Conti, che ci è pervenuta qualche giorno fa rispetto all'esercizio 2016 relativamente agli investimenti in ambito sanitario.

Cosa dice questa relazione? Leggo testualmente un paio di passi per inquadrare un po' la situazione. Innanzitutto c'è un capitolo apposito sulla costruzione del nuovo ospedale, che tra l'altro dice: "Gli elementi di criticità circa la programmazione dell'opera si sono aggravati nel corso degli ultimi anni, allorquando, dal 2011 al 2015, sono stati spesi all'incirca 8 milioni 500 mila euro senza che i lavori dell'ospedale abbiano restituito concreti e visibili risultati, se non per l'edificazione dell'adiacente parcheggio. L'operazione pare trovare il suo epilogo nell'articolo 17, comma 3 della legge regionale n. 19 del 2015 che storna su altri interventi non concernenti la realizzazione del nuovo ospedale l'imponente somma di 118.801.717 euro, riducendo l'autorizzazione iniziale a euro 15 milioni 332 mila, con l'unico ritorno di 17 milioni destinati ad altri investimenti in ambito sanitario". Poi la relazione prosegue in altri passaggi altrettanto importanti.

Tra le altre cose, mette sotto accusa o comunque mette in rilievo il fatto che: "infine, sempre con il conferimento al 2016, emerge che la gestione speciale di Finaosta ha erogato a COUP (Complesso Ospedaliero Umberto Parini) solo euro 28.249 e ciò a riprova di quanto illustrato circa la progressiva riduzione delle attività per la realizzazione del nuovo ospedale. In disparte ogni valutazione sul mantenimento della società partecipata costituita ad hoc". In quest'Aula abbiamo parlato spesso del fatto che la COUP, come la NUV (Nuova Università Valdostana), siano due società che andrebbero tranquillamente eliminate e anche la Corte dei Conti ci dà questo segnale, forte del fatto che non sono più stati fatti investimenti verso queste due società.

Infine nelle considerazioni finali della relazione della Corte dei Conti, sempre relativamente al bilancio d'esercizio 2016, leggo: "In estrema sintesi la Sezione rileva che, nonostante gli sforzi dell'azienda di riportare il bilancio in attivo, il continuo taglio dei trasferimenti regionali e l'improvvisa canalizzazione su altri settori delle somme destinate agli investimenti in ambito sanitario, tra cui l'edificazione del nuovo ospedale, stanno producendo un congelamento dei predetti investimenti, con effetti di non poco rilievo sul mantenimento degli standard necessari alla tutela della salute pubblica".

C'è una questione tecnica che è stata affrontata in Commissione non molto tempo fa, relativamente al fatto che ci sono degli altri sondaggi di tipo archeologico da fare in altre zone adiacenti a quelle già valutate e che potrebbero compromettere anche l'ingresso verso il famoso parcheggio acquistato, ahimè, senza motivo, almeno da quello che leggo qui. Chiaramente quello che ci preoccupa di più è il fatto che, con la sanità che offre dei servizi non all'altezza di quello che dovrebbe essere uno standard qualitativo per i cittadini valdostani e con gli investimenti ormai a zero, a che cosa serve portare avanti questo progetto? Questo diciamo nella mozione. Secondo noi, bisogna mettere una pietra tombale a questo progetto e magari nella prossima legislatura affrontare da zero il problema con altre risorse, con altre idee, ma sicuramente con un altro approccio. L'approccio tenuto fino ad oggi ha semplicemente buttato via un'enorme quantità di risorse, senza ottenere alcun risultato. L'abbiamo detto noi in tante altre occasioni, l'abbiamo detto molto prima di stare in quest'Aula, però oggi è quello che viene fuori dai dati riportati nero su bianco dalla relazione della Corte dei Conti.

C'è una cosa che devo dire, molto importante dal punto di vista politico. Qualcuno ci accusa di essere giustizialisti, di prendere le nostre decisioni in realtà subendole da altri organi, ma questo avviene perché la politica non riesce e non è riuscita fino a oggi, su questo come su tanti altri argomenti, a prendere le decisioni corrette e valide per la cittadinanza. Io non sono felice di quello che leggo della Corte dei Conti e non mi fa piacere, perché guarda caso sono le cose che molto spesso abbiamo detto noi in tante altre occasioni, ma siamo rimasti inascoltati. E allora presto o tardi c'è qualcun altro che ci detta la linea politica: ancora una volta, come in questo caso.

Su questo dovreste fare un breve ragionamento, per capire perché succede questo. Credo succeda semplicemente perché chi dovrebbe prendere le decisioni, alla fine non le prende o le prende in maniera errata e ne paghiamo tutti, come comunità, le conseguenze. Quindi vi invito a riflettere profondamente su questa mozione e ad arrivare alla conclusione tecnica, che ormai è già presente. Non ci sono più soldi, quindi è inutile parlare di fare altri investimenti, perché gli investimenti sono finiti e, di conseguenza, anche l'iter del nuovo ospedale.

Président - La parole à l'assesseur Bertschy.

Bertschy (UVP) - Per un chiarimento, collega Cognetta. Io ho una mozione diversa oppure nell'illustrazione c'è qualcosa che non mi torna, perché l'impegno che qua chiedete è "a terminare l'iter di realizzazione del nuovo ospedale", mentre lei ha detto un'altra cosa nell'esposizione. Qui è firmata da Roberto Cognetta, Elso Gerandin, Andrea Padovani, Stefano Ferrero, Roberto Bertin.

Voci fuori microfono

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Il "terminare" che intendiamo noi vuol dire "a smetterla lì", "a finire". È un po' come la discussione su "bonariamente": dipende da come la si legge. Noi intendiamo dire che deve finire: non vuol dire che lo costruite, ma che la mollate lì di farlo!

Voci fuori microfono

Vabbè, me la correggerete la prossima volta. Allora me la respingete, ma per me questo si intende.

Président - Qui demande la parole en discussion générale? La parole au collègue Bertin.

Bertin (CC-MOUV) - Intervengo anche per dare il tempo di correggere e non creare dubbi sulla volontà della mozione. In fase di discussione generale si può intervenire nel chiarire la questione.

Questa vicenda dell'ospedale regionale è una vecchia storia - lo sappiamo - iniziata tantissimo tempo fa con diversi progetti e diverse ipotesi. Tra l'altro è stata fatta oggetto di un referendum, nel quale si chiedeva di realizzare questo ospedale al di fuori del sito attuale, anche perché si intravedevano già allora tutta una serie di problematiche, che poi puntualmente sono emerse durante i lavori.

Come molti altri, ho sempre avuto dei dubbi sulla realizzabilità di questo ospedale in quel punto, per tante ragioni. In diverse occasioni ho sottolineato il fatto che difficilmente si sarebbe riusciti a realizzarlo, al di là della volontà, poiché ci sono delle difficoltà oggettive ad intervenire in pieno centro città, in un luogo nel quale, come poi si è rivelato, ci sono reperti storici: il ritrovamento del famoso guerriero celtico ed altri ritrovamenti, che inevitabilmente non possono che condizionare la realizzazione di questo ospedale.

Tra l'altro, come sottolineava anche la Corte dei Conti, si sono spese delle cifre esagerate. Ricordo in diverse interpellanze che avevo fatto in quest'Aula, che soltanto in progetti negli anni si sono spesi 6 milioni di euro. Se a questo andiamo ad aggiungere i lavori preparatori, si arriva al punto di raggiungere cifre intorno ai 15 milioni di euro, mentre di fatto a oggi ancora niente è stato realizzato, poiché siamo ancora sempre in una fase preliminare. Un dispendio di risorse pubbliche significativo che ha inevitabilmente condizionato anche l'evoluzione della sanità valdostana. La costituzione di questa società di scopo, la COUP, della quale non si capisce neanche più quale sia lo scopo: da tempo più volte se ne è chiesta la chiusura, poiché non ha più ragione di esistere. Ricordo peraltro che la costituzione di questa società e la sua gestione ha comunque comportato una spesa e un intervento finanziato dalla Regione notevole: per l'acquisto dei locali, eccetera. Adesso è il momento di mettere un punto e a capo su questa situazione e di ripensare completamente questo progetto.

Président - La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (M5S) - Non prendo la parola per il secondo intervento, ma semplicemente perché abbiamo fatto la modifica. Comunque, solo per chiarirci, nel dizionario dei sinonimi e contrari alla voce "terminare" c'è scritto: finire, ultimare, concludere, completare, compiere, smettere, cessare. Quindi per me era: smettere, cessare. Per voi forse era qualcos'altro! Siccome ogni cosa qui può avere diverse interpretazioni, abbiamo già presentato una modifica all'impegno, dove diciamo esattamente di "porre fine definitivamente all'iter realizzativo dell'opera". Così siamo belli chiari e precisi!

Président - Il n'y a pas d'autres interventions, je ferme la discussion générale. Pour la réplique, la parole à l'assesseur Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie, collega Cognetta. La formulazione della frase era ambigua e, conoscendo il proponente, evidentemente sapevamo che non poteva che essere questa la versione. Detto questo, bisogna essere più precisi, soprattutto perché non tutti quelli che leggono o ascoltano sono così documentati nella conoscenza dei fatti.

Credo che la mozione si proponga due obiettivi. Il primo quello di considerare con la massima attenzione le segnalazioni fatte dalla Sezione di controllo della Corte dei Conti. Nello scorso Consiglio mi pare di avere sottolineato anche dei passaggi della relazione, che devono essere tenuti nella massima considerazione, perché si propongono di dare dei suggerimenti operativi costruttivi per l'azione di governo e di gestione dell'Azienda. Sono suggerimenti che, nel corso di questi ultimi due anni, sono stati raccolti sia per la parte amministrativa, sia anche per le indicazioni di obiettivi di salute. Certo, si può e si deve fare molto meglio, ma soprattutto si debbono trovare più risorse per andare nella direzione che viene indicata.

Rispetto alla questione dell'ospedale, oggi non ci sono le condizioni per accettare una mozione come questa, per due motivi. Uno, perché una prospettiva all'Azienda comunque bisogna crearla. Oggi l'Azienda ha immaginato di fare il suo percorso di investimenti parallelamente al lavoro che nasceva per la realizzazione dell'ampliamento del nuovo ospedale. In seconda battuta, perché ci sono tutta una serie di operazioni, anche contrattuali, che vanno verificate con attenzione.

Il nostro proposito è quello di concludere la fase di indagine e, allo stesso tempo, di valutare a questo punto come realizzare un'opera in grado, nel più breve tempo possibile, di arrivare all'obiettivo principale che è di portare i servizi che ci sono al Beauregard vicino all'attuale ospedale, per arrivare alla sede unica. Quindi si sta ragionando per evitare che ci siano, attraverso un completamento delle indagini archeologiche, problemi sulla riprogettazione e sul distributivo necessario per capire come l'opera possa rispondere ai programmi che sono stati evidenziati, nella logica di ridurre il più possibile gli investimenti, per far sì che l'opera risponda alle esigenze sanitarie e non ad altro. In questo momento il lavoro che si sta compiendo è questo e, con tale attenzione, stiamo portando avanti i nostri lavori.

Président - La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (M5S) - Assessore, dalle sue parole si capisce che il progetto che è stato presentato in Commissione e quello che è stato sviluppato fino a questo punto è di fatto morto. A maggior ragione, la nostra mozione è valida. Quell'iter deve automaticamente finire, interrompersi, terminare. Il concetto è che va fatto un altro iter, perché quella roba lì è defunta. Dovete fare un ampliamento? Non sarà certamente un ampliamento fatto come quello previsto fino a oggi.

Va rifatto tutto quanto daccapo? Va bene. Va rifatto in un'altra maniera? Va bene. Non va fatto? Va bene lo stesso, ma quello che è stato costruito fino a oggi è defunto. Ammettiamo questo fatto: quello che è stato fatto fino a oggi è defunto e dovete ripartire da zero. Non ci sono neanche più i fondi: di cosa stiamo parlando? Del nulla.

Assessore, posso anche condividere con lei che le questioni tecnicamente vanno sistemate e che non si possa essere su più presìdi, ma quella soluzione portata avanti fino a oggi è morta. Ammettete questo, votate questa mozione e poi la prossima legislatura si partirà da zero o con qualcos'altro, se ci saranno i finanziamenti o se non ci saranno. Avete buttato via un mare di soldi - molti meno che per il casinò, quindi tutto sommato va ancora bene - e prendete atto di questo.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (CC-MOUV) - Assessore, io capisco i dubbi che può avere in merito, perché lei è l'ultimo che si è trovato a gestire una situazione chiaramente non facile. Tante decisioni penso che non la riguardino e soprattutto non possiamo di certo fargliene una colpa. Però penso che, per chi ci ascolta, dobbiamo fare il punto della situazione.

Noi abbiamo un progetto approvato nel 2012 e nel 2014 si decide di ridurre il progetto originario. In audizione i responsabili COUP ci dicono che in zona C non è possibile realizzare le strutture e che è probabile trovare reperti in zona D. Nel 2014 c'è la sospensione ai progettisti, in attesa degli approfondimenti richiesti secondo il parere ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) nel 2017. Possibili altri reperti in area B e ci dicono che la COUP chiede di inserire lo scavo in area B da mettere nel PEA (Piani Esecutivi Annuali).

Anche se non avessimo ulteriori sorprese all'interno di questi scavi, questi approfondimenti vengono richiesti e sono la base per continuare qualunque iter: chiunque ci dice che, prima di proseguire con qualunque fase sia progettuale che esecutiva, bisogna fare questi approfondimenti. Supponiamo che in seguito non ci saranno altre sorprese - ci dicono che è più che probabile che ce ne siano, legate a reperti di valore archeologico - ma già adesso ci viene detto che, con la riduzione che c'è, saremo già con problemi legati all'area adibita a spogliatoi e con mancanza di spazi per le camere operatorie. È un progetto per il quale già in questa fase, rispetto alle buone intenzioni originarie, dove pareva si potesse fare questo tipo di intervento, bisogna prendere atto che in questo momento non ci sono i presupposti per proseguire.

Io le dico anche la mia opinione del tutto personale, ma che avremmo potuto scrivere sulla mozione. Io sono convinto che lì si debba, sulla base delle aree messe in disponibilità in questo momento, creare quei posti auto che sono comunque necessari e poi cominciare a fare un ragionamento, a partire dall'area attualmente adibita a camera mortuaria, in questo momento inutilizzata, fino all'area prelievi e cominciare a fare un ragionamento e un progetto con il quale si comincia a costruire in quest'area. Dopo di che, costruita quest'area, si comincia a spostare tutta la parte legata alla struttura vecchia attuale e si procede alla ristrutturazione del vecchio ospedale, concentrando in quell'area, chiudendo la viabilità attuale di fronte all'ingresso e ampliandola nella parte adiacente la camera mortuaria, per dare comunque un passaggio. Questa è la mia opinione. Se io l'avessi scritta, lei mi avrebbe detto che non sono un progettista e di lasciare ai progettisti di fare il loro lavoro.

Di certo, come diceva prima il collega Cognetta, questo progetto è definitivamente tramontato, perché sono sorte nel frattempo delle complicazioni, che possono anche essere dei valori aggiunti, ma il progetto originario si è ridotto e in questo momento non siamo neanche sicuri di poter costruire secondo un progetto ridotto. Dobbiamo fare ancora approfondimenti, ma la gente non ne può veramente più ed è chiaro che ci sia un po' di preoccupazione sulle risorse spese fino a oggi. Però evitiamo di spenderne ulteriormente, evitiamo di dare altri incarichi per eventuali progettazioni o modifiche, in un'area sulla quale - è palese - in questo momento noi non riusciremo a dare ai cittadini valdostani i riscontri alle attese che legittimamente hanno. Perché poi è condiviso da tutti che ci sia la necessità comunque di concentrare in un unico polo tutta la parte che in questo momento riguarda anche il Beauregard. Però la necessità è una cosa, l'evidenza dei fatti è un'altra: non è che possiamo continuare a sprecare denaro pubblico e non dare risposte in un momento così delicato.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Da un lato invidio il granitico immobilismo anche di questo Governo regionale: cambiano alcuni degli interlocutori, ma alla fine tutti la pensano sempre alla stessa maniera, nonostante l'evidenza, su una questione che era già iniziata male sin dall'inizio. In pratica si è fatto come i gamberi: prima si è costruito un parcheggio, che doveva servire un mega ospedale, poi si è costruito un cunicolo che doveva collegare il parcheggio alla nuova ala dell'ospedale, senza ovviamente fare i rilievi dal punto di vista archeologico. È come se uno piantasse un frutteto e dopo facesse i sondaggi per cercare e vedere se c'è l'acqua. Così è stato fatto. In più è stata costituita una società di scopo! Se guardiamo alla NUV e alla COUP, altro che società di scopo! Lo scopo è stato completamente disatteso. Forse se lo scopo era un altro ed era quello di foraggiare qualcuno con stipendi luculliani, allora lo scopo è stato conseguito. Anche in quel senso soldi ne sono stati spesi adeguatamente.

Tuttavia c'è un problema adesso, che è di fare un piccolo bagno di umiltà e di dire, usando di nuovo le parole del collega Cognetta: terminiamo! Terminiamo, ma proprio a livello di Terminator! Facciamo fuori tutta questa schifezza che fino adesso è stata portata avanti. Mettiamoci il cuore in pace anche facendo quello che rimane dell'ala; la mezza ala, perché di questo pollo è rimasta mezza ala, ma neanche: un quarto di ala. Lasciamo perdere e torniamo a studiare la questione dell'ospedale decentrato, che era una vecchia questione che però adesso, di fronte all'evidenza dei fatti, è l'unica soluzione che c'è.

Io vedo una scarsa sensibilità anche in questo Governo regionale. Si sperava che l'ingresso di una nuova forza autonomista, progressista e futurista potesse fare qualcosa, invece vi vediamo seduti sulle vecchie posizioni, tranquilli lì come i Budda, con le braccia incrociate.

Io anticipo - non perché vogliamo fare una minaccia, ma è il nostro modus operandi ed è quello che abbiamo fatto in questi cinque anni - che ovviamente sarà predisposto dal sottoscritto e dal collega Cognetta un esposto alla Corte dei Conti. Se prima ci poteva essere qualche dubbio, magari su uno sbaglio o su qualche cosa che poteva essere rimesso in sesto, adesso di fronte all'evidenza dell'impossibilità di continuare la questione, questo Governo regionale si dovrà assumere, anche a livello patrimoniale, i successivi passi - che saranno dei passi verso un baratro, non può essere una cosa diversa - e poi sarà la Corte dei Conti che deciderà; non siamo mica noi. Però vi assumerete la responsabilità, perché se no! Voi direte: eh, ma quante spese sono state fatte, quanto denaro è già stato buttato via! Ma fa niente! Se ci sarà una sentenza della Corte dei Conti che va nella direzione giusta, recupereremo tutto e quindi le casse della Regione saranno di nuovo riempite di quello che manca.

Io chiedo un po' di sensibilità e almeno un momento di ragionamento. Non questo essere tranchant: noi non sosteniamo a priori, pregiudizialmente. Ma perché? Quando ci sono stati degli errori madornali! Noi abbiamo pagato delle persone per accelerare i lavori, per coordinarli e questi cosa ci hanno fatto? Hanno fatto realizzare delle opere, e parlo solo del cunicolo che alla fine è venuto a costare, se non erro, 5 o 6 milioni di euro, senza aver fatto adeguati sondaggi nell'area che viene dopo. Ma in quel cunicolo cosa ci vogliamo fare? Io un'idea ce l'avrei. È un'idea cattiva, però tutti quelli che hanno votato in questi anni per continuare i lavori, io li lascerei un po' nel cunicolo a riflettere, perché il cunicolo magari può rappresentare anche un momento di riflessione e di meditazione.

A parte gli scherzi, io chiedo di sospendere. Chiedo di non essere così decisi nel dire no, adesso dobbiamo fare il terzo, il quarto dell'ala del pollo che è rimasta. Tanto per far vedere che siamo andati avanti, tanto per far vedere che la COUP ha fatto qualcosa. No, lasciamo perdere! Chiudiamo subito questa società inutile, che ha avuto delle vicissitudini, senza poi andare a esaminare quelle che saranno altre vicissitudini che riguardano altri punti di vista. Oggi mi sento proprio buono, sfioro proprio le cose, non voglio colpire nessuno e non voglio che nessuno si risenta, però sono aperti ancora su quella questione dei fronti secondo me molto caldi. E anche questo dovrebbe fare riflettere.

Non si vuole dare una parola conclusiva alla cosa, ma un'ulteriore riflessione ci potrebbe essere. Se non ci sarà, per quello che sarà e per quello che abbiamo fatto noi già da dieci anni sulla questione, a partire dal parcheggio in poi, saremo spietati, faremo il nostro dovere fino in fondo, ci avvarremo di consulenti e vorremo fare una cosa fatta bene, perché non è giusto! Lì sono veramente stati buttati al vento milioni di euro con la complicità di una politica che, nella migliore delle ipotesi, era una politica incompetente, nel peggiore dei casi vedremo che cosa poi viene fuori dalle pronunce di chi dovrà pronunciarsi.

Président - La parole au collègue Rollandin.

Rollandin (UV) - Je crois les interventions qu'ont été faites méritent quelques éclaircissements. La questione dell'ospedale, a partire dal referendum, ha avuto un suo iter che ha portato a prevedere una soluzione, che è quella che conosciamo di un ampliamento dell'ospedale esistente nell'area che era ancora libera nell'ex parcheggio. Dovendo occupare il parcheggio, una delle condizioni principali era di non lasciare senza parcheggio e quindi di avere un parcheggio a disposizione dell'area ospedaliera. Quella è la ragione per cui si è dovuto ipotizzare una soluzione, che è quella poi adottata, perché se no mi chiedo dove andavano le macchine, Conseguentemente, si è fatto un progetto che prevedeva l'ampliamento nella zona dove c'era il vecchio parcheggio. Per attivare il progetto a suo tempo presentato, sono stati fatti degli scavi nella zona interessata, dai quali è emerso che quella zona, per una parte importante, ha un interesse archeologico che credo sia indiscusso. Sono già stati fatti convegni, illustrazioni importanti per i ritrovamenti che sono unici e che sicuramente hanno un grande interesse. Però - come ha detto qualcuno - questo ha portato a dover rivedere i piani a suo tempo fatti con l'ampliamento nella zona dell'ex parcheggio.

Durante questo periodo, dal 2014, di fatto si sono interrotti i lavori, perché sono andate avanti le operazioni archeologiche con un'attenzione specifica, tenendo conto che si è trovato il tumulo di questo condottiero che ha un interesse particolare, tutta la zona ha avuto un suo sviluppo e non è ancora finita, come è stato detto. Logicamente durante questi anni, tenuto conto che gli impegni finanziari non potevano essere utilizzati, sono stati stornati. Come è normale, perché non potevi tenere fermi quei soldi che andavano a residuo e quindi giustamente sono stati utilizzati per le altre esigenze a livello sanitario.

A oggi siamo nella situazione in cui è stato fatto il cunicolo, non quello per andare al parcheggio già realizzato, ma sotto viale Ginevra, per vedere come rendere fruibile la parte che è rimasta libera rispetto alla zona di interesse archeologico. È un'area ancora importante e che permette di rivedere il progetto esistente, naturalmente con una revisione che dovrà essere fatta quando saranno finiti gli approfondimenti in corso. Quindi non mi sembra che siano stati utilizzati in modo difforme i fondi necessari, soprattutto per gli approfondimenti archeologici che erano obbligatori. La scoperta, oltre all'interesse culturale - io capisco che non tutti possano apprezzarlo - sicuramente ha creato una serie di difficoltà nella logica della tempistica con cui avevamo previsto questi interventi, però questa è un'azione che è stata fatta non solo in quel punto per quanto riguarda Aosta; e questo lo sappiamo bene.

In conseguenza di questa situazione, giustamente si è rivista anche la principale soluzione all'inizio: quella di non utilizzare più alcuni stabili della parte vecchia dell'ospedale. Ad esempio, si è ripensato all'ala nuova e questo è un ripensamento che è stato fatto per le sale operatorie e così via. È un ripensamento che va nella logica di riposizionare la parte ospedaliera, tenendo conto dell'esigenza di portare l'ex Beauregard nella zona ospedaliera unica, perché l'ex Maternità è già definita. Quindi credo che questo sia il futuro.

Per quanto ci riguarda, credo che il discorso dell'ospedale sia in una situazione dove gli approfondimenti devono essere terminati, deve esserci un nuovo progetto che tenga conto di queste esigenze e, conseguentemente, lavorare come è stato detto. Quindi noi siamo contrari a questa mozione.

Président - La parole au collègue Padovani.

Padovani (CC-MOUV) - Della questione dell'allargamento dell'attuale ospedale ho cominciato a occuparmene circa una decina di anni fa quando, insieme ad altre persone, proponemmo tra i quesiti di quel referendum il non allargamento dell'attuale ospedale, ma la realizzazione di uno nuovo in un'altra area. Quel referendum lo perdemmo - qualcuno riuscendoci tentò di boicottarlo - e da allora cominciò l'iter di allargamento del nuovo ospedale che, da quello che si evince dalla replica dell'Assessore - aspettavo la sua replica, perché ero curioso di conoscere la posizione dell'attuale Giunta - oggi è fermo.

Sono contento di aver sentito invece la difesa di questo nuovo allargamento da parte di chi volle, fortissimamente volle, quell'opera, parcheggio annesso. Sarei anche curioso di conoscere la posizione di chi, con me nel 2007, diceva che l'allargamento del nuovo ospedale era una cosa totalmente sbagliata e che bisognava costruirne uno nuovo. Si può cambiare idea, è legittimo e tutti cambiano idea su alcune cose, ma bisognerebbe anche farlo sapere alle elettrici e agli elettori, se si è cambiato idea su quello che si proponeva.

Io l'idea non l'ho cambiata e penso che quell'allargamento sia sbagliato. Penso ai fatti nuovi intervenuti in questi anni e dico purtroppo, perché di soldi ne sono stati sprecati tanti. Lo diceva bene il collega Cognetta: di soldi ne avete sprecati tanti, come emerge dalla relazione della Corte dei Conti. Purtroppo, non ne sono contento, perché avete sprecato dei soldi delle valdostane e di valdostani. Di questo non bisogna essere contenti, ovviamente. Avere ragione in questi casi non è mai bello.

Io penso che la parte più rilevante, la parte che dovrebbe farci votare questa mozione, è verso la fine in cui si dice: "il continuo taglio dei trasferimenti regionali e l'improvvisa canalizzazione su altri settori delle somme destinate agli investimenti in ambito sanitario, tra cui l'edificazione del nuovo ospedale, stanno producendo un congelamento dei predetti investimenti con effetti di non poco rilievo sul mantenimento degli standard qualitativi necessari alla tutela della salute pubblica". Io penso che più che il mantenimento di questo progetto, che ha mostrato tutti i limiti che ha evidenziato e che oggi, parola dell'Assessore, è fermo, noi dobbiamo pensare di mantenere lo standard qualitativo della sanità valdostana. Uno standard che possiamo mantenere anche, e forse soprattutto, bloccando questo ormai assurdo progetto, che ci ha fatto sprecare tanti soldi delle valdostane e dei valdostani. È per questo che ho firmato e voterò convintamente questa mozione.

Président - La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (M5S) - Per ribadire ovviamente il sostegno a questa mozione. Ma prendo spunto da quanto detto dal collega Rollandin, rispetto all'affermazione che lo spostamento di risorse è dovuto al fatto che altrimenti sarebbero andate a residuo. Il problema è che la gestione speciale non va residuo, quindi c'è sicuramente una contraddizione nei termini che ha citato. È stato detto che le somme utilizzate da un certo momento in avanti per cercare di fare quest'opera sono state stornate - lo ha detto il collega Rollandin - perché altrimenti se andavano a residuo e non potevano più essere utilizzate: ma non è così, perché l'opera è stata messa in carico alla gestione speciale di Finaosta, attraverso una operazione più ampia di indebitamento, dice la Corte dei Conti. E anche questa operazione di indebitamento, guarda caso, trova poi origine in un'altra indagine che stanno facendo rispetto a come è stata autorizzata la gestione speciale. Ma questo è un altro discorso.

Ripeto: i soldi erano in gestione speciale e non vanno a residuo, di conseguenza si è semplicemente deciso di non farlo più. È una decisione che politicamente si può prendere, ma non ci si può difendere rispetto al fatto che, altrimenti, andavano a residuo. Non è così. Si potevano semplicemente lasciare lì e aspettare di costruire, se si era convinti. Invece si è preferito fare altro. Ripeto, è del tutto lecito, ma non è corretto difendersi con questa scusa del tutto inadeguata e puerile.

Président - La parole au collègue Fabbri.

Fabbri (UVP) - La discussione chiaramente è molto ampia, perché riguarda un argomento estremamente delicato, un argomento che tocca l'aspettativa di tutti i cittadini e io partirei proprio da questa aspettativa, nel senso che questo progetto nasce da una necessità, sia sanitaria che organizzativa, del nostro polo ospedaliero. Una necessità che è stata condivisa da tutti, poiché è da tutti riconosciuta la necessità di radunare in un unico polo quello che è disperso sul territorio, con tutti gli aggravi organizzativi e di spesa che questo comporta.

La localizzazione di questo nuovo polo ospedaliero è stata scelta in base a un referendum, cioè a un'espressione di volontà da parte della cittadinanza e dei valdostani tutti. Fin dall'inizio era noto a tutti che c'erano delle difficoltà organizzative dal punto di vista della progettazione dell'opera, tant'è che la prima fase della realizzazione dell'opera prevedeva questi scavi archeologicamente assistiti, che poi hanno portato allo stop dell'opera per quasi due anni, per le note vicende che sono state anche qui ricordate. Nel frattempo va ricordato che questo Consiglio, dietro input sia della minoranza di allora che della maggioranza, ha rivisto questo progetto estremamente faraonico - voglio ricordare la piattaforma per l'eliporto o altre cose che sono state poi eliminate - ridimensionando già in un primo momento il progetto.

Questo progetto prevedeva cinque fasi realizzative e siamo fermi alla seconda, perché - purtroppo per qualcuno, per fortuna per altri - ci sono stati dei ritrovamenti archeologici di importanza straordinaria, tant'è che la commissione speciale ha dato degli input categorici nella prosecuzione dell'opera. Siamo oggi nella fase di completamento di questi input che la commissione speciale ci ha dato. Stiamo vedendo, con questi nuovi scavi archeologici nel famoso lato B, cosa si potrà fare di quest'opera ancora. Chiaramente andrà ridimensionata, quindi a me sembra che questa mozione dica quello che è già nelle intenzioni del Governo e della maggioranza. Una volta che sapremo esattamente cosa si può fare, si farà un progetto ridimensionato, che potrà essere realizzato lì dove la popolazione valdostana voleva che fosse realizzato.

Spreco di soldi. Effettivamente è un'opera che è costata e costerà parecchi soldi, però è un'opera estremamente necessaria per la sanità valdostana. Per quanto poi riguarda quello che diceva il collega Cognetta, è vero che questa cifra di 115 milioni di euro andava in gestione speciale e che quindi era a residuo nel bilancio regionale, questo è evidente. È altrettanto evidente, però, che sono state delle cifre impegnate in altre opere necessarie per lo sviluppo della nostra regione.

Detto questo, mi sembra che stiamo girando intorno a un problema piuttosto condiviso, cioè che questo progetto del nuovo ospedale va ridimensionato a seconda della disposizione che ci sarà in loco. Per cui mi pare che, tutto sommato, si vada più o meno nella stessa direzione. Non si può interrompere un iter che è in atto, anche per questioni amministrative, come tutti sanno, per cui andrà rivisto nel modo più opportuno.

Président - La parole au collègue Bertin.

Bertin (CC-MOUV) - Per ovviamente ribadire il voto favorevole a questa mozione, che abbiamo sottoscritto. Poi, riprendendo il collega Fabbri che diceva che stiamo girando intorno, io direi che stiamo girando in tondo, continuando a girare intorno a questa cosa qua che è palesemente irrealizzabile. Sono tempi lunghissimi, che ormai accreditano la previsione di un'impossibilità di realizzare in quel sito l'ospedale, scelta fatta da molti in questa sala diversi anni fa. Anche l'assessore Guichardaz era all'epoca tra coloro che sostenevano l'impossibilità di realizzare l'ospedale con queste modalità in quel luogo.

In quanto alla scelta fatta dai valdostani con il referendum, ho molte perplessità rispetto alla dichiarazione del collega Fabbri. Quel referendum è stata una pagina triste della democrazia valdostana. Le matite spezzate ce le ricordiamo tutti e certamente non è con quel referendum che abbiamo saputo qual era la volontà dei valdostani. Peraltro quel referendum era impostato su un'opzione: ristrutturazione dell'attuale ospedale, quello Mauriziano dell'epoca, o realizzazione di un nuovo presidio unico fuori dalla città. In realtà oggi si è fatto altro, si è voluto realizzare un nuovo ospedale in centro città sopra l'ex parcheggio, nel quale poi si è rilevato che negli scavi preparatori ci sono stati degli importanti ritrovamenti storici.

Quella era un'idea sbagliata che è costata tantissimo ai cittadini valdostani ed è il momento di mettere un punto a capo. La mozione ha l'obiettivo di dire: fermiamoci, non continuiamo a buttare altri soldi, ne abbiamo già buttati tanti in questo progetto. Riflettiamo su quello che si può fare per un presidio unico, perché siamo tutti d'accordo che bisogna centralizzare le camere operatorie in un solo sito per evidenti ragioni di sicurezza ed efficacia.

Detto questo, a questo punto come farlo è anche in funzione dell'evoluzione del sistema sanitario valdostano. È il caso di ripensare e ripartire da zero, fermando l'emorragia di denaro pubblico in questo progetto - parlando di emorragia rimaniamo in ambito sanitario - perché rischiamo veramente di rimanere dissanguati. Fermiamoci finché siamo in tempo e poi ripensiamo da zero a una soluzione per un presidio unico.

Président - La parole à la vice-présidente Morelli.

Morelli (ALPE) - Giusto per esprimere la posizione di ALPE in merito a questo tema così importante e così sentito dalla popolazione. Intanto vorrei fare una premessa. Io ricordo che noi ai tempi del referendum avevamo una posizione molto chiara, che continuiamo a sostenere: quella dell'ospedale fuori dalla città. Tutte le grandi direttive studiate da quello che è stato un grande Ministro della sanità, Umberto Veronesi in collaborazione con grandi urbanisti, andavano nel senso di portare gli ospedali fuori dalle città, perché il fatto di essere fuori permette una modularità di queste strutture e permette una migliore condizione per i pazienti. Ciò detto, c'è stato un referendum nel quale noi abbiamo preso una posizione chiarissima, che ha dato un responso per cui la maggioranza della popolazione valdostana ha voluto, invece, mantenere l'ospedale in città ristrutturando l'ospedale Mauriziano, perché la campagna referendaria era stata fatta in questo senso. La politica della maggioranza che cosa ha fatto? Ha cambiato le carte in tavola, andando a progettare la costruzione di un nuovo ospedale all'interno della città in una certa zona. Un progetto che noi abbiamo criticato e avversato, perché costretto in una zona di grande flusso di traffico. Ma si è continuato in quella direzione, ben sapendo che lì ci sarebbero stati dei ritrovamenti. È stata la cronaca di una morte annunciata, perché si sapeva che lì ci sarebbero stati dei ritrovamenti. I ritrovamenti sono stati ben più importanti di quelli previsti e hanno condizionato tutta l'opera.

Voglio ricordare un'altra cosa. Si è voluto costruire un parcheggio strapagato - ricordo che per 504 stalli sono stati spesi 20 milioni di euro: 40 mila euro a stallo è costato quel parcheggio! - mettendo il carro davanti ai buoi, perché si è fatto il parcheggio prima di costruire l'ospedale e di avere la certezza di poterlo costruire lì. I ritrovamenti sono stati molto importanti e dobbiamo anche essere contenti che ci siano questi ritrovamenti importanti nel nostro territorio.

Oggi, in coscienza, ci chiediamo che cosa è sensato fare. Sicuramente la fase di scavo e di esplorazione archeologica va ultimata e poi, sulla base di una nuova progettazione, bisognerà valutare cosa è più conveniente fare per raggiungere quegli obiettivi che tutti condividiamo: avere in un plesso unico tutti i servizi ospedalieri. Ma oggi noi riteniamo di non avere elementi sufficienti per decidere quale sia la soluzione ideale. Probabilmente bisognerà andare a rivalutare anche possibilità che in passato erano state prese in considerazione: espansioni ad est o a ovest, dalla parte della camera mortuaria intendo. Ma oggi non ci sembra che sia questa legislatura disastrata nella condizione di definire la soluzione ideale. Oltretutto non c'è nessun impegno finanziario a sostegno di alcun tipo di realizzazione di opera. Quindi, ribadendo le nostre posizioni passate e che ancora continuiamo a sostenere, la nostra posizione come gruppo ALPE sarà di astensione, perché riteniamo che non ci siano gli elementi per definire in modo così tranchant questa questione estremamente delicata.

Président - La parole au collègue Borrello.

Borrello (AC-SA-PNV) - La tematica ha interessato diversi Consigli regionali e ha accalorato i dibattiti nelle ultime legislature, non solo in questa. Di conseguenza non possiamo non fare un ragionamento complessivo rispetto al percorso che ci ha portati oggi ad analizzare la tematica in quest'Aula.

Si parte dall'attività referendaria che, come già è stato detto da coloro che mi hanno preceduto, deve essere rispettata. La volontà dei valdostani è stata rispettata con un procedimento e un percorso per quanto riguarda l'adempimento degli indirizzi che erano stati dati con il voto dei cittadini valdostani. Se da una parte apprezziamo e diciamo che è totalmente legittima la posizione dei colleghi che hanno proposto all'Aula questa mozione, che conferma i loro indirizzi e le loro posizione nell'arco di questi anni, dall'altra parte noi dobbiamo dire che in un percorso legato alla progettazione e allo sviluppo di un progetto così importante dal punto di vista infrastrutturale, sia per la città ma anche per tutta la regione, bisogna tenere conto delle evoluzioni che tecnicamente vengono definite analisi in situ. Vuol dire che nell'avanzamento del percorso progettuale, preliminare, definitivo, esecutivo e non solo, anche nell'esecuzione dei lavori con la possibilità di creare e realizzare delle varianti, c'è la necessità di contestualizzare le evidenze che arrivano a livello di cantierizzazione.

Detto questo, per arrivare alla posizione del gruppo consiliare che rappresento, noi riteniamo importante che ci sia un'analisi continuativa dell'evoluzione dal punto di vista della cantierizzazione, in modo tale da poter contestualizzare l'ipotesi progettuale rispetto a esigenze che ci sono per quanto riguarda l'adempimento dell'ipotesi progettuale di ristrutturazione del plesso ospedaliero. Di conseguenza, pur valorizzando la mozione di indirizzo che hanno prodotto i colleghi dell'opposizione, noi esprimeremo un voto di astensione.

Président - La parole à l'assesseur Bertschy.

Bertschy (UVP) - Sentiti tutti gli interventi, io credo che già nell'intervento fatto in Commissione, rispetto a un progetto di tale complessità e rispetto all'evoluzione che c'è stata negli anni e alle evoluzioni future, un conto sia l'impatto politico di una mozione in Consiglio e un conto sia uno studio approfondito del lavoro da fare e del percorso da compiere. Io credo che anche il collega Gerandin, nella sua lunga esperienza amministrativa, sappia che un problema come questo politicamente si può portare in Aula per creare e per dare un segnale, ma amministrativamente non può essere ridotto a una discussione di dieci minuti, dicendo si ferma tutto e si va da un'altra parte.

Alcune delle idee illustrate, compresa la sua, collega Gerandin, sono state anche portate alla mia attenzione, perché ci sono dei comitati, ci sono persone che lavorano intorno a questo progetto da anni e che hanno avuto nel tempo posizioni diverse e giustamente le fanno ancora osservare oggi. L'attenzione con la quale il Governo e io personalmente, perché nessuno intende procedere con uno sperpero di risorse, stiamo affrontando questo argomento è quella che abbiamo proposto in Commissione: completare gli elementi di dubbio che ci sono per poter procedere poi, eventualmente, a un affido di incarico per una riprogettazione. E non si faranno altre scelte che non siano quella di completare nel 2018 questa valutazione che, attraverso l'analisi del comitato scientifico, era stata sottoposta alla politica. Quindi nessuna corsa in avanti, nessuna fuga a realizzare progetti di rivisitazione delle scelte del passato, ma una valutazione complessiva di tutti gli elementi che stanno intorno a queste difficoltà, compresi i problemi che viviamo comunque con il vecchio corpo dell'ospedale. Al di là di dove si farà un ampliamento, il vecchio corpo dell'ospedale è oggi un problema da affrontare con estrema attenzione, perché tutte le normative antisismiche che nel passato non erano così presenti e non creavano queste difficoltà, oggi le creano e in ogni caso, al di là di dove si realizzerà la parte nuova, rimarranno un elemento da valutare e da discutere.

La nostra posizione intende continuare con la massima attenzione e credo che l'intervento della collega Morelli in questo senso sia assolutamente condivisibile. Non è in questa fase di legislatura che possiamo assumere scelte definitive, né in un senso, né nell'altro, ma piuttosto creare le condizioni perché tutti abbiano gli elementi necessari per compiere le scelte nel prossimo periodo le più corrette possibile. Rimane la grande sfida di dare alla nostra comunità un ospedale, perché le difficoltà di chi lavora in un ospedale tutti i giorni sono enormi e quindi un progetto per la comunità bisogna affidarlo, soprattutto un progetto da concretizzare nel più breve tempo possibile. Nel DEFR l'abbiamo indicato in maniera molto precisa: lavoreremo sia alla riorganizzazione della governance dell'ospedale, sia alla valutazione di come realizzare l'opera, con quali modalità organizzative, ma anche con quali modalità di programmazione finanziaria.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (CC-MOUV) - Sarò brevissimo. Concordo con il collega e con l'assessore Bertschy che non è una discussione che si può risolvere in dieci minuti, ci mancherebbe. Però, Assessore, io mi sarei aspettato da parte sua e da parte del Governo una sorta di momento di riflessione e un'apertura, ripercorrendo tutti gli interventi che sono stati fatti. Si era partiti da un progetto molto ambizioso, poi si è avuto un primo ridimensionamento. Lo stesso collega Fabbri ha detto che siamo in attesa di fare gli approfondimenti per un ulteriore ridimensionamento. Ci è stato detto che già in questo momento questo progetto sarebbe in grande difficoltà e avrebbe una riduzione molto importante per quel che riguarda spogliatoi e camere operatorie.

Ora io le chiedo veramente: cosa aspettiamo? Io non penso che i soldi messi a disposizione siano per fare scavi archeologici. Erano soldi messi a disposizione per avere un nuovo ospedale. I tempi non sappiamo quali sono, non sapremo quali saranno le sorprese che ci saranno sotto. Ben venga avere un parco archeologico di questa importanza, che dal punto di vista turistico sarà sicuramente un passo avanti, ma non risolverà una virgola rispetto alla volontà referendaria. Penso che su questo lei debba darcene atto perché, a fronte di un referendum in cui si diceva sì alla ristrutturazione dell'attuale ospedale, si è tout court progettato un ospedale nuovo di fianco al vecchio ospedale.

Sul resto, lei ha assolutamente ragione, Assessore, nel senso che la parte vecchia ha tutti i problemi sismici che vogliamo, però io dico che probabilmente per la politica è il momento di fare il punto e non di passare la palla agli altri. L'impressione che abbiamo in questo momento è che si dica: responsabilità di questo genere non se ne prendono - mi riferisco al Governo, non a lei personalmente; gliel'ho già detto prima che lei forse è il meno colpevole di questo iter - si passo la palla agli altri e vedremo cosa succederà nel prossimo futuro.

Ultima considerazione. Diamo le informazioni corrette, nel senso che, come giustamente sottolineato dal collega Cognetta, la gestione speciale non va in avanzo d'amministrazione, per cui non troviamo alibi alle scelte politiche. Non è una cosa che ha detto lei, Assessore. Mi riferisco a chi l'ha detto, anche perché lei lo sa che la gestione speciale non va in avanzo d'amministrazione.

Aggiungo che sappiamo tutti, perché è stato detto in quest'Aula, che queste due società create, NUV e COUP, sono stato un modus operandi - non dico altro, perché potrei farlo! - per evitare un momento in cui le Regioni, come tutti gli enti locali, erano assoggettate al patto di stabilità. Per cui, per non avere queste difficoltà, o meglio, per aggirare la norma sul Patto di stabilità, si sono create queste società in gestione speciale.

Questo solo ai fini di dare a tutti la giusta informazione e per dire che, per quello che ci riguarda, noi voteremo convintamente la mozione, perché per noi rimane la volontà popolare che era quella di ristrutturare e rimane la volontà di avere un presidio unico, che penso sia in questo momento l'unico obiettivo che ci accomuna in questo Consiglio.

Président - La parole à l'assesseur Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Sento evocare da qualche collega - che peraltro non ricordo di aver mai visto a un comizio referendario e io li ho fatti tutti, essendo stato uno dei promotori di quell'impegno verso un nuovo ospedale - sento evocare da qualcuno una sorta di mia retromarcia o di nostra retromarcia rispetto alle idee che portammo avanti nel 2007. Io ricordo bene che nel 2007 - è agli atti - a chiusura di quel referendum prendemmo atto del voto contrario della popolazione. Un voto che criticammo anche noi: qualcuno ha evocato le matite spezzate o altre modalità. Ovviamente non fummo soddisfatti di quel voto, ma evidentemente il momento non era il più giusto per intercettare una volontà diversa della popolazione. Prendendo atto di quel voto dicemmo - è scritto - che si sarebbe dovuto a quel punto provvedere in tempi rapidi, preso anche atto della volontà del popolo.

Immaginavo, però, che l'operazione sarebbe stata difficile. La collega Morelli c'era a quei comizi e con lei abbiamo seguito il prima e il dopo, anche la difficoltà dovuta all'ipotesi di reperimento e di ritrovamento di resti archeologici, che però - io mi ricordo - uno studio di Finaosta limitava a resti romani o a resti medievali. Si parlava forse di una strada, di un'antica strada romana, non so se anche il collega Bertin ricorda. Mai avremmo pensato che sotto quei resti e sotto le tombe delle varie epoche si sarebbero trovati dei resti così importanti di epoca addirittura antecedente, che autorevoli archeologi dicono essere di importanza ben al di là di quella che si poteva immaginare.

Certo, criticammo anche la costruzione del parcheggio, ed è tutto agli atti. Abbiamo fatto opposizione anche su quello, ribadendo comunque dai banchi dell'opposizione che, siccome il processo era andato avanti, si dovevano fare tutte le verifiche atte a escludere interconnessioni tra l'ampliamento e la situazione archeologica immaginata. I colleghi peraltro possono tranquillamente vedere i video dei nostri interventi.

Credo che oggi vada seriamente considerata la possibilità di altre ipotesi. Da quelle immaginate dai colleghi dell'opposizione, i quali erano variamente posizionati rispetto a noi che ritenevamo che fosse auspicabile costruire un nuovo ospedale fuori dalla città, in una zona urbanisticamente più adatta, più vicina ai servizi, più vicina ai luoghi di accesso. Certamente tutto questo oggi va fatto compatibilmente con le coperture finanziarie e con la fattibilità di eventuali altre possibilità. Oggi noi avvertiamo queste criticità, sappiamo che sono stati assunti negli anni, non direttamente da noi ma sono stati assunti in questa legislatura e nella precedente, degli impegni finanziari e logistici che hanno determinato un iter, ma credo che una volta chiuso il percorso e una volta capito esattamente quali sono le possibilità, sia in termini di ampliamento che di ristrutturazione, bisognerà arrivare a una conclusione. Anche la ristrutturazione, collega Gerandin, non è così semplice, perché qualunque tipo di ipotesi si possa immaginare, questa si scontrerà con delle criticità connesse alla zona di ampliamento. Anche l'ampliamento, per esempio, ad ovest ha delle sue criticità. Il primo progetto di ampliamento a sud, per esempio, nella cosiddetta ala sud su via di Saint-Martin-de-Corléans aveva delle criticità. Quindi ogni tipo di progetto immaginato per arrivare a conclusione è evidente che ha delle criticità.

Concludo dicendo che, secondo me, questo non è oggi un tema che deve tornare a essere un tema di scontro, perché la popolazione e i cittadini hanno comunque oggi bisogno di una struttura moderna. Io posso pensare che si possano percorrere anche delle strade - la collega Morelli lo sa benissimo - come quella percorsa dalla Regione Puglia per l'ospedale Miulli che ricorse, per esempio, a dei fondi INAIL, che dette oltre 150 milioni di euro per la costruzione. Ogni ipotesi credo sia aperta nell'interesse dei cittadini.

Président - Il n'y a pas d'autres interventions, je mets aux voix le texte de la motion tel que modifié. La votation est ouverte. La votation est close.

Résultat du vote:

Présents: 33

Votants: 5

Pour: 5

Abstentions: 28 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perrin, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)

Le Conseil n'approuve pas.