Oggetto del Consiglio n. 3232 del 20 febbraio 2018 - Resoconto
OBJET N° 3232/XIV - Communications du Président de la Région.
Farcoz (Président) - Point n° 2 à l'ordre du jour. La parole au Président de la Région.
Viérin (UVP) - Il TAR della Valle d'Aosta, con sentenza pubblicata il 14 febbraio 2018, ha accolto il ricorso contro la nomina del Direttore generale dell'ASL della Valle d'Aosta. L'Amministrazione ha preso atto della decadenza dell'incarico di direttore generale e ha dato mandato agli uffici competenti di avviare le procedure, come determinato dalla legge n. 5/2000 e dal decreto legislativo n. 171/2016, per la nomina di un nuovo direttore generale. Nel frattempo, nelle more dell'espletamento di tale procedura, sempre in base alla legge n. 5 (articolo 16, comma 3), ha inoltre stabilito di ricorrere alla nomina di un commissario per la copertura di tale posto.
Président - La parole au collègue Borrello.
Borrello (AC-SA-PNV) - Ci saremmo aspettati dal Presidente della Regione qualche ulteriore comunicazione in quest'aula. Noi abbiamo sempre rivendicato la centralità e l'importanza dell'aula consiliare e, invece, dobbiamo prendere atto che dobbiamo leggere sui giornali molte informazioni e comunicazioni.
Ci troviamo oggi a dover parlare delle non comunicazioni del Presidente in merito a tutta una serie di tematiche decisamente importanti che sono state annunciate la settimana scorsa da alcuni settimanali. Noi la invitiamo a renderci edotti rispetto a tutta una serie di questioni centrali per quanto riguarda l'Amministrazione regionale, il funzionamento del Consiglio regionale e gli aspetti di carattere amministrativo. Nello specifico ci riferiamo agli annunci fatti in merito alla potenziale novità gestionale per quanto riguarda il Casinò, ma la cosa principale che noi riteniamo importante è avere delucidazioni riguardo alla situazione finanziaria della nostra Regione, soprattutto in virtù della problematica legata ai 100 milioni di euro, se ci sono o non ci sono, quale sarà il futuro rispetto alle vostre poste di bilancio da voi approvate nel Consiglio regionale di dicembre. La terza considerazione, ultima ma non in ordine di importanza, è una novità che abbiamo letto sul giornale: il Presidente della Regione ha espresso la volontà di sostenere l'attività referendaria per quanto riguarda la quotazione di CVA.
Noi sappiamo benissimo che l'Amministrazione parla per atti e allora ci poniamo una domanda molto semplice, perché noi avevamo codificato questo tipo di percorso con un emendamento all'interno della finanziaria che è stato respinto dalla maggioranza. Vorremmo avere dei chiarimenti in merito alle intenzioni, perché, se da una parte ci sono dichiarazioni giornalistiche, dall'altra ci sono votazioni su emendamenti codificati e scritti in aula che hanno avuto esito negativo, con la votazione a favore solamente da parte dell'opposizione. Vorremmo pertanto capire quali sono gli intendimenti del Presidente.
Presidente - La parola la collega Padovani.
Padovani (CC-MOUV) - Per collegarmi all'intervento del collega Borrello sulle comunicazioni che il Presidente ha voluto fare ai giornali e non qui, tra i vari punti c'era anche una delle priorità che si era data questa Giunta: il rilancio dell'agricoltura.
Il Presidente della Giunta fa le comunicazioni ai giornali; ovviamente non le fa qui in aula, ma le fa ai giornali perché lì si fa la campagna elettorale e qui no. Ha però omesso di dire - e non so se lo sappia - che agli agricoltori è arrivato un messaggio dagli uffici dell'Assessorato di questo tenore: "l'Assessorato dell'agricoltura comunica che nei prossimi giorni le sarà accreditato il contributo della misura di indennità compensativa per l'anno 2016". Ma davvero? In campagna elettorale mandiamo i messaggi dell'Assessorato agli agricoltori? È compito dell'Assessore? Perché non mi risulta... ma l'ha mandato l'Assessore o qualcuno degli uffici dell'Assessorato? E perché non è stato mandato agli operai dei cantieri forestali per poter fare domanda ed essere ammessi, visto che rischiano il posto di lavoro? Perché agli agricoltori sì e ai forestali no? Ovviamente sui giornali non poteva dirlo, ma noi sappiamo quanto è successo in questi giorni: agli agricoltori è arrivato questo messaggio, mentre agli operai dei cantieri forestali che potevano e volevano fare domanda d'ammissione non è arrivato alcun messaggio.
Presidente, è poi successa un'altra cosa in questi giorni, l'ennesima vicenda giudiziaria. Ora qui non siamo un'aula di tribunale - l'ho già detto in altre occasioni - però è una vicenda che riguarda la politica molto da vicino e le motivazioni di quella sentenza sono davvero inquietanti in alcune parti. La BCC come motto ha sempre avuto "fuori la politica dalla banca"... ma è cambiato qualcosa? Lei sapeva di questa vicenda quando ha nominato Assessore l'ex collega Perron? Sapeva che l'Assessore Perron aveva fatto (questo è scritto nelle motivazioni del giudice) quello che ha fatto? Sapeva (e si legge sempre nelle motivazioni della sentenza) che poteva disporre inopinatamente delle nomine nelle partecipate? L'ha fatto anche nella sua Giunta? Grazie.
Presidente - Invito i colleghi a mantenersi sulle comunicazioni della Presidenza.
La parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Chiederò delucidazioni riguardo alla comunicazione del Presidente, anche se in effetti da parte di alcuni colleghi ci sono richieste sulle non comunicazioni che ci saremmo aspettate pure noi.
Il Presidente ha accennato al procedimento di sospensione del Direttore generale Rubbo da parte del TAR; la proposta fatta, poi approvata con una delibera di Giunta dall'Assessore alla sanità, parrebbe viziata da un eccesso di potere e mancanza di motivazione. Credo che giustamente ci siano ruoli diversi, perché il tribunale ha un suo ruolo, diverso, anche se parallelo a quello che abbiamo noi. Presidente, ci aspettavamo però qualche passaggio politico in più da parte sua, perché noi non abbiamo mai saputo come fosse stata istruita questa pratica per addivenire a tale scelta. Abbiamo ripetutamente chiesto in Giunta, confrontandoci anche con l'Assessore, se il percorso che si intendeva seguire fosse legittimo, perché i nominativi erano diversi e mai definiti; ne abbiamo parlato due o tre volte, ma non si è mai definito fino a quando non si è poi deciso.
Leggendo adesso la sentenza, mi pare però che ci siano dei passaggi di trasparenza di cui noi non siamo "mai" stati messi al corrente. Alle pagine 7, 8, 9 ci sono passaggi chiarissimi di colloqui, credo di incontri politici, perché il dottor Rubbo sostituiva l'Assessore in queste riunioni. È proprio scritto a pagina 8: "in qualità di sostituto dell'Assessore regionale, su precisa richiesta dello stesso, poiché impegnato in un'altra riunione". Si tratta di un incontro conoscitivo dei candidati svolto con la dottoressa Gabriella Morelli. Penso siano passaggi politici e su questi ci aspettavamo delle precisazioni, perché non credo che la Giunta non fosse a conoscenza di tale percorso. Ci sono stati incontri tra candidati, tra candidati e Assessori, tra candidati concorrenti, Assessori e futuro direttore generale e coordinatrice. Ritengo pertanto che su questo occorra davvero chiarezza, ma proprio da un punto di vista politico: sapere cosa è successo. Non vado oltre, spero che qualcuno dalla Giunta replichi. Ritenevo però importante questa segnalazione, perché è chiaro che poi tutti gli atti successivi sono stati stilati, ma chiaramente su proposta dell'Assessore che a questo punto non conosceva tutta una parte di dettagli, e ciò ci ha lasciati basiti.
Sempre per una questione di trasparenza - lo chiedo a lei, Presidente, perché fa un po' parte della sua non comunicazione - ci risulta che il giorno di Martedì Grasso ci sia stato in Bassa Valle un incontro importante con alcuni lavoratori del mondo agricolo. Credo sia importante che lei ci chiarisca se è vero o meno, perché da come ci risulta questa riunione non era informale, bensì era una riunione con lei e con una parte della Giunta.
Presidente - La parola all'Assessore Bertschy.
Bertschy (UVP) - Credo sia semplicemente opportuno affermare alcune cose per l'opinione pubblica, anche se con la cautela del caso. Intanto manifestiamo il dispiacere per l'annullamento della sentenza del TAR, benché vi sia l'assoluta convinzione - e questo è al vaglio degli organi legali della Regione - di aver operato nella direzione di dare alla nostra Azienda la migliore scelta possibile. Il procedimento si è concluso con l'approvazione dell'elenco degli idonei e poi - come ben sanno tutti i colleghi di maggioranza - si è cercato di fare un percorso di conoscenza e, allo stesso tempo, di valutazione dei procedimenti.
Oggi credo sia importante chiarire che il lavoro realizzato è stato fatto con l'assoluta volontà e buona fede di arrivare ad una nomina. Se la persona individuata nei giorni precedenti - che tra l'altro era stata presentata in Giunta - avesse accettato l'incarico, tutto quello che oggi stiamo dicendo non sarebbe neanche oggetto di discussione. Evidentemente il lavoro svolto in questo periodo è stato ritenuto valido, altrimenti si sarebbe dovuti intervenire e sicuramente non difendere con le motivazioni che verranno poi comunque portate davanti al CDS. L'intenzione era molto chiara riguardo alla nomina di direttore generale, tutti sanno che la volontà era ben diversa da quella che poi è risultata essere la scelta finale. All'attenzione dell'organo di Giunta era stato portato il nominativo di una persona che poi ha rinunciato; per cui, a pochi giorni dal commissariamento dell'Azienda, in seguito alle dimissioni del Direttore Petroni rassegnate sessanta giorni prima, abbiamo poi dovuto compiere questo.
Non ho alcun problema ad illustrare il lavoro realizzato, perché tutti sanno che la scelta era caduta su un altro nominativo. Se questa fosse stata la scelta finale, tutto questo non sarebbe avvenuto, noi saremmo tutti molto più tranquilli e in una fase diversa.
Président - La parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Lo scorso Consiglio abbiamo avuto modo di confrontarci in maniera molto serrata su un argomento delicato, che dal nostro punto di vista non è di campagna elettorale, argomento che ad oggi non ha avuto ancora risposte puntuali. Il Presidente della Regione non ha avuto modo di declinare questo passaggio, per cui in questi pochi minuti vorrei metterlo in evidenza, ma lo farei proprio con l'intento e con l'obiettivo di trovare delle soluzioni nelle prossime settimane.
L'opposizione aveva preparato e proposto una mozione per dire al mondo agricolo che si sarebbe provato ad anticipare risorse che ad oggi difficilmente arrivano nelle tasche dei nostri agricoltori. La risposta dell'Assessore Nogara fu netta e tranchante: "le associazioni non vogliono più gli anticipi perché poi devono essere restituiti". Il giorno dopo noi abbiamo audito il Presidente della Vival (dei viticoltori) che ha detto il contrario: "create le condizioni per poter anticipare le risorse; noi stiamo ancora aspettando gli aiuti del 2016 per quanto riguarda Vinitaly" e ci ha fatto due esempi parlando di centinaia di migliaia di euro. Come opposizione noi abbiamo cercato di creare le condizioni e abbiamo ancora solo due Consigli. Qualche ora dopo l'Assessore Nogara dice invece al mondo agricolo (è legittimo, è lui che guida questo dicastero) che non è più possibile dare gli anticipi agli agricoltori. Prima ci dice che le associazioni non sono più interessate, il giorno dopo le stesse associazioni chiedono alla Commissione (composta da maggioranza e opposizione) "create le condizioni per gli anticipi", e qualche ora dopo l'Assessore ci dice che non è più possibile. Se gentilmente potesse declinarci questo passaggio le saremmo grati!
Altra considerazione. Con i colleghi solitamente guardiamo gli impegni settimanali degli Assessori per capire quali sono gli incontri sui territori, anche perché vogliamo esserci e confrontarci, e non abbiamo visto l'incontro organizzato ad Arnad martedì pomeriggio. Se possiamo essere utili alla causa diremmo che la proroga della graduatoria unica non è ancora stata ultimata, scade dopodomani (il 21). Nel mentre, però, l'Assessorato ha messo in campo dieci bandi. Ora, Assessore Nogara, ognuno di noi può fare tutte le riunioni del mondo, ma se decidete di farle con trenta, quaranta, cinquanta persone perché non fare un incontro pubblico? Si prende la Grand Place, si invitano tutti i potenziali operai forestali, in modo che tutti conoscano le regole del gioco, quali sono i bandi pubblicati, i livelli, le potenzialità, le possibilità, la trasparenza, affinché tutti possano fare le proprie domande e avere le risposte, affinché le cinquecento, seicento persone interessate a questi posti di lavoro - a cui maggioranza e opposizione in questi cinque anni hanno lavorato per poter creare tali condizioni - abbiano le pari opportunità e le pari informazioni. Ci è stato invece detto che a questo incontro era presente l'Assessore alla sanità - che si occupa anche di operai forestali, di SFOM, di musica, e poi, quando parliamo di sanità, abbiamo difficoltà e criticità ad avere delle risposte - il Presidente della Regione, l'Assessore competente con i vari collaboratori... tutto bene!
L'invito che noi estendiamo, dato che la gran graduatoria è ancora aperta e i bandi scadranno il 7 marzo, è che tutti abbiano le stesse informazioni e le pari opportunità. Perlomeno in queste ore è stato fatto un passo avanti, positivo: ieri pomeriggio ci è stato comunicato che gli operai forestali hanno la possibilità di fare un'autocertificazione, perché fino a ieri mattina non era possibile. L'Assessorato chiedeva ai singoli operai forestali di comunicare annualmente cosa hanno fatto, con chi hanno lavorato, in che maniera, mentre da ieri pomeriggio, su diverse sollecitazioni, l'autocertificazione è stata accettata. Assessore, l'invito è a fare nei prossimi giorni un incontro pubblico, in modo che tutti abbiano le stesse informazioni e le stesse opportunità, dato che i bandi sono aperti e scadranno il 7 marzo 2018.
Presidente - Ricordo solo che l'aula ha gli strumenti consiliari per interrogare la Giunta e il Governo. Sulle non comunicazioni permetto dei chiarimenti perché è giusto che ci si chiarisca, però, se ci sono vere e proprie domande, esistono le question time, le interpellanze, le mozioni o le risoluzioni.
La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Cercherò di essere breve.
Si è parlato dell'affaire BCC, e a noi interesserebbe avere un'indicazione da parte del Governo regionale non per fare sentenze parallele o per sostituirci alla magistratura, ma per avere un'idea se, riguardo al comportamento tenuto da un ex componente della Giunta, un ex Assessore, soprattutto in relazione agli sbobinamenti delle telefonate intercettate, ci sia qualche sottolineatura da fare, oppure si ritenga che quanto emerge da quelle telefonate (una specie di commistione tra politica, economia, banche e affari privati) sia un comportamento normalmente utilizzato o possa essere normalmente utilizzato. Ci dovrebbe essere una puntualizzazione su questo.
Sempre nell'ottica di risparmiare tempo, come anticipato precedentemente sull'articolo 116 e la limitazione fatta dalla società del Traforo del Gran San Bernardo, anche su questo io vorrei avere un chiarimento da parte del Presidente. Io non ho paura di andarmi a fare qualche centinaio di fotocopie ma, se iniziamo così, adesso che ultimamente ho ripreso con vigore l'attività (una decina di richieste di documentazioni al mese), posso anche decidere di andare a fare le fotocopie e di passare il mio tempo lì. Non mi sembra però questo il compito del Consigliere, perché a quel punto mi date anche una bottiglietta di Mastro Lindo e, dato che sono lì a fare le fotocopie, do anche una pulita alla fotocopiatrice e alle scrivanie. Mi sembra che qui andiamo un pochettino al di là della funzione del Consigliere regionale. Se poi cambierete il Regolamento e inserirete anche queste cose a maggioranza saranno approvate, però adesso, con il Regolamento che c'è e con i due ricorsi già vinti dal Movimento Cinque Stelle riguardo all'accesso agli atti, con una spesa di circa 50 mila euro di avvocati da parte delle società partecipate, non costringeteci a fare un altro ricorso al TAR e poi al Consiglio di Stato e a vincere anche questo, perché noi non vogliamo buttare via i nostri soldi del gruppo consiliare e non vogliamo far buttare via dei soldi alla partecipata.
Ultima cosa. È un po' agghiacciante il fatto di sapere che una società regionale, che fattura milioni di euro, non abbia un dipendente per fare un centinaio di fotocopie. Mi sono sentito anche con l'ingegnere Meroi e vedremo di organizzarci, però vorrei che questo non rappresentasse un precedente, perché, se andiamo in questa direzione, è inutile poi propagandare la trasparenza, salvo poi il fatto di negare, quando è il momento, dei diritti sanciti dal Regolamento del Consiglio.
Président - La parole au collègue Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - Il mio intervento riguarda le dichiarazioni del Presidente della Giunta, laddove ci ha annunciato l'accoglimento del ricorso rispetto alla nomina del direttore generale dell'USL. Ritengo che questa comunicazione sia un tantino in contrasto con le dichiarazioni apparse sui settimanali valdostani, dichiarazioni fotocopia che - come a volte dice lei, Presidente - sanno un pochino di campagna elettorale che è iniziata. Leggere che è stato chiamato a risolvere i problemi della sanità, i problemi dell'agricoltura e oggi sentire l'accoglimento di questo ricorso mi porta a pensare che in questi due anni i problemi della sanità e del welfare valdostano non siano stati risolti, anzi, siano un tantino aumentati.
Ripercorrendo la storia di questo quinquennio, l'interessamento del suo movimento e dei colleghi alla sanità è stato costante e preciso. Avete avuto sicuramente - e non discuto se in maniera corretta o meno, non mi permetto - una parte attiva rispetto alle scelte dell'allora direttore generale Ardissone di lasciare la Valle d'Aosta. Sicuramente è un elemento molto valido, visto che ha trovato collocazione in altra USL, dove riscuote anche successo. Successivamente lei, da Assessore, ha inciso sulla scelta del direttore generale Massimo Veglio di lasciare la Valle d'Aosta, visto che aveva avuto un giudizio di insufficienza da parte sua, come abbiamo avuto modo di leggere nella delibera di valutazione della Giunta regionale. In quel periodo annunciò che avrebbe trovato "un manager che sappia interpretare le nuove sfide del mondo della sanità, riaprendo l'elenco degli idonei alla carica di direttore generale, perché ormai è vecchio". Devo dire che condivido quanto lei disse in quell'occasione, però purtroppo a questa dichiarazione non abbiamo fatti corrispondenti, perché la nomina del sostituto del direttore generale è durata parecchio tempo con l'effetto di bloccare la riforma della sanità e, successivamente, viviamo questa esperienza dell'ex direttore generale e questa sentenza. Non intendo ripercorrere i fatti, sono già stati illustrati dalla collega Certan.
Tutti sanno che sono un estimatore dell'ex direttore generale e sanno anche quanto ha detto l'Assessore alla sanità che ha dovuto, suo malgrado, accettare la nomina. Noi non sapevamo dei colloqui, non ne eravamo al corrente. Io ritengo che la disponibilità dell'ex direttore generale e l'attaccamento alle istituzioni lo abbiano portato ad accettare questo incarico che, secondo la sentenza, non doveva essere affidato. Ritengo anche che in questo caso lui sia stato addirittura danneggiato nella sua figura professionale da questa scelta e che la responsabilità politica dell'Assessore sia importante e sia stata decisiva. Credo pertanto che non si siano risolti i problemi della sanità valdostana, ma si siano accentuati.
Ci accingiamo a discutere una riforma del Dipartimento di prevenzione in assenza dell'attore principale: del direttore generale. Ci accingiamo a discutere dei coordinamenti e delle posizioni organizzative in assenza di chi le ha pensate, di un aumento della spesa, di una riduzione delle professionalità e delle competenze in determinati settori. Al Dipartimento di prevenzione viene proposto di togliere il coordinamento e la posizione organizzativa, ma chi gestirà questo passaggio? Il commissario, il sostituto che deve stare lì per poco tempo? Questo è un danno importantissimo alla sanità valdostana e noi aspettiamo risposte concrete.
Presidente - La parola al collega Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - Anch'io vorrei fare due considerazioni sul tema - già in parte trattato dai colleghi - della sentenza del TAR riguardo alla direzione generale dell'USL. Credo che rappresenti una situazione di estrema difficoltà della nostra azienda USL, perché nell'arco di questa legislatura saremo al suo quinto direttore generale e questo la dice già di gran lunga di quali sono le problematiche che sta affrontando la sanità valdostana. È una sanità che non riesce ad avere continuità d'azione, che si trova costretta nell'arco di pochi mesi a dover riiniziare il percorso di risanamento. Da una parte sentiamo che siete stati chiamati a risolvere i problemi della sanità valdostana e dall'altra parte, nei comizi, sentiamo il Senatore Lanièce il quale sostiene che la sanità valdostana ha ancora atti risalenti alla sua gestione del 2012 e che nel frattempo non è stato fatto nulla perché c'è stata instabilità politica all'interno di questa legislatura. Io credo che la verità possa stare nel mezzo e quindi bisogna anche essere più prudenti nel fare certe affermazioni.
Quanto alla situazione nello specifico, credo ci siano due livelli sulla sentenza del TAR da esaminare: uno è il difetto di motivazione, sotto il quale credo non ci siano particolari problematiche, perché all'epoca, quando è stata approvata questa delibera, mi risulta che non ci fosse l'esigenza di una procedura comparativa. Questo era stato attestato dall'Ufficio legale e anche dalle strutture dell'Assessorato. Per quanto riguarda invece l'altra parte (l'eccesso di potere di cui sarebbe viziata questa procedura), nonostante la Giunta si esprima in modo collegiale, non abbiamo avuto modo di essere a conoscenza di come è stata condotta l'istruttoria. Io ritengo che l'istruttoria sia stata fatta dai dirigenti nel migliore dei modi; tuttavia credo che la sentenza metta in luce questioni che non fanno onore sotto il profilo della linearità amministrativa o di come è stata condotta o, perlomeno, che questa pratica non possa essere presa come esempio di buona gestione. A questo riguardo, per tutelare l'immagine della pubblica amministrazione, se riteniamo di essere nel giusto, che non ci siano dei problemi sull'eccesso di potere rappresentato, penso sia doveroso ricorrere al Consiglio di Stato, perché credo che le prerogative della Regione vadano difese fino in fondo, al di là che nel frattempo bisogna ottemperare a quanto è stato deciso. Penso anche che si possa chiedere una sospensiva, se si ritiene che l'Amministrazione abbia operato con correttezza.
Mi dispiace che l'esito sia stato questo, perché francamente tale settore non aveva bisogno di una ripartenza a pochi mesi dalla fine della legislatura. Sicuramente comporterà ulteriori problematiche rispetto a quelle che già sono in essere, poiché si tratta di dover ricostituire l'organigramma aziendale e quindi di riattivare tutte le strategie gestionali dell'Azienda sanitaria locale.
Président - La parole au collègue Bertin.
Bertin (CC-MOUV) - Due rapide considerazioni, anzitutto su queste interviste rilasciate dal Presidente della Regione che hanno toccato argomenti diversi, dei quali si è comunque discusso in quest'aula.
In particolare mi soffermo sull'aspetto riguardante la CVA. Da una parte si annuncia (o si conferma) quanto già detto: non si procederà prima della fine legislatura, in questa fase non si andrà alla quotazione della società. Questo è stato già detto in Consiglio regionale e mi pare di buonsenso, è stato anche sollecitato da un'interrogazione che avevamo presentato sulla questione. Poi però si introduce in modo piuttosto vago una volontà di sentire i valdostani. Penso occorra essere chiari, perché le promesse elettorali sono un conto - in questi giorni abbiamo dei veri e propri professionisti che si stanno dedicando in promesse di ogni genere in vista delle elezioni del 4 marzo - ma su tale aspetto bisogna essere precisi. Come si vogliono sentire i valdostani, in che modo, con quale modalità, quando? E le forze politiche quali valutazioni fanno sulla quotazione in Borsa? Mi auguro che tutto questo venga fatto e precisato. In questo periodo, se vogliamo, è facile e inevitabile dire di voler ascoltare i valdostani, perché siamo in piena campagna elettorale e certamente non sarebbe conveniente dire il contrario, ma è il caso anche di precisare come, dato che qualche mese fa ci si è espressi contro ad uno strumento (un articolo di legge) che poteva permettere un percorso per giungere ad una consultazione dei valdostani.
Vorrei poi accennare ad una questione di questi giorni: la vicenda BCC. Ricordo che all'epoca, quando questa vicenda iniziò, avevo chiesto in quest'aula all'Assessore Perron dei chiarimenti, il quale mi aveva risposto un po' stizzito "sono fatti miei, sono fatti privati". Non sono fatti privati e l'abbiamo visto, anche perché la condanna è determinata proprio dal fatto che il ruolo svolto dall'allora Assessore era pubblico, di pubblico ufficiale, quindi sono questioni pubbliche. Da questa vicenda emerge uno spaccato dei rapporti con la banca, un intreccio inquietante di interessi privati, politici e pubblici, nella quale la presenza della politica nelle banche e nel sistema economico lascia intendere di avere un peso enorme, capace di condizionare in modo pesante l'azione della banca stessa. Sono cose estremamente gravi che vanno al di là del famoso "abbiamo una banca di Fassino". Qui siamo veramente in una situazione estremamente grave nella quale i gruppi politici si contendono il dominio di una banca e, al di là di questo, emerge proprio una situazione inquietante sotto più punti di vista. Vi sono condanne ed emergono fatti che forse in parte non stupiscono, perché purtroppo certe degenerazioni le conoscevamo - ma oggi sono sempre più evidenti - che impongono alla politica di non guardare dall'altra parte e di non far finta di niente. Ci stiamo avvicinando alle elezioni regionali, pertanto io spero e mi auguro che la politica non faccia finta di niente e non guardi da un'altra parte rispetto a questa degenerazione sempre più evidente del sistema politico valdostano. Le inchieste e le condanne non fanno altro che togliere un velo ad una situazione estremamente grave. Credo che la politica debba intervenire, è il suo compito.
Président - La parole au collègue Roscio.
Roscio (ALPE) - Lei ci sollecita ad utilizzare gli strumenti consiliari, ma i temi sono talmente di stretta attualità che diventa difficile poterli utilizzare poiché riteniamo siano anche urgenti. Mi sembra di capire che su certe questioni non si intenda rispondere ed è grave, anche perché sul giornale si fanno delle anticipazioni su questioni veramente molto importanti.
Cito la questione finanziaria: siamo rimasti con un bilancio in cui ad oggi non c'è la copertura - recentemente il Presidente è venuto in Commissione a dircelo - ma da quello che si legge sul giornale sembrerebbe che la copertura non ci sarà né oggi, né mai. Sembra quasi che se ci sarà un accordo sarà al ribasso; se è diverso, non sarebbe male che questo Consiglio sapesse la situazione e non dovesse leggerla sulle pagine dei giornali.
La questione delle riunioni tenute con un gruppo ristretto di candidati aspiranti a fare i lavori forestali (abbiamo detto che lo sapevamo) è vera o non è vera? Se non è vera, va bene, però, se è vera, perché l'incontro non è stato pubblico ma si è svolto solo con alcuni?
La questione degli sms (l'ha letto prima il collega Padovani): chi ha scritto quegli sms agli agricoltori annunciando l'arrivo? Se è uno scherzo di Carnevale anche quello, va bene, ma se è il modus operandi ufficiale dell'Assessorato dell'agricoltura che comunica agli agricoltori l'arrivo del contributo a loro spettante o meno e che arriva perché c'è qualcuno che lo fa arrivare, sembra quasi una politica degna del Medioevo, se questo fosse confermato. Dovete dirci se queste cose sono vere oppure no.
La questione del referendum sulla CVA: nel bilancio è stato bocciato un emendamento che proponeva di fare un referendum e di chiedere ai valdostani di pronunciarsi, ma sappiamo benissimo che questo non si può fare per legge. Oggi sul giornale si legge che c'è l'intenzione di sentire i valdostani ma manca un atto sul quale bisogna sentirsi. Gli atti sono stati bocciati, quindi non c'è nessun atto, ci sono dichiarazioni.
Il collega Marguerettaz ha insegnato a noi poveri Consiglieri di prima nomina che l'Amministrazione parla per atti (ce lo ha ripetuto diverse volte), ma forse il nuovo corso non è più così, forse l'Amministrazione parlava per atti una volta; forse oggi invece parla per interviste sui giornali, per annunci. Se questo è il nuovo corso, crediamo che sia peggio del vecchio.
Presidente - Mi permetto solo di ricordare che, per le questioni di attualità politica e di urgenza, esistono i question time. Se non ci sono altri interventi passiamo al punto successivo.