Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3225 del 7 febbraio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3225/XIV - Reiezione di mozione: "Predisposizione urgente di una modifica della legge finanziaria regionale per la proroga dell'anticipazione alle aziende agricole di cui all'articolo 23 della legge regionale 24/2016".

Farcoz (Président) - Point n° 37 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Gerandin.

Gerandin (CC-MOUV) - È una mozione che riprende il testo della risoluzione che abbiamo presentato nell'ultimo Consiglio. Lo riprende integralmente, perché in sede di ultimo Consiglio, a nostro parere, c'era una situazione di grave sofferenza per quello che riguarda il mondo agricolo e ritenevamo opportuno condividere con il Governo regionale e con l'attuale maggioranza alcune soluzioni. Sono soluzioni che non risolvono un problema serio come quello del pagamento delle indennità compensative del PSR, però sono un aiuto, una ciambella di salvataggio per un mondo agricolo che sta lentamente sprofondando, sta lentamente morendo per una serie di problematiche che io non sto a rivangare, anche perché non è l'argomento all'ordine del giorno della mozione quello di andare a vedere quali sono state le scelte passate. Ci interessa più che altro trovare una soluzione di prospettiva.

La risoluzione e la mozione presentate fanno seguito a una interpellanza che avevamo presentato nell'ultimo Consiglio, nella quale erano stati forniti una serie di dati, erano stati comunicati a questa Assemblea e al mondo agricolo una serie di dati riferiti ai pagamenti delle annualità 2015, 2016 e 2017. Esaminando attentamente quei dati e soprattutto anche - ci tengo a sottolinearlo - a seguito di alcune novità intervenute, nel senso che sono stati effettuati alcuni pagamenti, se ricordo bene, dell'annualità 2016, noi siamo assolutamente dell'idea che la situazione rimanga di una gravità assoluta. Penso che l'Assessore poi ci dirà qualcosa in più in merito alla liquidazione dei fondi della misura 10 del 2015, se sono già in pagamento o se saranno liquidati. Sono comunque riferiti alle annualità pregresse in cui, proprio perché c'era una situazione di assoluta difficoltà nel mondo agricolo, si era deciso all'unanimità in questo Consiglio di anticipare le misure per il 2015 del 100 percento, vale a dire che c'era la possibilità per chi era in difficoltà di chiedere l'anticipo, e per il 2016 del 60 percento.

Ricordo che l'Assessore nell'ultimo Consiglio ci ha detto che le anticipazioni erano di oltre 8 milioni, ma per quelle aziende che hanno chiesto questo tipo di anticipo la situazione non è mutata, anche se è stata pagata l'annualità 2016 e se verrà pagata una parte dell'annualità 2015, per il semplice motivo che, come peraltro ci ha confermato nella risposta l'Assessore, per chi nel frattempo ha ricevuto i pagamenti dell'AGEA e ha fatto richiesta di anticipo, c'è un meccanismo per cui è prevista la restituzione dell'importo chiesto, e noi siamo assolutamente d'accordo sul meccanismo. Tra l'altro sempre l'Assessore ci ha detto, rispondendo a una precisa domanda, che 244 aziende avevano già restituito oltre 1 milione e 800 mila euro, sugli 8 milioni erogati. Per cui queste erogazioni date o che saranno date, riferite alle annualità 2015 e 2016, per chi ha chiesto l'anticipo saranno delle somme che verranno restituite all'Amministrazione regionale o, per chi non aveva chiesto anticipi perché nel frattempo si era rivolto alle banche, verranno dati alle banche, ma non porteranno, per chi era in difficoltà economica, un euro in più per risolvere il problema contingente. E parlo di annualità 2015 e 2016, quando noi siamo nel 2018 e c'è l'annualità 2017 in cui mi pare che la liquidazione sia solo ed esclusivamente riferita al benessere animale, la misura 14, per meno di 1 milione di euro, mentre se guardiamo il sito internet di ARPEA (Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura) dicono di aver liquidato 420 milioni nel 2017.

La nostra domanda è molto semplice, nel senso che non si può fare finta che non ci sia una situazione di oggettiva difficoltà. Vi state muovendo, state accelerando sui pagamenti: io non voglio entrare nel merito dell'azione politico-amministrativa che state facendo, su cui ognuno farà le proprie considerazioni e la valuterà come meglio crede, perché non è l'oggetto di questa mozione. Però rimane una situazione di oggettiva difficoltà nel mondo agricolo, perché in questo momento i pagamenti sono riferiti alle annualità 2015 e forse 2016, che erano oggetto di anticipazione a seguito di quel provvedimento che avevamo fatto.

Quello che chiediamo, esattamente come avevamo chiesto peraltro con l'emendamento presentato in finanziaria, che queste anticipazioni al fondo di rotazione siano previste fino alla scadenza del PSR, per permettere che chiunque ha diritto ad avere queste indennità compensative possa fare un piano aziendale credibile, non debba indebitarsi con le banche, non debba eventualmente mettere a rischio il futuro dell'azienda. Perché, Assessore - è stato comunicato anche dal presidente dell'AREV, quando si è recato a Roma - volente o nolente, il problema di questo PSR non si risolve dall'oggi al domani, dopo di che tutto entrerà a regime. Il problema sarà fino alla scadenza di questo PSR. Pertanto noi chiediamo nuovamente che queste possibilità di anticipazione siano codificate, siano pianificate, siano messe in campo, forti anche del fatto che lei ci ha confermato che comunque queste restituzioni già avvengono. Per il problema di avere la copertura - peraltro sul fondo di rotazione noi avevamo il parere positivo, dicendo comunque di fare attenzione alla capienza del fondo di rotazione stesso - noi in questo momento abbiamo a garanzia di questo il fatto che lei ci ha detto che comunque su 8 milioni di euro erogati, circa 2 milioni sono già stati restituiti. Ricordo che la situazione del fondo di rotazione in gestione speciale Finaosta a fine novembre, per le quote PSR da versare aveva una disponibilità ancora di 14 milioni di euro.

Le disponibilità finanziarie ci sono ed è sufficiente avere la volontà di dire che in questo momento il mondo agricolo è in sofferenza e che dobbiamo dare alcune certezze. Della paternità o del bollino chi se ne frega! Diamo piuttosto la possibilità a queste aziende di avere un minimo di prospettiva. Lei mi dirà quali sono stati gli ultimi pagamenti, ma sono riferiti ad annualità in cui chi era in difficoltà, o chi ha avuto necessità, aveva già chiesto gli anticipi. Per cui per quello che erogate adesso, tenuto conto che c'era il discorso di restituire nel momento in cui venivano incassate le somme da AGEA, c'è una sorta di passaggio automatico: io li do, ma automaticamente devo restituirli. Poco importa se era Finaosta o una banca, ma chi era in difficoltà ha dovuto avvalersi di queste possibilità: la legge regionale da una parte dava, ma chi probabilmente era in difficoltà già prima si è indebitato anche con le banche. Ora, la gente, al di là di quello che verrà erogato - io penso che se scrivono a me, motivo in più scriveranno a lei e glielo avranno detto, Assessore - dice che deve pagare gli affitti, che deve comprare il mangime, pagare i fornitori e quest'anno il fieno costa quello che costa.

Noi pensiamo che sia il momento di mettersi una mano sulla coscienza. Lasciamo da parte le battaglie politiche, i bollini o le bandierine e diamo una risposta, affinché questo mondo degli agricoltori non si trovi, magari a malincuore e piangendoci sopra, ma poi a chiudere le aziende, perché è chiaro che, essendo in palese ritardo, rischiamo sempre di rincorrere, di non dare nessun tipo di garanzia, di prospettiva sicure e di pianificazione aziendale.

Président - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Il collega ha già illustrato la mozione che abbiamo presentato un po' sul percorso fatto due mesi fa, nel momento in cui proponemmo nella nostra finanziaria un emendamento che dava certezze per i prossimi tre anni. Sappiamo che è solo un taccone, lo sappiamo perfettamente e l'abbiamo detto. L'abbiamo annunciato nel momento in cui proponemmo l'emendamento: sarebbe quantomeno un punto di caduta certo per il 2018, 2019 e 2020, questa proposta che oggi noi facciamo a tutto il Consiglio, per il tramite del Governo, perché il Consiglio può approvare questa mozione e poi il Governo deve predisporre la modifica legislativa.

L'obiettivo è molto semplice. L'Assessore due settimane fa ci ha fatto lo stato dell'arte, ci ha fatto la fotografia a oggi, sapendo le difficoltà e le complicazioni che ci sono. Noi siamo certi che l'Assessore stia cercando di chiudere quel cerchio complicato che c'è fra AGEA, AREA e Assessorato, ma il punto di caduta a oggi è che i soldi dovuti dalle aziende agricole non sono stati liquidati, o sono stati liquidati in parte, come è stato detto da lei due settimane fa.

Io penso che questo sia un salvagente che noi oggi vi lanciamo, che possa almeno mettere un taccone certo, per poi andare - speriamo - nei prossimi anni a regime. Non è la soluzione, ma è un punto certo, un punto di caduta. Io spero che su questo non ci siano divisioni e non ci interessa l'eventuale etichettatura di questa modifica. L'unico obiettivo è quello di dare contezza e far terminare questa criticità in questa legislatura. Una criticità che è ancora in essere e i dati che ci ha fornito l'Assessore fanno paura, perché se le percentuali sono ancora così basse sull'annualità 2015, bassissime sul 2016 e ancora più basse sul 2017, siamo quasi a metà febbraio 2018 e io penso che questa sia l'unica strada percorribile, l'unico salvagente che si possa prendere in considerazione.

Spero che non ci sia una battaglia di natura politica per il fatto che questa proposta arriva dai banchi dell'opposizione e che quindi non venga accettata, perché altrimenti vorrebbe dire sorpassare magari a destra o a sinistra il lavoro che sta facendo l'Assessore incaricato o il Governo, che in questo momento cercano di mettere in campo delle soluzioni a questa criticità, ma che a oggi non ci sono. Questo è un po' l'auspicio.

Ascolteremo attentamente la replica dell'Assessore competente, sperando veramente che ci sia da parte di questo Consiglio, anche dei colleghi di maggioranza che seguono questo tema, la volontà di lasciare da parte le discussioni sterili che non aiutano o le piccole polemiche. Speriamo invece ci sia la possibilità di approvare questa mozione e - magari non il prossimo Consiglio, ma quello successivo ancora - modificare la nostra legge, per dare maggiori certezze a questo mondo. Non sto a ripetere tutti gli elementi che già altri hanno messo in campo, ma potrebbe essere quanto meno un petit pas pour l'avenir.

Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, je ferme la discussion générale. Pour la réplique, la parole à l'assesseur Nogara.

Nogara (UVP) - Io mi auguro, come ha detto chi è intervenuto, che nessuno voglia mettere bollini o bandierine su questa tematica, perché voglio ricordare a tutti che si sta giocando sulla pelle della gente, sulla pelle degli agricoltori. Sono d'accordo con quello che avete detto, perciò prendete anche tutto quello che vi sto dicendo io nel modo giusto, perché questa deve essere una discussione franca, sincera e onesta.

In queste settimane io ho sentito le associazioni, perché è mio compito come Assessore all'agricoltura: conosciamo già quali sono le problematiche, ma le ho sentite soprattutto per condividere tutte queste difficoltà. Come da diversi anni dice il Consigliere Gerandin nei suoi interventi in replica, dopo aver ascoltato bene quello che è stato detto, bisogna dire le cose come sono ai valdostani, e questa è un'occasione per farlo.

Innanzitutto, quando si parla di fondi di rotazione si dice che i soldi ci sono. Questa è un'informazione inesatta, perché dagli uffici mi dicono che questi fondi di rotazione sono stati quasi imprestati all'agricoltura per i mutui e per altre situazioni, ma che in questo momento devono rientrare in quei cassetti. Questa è la prima precisazione. Perciò dire che soldi ci sono e noi non vogliamo erogarli, non è proprio corretto.

Senza parlare poi degli aiuti di Stato. Noi abbiamo anticipato il 2015 al 100 percento, in parte il 2016, ma la cosa era giustificata, perché effettivamente a livello europeo c'erano delle grosse problematiche per i pagamenti e non funzionavano i sistemi; questa è stata la giustificazione per poter dare tali anticipi. Questi anticipi, che sono considerati aiuti di Stato, non li possiamo dare quando ci sono i pagamenti. Io quindici giorni fa vi ho spiegato quali sono le entrate e mi si è detto che si fanno dei proclami, che si scrivono degli articoli. Ho chiesto formalmente ad AGEA di darmi dati certi per i pagamenti. Quindici giorni fa vi avevo detto che dovevano essere liquidati circa 3 milioni di euro da parte di AGEA, sono stati liquidati 3 milioni 248 mila euro. Sono stati liquidati perché il 31 gennaio è stato fatto il decreto e da questo lunedì... Perché la gente e il mondo agricolo lo sappia, quando si fa un decreto devono passare dai dieci ai quindici giorni per i pagamenti, perchè i soldi arrivino sui conti degli allevatori. Gli anticipi sono soldi dati da noi come Amministrazione agli agricoltori, ma adesso si dice che sono in difficoltà, perché devono restituirli. Per carità! Però, se ci fossero stati i pagamenti corretti, sarebbe stata la stessa cosa: sarebbero in difficoltà comunque. Gli agricoltori, se è stato dato questo aiuto, devono restituirlo entro giugno di quest'anno.

Io ho avuto degli incontri con tutte le associazioni e sapete cosa mi ha detto? Mi hanno detto tutti, con i verbali scritti, che gli anticipi non interessano più. Il mondo agricolo vuole avere, io aggiungo, giustamente, i soldi che gli spettano al momento giusto e pagati. Mi hanno spiegato che si trovano in difficoltà perchè con gli anticipi loro pensano di risolvere la cosa, poi, nel momento in cui devono restituirli, è dura, perché hanno altre spese e problematiche in più. Allora chiedono alla politica e chiedono a noi - e io ho chiesto a tutti loro di essere coinvolti - di fare in modo che questi pagamenti vengano fatti.

Voglio solo farvi un piccolo résumé di questi pagamenti, perché qui sembra che si dorma. Voglio tra l'altro ringraziare pubblicamente chi è in amministrazione, che sta lavorando alacremente per poter portare avanti questo discorso. Mi trovo personalmente quasi tutti i giorni a parlare con delle persone che sono veramente in difficoltà e qua non bisogna cavalcare questo fatto, magari per quattro voti alle prossime elezioni. Questa è la realtà delle cose.

Il discorso è quello che vi ho detto: quindici giorni fa vi dissi che sarebbe stato fatto questo pagamento. Quello che adesso vi dico, non è per buttare lì dei dati e perché si stia tranquilli tutti: questi sono tutti gli elenchi che mi sono stati inviati da AGEA. Ormai ce li ho a memoria, ve li espongono. Questa settimana, probabilmente già questa mattina, verrà firmato un altro decreto per la misura 10 del 2015, che supera abbondantemente il milione e mezzo. Comunicazioni ufficiali di AGEA: entro il 19 febbraio è previsto, sempre sulla misura 10, ma per tutto 2016, un altro decreto e un altro elenco e questo per chiudere, per la misura 10, sia il 2015 che il 2016. In più, per la misura 13, grazie al lavoro fatto in queste settimane, c'è un altro decreto che sarà firmato questa settimana per chiudere la misura 13 del 2016.

Oltre a tutti questi decreti che chiuderebbero tutte le misure del 2015 e del 2016, c'è la buona notizia della PAC - questa è l'email che mi è stata mandata in questi giorni -soldi che noi non abbiamo anticipato, perciò sono somme che entrano agli agricoltori e agli allevatori, che non devono essere restituite, perché su questo non è stato fatto alcun anticipo. C'è il decreto n. 8 firmato il 2 febbraio per 1 milione 64 mila euro; c'è il decreto n. 9 in fase di attuazione, che perciò sarà firmato tra oggi e domani, di 566 mila euro; il decreto n. 10, che viene chiuso e firmato sempre in questa settimana, di 707 mila euro, per un totale di 2 milioni 338 mila euro. Questi fondi sono soldi che entrano nei conti degli agricoltori per la PAC e che non devono essere restituiti.

Però, su questo bisogna fare una precisazione e io l'ho fatto in tutti comunicati: da questi finanziamenti rimangono fuori le aziende che sono sotto controllo. Ho fatto una richiesta ad AGEA e mi è stato risposto ufficialmente che coloro che sono sotto controllo, nell'istante in cui tutte le relazioni di chi è andato a controllare l'azienda saranno positive, verranno pagati immediatamente. Per ora quelli che sono sotto controllo, non vengono pagati. Poi ci sono tutte le anomalie e questo è un lavoro enorme che stiamo facendo adesso. Siccome tutti i pagamenti in automatizzato sono stati praticamente fatti, si vanno a guardare tutte le anomalie e AGEA ci permette di correggerle direttamente qui.

Io qui ho anche la previsione dei pagamenti del 2017: non ve li dico, perché non ho le cifre e non ho i dati ufficiali. Ho solo dati ufficiosi che comunque saranno chiusi a breve. Però su questo, come ho detto all'inizio, non voglio che si facciano delle illusioni: vorrei dare solo dati precisi.

Come diceva il consigliere Gerandin, con questi anticipi non si risolvono i problemi. È vero e sono proprio le associazioni che me lo dicono. Una cosa mi dicono e ci chiedono: di aiutarli nelle problematiche che riguardano il prezzo del latte e della carne. Su questo bisognerebbe fare proprio una grossa riflessione. Se può interessare quest'Aula in questo momento, ci si sta muovendo anche su quello, soprattutto sul prezzo del latte. A me non piace parlare di gruppi di lavoro, ma siamo già quasi alla fine per certe definizioni, soprattutto sul prezzo del latte. Queste sono cose importanti che non sono io a dirle, vi sto riportando quello che mi è stato detto nelle riunioni con le associazioni ed è su queste cose che bisognerebbe fare delle grosse battaglie e avere un grosso apporto da parte dell'Amministrazione; e l'Amministrazione c'è. Tutti mi dicono che quando a un prezzo equo per il latte e per la carne, non hanno neanche bisogno dei contributi, perché vanno avanti e stanno in piedi lo stesso. Al limite, il contributo sarebbe poi il guadagno, però quello non serve loro per vivere. Questa è la lotta importante che si fa e noi ci siamo. Noi ci siamo anche per riuscire a portare i pagamenti. È chiaro che fino a quando c'è la collaborazione con AGEA, noi siamo i primi a cercare di collaborare, ma saremo anche i primi a contestare, se ci dovessero prendere in giro.

Il consigliere Gerandin ha parlato di scelte del passato. Penso che in quest'Aula ne abbiamo dette di tutti i colori sulle scelte passate. Io ho detto che forse la scelta giusta sarebbe stata quella di avere un ente pagatore e lei ha portato come esempio dell'AREA: è vero e, se vuole saperlo, mi sto interessando con l'ufficio legale e non solo, per vedere se c'è ancora una possibilità. Però, dalle prime battute, ho visto che è una cosa molto impegnativa e non so se è così conveniente farlo in questo momento. Le scelte passate, in quest'Aula ne abbiamo parlato infinite volte, potevano essere giuste o sbagliate. Alla luce dei fatti forse avere l'ente pagatore per una regione piccola come la nostra, c'era da mettere un po' di soldi per l'organizzazione, però era la cosa ideale da fare. Non è stata fatta e noi adesso stiamo lavorando per la situazione in cui ci troviamo.

Sto leggendo gli appunti che mi sono preso sugli interventi fatti dai colleghi. Consigliere Chatrian, lei mi ha parlato di una fotografia fatta nell'ultimo Consiglio, che faceva paura. La fotografia che le ho dato adesso fa molto meno paura, parla di dati ufficiali che ho io qua e che, se volete, vi faccio vedere. Sono dati ufficiali: il 2015 e il 2016 li abbiamo chiusi, adesso siamo verso il 2017. Questi sono dati importanti e non è che la fotografia sia terrificante, terribile o altro. È la situazione che hanno - non è una consolazione -tantissime regioni d'Italia e noi in questo momento con i pagamenti siamo quelli che stanno quasi meglio. Ma questa non è certo una giustificazione da dover dare e che possa aiutarci.

Consigliere Gerandin, lei è sempre pronto a parlare di Corte dei Conti e cose del genere. Proprio per questo io le parlo sinceramente: con i pagamenti che stanno arrivando, adesso effettivamente ci sarebbero delle problematiche con la Corte dei Conti, se si facessero degli aiuti di Stato. Lei che è sempre pronto a portare tutto alla Corte dei Conti, valuti anche questa situazione che non è da poco.

Dalle ore 10:12 assume la presidenza il vicepresidente Grosjean.

Grosjean (Président) - Pour la réplique, la parole au collègue Gerandin.

Gerandin (CC-MOUV) - L'ho ascoltata attentamente, Assessore, e ci sono dei passaggi difficilmente comprensibili, glielo dico in tutta sincerità. Qua non si tratta di cavalcare quattro voti per le elezioni, qua si tratta di provare a vedere se l'agricoltura valdostana ha qualche possibilità di sopravvivere. Non di fare business, ma di sopravvivere! Quello che lei ha detto ha esattamente confermato la mia illustrazione. I pagamenti che sono in atto, che ci saranno, quelli di cui lei si è assunto la responsabilità di dire i dati, sono riferiti esclusivamente all'annualità 2015 e 2016: quell'annualità 2015 che era possibile anticipare interamente e l'annualità 2016 dove era possibile anticipare al 60 percento. Per cui lei sta confermando il fatto che chi ha fatto le anticipazioni riferite a queste due nullità, vedrà i soldi che arriveranno e spariranno, perché dovranno essere restituiti. Le ho detto che non importa se è Finaosta, perché lei sa benissimo che, non avendo nessuna certezza ed essendo nel momento in cui non era così chiaro se potevano anticipare, tanti hanno chiesto le anticipazioni alle banche, dove pagano anche gli interessi. È così ed è un dato di fatto! Lei lo sa, per cui io sto parlando con una persona che è cosciente di quello che sto dicendo. Pertanto lei ha confermato che per quelle persone, che noi abbiamo ritenuto che fossero in difficoltà economica nel 2015, perché non percepivano il 2015 e il 2016, la situazione del 2017 e oltre è esattamente la stessa. Se io do i soldi e per legge, come è previsto nella delibera, devo restituirli all'atto in cui mi vengono erogati da AGEA, io sarò nella stessa difficoltà economica in cui ero l'anno scorso. Per cui su questo non penso che si tratti di politica, perché è proprio un discorso che non può vederci su posizioni diverse, Assessore! Su questo, la cosa è palese!

Sul 2017 io penso che lei saggiamente abbia detto di avere qualche dato, ma che, non avendo certezze, non può parlare. Ha fatto bene a dire questo, perché illudere è peggio ancora che affrontare una realtà magari triste. Pertanto io le ripeto, Assessore: lei mi dice di essere preoccupato per il fatto che siano aiuti di Stato, ma cosa è cambiato per gli agricoltori dall'anno in cui noi abbiamo deliberato, perché erano in arretrato sui pagamenti, rispetto a quest'anno in cui sono esattamente in arretrato di due anni? Non è cambiato nulla! Per cui, se la motivazione c'era prima, c'è anche adesso.

Ribadisco che io al posto suo, Assessore, sarei eventualmente molto più tranquillo a prendere un atto di questo genere, piuttosto che non l'ultima delibera in cui avete assegnato circa 20 milioni di euro direttamente per il discorso dell'informatizzazione a una società in house. Io glielo dico sinceramente, perché sarei molto più tranquillo a prendere questa. Stiamo parlando di una delibera dell'altra settimana, in cui avete assegnato a una società in house 20 milioni di euro per il piano operativo annuale 2018. Glielo dico così, perché lei mi ha chiamato in causa dicendo qual era la mia interpretazione e glielo dico spassionatamente: attenzione! Ma non per questi aiuti dove la gente sta restituendo a tasso zero una cosa che purtroppo...! Quando io le dicevo che non mi interessa fare i processi al passato è perché con i processi al passato non cambia nulla. Io penso che chi ha fatto queste scelte le abbia fatte in buona fede, pensando di fare l'interesse degli agricoltori. Purtroppo non è stato così, ma non possiamo cambiare la storia passata senza avere una visione sul futuro. La storia passata non cambierà la situazione economica di queste aziende! Io non ho gli stessi riscontri che ha lei con le associazioni, ma se lei mi viene a dire che le associazioni le hanno detto che non gli interessano gli anticipi, si prende tutta la responsabilità politica di quello che sta dicendo.

In più, se gli agricoltori chiedono a lei e molto meno a me, perché io non ho tutti i contatti che lei ha con il mondo agricolo, dicendo che sono in difficoltà per pagare fornitori, affitti e quant'altro, io mi chiedo, se le associazioni le hanno detto questo, quanto siano rappresentative tali associazioni. Facciamo attenzione, perché noi abbiamo visto tante volte venire in Commissione delle associazioni che a volte portavano l'opinione forse più personale che non di categoria. Se poi tutto questo sta andando nel verso che lei sta dicendo, Assessore, che problema c'è di avere la capienza dei fondi? Significa che, se tutto procede come sta procedendo, i 14 milioni di euro che erano in disponibilità a novembre per il discorso dei pagamenti - le faccio una copia: questo viene direttamente dalle Finanze, mese di novembre; me l'hanno dato direttamente, era allegato al bilancio, per cui le sto dando dei dati allegati al bilancio - se ci saranno questi pagamenti, non ci sarà alcun bisogno di anticipare: evviva, le farò un plauso! Però noi diamola questa possibilità a chi è con l'acqua alla gola, perché - lo ripeto per l'ennesima volta e non voglio ripeterlo più - siamo nella stessa situazione in cui costoro si trovavano due anni fa: uguale, stessa situazione!

Lei ha garantito e ha citato i dati dei pagamenti 2015, neanche tutti tra l'altro, perché sul 2015 mi pare che manchi ancora una parte riferita alla misura 13, mentre lei ha parlato di misura 10. Saranno un paio di milioni, ma non voglio entrare nel merito, perché non è il milione e mezzo o i due milioni in più che fanno cambiare la situazione. È che noi siamo purtroppo - non per scelta degli agricoltori, ma per un PSR che voleva essere nell'interesse degli agricoltori, con il quale si è creato poi un problema vero per il discorso dei dati o del recepimento e quant'altro - nelle stesse difficoltà di due anni fa, perché i pagamenti 2015 e 2016 che lei ha garantito, per chi ha chiesto gli anticipi, non sono altro che argent de poche: glieli passano e se ne vanno. Giustamente - io dico - perché hanno avuto gli anticipi e non è che devono prendere due volte i contributi, però di fatto costoro, per quello che riguarda la liquidità e la difficoltà finanziaria, saranno costretti a indebitarsi con le banche e a pagare interessi. Non è quello che vogliamo. Ma non è quello che vuole neanche lei, Assessore, io ne sono convinto. In questo momento probabilmente ci troviamo a dire la stessa cosa, ma con un'evidenza di fatti che è inoppugnabile, perché su questo io vorrei il confronto: dimostratemi che non è come le sto dicendo.

Président - Pour les déclarations d'intention de vote, la parole au collègue Rollandin.

Rollandin (UV) -Il n'est pas la première fois qu'on soulève ce problème, étant donné que, comme a dit l'Assesseur, il s'agit d'une question qui revient à maintes reprises dans cette salle. Il est sans doute délicat et je crois qu'il faut rappeler ce qu'a été fait dans les années, en essayant de trouver des solutions compte tenu du fait que les rapports et les raccords entre AREA et AGEA et les payements ont toujours été un problème très délicat.

Non penso di dover sottolineare nuovamente che quello che è stato fatto, cercando di attivare dei meccanismi che potessero rendere automatici alcuni passaggi di conoscenza di dati per accelerare, credo andasse nella direzione giusta. Quando si è iniziato a dover parlare di anticipi, purtroppo lo si è fatto tenendo conto delle difficoltà che tutte le volte emergevano, non solo nel raccogliere i dati, ma anche nella verifica e, molte volte, nel sottolineare che piccole discrepanze bloccavano tutta una serie di pagamenti. Questo è agli atti.

Quello che è stato detto in questo momento sulla velocità di pagamento, io spero che vada nella giusta direzione, per cui non ci sarebbe più bisogno di fare degli anticipi. È chiaro che questa deve essere una certezza e deve essere garantita, altrimenti obiettivamente non abbiamo nessuna possibilità a questo punto di intervenire. Siamo nudi alla meta: questo è il rischio che noi abbiamo in un momento sicuramente difficile. Gli anticipi, nel momento in cui ricevono i pagamenti, vanno a coprire quelle somme su cui loro hanno puntato per pagare, ma che sono dovute e quindi devono essere giustamente riconosciute alle banche, come è previsto dalla norma e dalle delibere.

L'unica cosa che io voglio capire è se possiamo dire che siamo nella normalità. Con delle piccole variabili, non voglio mica dire all'euro, ma sulle grosse somme, sulle parti che più influiscono negativamente nel momento in cui non sono pagate, perché siamo ancora al 2016, poi c'è il 2017, quindi siamo in una situazione obiettivamente ancora di non allineamento ai pagamenti. Non voglio ripetere quello che avete già detto in quest'Aula, ma deve essere in qualche modo chiaro e garantito che possiamo contare su queste date e su queste possibilità di avere i pagamenti, in modo tale che non ci sia un'esigenza di fondi e che, a questo punto, non ci sarebbero più dei paracadute. Questo credo sia importante sottolinearlo nuovamente. Per il resto, credo sia stato detto tutto.

Dalle ore 10:26 assume la presidenza il presidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Due considerazioni a seguito degli interventi del collega Assessore e anche del collega Rollandin. Io penso che, o noi non abbiamo tutte le informazioni e quindi siamo tranquilli nel momento in cui l'Assessore ci dice che siamo certi di portare a regime i pagamenti - perché penso sia lì il passaggio e non ci sia un "nì" - altrimenti il 2017 è scoperto.

Io cerco di entrare nel merito. Lasciamo da parte il 2015. La fotografia che ci ha fatto, senza fare polemica, assessore Nogara: noi avevamo le informazioni che ci ha dato due settimane fa, mentre oggi lei ci ha aggiornato e ha fatto qualche passaggio in avanti sul 2015 e 2016. Oggi, da quello che abbiamo potuto capire dall'Assessore, non c'è la volontà di approvare, quindi di accettare la nostra proposta. È legittimo dal punto di vista politico, ma vuol dire che l'Assessore ha sicuramente delle informazioni che io e il collega Gerandin non abbiamo, per cui è certo che si potrà andare a regime in poche settimane. Altrimenti non capiamo il fatto di non accettare questa nostra proposta: 2015, 2016, ma la nostra proposta è 2017. Probabilmente l'Assessore ha delle informazioni che noi non abbiamo, quindi la certezza di poter pagare. Se è così, non ritiriamo la mozione, perché noi non abbiamo quelle informazioni, quindi noi, non avendo quelle informazioni, colleghi, non possiamo ritirare questa nostra mozione e la voteremo. Fra tre settimane, tra poche settimane si va a regime con il 2016 e anche con il 2017? Vuol dire che l'Assessore aveva di punti di caduta che noi non conosciamo. Quindi positivissimo.

L'altra cosa che invece stride un po' con la discussione che abbiamo avuto oggi, è che sicuramente lei ha modo di interloquire con tutto il mondo agricolo: è il suo dicastero, ha accettato questa sfida e quindi lei ha un contatto diretto quotidiano, giornaliero. Ma a noi invece non risulta che la proposta che stiamo facendo, da parte di tante aziende... e lei oggi ci dice che le associazioni le hanno detto di non volere gli anticipi. Lei è stato categorico.

(Voci fuori microfono)

Scusi, noi abbiamo ascoltato. Lei ci ha ripreso dicendo che noi siamo qui a cavalcare, io e il collega Gerandin, per quattro voti. Mi è spiaciuto questo passaggio e mi ha fatto anche un po' male! Mi ha fatto molto male: io e il collega Gerandin siamo qui a cavalcare per quattro voti, questo è quanto ha detto lei! Ma la parte che stride e che non riesco a capire è che noi siamo sollecitati, con il collega e non solo, da veramente numerose aziende in difficoltà che dicono: se non ci sono certezze, che almeno ci sia questa finestra. Non so se sono stato chiaro: se non ci sono certezze, che ci sia la finestra. Questa era la proposta che volevamo fare, senza etichette, che non ci interessano. L'unico punto di atterraggio era di dare delle certezze.

Président - La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (M5S) - Anche noi per sostenere fortemente questa mozione. Vede, Assessore, io ho seguito per quanto mi è stato possibile tutta la vicenda, ci siamo trovati spesso a parlare di questo argomento negli anni e concordo su alcune cose che ha detto, su altre un po' meno.

Concordo sul fatto che sicuramente lei si sta dando da fare, me ne rendo conto. Non sono d'accordo su tante altre cose. La questione che ha posto il collega Gerandin rispetto alla poca rappresentatività di alcune associazioni, purtroppo è reale. Ma non solo, devo dire che anche l'intervento del collega Rollandin è stato mirato, perché nell'incertezza, per quanto sia giusto quello che lei sta portando avanti, noi dobbiamo tutelare i più deboli e secondo me i più deboli sono gli agricoltori. Quindi lei comprenderà a questo punto che portare avanti questa mozione è una cosa che salvaguarda tutti: il suo lavoro, il nostro lavoro, il lavoro di tutti e anche gli agricoltori.

Questo è quello che mi sento di dire da un punto di vista politico. Lei sa benissimo che non faccio discorsi per portare a casa voti, non è sicuramente questo il mio campo preferito nel quale vado a racimolare voti, su questo siamo tutti d'accordo. Di conseguenza, io invito lei e il Governo a riflettere rispetto a questa mozione. Secondo me, dovreste farvi un ragionamento, perché i problemi sono tanti, sono d'accordo con lei: c'è il problema del latte, della carne, della qualità dei prodotti agroalimentari; ci sono tantissimi problemi che non sono stati affrontati, perché c'è un'emergenza in atto. Per questo non riusciamo ad affrontare gli altri problemi.

Proviamo a tamponare questa emergenza ancora una volta e poi magari finalmente nella prossima legislatura, sicuramente non in questa, cominceremo a riuscire a cambiare anche dal profondo il mondo agricolo, perché sicuramente ci sono tanti altri problemi che andrebbero affrontati, però questa è la situazione in questo momento e quindi questo è il nostro modo di dare una risposta a questo grido d'aiuto. Vorrà comprendere questo fatto, Assessore.

Président - La parole au vice-président Grosjean.

Grosjean (UVP) - Io credo che siamo in una situazione parecchio complicata e io, in quanto anche un po' parte del mondo agricolo, sono perfettamente in linea con le associazioni: la paura di altri anticipi. La gente ha già due anticipi da restituire, chiaramente con il contributo che arriverà. Ma il meccanismo è molto difficile ed è perverso, perché a noi hanno fatto degli anticipi in base a dati presunti, a cifre presunte e adesso stiamo aspettando che arrivi il dato definitivo. Ma se mi hanno anticipato dieci e adesso me ne arrivano cinque, perché la mia pratica è stata modificata, AGEA/non AGEA e tutti i parametri previsti, me ne restituiscono solo cinque, io ne devo tirare fuori altri cinque per il 2015, ne devo tirare fuori altri cinque per il 2016 e non so neanche per il 2017 che tipo di anticipo avrò. Quindi c'è la paura di andare ulteriormente - indebitarsi non è la parola giusta - a impegnarsi su una cifra di cui non ho la certezza. Io il giorno che faccio la domanda del contributo del PSR, avessi la garanzia di uscire con un foglio di carta che mi dicesse che la cifra spettante è ics, ma purtroppo non la saprò finché non sarà finita tutta la fase di lavorazione, di controlli e di super controlli. Tutti gli anticipi sono stati dati su cifre presunte, che saranno difficili poi da restituire. Io spero che corrispondano, però questo è uno dei motivi per cui tanti agricoltori non hanno più voglia di avere degli anticipi, ma aspettano veramente quello a cui hanno diritto.

I ritardi non sono di due anni, ma di qualche mese, perché il 2017 in teoria a regime avrebbe dovuto essere liquidato nel mese di ottobre/novembre 2017, quindi sono tre mesi. Il problema è che io sono perfettamente d'accordo e ho parlato non solo con le associazioni ma con degli agricoltori, i quali mi dicono: basta con questi anticipi, noi abbiamo bisogno di arrivare alle certezze.

L'altra cosa di cui purtroppo non si parla maie di cui si è parlato molto poco in questi cinque anni di legislatura, sono i problemi dell'agricoltura. Questo è il vero problema: far crescere e far diventare redditizia, o almeno autosufficiente, questa nostra agricoltura. Questi sono i veri problemi: di assistenza tecnica e tutti quei problemi che sovente abbiamo già portato in questo ambito, ma spesso non siamo riusciti ancora a far partire. Abbiamo iniziato la legislatura dicendo basta con i contributi a pioggia agli agricoltori e adesso siamo qui a dire che dobbiamo a tutti i costi ritornare ad anticipare e dare dei soldi. Sono discorsi che non vanno tanto d'accordo, ma secondo me il problema degli agricoltori - e lo dicono loro stessi, l'hanno detto all'Assessore - è che a loro basterebbe riuscire ad avere un reddito migliore dalla loro produzione. Basterebbe riuscire a far crescere il prezzo del latte, il prezzo della fontina, il prezzo delle uve, il prezzo del vino, a far crescere tutta la produzione agricola e poi a quel punto sì che questo Piano di sviluppo rurale servirebbe a far crescere le aziende. Ma se i soldi del Piano di sviluppo rurale servono semplicemente a coprire le spese, purtroppo non ci siamo. Quindi l'impegno dovrebbe essere, oltre a quello di far arrivare i soldi nei tempi dovuti, a trovare delle soluzioni e delle indicazioni nuove per gli agricoltori.

(Voci fuori microfono)

Presidente - Colleghi per favore! La parola al collega Marquis.

Marquis (AC-SA-PNV) - Ho ascoltato con attenzione i colleghi intervenuti e le preoccupazioni che sono state espresse riguardo ai pagamenti degli anticipi agli agricoltori. Tutti noi vorremmo che il nostro sistema ideale non prevedesse degli anticipi, perché vorrebbe dire che tutto funziona, che tutto va bene, che si riesce a pagare nei tempi che sono giusti i contributi che devono pervenire. Ma francamente, collega Grosjean, sono rimasto un po' perplesso dalle sue parole, anche perché poche settimane fa io avevo proposto una mozione in questo Consiglio riguardo ai problemi dell'agricoltura, riguardo a quelle che potevano essere le potenzialità e gli sviluppi del settore agricolo e ricordo che proprio lei disse che non c'era bisogno di valorizzare i prodotti, che non c'era la necessità in Valle d'Aosta di aumentare il valore dei prodotti, che si trattava solo di un problema di quantità di produzione, che bisogna produrre di più. Possiamo condividere che il settore dell'agricoltura si regga sulla quantità della produzione e sul prezzo del prodotto, per cui ci sia la necessità, con tutte le difficoltà dell'agricoltura di montagna, di individuare delle vie d'uscita riguardo alla gestione delle attività, perché sicuramente è un lavoro non facile, fatto su piccoli numeri in un contesto ambientale anche difficile, in un contesto orografico con una parzializzazione della proprietà, che non agevola chi lavora e chi produce. Quindi è vero che dobbiamo avere un piano e un programma, ma io ricordo che, quando presentai quella mozione, non venne neanche presa in considerazione, perché si disse è tutto sotto controllo e stiamo ragionando noi con l'Assessore sulle soluzioni a tutti i problemi dell'agricoltura.

La nostra proposta voleva essere solo un momento di discussione, per mettere a fattor comune tutte queste problematiche che l'agricoltura presenta e di cui credo tutto il Consiglio sia consapevole, anche perché in tante occasioni abbiamo discusso di questi argomenti che toccano tutta la nostra comunità. Chi vive in una situazione di profonda difficoltà, opera per il mantenimento del territorio e anche per contribuire a dare un'immagine turistica della nostra regione. Pertanto io credo che sia stato un peccato sottrarsi a quel confronto, che chiedeva con quella mozione di fare un percorso per cercare di trovare delle soluzioni che fossero strutturanti per il settore dell'agricoltura.

Oggi si parla dei contributi, ma noi riteniamo che queste anticipazioni siano dovute in un momento di difficoltà, se non c'è dall'altra parte la certezza dell'erogazione del contributo nei tempi che ci si aspetta, perché purtroppo non è colpa di nessuno ed è colpa comunque di tutto il sistema se non si è riusciti a creare una situazione per cui gli agricoltori abbiano nei tempi dovuti quanto spetta loro. Pertanto siamo sempre a inseguire il passato: adesso abbiamo avuto la buona notizia che si sono fatti dei passi avanti sul 2015 e sul 2016, ma anche il 2017 è già finito per gli agricoltori e i soldi devono ancora arrivare. Quindi noi riteniamo che, se non c'è questa certezza di poter arrivare in tempi brevi a dare quanto spetta loro, sia giusto cercare di fare ogni azione da parte della pubblica amministrazione per cercare di rendere meno difficoltoso l'esercizio di questa attività.

È un po' questo il sentimento che volevo condividere e portare alla discussione. Mi rincresce che sia stata persa un'occasione, quando abbiamo sottoposto una mozione per cercare di affrontare questo tema a trecentosessanta gradi, perché allora ci si è sottratti al confronto. Io credo che oggi bisogna cercare di valutare tutti insieme le problematiche che condividiamo tutti. Non è una questione di strumentalizzare delle situazioni, ma è di cercare di far crescere un settore. Era questa la nostra volontà nel cercare di creare delle filiere tra l'agricoltura e il turismo, per cercare di valorizzare la produzione, per accrescere il valore del prodotto e anche lo smercio. Però ricordo che in quell'occasione si disse che non c'erano problemi di smercio dei prodotti, perché tutto quello che viene prodotto viene consumato, viene venduto. Però noi ritenevamo, per i ritorni che abbiamo, che ci sia ancora da fare del lavoro in questo settore e che è bene trovare il modo e i tempi per confrontarci tutti insieme.

Président - La parole à la collègue Certan.

Certan (ALPE) - Credo che questo dibattito abbia preso una piega molto interessante, perché ha aperto anche altre problematiche. Quello che noi proponiamo con questa mozione del collega Gerandin è molto semplice: dare un aiuto in questo momento, un'anticipazione agli agricoltori che sono in difficoltà. Tutti noi, tutto il mondo valdostano che conosce la situazione lo sa, perché penso che questo sia riconosciuto da tutti: gli agricoltori hanno delle difficoltà. Dare questi anticipi per dei ritardi, che ci sono, è una partita di giro e rientrerebbero appena verranno dati i soldi da parte di AGEA. Credo sia una cosa molto semplice e non credo, collega Grosjean, che tutti siano preoccupati di avere l'anticipo. Tutti sono preoccupati di come riuscire ad andare avanti ogni giorno e quotidianamente nel mondo agricolo.

Condivido invece l'altro suo passaggio, che è un po' a latere di quanto propone questa mozione, sul fatto che non si parla a sufficienza di temi della qualità e anche della quantità dei prodotti dell'agricoltura. Su questo sono d'accordo. Forse manca davvero una cultura dell'agricoltura o, potremmo anche dire, delle politiche agricole, che sono quelle che a volte noi denunciamo anche nell'educazione. Ci sono delle politiche che dovrebbero dettare a lungo termine qual è il percorso dell'agricoltura, ma anche di tutti i settori. Su questo sono d'accordo. Devo dire che sono anche un po' preoccupata, perché il suo movimento, collega Grosjean, è da più di due anni che ha il dicastero dell'agricoltura e forse non sono mai state approfondite queste tematiche. Su questo forse bisogna fare una grossa riflessione.

Président - La parole au collègue Restano.

Restano (AC-SA-PNV) - Intervengo anch'io in questo confronto, sollecitato dall'intervento del collega Grosjean che ha, a mio modo di vedere, degli aspetti sicuramente positivi. Però mi permetto di sottolineare due cose: la richiesta delle anticipazioni è, a nostro modo di vedere, una richiesta corretta che va in aiuto di una parte degli agricoltori, di coloro che lo ritengono necessario e quindi diamo una disponibilità. Forse in alcuni casi è l'utilizzo che è stato distorto, ma il principio è sano ed è corretto. Noi dobbiamo, se possibile, modificare un utilizzo che non è stato proprio e che ha portato forse alcune aziende a esporsi oltremodo.

Per quanto riguarda invece la discussione sulla qualità, raccolgo anch'io l'invito. Sicuramente è una questione di quantità di prodotto, di domanda, di offerta e di qualità. Mi chiedo ad oggi cosa siamo - ribadisco il siamo - riusciti a fare. Quando si parla di qualità bisogna avere chiaro il concetto: dobbiamo avere la capacità di riprodurre lo stesso prodotto, quello che riteniamo migliore, nel tempo in varie produzioni. Abbiamo fatto la giusta formazione, abbiamo fatto le procedure, lavoriamo in accreditamento, ci siamo certificati. Questo è il discorso e non vuole essere un'accusa verso nessuno, sia beninteso, tantomeno verso l'attuale Assessore che sta cercando di fare di tutto. Probabilmente tutti ci siamo impegnati, magari non abbiamo fatto il percorso corretto. Questo sarà compito di chi verrà dopo di noi. Facciamo una riflessione tutti insieme e magari cerchiamo di andare nella giusta direzione. Ritengo, invece, che dare l'opportunità di usufruire, a chi lo ritiene necessario, delle anticipazioni sia una cosa giusta.

Président - La parole au collègue Cretier.

Cretier (PD-SIN.VDA) - Volevo dare qualche elemento per valutare meglio la situazione. Ricordo che io ho lavorato ai front office dell'agricoltura e per venticinque anni sono stato di fronte alle aziende a raccogliere le domande. Finché i dati sono stati gestiti dal nostro assessorato e dalla Valle d'Aosta, le cose sono andate molto bene, eravamo noi i detentori dei dati e le correzioni venivano fatte. Forse non tutti sanno che a novembre si pagava già direttamente l'annualità e, di conseguenza, le aziende potevano fare delle programmazioni. Poi con il passaggio delle competenze all'AGEA, la cosa si è complicata notevolmente: un po' il territorio della Valle d'Aosta, le dimensioni delle nostre particelle e il numero in carico a ogni azienda. Poi, credo per più di vent'anni, la situazione è cambiata e ogni anno AGEA purtroppo ci cambiava i dati, voleva delle verifiche ulteriori e spesso e volentieri i nostri uffici si trovavano in difficoltà, anche solo per le connessioni con AGEA, e il lavoro andava molto a rilento. Quindi credo che sia importante riprendere a livello regionale il pieno possesso dei dati e delle informazioni, per poterle gestire in modo da prevedere dei pagamenti opportuni e al momento giusto, quando chiaramente le aziende hanno delle scadenze, per esempio di fine anno.

Mi ricordo inoltre di molte aziende, che avevano fatto già allora gli anticipi diretti con le banche, ma poi però purtroppo tornavano da noi a chiedere la rateizzazione, poiché erano in difficoltà. Ne ho avuti tanti e sapete il livello qual è, per cui purtroppo bisognava anche occuparsi di preparare loro le lettere, perché veramente non erano in grado, men che meno di restituire i soldi.

Penso che sia importante, se non come ente pagatore, almeno come gestione dei dati, tornare veramente a capire che, se riusciamo noi a incidere direttamente con AGEA, come fanno altre Regioni con gli enti pagatori, a quel punto c'è una scadenza, una determinazione e una restituzione precisa e puntuale. Poi purtroppo bisogna tenere conto delle dimensioni delle nostre aziende e della preparazione, per cui chiaramente bisogna anche fare sempre delle deleghe alle associazioni, oppure a liberi professionisti che hanno le linee di contatto e di versamento dei dati, che a volte non funzionano. Di conseguenza, ritengo opportuno che questa mozione vada almeno rivista e riconsiderata.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (CC-MOUV) - Una piccola premessa. A me non piace che ci siano né malintesi, né fraintendimenti, né speculazioni, per cui che sia molto chiaro: noi che abbiamo sottoscritto questa mozione non abbiamo mai pensato che la soluzione definitiva fosse quella degli anticipi. Lo abbiamo detto e lo confermiamo. Non abbiamo mai parlato di rimettere in piedi il sistema dei contributi nel mondo dell'agricoltura. Qua si tratta esclusivamente di anticipare con fondi di rotazione, in cui è previsto un meccanismo di restituzione. Dico questo per evitare ogni sorta di malinteso.

Dell'intervento del collega Grosjean, l'unica cosa che condivido è che lei correttamente abbia detto che le stime non corrispondono a volte ai pagamenti. Però c'è una strada molto semplice, tenuto conto che in questo momento l'assessore Nogara ci ha detto che i pagamenti 2015 e 2016 stanno avvenendo - poi c'è un dato molto facile da verificare: se le previsioni 2015 e 2016 erano in linea con i pagamenti o meno - per cui si può benissimo prevedere una norma che dica che io l'anticipo te lo darò sulla base dell'erogato AGEA e non delle stime. È semplicissimo, se si vuole fare. Per cui non anticipo soldi in più, anticipo il dovuto e questo è quanto. Avete i dati ormai, perché l'assessore Nogara ci ha detto che le annualità 2015 e 2016 si concluderanno a breve. Attenzione, chi ha la possibilità del mondo agricolo di non indebitarsi, di non chiedere anticipi: non è mica nel DNA del mondo agricolo andare a chiedere anticipi in giro, se lo fa è perché è in situazione di difficoltà.

Io qua ho sentito tanta retorica, come dire: se c'è questa difficoltà è meglio che muoiano tutti. Non è così! Io non mi permetto di dire che è così, perché è troppo facile poi dire, quando le aziende chiudono, che si poteva fare qualcosa. Si può fare qualcosa adesso, perché io torno alle parole che ha detto il collega Nogara e mi riferisco anche all'intervento del collega Rollandin, quando ha detto che ci sono certezze: sul 2017 non c'è alcuna certezza al momento. Lei correttamente l'ha detto. Ha detto che non ci sono delle certezze immediate e la gente non può più aspettare! Per cui non è un problema politico, ma di sensibilità personale. E la sensibilità personale si esprime in quest'aula, se si vuole dare un'indicazione precisa su questo.

Se poi non ce n'è bisogno? Evviva! Vogliamo limitare eventualmente alle erogazioni date nel 2015 e non dare erogazioni in più rispetto alla stima? Mettiamolo per iscritto e noi ci siamo. Ma almeno quello che è stato erogato a queste aziende dobbiamo darlo, perché queste aziende, con i pagamenti che ci ha annunciato l'assessore Nogara, stanno restituendo quello che hanno avuto, per cui costoro vedono l'argent en passant. Non possiamo fare finta: siamo nella stessa situazione di due anni fa, quando noi abbiamo ritenuto che ci fosse una situazione di emergenza, dove bisognava mettere un minimo di prospettiva e di certezza per queste aziende.

È vero che poi la soluzione sta in tutto quello che è stato detto: ci mancherebbe che il prezzo del latte e della carne non siano il punto primo della situazione, ma ci svegliamo adesso? Quando il latte viene pagato 0,50 euro? Quando c'era ancora la lira lo pagavano 1100 o 1200 e i vitelli valevano 400/500 mila lire. Adesso la gente spera addirittura che non muoiano, perché se muoiono paghi di più per la macellazione di quello che valgono i vitelli. Questo è il mondo agricolo di adesso. Ma svegliarsi adesso in questo Consiglio e dire che la soluzione sarà aumentare il prezzo della carne e del latte: penso che se lei fa una richiesta di questo genere, gliela votiamo per acclamazione, ma non risolviamo il problema attuale!

Per noi non c'è altra strada che questa, considerato che non ci interessano gli schieramenti politici e quelle che saranno le indicazioni di partito. Io già adesso chiedo, a nome di tutta la minoranza, che ci sia un voto segreto e che ognuno si esprima personalmente con il sentimento che ha e con la visione futura che ha dell'agricoltura.

Président - La parole à l'assesseur Nogara.

Nogara (UVP) - Vorrei fare due precisazioni. Innanzitutto mi scuso con il collega Chatrian: parlando a braccio mi è scappato, ma non era mia intenzione dire una cosa del genere. Non dico che mi sono state messe in bocca cose che non ho detto, perché l'ho detto, ma non era nel senso che gli agricoltori o le associazioni mi sono venuti a dire che non interessano gli aiuti, perché sarebbe la cosa più stupida del mondo. Noi di problemi ne abbiamo altri, ed era riferito al latte e alla carne, per i quali, vi assicuro, stiamo lavorando. Ci stiamo dando da fare con le associazioni e con i singoli: si sta cercando di portare avanti un progetto, si sta cercando di portare avanti qualcosa.

Consigliere Chatrian, io le ho dato delle certezze perché, conoscendo la situazione grave che c'è ora in agricoltura, non mi piace dire di state tranquilli. Io vi ho detto i dati e tenete conto che dalla firma del decreto al pagamento possono passare dai dieci ai quindici giorni. In questo caso, per esempio, l'ultimo decreto è stato firmato il 31 gennaio e hanno iniziato a pagare lunedì nelle banche, per cui è un tempo buono. Questi decreti che vi ho enunciato prima riguardano misure del 2015 e del 2016 per quasi la chiusura, perché ci sono un tot di pratiche che non vengono chiuse per i problemi di controllo e di anomalie; non sono tantissime, però ci sono. Ci sono tante persone che mi chiedono di non dire che ci sono i pagamenti, perché poi i creditori appena leggono sui giornali che ci sono i pagamenti, si fanno sentire. Hanno ragione, però dall'altra parte ci sono gli altri che mi chiedono di essere avvisati, quando arrivano i pagamenti. Sto cercando di spiegare la situazione reale com'è. La situazione reale è questa: si chiude il 2015 e il 2016, a parte quelli che sono sotto controllo, oppure che hanno delle anomalie. Per il 2017 non vi dico più di quel tanto, perché ho delle proiezioni da parte di AGEA che nel giro di pochi mesi - pochi mesi! - si chiude anche il 2017 a trascinamento per i pagamenti che sono stati fatti; sempre per l'automatizzato. Questa è la realtà attuale.

Il mio compito, ciò che sto cercando di fare mettendo in atto quello che mi hanno chiesto le associazioni, è di riuscire a portare i pagamenti a regime. Sarebbe accettabile per tutti, perché ne abbiamo discusso lunedì in un incontro e, se sono due o tre o quattro mesi, di ritardo ci sta, però a regime. Questo voglio fare e si vuole fare. Domani sarò di nuovo a Roma proprio per questo, perché abbiamo posto nella CPA (Commissione Politiche Agricole) con tutti gli Assessori d'Italia questa problematica, con tutti quelli che dobbiamo incontrare. Questo è quello che si sta facendo.

Le associazioni non rappresentano gli agricoltori? Io spero di sì, spero che non rappresentino altri, spero che rappresentino davvero gli agricoltori, spero che non siano spinti anche da qualcosa di politico. Lo spero proprio. Però quando interpello le associazioni, convoco i loro vertici, cioè delle persone votate dagli agricoltori o che comunque li rappresentano; non riesco a capire se uno effettivamente li rappresenta o no. Tante volte mi è venuto il dubbio anche negli anni, come diceva il consigliere Gerandin: forse non rappresentano abbastanza. Tante volte mi è venuto il dubbio che rappresentassero dei movimenti politici, più che gli agricoltori. Però non si può intervenire anche su questo: io parlo con le associazioni.

Ricordo, consigliere Gerandin, quando lei sventolava qui la vicenda di quelli che non avevano ancora restituito i soldi degli anticipi precedenti, che non era giusto e ha fatto un'interpellanza che bisognava restituirli. È chiaro che bisogna restituirli, però anche quelli erano in difficoltà e, se non li restituivano, c'era un motivo. Allora siamo sempre punto e a capo.

L'impegno è senz'altro di continuare, con la volontà di tutto l'Assessorato e di tutta la Giunta, per portare a termine quello che stiamo cercando di portare a termine. Io domani scendo a Roma, ma è chiaro che c'è anche l'intervento di chi può in qualche modo, come la Presidenza, riuscire a sostenere quanto io vi ho detto adesso in Aula.

Un dato che mi è arrivato e che avevo chiesto: nel 2015 ci sono su tutte le pratiche pagate circa novanta aziende interessate e nel 2016 molte meno. Di tutti i pagamenti che sono stati fatti, non sono tutti verso chi ha chiesto l'anticipo e tutti devono restituire i soldi. Purtroppo tra queste novanta ci sono ancora tante aziende che hanno chiesto l'anticipo, ma sono aziende forse sotto controllo o magari hanno delle anomalie, per cui sono ancora ferme e prendono zero in questo momento. Ho mandato una lettera ufficiale ad AGEA, per sapere quali aziende sotto controllo possono essere pagate, perché tanti mi riferiscono di essere stati controllati e che è stato detto loro che è tutto a posto. È vero, però fino a quando AGEA non riceve gli esiti dei controlli, non paga e me l'hanno messo nero su bianco. Hanno detto che a queste pratiche hanno già messo l'importo e, nel momento in cui arriva la documentazione, controllo e pagano.

Président - La parole au Président de la Région.

Viérin (UVP) - J'ai écouté avec attention le débat, qui dans cette salle s'est développé sur ce problème, qui depuis longtemps est un sujet de débat ici.

In premessa vorrei dire che il problema dell'agricoltura sta a cuore agli amministratori e lo si percepisce anche dai tanti interventi che sono arrivati in quest'Aula. Ci dispiace quando viene strumentalizzato il ruolo che gli amministratori hanno nel gestire questi dossier. Lo dico perché credo che qui si tratti di un problema da risolvere, non da tamponare. Abbiamo tamponato tante volte questo problema. L'anticipo è sicuramente una misura utile, l'abbiamo fatto più volte e l'abbiamo portato in quest'Aula. Collega Certan, mi dispiace che lei, a parte il fatto di non ricostruire la realtà per quella che è, faccia questi attacchi politici su un tema così delicato. L'agricoltura non è dell'UVP, dell'UV, di ALPE o di altri partiti politici, perché l'UVP gestisce il settore agricolo, se lei proprio vuole ricostruire le cose, dal 10 marzo. Quindi se lei ritiene che siano due anni, mi dispiace, ma visto che parla spesso di scuola, forse sarebbe un po' più appropriato rifare un piccolo calcolo.

(Voci fuori microfono)

Collega Chatrian, ha detto due anni la collega Certan: due anni!

Al di là delle polemiche, credo che il mondo agricolo stia soffrendo e non abbia bisogno delle polemiche. E non voglio neanche ricordare le cose fatte in questi ultimi anni per andare incontro al mondo agricolo, perché la questione degli anticipi è stata portata qui in quest'Aula con le diverse leggi, l'ultima delle quali del 2017, istruite con i pareri degli uffici. L'Assessore ha cercato di dire che in questo caso, al di là delle mozioni e degli indirizzi che vogliamo adottare qui, non c'è il parere degli uffici. E non è una questione di copertura finanziaria, collega Gerandin, lei che è sempre molto attento e che ci ricorda sempre le responsabilità, i debiti fuori bilancio, la Corte dei Conti; gli aiuti di Stato, collega Cognetta. Siamo sempre qui a fare i primi della classe, poi però questo è populismo, perché tutti qui se si potesse fare un anticipo, lo faremmo! Se chi istruisce una pratica sconsiglia di fare una certa cosa...io credo che in questi giorni sia abbastanza evidente la responsabilità che gli amministratori hanno, anche contabile, e purtroppo spesso si rischia di incorrere in problemi al di là delle volontà. Quindi magari si cerca di aiutare un settore, è successo negli anni...

Scusi, collega Certan, se poi lascia parlare anche gli altri, invece di commentare sempre: questo si chiama rispetto, grazie!

Presidente - Collega Certan, per favore.

Viérin (UVP) - Stiamo parlando di questioni delicate ed è abbastanza fastidioso che qualcuno borbotti sempre, come è il suo solito, quindi le chiediamo, per favore, se questo non le dà troppo fastidio, di lasciare la possibilità di confrontarci.

Stavamo dicendo che questa possibilità di anticipo, al di là di essere un palliativo che però può essere interessante - concordo, collega Gerandin - è un'azione che è stata fortemente sconsigliata, perché è stato spiegato che per il passato si è trattato di anticipi relativi a dei ritardi temporali sull'inizio di una misura.

L'anno scorso abbiamo inserito 1 milione e mezzo di euro ulteriori all'AREV per cercare di andare incontro agli allevatori: non bisogna dimenticarlo, cara collega, quando c'è stata la gestione che lei ricordava; se ricordiamo, ricordiamo tutto. Abbiamo cercato di migliorare le misure del PSR, con tutte le difficoltà che ci sono. Domani andremo a Roma e cercheremo di ulteriormente sollecitare AGEA, perché la gestione di tale agenzia in questi anni è stata disastrosa. La sfida oggi è di pagare anche il 2017. C'è questa possibilità di anticipo: lo fanno le categorie, ma è chiaro che si pagano degli interessi che sono esosi. La questione, se oggi non c'è la possibilità di andare ulteriormente, con una impossibilità anche tecnica di portarla avanti, bisogna risolverla in altro modo e la questione si risolve chiudendo il 2015, il 2016 e automaticamente andando anche sul 2017.

La gestione disastrosa che AGEA ha avuto: noi lo abbiamo ribadito ogni volta cercando di collaborare con loro, ma sottolineando la nostra forte opposizione a questi ritardi. Le formule degli anticipi sono state utilizzate a più riprese. Lei, collega Gerandin, ha molto criticato quando abbiamo fatto gli anticipi, sulla questione della restituzione, ha fatto dei 116, ci ha ricordato tante volte di fare molta attenzione, perché, se non si restituiva ciò che si era anticipato, c'erano delle responsabilità. Quindi oggi andare a rivedere questa posizione ci dispiace, perché tutti qua siamo per le possibilità che si possono avere per aiutare il mondo agricolo. Bisogna mettere in campo delle azioni che siano intanto di tornare a investire, ma soprattutto risolvere definitivamente.

Concludo dicendo che è vero che con il senno di poi si dicono tante cose, ma chiaramente quando lei fa riferimento ad altre Regioni come il Piemonte e come il Südtirol, loro hanno fatto altre scelte. Probabilmente, facendo in allora altre scelte, avremmo avuto un ente pagatore regionale che avrebbe avuto un'altra possibilità di dare risposte. Oggi noi stiamo pagando per le inadempienze di un ente nazionale, che hanno delle ricadute sulla Valle d'Aosta. In questo senso crediamo che sia una questione anche da rivedere che per il futuro si possa avere un ente pagatore regionale, per gestire qui i fondi, come ricordava il collega Cretier quando queste cose funzionavano.

Presidente - La collega Certan chiede la parola per fatto personale: lo espliciti.

Certan (ALPE) - Intervengo per fatto personale, perché credo che non sia il ruolo del Presidente della Regione riprendere una consigliera che parla con il suo collega a bassa voce. Così come non ha ripreso i colleghi Bianchi, Marguerettaz e Follien che in questo momento stanno parlando da un'altra parte. Non disturbavo il Presidente e il non avere tempo per rispondere ai problemi sull'agricoltura, ma dover riprendere il nostro intervento, dà l'idea dell'altezza dell'intervento.

Credo che probabilmente abbiamo colpito nel segno, perché se tutto l'intervento è stato basato su una considerazione che abbiamo fatto sull'agricoltura e che è condivisa anche dal collega Grosjean, credo che questo sia assolutamente spiegato e finalmente molto chiaro per i cittadini.

Presidente - La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Per fatto personale e lo esplicito. Collega Certan, lei, quando parla dice delle cose, ma se poi qualcuno le replica sulle cose, non è che deve andare a cercare i suoi colleghi. Noi d'ora in poi faremo notare all'Aula tutte le volte che lei, o comunque qualche suo collega di ALPE, parla per conto suo, così vedremo quali saranno i numeri, da parte di quelli dell'Union Valdôtaine o dell'ALPE, che parlano.

Président - Le Président de la Région demande la parole.

Viérin (UVP) - Solo per scusarmi con la collega Certan, se questo ha urtato la sua sensibilità. È che tante volte in quest'Aula cerchiamo di portare avanti dei dibattiti e diventa difficile, cercare di articolare una discussione se ci sono dei commenti continui!

Abbiamo cercato di portare il nostro contributo su questo tema e sono a disposizione per i colleghi le relazioni tecniche che dicono alcune cose. Quindi non volevamo sottrarre tempo alla discussione, ma credo che ognuno di noi abbia la possibilità di portare qui il proprio contributo. In questo senso, credo che per il futuro, Presidente, sia importante che ognuno possa esprimersi, al di là dell'impossibilità creata in certi momenti in quest'Aula.

Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, je mets au vote, en rappelant la requête des forces d'opposition de votation secrète. Votation ouverte. Votation close.

Résultat du vote:

Présents: 33

Votants: 16

Pour: 15

Contre: 1

Abstentions: 17

Le Conseil n'approuve pas.