Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3179 del 25 gennaio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3179/XIV - Reiezione di mozione: "Predisposizione di un piano operativo triennale di attrattività delle imprese".

Farcoz (Presidente) - Punto n. 40 all'ordine del giorno.

La parole au collègue Marquis pour l'illustration.

Marquis (AC-SA-PNV) - Questa iniziativa vuole essere costruttiva per affrontare il problema degli insediamenti industriali, in particolare per creare crescita e nuova occupazione.

È stata una legislatura difficile sotto questo profilo, l'industria ha vissuto una fase di grande difficoltà. Sono stati anni in cui la crisi e la recessione si sono sovrapposte ad un processo di grande cambiamento e di approccio. La politica è stata concentrata per affrontare questa situazione con misure soprattutto di politiche passive sul lavoro, sulla disoccupazione, sulla cassa integrazione per gestire via via le situazioni di crisi createsi anche sul territorio valdostano. Questo è un settore con grosse potenzialità che ha perso delle quote all'interno del valore aggiunto regionale: è passato dal 28 al 20 percento dal 2007 ad oggi. Ad onor del vero, occorre dire che in questo campo pesa anche il settore delle costruzioni, ma qui in particolare ci riferiamo alla parte della manifattura e degli insediamenti industriali.

Nel 2016 è stata predisposta la legge regionale n. 8, "Disposizioni in materia di promozione degli investimenti", che si prefiggeva di porre particolare attenzione non solo alle dinamiche interne, ma anche alla capacità di attrarre dall'esterno della Valle nuovi potenziali investitori per insediare piccole e medie imprese che potessero creare prospettive di lavoro a tutti coloro che in questi anni sono stati espulsi dal mondo industriale. Ci riferiamo soprattutto nella zona della bassa Valle e del centro Valle che hanno sofferto queste difficili situazioni.

Lo riteniamo un tema importante, perché in questi anni, al di là di aver affrontato le dinamiche attraverso le misure delle politiche passive, si sono anche messe in atto le progettualità attraverso la strategia di sviluppo competitivo, i documenti che sono alla base della programmazione europea che hanno al loro centro un'idea di rilancio del sistema economico e produttivo valdostano. Tuttavia questo non basta, perché non possiamo solo predisporre dei bandi che pubblicizzano le nostre disponibilità, le volontà che sono state inserite attraverso gli accordi per l'insediamento dello sviluppo con la legge n. 8 del 2016, ma credo che abbiamo la necessità di andare a cercare degli investitori all'esterno della Valle con politiche proattive, con dinamiche diverse rispetto a quelle adoperate sino ad oggi.

La nostra organizzazione prevede diversi attori quando parliamo di attrazione degli investimenti. Abbiamo l'Assessorato delle attività produttive, VdA Structure, che è il titolare della gestione degli stabili in disponibilità della Regione per insediamenti produttivi, abbiamo la Chambre des entreprises, Finaosta. Credo quindi vi sia la necessità di creare una struttura che possa un po' coordinare il tutto, avere una centralità operativa per iniziare a fare una politica di andare fuori Valle con una valigetta in mano, come fanno i rappresentanti delle attività industriali per attrarre nuovi investitori. I nuovi investitori possono poi passare attraverso la sollecitazione delle varie associazioni industriali in giro per l'Italia, attraverso il potenziamento dei contatti con i parchi tecnologici, la ricerca di aziende su sollecitazione dei gruppi industriali, ovvero un'attività strutturata che vada in questa direzione. Ad oggi purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di intervenire in questa maniera e credo che tutti assieme dobbiamo trovare una forma che possa garantirci questi risultati e andare in tale direzione.

L'idea di questa iniziativa è quindi di discutere in aula su questo argomento per arrivare possibilmente ad una sintesi senza primogeniture; tutto questo nell'interesse di poter sicuramente sfruttare le potenzialità esistenti, perché abbiamo diversi stabili collocati in diverse zone della Valle, purtroppo inutilizzati da tanti anni, che meritano di poter dare delle prospettive a zone in profonda difficoltà e che possono essere riqualificate: parlo della zona di Châtillon, di Verrès, le potenzialità che abbiamo nelle Pépinières di Pont-Saint-Martin, dell'area Cogne, degli stabili a Saint-Marcel. Abbiamo però la necessità di trovare degli strumenti di politica proattiva per andare alla ricerca dell'insediamento. Non possiamo aspettarci che arrivi qualcuno perché ha visto sul nostro sito le opportunità che possono esserci o a suonare il campanello a VdA Structure per manifestare l'interesse alla Valle d'Aosta. La nostra idea è quindi quella di creare un'unità operativa che abbia al di sopra una cabina di regia, dove ci possono essere: l'Assessorato, la Presidenza, Finaosta, VdA Structure, la Chambre, può esserci il Politecnico, l'Università per gli apporti che possono dare per il raccordo tra formazione e lavoro, quindi un approccio un po' innovativo, affinché si possa dare qualche soddisfazione e qualche opportunità di crescita alla Valle d'Aosta.

Président - Si personne ne souhaite intervenir en discussion générale, je donne la parole à l'Assesseur Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - La mozione, così come presentata dai colleghi Marquis e Roscio, probabilmente avrebbe qualche senso e qualche fattibilità se fossimo all'anno zero in tema di strumenti di attrattività delle imprese. Probabilmente avrebbe un senso se fosse uno dei programmi di lunga visione, non dico un programma di legislatura, ma non certo un programma di fine legislatura. Peraltro, colleghi, anche da un punto di vista di prospettiva temporale, il termine di novanta giorni da voi indicato sulla mozione per l'elaborazione del piano di attrattività non ha una sua fattibilità concreta, perché novanta giorni non è il termine di chiusura dei lavori consiliari, tanto che si possa spingere e andare nei primi giorni di aprile, poiché qua l'impegno andrebbe a fine aprile o addirittura ai primi di maggio. Al di là del fatto che novanta giorni di tempo a mio parere sarebbero comunque brevi, perché lei ha parlato di un'operazione di grossa complessità che dovrebbe coinvolgere molti attori, quindi sicuramente la Commissione competente, ma anche gli Assessorati, e non - come dice lei - solo il nostro Assessorato poiché c'è anche l'Assessorato delle finanze, vi sono Dipartimenti, le associazioni di categoria, le rappresentanze dei lavoratori, le agenzie formative, le partecipate, che sono quelle che magari si occupano di parti che dovrebbero rientrare all'interno di questo sistema di attrattività, credo che non ci siamo e non ci siano proprio i termini.

In più fatico a capire, collega Marquis, il perché delle considerazioni da voi fatte in premessa, anche perché non mi pare che non si sia fatto niente. Voi scrivete che "l'approccio all'attrazione delle imprese si fondi su strumenti di facilitazione passiva con procedimenti amministrativi e bandi, e non già con procedimenti attivi di scouting e di ricerca". Non parlo per me, io sono qua da tre mesi, ma in termini generali non mi pare che non si sia fatto niente per il miglioramento dell'attrattività del territorio regionale per nuovi insediamenti, che è un po' quello che si ricava dalla lettura del secondo "considerato" della sua mozione. Mi paiono dichiarazioni anche un po' autoinflittive, considerato che esistono strumenti legislativi e amministrativi pienamente operativi che vanno proprio nella direzione da voi auspicata: quella dell'aumento dell'attrattività. Ricordo, a titolo di esempio, il programma pluriennale per l'innovazione e lo sviluppo dell'industria e dell'artigianato 2016/2018 o la strategia di specializzazione intelligente di cui alla delibera n. 615 del 13 maggio 2016 o le misure attivate ai sensi della legge n. 8 che lei ha ricordato, le disposizioni in materia di promozione e investimenti; tra l'altro il bando è stato approvato a maggio 2017 proprio dal vostro Governo. Ricordo ancora la codificazione del processo insediativo degli immobili di cui alla delibera della Giunta regionale n. 1883/2015 di cui abbiamo largamente parlato ieri nella risposta ad un'interpellanza che, se ben ricordo, è stata presentata dal collega Roscio, che già dice della complessità del processo di insediamento, che deve coinvolgere ad esempio Finaosta, il nostro Assessorato per la parte relativa al bando e VdA Structure per quanto attiene la gestione. È vero che si può sempre migliorare, però bisogna anche riconoscere che alcune cose sono state fatte e che il nostro Assessorato di fatto - lo dico da persona che è dentro e che ha imparato a conoscerne l'organizzatore da breve tempo - svolge l'azione di scouting e quella proattiva. La fa, perché le nostre strutture la fanno quotidianamente, sempre e fermo restando i vincoli delle normative comunque esistenti: ad esempio i vincoli della legge n. 14/2011 per l'insediamento delle imprese innovative, le cosiddette startup, gli accordi-quadro finalizzati alla collaborazione nell'ambito della ricerca con la Regione Piemonte. Sono tutte cose già portate avanti e del tutto funzionanti.

Lei ha citato i bandi che hanno poi trovato una loro esplicitazione: per esempio il bando "Fabbriche intelligenti", il bando "Salute e benessere", il bando per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale riservati alle imprese associate ai poli di innovazione piemontese. Ricordo ancora la convenzione tra UNIVDA e il Politecnico di Torino: lei richiamava questa necessità di collaborazione, ma esiste già una convenzione in atto per il finanziamento del polo di Verrès. E poi per esempio le convenzioni tra la Chambre e VdA Structure per la realizzazione delle attività di animazione territoriale di carattere economico, iniziativa finanziata proprio per questo ed è già operativa mediante le risorse del POR-FESR 2014/2020.

Certo, si possono sempre ottenere risultati migliori ed è ciò che si sta cercando di fare, per esempio attraverso l'attivazione o la riattivazione di alcuni progetti come il progetto degli istituti tecnici superiori, che è una formula che vede coinvolte sotto il cappello di una fondazione le scuole superiori secondarie, le istituzioni universitarie, le imprese; il progetto "Human Technopole", che è stato ripreso in mano e sul quale stiamo lavorando insieme all'Assessore Bertschy, progetto che porterà in Valle capitali privati molto consistenti e importanti, e che favorirà la ricerca nel campo delle biotecnologie, che interfaccerà bisogni sanitari della popolazione con lo sviluppo di metodiche e di tecnologie nel campo della medicina.

Certo, c'è ancora molto da fare, però, con i tempi adeguati, con le necessarie risorse umane e finanziarie e con una programmazione adeguata si potrebbe per esempio lavorare - riprendendo un po' il suggerimento del collega Marquis - per la costituzione di una struttura ad hoc, come avviene nelle Regioni più evolute e come diceva lei; una struttura che potrebbe essere giustamente trasversale nell'ambito dell'Amministrazione regionale, che assicuri una governance unica della strategia di marketing territoriale. Questo sarebbe forse lo strumento più utile a garantire risultati seri e duraturi alle politiche di attrazione e sviluppo, politiche che si realizzano anche attraverso la sinergia di diverse azioni: la ricerca e l'attrazione di investitori, strumenti di finanza complessa, valorizzazioni immobiliari, servizi pubblici. Lei non ha fatto un caso pratico, ma se vuole io le esplicito la complessità di questa sua proposta, che peraltro abbiamo immaginato, ma che richiede tempi lunghi e anche una progettualità. Per illustrare un caso pratico, un'ipotetica impresa o un investitore interessato ad insediarsi in Valle si informerà dei finanziamenti, per esempio dei bandi disponibili per la ricerca - oggi lo fa presso il nostro Assessorato - ma anche delle disponibilità immobiliari presenti, e deve andare in VdA Structure, come diceva lei. Sulle opportunità di finanziamento che fa questo signore? Magari va a Finaosta o indaga nel sistema creditizio la possibilità di finanziamenti, si informerà anche dell'accessibilità magari della logistica e dei trasporti esistenti, quindi forse si interfaccia con l'Assessorato dei trasporti; si informerà della possibilità di reperire manodopera qualificata, quindi attraverso l'Università, attraverso gli istituti tecnici superiori, e via dicendo. Pertanto solo una governance con possibilità reali di coordinamento e indirizzo può agire in maniera trasversale su ambiti così diversi, in modo da raggiungere risultati concreti sul territorio. Tutto ciò, colleghi - e qui vado alla conclusione - non si può fare in novanta giorni, ma siamo sicuri e siamo ottimisti che il lavoro, anche con gli strumenti oggi a disposizione e con le persone che stanno lavorando per far funzionare tali strumenti, potrà essere messo in atto per il futuro.

Collega Marquis, faccio solo un'annotazione riguardo alla questione insediativa, perché anche su questo probabilmente bisognerà poi fare un ragionamento attento. Oggi abbiamo una struttura che gestisce il patrimonio immobiliare, VdA Structure, che purtroppo è molto vincolata alla parte gestionale, come lei sa bene. VdA Structure oggi si deve occupare di gestire il patrimonio ai sensi delle nuove normative, non ha la capacità per esempio di dare indicazioni politiche rispetto alle politiche insediative. Questo è un altro di quei problemi con i quali noi ci dobbiamo scontrare tutti i giorni. VdA Structure è incaricata di gestire e di far fruttare un patrimonio, e d'altra parte politicamente noi avremmo interesse per esempio di rilanciare un territorio facendo politiche insediative di un certo tipo e ci scontriamo con logiche di tipo puramente gestionale. Tutti questi aspetti vanno probabilmente rivisti in un'ottica di analisi del sistema dell'attrazione, che però non può certo essere fatto in novanta giorni. Credo lei sappia perfettamente questo, richiede tempi molto più lunghi.

Presidente - La parola al collega Marquis.

Marquis (AC-SA-PNV) - Abbiamo ascoltato le sue parole, Assessore: ci ha elencato lo stato dell'arte, le difficoltà che si stanno affrontando. Io non ho voluto appositamente fare esempi pratici, però qui il problema, come in parte lei ha evidenziato, è che se un investitore arriva da fuori Valle ed è interessato alla realtà valdostana, per prima cosa, riguardo alle opportunità, penserà a dove trovare una sede sotto il profilo logistico, e ci metterà qualche giornata per capire qual è il referente della Regione. Alla fine si presenterà a VdA Structure, VdA Structure gli farà vedere i capannoni che abbiamo in giro per la Valle d'Aosta, chiederà al tecnico che si presenta quali sono le opportunità sotto il profilo dei finanziamenti, ma questo non gli saprà dare una risposta e gli dirà che occorrerà andare a vedere presso l'Assessorato delle Attività produttive. Quando poi sarà riuscito ad andare a vedere alle Attività produttive si renderà conto che dipende qual è il tipo di finanziamento, perché se è in funzione della legge n. 6 verranno date le risposte, diversamente verrà mandato in Finaosta. Questa è un po' la situazione che abbiamo dovuto gestire tutti e che abbiamo letto tutti come difficoltà di contesto, e in questi anni non ha sicuramente favorito l'avvicinamento dei soggetti esterni alla Valle d'Aosta. È una situazione emersa durante la predisposizione della strategia di sviluppo competitivo in cui si è fatto un ragionamento a trecentosessanta gradi, si è data lettura della realtà valdostana e sono emerse tutte queste contraddizioni. Si è lavorato molto in quel periodo per creare le basi sotto il profilo dei principi, della visione, della progettualità. Quello che oggi manca ancora è l'operatività che deve essere data. È per questo che bisogna cercare di fare uno sforzo per creare una struttura trasversale. Immagino che il ruolo di Finaosta sia quello di attrattore, di motore dello sviluppo dell'economia. Probabilmente loro avrebbero anche maggiore flessibilità rispetto a quella della Regione sotto il profilo delle politiche del personale, delle competenze e potrebbero magari dare una mano in questa direzione. Pertanto questa vuole essere una proposta esclusivamente costruttiva.

La situazione l'abbiamo vissuta tutti, sono passate diverse persone, abbiamo dovuto gestire queste criticità, però ora, una volta superata la tempesta, superata la fase in cui sono state gestite le emergenze all'interno delle realtà industriali e superate le situazioni di crisi, sarebbe importante provare tutti insieme a guardare in prospettiva. Io non so se novanta giorni sono tanti o pochi, però bisognerebbe cominciare a confrontarsi anche magari nella Commissione competente per vedere quello che si riesce a fare nell'immediato, e poi quello che non si riuscirà a fare lo farà chi arriverà nella prossima legislatura.

Président - La parole au Président de la Région.

Viérin (UVP) - Ho seguito con attenzione il dibattito. È sicuramente interessante e - come è stato detto - crediamo che i principi enunciati siano più che condivisibili. Il fatto di riuscire ad essere attrattivi credo sia una sfida non di oggi, spesso se ne è parlato.

Volevo aggiungere un elemento alla discussione. Rispetto a quanto è scritto all'interno dell'impegnativa, l'ultimo intervento ha introdotto altri argomenti che sono effettivamente già oggetto di lavoro. Noi stiamo già lavorando per superare le difficoltà e criticità manifestate e che probabilmente, anche in base all'evoluzione della società, necessitavano di una revisione. Si sta lavorando ad una riorganizzazione di Finaosta e quindi abbiamo avuto riunioni con Finaosta in queste ultime settimane, per iniziare a dare indirizzi che poi saranno discussi chiaramente sia qui che in Commissione, ma che devono un po' recepire le cose provenienti da questo Consiglio. Una delle indicazioni è stata di lavorare ad un'area di marketing territoriale all'interno di Finaosta; tra l'altro, stiamo lavorando per far rientrare i dirigenti di Finaosta utilizzati fuori dalla finanziaria e che potrebbero occuparsi di implementare alcune aree, anche questo fa parte del rilancio. Sapete che abbiamo anche inserito nella legge n. 20 la possibilità di avere un membro dell'Amministrazione all'interno del Consiglio di amministrazione, adesso è previsto per legge e viene in qualche modo istituzionalizzato. Il fatto di avere un'area marketing territoriale andrebbe un po' a recepire il dibattito che da anni si fa in questo Consiglio.

Collega Marquis, noi chiederemmo a lei e ai suoi colleghi se siete disposti a ritirare la mozione, con l'impegno che noi in questa riorganizzazione individueremo le cose da voi citate: un'area raccordata principalmente con l'Assessorato delle attività produttive che potrebbe, anche nell'individuazione del membro all'interno del Consiglio di amministrazione, magari essere effettivamente espressione dirigenziale di quel pezzo di amministrazione, per riuscire effettivamente a creare una struttura che si raccordi maggiormente all'interno del panorama delle possibilità recepite e intercettate, messe a disposizione attraverso studi puntuali e possibilità parametrate rispetto all'andamento della situazione contingente, soprattutto attuale. È nelle corde di ciò che noi vogliamo pianificare, la riorganizzazione e cosa vogliamo fare è già stato oggetto di incontri. Effettivamente questo pezzo andrebbe nella direzione auspicata dall'Assessore e dai colleghi, soprattutto dal collega che ha fatto l'ultimo intervento, poiché l'ha rilanciato implementando quanto è scritto nel testo. La mozione dice alcune cose più puntuali rispetto ad una filosofia generale che, invece, è più che condivisibile, ma nell'insieme si potrebbe effettivamente ricadere in questa cosa. Noi stiamo lavorando e presenteremo questa riorganizzazione perché è già in fase articolata, di predisposizione definitiva, affinché si possa condividere e inserire in quella parte auspicata.

Président - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Ho ascoltato attentamente le parole del Presidente della Regione sulla mozione che abbiamo presentato. Su questo tema vi sono criticità che conosciamo da diversi anni, in particolare dal 2009, momento in cui la crisi nazionale e internazionale incombe ed è pesante anche all'interno del piccolo "sistema Valle d'Aosta". Anche dal punto di vista legislativo indubbiamente certi paletti e parametri non ci hanno più permesso di essere eventualmente attrattivi in una maniera diversa rispetto al passato; sono quindi handicap pesanti, che non danno al nostro piccolo sistema quei punti di forza ma ne mettono in evidenza piuttosto i punti di debolezza.

Il Presidente mi sembra che condivida, da quello che ho potuto capire, i principi che abbiamo esposto con questa mozione. L'obiettivo ovviamente è quello di sollecitare, di fare un passo in più, tant'è vero che i novanta giorni che abbiamo inserito all'interno della mozione possono essere anche modificati. Non è il discorso dei novanta giorni che ci fa mettere in discussione la mozione presentata.

Dobbiamo però mettere in evidenza che ad oggi la macchina amministrativa è molto complessa per come è organizzata, con tante strutture, probabilmente troppe che si occupano un po' di tutto, ma alla fine non c'è un punto di caduta. Non c'è un riferimento chiaro. Alla fine il potenziale imprenditore o artigiano viene sballottato su almeno cinque sedi partendo da Finaosta, passando per Vallée d'Aoste Structure, per la struttura del bilancio, l'Assessorato competente e poi magari anche altri Assessorati. Il punto di caduta oggi - lo dicevamo penso tutti, al di là di maggioranza e opposizione - è quello di velocizzare, soprattutto di trovare un modus operandi diverso. Poi noi pensiamo che, oltre al discorso di natura organizzativa, non sia sufficiente solo dare un taglio diverso, perché quella è la forma; la sostanza, invece, è quale tipologia, quale idea mettere in campo per poter essere attrattivi. Abbiamo l'azienda Vallée d'Aoste Structure che è in grossa sofferenza, ce ne parlerà poi nel prossimo Consiglio l'Assessore competente. Non so se avete già avuto modo di mettervi mano, ma traduco in maniera molto semplice: la società Vallée d'Aoste Structure, per poter farla camminare con le proprie gambe per i prossimi mesi e i prossimi anni, ha ancora senso così come è organizzata? Penso sia questa la sfida: Siamo capaci a fare un passo in più o altrimenti ci portiamo VdA Structure degli anni Duemila ancora ad oggi, che forse non è strutturata, non ha un suo perché, forse deve essere inglobata con altre aziende che abbiamo, sempre pubbliche, per poter essere più competitiva, più attrattiva e più rapida? Perché oggi non è né competitiva, né rapida, né strutturata, al di là degli amministratori, vado oltre il discorso di chi è Presidente o Amministratore delegato. Nei mesi abbiamo ha avuto la possibilità di verificare, sì, la buona volontà, è già qualcosa, ma solo con la buona volontà indubbiamente non si fanno grandi cose e non si riesce comunque a dare risposte né puntuali, né rapide, soprattutto soddisfacenti riguardo all'imprenditoria e all'occupazione.

Président - La parole au collègue Rollandin.

Rollandin (UV) - Les interventions des collègues vont dans la direction d'essayer de trouver un système qui puisse réglementer de façon différente l'approche entre ce que l'Administration régionale peut gérer et les entreprises qui souhaitent s'installer en Vallée d'Aoste.

À tour de rôle chacun a essayé de choisir la meilleure façon pour donner des réponses, mais la chose est un peu plus compliquée ; de plus en plus, même pour s'installer dans une région comme la nôtre, il y a une série de démarches à faire qui sont augmentées dans le temps. Donc à plus fortes raisons je crois qu'il est important qu'il y ait un système de coordonner les différentes activités, les acteurs de ce théâtre sont plus que la pièce à jouer. Il y a aussi la difficulté de comprendre qui est celui qui gère l'ensemble ; chacun fait son boulot et, une fois terminée, on passe à d'autres et le temps s'écoule.

Credo che, al di là del tempo necessario, sia stata data un'indicazione per dire che è urgente (l'Assessore l'ha ripetuto): tutti sanno che non è solo la questione di VdA Structure, che all'inizio aveva un compito di un certo tipo e poi si è trovata a giocare una partita diversa, perché lo stesso discorso vale per Finaosta e per le varie strutture.

Noi abbiamo un altro tema al di là del coordinare e seguire l'impresa: che cosa offriamo. Giustamente in fase di discussione del bilancio si è molto insistito su come sarà utilizzata la norma di attuazione che prevede degli interventi a favore delle imprese che si installano in Valle d'Aosta, si è tenuto conto della possibilità di ridurre l'IRAP e l'IRPEF, che sono poi le motivazioni con le quali noi guardavamo ad altre Regioni attrattive nei confronti delle imprese, perché davano risposte su temi sensibili come quello della "vile moneta". Ritengo che questo sia un aspetto da non sottovalutare, si può fare in tempi piuttosto rapidi, perché ci siamo già presi anche degli impegni.

Io non penso che in novanta giorni cambieremo tutto. Il problema di fondo è tentare di ricucire le proposte che di volta in volta vengono presentate, che possono avere in tempi rapidi una soluzione, soprattutto cercare di avere persone accorte nel presentare la validità di inserirsi in Valle d'Aosta sotto un profilo che molte aziende considerano importante: avere energia pulita, avere un ambiente come si deve, che per quanto riguarda la presentazione della propria azienda a livello internazionale conta ormai molto. Non solo nel sistema alimentare, ma anche in altre discipline contano molto le modalità con cui si produce, l'ambiente in cui si produce. Tutto questo fa una differenza sostanziale e alcune Regioni l'hanno ben sottolineato, tant'è che quando si presentano partono con questo tipo di logica. Questo possiamo farlo senza grosse spese, perché è già nella natura stessa dei luoghi in cui si vanno ad inserire.

Credo che su questo ci sia e ci debba essere l'impegno descritto dalla Giunta e che tutti unanimemente siamo convinti di doverlo fare in tempi rapidi, al di là dei novanta giorni. Un coordinamento non solo è necessario, ma è urgente.

Président - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Proprio legato alla mozione che abbiamo presentato - lo dicevo poc'anzi - da una parte è importante il discorso di coordinare, della forma, di chi deve essere un po' il punto di riferimento, perché oggi non è così chiaro, quantomeno è complesso, ma la seconda sfida, quella più importante, credo sia legata alle leve che noi possiamo mettere dal punto di vista fiscale. Inutile nasconderci, tocca a noi. Abbiamo la normativa che ci dà la possibilità di mettere in campo delle soluzioni affinché nuove imprese possano essere attrattive, che ci dà la possibilità di azzerare tasse importanti, perché poi la differenza la facciamo nel momento in cui, modificando le regole del gioco, un imprenditore sceglie la Valle d'Aosta piuttosto che il Piemonte. Ad oggi questo non c'è.

Forse con il collega Rollandin siamo usciti dal seminato, ma il passo successivo dovrebbe essere fatto subito, e noi, collega Guichardaz, diciamo: prima del termine della legislatura. La discussione che abbiamo fatto sulla Finanziaria era legata a creare occupazione, a creare indotto diretto ed indiretto. Io non so cosa stiano facendo VdA Structure o Finaosta in questo momento, non so cosa stia facendo lei in quanto Assessore che guida le politiche del lavoro, cosa stia mettendo in campo, perché ad oggi non abbiamo ancora legiferato le regole del gioco per essere attrattivi e per dire: l'imprenditore lombardo sceglie la Valle d'Aosta per utilizzare un fabbricato pubblico di VdA Structure in quanto siamo attrattivi dal punto di vista fiscale. Ad oggi, collega Rollandin, non siamo attrattivi dal punto di vista fiscale e quindi lavoreremo.

La domanda è di natura più politica che amministrativa: c'è da parte di questa maggioranza la volontà di modificare le regole del gioco prima del termine della legislatura? Abbiamo tre Consigli e, se c'è la volontà politica, si può fare. Io penso che un testo si possa scaricare, altrimenti potremmo persino fare una proposta di legge che parte dal basso, dai Consiglieri, dai gruppi consiliari. Noi avevamo provato a presentare una proposta sulle politiche fiscali per aggredire un discorso occupazionale: IRAP, IRPEF e cose che ci siamo già dette in questo Consiglio. Penso sia questa la strada. Se è questa la strada, vediamo nei prossimi Consigli se c'è il punto di atterraggio, il punto di caduta: la volontà di mettere mano alle regole del gioco e approvarle.

Président - La parole à l'Assesseur Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Volutamente non abbiamo spostato il focus sulle responsabilità di chi c'era prima, e credo che questo sia un approccio positivo in tale discussione Il problema non è tanto perché non è stato fatto e perché non è stato prodotto in questi cinque anni con il succedersi dei sistemi che oggi voi proponete e che noi dovremmo fare in novanta giorni. A me questo aspetto interessa poco.

Però, collega Marquis, appena mi sono insediato, francamente mi sono stupito di vedere la frammentazione organizzativa all'interno del mio Assessorato. Tanto per dire, non c'è uno sportello, la prima cosa che io ho cercato di disegnare, se vogliamo, o di indicare come prospettiva organizzativa. Poi sapete anche voi che organizzare non è facile, perché ci sono zeppe burocratiche legate all'organizzazione proprie del nostro comparto che a volte sono veramente ai limiti della follia. Però mi stupivo quando arrivava qualcuno e bisognava inventarsi dove mandarlo per l'efficientamento energetico, per la parte creditizia, per l'insediamento, per l'innovazione e la ricerca. Non c'è un elemento di raccordo che accompagni per mano un investitore, sia che arrivi da fuori o da dentro, perché anche l'idea che ci siano investitori sempre che arrivino dalla Turchia, dalla Russia e da chissà dove, secondo me non è sempre così positiva. Noi abbiamo visto gli investitori che arrivano da fuori, tanto per essere chiari, e che poi ci mollano la "Lavazza della situazione", perché per logiche di multinazionali magari dopo tre anni non interessa loro più, ma siamo vincolati magari da un contratto di dodici anni. La ricerca, secondo me, deve essere fatta anche considerando gli aspetti fiscali, tributari, magari gli aspetti erariali anche di ritorno, le sedi legali, piuttosto che la solvibilità delle aziende. Le aziende locali a volte ci mettono la faccia e non sono come le grandi multinazionali che arrivano qua e poi se ne vanno via, hanno logiche imprenditoriali molto più grandi di noi. L'idea di andare in giro con la valigetta fuori dei confini regionali ci può anche stare laddove evidentemente noi ci vediamo come degli immobiliaristi o persone che vanno in giro a vendere un prodotto.

Collega Chatrian, è vera la questione della leva tributaria, della leva fiscale, ma da me viene gente a chiedermi per esempio se ci sono delle scuole professionali in grado di formare figure professionali attinenti magari ad un'idea di insediamento. Mi chiedono dell'Università, mi chiedono: voi avete all'interno dell'Università un tipo di programmazione di questo genere? Mi chiedono degli asili nido, delle microcomunità per anziani! Il welfare, per esempio, che è uno di quegli elementi del marketing territoriale che dovrebbe essere inserito all'interno di un ragionamento di coordinamento anche di quel genere, non è da sottovalutare, al di là degli aspetti infrastrutturali, se esistono, come sono i trasporti, e tutto il resto. Il ragionamento è molto complesso e parte da una riorganizzazione, da una vision che ci vogliamo dare, perché poi possiamo fare anche le cose spot. Io posso arrivare qua e dire di essermi inventato chissà che cosa o possiamo limitare magari il nostro intervento ad aspetti ridotti. Collega Chatrian, è veramente importantissimo quell'aspetto della leva tributaria, però deve essere combinato con una serie di elementi che vadano e si aggiungano all'aspetto tributario, all'aspetto della riduzione del carico fiscale per i nuovi insediamenti. Ci sono elementi che intercettano tutti.

Prima facevo rilevare la difficoltà oggi dovuta al cambio anche di vision e di mandato di VdA Structure. VdA Structure oggi gestisce i capannoni non come se dovesse gestire un progetto industriale, ma per farli fruttare, perché oggi la mission che gli è stata data dalla nuova legislazione è quella di farli fruttare; poi magari a noi interesserebbe per esempio risolvere un contratto d'affitto, mettere dentro altra gente che possa portare dei soldi all'Erario e creare occupazione, e via dicendo. Questi aspetti tra la parte politica di indirizzo, la parte gestionale e la parte creditizia - la quale per intervenire non può intervenire così, deve avere delle garanzie - si scontrano. Si deve capire se c'è un indirizzo di prospettiva, ed è un qualcosa che secondo me si fa ragionando, non possiamo fare una leggina che difficilmente può dare delle indicazioni oggi per domani.

Lei poi chiede quali sono gli strumenti di rilancio: sono quelli che siamo riusciti a creare nel poco tempo che siamo qua. Noi stiamo lavorando su tutta la parte di incentivazione per l'occupazione delle imprese - parliamo di milioni di euro di fondi europei - e quindi abbiamo un ufficio che si sta dedicando a tempo pieno per esempio su questi aspetti. Magari sono strumenti spot, ma stanno rientrando progressivamente all'interno di un'idea di riorganizzazione che deve poi vedere una programmazione futura. Dalla legge n. 8 alla legge n. 14 gli strumenti ci sono, il problema è trovarsi lì, laicamente, perché credo sia interesse di tutti, indipendentemente da chi siede temporaneamente su questi tavoli, mettersi lì e ragionare su un sistema di prospettiva. Collega, pur capendo le sue esigenze e anche le sollecitazioni a mio parere condivisibili del collega Chatrian, secondo me questa mozione, così come è messa, non è accoglibile già dalle premesse, perché già lì voi indicate che non si è fatto nulla. Qui parliamo di processi, che non si è fatto nulla nel campo dell'attrattività, che si è fatta solo un'azione di facilitazione, ma non è stata mai fatta una ricerca o un'attività di attrazione di scouting, cosa che contraddice secondo me anche lo spirito della legge n. 8 o di altre normative.

Io vi invito a ritirare la mozione, con l'impegno ovviamente da parte nostra di raccogliere tutte le sollecitazioni, di lavorare o in Commissione o insieme per cercare di elaborare un percorso, che ovviamente non può partire fra novanta giorni. Come sappiamo, fra novanta giorni il Consiglio non potrà neanche più lavorare, perché è nei tempi, nei calendari e nelle tempistiche.

Président - La parole au collègue Marquis.

Marquis (AC-SA-PNV) - Dalla discussione è emerso che si tratta di una situazione sicuramente complessa, con mille sfaccettature; altri colleghi sono intervenuti anche sulle misure per la facilitazione agli insediamenti con quelle che possono essere le leve, di cui abbiamo discusso già in sede di approvazione del bilancio.

All'epoca, in un paio di giorni, avevo predisposto tutta una serie di misure che purtroppo non hanno trovato condivisione in quel momento e non hanno potuto trovare attuazione. Capiamo e rispettiamo le legittime priorità che ciascuno si pone. Sicuramente la questione in quel momento aveva di fronte due visioni politiche non proprio allineate. La nostra riteneva che il massimo della priorità in questo momento per la Valle d'Aosta era dare un segnale forte al mondo imprenditoriale, ma non voglio entrare più di tanto in questo argomento, perché non è l'oggetto della discussione di oggi. Noi riteniamo che il tempo comunque non sia così vincolante. Noi abbiamo scritto novanta giorni, ma siamo sicuri di poterlo fare in una settimana, se ci mettiamo tutti assieme. La nostra problematica non era individuare un margine temporale inderogabile.

Noi riteniamo che questa iniziativa, così come è stato evidenziato anche da coloro che sono intervenuti, sia stata impostata in modo costruttivo. Se disturba il termine dei novanta giorni, noi possiamo anche toglierlo, non è questo il nostro obiettivo. Riteniamo però che la politica debba dare un segnale forte su tale argomento. Vi chiediamo di poter condividere questa iniziativa. Se viene approvata e se viene emendata in qualche maniera non ci sono problemi, ma se non viene condivisa, noi siamo anche disponibili a presentare una proposta di legge, proprio perché per noi questa è una priorità assoluta per la Valle d'Aosta; su questo vogliamo lavorarvi in modo intenso, anche se ci troviamo a fine legislatura. Riteniamo che la Valle d'Aosta sotto questo profilo abbia difficoltà a dover aspettare ancora cinque mesi, perché nel frattempo purtroppo i segnali nel mondo industriale non sono molto incoraggianti, è urgente determinare sia la soluzione del problema del coordinamento che quello di individuare un pacchetto attrattività che possa dare una nuova competitività alla nostra regione, e anche far fronte alla mitigazione delle difficoltà insite nel nostro sistema, elencate anche da chi è intervenuto: i problemi di accessibilità, la formazione del personale. Questi sono però problemi che richiedono del tempo per essere affrontati ed interventi di carattere strutturale con risultati sul medio periodo.

Noi riteniamo, così come è stato detto in sede di approvazione di bilancio, che sarebbero arrivate le disponibilità, le risorse del Traforo del Monte Bianco, gli utili di quel dividendo di 12 milioni, che quei 12 milioni possano essere messi a disposizione per gli sgravi fiscali. Se siamo bravi, siccome la norma è vigente, possono essere utilizzati per dare sviluppo e creare volano alla nostra economia. Se poi il Governo fosse disponibile, noi siamo interessati anche ad emendare questa proposta pur di trovare una condivisione dell'aula.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, chiudo la discussione generale. Se non ci sono richieste né in fase di replica, né per dichiarazione di voto, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti : 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 20 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Nogara, Péaquin, Perrin, Rollandin, Rosset, Testolin, Viérin)

Il Consiglio non approva.