Oggetto del Consiglio n. 3171 del 24 gennaio 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3171/XIV - Interpellanza: "Svolgimento da parte dell'Azienda USL di colloqui vaccinali in modo "collettivo"".
Farcoz (Presidente) - Procediamo con il punto n. 32 all'ordine del giorno. La parole à la collègue Certan pour l'illustration.
Certan (ALPE) - Assessore Bertschy, volevamo capire come sono stati condotti i colloqui previsti dal decreto Lorenzin per quanto riguarda la legge sull'obbligo vaccinale. Abbiamo ricevuto delle segnalazioni da parte delle famiglie che, come da legge, hanno provveduto a fare tutto l'iter di prenotazione dei colloqui presso l'Azienda USL per poter avere un incontro con i medici e, quando sono andati all'appuntamento dato loro dall'Azienda USL, si sono ritrovati di fronte ad una situazione di una riunione, di un incontro, di un colloquio collettivo fra diverse famiglie o comunque fra diversi genitori. Vi era il desiderio espresso da parte di alcuni di avere delucidazioni riguardo ad alcune problematiche legate alla salute del loro figlio e chiedere degli accertamenti o comunque degli approfondimenti riguardo ad alcuni dati, ad alcuni percorsi delle malattie dei propri figli, eccetera; si sono ritrovati in un colloquio collettivo con altre famiglie, quindi chiaramente non hanno potuto porre questi tipi di domande, quindi, di fatto, i colloqui non hanno avuto l'efficacia che dovevano avere. Riguardo a questo, quindi richiamando anche la legge sulla privacy e, in particolare, i diritti, in considerazione proprio del fatto che gli argomenti e soprattutto i dati che alcuni genitori volevano richiedere e portavano in questi colloqui riguardavano dati sensibili di minori, ci chiediamo intanto se è vero che è avvenuto così - perché noi non abbiamo chiaramente la possibilità di accertare se non attraverso la richiesta a lei - e se è successo così, se lei ritiene che siano stati violati i diritti sulla privacy proprio perché si trattano dei dati sensibili di minori.
Avevamo messo nell'interpellanza - le chiedo eventualmente di approfondire lei questo passaggio - che non erano ancora stati organizzati sul territorio, io non ne ero venuta a conoscenza. Devo dire che qualcuno mi ha detto che qualcosa è stato fatto sul territorio, non so se legato all'atto aziendale, lei ci aveva parlato soprattutto della parte sull'atto aziendale, ma non so se poi sono state fatte anche nello specifico e, nel caso, chiedo scusa, io non ero informata di questo, perché qualcuno mi ha detto che aveva avuto l'informazione che invece sul territorio sono stati fatti. Io non ho ricevuto comunicazione, ma chiedo scusa se è stata una mia mancanza. Non credo ci sia stata molta pubblicità, però può essere che sia sfuggito a me e quindi in quel caso chiedo scusa di questa precisazione che potrebbe risultare non vera.
Sul resto, sui due punti dell'interpellanza io credo che sia invece importante capire bene che cos'è avvenuto e soprattutto chiarire con queste famiglie, alcune delle quali hanno dovuto chiedere ferie per andare ai colloqui e tutto, giornate lavorative perse, per poi non poter ottenere nulla, perché chiaramente in quell'occasione non hanno avuto nessuna risposta, perché non hanno neanche potuto porre le domande che avrebbero voluto.
Président - La parole à l'Assesseur Bertschy pour la réponse.
Bertschy (UVP) - Rispetto al tema dei vaccini, credo sia opportuno oggi ricordare che è uscita la motivazione della sentenza della Corte costituzionale che ha chiarito per quale motivo è ritenuto legittimo in questo momento l'obbligo e credo che questo abbia aiutato, al di là delle posizioni, soprattutto gli operatori a svolgere il proprio lavoro con una sicurezza ancora maggiore.
Rispetto al tema: "se corrisponde al vero e le motivazioni che hanno portato a svolgere colloqui vaccinali in modo collettivo, le informazioni ci portano a rispondere che il fatto non corrisponde al vero e che non sono stati svolti i colloqui vaccinali in modo "collettivo"", probabilmente ci può essere un po' di ambiguità, di confusione rispetto al fatto che l'Azienda ha provveduto ad organizzare degli incontri con la popolazione. I primi due dopo la risoluzione, mentre uno era stato già realizzato nel febbraio 2017 a Verrès, uno il 6 dicembre a Morgex e uno il 18 dicembre a Saint-Vincent (altri ne saranno poi organizzati verso la primavera) e probabilmente questi incontri e gli incontri che sono stati fatti nei consultori per gruppi di famiglie e per gruppi di genitori possono avere creato un po' di confusione, però il lavoro degli operatori e dei medici è molto importante per cercare di dare ai genitori tutte le informazioni del caso. Io quindi credo che si tratti oggi di distinguere bene che gli incontri collettivi e i colloqui individuali sono due cose diverse e gli incontri con i genitori e i minori non vaccinati, o parzialmente vaccinati si sono tenuti in ambiti generali sui quesiti e sulle domande più frequenti relativi alle vaccinazioni e sull'applicazione della normativa statale sopravvenuta, quindi serate o momenti di incontro di completa informazione.
"Se non ritiene che siano stati violati i diritti sulla privacy, in considerazione del fatto che gli argomenti trattati riguardano dati sensibili di minori in quarto comporta la conoscenza dell'anamnesi dei minori e dei familiari". In conseguenza di quello che si diceva prima, i colloqui per i singoli casi hanno avuto sempre carattere strettamente individuale e in nessun ambito di incontri aperti sono state, né possono essere raccolte anamnesi dei minori e dei familiari. Giustamente come ho sottolineato, la privacy rispetto a certi temi e a certe informazioni deve essere completa, soprattutto da parte degli operatori sanitari. I dati sensibili sono raccolti come anamnesi pre-vaccinale e al momento dell'esecuzione delle vaccinazioni, che avviene in seduta individuale chiusa. Questi colloqui hanno comportato un carico di lavoro importante (sono stati più di 250 ad oggi) e stanno impegnando gli operatori in un lavoro sicuramente utile per la comunità, perché è il momento della chiarezza e anche dell'informazione. Si stanno rivelando utili e stanno producendo anche un dato importante di aumento delle coperture, in quanto dal 31 agosto al 30 novembre hanno portato alla vaccinazione di circa 850 minori e quindi pare un recupero di circa il 25 percento dei soggetti che a quella data non erano conformi rispetto al calendario vaccinale. Credo quindi che, con la massima disponibilità di chi sta svolgendo questo lavoro, continueremo a verificare che non vengano confusi i due momenti e giustamente - come avete sottolineato - che il colloquio individuale abbia tutta la riservatezza del caso e l'importanza anche che deve essere data.
Président - La parole à la collègue Certan pour la réplique.
Certan (ALPE) - La ringrazio intanto per la risposta e naturalmente chi ritiene che siano stati violati i propri diritti sulla privacy dovrà poi fare le valutazioni che ritiene, perché noi in questo momento facciamo da tramite o da raccoglitori di informazioni e credo sia una cosa importante, dopodiché il nostro ruolo finisce lì non essendo presenti a queste riunioni.
Ritengo che però ci sia stato un po' di pêle-mêle fra i diversi argomenti. Per quanto riguarda le motivazioni della sentenza, esse precisano che quella tematica è una tematica di carattere nazionale e che non può essere legiferata a livello regionale, questo soprattutto è stato definito; su altre cose è la legge che ha definito l'obbligatorietà. Nella sentenza o nella motivazione questo non è stato rimesso in campo, quindi credo che la motivazione di fatto abbia fatto questa unica grossa chiarezza che, bene o male, si sapeva, tant'è che la nostra Regione l'aveva applicata, perché comunque lo sapevamo che non era nostra competenza, ma era competenza nazionale pur potendo chiaramente esprimersi su quello.
Sul fatto che i colloqui abbiano portato a dei risultati se i dati che lei ha dal 31 agosto al 30 novembre... credo che sia la legge che ha portato i risultati e la paura, non tanto i colloqui se sono stati fatti nel mese di dicembre e di gennaio. Mi scusi, Assessore, ma come i gamberi... non credo che i dati che abbiamo, riferiti ad un periodo precedente, possano essere frutto di colloqui successivi. Sicuramente comunque la tematica è stata affrontata in quei mesi e quindi è chiaro che ne è uscita - anche come dice lei - una consapevolezza, che sia da una parte o dall'altra, più grande o un'inconsapevolezza, non lo so, però certamente, avendo dovuto affrontare la tematica, ci si è ritrovati a doverne prendere perlomeno coscienza.
Lei poi ha detto: "il fatto non corrisponde al vero, si è invece provveduto ad organizzare incontri nei consultori". Io credo sia chiara la percezione da parte delle famiglie sul fatto di andare ad un colloquio individuale in cui si parla dell'anamnesi e della vita evolutiva, o comunque anche delle varie malattie dei propri figli, o sul fatto invece che era stato fissato un colloquio collettivo... quindi io su questo non lo so. Con questa nostra interpellanza non andiamo certo a mettere in discussione le competenze, i ruoli, l'impegno degli operatori e dei medici. Assolutamente non stiamo confondendo le cose, anzi sappiamo che ci sono, come in tutti i settori, persone che lavorano e si prodigano per affrontare al meglio il loro lavoro e non abbiamo messo certo in discussione questo. È giusto però che, di fronte ad una richiesta di un colloquio individuale, venga fatto un colloquio individuale, a meno che non ci sia un'accondiscendenza da parte dei genitori, ma questo deve avvenire prima, non ci si deve ritrovare in una riunione! Se poi delle famiglie tutti insieme decidono di chiedere un colloquio collettivo, credo che possano farlo e in quel caso certo che risolverebbero problemi anche di tempi, però credo che sia un diritto di avere colloqui individuali. A mio avviso, quindi su questo vigili bene, perché non penso che chi ha riferito, ci ha portato in qualche modo l'informazione fosse del tutto sprovveduto e abbia preso lucciole per lanterne, quindi le chiediamo di essere il garante in questo senso.