Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3156 del 24 gennaio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3156/XIV - Interpellanza: "Tempistica per la realizzazione di indagini statistiche sulla programmazione sanitaria".

Morelli (Président) - Point n° 19 de l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Fosson.

Fosson (AC-SA-PNV) - Scusi, Presidente, siccome mi occupo da sempre di problemi sanitari, se l'Assessore vuole rinviare perché mi sembra abbia dovuto rispondere a più iniziative di seguito...

(interruzione dell'Assessore Bertschy, fuori microfono)

... perfetto lei è un duro, quindi andiamo avanti...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... lo dico sul serio, era un'attenzione. Ritornando a quanto scritto nel DEFR - che è un documento molto interessante di programmazione ed è una legge, quindi è stato votato - c'è un pezzo interessante che dice: "supportare con dati statistici di evidenza la valutazione di impatto delle scelte della programmazione sanitaria e sociale sia ex ante (in fase di definizione del bisogno e di analisi di fattibilità), sia ex post (in fase di monitoraggio e valutazione)", vedere chi ha fatto bene e chi no. Questo è un approccio scientifico molto corretto, nel senso che a volte la programmazione si basa su sensazioni non oggettive o si basa su altre forze che intervengono determinando delle scelte, invece avere dei dati scientificamente corretti penso sia un presupposto importante. Partendo da quest'affermazione e dire come noi in passato, quando avevamo più possibilità economiche, soprattutto dal 2003 al 2008, abbiamo promosso delle indagini che sono ancora adesso importanti, sempre promuovendo l'Osservatorio epidemiologico regionale. Eravamo andati a fare dei lavori sulle cause di morte in Valle, non si aveva un Registro tumori e, tra l'altro, siamo giunti - e bisogna ringraziare il dottor Castelli soprattutto di questo - ad una vidimazione di questo registro che per tanti anni non riusciva ad avere un riconoscimento soprattutto per i numeri esigui della Valle d'Aosta e perché lo scontro tra Piemonte e Lombardia, che litigavano tra di loro per non darci il Registro tumori, ci aveva creato delle difficoltà. Ora il Registro tumori c'è, è sicuramente regionale, sarà sicuramente una possibilità per avere una giusta geografia, perché, secondo i dati che noi avevamo visto in questo rapporto del 2006-2007, non solo l'incidenza dei tumori era come nelle altre regioni, ma era distribuita in modo non omogeneo nelle varie valli della Valle d'Aosta, proprio come se fossero delle piccole sedi separate, il che è molto interessante dal punto di vista epidemiologico, a questo poi erano seguite diverse altre indagini sia nell'ambito sanitario, sia nell'ambito sociale. Sottolineando l'importanza di quanto affermato, io le chiederei quali indagini statistiche siano state condotte sia ex ante, sia ex post, o siano previste e ancora programmate, ovvero si intendano programmare a sostegno di tale indirizzo e quali sono i tempi previsti proprio perché abbiamo bisogno anche di avere alcuni dati per sapere quanto si sta facendo.

Dalle ore 12:14 riassume la presidenza il Presidente Farcoz.

Farcoz (Président) - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Bertschy.

Bertschy (UVP) - Intanto solo per completare quello che ha sottolineato nell'altra interpellanza ma, per correttezza di informazione, io non ho mai detto che toglieremo gli anestesisti a Donnas, io non so chi li sta togliendo, ma probabilmente ne sapete più voi dell'Assessore. Quando sarà completata la riorganizzazione, vedremo se sono stati tolti, così vedremo chi ha ragione o chi ha torto, perché non seguiamo l'evoluzione di cosa si dice di qua e di là, ma cerchiamo di avere un modello che è stato presentato e non mi pare che sia questa la soluzione finale, se voi ne sapete di più, vuol dire che siete più informati dell'Assessore. Gli anestesisti oggi sono a Donnas, ma soprattutto è importante che la gente sappia che, per fortuna, abbiamo di nuovo le sale operatorie che sono a pieno regime in ospedale e sono state trovate soluzioni per potenziare la riduzione delle liste d'attesa, che era diventata importante. Sulle riorganizzazioni in questo senso sono in atto dei processi, dei confronti anche con le forze sindacali e pian piano cerchiamo di venire fuori dai problemi che evitiamo di sottolineare, ma che sono stati comunque tanti in questi anni com'è tanto il lavoro da fare per uscirne.

Rispetto all'obiettivo che indica il DEFR, è una visione anche di lavoro amministrativo quella che abbiamo davanti. Recentemente abbiamo fatto un importante lavoro per la Settimana per le persone con disabilità, a monte di tutto questo c'è stato uno studio per cominciare a dimensionare questa situazione che non era presente, dati che mancavano all'Assessorato e che ci hanno permesso, dopo un'indagine che deve ancora essere più dettagliata e più profonda, di cominciare a capire come intervenire, perché non è sufficiente parlare di un numero aggregato, ma vanno valutate nella loro incidenza tutte le casistiche che questo porta. Dico questo perché l'idea che sta a monte della visione data nel DEFR è quella sì di commissionare delle ricerche, ma anche di lavorare all'interno dell'Amministrazione regionale, in particolare nel nostro Assessorato, per avere dati precisi sui quali poi poter incidere sulle scelte, sapendo dove queste scelte portano e che cosa comportano.

Come detto, in passato sono state compiute importanti ricerche, ma purtroppo è anche stato smantellato un importante presidio di valutazione scientifica dei dati negli anni, un servizio e una dirigenza che davano risposte importanti e che, rispetto a questo, permetteva di dare dati sempre aggiornati. La nostra intenzione è quella di avvalersi in maniera stabile - e stiamo valutando come arrivarci - della nostra università, di valutare la collaborazione con altre università: per esempio, sul fattore famiglia stiamo ragionando per capire come collegare il nostro percorso di approfondimento dei dati sul fattore famiglia con l'Università di Verona. Sono in corso quindi una serie di approfondimenti, ma anche una serie di valutazioni per aprire questo modello ad un'organizzazione diversa, contando su quello che già funziona. Il Registro tumori - ne abbiamo parlato stamattina - è qualche cosa che per gli aspetti sanitari è di grande importanza, ma le ricadute delle scelte politiche hanno anche valutazioni di tipo sociale e, rispetto a questo, abbiamo anche bisogno di avere dati precisi, perché sempre più i fondi nazionali per la non autosufficienza, piuttosto che per altre possibilità di progettazione, chiedono dati statistici precisi al fine del conseguimento del riconoscimento dei progetti. Nel DEFR quindi viene indicato un modo di lavorare per poter fare delle scelte, ma un modo di lavorare anche per controllare l'effetto che queste scelte hanno e le ricadute che queste scelte avranno sui cittadini. In questo senso stiamo ragionando ed è in questo senso che sono stati dati anche degli obiettivi chiari in termini dirigenziali, di monitoraggio non solo di dati scientifici e statistici, ma anche di rispetto dei cittadini e quindi con la possibilità di arrivare a sentire anche attraverso analisi chiare della qualità dei servizi che facciamo e con la richiesta ai cittadini di una valutazione di questi servizi sempre più precisa e soprattutto più coinvolgente, perché non è sufficiente in questo momento semplicemente utilizzare, dare dei servizi... ma riteniamo che, per una riorganizzazione di una progettazione sanitaria e sociale, sia interesse di tutti, interesse dell'Amministrazione regionale un coinvolgimento attivo e costruttivo dei cittadini rispetto ai servizi erogati e ai bisogni da loro espressi.

Président - Pour la réplique, la parole au collègue Fosson.

Fosson (AC-SA-PNV) - Assessore, ritornando alla precedente interpellanza, è lei che ha detto che a Morgex saranno messi dei medici al posto delle infermiere. Io spero che, quando si pensi di mettere dei medici che facciano una differenza con il servizio infermieristico, si mettano degli anestesisti, perché è dimostrato che le équipe con gli anestesisti danno dei risultati diversi dall'utilizzo di altri medici. Mi dicono che 15 turni già siano fatti o stiano per essere fatti di giorno a Donnas non da anestesisti, ma da medici di chirurgia, che, secondo me, è anche corretto, però era sempre stato osteggiato. Lei sempre su questa interpellanza la volta scorsa ha parlato di privatizzare il servizio di anestesisti di Donnas, cioè di esternalizzarlo. Forse non ho capito bene, ma mi sembra che ci stesse pensando. Su questo mi permetta sempre a margine di essere completamente contrario, perché la qualità dei servizi esternalizzati, cioè che la nostra sanità diventi privata e non più pubblica, mi preoccupa. Comunque, giudico la sua risposta sui dati statistici, se non altro, corretta, nel senso che anche lei si rende conto dell'importanza di avere dei dati statistici aggiornati. Lei lo sa, anche per problemi non solo interni alla sanità, ma anche di programmazione regionale, l'Osservatorio è stato soppresso negli ultimi anni. È anche vero, Assessore - devo dirle che questo lei l'ha sempre riconosciuto correttamente -, che noi nel 2016 avevamo un bilancio di 232 milioni e invece adesso è di 254, per cui io le chiedevo se con questa premessa lei avesse intenzione di rimettere un Osservatorio epidemiologico, che ha dato tutti questi risultati che lei ha sottolineato. Aggiungerei comunque l'importanza di un Registro tumori, che comincia a registrare chi è morto, di che cosa è morto, com'è morto in Valle d'Aosta, questo per le nostre indagini è estremamente importante ed è importante lo studio AGENAS, che è ripartito proprio sugli interventi di umanizzazione e sulle indagini sulle criticità che era stato fatto nel 2011 e 2013 ed è ripartito adesso, su questo chiaramente aspettiamo dei risultati.

È chiaro che la programmazione è importante. All'interno della sua struttura c'era un servizio di auditing, che poteva anche avere un valore, che adesso mi sembra sia stato soppresso ed è anche vero che quello che ci dice Cittadinanzattiva che al Tribunale dei diritti del malato quest'anno sono giunte il 50 percento in più di osservazioni di difficoltà di pazienti, quindi l'idea di avere comunque una referenza a quanto non andava bene, un'indagine su quello che stava succedendo mi sembra che sia stato importante.

Mi permetta, Assessore, che la programmazione è estremamente importante, lei lo sa che noi avevamo lavorato molto su una bozza di aggiornamento del piano regionale per la salute, di cui avevamo presentato una copia nell'estate del 2015, data a tutti i gruppi politici per delle osservazioni, poi l'ultimo atto è stato presentato il 5 febbraio 2016. Io capisco che, con il cambio di dirigenza, eccetera, uno voglia rivedere certe indicazioni organizzative, questo è legittimo, però, purtroppo, questo è rimasto lettera morta, quindi tutta la programmazione che noi avevamo previsto su cinque punti, coinvolgendo in questo percorso tante associazioni, non ha più avuto seguito.

Io la vorrei sollecitare affinché - adesso che i fondi in sanità sono di nuovo aumentati, e sono contento di questo - questo aspetto di studio e di epidemiologia e di attenzione a quello che succede in Valle, dal punto di vista sanitario, per orientare in modo corretto delle scelte operative sia ripreso.