Oggetto del Consiglio n. 3106 del 19 dicembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3106/XIV - Inizio della votazione del disegno di legge: "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2018/2020".
Rosset (Presidente) - Passiamo alle disposizioni collegate (il DL n. 125). Ricordo che abbiamo sei emendamenti della II Commissione e l'emendamento della minoranza. All'articolo 1 vi sono gli emendamenti n. 1 e n. 2 della II Commissione. Posso mettere in votazione l'articolo 1 comprensivo degli emendamenti della Commissione?
Esito della votazione:
Presenti: 32
Votanti: 23
Favorevoli: 22
Contrari: 1
Astenuti: 9 (Certan, Chatrian, Fosson, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
Articolo 2. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 22
Favorevoli: 21
Contrari: 1
Astenuti: 11 (Borrello, Certan, Chatrian, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
Articolo 3. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 21
Contrari: 12
Il Consiglio approva.
Vi è l'emendamento n. 3 della II Commissione che introduce l'articolo 3bis. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 21
Contrari: 12
Il Consiglio approva.
Articolo 4. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 21
Contrari: 12
Il Consiglio approva.
Articolo 5. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 21
Contrari: 12
Il Consiglio approva.
Articolo 6. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 22
Favorevoli: 21
Contrari: 1
Astenuti: 11 (Borrello, Certan, Chatrian, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
Articolo 7. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 21
Contrari: 12
Il Consiglio approva.
Articolo 8: stesso risultato. Articolo 9. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Astenuti: 1 (Cognetta)
Il Consiglio approva.
Articolo 10. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 22
Favorevoli: 21
Contrari: 1
Astenuti: 11 (Borrello, Certan, Chatrian, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
Articolo 11: stesso risultato. Articolo 12: stesso risultato. Articolo 13. Ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Per esprimere una perplessità, o per chiedere una spiegazione. Al punto c), lettera 2ter) si dice: "la presentazione della SCIA autorizza ad effettuare, unitamente alla prestazione del servizio ricettivo alberghiero, la somministrazione di alimenti e bevande..."; è un po' tecnica la domanda, ma per non generare confusione, o provocare fraintendimenti e inconvenienti seri che poi possano portare a sanzioni, vorrei sapere se questa SCIA autorizza anche l'endoprocedimento igienico-sanitario, oppure è solo limitata all'aspetto amministrativo, perché sostanzialmente le cose cambiano molto.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Come lei ha detto, è una questione squisitamente tecnica, gli uffici mi hanno detto che con questo tipo di emendamento si risolve qualsiasi tipo di problema. Immagino che questo discorso abbia una valenza amministrativa. Non credo quindi che con questa SCIA si superi o si intervenga in altri procedimenti, però questo è un emendamento che è venuto confrontandoci, probabilmente l'aveva visto anche lei a suo tempo con le categorie.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - La ringrazio, Assessore. Proprio per questo motivo forse andava precisato un pochino di più, andava fatto un rinvio alla parte sanitaria. A questo punto, per risolvere la questione, magari il collega Guichardaz che conosce meglio le cose... bisognerà operare con lo sportello unico per chiarire verso l'utenza.
Presidente - Non ci sono altri interventi, metto in votazione l'articolo 13. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 22
Favorevoli: 21
Contrari: 1
Astenuti: 11 (Borrello, Certan, Chatrian, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
All'articolo 14 vi sono gli emendamenti n. 4 e n. 5 della II Commissione. Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione l'articolo con gli emendamenti. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 22
Favorevoli: 21
Contrari: 1
Astenuti: 11 (Borrello, Certan, Chatrian, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
Articolo 15: stesso risultato. Articolo 16: stesso risultato. Articolo 17: stesso risultato. All'articolo 18 vi è l'emendamento della minoranza. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il collega Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (AC-SA-PNV) - L'articolo 4bis che si inserisce (articolo 18) a modificare una parte della legge n. 15/2000 introduce una cosa molto importante, rivoluzionaria per il sistema sanitario nazionale: una deroga al rapporto unico per i dirigenti di struttura semplice e complessa. Questa è una grande rivoluzione che si introduce, perché il primario che poteva esercitare solo la sua professione nel servizio pubblico con questo articolo invece può prendere il malato valdostano e portarlo in una clinica privata, può avere un rapporto con una clinica privata non convenzionata, così anche la struttura semplice. Se questa deroga sarebbe comprensibile in alcuni casi, in specialità particolari - non è colpa nostra se l'oculista guadagna due volte di più nel privato extramoenia rispetto al primario ospedaliero -, affinché questi grandi primari lavorassero qui, si poteva forse pensare a questa deroga. Allargarlo a tutti, Assessore, mi sembra veramente un grande rischio: cade uno dei pilastri del sistema sanitario nazionale pubblico per tutti. L'emendamento propone una deroga, ma chiede al tempo stesso di porre dei punti di salvaguardia. Questi punti di salvaguardia non erano studiati a caso, può essere derogato chi nell'attività del suo reparto pubblico non deborda i tempi di attesa massimi, ma con delle eccezioni anche qui: se il personale è in deficit, però che ci sia comunque un collegamento di questa deroga con i tempi di attesa, e glielo dice chi ha tanti anni di esperienza in questo campo. Laddove le liste di attesa sono molto elevate, pertanto il primario può fare anche un'attività in una clinica privata, ci sarà per qualcuno la possibilità di prendere i pazienti e portarli in casa di cura.
La seconda cosa è che il chirurgo - perché spesso questa deroga era per loro - che portasse in extramoenia (fuori dalle strutture pubbliche o convenzionate) un suo paziente, lo facesse per i cittadini valdostani in una struttura sanitaria valdostana, altrimenti prendono i valdostani, li portano in extramoenia in una clinica privata al di fuori della convenzione e noi dobbiamo pagare di più in mobilità, questo mi sembra proprio il minimo. Accettare una norma di questo tipo è veramente una grande rivoluzione, è veramente far saltare uno dei pilastri del sistema sanitario nazionale. Mi permetto di dire che questa osservazione non è solo mia, il cosiddetto e nominato "comitato interistituzionale" che ha fatto un lavoro di preparazione per l'atto aziendale, scrive: "l'eventuale auspicata rimozione del vincolo dovrà essere accompagnata da alcune previsioni regionali di salvaguardia circa il buon funzionamento delle strutture ospedaliere, il rispetto dei tempi massimi di attesa e vincolo per il medico chirurgo di struttura complessa di operare solo presso l'ospedale di Aosta". Non è quindi una cosa che richiedo solo io, il comitato interistituzionale lo chiede per non far saltare questo pilastro del sistema sanitario nazionale.
L'altro comma che prevede, invece, che non ci sia la deroga per il direttore di struttura complessa, che è anche direttore dipartimento, probabilmente è ad personam per qualcuno, ma non voglio entrare su questo. Le chiederei però di prendere in considerazione questo emendamento, che deriva dal lavoro di questo comitato interistituzionale, per mantenere il rapporto unico con il sistema sanitario nazionale e difendere la nostra struttura pubblica.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Grazie, collega Fosson. Intanto l'emendamento si propone un obiettivo, che è esattamente quello che abbiamo noi come missione di governo e come obiettivo di valorizzazione del nostro sistema sanitario. La sua ricostruzione però della proposta di emendamento in finanziaria, è esattamente il contrario di quello che si vuole fare. Noi vorremmo valorizzare il nostro modello attraverso la possibilità di utilizzare questa disposizione per attirare qua i valdostani, non per portare i valdostani da un'altra parte. Per far operare qua validi professionisti e non per farli operare da un'altra parte, quindi l'obiettivo è esattamente il contrario.
Lei sa bene credo, anche perché prima di me ha condotto questo Assessorato, che attirare in Valle d'Aosta professionisti non è cosa semplice e soprattutto che non possiamo limitare né la libertà di professione, né quella di cura attraverso una legge. L'obiettivo è abbastanza ambizioso, che non va liberalizzato e non possiamo neanche immaginare che avvenga quello che lei ha evidenziato. Visto che nel gruppo interistituzionale che ha fatto queste valutazioni - e queste valutazioni sono state portate alla valutazione del Legislativo che non le ha tradotte in una legge, anche perché sarebbe a rischio di impugnativa una legge che dicesse queste cose nelle due misure -, le proporremmo un sub-emendamento dove assegniamo all'azienda il compito di monitorare e valorizzare, attraverso la sua competenza, l'obiettivo che è un obiettivo politico di tutti noi: quello di valorizzare il nostro modello e non di portare fuori dal nostro modello queste competenze. L'articolo quindi non è scritto per far avvenire quello che lei ha evidenziato, è assolutamente il contrario. Se questo è il rischio, è un rischio che non solo non vogliamo correre, ma non vogliamo che corra la nostra Azienda, che è la prima che si deve proporre di attirare qua professionisti e di portare qua utenti ad utilizzare i nostri servizi. In questo spirito quindi la proposta è stata portata in legge ed è con questo spirito che la legge si propone di lavorare in questa direzione.
Presidente - Chiede la parola collega Fosson? Volete vederlo un attimo? Chiede la parola l'Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Mi scuso non l'ho letto perché prima bisognava anche capire se veniva accettata come proposta... Il sub-emendamento si propone appunto di dare all'Azienda il compito di monitorare l'applicazione di questo articolo nell'interesse dell'Azienda stessa e quindi è nell'interesse anche dell'efficacia del lavoro che deve essere fatto. Sarebbe assurdo quindi che noi avessimo un'azienda che si proponesse di far venire qua dei professionisti per portare i valdostani fuori a farsi operare dagli stessi professionisti, o addirittura il contrario. L'Azienda evidentemente lavora qui per sviluppare il nostro modello. Il sub-emendamento prevede che dopo le parole "la struttura semplice e complessa" vi sia: "ai fini della valutazione della performance dei dirigenti medici incaricati che non abbiano optato per il rapporto di lavoro esclusivo, l'Azienda USL adotta idonei strumenti di monitoraggio atti a misurarne l'impegno e la produttività e ad assicurarne l'equivalenza a quelli garantiti in caso di esercizio dell'opzione per il rapporto esclusivo. Il conferimento dell'incarico - finisce come l'articolo precedente - di direttore di dipartimento è subordinato all'opzione per il rapporto di lavoro esclusivo". La nostra proposta quindi è quella di affidare all'Azienda il monitoraggio di questa proposta data dall'articolo 4bis.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (AC-SA-PNV) - Scusi, Assessore, ma l'articolo di legge è chiarissimo, voglio rileggerlo in modo semplice: "l'opzione per il rapporto di lavoro non esclusivo non preclude il mantenimento o il conferimento di incarico di direzione di struttura semplice o complessa. Il conferimento dell'incarico di direttore di dipartimento è - invece - subordinato all'opzione per il rapporto di lavoro esclusivo ", lasciare una cosa così importante scritta in legge in modo così chiaro: "puoi fare l'extramoenia, però io te la controllo", forse sarebbe meglio dire: "fai l'extramoenia, ma io ti do qualche regola".
Mi permetta ancora, mi spiace parlare di cose di sanità, ma questa è veramente una rivoluzione - tutti quelli che hanno lavorato in sanità negli anni lo sanno -, questo non è un articolo per i cittadini! Questo è un articolo per il primario che viene ed è più attirato ipoteticamente dal fatto che qui può fare il primario e può fare anche l'extramoenia. Guardi che qui c'erano dei primari come Parini che facevano solo l'extramoenia, c'erano e ci sono anche adesso. Comunque io non dico che non ci possa essere l'eccezionalità, che non posso correggere io e non può correggere lei, perché il mercato... ho detto cosa succede per certe specialità, ma per il resto non è limitare la libertà di professione, perché fino ad oggi tutti quelli che venivano assunti, o avevano una struttura complessa avevano l'obbligo dell'extramoenia, perché sono dei regolamenti adottati dalle Regioni e nessuno mai ha fatto ricorso. Non è vero quindi che andiamo ad interrompere la libertà di professione. Assessore, io la pregherei con gli altri di valutare molto questo, perché io le assicuro che, se noi diamo a tutti i primari la possibilità e alle strutture semplici di fare anche l'extramoenia (di lavorare privatamente al di fuori dell'ospedale, al di fuori di una struttura pubblica), veramente apriamo al privato. Mi permetta, l'opzione che non debba essere per i cittadini valdostani... è estremamente importante, perché si andrà in mobilità passiva: i cittadini andranno fuori Valle e la Regione dovrà pagare. Mi dispiace, ma il sub-emendamento mi sembra che capisca il problema, però non lo affronti, per cui non lo accettiamo.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Morelli, ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - A sostegno di quanto appena affermato dal collega Fosson ci pare che l'emendamento sia molto chiaro: vogliamo favorire la venuta di bravi professionisti in Valle, su questo credo che siamo tutti d'accordo. È giusto però mettere dei paletti, in particolare quando questi sono riferiti alle liste di attesa, problema annoso di cui ci siamo occupati tutti questi anni, che sappiamo bene che è un problema legato alla professione extramoenia. Lo sappiamo bene, lo sappiamo per esperienza; lo sa benissimo il collega Guichardaz, che per anni si è battuto contro abusi che possono essere legati a questo tipo di problemi, poi giustamente garantiamo che questi professionisti non portino i valdostani fuori, anzi magari attirino dall'esterno dei pazienti. Mi pare che la ratio di questo emendamento sia questa e il sub-emendamento che lei propone, Assessore, ci sembra molto meno incisivo e molto meno puntuale.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Io mi rendo conto che questo è un emendamento molto forte, d'altronde più volte qui siamo a dirci le difficoltà che abbiamo di reperire persone, concorsi, quindi io non più tardi di alcuni giorni fa ero con i sindacati medici che mi hanno fatto proposta di un certo tipo; devo dire che, rispetto a questo, anche in commissione non mi pare ci siano state grandissime barriere, ci sono state osservazioni. È vero che o la Valle d'Aosta si dota di qualche strumento innovativo, altrimenti le difficoltà di bacino qui permangono. In più le posso dire che è esattamente il contrario: se noi abbiamo liste d'attesa che superano il limite attuale e questo lo poniamo come barriera per garantire a strutture complesse la libera professione, probabilmente siamo esattamente al contrario e l'esperienza di un servizio di questi ultimi mesi è esattamente il contrario. Noi abbiamo portato in Valle un professionista, e magari con una lista d'attesa molto importante, che in poco tempo si sta battendo, quindi se è vincolato al fatto della lista d'attesa, addirittura non va nella direzione che dovremmo darci. Certo, va regolamentato dopo, perché guai se un professionista che poi raggiunge il suo obiettivo, riporta la lista d'attesa fuori dai tempi necessari. Quello che vi dico, è che l'Azienda ha tutto l'interesse di utilizzare questa disposizione di legge per favorire la sua crescita, non la sua decrescita. L'Azienda ha dei dirigenti che sono stati da noi nominati, che hanno degli obiettivi di mandato molto chiari da noi assegnati, che deve valorizzare attraverso la sua organizzazione e la sua disciplina. Se non c'è fiducia nella direzione strategica e in questo, quindi è chiaro che non ci possiamo convincere a vicenda. Ci mancherebbe solo che la disposizione venisse usata per delegittimare e dequalificare la nostra Azienda. La proposta di sub-emendamento è aperta alla discussione evidentemente, così com'è l'emendamento non può essere accettato, ha dei vizi di legittimità e anche di impugnativa da parte del Governo, perché soprattutto per la parte che prevede il vincolo di cura all'interno del territorio valdostano per i cittadini valdostani rischia di essere al limite della legittimità dell'impugnativa. La nostra quindi è una proposta per capire se si può, nella fiducia che si ha nell'Azienda, regolamentare questa parte essendo ben consapevoli che è una cosa innovativa. Nella situazione che stiamo vivendo o ci apriamo a qualche strumento nuovo, o qualche difficoltà continueremo a viverla.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Grazie Assessore. Io penso che l'obiettivo sia comune, peraltro avevamo già preso atto di queste difficoltà anche in commissione, quando c'era tutta una serie di difficoltà a ricoprire i posti messi a concorso. Si era condiviso un percorso, che andasse nel senso di dare un segnale forte. Per dare un segnale forte, riaprire anche ai professionisti che possono essere di fama e comunque di capacità ormai conosciute, noi pensiamo che tra il non poter fare nulla di prima e adesso permettere tutto a qualunque condizione, senza neanche verificare il discorso delle liste di attesa... Se non lo volete scritto così, si corregga qualcosa, nel senso di dire che, entro cinque o sei mesi, si rispettano le liste di attesa, però qualcosa legato alle liste di attesa, che si veda come una premialità a me pare il minimo, sennò veramente il rischio è che uno venga qua, attirato dalla possibilità dell'extramoenia, faccia il primario e delle liste d'attesa chi se ne importa. Secondo me, c'è veramente qualcosa che non torna tra il suo intendimento che noi condividiamo e quello che c'è scritto. Questa è una delega in bianco all'Azienda, che può fare esattamente quello che vuole, non ha paletti, viene qualcuno a fare il primario, se le liste di attesa aumentano chi se ne frega, tanto sono i cittadini che ci rimettono e costui si fa la sua libera professione fuori e gli unici che veramente non hanno nessun beneficio sono i cittadini. Se l'intendimento è quello che ha detto, e mi pare di averlo capito e condivido che dobbiamo cambiare le regole per diventare appetibili, ma non possiamo noi cambiare le regole senza fissare nessuna regola e nessun paletto: è questo il concetto! Penso che diciamo tutti la stessa cosa, ma noi non possiamo dare all'azienda una delega in bianco in cui chiunque può ritenersi al di là di ogni criterio di valutazione: fa il primario, fa la libera professione fuori e magari le liste d'attesa aumentano.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Mi spiace che su un tema così delicato ci siano delle incomprensioni. Se è accertato il fatto che sicuramente non si vogliono aumentare le liste d'attesa, anzi, la prova è che, avendo degli specialisti di livello, le liste d'attesa diminuiscono... se troviamo il modo di far venire in Valle professionisti di alto livello che possano anche esercitare al di fuori (l'extramoenia), però se lo facciamo in modo tale che siano quelli di fuori a venire in Valle d'Aosta, abbiamo anche la mobilità attiva. Giustamente che vengano in Valle d'Aosta e chiaramente i nostri non devono andare fuori. Se questo è l'orientamento, che credo che anche l'Assessore condivida e che condividiamo un po' tutti, si tratta di tradurlo in qualcosa che possa essere attivato con tutte le precauzioni che ci sono, senza dare magari deleghe in bianco, ma dicendo che cosa hanno fatto, questi sono i limiti. Se io trovo un professionista, come si è trovato (l'oculista), ne trovo un altro, un chirurgo che ha queste capacità - tu citavi Parini o gente di questa natura che avevamo qui - è chiaro che sono quelli di fuori che vengono ed è quello che dovremmo avere, perché avremo allora la modalità attiva. L'obiettivo è questo, come tradurlo in una forma tale da permettere che questo... e scriverlo in questo modo non so se è rispettoso della libera circolazione del malato, che di fatto può andare a farsi operare... in teoria è così. Bisognerebbe trovare una formula che incentivi questo, che arrivi a quest'obiettivo senza doverlo esplicitare in un modo che sia poi attaccabile. Va studiato questo, perché l'obiettivo è comune. Il dire che andiamo a fare una cosa o delegando a qualcuno, che poi non fa quello che vogliamo, è meglio che diciamo in modo chiaro che cosa vogliamo. Credo quindi che questo articolo... adesso non so se tecnicamente si riesca, sospendendo un attimo, a trovare una formula che vada bene per tutti, in modo tale che andiamo avanti sul resto e si trova una formulazione che possa essere in qualche modo condivisa, perché vogliamo tutti la stessa cosa. Solo che il problema è se riusciamo a dirlo in modo tale da non essere attaccabili, se ho capito bene la difficoltà di questo particolare. Personalmente quindi sono per cercare di trovare una formula che ci dia la possibilità di esplicitare senza rendere inefficace una formula che poi possa essere applicata dall'USL.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Fabbri, ne ha facoltà.
Fabbri (UVP) - Anche a me pare che stiamo argomentando un po' tutti sullo stesso schema. Il fatto di poter essere attrattivi, che è uno dei nostri problemi fondamentali, è in contraddizione non tanto con quello che viene detto, ma nel modo in cui viene detto, perché se si chiede che rispettino il vincolo di operare i cittadini valdostani solo presso strutture sanitarie ubicate nel territorio regionale, è un vincolo che poniamo piuttosto forte, che quindi va in contradizione con lo spirito dell'extramoenia che vogliamo introdurre cercando di attirare degli specialisti di alto livello. Ricordiamoci, inoltre, che la nostra legge prevede che l'uso di strutture private al di fuori della regione, che non siano strutture pubbliche, va sottoposto all'approvazione delle strutture dell'USL. Non è quindi che possiamo favorire il fatto che i nostri pazienti possano andare in strutture private fuori dalla Valle, mi sembra di ricordare che ci sia anche questo vincolo da rispettare. Come diceva il collega Presidente Rollandin, cerchiamo di trovare il modo giusto per riuscire a bypassare questo problema. Il fatto che la nostra USL poi monitori a fondo quell'azione dei primari, dei bravi primari che ci auguriamo che vengano e che ci portino della mobilità attiva... secondo me, questa è una via da seguire, quella che proponeva l'Assessore anche, perlomeno da non trascurare.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Nel condividere ciò che ha detto chi mi ha preceduto, il collega Rollandin, mi sembra che questa materia, così come altre, sia difficile da trattare in una legge di questo genere, perché - e lo dirò dopo trattando di tutto l'articolo 18 - forse è materia da portare in V Commissione. Ci vuole un altro genere di confronto su questo, perché sono degli indirizzi politici molto pesanti. Il collega Rollandin ha parlato di una formula, ma mi permetta una battuta: forse ci vuole una formula magica per trovare la soluzione oggi, perché è veramente complesso e non so se sia il caso, se riusciamo, se c'è il percorso per farlo di accantonarlo un attimo e decidere successivamente, ma vale per tutto l'articolo 18.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (AC-SA-PNV) - Io non sono contrario sicuramente al discorso di lavorarci sopra e di rivederlo. Mi permetto solo di dire ancora alcune cose. La fiducia nell'Azienda sicuramente, però se l'Azienda si trova un articolato di questo tipo! Sui vincoli, Assessore, mi permetta, di dire che se io fossi responsabile di una struttura complessa e direttore di dipartimento e il mio vicino di struttura complessa può fare l'extramoenia e voi mettete il vincolo che il direttore di dipartimento invece non può fare l'extramoenia, questo è un vincolo contro il quale io ricorrerei, perché è una disparità. Nessuno vorrebbe più fare il direttore di dipartimento, perché fare l'extramoenia ed essere primario è un grande vantaggio, per cui se c'è un vincolo su cui vi possono ricorrere, è proprio questo.
Consigliere Fabbri, lei ha ragione, c'è un vincolo in quella legge che noi abbiamo fatto. Noi abbiamo detto: "se tu vai a farti operare fuori Valle per una patologia non importante non lo puoi fare, paghi tu, tranne nel caso in cui la struttura valdostana non rispetti i tempi di attesa"...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... c'è scritto così nella legge, la vada a vedere bene. La legge è scritta così, perché se un primario viene in extramoenia e le liste di attesa da quattro anni passano a sette-otto anni... allora il primario dice: "non ti posso operare qui, però ti posso...", allora il valdostano, siccome noi non abbiamo le strutture chirurgiche qui, se non nel nostro ospedale, va fuori.
Poi mi si permetta, è vero, c'è la necessità di far venire dei primari capaci qui, ma abbiamo anche degli altri strumenti. Ne parleremo domani in discussione, ma le risorse aggiuntive sono, per esempio, la possibilità di fare... e non sono polemico perché se lei ha la volontà di risolvere questo problema... ieri c'è stato un concorso per Cardiologia: non per primario, non per struttura semplice, ma per Cardiologia dove abbiamo necessità molto di cardiologi, c'erano quattro posti disponibili: otto hanno fatto domanda, ne sono venuti due e non erano primari. Qui non è questione di extramoenia: è questione di rivedere qualche altra cosa. Comunque, se lei vuole pensarci un attimo, il vincolo soprattutto è che se questo fa l'extramoenia, la faccia in Valle, scriviamolo come volete, ma che se vuoi fare l'extramoenia, però falla in una struttura pubblica della Valle, io almeno questo glielo direi, perché che l'USL con tutte le cose che ha da fare, di cui ho molta fiducia, soprattutto nella nuova Direzione strategica, debba stare lì a vedere dove va a operare questo, se a Torino o cose del genere... Altra cosa è l'oculista, il mercato degli oculisti è un mercato così, che quelli bravi quando fanno l'extramoenia due giorni guadagnano più che due mesi da primario. Questa è una cosa su cui noi non possiamo fare assolutamente nulla, per cui è quella eccezionalità che si può accettare, ma aprirlo a tutti mi sembra veramente... però anche l'oculista che fa l'extramoenia... conosco bene l'oculista che è venuto qua, che non ce li porti a Pinerolo, ma che faccia l'extramoenia qui. È possibile in un ospedale regionale fare l'extramoenia ai pazienti privati fuori dell'orario di servizio.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Con spirito propositivo e nella speranza che tutti stiamo pensando ai cittadini e non alle categorie, perché poi ai cittadini che noi parliamo di libera professione, di extramoenia, dei vincoli frega fino ad un certo punto, ai cittadini interessa essere curati nei tempi opportuni dalle persone competenti e aspettare il meno possibile, quindi basta andare sui social per capire ai cittadini quanto frega poco di tutta questa discussione e quanto invece a loro interessa che le cose funzionino, lo dico perché poi basta un niente per non riuscire a farsi capire dai cittadini... Rispetto a questo, le liste d'attesa - come lei sa - non possono essere esclusivamente colpa del primario, le liste d'attesa hanno una lunga catena di esecuzioni, quindi se noi diamo su un articolo al primario la colpa di non rispettare una lista d'attesa, ci dimentichiamo che dietro c'è tutta una trafila che non finisce più. Scritto così, lei che arriva da quel posto, lo conosce bene e conosce anche gli ultimi concorsi, sa che non può essere accettato. Io dico di prenderci un attimo di tempo, proviamo a scrivere una cosa che stia bene, che non svuoti la nostra sanità, ma la riempia di competenze, che sia quello che tutti ci auspichiamo, perché siamo il Consiglio regionale della Valle d'Aosta e quindi credo che ci teniamo che il nostro modello sanitario possa funzionare in quella direzione. Dico solo che la Liguria ha scritto una cosa così, non è stata impugnata e sta lavorando nella direzione che è stata scritta. Chiedo quindi un momento di sospensione, ci sono i dirigenti qua fuori, proviamo a scrivere una cosa che ci rassicuri di più rispetto agli obiettivi che la disposizione di legge ci dà.
Presidente - Sospensione concessa.
La seduta è sospesa dalle ore 22:06 alle ore 22:28.
Rosset (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Ha chiesto la parola l'Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Il confronto è sempre utile e positivo; siamo riusciti, con tutte le componenti dei gruppi, a trovare una formulazione che ci rassicura, avendo tutti lo stesso obiettivo, che è quello di qualificare al meglio i nostri servizi. Leggo il testo del sub-emendamento con l'aggiunta: "L'opzione per il rapporto di lavoro non esclusivo non preclude il mantenimento o il conferimento dell'incarico di direzione di struttura semplice o complessa. Ai fini della valutazione della performance dei dirigenti medici incaricati che non abbiano optato per il rapporto di lavoro esclusivo, l'Azienda adotta idonei strumenti di monitoraggio atti a misurarne l'impegno e la produttività e ad assicurarne l'equivalenza a quelli garantiti in caso di esercizio dell'opzione per il rapporto esclusivo, garantendo in ogni caso - questa è l'aggiunta - che l'esercizio dell'attività libero-professionale non generi oneri aggiuntivi a carico del sistema sanitario regionale per mobilità passiva". Questo è il sub-emendamento che porteremo al voto e che completa la disposizione che abbiamo inserito in finanziaria. Grazie a tutti per la collaborazione.
Presidente - Ci fa avere poi questo sub-emendamento? Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione il sub-emendamento illustrato dall'Assessore Bertschy. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 33
Il Consiglio approva all'unanimità.
Ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Sull'articolo 18, in particolar modo sulla prima parte, segnalo al punto n. 2 e al punto n. 3, dove parlate di passaggio in commissione consiliare competente relativamente all'atto aziendale, che questa è una modifica richiesta da chi oggi sta al Governo e mi sembra strano che venga tolto il parere dalla commissione consiliare competente. Chiedo di valutare e di rimettere il passaggio in commissione.
Per quanto riguarda, invece, il Dipartimento di prevenzione, sono a conoscenza che sono state chieste delle considerazioni ai dirigenti, qui non vedo alcun tipo di considerazione riportata. Avrete fatto le vostre valutazioni, però mi fa specie che ho un collega appartenente al Dipartimento di prevenzione in Giunta che non ha fatto alcuna segnalazione. Si tratta di una mera operazione di copia/incolla. Da quando è stata approvata la n. 41, le cose sono cambiate - convengo - ma solo copiare e incollare così non è sufficiente. Mi riferisco all'epidemiologia. È possibile che non sappiamo fare una considerazione in più sull'epidemiologia, che è la base della prevenzione? La prevenzione primaria, la prevenzione secondaria, evitare che le malattie insorgano, fare la diagnosi precoce. Abbiamo appena istituito il registro tumori e non valorizziamo queste cose! Lasciamo che siano delle professionalità importanti ad occuparsene, ma a part-time, a tempo perso. Io mi aspettavo qualcosa di più. Vediamo quello che ha fatto l'epidemiologia veterinaria e non sappiamo dare lo stesso valore all'epidemiologia umana? Noi dobbiamo dare degli indirizzi, io vi chiedo anche su questo di valutare l'opportunità di cambiare. Faremo delle mozioni. Le concorderemo, però in questo senso preannuncio che quanto prima faremo delle mozioni per non stare a perdere altro tempo.
Altra considerazione: autorità competente per la sicurezza alimentare, qua c'è un'evidente causa di conflitto di interesse. Convengo che l'autorità competente regionale non può essere il dirigente della struttura competente regionale. Nel suo ruolo svolge indirizzo circa i controlli da fare, dà indirizzo circa le analisi da fare, circa il laboratorio da utilizzare ed esercita attività di audit sui servizi, però nel contempo è anche Vicepresidente dell'Istituto zooprofilattico, là bisogna fare una scelta: o l'una o l'altra. È un'incompatibilità, perché decide di mandare a fare l'analisi nell'Istituto di cui è Vicepresidente e poi esercita l'attività di audit e fa dei rilievi ai dirigenti dei servizi, che non hanno indirizzato l'analisi come vuole lui. Valutate con attenzione per evitare problemi successivi, anche su questo, per non far perdere tempo, ne discuteremo successivamente.
Presidente - Non ci sono repliche sul punto, per cui metto in votazione l'articolo 18 con il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 23
Favorevoli: 22
Contrari:1
Astenuti: 10 (Borrello, Certan, Chatrian, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
Articolo 19. Lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 22
Favorevoli: 21
Contrari:1
Astenuti: 11 (Borrello, Certan, Chatrian, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
Articolo 20: stesso risultato. Articolo 21: stesso risultato. Articolo 22: stesso risultato. Articolo 23: stesso risultato. Vi è l'emendamento n. 6 della II Commissione che introduce l'articolo 23bis. Lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 21
Contrari:12
Il Consiglio approva.
Articolo 24: stesso risultato. Articolo 25: stesso risultato. Articolo 26: stesso risultato. Articolo 27: stesso risultato. Articolo 28: stesso risultato. Articolo 29: stesso risultato. Possiamo mettere da parte il DL n. 125 in attesa di domani mattina per le dichiarazioni di voto, come concordato nella Conferenza dei Capigruppo.
I lavori serali si concludono qui e riprenderanno domani mattina alle ore 9:00. La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 22:41.