Oggetto del Consiglio n. 3088 del 6 dicembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3088/XIV - Reiezione di mozione: "Predisposizione di un documento per la pubblicizzazione dei dati sulla produzione degli impianti idroelettrici".
Rosset (Presidente) - Procediamo con il punto n. 43 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.
Bertin (GM) - Sarò estremamente breve nell'illustrare questa mozione, poiché non è particolarmente complessa.
Riprendiamo il tema dell'acqua, tema sempre più importante e strategico nella nostra regione (e non solo), in questo caso relativamente alla trasparenza e all'informazione e, nel caso specifico, alle informazioni relative alle produzioni delle centrali idroelettriche sul territorio valdostano, vale a dire la produzione delle concessionarie (concessione pubblica) relativa all'utilizzo idrologico delle acque dei nostri torrenti.
Abbiamo constatato che esistono molte difficoltà a conoscere le produzioni dei vari soggetti che svolgono questa attività sui torrenti della nostra regione. Al contrario, è importante a mio avviso che sia il più possibile pubblica e trasparente questa pubblicità dei dati, perché riguardano delle acque pubbliche e una concessione pubblica. Sono difficoltà che non hanno soltanto i cittadini in generale, ma addirittura gli stessi Consiglieri comunali dei Comuni della nostra regione, i quali, volendo conoscere le produzioni di determinati impianti sul loro territorio, spesso si vedono negare questa possibilità. Mi sembra anche un controsenso, visto che l'attività dei Consiglieri comunali dovrebbe essere anche quella di essere presenti sul proprio territorio, di sapere cosa succede ed essere nelle condizioni di avere le informazioni per poi poter agire ed espletare il proprio mandato elettivo.
Tutto questo si inserisce in un contesto generale di cambiamento climatico nel quale l'utilizzo dell'acqua diventerà sempre più importante. Occorre quindi che sia fatto in modo razionale e condiviso il più possibile, poiché diventerà sempre più una risorsa scarsa, come ci siamo resi conto anche in questi giorni, tant'è che appena alcuni giorni fa addirittura si è dovuti intervenire nel comune di Montjovet per soddisfare le necessità legate proprio all'acqua potabile. Pertanto spero che riprenderanno i lavori del Piano di tutela delle acque del quale abbiamo parlato ieri, che per il momento sono ancora in una fase un po' arretrata. Speriamo di prendere in fretta l'impegno previsto, che il Governo regionale elabori entro trenta giorni un documento da sottoporre alla Commissione competente al fine di dare pubblicità e trasparenza al grado di produzione degli impianti idroelettrici, titolari di concessioni su acque pubbliche in territorio valdostano, per permettere a tutti di conoscere quali sono le produzioni degli impianti sul territorio valdostano, come peraltro avviene con altre produzioni elettriche, tipo le fotovoltaiche, nelle quali addirittura ci sono dei display. Al di là di questa soluzione in generale e della soluzione tecnica che si può scegliere, l'importante è però che questi dati relativi alle produzioni idroelettriche siano a disposizione di tutti e siano pubblici, in modo da poter conoscere la produzione sui vari territori della nostra regione.
Presidente - Non ci sono interventi, pertanto dichiaro chiusa la discussione generale. Per il Governo ha chiesto la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Colleghi, vi risponderò cominciando con portare alla vostra attenzione un esempio che sottolinea quanto è irto di insidie questo percorso.
Recentemente sono state presentate alla Struttura Affari generali, demanio e risorse idriche delle istanze di accesso agli atti volte ad ottenere alcune informazioni proprio riguardanti i dati di produzione energetica effettuata da impianti idroelettrici ubicati nel territorio regionale. L'obiettivo era conoscere la produzione degli impianti idroelettrici.
Ovviamente la procedura prevista dall'articolo 6 del Regolamento regionale del 28 febbraio 2008, n. 2, che al comma 1 recita: "La struttura alla quale è indirizzata la richiesta di accesso è tenuta a darne comunicazione agli eventuali controinteressati, individuati tenendo anche conto degli atti concessi al documento richiesto. La comunicazione è effettuata mediante mezzi, anche telematici, ove esistenti e regolarmente attivati, idonei a certificarne la provenienza e la ricezione da parte del destinatario". Al comma 2 recita: "Entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione di cui al comma 1, i controinteressati possono presentare alla struttura competente una motivata opposizione alla richiesta di accesso. Dell'eventuale mancato accoglimento dell'opposizione deve essere data ragione nell'atto di accoglimento della richiesta di accesso, dandone comunicazione ai controinteressati". Quindi queste richieste sono state notificate alle società controinteressate, evidenziando loro che entro dieci giorni (ovviamente dal ricevimento della comunicazione) potevano presentare all'Amministrazione regionale eventuali motivate opposizioni alle richieste di cui sopra. I dati relativi agli impianti delle società che non hanno formulato opposizioni o che le hanno formulate oltre i termini stabiliti sono stati regolarmente trasmessi ai richiedenti.
Viceversa, una società ha formulato la propria opposizione in relazione all'esigenza di salvaguardare la propria riservatezza con riferimento agli interessi di cui all'articolo 42, comma 1, della legge regionale 6 agosto 2007, n. 19 e all'articolo 13, comma 1, della lettera c) del Regolamento regionale 28 febbraio 2008, n. 2, che dice che sono sottratti all'accesso "i documenti riguardanti le condizioni economico-finanziarie o i processi tecnico-produttivi, con particolare riferimento a progetti o atti di qualsiasi tipo contenenti informazioni tecniche dettagliate ovvero strategie di sviluppo aziendale di persone giuridiche, gruppi, imprese o associazioni".
L'Amministrazione regionale, ritenendo fondata l'opposizione formulata dalla suddetta società, ha sottratto all'accesso alle informazioni tutte quelle richieste relative alle procedure di energia degli impianti di proprietà di questa società. I richiedenti hanno fatto pervenire alla Struttura Affari generali, demanio e risorse idriche le proprie osservazioni in merito, essendo contrariati dalla sottrazione delle informazioni all'accesso agli atti, senza tuttavia impugnare il provvedimento presso le sedi giuridiche competenti. Pertanto il diniego all'accesso delle informazioni di cui sopra è rimasto efficace. Sulla base di questo esempio e sulla base delle osservazioni fatte, l'ufficio ovviamente sta effettuando tutti gli approfondimenti del caso, al fine di verificare se i dati richiesti siano comunque informazioni pubbliche sin dall'origine (se non sbaglio, ne avevamo già parlato in una precedente interrogazione, non ricordo bene se la sua o di qualche altro collega). A tal proposito, va ricordato che i dati di produzione energetica effettuata dagli impianti idroelettrici ubicati nel territorio regionale sono acquisiti tramite apposita richiesta periodica inviata dall'Ufficio Gestione demanio idrico e nell'ambito dei procedimenti di controllo del rispetto delle condizioni essenziali di esercizio delle derivazioni di acqua pubblica. In particolare, i dati vengono acquisiti sia direttamente dai gestori degli impianti (mediante le solite autodichiarazioni), sia tramite il gestore della rete nazionale TERNA (mediante invio di file informatici). Inoltre, dalle verifiche in corso risulta che TERNA fornisce i dati di produzione energetica sulla base delle disposizioni contenute nel codice di trasmissione, dispacciamento, sviluppo e sicurezza della rete (siamo pieni di documenti nei meandri dell'idroelettrico), documento che regola i rapporti tra TERNA e gli utenti della rete, anche attraverso i produttori di energia che viene poi riversata in rete. Il capitolo 12 di questo codice disciplina la raccolta e la gestione delle informazioni da parte del gestore di rete e, in particolare, c'è un paragrafo che norma l'accesso alle informazioni, l'esclusione o il differimento del diritto di accesso e gli obblighi nei confronti delle richieste di riservatezza. Pertanto, al fine di non eludere le clausole di riservatezza già evidenziate all'Amministrazione regionale da società produttrici di energia idroelettrica, l'ufficio ha ritenuto opportuno procedere ad un approfondimento e ad un confronto in materia con TERNA, avvalendosi ovviamente del supporto legale del competente Dipartimento legislativo e legale. Per queste motivazioni non si ritiene altresì opportuno elaborare un documento finalizzato a dare pubblicità e trasparenza ai dati fintanto che non siano state chiaramente definite con TERNA le cause in base alle quali i produttori possono eccepire valide motivazioni riguardanti la necessità di mantenere riservate queste informazioni, proprio per evitare dei contenziosi che non finiscono mai. L'approfondimento è in corso. Non appena avremo certezze, sarà nostra cura riportare in Commissione o all'aula questo approfondimento, affinché si possa valutare quali strade intraprendere. Si ritiene opportuno che tutto questo possa essere completato entro la fine di febbraio.
In conclusione, visto che la tematica è in fase di approfondimento, noi chiediamo di ritirare la mozione oppure come maggioranza noi ci asteniamo.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Restano; ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Io non sono tra i firmatari della mozione, però ho ascoltato con attenzione e ho valutato le situazioni che noi abbiamo vissuto in passato durante questa legislatura, soprattutto in sede di Commissione consiliare. Mi sento pertanto di fare una riflessione, perché sul tema specifico è capitato che dei concessionari di derivazione di acqua, invitati per un'audizione in Commissione, si siano rifiutati di presentarsi. Ovviamente è nelle loro facoltà, però non depone a favore di un comportamento virtuoso. La Regione rilascia la concessione, quindi quando chiede un'audizione sarebbe quantomeno gradito che chi usufruisce di queste concessioni si presentasse per l'audizione. Invece sappiamo tutti le vicissitudini intercorse in questi periodi, i concessionari non sono sempre privati, a volte sono pubblici, a volte sono società miste. Ora io ritengo doveroso rendere i dati trasparenti, laddove ci sia una componente pubblica.
Venendo alla sua risposta, quando si chiede di pubblicare dei dati sulla produzione non si pubblicano né strategie, né componenti tecniche particolari che possano indurre a dei segreti particolari dell'azienda, ma si chiede un numero. Si pertanto dovrebbe valutare anche questo aspetto; se poi sono necessari degli approfondimenti specifici, ben vengano. Mi permetto però di evidenziarlo: magari in tempi un pochino più ristretti, perché a febbraio la legislatura sarà ormai finita e sul tema non si potrà più decidere.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.
Bertin (GM) - La mozione evidenziava proprio la pubblicità di questo aspetto, nel senso che i produttori (pubblici, privati o misti) sono comunque tutti concessionari di una concessione pubblica. Questo è l'elemento che caratterizza la produzione di energia idroelettrica: si tratta di concessionari pubblici.
Non si entra nel merito delle questioni tecnico-finanziarie per sapere a quanto è stata venduta l'energia prodotta, ma si tratta di sapere quanto produce ogni impianto della Valle d'Aosta. Ogni cittadino deve essere nelle condizioni di saperlo, anche perché è una concessione pubblica. Pertanto a mio avviso non si giustificano certe reticenze: da quella di non venire in Commissione quando si è uditi, a quella di negare la possibilità di avere i dati relativi alla produzione e nient'altro, soltanto la produzione che viene fatta con l'acqua dei nostri torrenti (da concessionari pubblici, lo ripeto). Così come si fa per altre produzioni quali quelle energetiche, dove addirittura si valorizza il fatto di rendere pubblici questi dati, poiché non hanno niente a che fare né con la competizione commerciale, né tantomeno con gli aspetti tecnico-progettuali. Si tratta semplicemente di trasparenza e niente più, di rendere trasparenti e pubblici i dati di produzione per le centraline dei torrenti valdostani (centraline o centrali in generale di tutte le dimensioni, che può riguardare qualunque tipo di impianto della nostra regione), per permettere ai cittadini, tanto più a chi svolge ruoli pubblici, di avere presente la situazione sul nostro territorio.
Il fatto che con TERNA si stia discutendo di questo aspetto non è in contraddizione con questa mozione che impegna ad elaborare uno studio, un documento, anche servendosi degli approfondimenti che state facendo. Non vedo pertanto la contraddizione. Si mette soltanto un limite di trenta giorni, che può essere anche modificato. L'importante è arrivare ad un documento che vada in quella direzione, anche collegandosi al Piano di tutela delle acque ed inserendolo in quel contesto. Questo era l'obiettivo della mozione. Se il problema sono i giorni e non se ne vogliono mettere trenta perché siamo a inizio dicembre e i contatti con TERNA sono stati avviati appena adesso, possono anche essere quarantacinque. Certo, bisogna chiudere la faccenda in tempo relativamente breve, come deve essere fatto con il Piano di tutela delle acque. Non si può posticipare e non rendere pubblici i dati di queste produzioni che sono legate ad una concessione di acqua pubblica.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Ho ascoltato quanto ci ha detto, Assessore. Penso sia stato detto quasi tutto, ma io sono dell'avviso che se la poca chiarezza e ciò che impedisce queste pubblicazioni è il regolamento del 2008, io dico che dal 2008 ne è passata di acqua sotto i ponti! Probabilmente è arrivato il momento di prendere in mano questo regolamento e di rivederlo nel più breve tempo possibile, eliminando queste fasi interpretative, perché dal 2008 ad oggi, in merito alla trasparenza e alla pubblicità dei dati, siamo in un altro mondo! Va bene che lei mi dica che ci riusciremo entro febbraio, ma io mi chiedo come mai non siamo riusciti a modificare un regolamento del 2008, se queste erano le problematiche, Assessore! Ora, va bene interpretare, va bene che ci siano passaggi attraverso i quali bisogna addirittura chiedere a qualcuno se è d'accordo o meno nel pubblicare i dati, ma io penso che dal 2008 in avanti di acqua sotto i ponti ne è passata!
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio; ne ha facoltà.
Roscio (ALPE) - Faccio due osservazioni in quanto firmatario dell'iniziativa. In questa legislatura più volte si è parlato di derivazioni d'acqua pubblica a scopo idroelettrico e credo che, insieme a tante criticità rilevate, siano stati rilevati anche alcuni casi di buone pratiche, laddove lo sfruttamento delle acque veniva fatto in modo sostenibile e corretto.
Va detto che delle concessioni pubbliche se ne conosce il quantum, ma quello che si vuole invece chiedere è quanto viene effettivamente turbinato rispetto alla concessione. Io credo che il soggetto che attua buone pratiche non abbia alcun problema a rendere trasparenti i dati della produzione. Il problema si pone laddove purtroppo ci sono delle violazioni.
È stato ricordato prima anche dal collega Restano - è emblematico, e forse anche un po' borderline - un caso portato all'attenzione della III Commissione, in cui il concessionario non era poi quello che sfruttava le acque. Sembra che in quel caso vi fosse stato un superamento non di poco rispetto al consentito, di un ordine di grandezza di dieci volte tanto il consentito. Il fatto che neanche i concessionari potessero avere i dati ha fatto sì che la cosa si perpetuasse per anni e portasse addirittura poi ad una sanzione ai concessionari che, alla fine, diventavano delle vittime. Occorre quindi lavorare sulla trasparenza. Poi si possono trovare i tempi e le modalità per riuscire a rendere pubblici questi dati, ma lavorare sulla trasparenza è anche una modalità per agevolare i controlli e contrastare gli abusi, che in questi anni ci risultano esser stati diversi.
Due piccole cose. Come diceva il collega Bertin, si potrebbe poi unire tutto questo ragionamento nel quadro più complesso del Piano di tutela delle acque, lo si potrebbe veramente inserire là dentro, che forse è il luogo deputato per questo, come sarebbe il luogo deputato anche per parlare dei flussi minimi e di zone non idonee. Visto che il piano ormai è in ritardo, ritardo per ritardo, tanto vale inserire tutto dentro e fare una bella misura organica che tenga conto di queste cose.
Comunque, a nome del gruppo ALPE, comunico che noi sosterremo questa mozione.
Presidente - Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Per riaffermare il voto di astensione della maggioranza, ma anche per evidenziare in replica alcune suggestioni emerse dai vari interventi.
Noi non ne possiamo nulla se i produttori non si sono presentati in Commissione. Stiamo lavorando, laddove c'è una componente pubblica, affinché si vada nella direzione di avere maggiore trasparenza e dati da poter gestire. Come ben sapete, l'anno scorso Assoidroelettrica fece un ricorso che perdemmo, e quindi si dovette ritornare sulla moratoria, sulle sanzioni; si dovette ritornare a rivedere tutto. Per evitare di avere e incrementare ulteriori contenziosi, credo sia accettabile poter dire che a febbraio potremo fare valutazioni più attente con tutte le carte sul tavolo. Mi fa piacere che si sia evidenziato e sottolineato che ci sono anche buone pratiche.
Mi viene solo da dire una cosa: avevate sette mesi per poter lavorare in quella direzione, e mi sembra pure che qualcuno si sia lamentato del fatto che una parte del piano si è bloccata, così come anche tutte le altre pratiche sono rimaste ferme.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Restano; ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Per dichiarazione di voto e per rispondere a quanto detto poc'anzi dall'Assessore.
Anche noi ci asterremo su questa proposta. È vero, avevamo sette mesi, ma lei ha avuto tanti anni e non l'ha fatto. Se la gente non si presenta in Commissione è un'anomalia, ne prendiamo atto, ed è proprio per questo che va fatto qualcosa. Il regolamento e le buone pratiche non sono norma di legge, non sono cogenti e si potrà sempre fare ricorso. Noi le chiediamo pertanto di fare una norma cogente.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin; ne ha facoltà.
Bertin (GM) - Come evidenziavo nell'intervento precedente, c'è assolutamente la disponibilità se si vogliono prolungare i tempi. Se trenta giorni si ritengono troppo brevi per i lavori intrapresi con TERNA si può anche allungare il tempo, ma bisogna comunque chiudere questa cosa. Pertanto se c'è la disponibilità ad allungare i tempi, va bene, la modifichiamo e non ci sono problemi, altrimenti questa mozione viene mantenuta. Le polemiche su chi vuole o non vuole fare qualcosa lasciano il tempo che trovano. Personalmente sono del tutto disinteressato a queste piccole contese sul passato.
Presidente - Non ci sono altri interventi, quindi possiamo procedere con la votazione.
La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 32
Votanti : 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 19 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Nogara, Péaquin, Perron, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin)
Il Consiglio non approva.