Oggetto del Consiglio n. 3083 del 6 dicembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3083/XIV - Disegno di legge: "Disposizioni in materia di società partecipate dalla Regione. Modificazioni di leggi regionali".
Rosset (Presidente) - Punto n. 40.01. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il collega Testolin, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Il presente disegno di legge dal titolo: "Disposizioni in materia di società partecipate dalla Regione. Modificazioni di leggi regionali", reca modificazione alle seguenti leggi regionali: legge regionale 16 marzo 2006, n. 7; legge regionale 20 dicembre 2010, n. 44; legge regionale 19 dicembre 2014, n. 13; legge regionale 14 novembre 2016, n. 20 e legge regionale 21 dicembre 2016, n. 24, nonché la legge regionale 25 maggio 2017, n. 7.
Con particolare riferimento alle disposizioni in materia di società partecipate della Regione, il disegno di legge si prefigge di armonizzarle e di renderle maggiormente coerenti con il quadro normativo statale e, in particolare, con il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, entrato in vigore successivamente alla legge regionale n. 20/2016 e da ultimo aggiornato dal decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100 e con le disposizioni contenute nel decreto legislativo del 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici), anch'esso recentemente aggiornato dal decreto legislativo 19 aprile 2017, n. 56. Le modifiche concernenti la legge regionale n. 20/2016 sono, in particolare, dirette a ridurre gli elementi di incertezza interpretativa e di sovrapposizione con altre normative statali ed europee emersi nel primo anno di applicazione, che hanno inciso, come rappresentato in sede di audizione da diverse società, sull'operatività gestionale, imponendo oneri e adempimenti che non sempre si conciliano con l'attività da loro espletata. Il presente disegno di legge, frutto, dopo l'approvazione dell'iniziativa da parte del Governo regionale, di un'attenta e costruttiva analisi da parte dei commissari e di un confronto sia con l'Esecutivo che con gli operatori destinatari della normativa stessa, si compone di sette articoli.
L'articolo 1 reca modificazioni agli articoli 8, 14 e 15 della legge regionale n. 7/2006. In particolare, l'articolo 14 prevede il mantenimento, in considerazione del rapporto di delegazione organica esistente tra la Regione e la società finanziaria, detentrice di numerose partecipazioni in gestione speciale, nell'ambito del consiglio d'amministrazione del dirigente di raccordo tra la Regione, socio unico, e la società per l'esercizio del cosiddetto "controllo analogo". Le ulteriori modificazioni si rendono necessarie per adeguare la disciplina dei compensi del collegio sindacale alle nuove disposizioni dettate in materia dal decreto legislativo n. 175/2016.
L'articolo 2 reca modificazioni agli articoli 5 e 10 della legge regionale n. 44/2010 per coordinare la legge istitutiva della società di servizi al decreto legislativo n. 175/2016. In particolare, considerate le disposizioni in materia di organo amministrativo di cui all'articolo 11, comma 2, del citato decreto, dove per le società a controllo pubblico è previsto di norma un amministratore unico, si prevede la possibilità che l'organo di amministrazione sia anche monocratico, oltre che - come ad oggi previsto - collegiale, ma con soli tre componenti. Infine, per rendere più efficiente la struttura amministrativa della società di servizi, si ampliano le opportunità di distacco di personale dalla Regione alla società, prevedendo la possibilità di distaccare personale anche con qualifica dirigenziale.
L'articolo 3 modifica l'articolo 13 della legge regionale n. 13/2014 (legge finanziaria 2015/2017), istitutivo della stazione unica appaltante per la Valle d'Aosta, ampliando il preesistente elenco dei soggetti che possono convenzionarsi alla SUA, così come stabilito dal comma 2 bis dell'articolo in modifica anche con le "società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione". Tale modifica consentirà alle società controllate, che siano organismi di diritto pubblico o che siano tenute, in conformità alla normativa vigente, all'applicazione delle norme sugli appalti pubblici, di avvalersi, tramite apposita convenzione, della stazione unica appaltante per la conduzione delle procedure di gara in materia di lavori e di servizi afferenti all'ingegneria e all'architettura.
L'articolo 4 reca modificazioni agli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 7 e 8 della legge regionale n. 20/2016. Dopo il comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale n. 20 è aggiunto il comma 1bis, che introduce una clausola di salvaguardia che, tenuto conto delle peculiarità del settore in cui opera, esclude la società controllata Aosta Factor S.p.A. dall'ambito di applicazione della predetta legge. Coerentemente con il decreto legislativo n. 175/2016, si prevede, per le società controllate direttamente e indirettamente dalla Regione, di indicare gli obiettivi sul complesso delle spese di funzionamento, ivi comprese quelle per il personale. Al comma 6 dell'articolo 2 si introduce l'esonero per le società funiviarie dal presentare al Presidente del Consiglio e a quello della Regione, entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, una relazione inerente la gestione economico-finanziaria e i risparmi di spesa relativi all'esercizio precedente. In relazione ai compensi degli organi di amministrazione e controllo, nonché del personale dipendente, si definisce con maggiore dettaglio la composizione del trattamento economico, prevedendone la cumulabilità con l'indennità di risultato e con eventuali fringe benefit, confermando il limite massimo - peraltro inferiore a quello ad oggi stabilito dal decreto per chi percepisce emolumenti da enti e società pubbliche - ed esplicitandolo come trattamento lordo omnicomprensivo, in armonia con il decreto legislativo n. 175/2016, e inserendo una norma di raccordo diretta all'adeguamento eventuale dei compensi, una volta emanato il decreto di parametrazione per fasce e categoria di società previsto dall'articolo 11, comma 6, del Testo unico. Alla luce delle nuove disposizioni in materia di contratti pubblici, con particolare riferimento agli affidamenti sotto la soglia di rilevanza comunitaria, è stato rivisto l'articolo 7, prevedendo per tutte le società controllate direttamente ed indirettamente dalla Regione che fermi restando, ove applicabili, gli obblighi derivanti dal Codice dei contratti pubblici, siano pubblicati in apposita sezione del sito istituzionale della società, nonché della Regione o di Finaosta, gli esiti degli affidamenti di forniture, servizi e lavori di importo superiore ad euro 5 mila, IVA esclusa, indicando per ciascuno di essi la procedura utilizzata, il valore stimato dell'affido, il numero di ditte invitate o interpellate, il criterio di aggiudicazione, il soggetto affidatario e l'importo contrattuale effettivo. Le modifiche apportate all'articolo 8, infine, precisano, anche alla luce delle linee guida ANAC n. 7 relative agli affidi a società in house e aggiornate al 20 settembre 2017, i contenuti dei documenti relativi al controllo analogo e definiscono la modalità per l'esercizio del controllo analogo congiunto.
L'articolo 5 reca un'integrazione all'articolo 27 della legge n. 24/2016 prevedendo in tema di partecipazioni societarie regionali strategiche il consolidamento patrimoniale della società Monterosa S.p.A. attraverso un aumento del capitale sociale pari ad euro 16,1 milioni, finalizzato al finanziamento delle spese di investimento per la sostituzione dell'impianto di prima categoria Champoluc/Crest.
L'articolo 6 reca modificazioni alla legge regionale n. 7/2017, prorogando dal 31 dicembre 2017 a tutto il 31 dicembre 2018 l'autorizzazione alla Regione, per il tramite di Finaosta S.p.A., a concedere a mezzo di fideiussione una garanzia nel limite massimo di 7,2 milioni di euro a sostegno dell'attivazione di nuovi affidamenti bancari per l'attuazione del piano di ristrutturazione aziendale del Casino de la Vallée S.p.A..
L'articolo 7 reca infine le disposizioni transitorie e finali.
Prima di concludere la relazione di questo disegno di legge, mi preme ringraziare per la collaborazione, oltre al personale del Consiglio e della Giunta, che ci ha, con la propria professionalità, supportato operativamente e tecnicamente nella stesura del provvedimento, anche tutti i colleghi commissari che hanno voluto attivamente partecipare alla scrittura di questa norma. Ci terrei inoltre a sottolineare la fattiva collaborazione garantita dal Governo regionale, che si è a più riprese reso disponibile con i suoi rappresentanti e le sue strutture per un confronto costruttivo, finalizzato al miglioramento complessivo del testo originariamente trasmesso in commissione. Un ringraziamento va poi ai rappresentanti delle società auditi in commissione e che con i loro interventi hanno permesso di meglio comprendere le difficoltà applicative che la stesura originaria della norma poneva nell'espletamento della normale operatività societaria.
Sicuri che questo disegno di legge possa contribuire a migliorare la struttura normativa originaria, siamo tuttavia convinti che, così come peraltro segnalato da alcuni interventi espressi dai rappresentanti delle società audite, ci siano ancora margini di miglioramento per riuscire a far collimare le giuste esigenze di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa, oltre ai doverosi obiettivi di efficienza e di imparzialità delle attività esercitate dalle società con l'altrettanto legittima necessità di queste ultime di non vedersi appesantire il proprio lavoro in termini di duplicazione degli adempimenti e di penalizzazione sul fronte della flessibilità e dell'efficacia operativa, necessaria, se non indispensabile, soprattutto per quelle società che, pur a partecipazione pubblica, hanno bisogno di elementi di distinzione che assicurino loro un confronto autonomo e responsabile con il libero mercato e con le sue regole.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Il nostro gruppo ha seguito attentamente la modifica della legge n. 20/2016, una legge che abbiamo voluto fortemente e che da diversi mesi in questo Consiglio abbiamo avuto modo di analizzare e verificare che si dovevano portare dei correttivi all'impianto, alle regole del gioco. In questo mese in commissione consiliare - e ringrazio il collega Testolin per il lavoro fatto a livello di commissione - abbiamo avuto modo di verificare che se la volontà del legislatore è quella di creare nuove regole del gioco, sapendo perfettamente che le società partecipate e controllate sottostanno a delle regole macro (soprattutto il decreto legislativo n. 50/2016), ma che dal nostro punto di vista non erano sufficienti a garantire quelle pari opportunità al mondo aziendale, al mondo societario, al mondo degli artigiani valdostani. Detto questo, il nostro compito principale è proprio quello di fare delle leggi, di legiferare in materia, dove ci sono delle mancanze.
Interessanti le audizioni che abbiamo fatto. Ho detto più volte in quest'aula che i dirigenti delle aziende, dei consigli d'amministrazione, di Finaosta stessa hanno altro ruolo rispetto al nostro, che è quello di modificare degli impianti, delle regole, se non sufficienti... come dire? se il perimetro deve essere allargato o ristretto.
Le principali modifiche che abbiamo voluto porre e che abbiamo portato anche in commissione come gruppo per modificare - noi crediamo - in meglio questo disegno di legge sono principalmente sei: la prima, si vanno finalmente a declinare bene gli obblighi di tutte le società partecipate, controllate regionali per quanto riguarda l'articolo 7, che cosa dovranno fare le aziende a partecipazione pubblica nel momento in cui prevedono che ci sia una pubblicazione su apposita sezione sul sito istituzionale per quanto riguarda gli esiti e gli affidamenti di forniture, servizi e lavori e si va ad inserire e a codificare bene che, per ciascuno di essi, la procedura deve essere identificata e quindi espressa la procedura utilizzata, il valore stimato, l'affido, il numero delle ditte invitate o interpellate e il criterio di aggiudicazione. Questo porterà un obbligo da parte di tutte le aziende, non appesantiremo sicuramente il lavoro di queste aziende, ma l'obiettivo finale è che la comunità valdostana deve sapere e deve conoscere. La soglia dei 5 mila euro, secondo noi, secondo me, è stata equa e giusta, in modo che la comunità tutta sappia come vengono utilizzate le risorse pubbliche.
La seconda grossa modifica di questo disegno di legge è che ci sarà la possibilità per le aziende partecipate e controllate di avvalersi, per il tramite dell'apposita convenzione, della Stazione unica appaltante per la conduzione delle procedure di gara. È una possibilità, è una nuova finestra e questa, dal nostro punto di vista, potrà essere utilizzata se irrobustita, perché ad oggi non ha tutte quelle competenze e soprattutto quella forza per dare delle risposte puntuali.
Terzo elemento di modifica sostanziale: si va a specificare meglio e a definire meglio con maggior dettaglio la composizione del trattamento economico, prevedendone le indennità di risultato e gli eventuali fringe benefit. Si vanno a chiarire delle criticità che in questi mesi non erano così chiare. Per quanto riguarda invece l'articolo 5, c'è una modifica fatta per quanto riguarda le assunzioni di personale nelle aziende, dove "le società controllate, direttamente e indirettamente, con propri regolamenti pubblicati in apposita sezione, Regione e Finaosta, con criteri e modalità per il reclutamento del personale, nel rispetto dei principi anche di derivazione europea di trasparenza. I predetti regolamenti sono trasmessi alla competente commissione consiliare". Un passo avanti quindi anche per quanto riguarda l'articolo 5.
Oltre a queste quattro sostanziali modifiche, che vengono fatte e che vanno nella direzione auspicata dal legislatore; ripeto: non tutti i responsabili delle aziende la vedono come il legislatore, ma noi abbiamo un ruolo completamente diverso. L'articolo 5 di questa modifica è un articolo molto robusto e molto pesante: è quello che va a finanziare la Monterosa S.p.A. e a consolidare il patrimonio societario attraverso un aumento di capitale sociale per 16,1 milioni di euro. Questa modifica di legge è pesantissima sia nella forma che nella sostanza anche di natura economica. I quattro elementi principali che ho detto prima quindi vanno nella direzione da noi auspicata e più chiara. Tra 20-25 giorni le aziende saranno obbligate a dare corso a quella pubblicità e l'articolo 5, invece, va ad impegnare parecchie risorse pubbliche per un aumento di capitale per il rifacimento della Champoluc/Crest.
Sesto elemento, sempre di peso e politico, è quello di prorogare la fideiussione al 31 dicembre 2018. C'è un piano approvato da questo Consiglio a maggio, la strada intrapresa era alternativa: quella di dire ci deve essere a monte un piano, a sostegno del quale ci deve essere un disegno di legge in base al raggiungimento dei risultati; l'articolo 6, la modifica che viene fatta, creerà le condizioni all'azienda Casa da gioco di poter creare meglio le condizioni per poter attuare il piano di ristrutturazione aziendale, mantenendo sempre il disegno di legge approvato a maggio, a sostegno di un piano di ristrutturazione che non va a mettere sul tavolo del denaro pubblico, ma subordinato a dei risultati, subordinato ad un equilibrio economico-finanziario, subordinato all'andamento, subordinato a dei risultati, quindi un cambio di passo, un cambio di mentalità, un cambio anche di visione.
Queste modifiche così importanti e robuste ci hanno obbligato direttamente, come forza, come gruppo ALPE, a metterci la faccia. L'abbiamo messa un anno fa sulla modifica di questa legge; l'abbiamo messa nel momento in cui ci siamo assunti delle responsabilità enormi in un'azienda, delle cui difficoltà probabilmente la comunità valdostana non era al corrente e oggi ci ha dato la possibilità di poter presentare in commissione delle modifiche importanti in modo da raggiungere quell'obiettivo, di legiferare delle leggi giuste che vadano in una certa direzione, ma che soprattutto creino le condizioni di pari opportunità per la comunità valdostana, per le aziende valdostane e anche per nuova occupazione e posti di lavoro. Questa è un po' la filosofia che ci ha portati a lavorare come gruppo ALPE su questo disegno di legge, a sostenerlo, a modificarlo e a guardare ad un futuro diverso per quanto riguarda la mission, la visione e soprattutto la gestione delle aziende partecipate e controllate.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Fabbri, ne ha facoltà.
Fabbri (UVP) - Questo disegno di legge n. 120 si ripropone di rivisitare, migliorare e correggere delle difficoltà e delle discrasie su alcune leggi regionali che nel frattempo sono state anche sottoposte a modifiche da parte di leggi dello Stato, particolarmente però è incisivo su quel decreto-legge n. 20/2016. Se risaliamo alla genesi di questo decreto-legge n. 20, a cui si rivolge principalmente questo disegno di legge che stiamo esaminando, non possiamo non ricordare come abbia recepito un'esigenza profondamente sentita da tutto Consiglio regionale, e non solo dal Consiglio regionale: un decreto che voleva fare chiarezza e porre fine anche a dei dubbi reali, o supposti, su alcuni aspetti che erano stati criticati e criticabili nella gestione delle partecipate. Un decreto-legge che ha avuto un iter molto lungo, anche perché si è intrecciato con le nuove disposizioni di legge che provenivano dallo Stato, ma che alla fine si è concluso con una legge condivisa dalla quasi totalità del Consiglio.
Essendo questa una legge complessa e che interveniva con determinazione e incisività nella gestione delle partecipate, ha portato necessariamente con sé alcune difficoltà sia applicative che interpretative, che oggi con questo nuovo decreto-legge cerchiamo di correggere e di migliorare. Nella sua struttura e nella sua incisività ha ben illustrato il relatore e altrettanto bene ribadito il collega Chatrian, queste difficoltà a cui si cerca di porre rimedio anche attraverso le obiezioni e i suggerimenti di chi queste società gestisce.
Abbiamo sentito nelle audizioni come questi dirigenti abbiano una difficoltà effettivamente maggiore rispetto agli altri, perché devono conciliare la chiarezza e le disposizioni del pubblico con il raffronto con il mercato, ora noi ascoltando le loro istanze, abbiamo cercato di porre rimedio a questi problemi. Naturalmente sono state anche fatte delle modifiche ad altri decreti-legge, come detto dal relatore.
In legge poi si inseriscono due importantissimi provvedimenti che, a nostro avviso, permetteranno a due nostre fondamentali società di affrontare e programmare il loro sviluppo futuro, uno sviluppo che ci auguriamo essere di grande utilità per tutta la nostra regione. Per queste ragioni l'Union Valdôtaine Progressiste voterà favorevolmente a questo progetto di legge.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Il disegno di legge n. 120 è importante, tratta la materia delle società partecipate e in particolare si pone l'obiettivo di uniformare la normativa regionale alle disposizioni dello Stato. Disposizioni che in questi due anni sono cambiate sotto diversi aspetti, perché la legge Madia è stata modificata, così come il Codice degli appalti ha subito delle modificazioni nel 2016 e nel 2017. È un disegno di legge che propone delle modifiche su diverse leggi regionali, a partire dalla legge istitutiva di Finaosta, per introdurre la possibilità di mantenere un dirigente della Regione nell'organo di amministrazione per poter esercitare al meglio il controllo analogo introdotto dalla normativa nazionale; la modifica alla legge n. 44/2010 in tema di società di servizi, che prevede il distacco del personale regionale, ma anche di eventuali dirigenti in una società che è poco strutturata e che ha la necessità di irrobustire la sua struttura funzionale. È importante anche la modifica alla legge n. 20/2016, che tratta il consolidamento patrimoniale della Monterosa con un aumento di capitale per consentire l'ammodernamento dell'impianto funiviario Champoluc/Crest.
Il nocciolo di questa iniziativa legislativa è la modifica alla legge n. 20/2016 che tratta di trasparenza, di rafforzamento del contenimento dei costi, della razionalizzazione delle spese delle società partecipate, approvata lo scorso mese di novembre, quindi a un anno dalla sua approvazione la legge n. 20/2016 ha avuto la necessità di essere aggiornata. A questo aggiornamento abbiamo lavorato come Governo sin da quest'estate; il lavoro è stato completato dal Governo attuale anche attraverso il contributo del percorso fatto in II Commissione.
Credo sia stato un percorso importante, perché è stato fatto il punto della situazione su questa legge andando a cercare di apportare le migliorie alle problematiche emerse nella gestione in questo primo anno di applicazione. In particolare, possiamo evidenziare in termini di positività la ridisciplina del tema delle remunerazioni agli amministratori. È stata fatta chiarezza sugli emolumenti e i trattamenti lordi annui commisurati a quelli della Presidenza della Regione. Oltre a questa modifica, degna di segnalazione anche in tema di trasparenza il dare evidenza alle acquisizioni di forniture di servizi e di lavori delle società per tutti gli importi superiori ai 5 mila euro, dare evidenza attraverso la pubblicazione dei risultati sui siti istituzionali, quindi questo anche per dare conto ai cittadini valdostani e agli operatori economici delle attività poste in essere dalle società.
Abbiamo fatto un percorso importante in commissione, dove ci siamo confrontati con i rappresentanti delle società partecipate. È vero che alcuni di essi hanno espresso alcune perplessità in relazione agli obiettivi che la politica ha cercato di conferire ai gestori delle società, perché da una parte questa richiesta di trasparenza, di pari opportunità sicuramente porta degli oneri aggiuntivi a chi si trova tutti i giorni a dover gestire delle pratiche. È del tutto evidente che si tratta di società a capitale pubblico e quindi la trasparenza ha un costo, che deve però essere sopportato, perché i cittadini valdostani ci chiedono di avere l'informazione su quello che succede nelle società, così come quello che succede nella Regione, ma gli imprenditori che operano quotidianamente è giusto che abbiano le pari opportunità per poter affrontare con le loro aziende anche questo tipo di offerta che proviene dalle società partecipate.
Io credo che ci saranno ancora delle occasioni sicuramente in futuro di intervento su questa materia, perché è una materia assoggettata ad un'evoluzione continua, però questo è un passo avanti rispetto alla situazione antecedente, alla luce dell'esperienza fatta e riteniamo che, con il contributo di tutti, siamo comunque riusciti ad ottenere un obiettivo positivo che va nell'interesse generale della collettività valdostana.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Solo per dire due parole rispetto alla modifica della legge n. 20, quindi a questa legge presentata dal Governo e sostenuta da tutti i gruppi, tranne il nostro, almeno così mi sembra.
Cosa è accaduto con la legge n. 20 e cosa accade con questa. La legge n. 20 non è stata votata dal sottoscritto, perché la ritenevo troppo blanda. Una legge che di fatto non risolveva i problemi di assunzioni familistiche, piuttosto che di incarichi di consulenza o acquisti di servizi di beni e forniture fatti alla "come venivano". Allora "facciamo una legge che cerca di risolvere questo problema". Fatta la legge, però, non ho visto grosse variazioni. Adesso pubblicano, adesso fanno quello che dovrebbero fare, ma poi non è neanche vero questo, perché da quando è entrata in vigore la legge, c'è dovuta essere una delibera che spiegasse come applicare la legge, perché parrebbe non essere stata chiara come legge. Ancora oggi quindi vedo che certe cose non vengono fatte dalle società partecipate, nonostante questa legge che adesso modificate, il che fa venire un bel ragionamento, un bel discorso in testa. Mi sembra di aver capito anche dalle audizioni che le partecipate non vogliono questa legge, loro vogliono gestire come credono e come meglio possono. Per farvi un esempio su come funziona, è uscito un bando sul sito di CVA per assumere un ingegnere e sul sito della Regione non c'è il rimando che ci dovrebbe essere. C'è quindi sul sito di CVA, sul sito della Regione nella sezione "assunzioni" non c'è, ma in fondo scade solo il 15, oggi è il 6, quindi magari fra qualche giorno apparirà.
L'altra cosa che succede e che abbiamo avuto modo di vedere è che, per esempio, le assunzioni attraverso le agenzie interinali non sono normate, di conseguenza vengono fatte come meglio si crede e abbiamo avuto degli esempi, di cui abbiamo discusso largamente anche in questo Consiglio. Le forniture sappiamo benissimo che vengono fatte (per esempio al Casinò), chiedendo semplicemente degli inviti a proporre dei prezzi e poi si sceglie chi si vuole. Dall'altra parte vediamo che le società partecipate - io ho seguito con attenzione i lavori della commissione - vengono e si lamentano del fatto che ci sono troppe cose da fare, è addirittura un lavoro enorme andare a pubblicare gli impegni che vengono dati. È una cosa da cinque minuti: si prende un foglio Excel, lo si mette on line e si aggiunge una riga ogni volta che si dà un lavoro a qualcuno ed è un lavoro difficilissimo, complicatissimo, talmente oneroso che le società sono talmente oberate dal lavoro che non possono farlo.
Altra cosa divertente è poi la riservatezza. L'esempio è stato meraviglioso: se noi acquistiamo un gatto delle nevi ad una certa cifra, poi non va bene, perché se questi signori che ce lo vendono lo vanno a vendere in Trentino, in Trentino vedono a quanto lo abbiamo comprato, quindi dobbiamo tutelare chi ci vende il gatto. Sarà un problema di chi ci vende il gatto, mica il nostro! Pare invece che sia un problema. A volte facciamo delle leggi che dovrebbero risolvere i problemi, in realtà non risolvono nulla, perché nella sostanza non risolvono nulla: si possono comunque assumere le persone che si vogliono, si possono dare gli affidi a chi si vuole, perché basta sistemare le regole come uno può gestire e poi si fa. Si possono per esempio spezzettare gli appalti, com'è successo - non era una partecipata, era un'associazione, ma non fa una grande differenza - e quindi fare in modo che si stia sotto soglia, quando poi in realtà il lavoro supera la soglia, quindi dovresti fare altri tipi di lavori, ma di questi esempi ne avremmo tantissimi.
Siamo qui per fare una cosa che dovrebbe sistemare una cosa che non va, ma non affrontiamo il reale problema. Se ci sono gli amministratori che non si attengono alle regole, gli amministratori di queste società dovrebbero essere puniti in qualche modo, invece noi facciamo tante belle leggi che poi non vengono rispettate e gli amministratori non subiscono nulla. È ovvio che non le rispettino. Che senso ha rispettare una legge quando io poi so già che, se non la rispetto, non mi accade niente, anzi? Non va così, secondo me. È una legge inutile. Continuo a sostenerlo. Pubblichiamo, facciamo vedere. Sapete se è cambiato qualcosa in giro? È cambiato tutto? Adesso c'è libertà di trattamento, parità, stesso livello tra le varie associazioni, tra le varie società che partecipano? Non c'è. Vuol dire che è una legge inutile. Vuol dire che anche questa la voterete, vi ammanterete del fatto che avrete maggiore trasparenza, maggiore equità quando in realtà non è così.
Quello che poi mi fa ancora più riflettere è che, assodato il punto che gli amministratori non rispettano le leggi e non subiscono nulla, poi sono anche capaci di venire qui in commissione a dirci che la maggioranza approva delle leggi che non vanno neanche tanto bene. Questi Signori nominati da voi come si permettono di fare certi passaggi? Loro fanno il lavoro, ma lo fanno pagati da noi. Forse dovrebbero dirci esattamente quali sono le modalità per evitare certi problemi. Spiegarci che cosa vorrebbero esattamente, perché non basta dire: "vogliamo le mani libere di poter fare quello che vogliamo", quello l'hanno avuto fin troppo fino adesso. Poi tra di loro neanche si parlano, è stato emblematico il caso delle società di impianti a fune che quando ho chiesto banalmente: "quando è stata approvata la prima legge l'anno scorso a Finaosta gliele avete dette queste cose?", insomma dipende da Finaosta... la risposta è stata: "sì gliele abbiamo dette". Quando però io ho ascoltato l'audizione di Finaosta ai tempi, a parte la questione francese, dei dipendenti delle società degli impianti a fune, non è venuto fuori null'altro; pertanto o non se le leggono, oppure sapevano già di non doverle rispettare, oppure c'è una mancanza di gestione o di comunicazione tra i vari gruppi, il che è ancora peggio.
Qualcuno dirà: "è facile per te dire così perché sei all'opposizione e non ti devi assumere responsabilità, sputi quello che devi sputare addosso a tutto e va bene così". Permettetemi ancora un passaggio. Non è proprio così, io vi sto dicendo un'altra cosa: vi sto dicendo che vi voterei volentieri una legge che risolvesse i problemi nel concreto, non che fa finta, non è che non voglio le responsabilità, io le responsabilità me le prendo. Facciamo una legge seria, mettiamo delle punizioni, o anche degli allontanamenti eventualmente per chi non si attiene alla legge, mettiamo delle regole per le assunzioni interinali, rendiamo obbligatori e trasparenti tutti gli affidi seri e mettiamo dei metodi di rotazione delle aziende seri e concreti e io ve la voto; le leggi pro-forma non ve le voto, tutto qua, vorrei che rifletteste un pochettino su questo.
Non mi addentro nella questione dei 16 milioni da dare alla società Monterosa, perché quello sarebbe oggetto di discussione ancora più lunga, che è sempre all'interno di questo DL. La funivia andava fatta sicuramente e io sono già stato critico in un'interpellanza rispetto alle modalità, continuo ad esserlo, però l'avete messa lì dentro, motivo in più per non votarla per me.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - È inutile negare che la legge n. 20 è stata una legge che ha portato la politica a confrontarsi per davvero tanto tempo, poi è stata approvata questa legge che regolamenta il discorso delle società partecipate, soprattutto legate alla trasparenza, partecipate o controllate dalla Regione ed è stato comunque un passo avanti. Forse questa legge n. 20 ha pagato il noviziato, nel senso che, come tutte le leggi nuove, è chiaro che alcuni correttivi vanno visti. È importante perché soprattutto in questo momento in cui le risorse sono davvero limitate, quando si parla di risorse pubbliche, di società partecipate o controllate, se ci va oculatezza nell'amministrare qualunque risorsa pubblica, motivo in più quando si parla di società che il più delle volte vivono o sono totalmente partecipate, o sono in house, per cui sono a capitale totalmente pubblico, per cui è assolutamente necessaria quella attenzione, quella trasparenza che dovrebbe essere un fattore comune di chi fa pubblica amministrazione, ma che nel caso delle società partecipate deve avere un'attenzione particolare, un valore particolare. Questo anche legato al fatto di cosa si sta vivendo in questo momento in alcune di queste società, che di fatto non hanno dimostrato appieno quel valore aggiunto per cui erano nate; non hanno dimostrato appieno quella trasparenza, quella correttezza, quella gestione per cui qualcuno richiamava la "casa di vetro". Io ricordo sempre che comunque, per avere accesso agli atti, abbiamo dovuto aspettare una sentenza del tribunale, per cui la partenza non è stata delle più felici e questo era un tentativo - io penso - corretto per andare nella giusta direzione.
Detto questo, io volevo anche ringraziare il Presidente della commissione, perché c'è stato un confronto serrato, ma devo dire che, anche grazie alla disponibilità dimostrata dal Governo, alla sapiente regia di chi ha gestito la commissione, alcuni passaggi, alcuni correttivi condivisi dalla quasi totalità dei partecipanti a queste commissioni sono stati recepiti. Vedo pertanto assolutamente con favore il fatto che sia stato inserito per gli enti pubblici dipendenti dalla Regione, società da questa controllate direttamente o indirettamente, le associazioni, le fondazioni e i consorzi (già previsto) da essi costituiti che possono avvalersi della SUA. È un passaggio importante, perché la SUA è in questo momento la Stazione Unica Appaltante, a cui devono fare riferimento tutti i soggetti pubblici (Regione, Enti locali) e, quando si tratta di società che vivono di trasferimenti e di risorse pubbliche, era davvero poco comprensibile il motivo per cui non si potessero avvalere di questa stazione unica appaltante. Qualcuno ha detto: "la stazione unica appaltante ha qualche problema o comunque ha dei carichi di lavoro importanti". Se la stazione unica appaltante deve essere supportata, deve essere rivista nel suo funzionamento, va rivista la stazione unica appaltante, ma non può essere motivo di non usufruire della stessa anche in queste società, pertanto ho molto piacere che questo emendamento che abbiamo presentato sia stato recepito, come peraltro il discorso di mantenere la pubblicazione a 5 mila euro, invece che i 10 mila precedentemente.
Vi è poi un passaggio che mi è particolarmente caro, perché ritenevo assolutamente inaccettabile, incomprensibile, perché quando parlavamo di limitazione di conferimento degli incarichi, il testo originario prevedeva che gli incarichi nelle società partecipate non sono fra loro cumulabili, nel primo testo usciva fuori "direttamente", per cui quel "direttamente" significava che la sfera delle partecipate in orbita Finaosta sarebbe stata esclusa da questo scenario e ci pareva veramente un incidente di percorso, che è stato corretto e ho apprezzato che sia stato fatto, perché non vediamo la differenza tra le società partecipate direttamente o meno.
Altro aspetto importante è che sia stato recepito il fatto che queste società debbano pubblicare, fare una relazione inerente la gestione economico-finanziaria sull'esercizio precedente nei sei mesi dall'approvazione del bilancio. Per quanto ci riguarda, rimangono alcuni aspetti che chiaramente quando tratteremo gli emendamenti uno a uno, avrò la possibilità di illustrare più nel dettaglio, però nel contesto generale per noi rimangono, come Gruppo Misto, alcuni elementi che sono davvero per noi fondamentali: il primo è che noi riteniamo che, al di là della facoltà che avranno queste società di usufruire della stazione unica appaltante della Valle d'Aosta, noi chiediamo che, quando si tratta di realizzare lavori oggetto di finanziamenti regionali di importo superiore a 1 milione di euro, le società di cui al comma 2 - quelle che si avvalgono della stazione unica appaltante - siano obbligate ad avvalersi della stazione unica appaltante, perché ormai viviamo quotidianamente le difficoltà che ci sono in merito al discorso degli appalti e avvalersi della stazione unica appaltante non significa che chi ha professionalità all'interno di queste società non possa avvalersi di queste professionalità. Qualcuno ci diceva: "abbiamo ingegneri, per cui il progetto di massima, l'elaborazione progettuale la facciamo al nostro interno"; per fortuna, viva se riuscite a farlo al vostro interno, un discorso è la fase progettuale, altro discorso è la fase della stazione unica appaltante. Questo per dire che noi riteniamo che, quando si tratta di denaro pubblico, debba esserci questa trasparenza.
Mi ha fatto particolarmente piacere che l'ingegnere Rocco, che si occupa di stazione appaltante, all'atto della sua audizione alla domanda: "qual è la situazione in questo momento?" abbia risposto - e lo diceva secondo me con giusto orgoglio -: "in questo momento nella stazione unica appaltante non sono emersi fatti di appalti gestiti in maniera poco trasparente". Uso il termine "poco trasparente" ma, secondo me, è importante che filtri questo passaggio. Quando si dice che è denaro pubblico, bisogna fare molta attenzione a come si gestiscono questi appalti, molta attenzione al fatto di come eventualmente possono essere scelte locali strumentalizzate a volte, o magari anche oggetto di voci, che a volte, nostro malgrado, in fase di verifica o di assegnazione dei lavori vengono confermate, non c'è nulla di peggio che avere degli spifferi che poi vengono confermati. Questo per noi è un passo assolutamente importante, e questo è l'emendamento n. 1.
Vi è poi l'emendamento n. 4, in cui tenuto conto che pare ci siano alcuni paletti legati all'effettiva possibilità di percorrere questa via, noi abbiamo presentato un secondo emendamento (alternativo), che prevede che, in merito ai lavori finanziati con i 16,1 milioni la Monterosa Ski - in questo caso è una norma ad hoc per la Monterosa Ski che è legata a questo finanziamento e che non vorremmo fosse legato ad una società sola, ma ad un concetto generale - si avvale della SUA.
C'è un altro emendamento per noi molto importante a cui teniamo: "il trattamento economico annuo lordo omnicomprensivo per quello che riguarda la parte variabile dei dirigenti, dei dipendenti delle società controllate, direttamente o indirettamente, dalla Regione non può essere superiore al 90 percento del trattamento indennitario del Presidente della Regione". Noi l'abbiamo alzato dal 70 al 90 proprio perché riteniamo che, così com'è scritta, se per la parte legata al consiglio d'amministrazione o che, c'è un limite legato all'indennità del Presidente, ma con due paletti: uno legato al riconoscimento fisso e l'altro alla variabile del 40 (70/40) con il limite del trattamento della pensione, per quello che riguarderebbe i dirigenti e i dipendenti, non ci sarebbe questo limite, per cui il rischio sarebbe che la componente legata al risultato sia quasi inesistente, quasi nulla. Noi vorremmo che ci fosse almeno la possibilità di fissare un tetto in cui comunque la parte variabile sia una parte importante. Altrimenti è vero che qualcuno ci dice che ci sono i contratti che vanno rispettati, però tenuto conto che nei contratti la parte variabile è minimale, non vorremmo che alla fine a tutti venga riconosciuto quasi il 100 percento del trattamento indennitario del Presidente della Regione.
C'è poi un altro emendamento per noi assolutamente fondamentale: quello che fissa il discorso delle modalità di assunzione del personale di queste società. "Le società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione disciplinano, con propri regolamenti pubblicati in apposita sezione dedicata del sito istituzionale della Regione o di Finaosta e della società, le modalità per il reclutamento del personale, nel rispetto dei principi, anche di derivazione europea, di trasparenza, pubblicità e imparzialità", qui finisce il testo originario, è stato poi aggiunto dalle proposte di modifica condivise da parte della commissione: "i predetti regolamenti sono trasmessi alla competente commissione consiliare". È palese che per noi non è sufficiente questo, noi chiediamo che sia aggiunto anche: "la Giunta regionale stabilisce con propria deliberazione, previo parere della commissione consiliare competente, i criteri generali a cui le suddette società devono attenersi per l'assunzione del personale", perché non è sufficiente che ognuna deliberi al proprio interno le modalità di assunzione e che poi i predetti regolamenti siano trasmessi alle competenti commissioni consiliari. Non c'entra assolutamente nulla, perché non cambia il quadro attuale. Noi adesso abbiamo delle società in cui la selezione del personale viene fatta tramite delle banche dati: uno fa domanda, ma poi alla fine chi decide è una commissione ristretta di tre persone (ad esempio CVA), che decidono vita, morte, miracoli e chi chiamare. Se questa è la trasparenza, Dio ci salvi da questi regolamenti interni e dalla trasparenza con cui si danno a tutti le "pari opportunità", pertanto per noi questo rimane un passaggio fondamentale. Noi riteniamo che, visto che ci sono veramente dei casi diversi nelle varie società, perché non tutti sono articolati, io immagino le società degli impianti a fune, o la Casino, la CVA e quant'altro... sono situazioni assolutamente diverse. È corretto che ci siano dei regolamenti interni, perché non sono tutti equiparabili, però questi devono attenersi ad un minimo di criteri di trasparenza e di pari opportunità che, a nostro parere (Gruppo Misto), devono essere regolamentati con una delibera di Giunta, perché sennò le pari opportunità rimangono sulla carta, non cambierebbe assolutamente nulla rispetto al criterio attuale.
Per noi pertanto questo è un passaggio fondamentale, sennò questa legge rispetto ai criteri forse troppo selettivi di prima, in cui si introduceva addirittura il francese come una modalità di assunzione, che non può essere, perché se io cerco un bravo tecnico macchinista o che, che sappia il francese o meno è assolutamente relativo, ma non si può neanche pensare che con questa modifica si vada a buttare letteralmente a mare un principio che avevamo condiviso tutti, che era quello di dare a tutti pari opportunità e pari possibilità. Vedremo pertanto quale sarà l'esito del dibattimento di quest'aula, in cui noi presenteremo questi emendamenti, che per noi devono essere un passo avanti verso quella trasparenza che tutti abbiamo sperato. Non un passo indietro legato alle pari opportunità o alle modalità di selezione, che tornerebbero indietro drasticamente ante legge n. 20.
Presidente - Non ci sono altri interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione generale. Da parte del Governo ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Ho ascoltato con attenzione i vari interventi che sono stati portati avanti e proposti in quest'aula. Vedo che la cosa fa sorridere alcuni colleghi. Credo che questa sia stata una discussione molto interessante, che non è limitata al Consiglio, ma che si è sviluppata in queste settimane (lo dico per i colleghi che sono in aula e che magari non hanno partecipato ai lavori della II Commissione). Vorrei unirmi ai ringraziamenti del collega Gerandin al Presidente Renzo Testolin - ho avuto modo di farglieli in questo periodo -, perché sin dall'approvazione del testo in Giunta... un testo che era stato peraltro iniziato in questi mesi e che ci fa piacere poi essere stato migliorato, perché, per come era arrivato, non aveva quelle migliorie che qualcun altro aveva pensato. Sin dalla mia prima audizione quindi avevo manifestato alla commissione la volontà di portare un testo aperto, perché questa - e lo dico anche per chi non era ancora in Consiglio quando abbiamo parlato di questa legge - è una legge che nasce da diverse sensibilità all'interno del Consiglio e che in questa legislatura ha portato delle sensibilità a riconoscersi attorno ad una necessità di trasparenza, di regole più precise nel mondo delle società partecipate, una legge che non esisteva e che è nata come la famosa legge n. 20. È chiaro che, com'è stato ricordato da alcuni, è stato un primo tentativo e ci siamo tutti resi subito conto che c'erano delle cose che si potevano migliorare ed altre che erano magari non operative e che bloccavano effettivamente, altre che si potevano invece inserire, sono arrivati degli spunti, degli emendamenti.
Volevo ringraziare anche il lavoro del Presidente Testolin in raccordo con gli uffici, perché i tecnici sia da parte dell'Assessorato delle finanze, che dalla parte più di tecnica legislativa si sono resi disponibili per tradurre le nostre volontà: per esempio, sulla questione della pubblicazione, dei regolamenti per le assunzioni, piuttosto che sulla questione, che il collega Gerandin ricordava, delle procedure per andare ad evidenza pubblica. L'indirizzo politico poi deve spesso tradursi in una scrittura di tecnica legislativa, che oggi si ritrova nella modifica alla n. 20, che è modificata rispetto al testo che abbiamo portato in commissione, sul quale registriamo anche le perplessità del collega Cognetta secondo il quale il tentativo è stato fatto, ma ci sono altre cose. Noi crediamo che nell'insieme sia un ulteriore avanzamento rispetto ad una volontà di inserire regole, certezza di procedure, possibilità di sapere a priori quali saranno le regole che vengono messe in campo, sapendo che poi ci sono alcune disposizioni che vanno a regolare delle società che non sono pubbliche a tutti gli effetti, ma che hanno delle incidenze poi sulla nostra comunità.
Un ringraziamento quindi al lavoro di tutti i commissari per un lavoro che, come sensibilità ampia all'interno di questo Consiglio, è stata tradotta in un ulteriore avanzamento in ciò che da anni viene portato come istanza, che è quella di una volontà per la nostra comunità e per l'Amministrazione (la politica in generale) di considerare tutto il panorama, compatibilmente con le legislazioni nazionali che già sono intervenute su alcune disposizioni (pensiamo al decreto n. 50) per ulteriormente rafforzare la trasparenza nel mondo parastatale o pararegionale o delle società partecipate, controllate. Credo quindi che sia da riconoscere il lavoro di tutti e in questo senso crediamo che, come Consiglio Valle, sia un messaggio positivo che viene dato in primis dall'amministrazione per l'amministrazione e poi verso l'esterno.
Presidente - Non ci sono altri interventi, possiamo passare all'articolato con il nuovo testo della II Commissione in cui si modifica il titolo. Articolo 1. Non ci sono interventi. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 33
Favorevoli: 32
Contrari: 1
Il Consiglio approva.
Articolo 2. Stesso risultato. Articolo 3. Emendamento n. 1 del Gruppo Misto. Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - A seguito della possibilità data a queste società di avvalersi della SUA, noi chiediamo - come anticipato prima, per cui non mi dilungherò molto - che, per la realizzazione dei lavori in oggetto di finanziamenti regionali di importo superiore a 1 milione di euro, le società di cui al comma 2bis (quelle che si avvalgono della SUA Valle d'Aosta) debbano avvalersi della stazione unica appaltante. Noi non diamo l'obbligatorietà a queste società di avvalersi della Stazione unica appaltante, però qualora abbiano finanziamenti regionali per importi superiori al milione di euro, che si avvalgano di questa stazione unica appaltante, per cui se finanzio con risorse mie, è un discorso, ma se io attingo a risorse della Regione (pubbliche), mi avvalgo di questa stazione unica appaltante.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Come ricordato dal collega Gerandin, questo argomento è stato affrontato e la possibilità, che anche tecnicamente è stata data, è stata quella della facoltà, che c'era peraltro, proprio per la ragione data dagli uffici, dai tecnici, che non è opportuno sovrapporre norme regionali con quelle statali, anche considerando che il Codice dei contratti è già complesso di suo. Questo, per quanto ci è stato detto in commissione, avrebbe esposto a rischi anche di contenziosi ulteriori sulle disposizioni non codificate rispetto alle disposizioni del codice. È quindi in questo senso che l'emendamento non può essere accolto da parte nostra, ma che è stato trasformato nella possibilità inserita in legge.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 1 del Gruppo Misto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 3
Favorevoli: 3
Astenuti: 30 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti : 31
Favorevoli: 30
Contrari: 1
Astenuti: 3 (Bertin, Gerandin, Padovani)
Il Consiglio approva.
All'articolo 4 ci sono gli emendamenti n. 2 e n. 3 del Gruppo Misto e l'emendamento dell'Assessore Marguerettaz. Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Questo secondo emendamento prevede: "il trattamento economico annuo lordo omnicomprensivo, inclusa la parte variabile, dei dirigenti e dei dipendenti delle società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione non può essere superiore al 90 percento del trattamento indennitario del Presidente della Regione", perché questo? Perché visto che in legge, sulla base delle nuove disposizioni, si deve parlare e si continua a parlare di trattamento omnicomprensivo, siccome per la parte legata ai componenti degli organi di amministrazione delle società controllate dalla Regione si dice che non può essere superiore al 70 percento del trattamento indennitario del Presidente della Regione come quota fissa e lascia una quota legata al risultato, all'indennità di variabile, l'ottenimento di risultati al 40 percento... così com'è scritto, praticamente non riguarderebbe i dirigenti e i dipendenti delle società controllate direttamente... a noi pare un andare contro la logica. Se a livello di consiglio di amministrazione introduciamo il concetto che una parte rilevante di questo trattamento deve essere legata all'ottenimento del risultato, ci pare davvero riduttivo che... chiaramente dovranno essere applicati i contratti, ma che non ci sia un limite anche importante legato al risultato. Pertanto all'atto pratico se noi mettiamo solo il limite dell'indennità del Presidente, potremmo avere una quota o un salario fisso altissimo e un risultato minimale, che sarebbe in antitesi completa con il testo presentato per i consigli di amministrazione. A noi pare veramente non nella giusta direzione di incentivare queste società ad invertire la rotta, poi un risultato buono non significa avere per forza degli utili. Ci sono società che sono in perdita, ma invertire la rotta sulle perdite deve essere un obiettivo raggiungibile.
Illustro anche l'emendamento n. 3. Qui c'è una parte che rimane uguale, dove si dice: "le società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione disciplinano, con propri regolamenti pubblicati in apposita sezione dedicata del sito istituzionale della Regione o di Finaosta e della società, le modalità per il reclutamento del personale, nel rispetto dei principi, anche di derivazione europea, di trasparenza, pubblicità e imparzialità", e qui è uguale al testo di modifica della legge n. 20. Viene aggiunto che queste copie devono essere trasmesse alle commissioni, ma ci pare una formula per salvare la facciata e non il contenuto, perché trasmettere questi regolamenti interni alle commissioni non implica assolutamente nessun vincolo per chi approverà questi regolamenti di assunzione a rispettare il discorso della pari opportunità, trasparenza e quello che ci siamo detti; sarà solo una comunicazione, nel senso che io mi lavo la coscienza, lo comunico alle commissioni competenti e poi faccio quello che voglio, il sistema non cambia. A noi sembra di tornare indietro pesantemente rispetto alla volontà del legislatore della n. 20, pertanto noi chiediamo che "la Giunta regionale stabilisce con propria deliberazione, previo parere della commissione consiliare competente, i criteri generali a cui le suddette società devono attenersi per l'assunzione del personale". Pari opportunità è diventato uno slogan. In questo momento noi sappiamo che queste società o una buona parte di esse, per quello che riguarda il modello dell'assunzione, è un modello creato sulla base di modelli, dove trasparenza e pari opportunità sono veramente solo uno slogan. E continuiamo a parlarne correntemente in tutti i Consigli quando facciamo iniziative in cui ci chiediamo come mai le selezioni di "X" o "Y" sono state fatte e a volte valgono più le conoscenze delle competenze e delle pari opportunità.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Per presentare l'emendamento che, come nella nota allegata, fa riferimento al fatto che a livello europeo ormai la distinzione tra il contratto d'opera, il contratto d'appalto, sostanzialmente consulenza e collaborazione, così come appalti di servizi e di lavori non hanno più una loro distinzione. Noi quindi continueremo ad introdurre nella legge riferimenti normativi che non trovano più corrispondenza nella legislazione nazionale ed europea. A questo punto con l'emendamento si chiede semplicemente di armonizzare la normativa, sopprimendo il comma 3 e introducendo, nell'ambito dell'articolo 4, la lettera b) bis.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Ho voluto intervenire prima del Governo proprio per mettere in evidenza la posizione del gruppo e le considerazioni di natura politica sui tre emendamenti.
Andrò per come sono stati illustrati. Per quanto riguarda l'emendamento n. 2 del Gruppo Misto, voteremo a favore. Va a chiarire meglio la posizione non dei consiglieri dei consigli d'amministrazione, ma dei dirigenti chiamiamoli "di carriera". Non entro più nel merito, perché il collega ha esplicitato e illustrato bene la volontà del legislatore.
Per quanto riguarda invece l'emendamento n. 3, il nostro gruppo si asterrà, ma vorrei spiegare il perché. Il collega dice che si fa un passo indietro e non un passo avanti, ma la differenza è che da una parte è la Giunta che approva i criteri nero su bianco, dall'altra è l'azienda che approva gli stessi criteri e li trasmette in commissione. Io Commissario, noi Commissari, noi Consiglieri abbiamo un unico obiettivo: che ci siano dei criteri a monte. Che sia il Governo Viérin a declinare i criteri, o che siano le singole società a declinarli poco importa, l'importante è che ci siano dei criteri a monte, che garantiscono le pari opportunità in modo da codificarli, inserirli sul web e inserirli per i potenziali concorrenti che possono mettersi in discussione. Sono 31 le società partecipate e controllate, quelle più importanti che creano più indotto, più lavoro, e speriamo tutti che creino più posti di lavoro con un equilibrio di bilancio, perché poi deve stare in piedi anche il bilancio della singola società, ma nello stesso tempo il legislatore prevede regole, requisiti e criteri a monte. Non facciamo quindi nessun passo indietro, anche perché questo è un tema che abbiamo discusso per un mese e mezzo in Consiglio regionale. Qualcuno poi può anche banalizzare, ho sentito la posizione di questa modifica, ma se non si faranno mai dei passi avanti, non si toccherà mai il boccino e, nel momento in cui si decide di fare dei passi avanti su un sistema che deve prendere, dal nostro punto di vista, una traiettoria, un percorso alternativo di pari opportunità, io penso che si vada nella direzione giusta.
Il terzo emendamento illustrato dal collega Marguerettaz - ieri pomeriggio, perché è stato presentato ieri, ho avuto modo di chiedere qualche ragguaglio in più al Dipartimento... all'Ufficio legale del Consiglio - è un po' borderline. C'è una criticità sul discorso delle consulenze e delle collaborazioni, ma, dal punto di vista giuridico, non c'è proprio un quadro normativo molto limpido e chiaro. Il collega poc'anzi nell'illustrare ci ha fornito il passaggio principale, che è quello di valutarlo come se fossero gli appalti di servizi o di lavori sotto il profilo degli affidamenti, prende un'altra strada: quella degli affidamenti, degli appalti di servizio o di lavoro. La modifica che il collega ha presentato quindi va a snaturare un po' l'articolo 5, perché a questo punto le aziende andranno solo a pubblicare l'esito, non so se ho reso l'idea. Dal punto di vista giuridico, il collega ci dice: "modifichiamolo perché gli incarichi di consulenza e di collaborazione da parte delle società direttamente o indirettamente non stanno più sotto il cappello degli affidamenti, ma stanno sotto il cappello degli affidamenti dei lavori, dei servizi e degli appalti", questa è la modifica che ci porta a andare in quella direzione. Su questo emendamento non siamo d'accordo, perché va un po' a snaturare - l'ho detto prima anche al collega che ha presentato questa modifica - la consulenza e la collaborazione...
(interruzione del Consigliere Gerandin, fuori microfono)
... sì, collega Gerandin, il famoso passaggio delle pari opportunità. Sull'emendamento che il collega Marguerettaz ha presentato quindi noi voteremo contro. Al di là del voto contro, chiederei anche al Presidente della commissione, che ci ha creato le condizioni per poter modificare in meglio questo testo, che non venga snaturato con questo emendamento. Non so poi se ci saranno le condizioni con una parte o tutta della maggioranza, ma ci sono le condizioni di non sostenere questo emendamento, questo per quanto riguarda la nostra posizione.
Ho cercato di spiegare il perché voteremo a favore del primo emendamento del Gruppo Misto, ci sarà un'astensione sul secondo emendamento e un voto contrario, invece, sull'emendamento del collega Marguerettaz.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Io non ho la presunzione di far cambiare idea a nessuno, ma quello che ci tengo a sottolineare è la diversità sostanziale tra l'emendamento, i contenuti dell'emendamento che abbiamo presentato e l'emendamento presentato in commissione. A me sinceramente non importa molto se è il Governo Rollandin, il Governo Marquis o il Governo Viérin quello che dovrà determinare dei criteri di carattere generale, quelli che vengono definiti "i criteri generali" a cui le suddette società devono attenersi per l'assunzione del personale. La differenza è che la Giunta, previo parere della commissione consiliare competente, fa una proposta, va in commissione consiliare competente, previo parere, per cui significa che almeno deve avere la condivisione della maggioranza fuori dall'Esecutivo, mette i paletti di carattere generale. Così com'è la proposta di commissione è molto chiara, dice: "le società... disciplinano con propri regolamenti pubblicati in apposita sezione...", dopodiché dicono: "i predetti regolamenti sono trasmessi alla competente commissione consiliare". Uno si lava la coscienza, nel senso che io faccio, decido quello che voglio e lo trasmetto alla commissione competente, la quale ne prende atto, ma non è un soggetto che decide. Io dico che questa è sostanza, poi non abbiamo la minima presunzione di far cambiare idea a nessuno. Confermo che è un passo indietro pericolosissimo. Torniamo a prima, esattamente come prima.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - La logica degli emendamenti aggiuntivi, la sintesi del testo vale per tutti. Ci sono degli emendamenti che sono ulteriori da parte dell'opposizione sul testo, che comunque rimane condiviso, e c'è un emendamento che è arrivato dall'Assessore che si aggiunge a un discorso che, dal punto di vista di incardinare nel suo insieme i principi di questa legge, non cambia secondo noi nella sostanza. È anche giusto che ci sia un dibattito per portare le istanze, che magari sono sfumate e che non sono di pensiero unico rispetto ad una volontà di dire: "beh, però il passo avanti è stato fatto".
Sugli emendamenti presentati noi ci esprimeremo in questo senso: sull'emendamento n. 2, quello di cui si è discusso e che vede delle posizioni sfumate all'interno di questo Consiglio, per quanto riguarda la questione degli emolumenti, avevamo anche detto - è stato oggetto in commissione... - che la volontà era quella, ciò che ci è stato rappresentato... riguarda dirigenti di società partecipate, quindi non direttamente per quanto riguarda i contratti che questi manager hanno, sono contratti di tipo privatistico di natura e di settori molto diversi tra loro e certamente diversi dai contratti pubblici... quando abbiamo avuto la necessità di andare a cercare dei manager come quello del Casinò, ci siamo resi conto che siamo i primi che diciamo di mettere dei tetti. Così i tetti ci sono, i tetti sono stati inseriti, ma in quel mondo, il mondo della finanza, delle società che si occupano di grandi sfide, ci è stato rappresentato - non è stata una volontà politica, è stata rappresentata da quel mondo e anche dai tecnici che ce lo hanno codificato: "per carità, è una scelta, ma attenzione perché si rischia", e anche - credo - nelle audizioni e nei contatti con Aosta Factor, che peraltro è stata oggetto di stralcio rispetto ad altro. È stata quindi ponderata una certa scelta, ci è stata rappresentata questa difficoltà di andare a reperire dei manager che possano essere consoni e all'altezza del ruolo e soprattutto delle sfide. È chiaro che questo fa parte di tanti dibattiti e dei costi della cosiddetta "democrazia" più che dei costi della politica. In questo senso quindi noi ci asterremo su questo: proprio per il rischio di non avere questa possibilità e appetibilità.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 3, io credo sia giusto dire che è stato fatto un passo avanti, non che non sia stato fatto, in quanto non esistevano regole, non esistevano regolamenti, sono stati inseriti regolamenti, sono state inserite le regole, è stata inserita anche una parte di questione linguistica, ne abbiamo discusso quando abbiamo fatto la legge n. 20, qui si aggiunge una questione di pubblicità, il coinvolgimento della commissione (questo non c'era). Io condivido abbastanza il fatto che, al di là del Governo di turno che deve mettere le regole, se c'è la condivisione della commissione, sia maggiormente rappresentativa delle sensibilità di quest'aula. Siamo noi stessi quindi che abbiamo detto: noi come Governo... e anche i sindacati, giustamente viene ricordato, perché poi la comunità valdostana è fatta da tante componenti, non solo dalla classe politica, ma dai tecnici, è fatta da questo mondo che comunque ha dei rappresentanti e dalle organizzazioni sindacali. Noi quindi crediamo che la tutela e la garanzia di quest'aula siano le commissioni, che rappresentano quest'aula. Abbiamo anche visto il lavoro che le commissioni hanno fatto o stanno facendo di trasparenza, di miglioria, che fanno parte peraltro dell'organo deputato ad esercitare l'attività legislativa. Spesso noi legiferiamo come Giunta, questo è argomento oggetto di dibattito spesso, ma la potestà legislativa è di questo Consiglio. Noi quindi riconduciamo in questo caso anche ai regolamenti, che sono di società non direttamente pubbliche, ma che sono nel parapubblico, il fatto di avere una garanzia sia di comunicazione che di trasparenza, sia di regole che si sanno prima, tanto per riprendere ciò che ieri il collega Restano diceva: "quello che a noi interessa è spesso sapere prima quali sono le regole per poi tutelare chi partecipa, al di là poi di chi vince". Noi quindi crediamo che la pubblicazione, le regole certe prima e la commissione che interviene, avendo comunque la possibilità di mediare sui contenuti di queste disposizioni, sapendo che la commissione ha la facoltà anche di convocare, di chiedere e di influire, è, secondo noi, una volontà meno politica e più amministrativa a tutela di tutti.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (GM) - Solo per evidenziare che, rispetto all'introduzione di criteri generali da parte della Giunta, previo parere della commissione, significa intervenire a monte da una parte e soprattutto aprire un dibattito pubblico nel quale tutti possono essere coinvolti. Questi criteri generali poi devono essere interpretati e giustamente dalle società partecipate e controllate, ma vi è a monte un dibattito pubblico sul quale si interviene, tutti possono intervenire per definire quali sono questi criteri generali ed esplicitare ognuno le proprie posizioni. Si tratta di pubblicità nel senso di dibattito pubblico, poiché è una cosa che bisogna avere sempre presente: queste controllate sono società pubbliche che gestiscono soldi pubblici, non sono private. Mentre nella legge come in questo momento è stata proposta, i criteri vengono fatti dalle società e vengono comunicati alla commissione competente, che ne prende atto a valle, non potendo più intervenire. Pertanto francamente sono molto diverse le due situazioni e, a mio avviso, una non è certamente una soluzione positiva, poiché rimane una cosa privata nelle società, che inviano il loro regolamento interno alla commissione, che ne prende atto senza poter in alcun modo intervenire e senza neanche aprire un dibattito, da questo punto di vista, certo non si va avanti.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Dopo aver ascoltato la replica del Presidente, vorrei fare altre due considerazioni, perché mi piacerebbe declinare meglio per chi ci ascolta - noi siamo in aula e conosciamo nel merito le modifiche che stiamo apportando - due elementi principalmente: il primo, noi avevamo approvato la legge n. 20 un anno fa, l'articolo 5, che oltretutto è stato dibattuto per anni in II Commissione e avevamo declinato, dal punto di vista giuridico, l'obbligo per tutte le partecipate per quanto riguarda l'assunzione del personale a tempo indeterminato, e si sarebbero assunte delle persone per il tramite di una selezione pubblica. La difficoltà di attuare l'articolo 5 è stata totale. Quando si dice che torniamo indietro, no: facciamo tre passi avanti oggi, modificando questa regola, perché ad oggi le aziende non hanno utilizzato l'articolo 5, comma 1.
Il passaggio che noi facciamo oggi nel modificare quel comma 1 è molto chiaro e va nella direzione di pubblicare prima le regole del gioco per il tramite dei siti istituzionali (Regione e Finaosta) e poi, in seconda battuta, i regolamenti sono trasmessi alle competenti commissioni consiliari. Le regole del gioco vengono pubblicate prima e la modifica apportata va in quella direzione. Voi dite: quindi il legislatore cosa può fare? Il legislatore può successivamente modificare nuovamente le regole del gioco, perché, per esempio, una società degli impianti, la Cervino S.p.A., si fa i suoi regolamenti, pubblica il suo regolamento, ma noi avremo modo come commissari di verificare nel merito la modifica dell'articolo 4 ed eventualmente rimodificare la legge n. 20/2016. Questo è il percorso, la strada, con questa modifica si va a dare una risposta alla non applicazione dell'articolo 5, comma 1, della legge regionale votata un anno fa.
Ringrazio il Presidente del Consiglio, che mi ha dato la possibilità di poter intervenire, perché è un tema molto importante e va nella direzione di veramente perseguire lo spirito e l'obiettivo del legislatore.
Presidente - Non ci sono altri interventi, posso mettere in votazione l'emendamento n. 2 del Gruppo Misto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti : 12
Favorevoli: 12
Astenuti: 21 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Nogara, Péaquin, Perron, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'emendamento n. 3 del Gruppo Misto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti : 3
Favorevoli: 3
Astenuti: 30 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'emendamento dell'Assessore Marguerettaz. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti : 31
Favorevoli: 21
Contrari: 10
Astenuti: 3 (Bertin, Gerandin, Padovani)
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 4, come emendato dall'emendamento Marguerettaz. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti : 22
Favorevoli: 21
Contrari: 1
Astenuti: 12 (Bertin, Borrello, Certan, Chatrian, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)
Il Consiglio approva.
Articolo 5, emendamento n. 4 del Gruppo Misto. Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - L'emendamento n. 4 è la conseguenza di non aver accettato l'emendamento n. 1. Noi avremmo gradito introdurre una regola di carattere generale, dove tutte le società partecipate, direttamente o indirettamente, che hanno finanziamenti superiori al milione di euro debbano avvalersi della SUA. Noi pertanto non avremmo voluto assolutamente arrivare a tanto, però tenuto conto che c'erano dei dubbi di applicazione o di legittimità sull'emendamento n. 1, abbiamo introdotto l'emendamento n. 4, che è assolutamente votabile dal punto di vista della legittimità. Tenuto conto che noi finanziamo 16,1 milioni per il finanziamento del rifacimento della telecabina fra Champoluc e Crest alla Monterosa Ski, noi chiediamo che la Monterosa Ski, se vuole contare su questi 16,1 milioni, si avvalga della stazione unica appaltante, anche sulla base di qualche esperienza non così felice che abbiamo avuto ultimamente, che peraltro è ancora in discussione nelle aule di tribunale. La prima conseguenza di tutto questo è che abbiamo perso un anno sicuramente per quello che riguarda la possibilità di avere l'innevamento artificiale, che in questi giorni sarebbe oro che cola. Tenuto conto che possono esserci tutta una serie di ricorsi in altre aule di tribunale, per cui non basterà il TAR, probabilmente perderemo più di una stagione e avremo finanziamenti pubblici fermi in attesa di contenziosi, con l'obbligo magari di pagare alle società a cui sono stati aggiudicati questi lavori di somma urgenza senza le verifiche del caso, in attesa dei ricorsi... e magari se non dovessero andare come la società ha sperato, dovremo magari anche riconoscere gli utili di impresa, sempre pagati con soldi pubblici. Io dico che forse è il caso di mettere un punto e iniziare una nuova partita, in cui chi prende in questo caso 16,1 milioni avrà la facoltà di nominare lui il RUP, queste cose qua non c'entrano nulla, per cui chi ha palesato chissà quali complicazioni... non esistono, si avvarrà solo della stazione unica appaltante per appaltare 16,1 milioni di lavori.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Poc'anzi abbiamo modificato delle possibilità, quindi abbiamo aperto una finestra dal punto di vista giuridico, quindi le società partecipate e controllate potranno avvalersi della SUA e adesso i colleghi presentano una proposta sull'emendamento n. 4, in cui dicono: "incarichiamo la SUA di occuparsi dell'appalto della Monterosa". Come possiamo non sostenere il principio? Dobbiamo poi però prendere l'asticella e abbassarla allo stato dell'arte e chiederci se adesso questa struttura può immediatamente mettere in campo le sue competenze, le sue azioni, le sue capacità per dare una risposta puntualissima all'azienda. Ho fatto la domanda e vi do io la risposta: no, perché oggi quella struttura non è robusta per poter dare gambe e corso all'emendamento n. 4. Il principio sì, la possibilità sì, ma avremo modo probabilmente fra due settimane in finanziaria se si deciderà di irrobustire quella struttura, a quel punto toccherà alla politica decidere di poter irrobustire, quindi creare quel perimetro e quelle condizioni in modo che quella struttura sia più competitiva, più rapida, più robusta, con più persone in modo che possa dare delle risposte migliori. È ottima quindi la proposta che i colleghi pongono sul tavolo, ma non è attuabile ad oggi, anzi probabilmente andrebbe a non dare delle risposte immediate, perché oggi quella struttura non è in grado di sostenere un ulteriore carico, quindi ci asterremo su questa proposta.
Il principio è interessante, è buono, ma oggi non si può dare corso e gambe, perché questa struttura non può dare delle risposte nel merito e quindi andremmo a legiferare in maniera non corretta, perché vorremmo la luna, ma oggi non è possibile averla per quanto riguarda questo percorso. Nelle prossime settimane avremo modo in finanziaria, se vogliamo, di modificare e di irrobustire questa struttura. Il nostro voto su questo emendamento, pur condividendo il valore e il principio, sarà di astensione.
Dalle ore 11:46 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Presidente) - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Giustamente ricordava il collega Gerandin che l'emendamento n. 4 è una conseguenza dell'emendamento n. 1, quindi, visto che abbiamo già respinto l'emendamento n. 1, respingiamo anche il n. 4.
Dalle ore 11:48 riassume la presidenza il Presidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Solo per riprendere una parte di quello che l'ingegnere Rocco ci ha detto quando l'abbiamo audito sul discorso della SUA. Quando gli è stato chiesto l'utilizzo della SUA, lui ha detto di non essere entusiasta. Ho riportato prima un passaggio che, secondo noi, è molto importante, ha aggiunto che fino ad oggi non ci sono stati problemi di non legalità o combine. Mai nessuno alla SUA ha potuto contestare qualcosa del genere. Gli è stato chiesto se la SUA in questo momento è in difficoltà, ha detto: "non è una scelta tecnica, bensì una scelta politica". Ha anche detto che tutto è risolvibile. Io penso che sia davvero curioso che si dica: un principio è condivisibile, la scelta è forse quella giusta, ma tenuto conto che abbiamo in questo momento qualcosa da affinare sul discorso della stazione unica appaltante, non lo facciamo. È una formula legittima di lettura, ma dicendo: piuttosto che mettere in campo, o modificare, o potenziare o... non ho idea, quello che succede in questo momento... tenuto conto anche che il discorso degli investimenti, soprattutto degli enti pubblici, che hanno avuto negli ultimi anni un trend a scendere preoccupante, per cui c'è carico di lavoro, ci mancherebbe, ma rispetto ai numeri di una volta... qualcuno dice che non è in grado al momento. Preciso che in questo momento, per chiarezza perché tutti lo sappiano, il progetto della Monterosa Ski è ancora alla valutazione di impatto ambientale, per cui non è ancora in gara. È poi legittimo che non si voglia andare verso questa strada, ma non è mia intenzione far cambiare idea a nessuno. Mi dispiace che sui buoni propositi tutti siano d'accordo e poi, quando si tratta di passare dai buoni propositi alle vie di fatto, qualche scusante si trovi in ogni occasione, ma è legittimo, il voto è democratico, per cui ognuno si assumerà le proprie responsabilità.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Per quanto riguarda le osservazioni del collega Gerandin, credo che adesso ci sia la possibilità di farlo, quindi la valutazione evidentemente deve essere collegata con le potenzialità interne e la tempistica che si vuole rispettare, quindi c'è oggi questa ipotesi che è sicuramente fruibile.
Nel merito di questo articolo, tenuto conto che c'è un investimento importante, volevo solo sottolineare l'opportunità - e credo che l'Assessore lo stia già facendo da come ha detto - di un approfondimento sul progetto, perché su questa base ci sono giustamente degli studi importanti da valorizzare, tenendo conto che oggi abbiamo questa funivia del Crest incastrata fra una serie di abitazioni e in una zona sicuramente non così facilmente raggiungibile tenuto conto dei parcheggi e della viabilità. Credo che un approfondimento su questo sia opportuno, perché logicamente guardando al futuro e tenendo conto anche di che cosa sta succedendo a Champoluc nell'ambito degli investimenti, degli alberghi che sono tutti attorno alla zona parking già esistente, ritengo che vada fatta una valutazione complessiva tenendo conto che si fa un investimento per il futuro. Altrimenti potrebbero esserci nel futuro dei rimpianti di non aver forse valutato attentamente la zona di partenza, che sicuramente è la più immediata, ma può darsi non la migliore collegata con il futuro non lungo ma prossimo, perché ci sono tutte le condizioni per tenere conto che uno studio più approfondito potrebbe dare lo spazio per arrivare, pur con le difficoltà, con la pista di discesa direttamente al punto dove sono oggi.
Chiedo quindi alla cortesia dell'Assessore eventualmente di fare questi approfondimenti e di completarli prima di dare il via, senza chiaramente andare troppo in là, in modo da non dimenticare che questa è un'opera che starà lì per alcuni decenni, quindi credo sia un investimento importante che va valutato attentamente.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Solo per rimarcare con piacere quanto detto dal collega Rollandin, che poi è lo spirito con cui ho fatto l'intervento ieri sull'interpellanza presentata sulla stessa cosa. Mi riallaccio quindi alle sue parole, per cui avevo chiesto all'Assessore di fare maggiori approfondimenti rispetto a questa cosa. So che non c'entra con quanto stiamo dibattendo, però è opportuno chiarirsi e quindi ritengo che sia proprio il caso di fare questi approfondimenti per valutare al meglio la stazione di partenza e di arrivo.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Gli interventi vanno nella direzione degli impegni che sono stati presi. Ovviamente la progettazione che è all'attenzione del nucleo di valutazione per capire se è assoggettabile a VIA o meno ha già una prima analisi sulle varie opzioni, cercando di mettere in evidenza quelli che possono essere i pro e i contro di ogni soluzione. Ieri il collega Cognetta ha parlato più che della partenza, dell'arrivo, nel senso che si era concentrato sulla concorrenza di locali della stazione di monte. Nella sua presentazione ha parlato anche della partenza. Gli uffici avevano già fatto una valutazione evidenziando le potenziali criticità di soluzioni alternative, quindi parliamo di zone ove vi sono dei rischi idrogeologici, ci sono dei vincoli. Ritengo però - come ha detto il collega Rollandin - considerato che è un investimento che vale per i prossimi 40 anni, un approfondimento suppletivo sia non solo opportuno ma dovuto e quindi necessario, indispensabile. Avevamo già preso questo impegno in commissione, credo che sarà importantissimo nei prossimi giorni... ma peraltro era già calendarizzato un incontro con la Monterosa, con l'Amministrazione comunale per valutare le varie opzioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Semplicemente per ribadire, visto che uno degli elementi di discussione durante l'audizione in commissione era proprio questo... su richiesta del collega Cognetta e di altri colleghi, c'era stato il nostro impegno sia ad andare nella direzione auspicata, nel senso di valutare bene vista anche l'entità dell'investimento... Io ho avuto modo con l'Assessore Marguerettaz di avere dei colloqui sia con l'amministratore che con l'Amministrazione comunale, perché crediamo opportuno, anche a fronte di alcune segnalazioni arrivate dall'utenza, da alcune istanze del territorio, che tutti gli attori siano in qualche modo presenti - in primis gli amministratori regionali, quindi la commissione, ma anche gli attori presenti sul territorio - affinché si possa condividere la migliore soluzione per andare nell'ottica che è stata espressa.
Presidente - Non ci sono altri interventi, metto in votazione l'emendamento n. 4 del Gruppo Misto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti : 3
Favorevoli: 3
Astenuti: 30 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il collega Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Anche dopo aver ascoltato i vari interventi su questa modifica, su questo importante articolo che va a sostenere in maniera pesante un grande investimento nella Val d'Ayas, chiederei al Presidente, al Governo, dal momento che avete avuto modo di incontrare sia l'Amministrazione comunale che l'Amministratore della Monterosa, se potete venire in commissione e renderci edotti del confronto che avete avuto, delle considerazioni e degli elementi che avete messo in evidenza, anche perché una scelta di questo genere va a dettare un po', dal punto di vista urbanistico, il futuro dei prossimi 40-50 anni. Nel momento in cui l'impianto di arroccamento viene o spostato, o mantenuto, o rivisto, indubbiamente dal punto di vista urbanistico e socio-economico della località ha un suo peso non indifferente, perché sono delle scelte che impattano. Bisogna cercare la migliore soluzione che impatti il meno possibile e che sia la più utile sia all'azienda che ai privati, a chi ci abita, quindi collimare i vari interessi penso sia la parte più bella, più interessante ma più difficile. Chiederei quindi al Governo, o chi per esso, di renderci edotti, venire in commissione ad illustrarci la scelta, prima di farla se è possibile. La forma diventa sostanza e gradiremmo da parte vostra ci fosse questa possibilità.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Per confermare l'impegno assunto. A parte che l'impegno era stato da subito veicolato dagli uffici per far avere la documentazione afferente, quindi doveva essere già fatto questa settimana, poi, per impegni non nostri, mettere assieme le diverse sensibilità degli amministratori non è stato possibile, ma appena ci diranno il giorno in cui hanno una disponibilità congiunta, sarà fatto, dopodiché in commissione saranno fatti i passaggi, al di là degli amministratori locali e della società, anche da parte del Governo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Solo per dichiarazione di voto. Il Gruppo Misto si asterrà considerato anche il fatto che non avrete sicuramente bisogno dei nostri voti per approvare questo articolo. Lo faccio e lo dico con molto dispiacere, perché questo finanziamento per il Monterosa Ski è di capitale importanza. A noi dispiace che interventi così importanti... poi non seguano ai buoni intendimenti gli atti concreti su un discorso che per noi è quello della trasparenza. Noi siamo convinti che, quando si sono finanziate con denaro pubblico le strutture a disposizione, che ti permettono di utilizzare strutture create appositamente per gestire finanziamenti pubblici... vengano utilizzate... A noi il fai da te poco ci convince, perché abbiamo avuto anche il piacere di audire in commissione il Presidente del Monterosa Ski, che ci ha detto molto chiaramente che per lui il discorso della SUA è un passaggio che potrebbe solo complicare i piani societari.
È difficile coniugare importanti risorse come queste al fatto che... è vero che è stata introdotta la possibilità, ma non c'è nessun obbligo, neanche per un intervento così importante da 16 milioni. Ora, forse non è uguale la sensibilità che si ha per quanto riguarda il discorso di trasparenza, di evitare equivoci, di queste cose... dispiace, perché se non fosse stato oggetto di questo disegno di legge, sicuramente l'avremmo votato, perché questo è un toccasana e una necessità per continuare a prosperare. Dispiace, noi la riteniamo un'occasione persa per dare un segnale molto diverso su come si possono e soprattutto come d'ora in avanti si dovranno utilizzare i finanziamenti pubblici. Questo è quanto, era doveroso dirlo perché riguarda una realtà in cui crediamo fermamente, però se vogliamo dare un futuro che sia trasparente, leggibile, io penso che sia un'occasione persa, dovevamo cambiare registro da subito.
Presidente - Non ci sono altri interventi. Posso mettere in votazione l'articolo 5. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 31
Favorevoli: 30
Contrari: 1
Astenuti: 3 (Bertin, Gerandin, Padovani)
Il Consiglio approva.
Articolo 6. Stesso risultato. Articolo 7. Stesso risultato.
Metto in votazione il disegno di legge n. 120 nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 31
Favorevoli: 30
Contrari: 1
Astenuti: 3 (Bertin, Gerandin, Padovani)
Il Consiglio approva.