Oggetto del Consiglio n. 3005 del 7 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3005/XIV - Interpellanza: "Problematiche inerenti il trasferimento dei dipendenti dell'Azienda pubblici servizi di Aosta all'Azienda regionale per l'edilizia residenziale".
Rosset (Presidente) - Punto n. 30 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Borrello, ne ha facoltà.
Borrello (AC-SA-PNV) - Fondamentalmente questa interpellanza, secondo noi, è molto importante ed è per questo che l'abbiamo presentata.
Prima di entrare nel merito del tema, che - ripeto - è importante, vorrei fare subito una distinzione di fondo per non creare subito della confusione tra le caratteristiche dei dipendenti dell'APS rispetto ai dipendenti dell'ARER.
Molte volte, anche durante la predisposizione della variazione di bilancio, si è fatta della confusione per quanto riguarda sia le modalità di accesso sia lo status giuridico del personale dell'ARER e del personale della APS.
L'ARER è un ente strumentale della Regione normato da tutta una serie di leggi, che poi cercherò di spiegare per arrivare al sunto dell'importanza dell'iniziativa che noi portiamo all'attenzione del Governo regionale e dell'aula consiliare.
A differenza dei dipendenti della APS, che svolgono sicuramente un lodevole lavoro, ma che hanno uno status giuridico e una modalità di accesso ai ruoli totalmente differente, l'ARER, ai sensi della legge regionale n. 30/1999, è codificata come ente pubblico economico della Regione. Questo deriva da una scelta fatta nel 1999 nel momento in cui c'è stata la trasformazione dell'ente ex IACP in una forma di ente a livello regionale, codificata dalla legge regionale n. 30/1999.
Durante il periodo in cui ho avuto la possibilità di assumere il ruolo assessorile, ho avuto modo di prendere atto di alcune note che ARER stessa aveva prodotto all'Amministrazione regionale, e in più momenti (li ho citati all'interno dell'interpellanza) aveva fatto delle richieste per cercare di migliorare lo status normativo dell'Azienda regionale per l'edilizia residenziale e abbiamo capito che quello che era stato posto all'attenzione dall'ARER era la necessità di rendere quello che è codificato (all'interno della legge regionale n. 30/1999) come ente pubblico economico un qualcosa di diverso con una modifica all'interno della legge regionale n. 22/2010, per cercare di dare più possibilità all'azienda stessa di agire all'interno delle possibilità delle società partecipate, di tutto il mondo pubblico e parapubblico e per cercare di codificare in maniera più lineare e più consona al proprio ruolo lo status giuridico dei dipendenti.
E qual era la proposta che il presidente dell'ARER aveva formulato? Aveva formulato, all'interno della legge regionale n. 22/2010, una modifica che andava nella direzione di rendere l'ente "pubblico non economico ", in modo tale che i dipendenti potessero essere, a tutti gli effetti, equiparati ai dipendenti del comparto unico.
Noi, al momento della richiesta del Presidente dell'ARER, abbiamo portato all'attenzione dell'ufficio Legale - naturalmente entriamo nel merito di tutta una serie di considerazioni dal punto di vista normativo - e l'ufficio Legale, in maniera molto seria, ci ha fatto notare che il decreto legislativo n. 175/2016 (decreto Madia) all'articolo 2 nelle definizioni recita: "ai fini del presente decreto - n. 175/2016 - si definiscono e si intendono per amministrazioni pubbliche le amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2 del decreto legislativo n. 165/2001".
A questo punto, andiamo a leggere cosa dice questo decreto legislativo n. 165/2001, che va a elencare e a codificare le amministrazioni pubbliche per il decreto legislativo Madia, e vediamo articolo 1, comma 2: "Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi istituti e scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative, le aziende e le amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo (le Regioni), le istituzioni universitarie, gli istituti autonomi delle case popolari".
Colleghi, potete capire che se l'istituto ex IACP, l'Istituto case popolari, è stato normativamente codificato nella legge regionale come ente economico, a questo punto la modifica che viene richiesta dall'azienda, è quella di farlo diventare ente non economico, l'ufficio Legale cosa ha proposto al Governo, che allora era in vigore, che era in carica? Di fare una modifica normativa, a livello della legge regionale istitutiva dell'Azienda regionale edilizia residenziale, e così noi abbiamo fatto. Rispettando i dettami del decreto legislativo n. 175/2016, rispettando quanto definito per l'amministrazione pubblica dal decreto legislativo n. 165/2001, abbiamo prodotto una modifica - l'articolo 8 del disegno di legge n. 114 "la variazione di bilancio" - per soddisfare le richieste che l'azienda ci aveva formulato.
Detto questo, erano emerse all'interno dell'aula consiliare, ma anche all'interno delle Commissioni, alcune preoccupazioni, legittime, dei colleghi Consiglieri, i quali ci dicevano che questo avrebbe potuto provocare dei problemi, che andava a sanare delle problematiche legate ai dipendenti dell'ARER. No, l'ho già detto precedentemente. Lo status giuridico "per quanto riguarda i dipendenti dell'ARER, trova applicazione nel contratto del pubblico impiego, segnatamente quello del personale dipendente della Regione, degli enti locali e degli altri enti pubblici non economici dipendenti dalla Regione, come peraltro già previsto dall'articolo 18 della legge regionale istitutiva n. 30/99, che attribuisce all'ARS il compito di stipulare i contratti collettivi di lavoro del personale dipendente".
Io vi sto facendo un riassunto, una panoramica rispetto a tutta una serie di notizie, ma sono sicuro che avremo modo di approfondire, perché credo che questo tema debba poi essere affrontato anche all'interno della commissione competente.
Ritorniamo a quello che è successo durante la discussione del disegno di legge n. 114. È stata proposta tutta una serie di istanze da parte di alcuni colleghi, e allora, anche in virtù di quanto sollecitato dal collega Baccega (di ritirare, con un emendamento, questo tipo di variazione normativa) noi, proprio perché riteniamo che sia importante discutere di questo tema, abbiamo voluto sospendere momentaneamente per approfondire e cercare di dare delle risposte alle istanze prodotte non solo dalla presidenza dell'ARER, ma anche dai dipendenti.
E perché dico i dipendenti? Perché recentemente tutti i capigruppo regionali hanno ricevuto una lettera, - non sto a ripetere a leggere quanto scritto nelle premesse - in cui i dipendenti chiedono ai rappresentanti istituzionali dell'ARER quali azioni il consiglio d'amministrazione dell'azienda intende mettere in atto relativamente alle posizioni assunte al dibattito in corso - ho cercato di riassumerlo brevemente - chiedono a tutti i Consiglieri regionali di tenere nella giusta considerazione l'osservazione delle proposte fin qui rappresentate e chiedono alle organizzazioni sindacali di prendere atto della volontà dei lavoratori.
Io ho ritenuto - in virtù di quanto successo nel corso di questi ultimi mesi, e anche in virtù di quanto espresso dai dipendenti dell'ARER - di chiedere, in questa sede, in prima battuta, all'Assessore competente quali sono le sue intenzioni dal punto di vista politico su una tematica così importante, non solo per quanto riguarda il discorso relativo ai dipendenti, ma penso - e sono sicuro che lei ne abbia coscienza - riguardo alla differenza in un'azienda così importante tra l'essere "ente economico" ed "ente non economico", e vorremmo anche capire la posizione dell'ARER non solo nell'organo politico di rappresentanza - quindi la presidenza - che ricorre ad una nomina di carattere politico, ma soprattutto anche la posizione da parte di coloro che hanno una gestione amministrativa, considerato il fatto che le comunicazioni, le note che ci hanno formulato, sono un pochettino contrastanti tra di loro.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Certamente un'iniziativa importante, Consigliere Borrello e Consigliere Norbiato. Lei ci ha illustrato poco fa tutta una serie di sue conoscenze giuridiche rispetto alla collocazione di ARER e di APS, determinando una sua convinzione, convinzione che di fatto non avevamo quando si è parlato del DDL della variazione di bilancio nel mese di luglio.
Io vorrei partire dal protocollo operativo del 13 aprile, nel quale si sono sottoscritti tutta una serie di impegni, nel senso che c'era l'accordo di programma tra il Comune di Aosta - per mezzo della APS e dell'ARER - che doveva trasferire patrimonio immobiliare (810 alloggi) all'ARER per la gestione per i prossimi anni, e soprattutto l'accordo di programma tra Regione, Comune di Aosta e Ministero nell'ambito dei contratti di quartiere.
Quel protocollo operativo che è stato siglato ci preoccupa un po', perché i ritardi sono notevoli; non si sono prodotte grandi novità, però ci conferma che quegli indirizzi politici sono indirizzi politici che vanno attuati e vanno portati a termine.
Quali sono per noi gli obiettivi significativi di tutto questo percorso, che abbiamo a suo tempo avviato? Il primo è il trasferimento del patrimonio immobiliare del Comune di Aosta all'ARER, perché l'APS non è più in grado di gestirlo, ma soprattutto perché l'ARER deve diventare quello strumento regionale che si occupa di tutta l'edilizia residenziale pubblica in Valle d'Aosta, a sostegno e a supporto di tutti i Comuni della Valle d'Aosta. Prosecuzione e completamento - con gli inevitabili aggiornamenti dopo tutto questo percorso - degli accordi di programma in essere già siglati. E per favorire questo percorso, si è detto con chiarezza che l'ARER deve potersi trasferire al piano terra dell'edificio del contratto di quartiere 1, per poter avere la possibilità di gestire al meglio un patrimonio così ampio
L'ARER aveva sottolineato la necessità di avere nel suo organico operativo i sette dipendenti amministrativi di APS, che finora si sono occupati di ERP, quindi persone che hanno maturato grande esperienza e capacità nel settore dell'edilizia residenziale pubblica. Per quanto riguarda il trasferimento dei sette dipendenti dell'ARER - attraverso tutta una serie di approfondimenti giuridico amministrativi che si sono fatti, - si è individuata la strada del distacco temporaneo da APS all'ARER; distacco temporaneo di un anno che sarà siglato probabilmente nei prossimi giorni, attraverso un accordo sindacale.
Tutto questo dopo un lungo e attento, ma non ancora concluso, approfondimento amministrativo e legale, che ha coinvolto il Ministero della funzione pubblica, e ha richiesto un parere della sezione di controllo della Corte dei conti della Valle d'Aosta. E quindi questo accordo sindacale prende anche atto delle questioni che sono state messe in campo da questi organi.
Quindi dico, Consiglieri colleghi, una questione complicata, che è anche in attesa di una sentenza della Corte costituzionale, che viene da lontano e che si intreccia anche con una legittima richiesta dei dipendenti dell'ARER, per risolvere definitivamente la problematica della loro collocazione nell'ambito del comparto unico della nostra Regione; dicono nella lettera, una vicenda lunga diciotto anni. Una vicenda che richiede un'attività di studio e di approfondimento legislativo su un tema difficile, complicato come quello del lavoro ed estremamente delicato proprio in questa fase di passaggio.
La soluzione che avevate proposto - lo sa benissimo anche lei, mi sembra che lo abbia sottolineato - rispetto all'articolo 8 presentato nel DDL n. 114, non era esaustiva. Altrimenti l'avreste sicuramente portata avanti, fino in fondo. Avevate la maggioranza per poterlo fare. In realtà, la soluzione prevista - come lei ha detto - imponeva all'ARER di diventare un ente non economico, con la giustificazione che in questo modo i dipendenti ARER sarebbero entrati a far parte del comparto unico, ma era una questione che andava valutata con grande attenzione! Noi condividiamo la ratio. Questo articolo, scritto così un po' in tutta fretta, presentava molte problematiche e, se non lo avesse ritirato lei, noi avevamo pronto l'emendamento che chiedeva il ritiro di quell'articolo 8, per correttezza. Quindi non ci rimpalliamo il pallino: l'avete ritirato voi, l'avete fatto voi. L'avete fatto voi, ma noi vi avremmo incalzati su questo tema.
Provo a spiegarmi meglio su questo concetto dell'attenta valutazione, che dovremmo fare su questo argomento. Pur sottolineando che con l'ARER si era già iniziato - lo ha sottolineato anche lei - un percorso per definire questa annosa questione del personale dipendente, ci sembrava molto importante farci delle domande, porci dei quesiti, ai quali non abbiamo ancora avuto in modo definitivo delle risposte.
"Quali saranno le conseguenze del passaggio da ente economico ad ente economico per l'azienda? Sulla sua attività? Sulla gestione del suo bilancio? La forma giuridica di ARER è prevista dal suo statuto, e a seguito del passaggio da IACP ad ARER, cosa potrebbe succedere?" Si dovrebbe sicuramente modificare, ma ci sono gli strumenti per farlo. "Sarà possibile cambiare la forma giuridica di ARER, senza che nessuna modifica intervenga nella sua ampia attività? Infine, i dipendenti che entreranno a far parte del comparto unico, potranno poi avere il riconoscimento di essere trasferiti nei vari contesti del comparto unico?"
Va detto che l'ARER, proprio grazie al fatto di essere un ente pubblico economico, finora si è caratterizzata, e si caratterizza, per la sua gestione svolta all'insegna dei criteri di efficacia, di efficienza e di economicità e con un personale operativo di tecnici e amministrativi di grande professionalità. Un eventuale mutamento della natura dell'azienda, da ente pubblico economico a non economico, potrebbe a lungo termine influire negativamente sull'efficacia dell'azienda e potrebbe avere ripercussioni molto forti sulla sua solidità economica, finanziaria e patrimoniale. E si potrebbero ridurre quelle potenzialità che oggi l'azienda sta sviluppando.
Questi sono un po' i quesiti che noi ci siamo posti e per i quali stiamo ancora attendendo risposte e approfondimenti. Saremo ben lieti di ritrovarci in Commissione a fare tutti insieme questo percorso, perché qui non deve vincere né Borrello, né Baccega, deve vincere l'efficacia amministrativa, deve vincere questa grande società, questa grande azienda che è l'ARER, che dovrà gestire il patrimonio pubblico regionale.
Sono 810 alloggi in più, un patrimonio che - con il percorso che abbiamo intrapreso per determinare l'ARER quale unica grande azienda di riferimento per tutti i Comuni della regione - si raddoppia rispetto all'attuale.
Rispondendo ai due quesiti, gli intendimenti sono sicuramente quelli di far rientrare a tutti gli effetti nel comparto unico il personale dell'ARER, facendo tutti i passaggi giuridici, necessari e opportuni, per riuscire a inserire, nell'ambito dell'ARER - un minuto, Presidente, finisco - il passaggio definitivo dei dipendenti APS. L'unica novità positiva al momento è che, qualora l'operazione non potesse andare a buon fine con il trasferimento definitivo, è previsto nell'accordo che, dopo il primo anno di ARER, i dipendenti APS potranno rientrare a pieno titolo nell'azienda APS.
Per quanto riguarda la posizione dell'ARER: esso agisce in funzione dell'indirizzo politico che il Consiglio regionale gli dà. Quindi, sulla base dello studio e l'approfondimento di questa tematica, noi daremo l'indirizzo politico all'ARER. Per adesso l'ARER ci ha scritto che l'intenzione è quella di andare in quella direzione.
Saremo quindi ad approfondire questo tema con grande attenzione, ci saranno già delle riunioni la prossima settimana, e spero nel giro di un mese, al più tardi, di chiedere al Presidente di convocare una commissione per illustrare la tematica alla commissione e al Consiglio.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Borrello, ne ha facoltà.
Borrello (AC-SA-PNV) - Intanto la ringrazio, collega, però lei ha utilizzato metà del tempo per illustrarmi un accordo di programma e parlarmi dei dipendenti di APS, e lo ribadisco per non creare confusione: la modifica normativa che noi abbiamo proposto nel DDL n. 114 non valutava gli aspetti di contrattazione e di status giuridico del personale della APS, parlavamo dei dipendenti dell'ARER. I dipendenti dell'APS, importantissimi, bravissime persone - addirittura sono sicuramente necessari per quanto riguarda l'attività che l'ARER dovrà svolgere nel momento in cui, dal 2018 avrà la totalità del patrimonio ERP nella sua gestione - hanno un altro tipo di percorso da affrontare. Ma non lo dice Borrello, lo dice la Corte dei conti, perché lo dice chiaramente: "chi reinternalizza i servizi, non può assorbire il personale". Non facciamo confusione tra APS e ARER: due modalità totalmente differenti per quanto riguarda l'accesso ai ruoli.
La valutazione che avevamo fatto all'interno dell'emendamento del DDL n. 114 non è un'interpretazione legislativa e normativa che dà il sottoscritto, la dà l'ufficio Legale che, fino a prova contraria, è l'Ufficio legale dell'Amministrazione, non è il mio Ufficio legale!
Sicuramente non ho delle competenze così alte e tecniche da poter interpretare le normative dal punto di vista giuridico e dei decreti legislativi, quindi quanto codificato nella modifica dell'articolo 8 era quanto definito, in un percorso giuridico, dall'Ufficio legislativo.
Noi abbiamo avuto modo di portare questo tema all'attenzione della maggioranza, dell'aula ad agosto, ma proprio in virtù dell'importanza del tema che stiamo trattando, e di alcuni dubbi che alcuni Consiglieri di opposizione ci avevano formulato, ritenendo importante che l'indirizzo fosse un indirizzo trasversale; ricordo alcuni colleghi del PD che - posso anche capire - erroneamente facevano confusione tra personale APS e ARER, ci avevano chiesto di fare degli approfondimenti, oggi noi diciamo che è arrivato il momento di fare questi approfondimenti.
Dico anche un'altra cosa. C'è una sorta di confusione all'interno della presidenza dell'ARER in merito alle volontà, e allora - e ringrazio l'Assessore per la disponibilità - chiedo al Presidente della III Commissione di convocare una Commissione nel più breve tempo possibile andando ad audire la presidenza dell'ARER, gli uffici amministrativi dell'ARER, i rappresentanti del personale e le delegazioni sindacali per chiarire una volta per tutte il ruolo dell'ARER all'interno di questo contesto normativo. Poi sono due, fondamentalmente, i quesiti importanti: uno è l'assorbimento dei dipendenti, il riconoscimento del comparto unico, ma quella ha una "valenza" sicuramente importante, ma che è di nicchia, va a definire lo status giuridico del personale dell'azienda; gli aspetti importanti sono: essere, o non essere ente economico o non economico. Questo è l'elemento di importanza fondamentale, perché potrebbe modificare sostanzialmente la buona impostazione dell'azienda. Un'azienda che funziona benissimo, ma funziona benissimo per il semplice motivo che oggi l'ARER è ente pubblico a tutti gli effetti! L'ARER oggi funziona bene, perché è un ente strumentale della Regione, ed è un ente pubblico a tutti gli effetti.
Avremo modo di parlarne all'interno della Commissione consiliare competente, ma fondamentalmente vi pongo un quesito su tutti: qualora l'ARER diventasse un ente economico e venisse codificato a tutti gli effetti come tale - e quindi rientrerebbe nel mercato libero immobiliare - ma tutto il ragionamento sull'IMU l'avete mai preso in considerazione?
Bisogna fare bene attenzione! E mi fermo qui perché ritengo che l'ARER sia un'azienda fondamentale per la nostra Regione, perché gestisce in maniera ottimale un patrimonio importante per la Valle d'Aosta.