Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2887 del 26 luglio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2887/XIV - Interpellanza: "Valutazioni in merito agli impianti di innevamento programmato".

Rosset (Presidente) - Riprendiamo i lavori in seduta pubblica con il punto n. 14 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Bertin, ne ha facoltà.

Bertin (ALPE) - Ritorniamo su un argomento già affrontato in modo diverso questa mattina, vale a dire i bacini artificiali, gli invasi che servono all'innevamento artificiale programmato. Teniamo presente che in Valle d'Aosta sono attualmente ben 230 i chilometri di pista che prevedono un innevamento programmato. È un argomento sempre più importante, poiché con il cambiamento climatico è evidente che si porrà sempre di più tale questione, non soltanto per quanto riguarda gli aspetti legati all'innevamento artificiale, ma anche in prospettiva per l'agricoltura. Poiché se, come ci rendiamo conto in questo periodo, inevitabilmente si proseguirà in questa direzione, si porranno molti problemi alla gestione delle acque, tra cui anche questo aspetto non secondario dei bacini. Sono invasi che vengono realizzati ad alta quota, in un contesto estremamente delicato, che bisogna tenere in considerazione.

Volevamo fare il punto della situazione su quanti sono attualmente gli invasi artificiali presenti, in questo caso a servizio dell'innevamento programmato, quante le proposte di realizzazione e quanti nell'insieme in programma nei prossimi anni.

Inoltre sulla questione riguardante la produzione della neve artificiale, per conoscere quali sono i costi energetici, dal punto di vista della bolletta energetica, che sono previsti per la neve programmata.

Ritornando al discorso generale riguardante i bacini artificiali, chiediamo di conoscere in termini generali le valutazioni del Governo regionale in merito, in ragione del cambiamento climatico.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Restano, ne ha facoltà.

Restano (AC-PNV) - In merito all'interpellanza che ha illustrato il collega, ho fatto una ricognizione dei dati a disposizione dell'ufficio, che vengo a illustrare.

La prima domanda: "quanti impianti di innevamento programmato sono alimentati da bacini artificiali, i relativi costi di realizzazione e quanti nuovi impianti sono in previsione". In Valle d'Aosta sono presenti sette impianti di innevamento artificiale alimentati da diversi bacini. Poiché non è semplice dare una risposta sintetica, le riporterò i dati di dettaglio, tralasciando i bacini molto piccoli e privi di volume significativo. In Valtournenche abbiamo il bacino denominato Colle Cime Bianche, che ha un volume di 92 mila metri cubi; a Cervinia il bacino Laghi Cime Bianche con un volume di 300 mila metri cubi; il bacino Goillet, invaso di proprietà della CVA di 11,5 milioni di metri cubi, da cui viene prelevata l'acqua; il bacino Tramouail, volume 50 mila metri cubi. A Pila, il bacino Nouva, volume 71 mila metri cubi, e il bacino Leissé, volume 43.630 metri cubi; a La Thuile abbiamo un bacino da 120 mila metri cub; al Col de Joux ne abbiamo uno da 28 mila metri cubi. Per quanto riguarda la Monterosa, l'acqua è prelevata dal bacino del Gabiet, a servizio prevalentemente delle piste di Gressoney, sebbene una parte dell'acqua può essere pompata a servizio delle piste più alte sul lato di Ayas. A Gressoney abbiamo un bacino da 28 mila metri cubi.

Per quanto riguarda i costi di realizzazione, sono disponibili solo i dati dei bacini più recenti: Pila, bacino Nouva e stazione di pompaggio, 2 milioni 670 mila euro nell'anno 2013; La Thuile, euro 3 milioni 418 euro nel 2005, bacino più stazione di pompaggio; Gressmatten euro 550 mila nel 2009, solo il bacino. In generale viene considerato, ai fini della determinazione del costo di un bacino, un ammontare standard di 30/40 euro a metro cubo. Tale valore chiaramente dipende da molteplici fattori legati alla morfologia dei luoghi e agli attrezzamenti tecnici necessari. Penso che lei abbia già ricevuto la tabella del 116, io comunque me la sono portata e, qualora la volesse, gliela posso fornire unitamente alla risposta. I dati saranno comunque inviati a chiunque ne sarà interessato.

Quali sono "le valutazioni per il futuro del governo regionale in merito". I cambiamenti climatici, evidenti in particolar modo sulle Alpi, hanno comportato la necessità, per ottenere una certezza di apertura dei comprensori, fondamentale per il comparto turistico invernale, di garantire l'innevamento dei comprensori all'inizio dicembre per i comprensori più grandi e a Natale per quelli più piccoli. Tutti i comprensori hanno dei sistemi di innevamento artificiale più o meno complessi. Quasi tutte le grandi stazioni hanno dei bacini di accumulo sufficienti alle condizioni climatiche attuali, a eccezione di Torgnon e Ayas, per le quali sono già state impegnate le risorse pubbliche per la realizzazione degli invasi. Il bacino artificiale, a differenza del prelievo in alveo, pozzo o vasca, garantisce portate istantanee di innevamento molto elevate, sempre più necessarie con l'aumento della temperatura in novembre, periodo in cui è fondamentale poter usufruire delle poche giornate di freddo per innevare i comprensori. La necessità tecnica è di riuscire a innevare il comprensorio nei pochi giorni di freddo che ci sono, quindi in due o tre giorni, per cui è necessario avere dei bacini importanti, cosa che non si riuscirebbe a fare con le piccole vasche di accumulo o con il prelievo direttamente in alveo. Gli altri comprensori che non sono dotati di bacino artificiale, possono comunque contare su sistemi di innevamento con prese in alveo, pozzo o vasche di accumulo. Per il futuro, alle attuali condizioni climatiche, si può ritenere, una volta risolte le problematiche delle due stazioni che ho citato poc'anzi, che il volume di acqua disponibile possa garantire l'apertura dei comprensori all'inizio della stagione e le integrazioni necessarie nel corso dell'inverno.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Bertin, ne ha facoltà.

Bertin (ALPE) - Confermo che la risposta al 116 è arrivata alcuni giorni fa, pertanto non sto a intervenire su questo aspetto. In termini più generali, quello che mi interessava conoscere ed evidenziare era proprio la relazione tra i bacini artificiali e il cambio climatico. Ci troviamo in un'evidente situazione di cambio climatico, che ci porterà sempre più ad avere delle esigenze particolari, in special modo per la gestione delle acque e sarà sempre più importante farlo in modo accurato e intelligente. Tra l'altro, ci troviamo in un contesto alpino e montano molto particolare, ad altezze anche significative, nei quali gli interventi devono essere fatti con molta accuratezza.

Credo che, in termini generali, bisognerà avere una politica su tale aspetto della gestione e dell'accumulo delle acque, perché se finora il problema è stato limitato alle questioni riguardanti gli impianti di risalita e la neve artificiale, in prospettiva si rischia di avere necessità diversa, sia per l'agricoltura sia addirittura per l'uso umano.

Stiamo andando purtroppo in questa direzione e, oltre che intervenire sui fattori che determinano questa accelerazione che ognuno di noi deve fare, sia come singoli che come collettività, nel tentativo di limitare la crescita della temperatura globale, è importante avere una visione di quello che succederà. Questo aspetto va tenuto in considerazione e, anche negli interventi che si faranno in prospettiva, sarà obbligatorio avere un approccio molto attento, che a mio avviso deve essere generale da qui in avanti sulla gestione delle acque e, nel caso specifico, sull'impatto anche paesaggistico ambientale che questi invasi hanno ad alta quota. Bisogna, a mio avviso, riuscire a codificare degli interventi generali, perché a volte questi invasi sono oggettivamente brutti, hanno un impatto notevole e si dovrebbe intervenire in modo diverso. In termini generali, questa è una questione che nei prossimi anni ci porrà sempre di più e che va tenuta in considerazione.

Presidente - Prima di proseguire con l'ordine del giorno, chiederei di distribuire le relazioni e gli emendamenti depositati in merito ai disegni di legge n. 111 e n. 107. Per il disegno di legge n. 111, la relazione del consigliere Gerandin, la relazione dei revisori dei conti Follien, Nogara e Padovani, e due emendamenti dell'assessore Chatrian. Per il disegno di legge n. 107, la relazione del consigliere Bertin.