Oggetto del Consiglio n. 2850 del 13 luglio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2850/XIV - Interrogazione: "Interventi posti in essere per garantire il funzionamento della Maison du Val d'Aoste a Parigi".
Rosset (Presidente) - Punto n. 10 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Con riferimento alla prima domanda, "a che punto siano le valutazioni con Finaosta in ordine alle 'soluzioni organizzative più opportune'", riferisco che rispetto alle possibili evoluzioni organizzative della Maison du Val d'Aoste, le analisi condotte da Finaosta con le agenzie immobiliari di Parigi hanno confermato che, in termini logistici, l'attuale sede si presenta funzionale e ben posizionata, né vi sarebbero al momento valide soluzioni alternative, compatibili anche con la volontà di ridurre la spesa. Per quanto invece concerne gli aspetti più propriamente gestionali, le categorie economiche valdostane e gli émigrés hanno entrambi ribadito l'interesse per il mantenimento di una presenza della Valle d'Aosta a Parigi. Hanno anche chiaramente manifestato l'interesse a essere coinvolte nella gestione con un ruolo consultivo per la determinazione degli indirizzi di attività. Non hanno invece manifestato la possibilità di un loro impegno in termini di compartecipazione finanziaria e attiva.
Mentre venivano condotte queste verifiche, è stato necessario dare continuità operativa all'Ufficio, per cui si è provveduto al temporaneo affidamento diretto del servizio medesimo al gestore "uscente", da marzo a giugno 2017. A seguire, è stata avviata la procedura per l'individuazione del soggetto affidatario mediante pubblicazione di avviso pubblico, anche sull'apposita sezione del sito istituzionale della Regione, oltre che su quella dedicata a Finaosta. La durata di questo affidamento, senza possibilità di rinnovo, è stata determinata in un solo anno, fino al 30 giugno 2018, per assicurare agli operatori economici interessati un minimo margine per garantire una sostenibilità dell'offerta; ricordo che prima la gara era triennale. All'esito della procedura, il servizio è stato aggiudicato alla ditta Linty Conseil, unica ad aver fatto pervenire la domanda di partecipazione. L'aggiudicazione è stata disposta per l'importo di euro 160 mila, Iva esclusa, con una riduzione del corrispettivo posto a base di gara di euro 6.700.
La seconda domanda: "quando e con quali esiti sono stati avviati i contatti con le associazioni e gli enti citati in premessa ". Sin dallo scorso mese di febbraio, Finaosta ha incontrato il presidente della ADAVA e il presidente della Chambre. È stata quindi prevista una riunione allargata a tutte le categorie economiche, che si è tenuta l'8 marzo 2017. È seguito poi un ulteriore incontro, allargato anche al gestore e ai responsabili della pianificazione delle attività della Maison du Val d'Aoste di Finaosta e Paolo Linty della Linty Conseil. Chambre e associazioni hanno messo in evidenza l'opportunità di instaurare un canale di comunicazione e collaborazione permanente e diretto, per sfruttare la Maison a favore dell'economia valdostana, in considerazione dell'importanza del mercato francese per l'export regionale e per il settore turistico. Chambre si è proposta di fare da collettore di idee ed esigenze delle imprese e delle associazioni, ma anche di essere partner nella programmazione e nella gestione nelle attività. Sull'altro punto, invece, Chambre e associazioni hanno indicato che attualmente non vi sono le condizioni per una gestione diretta della struttura, né per intervenire con proprie risorse.
Il 20 aprile 2017 Finaosta ha poi provveduto a convocare una riunione con i rappresentanti degli émigrés a Parigi, presso i locali della Maison du Val d'Aoste. In quella sede, gli émigrés hanno confermato il loro forte interesse a che la Valle d'Aosta mantenga una sede a Parigi, importantissima come punto di aggregazione e per le loro riunioni tecniche, ma anche come sede per eventi e iniziative da progettare congiuntamente. Per altro verso, hanno espresso l'impossibilità di assumere la gestione della sede, non disponendo né di sufficienti volontari, né di risorse per contribuire economicamente al suo funzionamento.
"Chi sia oggi il responsabile della sede di rappresentanza di Parigi e il referente della Finaosta". Il responsabile dal 1 luglio è il signor Paolo Linty, coadiuvato in loco dal signor Ivan Savioz, i quali hanno come riferimento in Finaosta la Direzione Uffici Esteri e la Direzione Generale.
"Quante risorse sono state fino a oggi investite per garantire il funzionamento della Maison du Val d'Aoste". Nell'ultimo triennio (2014/2016) le risorse spese per l'Ufficio sono state rispettivamente: nel 2014, 337.215 euro; nel 2015, 303.954 euro; nel 2016, 331.428 euro. In totale, dalla sua apertura nel 1998, per il funzionamento e l'attività, ormai quasi ventennale, della Maison du Val d'Aoste, sono stati investiti 7 milioni 100 mila euro. Dal 2007, anno nel quale sono stati spesi 445.792 euro, gli impegni sono stati progressivamente ridotti sino a quelli attuali. Per il 2017 è ipotizzato un ulteriore contenimento di spesa di circa 40 mila euro, a seguito del lavoro fatto per cercare di contenere il costo gestionale. Bisogna però fare attenzione a non scendere al di sotto di quella soglia critica che rende poi inutile, perché inutilizzabile, il servizio offerto dalla Maison. La valutazione e la conseguente scelta politica sarà di mantenere, valorizzando questa sede e rendendola sempre più aderente alle esigenze di rappresentanza e di visualizzazione dell'offerta turistica e anche come possibilità di promuovere il nostro sistema economico, oppure, in alternativa, di dismettere la Maison. Ci si è dunque attivati e si sta operando secondo le linee di impegno stabilite dal Consiglio regionale con la mozione del 25 gennaio 2017, che impegnava il Governo regionale a fare delle valutazioni in questa direzione. Pertanto credo che il tempo tecnico di appalto di un anno ci consenta di poter effettuare una condivisione all'interno dell'aula, attraverso anche il coinvolgimento delle Commissioni, per arrivare a fare delle scelte definitive.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Il tormentone della Maison du Val d'Aoste - per chi ne sente parlare per la prima volta, sarebbe la nostra ambasciata parigina, nel senso che è un luogo fisico, una porzione di uno stabile prestigioso nel centro a Parigi - dovrebbe essere teoricamente destinato a promuovere la Vallée presso i nostri cugini d'oltralpe. Questo della Maison du Val d'Aoste è un feuilleton che va avanti da svariati anni e che, a mio modesto parere, non trova una soluzione concreta neanche nelle parole che lei ha appena detto. A meno che questa millantata efficienza e utilità della struttura non sia realtà. Io penso che il ritorno, in termini anche di opinioni e di fruibilità di questa struttura, non sia poi la dimostrazione massima di quell'efficienza che dovrebbe contraddistinguere una struttura del genere.
Noi continuiamo a spendere, per una struttura sostanzialmente sottoutilizzata, circa 300 mila euro l'anno e ne abbiamo spesi quasi 1 milione nell'ultimo triennio: sono soldoni, stanti i tagli e il fatto che il bilancio regionale comunque sia sempre più contenuto. Sono 300 mila euro spesi senza vedere dei grandi risultati, se non quelli raccontati, per esempio in Commissione, da patron Linty. Una struttura che dovrebbe essere anche e soprattutto la casa dei nostri immigrés, ma che lavora in modo concreto e visibile in questa direzione forse in qualche limitata occasione durante l'anno. Io sono stato recentemente al Arbre de Noël e so che si fa la fête des émigrés, o comunque qualche evento rivolto ai nostri emigrati francesi. Al di là delle buone intenzioni enunciate negli incontri con le associazioni, della disponibilità di aprire collaborazioni e sinergie, alla fine Finaosta, colleghi e Presidente Marquis, ha fatto il suo bel bando copia e incolla rispetto a quelli fatti nel passato, con qualche differenza sostanzialmente insignificante, tanto che alla fine l'unico ad aver presentato la candidatura e quindi l'unico che possa vantare almeno tre anni di gestione di quel tipo di struttura all'estero, è stato colui che da sempre sostanzialmente gestisce la struttura stessa.
Io poi non ho capito se il responsabile del procedimento e dell'ufficio è sempre il dottor Accornero: è sempre lui che fa un po' da capofila rispetto a questa cosa? Mi sembra di sì. Lei non me l'ha detto, ma visto che ha citato alcune strutture che sono responsabili, è sempre il dottor Accornero che costruisce questi avvisi di indagine di mercato, che richiedono una presenza costante di almeno otto ore continuative durante il giorno per assicurare l'apertura, una disponibilità e addirittura una reperibilità di due ore, che forse nemmeno la rianimazione ospedaliera garantisce in modo così preciso. È proprio così che avete scritto: "garantire la presenza stabile del personale per garantire la piena operatività entro due ore dalla chiamata". Voi avete scritto un bando che generalmente viene fatto per strutture operative che richiedono una pronta disponibilità. Quindi tutte queste indicazioni, tra cui anche l'aver già gestito per tre anni almeno uffici di promozione turistica culturale per un importo complessivo non inferiore a 150 mila euro, legato alla presenza obbligatoria di una risorsa senior - guarda caso - e di una risorsa junior - guarda caso - che sono le stesse risorse che lì dentro hanno sempre campeggiato, beh, alla fine è evidente...!
L'unica cosa che manca in questo bando, tra tutte le indicazioni che date, è quella auspicata richiesta di sinergia con le associazioni e con la Chambre, di cui lei ha raccontato come se fosse il grande cambiamento di direzione e di indicazione rispetto alla gestione della casa. Non c'è nulla! Lei si vada a guardare su questa indagine di mercato a decorrenza 1° luglio, se c'è un qualche riferimento alla programmazione con le associazioni. Io fossi in loro un po' mi arrabbierei, perché gli avete fatto perdere del tempo in queste riunioni e vi hanno anche mandato dei documenti, in cui hanno detto giustamente di non avere al momento le strutture richieste dal bando per gestire, ma di essere disponibili a una programmazione congiunta, a una sinergia, a mettersi intorno a un tavolo per capire come far funzionare nella direzione di una vera promozione.