Oggetto del Consiglio n. 2840 del 13 luglio 2017 - Resoconto
OBJET N° 2840/XIV - Communications du Président de la Région.
Rosset (Presidente) - Possiamo proseguire con il punto n. 2 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Credo che sia doveroso dare qualche informazione sul ritrovamento che è stato fatto negli uffici della Presidenza, nello scorso mese di giugno: un ritrovamento di cui ho dato pronta informazione alla Polizia di Stato. Dopo quindici giorni sono state pubblicate dalle notizie di agenzia che continuano a far parlare di questo argomento, oggetto di attività inquirente in capo alla Procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo. C'è, quindi, un'indagine in corso, su cui esiste il massimo riserbo e sulla quale non ho altro da aggiungere al momento. Sotto il profilo politico, ribadisco che il fatto è particolarmente grave e che rappresenta un'offesa per l'Istituzione e per la comunità valdostana.
Altro argomento di cui ritengo doveroso informare il Consiglio riguarda i rapporti Stato-Regione sotto il profilo finanziario, un tema di cui si è parlato molto in questi giorni. Abbiamo informato la Commissione la scorsa settimana, quando c'è stata un'audizione e si è fatto un po' il punto sulla situazione. Si tratta del rapporto controverso di questi ultimi anni, che è stato in parte analizzato, in parte valutato e sul quale siamo arrivati, come Giunta regionale, a presentare un ricorso allo Stato la scorsa settimana, un ricorso alla Corte Costituzionale, un ricorso al Tar del Lazio che è funzionalmente competente in materia, per rappresentare l'illegittimità della richiesta dello Stato del contributo di 144 milioni di euro che dovrebbe corrispondere la Valle d'Aosta, anche per il 2017, in merito al risanamento dei conti dello Stato. È un contributo che avrebbe dovuto cessare nel 2017, anche in forza di una sentenza della Corte Costituzionale, la n. 177 del 2015. Su questo argomento, nello scorso mese di maggio è stato pubblicato un decreto del Ministero delle Finanze, che prevedeva la conferma per il 2017 di questo iniquo trasferimento da parte della Regione, definito come accantonamento.
A questo riguardo, ritengo che i rapporti con lo Stato andrebbero riosservati storicamente per quello che è successo in questi ultimi cinque anni. Si è partiti con l'attuazione del federalismo fiscale, alla quale hanno fatto seguito tutta una serie di decreti urgenti pronunciati dallo Stato, che hanno richiesto una partecipazione finanziaria alla Regione del tutto esorbitante rispetto alla correttezza dei rapporti, all'equità di partecipazione e alle proprie potenzialità. La Regione è stata chiamata in questi anni ad accantonare 718 milioni di euro di trasferimenti a favore dello Stato, non solo i 144 milioni che sono stati richiesti quest'anno. Da allora, le altre Regioni a statuto speciale sono riuscite a ridefinire quell'accordo sul federalismo fiscale che avevano sottoscritto nel 2011. Purtroppo, per ragioni ancora non note, la Valle d'Aosta non ha avuto la forza, in questi anni, di riuscire a raggiungere tale obiettivo.
Ritengo offensive le parole che sono state pronunciate in questi giorni dal presidente Pastoret, attraverso delle notizie Ansa. Accolgo con favore il riconoscimento del collega Perron, sottolineato in precedenza, che queste parole siano state fuori luogo e che si sia fatto prendere forse un po' troppo dall'argomento. Ritengo che parlare di passeggiate romane da parte di questa Presidenza sia un po' troppo eccessivo: reputare l'incontro con i ministri della Repubblica o con i sottosegretari come un andare a passeggio, significa non avere la consapevolezza di cosa voglia dire attuare e difendere l'autonomia, la quale si difende coltivando delle relazioni con gli organi dello Stato. Non è sicuramente un argomento facile e in quattro mesi non riusciamo sicuramente a recuperare tutto quello che non è stato fatto in questi anni. Vi assicuro che noi ce la mettiamo tutta per difendere le prerogative dello Statuto, per difendere l'autonomia della Valle d'Aosta e l'interesse dei valdostani.
A questo riguardo credo che sia doveroso dare informazione al Consiglio che ieri mattina ho avuto un incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Maria Elena Boschi, alla quale ha fatto seguito anche un confronto con il Sottosegretario con delega agli Affari Regionali Bressa, che ha dato in esito, nel corso della serata, la garanzia della convocazione nei prossimi giorni di un tavolo Stato-Regione per definire le complesse situazioni finanziarie che abbiamo rilevato allo Stato, in particolare la questione dei 144 milioni di euro.
Credo che per senso di responsabilità sia doveroso fare chiarezza, soprattutto nei confronti dei valdostani, su questo argomento e non dare delle letture che portino a mistificare la realtà.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Presidente Marquis, parliamo un momento della questione del ritrovamento. Io capisco il riserbo, capisco le indagini, capisco tutto, però vorrei conoscere la verità su come lei, o chi per lei, ha ritrovato ciò che è stato trovato all'interno della scrivania. Quindi, per cortesia, le chiederei a questo punto di dare a quest'aula una spiegazione chiara ed esauriente su come si sono svolti i fatti. Se lei ritiene che questa sia una cosa che possa, in qualche modo, pregiudicare le indagini, allora chieda la seduta segreta, mandiamo via i giornalisti e ci spieghi a noi, pubblici ufficiali che siamo tenuti al segreto, qual è il reale svolgimento dei fatti.
Ci sono alcune questioni che ci premono particolarmente. La prima è la sicurezza, perché se è successo a lei, chissà cosa può succedere negli uffici di là a noi: veramente non viviamo più tranquilli. Lei capisce che l'onorabilità nostra, a questo punto, può essere messa in discussione per qualsiasi ritrovamento fasullo, strano, di qualunque tipo o di qualunque natura. Se permette, al di là delle questioni puramente politiche, vorremmo poter fare il nostro lavoro in maniera abbastanza tranquilla. Se succede a lei, che è il Prefetto, figuriamoci a noi: di là entra ed esce chiunque e chi vuole. Quindi, se per piacere ci chiarisce cosa è successo, da questo punto di vista ci fa una grossa cortesia.
L'altra questione riguarda, invece, l'onorabilità e lo sfregio alle istituzioni. Siamo noi l'istituzione: racconti a noi qual è lo sfregio e come è avvenuto. Nei contenuti c'è un'interrogazione a risposta immediata e vedremo cosa dire o non dire, ma parliamo di come si sono svolti i fatti. Così perlomeno tra di noi, se non vuole dirlo a tutti i valdostani - questo lo decide lei - sappiamo che cosa è successo nel dettaglio, con precisione accurata, se è possibile. Se no l'Ansa, o chi per lei, tira fuori la qualunque, giustamente, perché fanno il loro lavoro. Però, sono notizie, a questo punto, incontrollate e incontrollabili.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (UV) - Noi su questa vicenda, collega Marquis, avremmo preferito il silenzio. Nel senso che ci sono gli organi inquirenti, nei confronti dei quale abbiamo la massima fiducia, che stanno lavorando. Avremmo gradito - noi siamo stati assolutamente in silenzio - che questo lavoro di indagine giungesse alla fine. Senonché in queste settimane abbiamo letto una telenovela a puntate, a nostro modo di vedere anche forse con una sapiente regia, dove i contorni di questa vicenda vengono veicolati all'opinione pubblica di volta in volta con delle versioni un po' contrastanti l'una dall'altra. Noi però oggi, pur avendo preferito il silenzio, ci uniamo alla richiesta del collega Cognetta di avere chiarezza.
Chiarezza su ciò che è stato e chiarezza nei dettagli, perché ogni volta qui c'è una vicenda che non corrisponde a quanto detto un momento prima. Qui i dettagli fanno anche la sostanza. Ci permettiamo di chiederglielo, perché avremmo gradito da parte sua - mi permetta di dirglielo - un tono e dei contenuti un po' diversi nelle dichiarazioni di lunedì scorso in conferenza stampa. Richiamo il virgolettato: "questo fatto - sono parole sue - si inserisce in un contesto di grande cambiamento ed è l'atto finale di una politica che distribuisce risorse. La nuova maggioranza ha portato una visione diversa". Presidente, scusi, è una caduta di stile che si commenta da sola! Lei - mi consenta e scusi il brutto termine - mignottescamente lo attribuisce a noi questo passaggio dei 25 mila euro, con questa dichiarazione!
Noi prendiamo le distanze da questo e le chiediamo, siccome questo è avvenuto nei suoi uffici, di ricostruirci la vicenda nei dettagli, con assoluta chiarezza, nel modo che lei ritiene: in Commissione, qui, con l'aula chiusa; siamo tutti pubblici ufficiali. Le chiediamo di fare chiarezza nei dettagli e metta ognuno di noi nelle condizioni di conoscere ciò che è successo, perché l'articolo di stamattina sulla stampa - noi a oggi ragioniamo su articoli di stampa - smentisce, nei dettagli del ritrovamento, tutto un percorso che abbiamo letto in questi giorni. Possiamo esigere di avere la verità su un fatto così grave? Non è grave solo per lei: è grave anche per noi, mi creda! Noi le chiediamo di raccontarci esattamente cosa è avvenuto, nelle formule che lei crede, nei modi che lei decide, ma ci metta nella condizione di sapere. Dopodiché, ognuno di noi, ogni gruppo sarà libero di avanzare le sue considerazioni.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Questa del ritrovamento di 25 mila euro è una vicenda estremamente inquietante e che lascia sconcertati. Sappiamo anche quello che rappresenta l'ufficio del secondo piano nell'immaginario valdostano e il ruolo che ha. Al più presto deve essere fatta chiarezza. Non possono rimanere misteri sulla questione. Al di là degli aspetti giudiziari e delle eventuali responsabilità penali - sappiamo che gli inquirenti stanno lavorando sull'ipotesi di reato di corruzione - bisogna che i valdostani sappiano. Il silenzio, in questo caso, non è sempre produttivo. Che non esistano misteri su quanto è accaduto.
Quello che emerge è uno spaccato desolante per le istituzioni e la politica, con effetti facilmente immaginabili. Il tutto succede in un contesto e in un quadro generale estremamente grave e che conosciamo. È molto tempo che lo ripeto: in Valle d'Aosta c'è un problema di legalità, che da troppo tempo si è voluto evitare di affrontare. Un territorio che non mette come priorità la legalità, che cede sulla legalità, è un territorio che mette a rischio il proprio futuro e questo bisogna sempre mantenerlo ben presente.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Mi riferisco all'indagine aperta dalla Procura di Aosta sul denaro che, a più di tre mesi dalla mia cessazione dall'incarico di Presidente, è stato trovato sulla scrivania o nella scrivania dell'ufficio di presidenza. Non ho, sino a ora, rilasciato alcun commento o dichiarazione, soltanto per la riservatezza che mi era stata richiesta quando venni sentito dalla Polizia giudiziaria alla fine dello scorso mese di giugno. Come ho riferito agli inquirenti che mi hanno ascoltato, non ho nulla a che fare con la somma di denaro che è stata rinvenuta e nulla so della sua origine e destinazione. Non entro nel merito di quello che è già apparso sulla stampa, sulla carta di credito, sulla massoneria e su tutto il resto poi smentito. Voglio solo dire che ho piena fiducia nell'operato della magistratura e attendo, come hanno detto i colleghi, che termini l'inchiesta in corso da parte della Procura della Repubblica, in modo da poter avere la certezza di quello che è successo. Sicuramente quello che è stato richiamato e che anche oggi i giornali riprendono lascia una serie di dubbi, per cui - mi unisco ai colleghi - sia bene che venga chiarito il come e il perché.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Su questa vicenda escono con il contagocce informazioni che dipingono, non solo nei confini ristretti della nostra regione, la Valle d'Aosta in chiave grottesca, direi anche piuttosto ridicola. Questa vicenda assume i connotati e i contorni di una spy story che forse neanche la fantasia dell'autore di Una pallottola spuntata avrebbe potuto scrivere. Qua siamo partiti con un cambio di scrivania da parte del Presidente - scrivania che credo arrivi dal suo ex assessorato, per motivi di altezza delle ginocchia - prima fatta dagli operai, dopo smentita e fatta da un'azienda esterna. Il ritrovamento di questa fantomatica busta che sembra quella di Eta Beta, perché ogni giorno all'interno si trovano nuovi elementi di questa spy story: 25 mila euro; si è detto che sono stati trovati degli elenchi di persone, delle foto di persone, che poi pare non c'entrino niente; simboli massonici. Manca solo il santino della Madonna di Polsi e poi abbiamo trovato di tutto lì dentro.
Io credo che le dichiarazioni che sono state fatte, successivamente o in costanza di questo ritrovamento, ma ancora dieci minuti fa da parte del presidente Marquis, siano di una gravità assoluta. Il presidente Marquis ha già dato la sua sentenza: ha già detto chiaramente che quello è stato uno sfregio alla democrazia! Lei, collega Marquis, sa molte più cose di quelle che sappiamo tutti qua dentro. Lei si è permesso di anticipare una sentenza.
Io voglio dire qua che non sono innamorato di nessuno - e l'ho scritto - se non di mia moglie e delle mie figlie. In politica ci si allea sui contenuti e sui programmi, ci si allea anche con le persone, perché credo debbano rispondere anche a un'etica che corrisponda quantomeno - io parlo per me, parlo per il nostro gruppo - alla nostra. Quindi io credo che l'interesse, soprattutto del nostro gruppo anche se è piccolo, sia di avere chiari gli elementi, di avere chiara la situazione. Noi vogliamo sapere con chi ci siamo alleati, vogliamo sapere con chi oggi ci stiamo sedendo in questo Consiglio.
Io credo che la rappresentazione che lei ha dato, presidente Marquis, denoti quantomeno un'incoscienza, un'irresponsabilità e soprattutto una sommarietà. Lei -riprendo le richieste dei colleghi - credo che adesso abbia un dovere e non abbia più né il diritto e neanche più quell'alea di discrezionalità per pararsi dietro alle indagini o al riserbo. Lei ha il dovere in qualunque sede - può essere una seduta segreta, non lo so io: possiamo fare come vogliamo - di dire esattamente come stanno le cose, perché noi siamo usciti su tutti i giornali italiani! Non come Rollandin o come chissà cosa, ma come istituzione! Lei ha ridicolizzato la Valle d'Aosta, esponendoci al pubblico ludibrio, senza dare poi degli elementi e oggi lei si para dietro al riserbo dell'indagine. Io chiedo pubblicamente - mi unisco ai colleghi - che lei faccia chiarezza, che ci dica esattamente come sono avvenute le cose, che ce le dica in modo tale che noi non si apprenda con il contagocce dai giornali e dagli organi di informazione come sono andati i fatti. Dopodiché noi faremo le nostre valutazioni politiche, senza problemi, senza patemi.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Mi sembra che sia stato ribadito, non solo da me, ma anche da tutti coloro che sono intervenuti, che si tratta di un fatto estremamente grave. È un fatto avvenuto in un luogo dove ha sede la politica, rappresentativo per le sue funzioni: l'Ufficio di Presidenza della Regione. Sono le funzioni di Presidente, le funzioni di Prefetto che vengono esercitate in quell'Ufficio. Credo che la politica abbia il piacere e la sete di sapere. Ma non solo la politica: anche i cittadini hanno la necessità di poter sapere e giudicare quello che è successo.
Che siano state introdotte delle risorse, dei soldi in quell'ufficio, credo che sia un fatto estremamente negativo. Non sappiamo chi le abbia introdotte. Su questo c'è un'attività in corso, c'è un'attività inquirente, c'è un'attività che viene svolta dagli organi deputati. Per quanto mi riguarda, ho denunciato personalmente questo ritrovamento il 22 del mese di giugno. Fino al 7 del mese di luglio non c'è stata nessuna notizia, perché così doveva essere, credo, perché le attività di indagine devono avvenire nel massimo riserbo, perché non possono essere assoggettate a delle informative che possono essere poi fuorvianti e non aiutare ad addivenire alla soluzione del caso esaminato.
Il silenzio, in questo caso, è imposto! Il silenzio è d'obbligo, non è una facoltà! Io non posso rilasciare ulteriori dichiarazioni rispetto alla ricostruzione che è stata fatta alle forze dell'ordine. Nel merito della questione, riaffermo che nessuna dichiarazione è stata fatta. Non sono state fatte delle smentite nei confronti delle Ansa che sono uscite, perché anche una smentita avrebbe significato intervenire nel merito della questione. Mi dispiace di non poter soddisfare in questo momento l'esigenza di avere chiarezza su questo argomento, che mi auguro possa essere data prima possibile.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - A questo punto, Presidente, vorrei che si riunisse...
Presidente - Chiedo un po' di silenzio all'Assemblea, per cortesia!
Cognetta (M5S) - Dicevo, vorrei che si riunisse la Conferenza dei Capigruppo, perché bisogna decidere se vogliamo procedere in questo modo, cioè senza avere le risposte, oppure se l'Assemblea deve prendere delle decisioni come capigruppo rispetto alle notizie che non ci sono arrivate fino a questo momento. Quindi per cortesia le chiederei una riunione della Capigruppo.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - La situazione credo sia molto grave e in virtù di questa gravità cerchiamo di tenere dei toni istituzionali. Però, corre l'obbligo: collega Marquis, lei ha uno sdoppiamento di personalità! Viene qua e dice che ha la consegna del silenzio, dopo che sono quasi dieci giorni, una buona settimana, che ogni giorno c'è una dichiarazione che proviene dalla Presidenza della Regione, dal secondo piano. Quindi questo secondo piano, oltre a delle scrivanie un po' strane, ha anche dei sistemi di comunicazione un po' strani! Vede, collega Marquis, ogni giorno, con una regia raffazzonata, ma con una regia, escono delle informazioni che sono solo sue, perché è lei che ha trovato e solo da lei possono provenire le informazioni. Perché è lei che ha visto i documenti, quindi un giorno dice che c'è una carta di credito, un giorno c'è un simbolo massonico e poi commenta queste informazioni!
Quello che ha detto il collega Guichardaz e che hanno detto gli altri, è di una gravità assoluta! E lì ritorniamo allo sdoppiamento della personalità, perché lei dice: la nuova politica. Ma Marquis, lei dov'era? Marquis, ma si dia un pizzicotto, si svegli! È rimasto dal 2013 in Giunta! Quindi oggi sta dicendo delle cose che sono incomprensibili ai più! Io non so con chi parli la collega Morelli, quando prima diceva che i valdostani hanno pensato questo o quell'altro. Io le posso dire: ma Marquis dov'era? Marquis, lei è stato in Giunta seduto di fronte a me! E lei si presenta oggi vergine e verginello dicendo: la nuova politica!? Ma qua veramente state gettando la Valle d'Aosta nel ridicolo!
C'è un'inchiesta penale in corso e lei ha già dato delle risposte, ha anticipato la magistratura! Lei dice: "noi abbiamo dato una svolta. È colpa della vecchia politica che distribuiva", dando un'immagine veramente disastrosa. Ma lei si è accorto che dicendo questo, può avere dei grossi problemi? Perché o lei ha delle verità granitiche e allora le condivida con noi, che siamo pubblici ufficiali: facciamo una riunione della Conferenza dei Capigruppo, ci dica che cos'è accaduto e noi siamo tenuti al segreto. Oppure lei ha fatto un passo nel baratro, perché lei ha già dato delle risposte!
Collega Marquis, poi c'è un altro aspetto che non è stato tirato in ballo, ma che è sempre lì dalla "gola profonda", che arriva dal secondo piano: "i sistemi di sicurezza sembra abbiano un blackout". I sistemi di sicurezza hanno un blackout? E non ci dice nulla? Allora siamo tutti veramente preoccupati, perché se il sistema di sicurezza ha dei bachi, ha dei bachi la Prefettura!
Presidente - Per favore, colleghi e assessori, vogliamo fare un po' di silenzio, per cortesia!
Marguerettaz (UV) - Se la Prefettura ha dei bachi...! Perché lei riceve delle informazioni che sono ultra riservate, lei è colui che coordina il COSP (Centro Operativo Soccorso Pubblico). Lei dovrebbe essere seduto nel luogo più sicuro della Valle d'Aosta. Ma adesso, in virtù di questa cosa, noi scopriamo che i sistemi di sicurezza non funzionano? Lei arriva da Roma e a un certo punto non si sa chi è entrato, chi è uscito, cosa è successo?
Presidente Marquis, quando abbiamo fatto la prima discussione politica, io ho avuto modo di dirle che lei era inadeguato, sia per il profilo, sia per i voti; adesso dico che è inadeguato per la sostanza. Quindi io credo che la Capigruppo sia assolutamente indispensabile.
Presidente - La richiesta di una riunione della Conferenza dei Capigruppo è concessa.
La seduta è sospesa alle ore 9:56 e riprende alle ore 10:46.
Rosset (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori dopo la riunione della Conferenza dei Capigruppo. Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Nella riunione dei capigruppo abbiamo avuto modo di confrontarci sulla questione in discussione. Per quanto mi riguarda, ho rappresentato a tutti l'esigenza, in questo momento, di mantenere sull'argomento il riserbo, che è imposto per non ostacolare l'attività degli organi inquirenti e anche per rispettare le nostre responsabilità. È del tutto evidente che ci auguriamo che quanto prima possa essere fatta luce su questo grave ritrovamento, per porre fine a questa questione e soprattutto anche per dare contezza dell'accaduto alla comunità valdostana. Credo che oggi sicuramente noi non siamo in grado di attribuire delle responsabilità ad alcuno, quindi auspichiamo, nell'interesse di tutti e della comunità, che quanto prima gli organi competenti addivengano a dirimere questa pesante questione.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Ferrero, ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Come già detto in sede di capigruppo, siamo comunque insoddisfatti per la risposta che è stata data dal Presidente. Vista dall'esterno, tutta la questione ha rappresentato veramente una brutta vicenda per quanto riguarda l'immagine della Valle d'Aosta. Quello che ci sentiamo assolutamente di raccomandare, per il futuro, è una maggiore riservatezza e una maggiore discrezione nel fare dichiarazioni e nel far uscire certe notizie, che danneggiano l'immagine della Valle d'Aosta complessivamente e che rischiano poi di creare una caccia alle streghe, o comunque del disagio nei confronti di un qualsiasi collega, perché quello che è capitato al collega dell'Union Valdôtaine - mi riferisco a Rollandin - di essere messo in mezzo, poteva capitare a una persona qualsiasi di noi. Quindi non si tratta di difendere l'uno o l'altro, ma l'istituzione nel suo complesso. Tra l'altro, immediatamente bisogna fare una verifica sui sistemi di sicurezza nell'Amministrazione, perché quanto è accaduto è veramente al di là di qualsiasi fantasia che potevamo avere. Quindi siamo insoddisfatti comunque per quanto è stato detto.
Un chiarimento era necessario. Il mancato chiarimento darà ulteriore spazio a speculazioni di qualsiasi genere: da parte della stampa, che ovviamente fa il suo mestiere e cercherà quello che deve andare a cercare, e da parte di chiunque altro, magari in malafede o buona fede, voglia poi dire delle cose che possono o non possono essere smentite. Una brutta vicenda che poteva essere chiarita almeno in questa sede. Poteva esserci qualche elemento di chiarimento che non è stato dato e che dimostra per l'ennesima volta un atteggiamento di spregio verso l'opinione pubblica, che viene a sapere a spizzichi delle cose che non capisce. Tutto si trasforma poi in una specie di gossip da sotto l'ombrellone, per il quale, tra l'altro, noi abbiamo anche perso del tempo qui all'interno del Consiglio, parlandone.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Intervenire rispetto a una vicenda così brutta e così preoccupante è assolutamente imbarazzante. Noi siamo molto preoccupati per quello che è successo. Da venerdì scorso, da quando l'Ansa tra le ore quindici e le sedici ha dato questa notizia, ci siamo interrogati, tutta la Valle d'Aosta si è interrogata, su che cosa stava succedendo a questo mondo della politica, che è già pesantemente provato da una legislatura piuttosto bizzarra, per usare un termine accettabile.
Lei ha parlato di spregio alle istituzioni. Sì, ma è un attacco a tutto il mondo della politica. È un attacco a tutti noi che cerchiamo di dare il nostro tempo e il nostro impegno rispetto alla collettività valdostana. Abbiamo avuto modo di sentire la conferenza stampa del Presidente, che ha lanciato proclami sulla nuova politica, sullo sfregio alle istituzioni - che ci sta - sul cambiamento, ma devo dire che forse un po' più di prudenza rispetto a certe dichiarazioni avrebbe fatto bene a tutto il Consiglio regionale.
La Valle d'Aosta si sta interrogando, perché da venerdì scorso le notizie che sono uscite sono: a che ora è successo? quando è successo? lei dov'era? il taglio era piccolo o era grande? la scrivania aveva il cassettino o il cassettone? Ci sono notizie che sono uscite, che in realtà hanno bisogno di chiarezza. Noi ci aspettavamo, questa mattina, una ricostruzione chiara e precisa almeno dei fatti iniziali. Poi, sono gli inquirenti che devono entrare nel merito e capire che cosa è successo, chi ha fatto e chi ha agito. Però, questa mattina non riusciamo ad avere questa ricostruzione. Capisco l'esigenza degli inquirenti, ma anche la politica e i movimenti politici che sono presenti all'interno di questo consesso hanno bisogno di capire e di sapere, perché a loro volta devono poter comunicare.
Noi riteniamo che ci sia davvero l'esigenza di fare chiarezza al più presto e che ci sia anche la necessità di fare uno stop rispetto a dichiarazioni che fanno male a tutti e che non danno nessun senso alla politica valdostana. Quest'oggi l'Union Valdôtaine, insieme a noi, ha dato una dimostrazione ritirando un ricorso e dicendo: non vogliamo più dare ad altri palazzi il percorso della politica, vogliamo riappropriarci del percorso della politica. Ebbene, anche in questo caso cerchiamo di essere più prudenti nelle dichiarazioni, cerchiamo di essere più corretti e facciamo in modo che la giustizia faccia il suo percorso.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (UV) - Non per ripetere le cose che il nostro gruppo ha detto prima, ma semplicemente per dire che noi avremmo gradito, con le modalità che lei avesse ritenuto, Presidente, che almeno ai consiglieri regionali fosse data chiarezza. Una puntuale ricostruzione di ciò che è avvenuto, perché questo è accaduto negli uffici che sono suoi, dove è lei. Non per correre dietro alla telenovela, ma lei c'era? Non c'era? L'ha ritrovato lei? Chi ha trovato questo pacco? Lei era a Roma? Non era a Roma? Noi le avevamo chiesto di darci degli elementi in più: non vengono dati, non in aula e neanche in Conferenza dei Capigruppo. Prendiamo atto che il tutto viene quindi rimandato alle indagini della magistratura, degli inquirenti.
Palpiamo un disagio che ci sembra evidente. Da questo punto di vista ci permettiamo di avanzare un ragionamento e le chiediamo di farsi interprete circa la sicurezza degli uffici. La sicurezza degli uffici vale anche per il luogo dove i consiglieri svolgono il loro mandato. Se si mette in dubbio la facilità dell'accesso in un luogo come la Prefettura, immaginiamo cosa si possa immaginare negli uffici dei singoli consiglieri. Con questa raccomandazione, noi diciamo che ci riteniamo insoddisfatti e seguiremo, con puntualità, l'evoluzione che avrà questa vicenda.
Il consigliere Marguerettaz, del gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine, si prenota e chiede, fuori microfono, di poter parlare.
Presidente - L'accordo stabilito in Conferenza dei Capigruppo era di permettere un solo intervento per ciascun gruppo consiliare. Mi dispiace, collega, ma non posso fare altro che portare avanti gli accordi della Capigruppo.
Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Giusto per esternare la nostra posizione. In Conferenza dei Capigruppo si era anche proposto che il necessario chiarimento fosse da fare in seduta segreta, quantomeno per spiegare le modalità ai diretti interessati, perché io credo che il Consiglio sia, in questa situazione, toccato pesantemente da tutta questa vicenda; sarebbe stato opportuno. Così credo non sia stato accolto. Si è parlato di fare un comunicato in cui dire che si attende l'esito dell'indagine della magistratura.
Va bene, ben venga questo intendimento, ma non sono stato io - continuo a ripeterlo - a dire che questo è l'atto finale di una politica che distribuisce risorse, che la nuova maggioranza ha una visione diversa, che deve cambiare il modello, per cui da distributori di risorse, si diventa facilitatori di sviluppo. Non siamo stati noi a fare questo tipo di dichiarazioni. Quantomeno io mi aspettavo qualcosa da chi ha fatto queste dichiarazioni, rappresentando - penso - oltre che il Consiglio e la Giunta, anche la comunità valdostana, visto che poi si è parlato di sfregio alla comunità valdostana.
Anch'io penso che sia stato uno sfregio istituzionale. Quando trovi del denaro non giustificato all'interno di un luogo che rappresenta forse il centro del governo valdostano, mi interrogo. Quindi mi sarei aspettato quantomeno che ci fosse un chiarimento e una sorta di presa di distanza, quasi come a dire che sono state fatte delle dichiarazioni di un certo senso, ma queste probabilmente sono state fatte avventatamente e in modo anche inopportuno. Perché sinceramente quando io ho letto l'Ansa - al di là che sia una risposta a una provocazione; non si sa bene se sia il momento concitato - mi sono sentito anche un po' coinvolto. Siccome io sono stato in maggioranza un anno e mezzo, quando si parla di cambio di metodo e si parla di distribuzione di risorse e di visioni diverse, di atto finale di una politica che distribuisce risorse, in qualche modo - se permettete - mi sento coinvolto. E siccome - lo ripeto e lo ridico - per quanto riguarda quantomeno la mia persona, io non ho mai distribuito risorse, credo di non aver mai fatto la politica, o quel tipo di politica che lei, in questo modo, denuncia e condanna, pur essendone stato parte. Perché c'è poi anche questa amnesia continua e permanente, come se fosse il nuovo che avanza. No, è il vecchio che avanza, che si è tolto una giacca, se n'è messa un'altra e si è dato una pennellata.
Io credo che la politica, giustamente, debba riprendere il suo ruolo. Ha detto bene il collega Baccega: noi siamo in questa bizzarra legislatura e ci stiamo facendo dettare l'agenda, forse neanche dalla magistratura. Ieri, il Procuratore smentiva la questione relativa ai ritrovamenti della massoneria, ma qua ci stiamo facendo dettare l'agenda da entità diverse, che non sono la politica in primis, ma dall'altra parte forse nemmeno la magistratura. Io credo che ci dobbiamo anche chiedere da chi parta questa regia comunicativa, perché siamo in una situazione, secondo me, di debolezza e di fragilità estrema delle istituzioni in termini generali. Guardate che non è la minoranza o la maggioranza che oggi è debole: a esserla è proprio la politica in termini generali. La politica, come è successo in alcune fasi storiche, oggi ha una credibilità che è pari a zero. Ma non perché c'è Guichardaz, che magari è un incapace, o perché c'è qualcuno che parla e che fa delle dichiarazioni avventate, ma perché c'è un disegno di delegittimazione della politica. Mi chiedo però quale sia l'alternativa alla politica. Forse su questo è bene che tutti ci interroghiamo, perché io vedo, in tutta questa situazione - al di là delle singole responsabilità, che spero si chiariscano e io ne ho un bisogno vitale - anche un disegno velatamente sovversivo, dietro tutta la situazione che si è creata.
Presidente - Collega Marguerettaz? Prego.
Marguerettaz (UV) - Per mozione d'ordine, ai sensi dell'articolo 60 del nostro regolamento interno. I colleghi Ferrero e Cognetta hanno chiesto di proseguire in una seduta segreta, ma rispetto a questo non abbiamo avuto una risposta. Abbiamo avuto una dichiarazione del presidente Marquis: io capisco, però su quell'argomento non ha dato risposta.
Soprattutto lei non ha neanche porto le scuse, poiché credo, collega Marquis, che fossero dovute delle scuse: per una settimana un collega è finito su tutti i giornali, regionali e nazionali, in virtù di dichiarazioni che lei ha fatto, perché lei, in modo inequivocabile, ha indicato un responsabile. Può succedere che qualcuno sbagli e faccia delle dichiarazioni sbagliate: lo capiamo, siamo umani. Però, dal punto di vista del garbo, lei avrebbe dovuto scusarsi. Non lo ha fatto e non ha dato una risposta.
Chiedo anche al Presidente del Consiglio di darci una risposta sul proseguimento dell'adunanza in seduta segreta, per dirci quello che si ritiene sia opportuno che sappiano i consiglieri regionali, che sono tenuti al segreto.
Presidente - Collega Marguerettaz, forse lei non è stato attento. Ho detto che esprimevo quello che la riunione della Conferenza dei Capigruppo aveva deciso...
Proteste, fuori microfono, del consigliere Marguerettaz.
Mi lasci finire! Poi, lei si prenota nuovamente e chiede la parola: abbia questa accortezza! Lo chiedo per cortesia, perché troppo spesso lei interviene senza chiedere la parola!
Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Gradirei una risposta alla mozione d'ordine, anche perché la decisione dei capigruppo - ho chiesto anche ai colleghi del Movimento Cinque Stelle - su questo argomento non ha deliberato alcunché. Dopodiché, le consiglio di evitare un difetto...
Presidente - La ringrazio dei consigli!
Marguerettaz (UV) - Anche il suo, che a volte porta uno strabismo, nel senso che dai banchi della Giunta continuiamo a sentire delle dichiarazioni e lei non interviene. Ma, guarda caso, vede gli interventi che provengono dalla minoranza. Un ottico potrebbe curare...
Presidente - Però, sia attento al suo strabismo! Comunque, ripeto che nella riunione della Conferenza dei Capigruppo la questione della seduta segreta non è stata affrontata, perché era sufficiente quanto è stato definito. Questo è quanto. Se poi a lei non l'hanno informata, mi dispiace.
Ci sono altri interventi? Il collega Perron chiede di intervenire per cosa? Perché se vogliamo fare bagarre, facciamola, ma credo che non sia il caso! Prego, ne ha facoltà.
Perron (UV) - Solo per dire, Presidente, che non abbiamo deciso che era sufficiente così. L'argomento non è stato affrontato ed era una questione che il Movimento Cinque Stelle ha posto, ma a cui la Conferenza dei Capigruppo non ha dato risposta. Quindi era una questione ancora aperta.
Presidente - Se mi permette, collega. Il Movimento Cinque Stelle ha chiesto...
Perron (UV) - Solo essere precisi, perché nella Conferenza dei Capigruppo - se il nostro gruppo è stato equivocato, rettifico - noi non abbiamo detto per niente che andava bene così. Quindi precisiamo le cose come stanno!
Presidente - Il Movimento Cinque Stelle, nella persona di Cognetta, ha chiesto l'eventualità di una riunione della Conferenza dei Capigruppo, oppure l'eventualità di una sospensione e di una seduta segreta. La riunione dei capigruppo è stata accettata e concordata e nella riunione dei capigruppo si è definito che cosa dire in quest'aula. Sfido chiunque a smentire la situazione.
Ha chiesto la parola il consigliere Ferrero, ne ha facoltà.
Ferrero (M5S) - Purtroppo, sono costretto ancora a intervenire. La problematica era semplicemente che su quell'aspetto in particolare non ci è stata data una risposta. Questo è quanto abbiamo riscontrato. Per carità, noi eravamo disponibili, a questo punto, anche a lasciar perdere, pur di tagliare questa discussione sul sesso degli angeli. Però, effettivamente, su quell'argomento in particolare non era stata data una risposta e non è stata data una risposta. Chiuso lì.
Presidente - Il collega Cognetta aveva chiesto la sospensione per una riunione dei capigruppo ed eventualmente una discussione in seduta segreta. Nella riunione della Conferenza dei Capigruppo si è ritenuto opportuno di fare queste dichiarazioni e non si è parlato della seduta sospensiva segreta.
Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Non essendo stato presente alla riunione della Conferenza dei Capigruppo, le spiego esattamente qual è la questione per quanto riguarda il nostro gruppo. Se non c'è stata la risposta sulla riunione segreta, non c'è stata! Vede, Presidente, al di là di quello che è stato deciso nella Capigruppo, è rimasto un grosso interrogativo in piedi: come è stato fatto il ritrovamento di quel denaro e di tutto quello che ci sta all'interno della scrivania? Era una decisione che andava presa nella Capigruppo e in quella sede bisognava decidere anche se fare o non fare la seduta segreta, per raccontarci quello che poi effettivamente è accaduto. Siccome non ne avete parlato, siamo rimasti esattamente al punto di partenza. Il presidente Marquis ha fatto una dichiarazione: va bene, però non chiarisce come sono stati ritrovati i soldi. In seduta segreta o in seduta pubblica, non l'ha chiarito. Non so se sono stato chiaro.
Presidente - Ribadisco che nella riunione della Conferenza dei Capigruppo il presidente Marquis ha esplicitato che non poteva fare nessuna dichiarazione. Quindi credo che da questo punto di vista non c'è da attivare nessuna riunione segreta: se non può dire nulla, non può farlo né in segreto e né in pubblico. Questa è la conseguenza della non seduta segreta. Credo con questo di aver chiuso l'argomento.