Oggetto del Consiglio n. 2834 del 21 giugno 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2834/XIV - Proposta di legge: "Disposizioni in materia di elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale. Modificazioni alla legge regionale 12 gennaio 1993, n. 3 (Norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta)".
Rosset (Presidente) - Proposta di legge n. 110, iscritta al punto n. 33.03 dell'ordine del giorno. Articolo 1, che vede l'emendamento dei Consiglieri Padovani e Guichardaz. Ci sono richieste di intervento per l'illustrazione? Ha chiesto la parola il Consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (GM) - L'idea, la ratio di questo emendamento è per colmare una delle tante lacune che presenta la proposta di legge elettorale, ovvero la questione di genere. In questo emendamento si propone la doppia preferenza con l'obbligo di esprimere la seconda preferenza di genere diverso, la composizione delle liste che sarebbero composte praticamente in ugual misura da donne e uomini: dico "praticamente" perché, essendo composte da 35 persone, ovviamente sarebbero composte da o 17 uomini e 18 donne o viceversa, le liste sarebbero composte in sequenza uomo-donna o donna-uomo con il genere alternato. Inoltre si propone di modificare la modalità di espressione delle preferenze facendole esprimere soltanto con il numero arabo. L'abbassamento delle preferenze e l'espressione delle preferenze con il numero arabo - almeno per quello che mi riguarda, poi non posso parlare a nome del collega Guichardaz, che poi magari vorrà anche esprimere la sua opinione - faciliterebbe e agevolerebbe lo spoglio centralizzato velocizzandone i meccanismi, perché si toglie una preferenza e si tolgono anche varie interpretazioni che si possono dare alle preferenze espresse, il numero è il numero e da lì non si scappa.
Tornando alla questione principale (la questione di genere), qualche collega ha detto che si risolverebbe facendo sì che le donne votino le donne ed evitando "riserve indiane". Io nel 2017 sentir dire certe cose, sentire certe affermazioni lo trovo francamente avvilente. Qui, secondo me, secondo noi, si risolve la situazione evitando quelle che vengono chiamate "riserve indiane" ma istituendo l'effettiva parità di accesso alle istituzioni. Cosa che la storia di questo Consiglio ci dice urgente, perché nella storia di questo Consiglio la presenza femminile non dico delle ultime legislature, ma in tutte le legislature di questo Consiglio vede circa una decina di Consigliere donne su più di 500 Consiglieri uomini. Vado a memoria con i numeri, perché quelli precisi in questo momento non me li ricordo, ma la presenza di donne è vergognosamente inferiore alla presenza di uomini, quindi l'emendamento va in questo senso.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Solo per associarmi alle cose dette e alle considerazioni fatte dal collega Padovani. Noi lo abbiamo sempre detto, io l'ho detto in premessa, perlomeno Paolo Cretier ed io siamo sempre stati abbastanza propensi ad un sistema di preferenza chiaro: il voto deve essere chiaro e deve essere possibilmente anche un voto unico. Considerato che si è individuato un sistema, che noi riteniamo un sistema - speriamo - efficace, ma comunque un sistema innovativo: quello dello spoglio centralizzato, crediamo che sia a questo punto anche concepibile e ammissibile la doppia preferenza, la quale ovviamente non può che essere di genere, ma se abbinata ad una composizione paritaria della lista. La combinazione che purtroppo in alcuni casi ha creato anche qualche problema e qualche contestazione, per esempio, nella legge comunale, di composizioni di liste per genere sfasate rispetto al 50 e 50 che paradossalmente potrebbero favorire alcuni candidati, perché limitando il numero piccolo di candidati di un genere diverso, si rischia di far convogliare la maggior parte dei voti su questi candidati, sfasando completamente anche il principio della libera scelta. Noi quindi pensiamo che questo articolo, così com'è strutturato, che ovviamente è un articolo che richiama proprio la doppia preferenza di genere con la composizione paritetica, paritaria, per quanto possibile, quindi o 17 e 18, nel nostro caso 18 a 17, sia la soluzione migliore non per creare situazioni di "riserve indiane", di "panda" come li chiama qualcuno, ma per sollecitare anche l'idea e forse anche un ragionamento di tipo politico sulla presenza di genere, io non voglio parlare di femminile o maschile. Non mi piace pensare, perché adesso è vero che la difficoltà maggiore è di inserire delle donne in lista e sono le meno votate, ma io ho due figlie, so quali sono i potenziali enormi delle donne, so che potrebbe poi in futuro succedere addirittura il contrario. È per far ragionare sull'opportunità che ci sia un dibattito sull'incentivare un ragionamento di genere, cosa che se non se ne parla o se si limita a dei ritocchi rispetto alle percentuali, il dibattito poi lascia un po' il tempo che trova e non prende mai appieno la sua importanza.
Presidente - Non ci sono altri interventi, possiamo mettere in votazione l'emendamento dei Consiglieri Padovani e Guichardaz. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 4
Favorevoli: 3
Contrari: 1
Astenuti: 31 (Baccega, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Farcoz, Ferrero, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Non essendo approvato l'emendamento, decadono anche gli articoli 5 bis e 6 bis e quindi metto in votazione l'articolo 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 32
Favorevoli: 30
Contrari: 2
Astenuti: 3 (Cretier, Guichardaz, Padovani)
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 35
Favorevoli: 33
Contrari: 2
Il Consiglio approva.
Articolo 3: stesso risultato. Articolo 4. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 32
Favorevoli: 30
Contrari: 2
Astenuti: 3 (Cretier, Guichardaz, Padovani)
Il Consiglio approva.
Articolo 5. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 35
Favorevoli: 33
Contrari: 2
Il Consiglio approva.
Vi è l'emendamento n. 1 del collega Bertin che introduce l'articolo 5 bis. Ha chiesto la parola il collega Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Questo è evidentemente un emendamento di bandiera, quelli che vengono fatti quando si è tentato di tutto e poi alla fine non ci si è riusciti, pertanto non rimane che avere un emendamento di bandiera, ne siamo consapevoli anche qua con la tristezza che questo comporta. È una cosa quella della preferenza unica a cui tengo in particolar modo. Ricordo che la prima volta in cui mi sono impegnato per una campagna referendaria elettorale era il 1991 al famoso referendum sulle preferenze multiple: quello in cui Bettino Craxi invitò gli italiani ad andare al mare. Fu un referendum nel quale si crearono grandi aspettative su questo meccanismo elettorale, che avrebbe potuto e dovuto cambiare il sistema politico italiano. Fu poi cambiato il sistema politico dalla Magistratura, invece che dalle regole democratiche e dai meccanismi elettorali. Un sistema politico poi travolto dalla corruzione che si era stratificata negli anni e che ha poi portato alla fine di questo sistema. Ricordo questo referendum che in Valle d'Aosta ha visto il 95 percento dei valdostani esprimersi contro le preferenze multiple e per la preferenza unica. Successivamente anche nel 2007 i valdostani, in un referendum in questo caso regionale, si espressero con quasi 26.000 cittadini per una preferenza unica in questo caso. Tra l'altro, la preferenza unica è presente in buona parte delle Regioni italiane, e anche qui siamo buoni ultimi.
La preferenza unica ha molti vantaggi: innanzitutto rispetto allo spoglio centralizzato, che affronta soltanto una questione, ha un impatto maggiore. Con la preferenza unica soprattutto si tagliano i fili tra i burattinai e i burattini, poiché la difficoltà di far passare la preferenza unica sta proprio in questo: nel gioco all'interno delle liste e nel ruolo di chi fa il burattinaio e di chi fa il burattino, nel quale poi alla fine vengono eletti dei Consiglieri, dei rappresentanti del popolo che, invece di rappresentare i cittadini, rappresentano chi con questi meccanismi di preferenza li ha portati in Consiglio regionale, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista delle scelte in materia politica. Per questo la preferenza unica è il modo migliore per avere un voto più pulito, nel quale ognuno si prende le proprie responsabilità.
Come dicevo, questa è una vecchia battaglia che purtroppo non riesce ad affermarsi in questa regione. Non vorrei che qualcuno pensasse che le tre preferenze facciano parte del "particolarismo valdostano", non c'entrano niente con il particolarismo valdostano. Le preferenze hanno altri connotati, a mio avviso, non positivi. Per questo ho proposto questo emendamento, che è palesemente di bandiera, sapendo che il risultato è comunque scontato, purtroppo, perché sarebbe la scelta migliore, soprattutto, pur avendo dei limiti anche questa, quando si vuole far avanzare un meccanismo per introdurre degli elementi nuovi e scardinare dei sistemi.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Sarà anche un emendamento di bandiera, però noi lo votiamo molto convintamente, per noi non è affatto un emendamento di bandiera, è un emendamento che invece è fatto con coraggio. Noi siamo abituati a fare lotte in cui sappiamo di essere perdenti in partenza, le facciamo perché ci crediamo. Questo l'ha presentato lei, io sono molto contento che l'abbia fatto, potevamo presentarlo noi, ma non avrebbe avuto senso, ha avuto molto più senso che lo abbia presentato lei, perché fa capire che, nonostante tutto, si resta fermi su certe posizioni. Forse è più un problema per i suoi colleghi di partito non votare questo emendamento, noi lo votiamo sicuramente. Se invece lo votano, pian pianino forse ci arriviamo a 18, perché magari facendo un ragionamento, non mi rivolgo ovviamente per chiedere il conforto dei colleghi dell'Union, magari qualcuno di loro potrebbe anche cambiare idea...però la preferenza unica in effetti risolverebbe tutte le questioni che stiamo discutendo da anni. Non si vuole fare perché? Non voglio assolutamente dire che chi difende le tre preferenze, è perché ha chissà quali vantaggi di tipo poco corretto, però mi sembra che qualche tempo fa anche in quest'aula ci sono state discussioni su Consiglieri e su candidati Consiglieri che avevano invece fatto voto di scambio, gestendo proprio le tre preferenze. Non è successo perché erano già Consiglieri, è successo che sono rimasti fuori da quest'aula, ma ricordo che ci sono state discussioni in tal senso mi sembra e sto parlando dell'ultima legislatura.
Chi continua a pensare che avere la preferenza unica sia una limitazione della libertà, secondo me, sbaglia: sbaglia anche per questioni tecniche. Non ho votato quello delle due preferenze perché la preferenza di genere non ci appartiene, ci sono tantissime donne nelle file del Movimento Cinque Stelle che si propongono e vengono votate senza avere nessun tipo di "riserva indiana" o comunque percentuali di preferenze. Una cosa però è chiara: secondo me, questo è un emendamento politico che andrebbe votato e, qualora non ci si accontentasse, se i cittadini non fossero contenti, potrebbero anche lì dire la loro successivamente, cambiare ancora una volta questa legge elettorale, invece si preferisce continuare così, probabilmente perché si hanno dei vantaggi indubbi nel gestire le cose in questa maniera. Comunque noi lo voteremo, numeri o non numeri.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (GM) - Soltanto per annunciare il mio voto favorevole a questo emendamento, perché la battaglia per la preferenza unica al referendum che ci fu ormai dieci anni fa mi vide presente e partecipe. Io continuo a sostenere, come ho già sostenuto anche in commissione, che la preferenza unica sia il sistema più facile per ovviare al controllo del voto e anche se, come dice il collega Bertin, è un emendamento magari di bandiera, io questa bandiera la tenevo nel 2007 e continuo a tenerla, quindi voterò a favore.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Per dire che anche su questo emendamento, considerato che non è stato accolto il precedente, che in qualche modo identificava nelle due preferenze la possibilità di poter indicare una preferenza di genere, qua abbiamo fatto tutti la battaglia, è inutile che stiamo qua a ripeterci sulla preferenza unica. Io credo che la preferenza unica come "tensione" di modello sia da considerare, perché forse è l'unico sistema che esprime veramente il voto reale delle persone. Le persone, nel momento in cui decidono di votare una persona e votano quella senza condizionamenti, senza la possibilità di letture o di altri strani meccanismi di accompagnamento, hanno votato quella persona, poi può capitare che quella persona prenda 11000 voti, la seconda ne prenda 200, la seconda viene comunque eletta, ma quelli sono i voti suoi, non sono i voti né di quello che ne ha presi 11000, né di quello che ne ha presi 100, di quello che ne ha presi 50. Credo che questo sia un principio sacrosanto. Forse non siamo ancora maturi o forse - come dice qualcuno - il principio delle tre preferenze è un modello valdostano. Io continuo a ritenere che, qualora non ci sia - lo ripeto - una preferenza doppia che agevoli in qualche modo anche la salita delle donne in politica, la preferenza unica, malgrado lo spoglio centralizzato che sicuramente stempererà un po' il dubbio che - diciamocelo chiaramente - molti hanno di un controllo di voto, sarebbe un sistema che toglierebbe completamente ogni dubbio in questo senso. Esprimo quindi il nostro voto favorevole.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Morelli, ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - Pur essendo solidale con il collega Bertin, devo dirle, collega Cognetta, che non siamo in difficoltà perché, come maggioranza, abbiamo scelto una mediazione, preso una posizione e io ho firmato il disegno di legge che prevede il mantenimento delle tre preferenze, quindi noi ci asterremo come gruppo.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Borrello, ne ha facoltà.
Borrello (SA) - Anche per rispetto nei confronti dei colleghi intervenuti precedentemente che hanno argomentato e motivato la loro posizione, che rispetto, io volevo solo annunciare, per quanto riguarda il gruppo Stella Alpina, l'astensione rispetto a questo emendamento, cercando di argomentare le motivazioni che noi abbiamo prodotto e che sono di dominio pubblico, perché abbiamo sempre avuto modo di esplicitarle all'interno delle commissioni e anche nelle riunioni di maggioranza. Noi riteniamo che la preferenza unica sia un ostacolo rispetto al ricambio generazionale perché va a privilegiare gli uscenti. Riteniamo che fondamentalmente una preferenza unica vada a privilegiare le espressioni dei territori con un'elevata densità di popolazione, quelli, per esempio, rappresentanti la città di Aosta. È per questo motivo che noi riteniamo importante mantenere la possibilità della partecipazione democratica, anche con la possibilità di esprimere le tre preferenze.
Presidente - Non ci sono altri interventi, quindi possiamo mettere in votazione l'emendamento n. 1 del Consigliere Bertin. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 7
Favorevoli: 7
Astenuti: 28 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Fabbri, Farcoz, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
L'emendamento non viene approvato, conseguentemente decadono tutti gli altri emendamenti del Consigliere Bertin. Articolo 6, c'è l'emendamento n. 1 del Consigliere Padovani. Vuole illustrarlo, collega? Ha chiesto la parola il collega Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (GM) - L'emendamento n. 1 in sostanza chiede di fare un ragionamento sulla soglia di sbarramento in entrata, ne ho presentato uno che chiede di abbassare la soglia ad un seggio pieno, li presento tutti e due insieme, così risparmiamo tempo. In subordine, se non viene accolta la soglia del seggio pieno, proporrei che si arrivi ad un compromesso tra la soglia attuale, che è di circa il 5,7 percento, e il seggio pieno. La proposta è quella di arrivare ad un 4 percento, che permetterebbe di avere una soglia, chiamiamola civile, democratica - non so come definirla -, una soglia che non svilisca troppo il voto dei valdostani, perché la strada su cui si sta andando è la strada di una legge elettorale di tipo maggioritario. Se già prima con una legge elettorale proporzionale la soglia del 5,71 percento era, a mio parere, direi antidemocratica, andando verso una legge elettorale di tipo maggioritario, questa soglia diventa ancora più odiosa, perché non rispetta ulteriormente la parità di voto delle persone.
Presidente - Non ci sono richieste di intervento, metto in votazione l'emendamento n. 1 del Consigliere Padovani. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 1
Favorevoli: 1
Astenuti: 34 (Baccega, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Ferrero, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Non essendo stato approvato l'emendamento in votazione, metto in votazione l'emendamento n. 1 bis già illustrato in subordine all'emendamento n. 1. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 1
Favorevoli: 1
Astenuti: 34 (Baccega, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Ferrero, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Non essendo stato approvato l'emendamento n. 1 bis, conseguentemente decadono gli emendamenti n. 1 ter e n. 1 quater. Allo stesso articolo c'è l'emendamento n. 2 del collega Padovani. Vuole illustrarlo? Chiede la parola il collega Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (GM) - Con questo emendamento invece sposto il ragionamento sul premio di maggioranza. In questo emendamento si propone di attribuire 21 seggi al gruppo di liste o alla lista che abbia superato il 50 percento dei voti validi. Se invece una lista singola o un gruppo abbia conseguito, sulla base delle operazioni di voto, almeno 18 seggi, ma non abbia superato il 50 percento della somma dei voti validi, le si attribuisce un seggio in più, quindi il premio di un seggio, invece alla lista o al gruppo di liste che ha conseguito 19 seggi le si attribuisce sempre un seggio in più e quindi si arriva a 20-21 seggi invece se il gruppo o la lista ne hanno conseguiti 20. È quindi un premio di maggioranza a scaglioni che ricalca sostanzialmente la proposta che avevo portato come contributo in commissione. È una soglia di maggioranza, a differenza di quella che viene proposta nella proposta di legge che io ritengo essere una soglia di governabilità e non di maggioranza, la proposta è questa qui.
Presidente - Non ci sono richieste di intervento, posso mettere in votazione l'emendamento n. 2 del Consigliere Padovani. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti : 2
Favorevoli: 1
Contrari: 1
Astenuti: 32 (Baccega, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Cretier, Fabbri, Farcoz, Ferrero, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Conseguentemente decade l'emendamento n. 3 del collega Padovani. Propongo l'emendamento n. 3bis del collega Padovani in subordine. Lo vuole illustrare? Chiede la parola il Consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (GM) - Molto velocemente. Qui in sostanza si chiede di sostituire la percentuale del 42 percento con una percentuale del 48 e sostituire i 21 seggi con 20: questo per rispettare maggiormente la proporzionalità e la parità del voto delle valdostane e dei valdostani.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Noi in commissione avevamo aperto un ragionamento sull'opportunità che ci si avvicinasse il più possibile ad una reale rappresentazione del voto, poi, fermo restando che l'idea di un premio di maggioranza per noi era comunque un'idea che doveva essere discussa ed inserita nel testo elettorale. Io ricordo che ci fu una discussione, un movimento presentò una soglia del 37,5 percento, mi sembra l'Union Valdôtaine presentò la soglia del 45 percento, noi ragionammo sulla possibilità di avvicinarci il più possibile al 50 percento, sapendo che è una soglia fattibilissima, per evitare che la distanza tra i voti espressi e i seggi assegnati fosse eccessiva. Con il 42 percento, che sono circa 15 Consiglieri, vuol dire che se ne assegnano 6 in più rispetto alla reale espressione del voto. Con il 48 percento ci aggiriamo intorno ai 17 Consiglieri calcolati sulla base dei voti, significa che il premio in questo caso di Consiglieri assegnati è di 4. È quindi sempre un premio di maggioranza, ma è sicuramente ridotto rispetto a quello che a noi, rispetto al 42 percento, sembra un po' uno sproposito. Poi capiamo che la governabilità...capiamo che esiste tutto un ragionamento che abbiamo fatto in commissione, ma noi sosterremo questo emendamento, un emendamento mi pare quello in subordine, il 3, che prevede almeno 48 percento.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, metto in votazione l'emendamento n. 3 bis del Consigliere Padovani. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 4
Favorevoli: 3
Contrari: 1
Astenuti: 31 (Baccega, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Fabbri, Farcoz, Ferrero, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Metto in discussione l'emendamento n. 3 ter del Consigliere Padovani. È in subordine, lo vuole illustrare o lo dà per illustrato. Metto in votazione l'emendamento n. 3ter, presentato dal Consigliere Padovani in subordine. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 2
Favorevoli: 1
Contrari: 1
Astenuti: 33 (Baccega, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Cretier, Fabbri, Farcoz, Ferrero, Follien, Fosson, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Roscio, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
Non essendo stato approvato, metto in votazione l'articolo 6. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 33
Favorevoli: 30
Contrari: 3
Astenuti: 2 (Cretier, Guichardaz)
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 7 con l'emendamento dei Consiglieri proponenti della proposta di legge. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 35
Favorevoli: 33
Contrari: 2
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il collega Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Prenderò qualche minuto per fare una dichiarazione di voto, perché, avendo votato alcuni emendamenti, è bene chiarire un po' la posizione. Le proposte di legge di cui abbiamo discusso oggi non sono probabilmente testi che la sensibilità di molte persone che si dicono progressiste, compreso il collega Cretier e il sottoscritto, vorrebbero votare, ma sono il risultato di un dibattito, di una sintesi tra sensibilità diverse, sono una sorta di mediazione, per certi versi, migliorativa, a nostro modesto parere, del precedente testo di legge. Direi, con la dovuta prudenza, che queste due proposte di legge sono un passo avanti, anche se assolutamente non esaustivo verso un sistema elettorale più equo ed evoluto. Le novità introdotte: una soglia del 42 percento ai fini del premio di maggioranza di 21 Consiglieri e, nel caso non si raggiunga questa percentuale, il sistema proporzionale puro; il 30 percento di presenza di genere in lista; l'eliminazione del ballottaggio al secondo turno e lo spoglio centralizzato, anche se sperimentale - qua lo voglio ribadire - dicono comunque di una volontà da parte della commissione di porre in parte rimedio agli effetti distorsivi e alle problematiche rilevate dall'attuale legge elettorale, senza la pretesa che questa sia una legge esaustiva, anche perché - come ho già detto - nel campo delle leggi elettorali non esistono formule giuste o sbagliate. Noi votiamo, lo vediamo a livello nazionale, ma anche a livello locale: ricordavo prima che la legge sui Comuni qualche problematica la sta dando e qualche dibattito lo ha aperto. La possibilità a fronte comunque di un numero significativo di presenze, la previsione del 42 percento incoraggia le coalizioni, i patti elettorali supportati da programmi il più possibile condivisibili e condivisi. Dicevo che la possibilità di vedersi attribuiti seggi aggiuntivi nel caso del raggiungimento di un numero abbastanza significativo di voti dovrebbe - e uso il condizionale vista anche la recente esperienza - garantire una maggiore stabilità di Governo. Numeri meno precari rispetto al 17 a 18 che hanno caratterizzato varie fasi di questa legislatura. L'eliminazione del ballottaggio poi è un elemento per certi versi democratico, anche se non tutti sono d'accordo, perché non altera il risultato del voto con richiami alle armi di forze e di elettori che hanno ritenuto di esprimere il proprio voto per i propri candidati e non per altri, che quindi non si vedono costretti al secondo turno a modificare il proprio indirizzo di voto in virtù, nel caso migliore, della logica del "meno peggio".
Il sistema proporzionale introdotto qualora non si raggiunga una soglia di preferenza significativa di fatto obbligherà in tal caso i partiti e i movimenti a raccordare le proprie esigenze e peculiarità sicuramente in un difficile, anzi direi difficilissimo processo di mediazione postuma, ma potrà garantire però un'adeguata rappresentatività delle minoranze, il giusto peso delle minoranze e anche un'assunzione di responsabilità delle minoranze. Una sorta di diritto di tribuna, ma non residuale e non solo di facciata, giusto per esserci, che, secondo il mio modesto parere, è il sale della democrazia. Laddove le minoranze sono annullate o sono solo di facciata, si ha forse una maggiore governabilità, ma si perde la rappresentatività del corpo elettorale, che è ciò che distingue i sistemi autoritari dai sistemi democratici. La questione di genere purtroppo non riesce ad entrare nel dibattito politico per varie ragioni che si possono anche spiegare, ma che per il nostro gruppo, per noi che rappresentiamo una sensibilità già avvezza al tema sono difficili da comprendere. La composizione paritaria delle liste, certo, è uno sforzo per i movimenti e per i partiti, ma vuole anche significare una svolta verso una politica più partecipata di incoraggiamento a creare e a costruire nel tempo, e non solo in prossimità degli appuntamenti elettorali, una classe dirigente nell'ambito dei movimenti e dei partiti che non sia solo funzionale, quindi, all'appuntamento elettorale, ma che venga coltivata e valorizzata con la dovuta continuità senza prevalenze ideologiche di un genere rispetto all'altro, che vuol dire anche pluralità nel pensiero e nelle sensibilità.
La preferenza mista poi, unitamente all'obbligo di composizione delle liste con il sistema alternato uomo-donna era per noi - lo abbiamo accennato - la garanzia di una vera ed effettiva parità. Spiace che non sia stato accolto il nostro emendamento e che non sia stato approvato un emendamento che andava nella direzione della reale parità di genere, che è una forma di tutela non solo verso quello meno rappresentativo, ma che sarebbe diventato una pietra miliare nel panorama delle leggi elettorali, una legge-pilota nel garantire una reale tutela del principio di uguaglianza, che, devo dire, da sempre, magari non esplicitamente, è avversato da molti partiti e movimenti credo più per la paura di un confronto e per il timore di non riuscire a comporre le liste, senza toccare magari le aspettative legittime, io non voglio dire, dei candidati e dei movimenti, più per questo che per l'avversione della politica verso il genere meno rappresentato e meno rappresentativo. Noi, come gruppo PD-SIN.VdA e i movimenti che con noi hanno affrontato la competizione elettorale, abbiamo sempre rispettato una composizione delle liste attenta al genere, prevedendo percentuali attorno al 40 percento, anche in mancanza di un esplicito richiamo della legge, per il genere meno rappresentativo, ma auspicando, nel caso di un parallelo obbligo della preferenza di genere, pari opportunità di partenza e di arrivo, così da evitare meccanismi che possano favorire un genere, un gruppo minoritario di candidati o un candidato in particolare.
Io non ho mai nascosto la mia predisposizione verso la preferenza unica come contrappeso contro meccanismi di gestione e di controllo del voto che, abbinando le tre preferenze - qua lo dobbiamo dire - e lo spoglio per seggio, permettono una lettura dell'espressione delle preferenze non sempre trasparente e garantista. Con le tre preferenze il numero di combinazioni possibili è davvero enorme e permette di direzionare il voto come si vuole, laddove evidentemente c'è una disponibilità dell'elettore a farselo direzionare.
Certo la previsione dello spoglio centralizzato forse toglie una lettura e la percezione della presenza dei movimenti e dei partiti sul territorio, come ha detto qualcuno, ma evita che anche con le preferenze plurime, visto che abbiamo deciso questa strada, ci sia la possibilità di un controllo capillare del voto. Le tre preferenze comunque, anche con lo spoglio su quattro centri di raccolta, possono in teoria indurre comportamenti inopportuni. Basterebbe far ruotare due in un hub e un'altra persona in un territorio completamente diverso e si metterebbe comunque alla prova la fedeltà, ma è un meccanismo già diverso rispetto a quello odierno, a quello utilizzato fino ad ora e che presuppone un controllo del voto di per sé già delinquenziale. Non voglio arrivare a pensare che ci sia qualcuno che immagini anche solo di mettere in piedi un sistema del genere ed elettori disposti ad attenersi a tali indicazioni. Naturalmente l'esigenza della maggioranza della commissione di non perorare la causa della preferenza unica impone che la doppia preferenza sia almeno di genere, ciò similarmente a quanto avviene con il voto amministrativo, che ha garantito una presenza discreta femminile, che avrebbe potuto essere comunque maggiore, o quanto meno più equa nel caso dell'obbligo nella composizione paritaria delle liste.
In ogni caso crediamo, come abbiamo ribadito all'inizio, che, malgrado non siano state accolte alcune delle nostre considerazioni fatte in commissione e il nostro emendamento - il dibattito sullo spoglio centralizzato ci ha visti comunque parte attiva anche su altre questioni: la questione ballottaggio - questo di per sé è già un importante passo avanti che va comunque sostenuto con i distinguo rappresentati in premessa con un voto positivo, rinviando alla prossima legislatura il completamento di un processo che, a nostro parere, è irreversibile. Spero di poter vedere presto una legge elettorale che elimini ogni possibilità di controllo del voto e che garantisca governabilità e una vera parità di genere.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Padovani per dichiarazione di voto.
Padovani (GM) - In I Commissione, come ho già detto prima, lo spoglio centralizzato mi ha visto favorevole, perché penso che sia un mezzo efficace per evitare quello che viene definito "controllo del voto". Nonostante ovviamente - ma questo credo sia parte di tutte le novità che vengono inserite per la prima volta - ci siano delle difficoltà tecniche che io penso possano essere superate e verranno superate. La proposta di legge elettorale invece in commissione mi ha visto come unico contrario. In commissione avevo preannunciato che il prossimo Consiglio, quindi in questo Consiglio, avrei presentato degli emendamenti, emendamenti che ho presentato e che hanno riguardato la questione di genere, insieme al collega Guichardaz, la soglia di sbarramento e il premio di maggioranza. Ora, io immaginavo che sarebbe finita com'è finita. La proposta di legge rimane quella che ha trovato un ampio consenso in commissione. Non ha trovato il mio di consenso, perché se è vero che magari in termini di mesi abbiamo avuto poco tempo, è anche vero che probabilmente in 14 riunioni qualcosina in più si poteva fare e penso anche che la delusione del Presidente Bertin sia un po' in questo senso.
Dato che la proposta rimane quella di commissione, io non posso che rivotare contro come ho fatto in commissione, augurandomi anch'io che nella prossima legislatura si torni sull'argomento per completare e migliorare un lavoro, che ad oggi è monco e in alcune parti, secondo me, anche sbagliato.
Presidente - Non ci sono altri interventi, quindi metto in votazione la proposta di legge n. 110 nel suo insieme. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 35
Favorevoli: 32
Contrari: 3
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola la collega Morelli, ne ha facoltà.
Morelli (ALPE) - Per chiedere una breve sospensione per una riunione di maggioranza.
Presidente - La sospensione è concessa.
La seduta è sospesa dalle ore 17:35 alle ore 18:09. Alla ripresa dei lavori assume la presidenza il Vicepresidente Fosson.