Oggetto del Consiglio n. 2831 del 21 giugno 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2831/XIV - Inizio della discussione generale congiunta della proposta di legge N. 109: "Disciplina sperimentale della procedura di scrutinio centralizzato dei voti per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale. Modificazioni alla legge regionale 12 gennaio 1993, N. 3 (Norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta)" e della proposta di legge N. 110: "Disposizioni in materia di elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale. Modificazioni alla legge regionale 12 gennaio 1993, N. 3 (Norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta)".
Rosset (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori, riprendiamo con i punti n. 33.02 e n. 33.03, congiuntamente. Ha chiesto la parola il consigliere Bertin. Ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) -. Questa proposta di legge n. 109 riguarda lo scrutinio centralizzato. Con questa proposta di legge si vuole introdurre a livello sperimentale per la prossima tornata elettorale, riguardante il rinnovo del Consiglio Valle, un procedimento di spoglio centralizzato dei voti. La finalità principale di questo provvedimento legislativo riguarda la possibilità d'impedire la riconoscibilità del voto, quindi un eventuale controllo dello stesso.
In un contesto territoriale come quello valdostano, caratterizzato da un numero elevato di realtà comunali di piccole e piccolissime dimensioni, un procedimento di scrutinio centralizzato è in grado di garantire con maggiore efficacia la segretezza del voto e, conseguentemente, una più grande libertà di espressione dell'elettore. La presenza di comunità estremamente ridotte in termini di popolazione, tipica degli ambienti montani, rende facilmente riconoscibile il voto, mettendo a repentaglio il fondamentale principio costituzionale della segretezza del voto. In effetti, l'articolo 48 della Costituzione italiana vuole che il voto sia personale e uguale, libero e segreto. L'introduzione dello scrutinio centralizzato tende in questo senso a perseguire una maggiore qualità del processo democratico, mettendo l'elettore nelle condizioni di esprimere il proprio voto con maggiore libertà e segretezza.
I lavori della I Commissione consiliare Istituzioni e autonomia, competente per la materia elettorale, hanno visto una larga convergenza dei gruppi consiliari sulla scelta di una procedura di spoglio centralizzato del voto. Lo spoglio centralizzato dei voti rappresenta un procedimento innovativo per l'ordinamento italiano e finora non è stato ancora utilizzato; un'interessante novità che mette a frutto l'ampia autonomia legislativa attribuita alla Valle d'Aosta dall'articolo 15 dello Statuto, che assegna alla Regione competenza primaria in materia elettorale, adattando così il procedimento elettorale alle realtà e alle necessità del nostro contesto.
Non presente nell'ambito italiano, a livello europeo ed extra-europeo sono però diverse le esperienze nelle quali si è intrapresa con successo la strada di una centralizzazione dello spoglio dei voti. In questo senso, particolarmente interessante e paragonabile alla nostra realtà, per dimensioni e caratteristiche dei meccanismi elettorali, è il caso della Repubblica del Canton Ticino della Confederazione elvetica. In ragione dell'elemento comunque innovativo che caratterizza questa scelta, si è voluto, a titolo cautelare, instaurare lo spoglio centralizzato a livello sperimentale per la sola prossima tornata elettorale.
Trattandosi di un testo particolarmente tecnico, non illustrerò nel dettaglio le caratteristiche della proposta di legge. L'intervento legislativo in questione, pur modificando il meno possibile le procedure attuali anche per garantire al massimo ogni passaggio, presenta però alcune novità significative. In particolare, vengono istituiti quattro poli di scrutinio per lo spoglio delle schede, nei quali confluiranno le urne dei diversi seggi presenti sul territorio regionale. Alla chiusura dei seggi, le schede verranno suddivise in pacchetti di cinquanta che saranno portati nei poli di spoglio e di scrutinio, nei quali saranno distribuiti nei diversi uffici di scrutinio, in modo da garantire la non rintracciabilità. Questi poli di scrutinio avranno sedi nel Comune di Sarre e Saint-Pierre per il polo dell'Alta Valle, che comprende i Comuni appartenenti alle Unités des Communes Valdigne-Mont-Blanc, Grand-Paradis, Grand-Combin; mentre Chambave e Fénis per il polo Media Valle, che comprende i Comuni appartenenti alle Unités de Communes Mont-Émilius e Mont-Cervin; Arnad e Verrès per il polo della Bassa Valle, che comprende le Unités de Communes di Evançon, Mont-Rose e Walser; e il polo del Comune di Aosta nel Comune di Aosta. In ciascun polo - come detto - saranno costituiti gli uffici di scrutinio.
I ventiquattro articoli di questa proposta di legge hanno un carattere di elevato contenuto tecnico procedurale e hanno richiesto un notevole approfondimento da parte dell'ufficio elettorale regionale e dell'ufficio legislativo del Consiglio Valle, che ringrazio per l'importante lavoro svolto. Un ringraziamento che non è soltanto di circostanza, poiché hanno dovuto approfondire una questione estremamente complessa con dei tempi molto limitati, dovuti alle procedure riguardanti le leggi elettorali, che sono delle leggi statutarie che richiedono dei tempi e delle modalità particolari. Nel ringraziarli, con questo concludo la relazione.
Presidente - Per la proposta di legge n. 110 ha chiesto la parola il consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.
Fabbri (UVP) - Questa proposta di legge si prefigge di modificare le disposizioni in materia della legge n. 3/93 "Disposizioni in materia di elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 15 secondo comma dello Statuto speciale". Innanzitutto vorrei iniziare questa relazione con il ringraziare il Presidente della I Commissione, il collega Bertin, che ha condotto in modo direi encomiabile questo percorso, che è stato un percorso complesso, non facile¸ ci ha fornito tutti gli strumenti per fare un lavoro in coscienza, anche grazie alla sua previdenza nel consultare degli specialisti nelle leggi costituzionali, che ci hanno ben risposto sulla messa a punto di questa legge. Oltre al Presidente, naturalmente ringrazio anche tutti i componenti della Commissione, che hanno partecipato con delle discussioni approfondite alla stesura di queste leggi.
La revisione della legge n. 3/93 (Norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta), al fine di ottenere dei risultati elettorali che rendano maggiormente stabili i governi regionali che si formano, è stata una necessità condivisa trasversalmente e non più procrastinabile. Con questa legge, s'intende introdurre delle modifiche al fine di ottenere il risultato sopraddetto. Se si analizza la situazione che si è creata con le elezioni del 2013, si evince che il risultato ottenuto -diciotto consiglieri per la maggioranza, diciassette per la minoranza - ha portato ad una situazione di sostanziale parità e di stallo, che a sua volta ha indotto l'Assemblea a cercare una maggiore stabilità creando maggioranze post elettorali.
In sostanza, un sistema elettorale a vocazione maggioritaria che, non avendo prodotto un governo stabile, si è mutato in un sistema di tipo proporzionale. Le modificazioni introdotte si prefiggono di porre rimedio a questa situazione. È previsto, infatti, un premio di maggioranza se l'elettorato premiando con il 42 percento dei voti una lista o un gruppo di liste, esprime una volontà maggioritaria; oppure un sistema di tipo proporzionale nel caso contrario: cioè, che non si ottenga l'espressione del 42 per cento, con l'eliminazione del turno di ballottaggio. Quanto alla questione del genere, già la legge regionale n. 3/93, con spirito precursore lungimirante, aveva introdotto una soglia minima di rappresentatività al 20 percento. Con l'attuale proposta di legge n. 110/2017 si è voluto rafforzare tale principio, aumentando tale soglia minima al 30 percento, lasciando dunque alla sensibilità dei vari movimenti o partiti decidere di aumentare a loro piacere tale percentuale.
Riassumendo dunque le modifiche apportate alla legge regionale n. 3/93 con questa proposta di legge, che oggi presentiamo, sono le seguenti: premio di maggioranza a ventuno consiglieri per la lista o al gruppo di liste che abbiano conseguito almeno il 42 percento della somma di voti validi espressi; eliminazione del ballottaggio; sistema proporzionale puro, se non viene raggiunto da alcuna lista o gruppo di liste il 42 percento dei voti validi espressi; aumento della soglia minima di rappresentanza di genere dal 20 al 30 percento.
Grazie per l'attenzione.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Farcoz. Ne ha facoltà.
Farcoz (UV) - Les lois électorales si du point de vue de l'image perçue de la part de la population pourraient ressembler négligeables et autoréférentielles, du point de vue du système démocrate elles résultent fondamentales pour déterminer les règles de la représentativité dans les différentes institutions. Les lois électorales, dans leur discussion et dans leur construction, représentent la fusion entre deux aspects principaux: d'un côté les différentes nécessités et les raisonnements qui se déroulent à l'intérieur des différents mouvements et partis politiques, de l'autre la capacité de prévision des différents scenarios qui pourraient se vérifier. Si, donc, sur les différents scenarios chacune des forces politiques aurait ses hypothèses, dans les nécessités elles ont identifié différents points communs. La principale nécessité a été celle d'identifier des solutions législatives pour garantir une gouvernabilité, c'est-à-dire de créer des conditions pour que les forces politiques qui gagnent les élections puissent gouverner, en évitant l'impasse semblable à celle qui s'est vérifiée lors des élections régionales 2013, qui a consigné le résultat de 18 à 17. Pour dépasser cette situation, ont été présentées différentes solutions, qui se synthétisent dans la baisse du pourcentage à partir duquel on donne la prime de majorité, c'est-à-dire 42% pour arriver à 21 conseillers. Il est vrai que notre mouvement avait proposé 21 conseillers au 45% pour éviter une prime de majorité trop haute, mais la discussion dans la Commission - vu aussi d'autres propositions qui déterminaient des numéros inferieurs - a permis de trouver une solution partagée au 42%. En ce qui concerne la représentativité des genres moins représentés, la constitutionaliste que nous avons pu consulter dans la 1ère Commission, et que nous remercions, nous a exprimé son avis, qui allait dans la direction d'affirmer que notre loi électorale - je synthétise en banalisant tout le concept - "è stata antesignana per quanto concerne la rappresentanza di genere, in quanto i principi costituzionali erano già stati recepiti con il 20 percento del genere meno rappresentato dalla lista". Tout de même, nous avons voulu donner un ultérieur signale dans ce sens, en voulant augmenter le quota du 20 au 30%. En ce qui concerne les préférences, nous avons voulu maintenir la situation actuelle, en garantissant aux électeurs la possibilité de choisir en exprimant trois préférences, modalité qui, à mon avis, permet aussi de garantir la représentativité des territoires avec une densité de population inferieure.
Permettetemi però di aprire una piccola parentesi relativa allo spoglio centralizzato. Premesso che anche nel nostro documento depositato in Commissione vi era la possibilità, anche se non declinata, dello spoglio centralizzato, non appena ci è pervenuta la proposta che determinava le modalità dello spoglio, abbiamo espresso diverse perplessità di carattere tecnico, e non politico, nel merito del testo depositato. Sarebbe superfluo ora riprendere il dibattito più di carattere tecnico che politico sorto in Commissione, ma pur comprendendo l'accelerazione che la legge elettorale necessariamente ha subito, e di conseguenza il poco tempo a disposizione per approfondire le questioni di carattere pratico, è bene comunque sottolineare come tutta una serie di passaggi di carattere organizzativo non sia ancora conclusa, proprio perché coinvolge enti terzi. Da qui i nostri dubbi, che peraltro riprendono quelli delle strutture interne regionali, così come sorgono nel momento in cui si preferisce dividere il territorio valdostano in quattro poli, anziché per esempio non nelle Unités des Communes. Pur mantenendo quindi una serie di perplessità, confidiamo nelle strutture regionali, affinché possano scongiurare i nostri dubbi, attivando le giuste sinergie operative e pertanto daremo - lo anticipo già - un voto favorevole più di carattere politico che di carattere tecnico.
Permettetemi infine di ringraziare la collaborazione di tutti i membri della I Commissione, il suo Presidente e tutti coloro che hanno contribuito a questo dibattito.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega. Ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - È sicuramente un passo importante questo, in una materia delicata, una materia complessa che abbiamo affrontato con - direi - buona determinazione in I Commissione.
Ringrazio il presidente Bertin, ringrazio tutti i colleghi intervenuti in Commissione, dai capigruppo ai membri della I Commissione. Soprattutto ringrazio per le interessanti e illuminanti audizioni che si sono sviluppate, e parlo della dottoressa Trucco e della dottoressa Vallet, dirigente del settore.
Diciamo che abbiamo trovato degli elementi di mediazione che vanno nella direzione di modificare al meglio la legge elettorale, soprattutto quel passaggio che determina la governabilità con un premio di maggioranza alla coalizione che vince, portando a ventuno consiglieri: è sicuramente un elemento che ci vede favorevoli; noi avevamo proposto la soglia del 45 percento, ma quando si lavora in gruppo, in mediazione, anche il 42 percento è una percentuale che salutiamo positivamente.
L'eliminazione del ballottaggio è stata sicuramente importante - che porterebbe poi ad un sistema proporzionale puro - e soprattutto il mantenimento delle tre preferenze, insieme all'incremento della presenza di genere all'interno delle liste, che passa dal 20 al 30 percento. Quindi, sulla base di queste considerazioni non posso non esprimere alcune sottolineature rispetto alle criticità che si sono evidenziate già in Commissione, proprio rispetto allo spoglio centralizzato che va nella direzione d'individuare quella segretezza del voto. Prima di tutto è l'impossibilità di un riscontro politico del lavoro svolto dai consiglieri negli ambiti dei diversi settori, e questo è un elemento che in qualche modo ci preoccupa dal punto di vista politico. Poi c'è tutta una serie di elementi che va un pochino ad essere sottolineata, perché ha bisogno ovviamente di un approfondimento nella fase di costruzione dei seggi. Va detto che l'organizzazione e il trasporto delle schede votate è abbastanza preoccupante. Lo stesso Ministero dell'interno, interpellato, ha evidenziato la complessità di questa operazione di scrutinio, che potrebbe comportare rischi di confusione durante lo scrutinio con - lo abbiamo già detto - circa centocinquanta persone in un'unica stanza, che contestualmente svolgono operazioni di spoglio. Le audizioni hanno anche evidenziato che questa procedura in qualche modo allungherà i tempi per avere gli esiti della votazione e il fatto che le schede vengano maneggiate più volte, evidentemente, va ad aumentare i rischi di errori o di brogli. C'è ancora questa incertezza sull'incremento dei costi, ma sono poi costi obbligatori e da quel punto di vista dovremo sopperire.
Invito poi a valutare con attenzione l'articolo 45 comma 1, che parla della sospensione delle operazioni di scrutinio per forza maggiore. Chi provvede allo spoglio successivo delle schede non scrutinate? Il tribunale? La stessa sezione che si riconvoca? Questo va sicuramente chiarito.
Ma aggiungo ancora: gli uffici di scrutinio sono composti da un presidente e quattro scrutatori e da un segretario, così come designati per le singole sezioni, questo vuol dire che il presidente, sorteggiato, si porta dietro il segretario che aveva nella sezione, nel passaggio?
Soprattutto vorrei che ci fosse davvero grande attenzione nella scelta degli scrutatori. Gli scrutatori in una elezione così delicata, come possono essere le elezioni regionali, devono avere un livello anche culturale di conoscenza e di approfondimento delle questioni importanti. Quindi da questo punto di vista, credo che l'ufficio elettorale dovrà mettersi al lavoro.
Anticipo ovviamente il nostro voto favorevole, auspicando che si faccia un lavoro ancora più attento per mettere a punto una macchina organizzativa che avrà delle difficoltà.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Borrello. Ne ha facoltà.
Borrello (SA) -. Ogni qualvolta si parla delle regole che vanno a definire la rappresentanza democratica è sicuramente un passaggio importante all'interno del quale la politica fa sentire la sua voce per determinare le sinergie e le sintesi per definire le regole delle elezioni, del governo e della rappresentatività del Parlamento all'interno dell'Amministrazione regionale.
Detto questo, non essendo direttamente coinvolto all'interno della I Commissione, io vorrei ringraziare tutti i componenti della stessa, tutti coloro che hanno partecipato attivamente alle audizioni, al fine di arrivare a questo testo, che è un testo fortemente condiviso, nel rispetto delle diverse sensibilità di ogni forza politica. Ripeto, il fatto che non siamo tutti all'interno di una stessa forza politica, rappresenta anche diverse sensibilità nel definire le regole della rappresentatività democratica. Ma la forza del dialogo, la forza della convergenza, la forza della volontà di definire un disegno di legge che vada a sopperire alle criticità emerse, soprattutto all'interno di questa legislatura, per quanto riguarda i numeri iniziali che si sono definiti all'interno di questo Consiglio, è sicuramente un valore aggiunto per la politica.
Io penso che bisogna ringraziare tutta la Commissione, tutte le forze politiche presenti, ma un particolare riferimento va sicuramente al Presidente Bertin, il quale negli ultimi mesi ha prodotto uno sforzo notevole per cercare di fare sintesi rispetto alle diverse sensibilità all'interno di quest'aula.
Non entro negli aspetti di carattere tecnico. I relatori hanno già ben definito le diverse istanze presenti all'interno dei due disegni di legge. Le abbiamo sottoscritte come forza politica, proprio in virtù del fatto che riteniamo opportuno dare un segnale da parte della politica di risolvere quelle problematiche che le precedenti leggi elettorali hanno prodotto nell'azione esecutiva di questa Assemblea.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz. Ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Noi ci riserviamo di fare le considerazioni finali al termine dell'iter d'aula, anche in vista del dibattito che si svilupperà. Non abbiamo mai fatto velo della nostra contrarietà ad esempio alla composizione delle liste, alla scelta di non prevedere una preferenza di genere e una composizione alternata delle liste. Abbiamo presentato per questo un emendamento insieme collega Padovani, sul quale ci siamo trovati in totale sintonia perché avevamo presentato due emendamenti del tutto uguali e alla fine li abbiamo firmati insieme. Così come la percentuale del 42 percento risulta per noi insufficiente, ai fini di una corretta rappresentatività, pur nella consapevolezza comunque che un premio di maggioranza sia necessario per assicurare una qualche governabilità.
Infine, stante l'indirizzo della maggioranza della Commissione verso le tre preferenze, riteniamo che il sistema dello spoglio centralizzato sia comunque, al di là delle criticità giustamente rilevate dagli uffici e dai colleghi, un buon modo per arginare il rischio del controllo del voto. In ogni caso, crediamo che lo sforzo fatto dalla politica di ragionare sulle regole elettorali, sacrificando, e questo lo voglio dire, perché molti colleghi oggi hanno dichiarato che comunque sosterranno una proposta di legge che è stata oggetto anche di confronto non dico acceso ma a volte approfondito, dicevo che lo sforzo della politica di ragionare su una legge elettorale sacrificando delle proprie prerogative, dei propri desiderata e delle proprie peculiarità, sia assolutamente da rilevare e sia anche da apprezzare. Ringrazio anch'io, ripeto, riservandoci poi in fase di dichiarazione di voto, o comunque di dichiarazione finale, di esprimere compiutamente, anche in seguito alla risultanza del voto sugli emendamenti; ne approfitto e anticipo anch'io i ringraziamenti in primis al Presidente di Commissione che ha condotto molto bene i lavori di Commissione, sempre nell'assoluto rispetto delle idee di tutti e anche cercando di mediare comunque le esigenze dei gruppi, anche in base alla propria composizione, al numero. Devo dire che credo che il Presidente Bertin abbia davvero fin dall'inizio creduto che fosse necessario rivedere il testo di legge elettorale, con l'obiettivo di arrivare a un testo condiviso, che fosse il più possibile comunque un testo, oltre che di Commissione, anche proprio un testo d'aula. Poi ovviamente ringrazio gli uffici e tutti i tecnici, che sono stati presenti anche con le loro competenze, che ci hanno aiutati a capire un tema non così semplice, un tema - e qui lo dico, anticipando anche un po' il mio intervento finale - che non è mai risolutivo delle problematiche.
Ogni legge elettorale appare inizialmente magari come la legge migliore, la legge perfetta, invece poi all'applicabilità - qualcuno dei colleghi lo ha rilevato per esempio nel caso dello spoglio centralizzato e vediamo per esempio anche alcune critiche che già abbiamo potuto sentire per esempio sulla legge dei Comuni, sulla legge elettorale che abbiamo votato qualche tempo fa sui Comuni - ogni legge poi nel momento in cui viene sperimentata, rivela delle criticità, lo vediamo anche a livello nazionale, che poi magari impongono degli ulteriori ritocchi, perché le leggi elettorali per definizione sono delle leggi in evoluzione. Quindi grazie al Presidente, grazie ai tecnici, grazie all'aula per il dibattito.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Padovani. Ne ha facoltà.
Chiederei ai colleghi che intendono poi entrare nella discussione generale di già iscriversi così da poter capire il programma. Eventualmente possiamo anticipare alle ore 15:00 l'entrata del pomeriggio, se non ci sono problemi. Se per tutti va bene, possiamo rientrare alle 15:00. Allora rientriamo alle 15:00. Finiamo con l'intervento di Padovani e sospendiamo.
Padovani (GM) - Prima di tutto vorrei ringraziare anch'io il Presidente della Commissione Bertin per come ha condotto i lavori della Commissione, lavori che non sono stati sempre facilissimi, anche perché i temi della legge elettorale e dello spoglio centralizzato sono temi molto tecnici - soprattutto quello dello spoglio centralizzato - e di non facile soluzione e spiegazione. Ringrazio anche gli uffici del Consiglio, che hanno coadiuvato il lavoro della Commissione, e l'ufficio elettorale, che ci è venuto a spiegare come effettivamente sarà condotto lo spoglio centralizzato. Spoglio centralizzato che, come in Commissione, mi vede favorevole, perché penso che sia un mezzo col quale liberare il voto dei Valdostani dall'ombra di quello che si è sentito, si sente sempre parlare: l'ombra del cosiddetto "controllo del voto". È per questo che anche in Commissione ho votato in maniera favorevole. Spoglio centralizzato che - non ce lo siamo nascosti neanche in Commissione, qualche collega l'ha detto - presenta delle difficoltà tecniche che io però penso gli uffici possano risolvere; difficoltà e lungaggini probabilmente nello spoglio, che - anticipo - proverò a risolvere nella discussione sulla legge elettorale, soprattutto con un emendamento sulla riduzione delle preferenze che magari ridurrebbe anche il tempo dello spoglio.
Sulla modifica della legge elettorale penso di aver già detto molto, sono stato l'unico membro della Commissione ad aver votato contro queste modifiche, perché mi sembrano insufficienti. Io presenterò oggi in Consiglio diversi emendamenti che provano a riempire le lacune che, secondo me, rimangono da colmare. Ma di questo parlerò successivamente.
Presidente - Visto che non ci sono altri iscritti a parlare, i lavori vengono sospesi e ripresi alle ore 15:00.
La seduta termina alle ore 12:50.